[AIB]AIB Notizie 2/2003
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Il messaggio che arriva da Internet: liberiamo i libri per fare del mondo una biblioteca!

Fabio Di Giammarco

Il libro, la biblioteca, il lettore, ognuno con il suo status e ruolo assegnati da una lunga tradizione culturale. Arriva ora però dal Web un’iniziativa davvero singolare capace di mettere scompiglio in questo consolidato scenario.

Il bookcrossing (http://www.bookcrossing.com) è il progetto di un giovane statunitense, Ron Hornbaker, che ha pensato di creare una «comunità globale d'amanti della lettura» in grado di mettere in moto una rivoluzionaria inversione dei ruoli: libri che invece di attendere immobili il lettore di turno si muovono, viaggiano, scorrazzano nello spazio aperto del mondo che si fa biblioteca.
A prima vista sembra una di quelle strambe idee utopico-libertarie-tecnologiche che abbastanza spesso capita d'incontrare in Internet. Questa volta, invece, non è così. Il favore riscosso finora dall’iniziativa, aiutata in questo da un sito esempio di semplicità d'uso, velocità e funzionalità tecnica, dimostra che il bookcrossing ha fatto centro con l’idea di passare al vaglio del Web un mondo antico come quello del libro, da sempre, crocevia di passioni, interessi, scambi e relazioni. Ma l’ha fatto in che modo? Partendo da un concetto semplice ed efficace: organizzare nel Web lettori virtuali per far circolare per il mondo libri reali. L’obiettivo è, appunto, quello di “liberare” libri, o come dice Hornbaker: «released in the wind», cioè «rilasciati allo stato selvaggio». Ma niente paura, il bookcrossing non si prefigge di seminare volumi qua e là, bibliofili e bibliotecari possono, in un certo senso, dormire sonni tranquilli, tutto è ben organizzato.
Il primo passo da fare per diventare un “liberatore” di libri è collegarsi al sito, iscriversi (gratuitamente) e cominciare a registrare online i propri testi preferiti, dopodiché segnare sulla copertina l’identificativo numerico con le relative norme d’uso destinate all’eventuale “ritrovatore” e, infine, scegliere il luogo del rilascio. Il bookcrossing mette a disposizione le O.C.Z., zone ufficiali di scambio che in genere corrispondono a bar, pub, birrerie ecc., dove vengono approntati spazi ad hoc per prelevare o depositare i libri. In alternativa, è possibile individuare, consultando l’apposito database, altri punti di rilascio scorrendo, per ogni località, la lista di quelli più utilizzati. Per chi poi volesse assaporare l’aspetto più romantico dell’iniziativa può anche provare a lasciare il proprio libro su panchine, sale d’aspetto, scompartimenti ferroviari, cabine telefoniche ecc., ma sapendo che questo porterebbe a un livello troppo alto di “serendipità” degli scambi, mettendo così a rischio le catene di rilasci e ritrovamenti, controllabili tramite il sito, che sono la garanzia del successo del progetto e, nello stesso tempo, alimentano dinamismo e crescita della comunità virtuale aggregatasi intorno ad esso. E questo è un punto molto importante perché il bookcrossing è anche, e forse soprattutto, un fenomeno di socializzazione online. Le cifre, del resto, parlano chiaro: nonostante la breve vita dell’attività, più di 90 mila sono già gli associati, 250 mila i libri registrati per un totale di 23 milioni di contatti con il sito Web.
Numeri non da poco che confermano le previsioni di Howard Rheingold, studioso di cyberspazio, che anni fa nel suo famoso saggio Comunità virtuali spiegava come l'espansione di Internet avrebbe sempre più comportato fenomeni di vita comunitaria basati su comuni interessi intellettuali. E l'amore per i libri, il piacere della lettura, il desiderio di condividerne l'esperienza, la curiosità di conoscere altri lettori sparsi per il mondo, il divertimento e la gratificazione nello scambiare libri in maniera così insolita, altro non sono che il potente collante intellettuale creato dal bookcrossing capace di unire una gran massa di persone spesso fisicamente distanti fra loro anche migliaia di chilometri.
Ma un altro acuto osservatore di Internet, David Weiberg, ha suggerito ultimamente, nel suo ultimo saggio Arcipelago Web, un'interpretazione ancora più affascinante del rapporto tra tecnologia e individui. Secondo Weiberg il Web è una costruzione volontaria di natura intellettuale alimentata dalle nostre passioni. Parole, idee, progetti, sentimenti ne costituiscono la materia prima. Il bookcrossing è un'idea che ha messo in moto nuove passioni intorno al libro, è un entusiasmante e sovversivo messaggio lanciato attraverso la Rete: «liberiamo i nostri libri e facciamo del mondo un'immensa biblioteca!» E tanti hanno già risposto e con fantasia danno quotidianamente il loro contributo alla realizzazione di quello che sembra un bel sogno collettivo. A pensarci bene forse oggi le uniche buone notizie ci arrivano dal Web.

digiammarc@tiscali.it

DI GIAMMARCO, Fabio. Il messaggio che arriva da Internet: liberiamo i libri per fare del mondo una biblioteca!. «AIB Notizie», 15 (2003), n. 2, p. 9.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2003-03-09 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n15/03-02digiammarco.htm

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