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AIB attività delle sezioni - notizie dalle regioni

Veneto


Concorso di idee ed esperienze

Per promuovere la diffusione delle conoscenze professionali, dei progressi realizzati nel miglioramento della qualità dei servizi al pubblico, e favorire l'emulazione dei comportamenti professionalmente più qualificati, l'AIB Veneto, con il patrocinio della Provincia di Padova, indice un concorso di idee/esperienze tra tutte le biblioteche e tutti gli operatori di biblioteca del Veneto, soci e non soci AIB.
Il tema: un'iniziativa realizzata dal 1 gennaio 1996 al 31 dicembre 1997 il cui obiettivo finale sia il miglioramento di un servizio all'utenza.
Modalità di partecipazione: invio alla sede dell'AIB Veneto entro il 30 aprile 1998 di una sintetica descrizione del progetto (non più di una cartella) e dei risultati ottenuti.
Una relazione più estesa può essere inviata anche successivamente alla data di scadenza e potrà essere utilizzata per l'eventuale pubblicazione.
Una commissione nominata dal CER AIB Veneto selezionerà le iniziative ritenute più interessanti ed inviterà le biblioteche o i bibliotecari che le hanno realizzate ad illustrarle per esteso e a discuterle con i colleghi in un workshop che si terrà nel 1998 a Padova, a cui saranno invitati tutti i bibliotecari del Veneto.
Le iniziative verranno pubblicate in volume e distribuite nei canali AIB. Le migliori, nel testo esteso, verranno proposte per la pubblicazione nella stampa professionale nazionale.
Per arricchire e movimentare la documentazione si può, in 5 righe, citare un evento particolarmente catastrofico e/o esilarante accaduto in biblioteca relativamente ai rapporti con l'utenza (cercheremo di tradurli in vignette, se troveremo un abile disegnatore: si accettano candidature documentate, ovviamente in vignetta).
I testi possono essere inviati a: Segreteria AIB Sezione Veneto, c/o Fondazione Querini Stampalia, Castello 4778, 30122 Venezia, fax 041/2711445. Per informazioni: 041/2711438.

Progetto ILL Università di Padova

L'Università degli studi di Padova ha avviato un progetto pilota per il prestito interbibliotecario con lo scopo di sperimentare un servizio centralizzato. Si tratta di un periodo di sperimentazione al quale partecipano al momento quattro biblioteche: Biblioteche della Facoltà di Scienze statistiche, Facoltà di Scienze politiche, Dipartimento di Economia, Dipartimento di Storia. Le richieste di ILL che interessano queste quattro biblioteche vanno indirizzate, via SBN oppure per fax, telefono, lettera alle singole biblioteche che possiedono il volume richiesto, ma tutte le operazioni saranno gestite dall'Ufficio centrale per il prestito interbibliotecario (UCPI) che ha la sua sede presso la Biblioteca della Facoltà di Scienze statistiche, via del Santo 22, 35100 Padova, dove andranno anche restituiti tutti i libri. Il servizio è attivato da gennaio 1998.
Per tutte le informazioni su modalità, tempi e costi del servizio vi preghiamo di consultare la pagina web del Servizio bibliotecario dell'Università di Padova all'indirizzo: http://www.unipd.it/main/servizi.html.


Lazio


Biblioteca pubblica: quali radici, quale futuro?

Quale ruolo per la biblioteca pubblica nel momento in cui tutti avranno un computer e potranno accedere liberamente e comodamente alle informazioni? Quali nuove funzioni e forme di cooperazione? Questi e altri quesiti e temi sono stati affrontati nella presentazione svoltasi il 15 dicembre scorso nella prestigiosa sede romana del British Council, del libro di Paolo Traniello, La biblioteca pubblica: storia di un istituto nell'Europa contemporanea, uscito nel 1997 nei ÇSaggiÈ de Il Mulino. Artefice della manifestazione è stata Marzia Miele, presidente dell'AIB Lazio, che, nell'introdurre l'incontro, ha sottolineato come la biblioteca pubblica sia già da tempo presente nelle attività della sezione laziale e come il testo in questione, interessante e utile perché ricco di riferimenti storici, offra ulteriori spunti di dibattito e approfondimento.
La cospicua parte del libro dedicata alla biblioteca pubblica in Gran Bretagna, Çpunto di riferimento naturale per tutto lo sviluppo delle biblioteche pubbliche europeeÈ, ha offerto l'opportunità a Wayne Harper di evidenziare come il principio del free access, delle uguali possibilità di autoaffermazione, sia andato scemando negli ultimi anni a favore dell'applicazione di tariffe a servizi nuovi, le nuove tecnologie costituendo sempre più un valore aggiunto. A questo proposito, il "padrone di casa" ha illustrato una serie di iniziative della British Library che mirano a offrire la possibilità di creare un rapporto tra l'utente e il materiale elettronico, come la fornitura di documenti a distanza o il nuovo servizio informativo Inside Web. Harper, concordando con Traniello, sottolinea però che, accanto alle nuove che si vanno sviluppando, vi sono funzioni che la biblioteca pubblica non deve perdere, come il browsing (più difficile con la virtual library) o il serve-deputy (quando, cercando qualcosa, capita di trovare qualcos'altro che serve a qualcun altro), che sicuramente stimola il contatto con gli altri e la cooperazione. Harper infatti non nasconde qualche perplessità nell'attribuzione crescente di una funzione alle biblioteche pubbliche di veicolo ideale per dare accesso ai nuovi media dell'informazione e comunicazione, mentre la biblioteca pubblica deve continuare ad offrire occasioni di scoperte.
Alberto Petrucciani ha poi posto l'accento sull'insistenza di Traniello riguardo alla dizione ufficiale di "biblioteca pubblica", evidenziando come, a differenza della public library, istituto per eccellenza di un'autonomia locale – quella inglese – impensabile da noi, sia un fenomeno tipico per le biblioteche italiane, quello cioè di non dichiarare nella loro denominazione funzioni e servizi, ma di sottolineare piuttosto l'appartenenza istituzionale generando un'indefinitezza di funzioni cui è ascrivibile la mancata formazione di un reale sistema bibliotecario. Qual è invece la risposta più pertinente a un pubblico di per sé indeterminato? Quale il rapporto della biblioteca pubblica con la lettura e con l'informazione? Se indubbiamente vi è un rapporto "storico" della biblioteca con il libro, diminutivo è però ridurre la lettura a fenomeno di carattere letterario: in termini statistici questa ha un rapporto con altre caratteristiche socioeconomiche, come la fruizione dei servizi sociali e culturali. Inseguire la lettura come nicchia tipica della biblioteca può essere limitativo e non consentire di cogliere le altre funzioni, mentre ciò che è più proprio della biblioteca è la compresenza di più fonti di stimolo, d'interesse, di arricchimento culturale, e fondamentale è che la biblioteca pubblica offra oggi tutte le opportunità che il mondo culturale tende invece a frammentare, consentendo l'accesso organico e organizzato a tutte queste possibilità.
é poi intervenuto Giovanni Solimine secondo il quale il testo di Traniello ha molti meriti tra i quali quello di avviare una riflessione di ampio respiro che mancava nella biblioteconomia e di non essere mai scontato, dando chiavi interpretative, aprendo questioni e offrendo stimoli al dibattito come, ad esempio, l'individuazione delle origini della biblioteca pubblica e per essa il ruolo della Rivoluzione francese. Dopo aver apprezzato l'attenzione che il testo pone agli aspetti normativi e istituzionali che delineano la fisionomia della biblioteca pubblica, Solimine ha posto l'accento sulla biblioteca come spazio sociale per la lettura e lo studio, aspetto questo che suscita riflessioni sulla biblioteconomia come scienza sociale, temi ripresi dall'Autore e da Marzia Miele che si è soffermata anche su alcuni problemi politici e che ha dato appuntamento ai convenuti nel 1998 per nuove iniziative.
Luisa Marquardt

Varato il progetto “A scuola di biblioteca”

Il 24 novembre scorso, nella stessa sala della Biblioteca Casanatense in cui il 21 giugno 1995 fu siglato il protocollo d'intesa tra MPI e MBCA, è stato presentato il progetto "A scuola di biblioteca", nato da quell'accordo.
L'incontro è stato aperto da Francesco Sicilia, direttore generale del Ministero per i Beni culturali e ambientali che, dopo aver salutato, anche a nome di Alberto La Volpe, i presenti, unitamente alla direttrice della Biblioteca Casanatense, Angela Adriana Cavarra, ha sottolineato il ruolo importante delle biblioteche scolastiche per l'avvio alla ricerca, all'informazione e alla comunicazione.
é seguito l'intervento di Giuseppe Martinez, direttore generale per l'Istruzione tecnica, che ha rimarcato l'importanza dell'iniziativa che dovrebbe svilupparsi un po' dovunque, soprattutto nel campo della multimedialità, affermando Çquale centro è più idoneo ad accogliere le nuove tecnologie sul piano tecnologico, culturale e metodologico, se non la biblioteca scolastica multimedialeÈ?
Questo punto di vista veniva ripreso da Giovanni Trainito, capo del Gabinetto MPI, che sottolineava come l'autonomia vada affrontata anche dotando le scuole di nuovi strumenti e potenziando le biblioteche scolastiche.
Il sottosegretario del Ministero della Pubblica istruzione, Albertina Soliani, ha evidenziato poi come il progetto in questione raccolga un bisogno di biblioteca, informazione e cultura cui non è stata data finora adeguata risposta quando sono invece sempre più necessari nuovi strumenti e nuove professionalità e un raccordo più stretto con le istituzioni locali per tentare di realizzare quella uguaglianza di opportunità formative nell'ottica dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita.
Luigi Catalano, dirigente della Direzione classica, si è soffermato sugli aspetti che hanno caratterizzato la lunga fase preparatoria dell'iniziativa che ha avuto la finalità di sensibilizzare insegnanti e allievi alla cultura del libro e della biblioteca e di apportare un contributo significativo al miglioramento del servizio bibliotecario scolastico mediante un seminario di formazione, previsto in due moduli, per docenti della scuola secondaria superiore – addetti alla biblioteca e no – e la produzione di un pacchetto formativo multimediale.
Giovanni Biondi, direttore della Biblioteca didattica e pedagogica di Firenze, ha illustrato lo studio effettuato dalla BDP volto a delineare i modelli possibili di biblioteca scolastica, la figura del documentalista scolastico e le prospettive delle biblioteche scolastiche in considerazione del fatto che queste saranno sempre più centri strategici di informazione e documentazione e di facilitazione dell'accesso all'informazione.
L'incontro è stato concluso dall'intervento di Rossella Caffo che ha richiamato l'attenzione sui contenuti scientifici del progetto ispirati alle Linee guida per le biblioteche scolastiche dell' IFLA sottolineando come sia importante il rilancio delle biblioteche scolastiche per avvicinare la scuola alle biblioteche e al mondo dell'informazione.
Nei giorni immediatamente seguenti, dal 25 al 29 novembre compreso, ha poi avuto luogo a Roma il primo modulo del corso di formazione, residenziale e di taglio seminariale, rivolto a una quarantina di docenti rappresentativi delle diverse tipologie di scuola e aree geografiche. Nelle sedute plenarie, sono state trattate da vari docenti tematiche relative soprattutto alla diffusione delle nuove tecnologie, alle loro caratteristiche e relative implicazioni nella biblioteca, nella scuola e nella didattica e alle nuove competenze che vengono richieste tanto ai bibliotecari che ai docenti. Nel pomeriggio, i tre gruppi di lavoro – biblioteconomico-documentario, organizzativo-gestionale e didattico-pedagogico – hanno approfondito, presso la Biblioteca nazionale centrale, l'Istituto centrale per il catalogo unico, l'Istituto centrale di patologia del libro, e le biblioteche dello LS "G.Peano" e dell'ITC "A. Spinelli- E. Pertini", temi relativi a ognuna delle tre aree di competenza del bibliotecario scolastico indicate dall'IFLA e hanno individuato i contenuti, stilandone un indice. Questi saranno sviluppati al fine di predisporre i materiali per la realizzazione del pacchetto formativo (al momento, nella fase progettuale) da diffondere nelle scuole perché l'iniziativa abbia la più ampia ricaduta e sia l'avvio di una serie di interventi per un cambiamento significativo.
L.M.


Campania


La Biblioteca provinciale di Salerno scende in piazza

La Biblioteca provinciale di Salerno, istituita nel lontano 1844, rappresenta per la città e per il territorio, di circa 5.000 kmq, l'unica biblioteca pubblica, l'unica agenzia di informazione, studio e ricerca.
Tra alterne vicende, da un iniziale nucleo di 500 volumi, è arrivata a possedere – a 153 anni dalla sua fondazione – un patrimonio librario, di circa 300.000 titoli, costituito da pergamene (242), manoscritti (330 e molto importanti per la storia dell'Italia Meridionale), incunaboli (78), cinquecentine (1666), numerosissime edizioni dal 1600 al 1800, oltre a notevoli fondi di interesse storico meridionalistico, come quelli Guariglia, Pinto, Zottoli, ecc.
Si aggiunga inoltre una fornitissima emeroteca a cui attingono studiosi provenienti da più parti della regione, dopo la chiusura al pubblico della "Tucci" di Napoli.
Nonostante tale significativa premessa, la Provinciale di Salerno ha subito per circa un ventennio, dal 1975 al 1995, una chiusura al pubblico, sia per motivi di sicurezza della struttura sia per disattenzione generale che ha pesato moltissimo sulla sua immagine, penalizzando gravemente il suo ruolo istituzionale.
Benché questa situazione sia terminata con la definitiva riapertura al pubblico della Biblioteca nel giugno 1995, grazie al contributo dell'attuale amministrazione provinciale che ha programmato una serie di interventi a suo favore, ancora oggi è possibile ravvisare disagi legati a questo mancato funzionamento ed inserimento nel tessuto sociale.
Per alimentare una nuova cultura della biblioteca nella nostra città e fare in modo che la maggior parte dei circa 160 mila abitanti di Salerno divenga consapevole dell'esistenza della Biblioteca provinciale e del ruolo culturale che svolge all'interno della città, mi è sembrato opportuno curare un progetto che è stato prontamente accolto dal dirigente del servizio e dal presidente dell'amministrazione provinciale.
Il titolo che ho scelto è emblematico e significativo: Biblioteca in piazza: la grande e antica istituzione culturale di Salerno si rinnova e cammina con te.
La manifestazione si è svolta domenica 7 dicembre 1997 in cinque piazze importanti di Salerno: piazza Cavour, piazza San Francesco, piazza Largo Prato, piazza Portanova e piazza Ferrovia; in questi grandi spazi sono stati organizzati dei library stages, stand in cui il personale al completo si è impegnato gratuitamente per 12 ore consecutive, dalle 9,00 alle 21,00, distribuendo ai cittadini un dépliant informativo sul patrimonio librario in dotazione e sui servizi offerti all'utenza – riportando gli orari di apertura e chiusura al pubblico –, un pieghevole con un profilo storico della biblioteca e un segnalibro a colori contenente una poesia di Alfonso Gatto. Ma non è tutto.
Al pubblico che accedeva allo stand è stato consegnato anche un questionario anonimo, di immediata compilazione, in cui sono stati proposti quesiti relativi all'uso della biblioteca, all'introduzione di nuove tecnologie, al nome da attribuirle, all'utilizzo del suo salone convegni (per la presentazione di un libro, di una mostra personale o collettiva di opere d'arte o per lo svolgimento di iniziative proposte da neolaureati che abbiano ottenuto una votazione superiore ai 105/110), all'introduzione di distributori di caffè-bibite-snacks per rendere più confortevole la permanenza del pubblico e soprattutto quesiti relativi a iniziative da proporre alla Provincia in merito alla biblioteca.
Alla consegna del questionario è stata offerta al visitatore-compilatore una simpatica piantina-ricordo (con possibilità di scelta tra Kalankaoe, Violetta africana e Stella di Natale); sul vaso della piantina è stata apposta un'etichetta con la scritta "Bibly: una pianta per amico".
Desidero segnalare la gradita presenza, all'interno degli stand, di alcuni editori locali che hanno esposto al pubblico le novità edite nel corso del 1997: una cooperazione questa, tra biblioteca e case editrici, che ha certamente contribuito al successo della manifestazione.
Al termine della giornata è stato possibile quantificare l'afflusso di pubblico agli stand: circa 3000 visitatori hanno ricevuto materiale informativo e compilato questionari che saranno al più presto analizzati per la determinazione delle istanze espresse dal campione interpellato.
A tal punto ritengo opportuno evidenziare alcuni degli obiettivi che hanno dato origine a questo simpatico e dinamico meeting:

  1. quello di rovesciare una linea di tendenza consolidatasi nella città che riteneva questa biblioteca chiusa al pubblico e non funzionante, evidenziando la sua presenza al cittadino mediante questa fattiva campagna di valorizzazione;
  2. quello di coinvolgere democraticamente e direttamente la comunità, per verificarne le esigenze e i suoi bisogni concreti, intervenendo con una corretta ed incisiva politica di miglioramento;
  3. quello di promuovere la biblioteca come luogo privilegiato in cui si realizzano le libertà civili e democratiche del cittadino, in sintonia con i principi di libertà e uguaglianza espressi dall'ultimo Manifesto dell' Unesco.
Investire nella cultura con una corretta politica di gestione tecnico-amministrativa e concretizzare la biblioteca come luogo più vivo, dinamico per la crescita culturale dell'intera Provincia, questo mi è sembrato l'obiettivo determinante. Tuttavia, per raggiungere questo risultato sarebbe giusto e corretto inserire, all'interno di queste Istituzioni, personale che sia qualificato professionalmente.
Vittoria Bonani

AIB attività delle sezioni - notizie dalle regioni. «AIB Notizie», 10 (1998), n. 2, p. 16-19.
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Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1998-03-10 , a cura di: Andreas Zanzoni