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Roma, 27 maggio 1998
Dietro le quinte di AIB-WEB

di Sonia Minetto


Si è svolto a Roma, il 27 maggio scorso, il "Seminario AIB-WEB: per un'integrazione delle risorse in rete" organizzato dalla Commissione nazionale Università e ricerca in collaborazione con la redazione di AIB-WEB, la Sezione Lazio dell'AIB e l'Università "La Sapienza". La Libreria commissionaria DEA ha contribuito alla realizzazione dell'evento.
L'incontro ha ottenuto un notevole successo di pubblico, hanno seguito l'intera giornata punte di circa 150 partecipanti e l'interesse, soprattutto nella mattinata dedicata ad AIB-WEB, non ha mai evidenziato cedimenti.
Gabriele Mazzitelli, coordinatore CNUR, e Marzia Miele, Presidente della Sezione AIB Lazio, hanno fatto egregiamente gli onori di casa. Dopo i saluti e i ringraziamenti di rito la giornata ha lasciato spazio ai protagonisti abitualmente "nascosti" dietro le quinte, la redazione di AIB-WEB, che ha dimostrato ampiamente come un lavoro di équipe svolto con strumenti innovativi possa consentire distribuzione e aggiornamento di informazione di qualità, la gestione insomma di un Web da bibliotecari. Quest'ultima espressione è stata ribadita più volte a sottolineare l'intento di disegnare uno strumento pensato per e da bibliotecari con caratteristiche di organizzazione interna a comprova di una professionalità non certo improvvisata.
Alberto Petrucciani sottolineava in apertura la funzione di finestra sul mondo esterno realizzata tramite lo strumento AIB-WEB, che ha consentito sempre più la distribuzione dell'informazione tra i soci trasformando la stessa vita associativa, rendendo disponibili servizi in ambito bibliotecario, per le biblioteche e per i bibliotecari, ma soprattutto aprendo l'Associazione al resto del mondo che, finalmente, ci consulta e forse trae spunto anche da nostre iniziative. Non s'impara solo da inglesi o statunitensi dunque.
Con l'intervento di Riccardo Ridi, coordinatore di AIB-WEB, il seminario entrava nel vivo e l'intera redazione svelava a poco a poco i suoi segreti, o meglio la sua ricetta di successo: trasparente, consultabile, applicabile da un pubblico desideroso di collaborare. L'invito alla partecipazione attiva è stato costantemente ribadito e le modalità di lavoro, assolutamente su base cooperativa, hanno stimolato interventi e proposte nel corso del seminario stesso.
Ma andiamo per ordine. Se Maria Luisa Ricciardi ricordava gli albori di questo nostro Web noi tutti possiamo riconoscere che dall'annuncio su AIB-CUR del marzo 1997 si è fatta tanta strada: una vera autostrada che si avvia verso il full-text e l'editoria elettronica in senso stretto passando per risorse che davvero non hanno bisogno di presentazione quali, per citarne una, il virtual reference desk di biblioteconomia. Una vetrina, sottolinea Ridi, che non vuole essere solo per gli iscritti; obbiettivo del resto già raggiunto se le citazioni su AIB-WEB si leggono ormai sul Supplemento informatico di "La Repubblica" o "PC Magazine".
Sebbene siano presenti sul sito repertori di cui tutti noi riconosciamo il valore informativo, la parola chiave, la molla che muove questo strumento non sembra tanto essere la consultazione quanto la comunicazione. Ecco dunque che il dibattito sulle recenti novità associative si è mosso tramite questo canale e la gestione e implementazione delle notizie avviene tramite un perfetto meccanismo di comunicazione. Lavorarare riunendosi, quando si proviene da regioni diverse, è molto difficile e allora ecco spiegate le fila di una vera cooperazione: Ridi sottolinea come dietro a un Web che funziona ci sia un poderoso lavoro di posta elettronica. La redazione comunica con un numero di messaggi doppio rispetto ad AIB-CUR. Liste e sottoliste di discussione consentono ai redattori di comunicare e indirizzi collettivi permettono un tipo di scambio che potrebbe essere descritto come "da uno a molti" con esito immediatamente proficuo.
Il sito AIB non è un dépliant, ammoniscono dalla redazione. Le risorse non sono meri URL più o meno aggiornati ma fonti organizzate e vagliate da professionisti. E le linee guida della collaborazione, soprattutto a livello repertoriale? Eccole: "Non inventare l'acqua calda". Intervenire là dove l'informazione è lacunosa e fornire pagine visibili con ogni tipo di standard, bando agli effetti speciali per puntare al massimo numero di utenti potenziali. La collaborazione parte spesso dalle sezioni regionali e Maurizio Di Girolamo ha mostrato a tutti quanto queste possano essere attive con modalità interne di funzionamento e organizzazione delle informazioni perfettamente analoghe ad AIB-WEB.
Eugenio Gatto ha illustrato, con taglio decisamente tecnico, il meccanismo dietro le quinte: il Web dall'interno dunque. L'accento è stato posto sulla totale trasparenza del lavoro che consente a chiunque di seguire passo passo l'implementazione delle risorse e quindi le strategie seguite nel proporle. "AIB-WEB non è un proclama, è qualcosa che si fa" è stata la sua frase di apertura a introdurre una costruzione in divenire.
Le risorse organizzate e rese disponibili sono molte, lo sappiamo. Le pubblicazioni, per esempio: "AIB Notizie" full-text, il "Bollettino AIB" con indici cumulativi completi, la documentazione di fonte pubblica in rete, una pubblicazione elettronica in tutto e per tutto. Le fonti d'informazione, sottolineano Alessandro Corsi e Stefania Manzi, avevano necessità di trovare una sicura classificazione, ed ecco dunque che risorse informative LIS sono state organizzate seguendo lo schema di classificazione della letteratura professionale italiana utilizzato nel ÇBollettino AIBÈ, fornendo all'utente un raggruppamento tematico di grande efficacia.
Alcuni settori come quello della formazione, una "frontiera" da veri pionieri, curato da Gabriele Gatti ed Elisabetta Di Benedetto, sono in evoluzione con la speranza di poter fornire sempre più informazioni, senza essere costretti a produrle per colmare vuoti istituzionali. é emerso come l'interesse per l'ambito formativo vada oltre la cerchia di chi già è approdato al lavoro in biblioteca ma coinvolga giovani motivati a iniziare la professione.
A Fernando Venturini bisogna riconoscere il merito di essersi avventurato nelle sabbie mobili delle fonti di informazione pubblica, fornendo ad addetti ai lavori e non, un elenco di siti commentati con links a risorse libere o a pagamento. L'ampio corredo descrittivo che segue ogni risorsa, comprensivo di condizioni di fruizione e pagamento della banca dati e valutazioni sull'aggiornamento delle notizie presentate, rende questa iniziativa uno strumento unico per chi intenda muoversi nel caotico mondo della legislazione e della giurisprudenza. Una fonte davvero straordinaria d'informazione, continuamente aggiornata e, da qualche tempo, frutto del lavoro anche di componenti del Gruppo di studio sulle pubblicazioni ufficiali.
L'attenzione del pubblico registrava un'innegabile impennata con la relazione di Antonella De Robbio sul Repertorio degli OPAC italiani, visitato dal gennaio di quest'anno a oggi da più di 20.000 utenti. Per la cronaca, i lucidi del suo intervento sono rintracciabili all'indirizzo: http://www.math.unipd.it/adr/opac1/index.html. Con Antonella la sensazione diffusa è stata che la caccia all'OPAC sia definitivamente aperta e senza scampo. Il territorio nazionale è stato passato al setaccio e apprendiamo che, alla fine di maggio, erano stati resi disponibili via AIB-WEB ben 215 OPAC con un totale di 330 accessi se considerati i cataloghi e le varie interfacce. I dati esposti sono risultati estremamente interessanti, spesso citati da altri e comunque da considerarsi punto di partenza per riflessioni future.
Del passaggio da OPAC a Meta OPAC ci ha parlato Fabio Valenziano illustrando Azalai, il Meta OPAC del Cilea. Azalai erano le carovane del sale per i Tuareg e il termine significa separarsi per poi ritrovarsi: un parallelo poetico con il mondo dell'informazione indubbiamente comunque frammentario.
La ricchezza delle fonti d'informazione è un indubbio vantaggio per l'utente finale ma quando il numero dei databases da interrogare si moltiplica la ricerca di un documento diventa operazione lunga e difficile. Ecco allora Azalai: un Meta OPAC che funziona come unico interfaccia di interrogazione per numerosi cataloghi dell'area lombarda consultando in parallelo i loro databases.
Da Fabio Valenziano arrivano proposte per il futuro come quella di un Meta OPAC nazionale, magari da pensare in collaborazione con l'AIB, la realizzazione di altri cataloghi collettivi virtuali, con aggregazione geografica o tematica e una sorpresa: il Coordinamento dei Web italiani per bibliotecari. Anche in questo caso l'invito è a collaborare per costruire insieme una rete di siti che mano a mano si razionalizzi coprendo risorse ancora trascurate.
Sebbene AIB-WEB abbia fatto con ragione la parte del leone non sono mancati nella giornata altri interventi, come quello di Serena Molfese sui progetti in corso di realizzazione all'ICCU, legati dunque a SBN, o di Daniela Gittarelli sullo stato dell'arte delle biblioteche della Regione Lazio nel corso della tavola rotonda coordinata da Adriana Magarotto.
Bilancio molto positivo dunque. La redazione ha aperto le porte ai lettori e ci ha fatto sentire volutamente possibili redattori. Bellissima questa redazione sparsa su tutto il territorio nazionale eppure presente, assidua nel suo incontrarsi e confrontarsi, mai soddisfatta completamente e "seduta" su territori già esplorati. Tutto volontariato, badate bene. Andare a coprire il segmento di informazione carente, non duplicare, non esibire. Come non essere d'accordo con Eugenio Gatto? Decisamente non un proclama ma una cosa che si fa. Questo nostro AIB-WEB è il frutto di un impegno ammirevole, un approccio razionale e cooperativo, uno sforzo d'ordine non fine a se stesso: la nostra professionalità di gestori e organizzatori dell'informazione oltre i confini della carta.


MINETTO, Sonia. Roma, 27 maggio 1998. Dietro le quinte di AIB-WEB. «AIB Notizie», 10 (1998), n. 7, p. 4-5.
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Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1998-08-03 , a cura di: Andreas Zanzoni