[AIB]AIB Notizie 10/2001
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Ministero per i beni e le attività
Contratto integrativo: quali prospettive per i bibliotecari?

di Marzia Miele

Il contratto integrativo del Ministero per i beni e le attività culturali è stato finalmente approvato e dovrebbe diventare operativo nel breve scorcio di questo anno.
Contiene delle novità importanti per il personale in quanto prevede dei passaggi all'interno dell'area di appartenenza mediante corsi di qualificazione ed aggiornamento professionale che dovrebbero interessare circa 7400 unità.
Naturalmente nel numero sono presenti i bibliotecari appartenenti alla posizione C1 (bibliotecario) e quelli appartenenti alla posizione C2 (bibliotecario direttore).
Al passaggio dal C1 al C2 viene destinato l'85% dei posti disponibili in organico al 31 dicembre di ogni anno, mentre alla posizione C2 viene riservato il 100% dei posti disponibili nella posizione C3 (bibliotecario direttore coordinatore), dando così a questa posizione la caratteristica di uno sviluppo finale della carriera, a cui non è possibile accedere dall'esterno.
L'articolo successivo, che regolamenta la possibilità di accesso del personale già in servizio alle posizioni economiche iniziali delle aree (C1 per l'area dei bibliotecari), stabilisce inoltre di destinare il 70% dei posti disponibili alla selezione interna.
Dopo anni di immobilismo e di impossibilità per il personale dei Beni culturali di avere progressioni di carriera, va dato atto a questo contratto del tentativo di sbloccare la situazione, anche se non bisogna farsi soverchie illusioni, poiché tutti i passaggi sono subordinati alle disponibilità organiche e quindi non viene garantita la permanenza nell'attuale sede di servizio.
Viene inoltre introdotto un ulteriore elemento per il riconoscimento della professionalità acquisita: la posizione economica super, che non determina un cambiamento di qualifica e quindi non incide sugli organici, ma che attribuisce un riconoscimento economico al personale apicale, non solo per anzianità di servizio, ma anche per la professionalità acquisita.
Questo riconoscimento riguarda in toto l'area A: 1300 unità della posizione B3 (ex 6° liv.), 1500 unità della posizione C1 e 1500 unità della posizione C3.
Per quanto riguarda l'area dei bibliotecari, quindi, sono interessati al passaggio gli appartenenti alla qualifica iniziale e quelli appartenenti alla qualifica finale.
Vorrei soffermare l'attenzione su questa parte del contratto e sui criteri stabiliti per la selezione degli aventi diritto per due ragioni:
1) il bando per la posizione super dovrebbe essere il primo a partire, non essendo condizionato dalla individuazione delle vacanze in organico;
2) i criteri adottati per l'attribuzione del punteggio lasciano aperte parecchie perplessità.
Cominciamo dalla prima: i criteri non sono stati stabiliti profilo per profilo, tenendo quindi conto dell'effettivo tipo di lavoro che ognuno di noi svolge, ma tutti insieme, in un grande calderone collettivo, dove l'attività svolta dal funzionario amministrativo è messa direttamente a confronto con il lavoro dell'architetto, del bibliotecario, dell'archivista, dello storico dell'arte e così via. Questo perché il numero delle super da assegnare non è stato inizialmente ripartito per i vari profili professionali, ma assegnato complessivamente alla posizione economica acquisita con il nuovo ordinamento professionale.
In altri termini le 1500 posizioni per i C3 super riguardano indistintamente tutti gli appartenenti al C3 super, siano essi funzionari amministrativi, architetti, storici dell'arte, bibliotecari o archivisti, e lo stesso dicasi per le posizioni relative alla posizione C1.
Non si capisce perché, visto che dovrebbe trattarsi di un riconoscimento per quanti nell'ambito del loro lavoro hanno maturato, per anzianità, per motivi di studio, per il servizio svolto, una maggiore professionalità, e non di una valutazione di merito tra professionalità diverse: non si confrontano gli architetti con gli architetti, i bibliotecari con i bibliotecari e così via.
Quando poi si passa ad esaminare i criteri stabiliti per l'attribuzione del punteggio, si ha la sensazione che siano stati pensati per delle categorie precise.
Mettiamo da parte i criteri relativi all'anzianità (praticamente azzerata, data l'età media lavorativa per i profili di cui stiamo parlando) ed analizziamo gli elementi individuati per l'attribuzione del punteggio per «esperienza professionale per mansioni ed attività risultanti da ordini di servizio medesimi ed in mancanza la ricognizione delle funzioni», cioè in parole povere la valutazione del servizio effettivamente svolto. Valutazione che, tra l'altro, prevede il punteggio complessivo più alto.
Dato l'ambito non sindacale ma professionale in cui sono redatte queste note, l'esame si limita ai criteri relativi all'area C, a cui appartiene tutto il profilo, nelle sue diverse articolazioni, dei bibliotecari, pur essendo consapevoli che il problema si pone anche per altri profili:
1) C3: posizione di responsabile del procedimento nell'adempimento della legge 109/94 (cosiddetta legge Merloni). Può riguardare i bibliotecari impegnati nella conservazione e nel restauro, ma per lo più si riferisce a chi opera nel settore artistico-architettonico.
2) C3: posizione di responsabile del procedimento nelle istruttorie ex lege 431/85. Riguarda la tutela delle zone di particolare interesse ambientale.
3) C3: responsabile dell'ufficio amministrativo.
4) C3: mansioni nella qualifica del ruolo ad esaurimento.
5) C3: mansioni nella qualifica di esperto. Fisici, Chimici, Geologi.
6) C1: posizioni ex apicali (principale al 31/12/1978, superiore o capo). Realisticamente, punteggio aggiuntivo per l'anzianità. Può riguardare qualche bibliotecario.
7) C1: mansioni nella qualifica di capo tecnico.
Evidentemente, a parte il piccolo drappello degli addetti al restauro, i bibliotecari non maturano esperienze professionali!
La macroscopica assurdità di questa impostazione è stata in parte corretta grazie all'impegno della nostra associazione e dell'ANAI (Associazione nazionale archivisti italiani), che si trova in una situazione analoga alla nostra, dall'accordo amministrazione/OO.SS. con cui si stabilisce che per la posizione super andrà attribuita mediamente una valutazione separata profilo per profilo per il 50% del personale in servizio in C3, e del 25% per il personale in servizio in C1.
Si fa presente che la percentuale complessiva del personale prevista per l'attribuzione della posizione super è del 73% in C3 e del 40% in C1.
Il resto verrà attribuito sulla base di una graduatoria unica per posizione: dati i criteri per la formazione del punteggio, ogni commento su come verranno trattati bibliotecari direttori coordinatori e bibliotecari mi sembra puramente superfluo.
Vero è che la bassissima percentuale riservata alla C1 potrà probabilmente essere corretta dalla riqualificazione prevista sempre nel contratto integrativo, che permetterà a molti bibliotecari di transitare nella posizione C2, ma dobbiamo tenere presente che i tempi non sono brevissimi, in quanto l'avvio del processo di riqualificazione è subordinato all'esame delle piante organiche. Per quanto riguarda invece i bibliotecari della C3 ("Direttori di biblioteca") trattandosi di personale per il quale non esiste progressione di carriera, l'esclusione dalla posizione super significherà rimanere fermi nell'attuale livello economico chissà ancora per quanto tempo se non, vista l'età media non più verde di questa categoria, fino alla pensione.


MIELE, Marzia. Ministero per i beni e le attività Contratto integrativo: quali prospettive per i bibliotecari?. «AIB Notizie», 13 (2001), n. 10, p. 21.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2001-12-04 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n13/01-10miele.htm

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