[AIB]AIB Notizie 5/2002
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Il futuro della biblioteca è wireless

di Fabio Di Giammarco

Nel definire la "Biblioteca digitale" si è tutti d'accordo nel ritenere d'importanza vitale l'infrastruttura tecnologica in quanto è proprio attraverso di essa che il sistema informativo implementato, collegando risorse e garantendo l'accesso più ampio possibile, realizza i suoi obiettivi essenziali.
Finora le biblioteche, che nella gran parte sono avviate sulla strada della digitalizzazione, nell'organizzare e mettere a disposizione sia al loro interno sia verso l'esterno risorse elettroniche in forma di OPAC, CD-ROM, archivi multimediali, ServerWeb ecc. si sono affidate a reti fisiche, di solito delle LAN con PC e stampanti, cablate utilizzando la collaudata tecnologica Ethernet. Ma le cose, anche nelle infrastrutture di rete, stanno repentinamente cambiando grazie alla rivoluzione del wireless (senza cavi) che, in sostanza, vuol dire l'avvento di un nuovo tipo di connettività basata su reti mobili, funzionanti non attraverso doppino telefonico ma tramite onde elettromagnetiche, e su un'ampia gamma di dispositivi portatili quali laptop, palmtop, PDA, cellulari, capaci d'interfacciarsi all'interno di un'area coperta dal segnale di rete.
È una rivoluzione quella del wireless che arriva, come al solito, dagli Stati Uniti dove, passata la fase sperimentale, è sempre più frequente imbattersi in una WLAN (Wireless Local Area) all'interno di aeroporti, hotel, centri congressi, campus e biblioteche. Particolari luoghi pubblici che possono sfruttare al meglio la flessibilità e la portabilità del nuovo sistema offrendo ai propri utenti, momentaneamente connessi, tutta una serie d'informazioni e servizi impossibili in precedenza.
E tra questi, l'ambiente della public library sembra particolarmente congeniale allo sviluppo del wireless. Questo, perlomeno, viene da pensare visitando il sito Wireless Librarian (http://people.morrisville.edu/~drewwe/wireless/) dove i bibliotecari americani fautori dell'informatica "senza fili" sciorinano un lungo elenco, diviso per Stati, di tutte le biblioteche dotatesi di una WLAN. Non solo. Esibiscono anche una messe d'informazioni, spulciando le quali è facile farsi un'idea delle ragioni di un tale successo (per adesso circoscritto agli USA, ma con alcune interessanti propaggini canadesi, asiatiche e inglesi).
La biblioteca che decide di abbracciare il wireless, dicono i documenti online, può far conto su degli indubbi vantaggi. Vediamoli. Il wireless amplia l'accesso: qualsiasi utente, una volta ritirata all'ingresso la scheda PCMCIA da inserire nel proprio portatile, può connettersi alla WLAN della biblioteca interrogando l'OPAC, navigando in Internet, inoltrando richieste di prestito ecc. a prescindere dal punto in cui si trova (sale studio, cataloghi, bar), ottimizzando così al massimo tempo e lavoro. Per coloro che sono sprovvisti di computer, niente paura, le biblioteche prevedono anche un certo numero di laptop a uso pubblico da ritirare sempre all'ingresso.
Il wireless, cosa molto importante per bilanci spesso magri delle biblioteche, abbatte poi i costi. Se è vero che la spesa iniziale per l'acquisto degli apparati ricetrasmettitori è rilevante, è ugualmente vero che nel tempo il risparmio è sicuro: installazioni, cablaggi e manutenzioni scompaiono, e viene anche meno la spesa, onerosa, per rinnovare e/o aumentare le postazioni fisse sia per il pubblico sia per il personale.
E anche a quest'ultimo il wireless può riservare piacevoli sorprese. Incombenze ripetitive ma indispensabili quali verifiche catalografiche e revisioni inventariali negli scaffali e nei magazzini possono velocizzarsi e alleggerirsi di colpo utilizzando quei dispositivi portatili chiamati digital library assistants, anch'essi parte integrante di un ambiente WLAN.
Come pure le riserva agli edifici che ospitano le biblioteche, soprattutto quanto si tratta, e noi in Italia ne sappiamo qualcosa, di palazzi storici, ma possono essere interessati anche quei fabbricati più recenti, non concepiti però per la specifica funzione bibliotecaria. In questi casi il wireless dà veramente il meglio di sé evitando il temuto e costoso impatto intrusivo del cablaggio con tutte le sue conseguenze, nella specie rotture, canaline e buchi vari.
Insomma, con il wireless avremo, finalmente, la biblioteca dei sogni? Non esageriamo. Anche questa nuova e interessantissima tecnologia comporta alcuni problemi, a cominciare dalle possibili interferenze causate, ad esempio, dai telefoni cordless che usano lo stesso standard 802.11b. Poi c'è tutta la questione della sicurezza. Non è ancora ben chiaro se un sistema di rete wireless possa essere protetto a sufficienza da rischi d'intrusioni esterne. Infine, permangono dubbi riguardo alla salute: ci potrebbero essere conseguenze per l'organismo dovute a un'esposizione prolungata in ambienti continuamente attraversati da radio frequenze? Domande legittime per le quali è ancora presto per delle risposte risolutive giacché parliamo di una tecnologia giovane, in fase di maturazione e raffinamento.
Tuttavia, per le biblioteche il wireless costituisce sicuramente un traguardo importante perché significa accedere a una nuova, rivoluzionaria, dimensione della connettività, e quindi anche dell'organizzazione e della cooperazione, non più localizzata fisicamente ma impalpabilmente estesa, dove al cui interno i più diversi dispositivi intelligenti possono scambiarsi dati in relazione al campo informativo in cui al momento si trovano. E tutto questo non fa che delineare uno dei principali focus della "Biblioteca digitale", ossia quel modello sistemico che prevede dal lato utente infinite possibilità d'interfacciamento e dal lato biblioteca una flessibile e continua riorganizzazione e diffusione dei saperi in formato digitale. E il wireless, da questo punto di vista, sembra promettere assai bene.

digiammarc@tiscalinet.it

DI GIAMMARCO, Fabio. Il futuro della biblioteca è wireless. «AIB Notizie», 14 (2002), n. 6, p. 18.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2002-06-26 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n14/02-06digiammarco.htm

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