[AIB]AIB Notizie 3/2003
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La formazione dei bibliotecari universitari: i crediti formativi

Marisol Occioni

Vista l'attualità che riveste il dibattito sulla formazione professionale, questo articolo vuole essere un contributo per riflettere sui corsi di formazione legati ai "crediti formativi" che le università riservano ai bibliotecari, basato su un campione di venti atenei italiani.

I corsi di formazione legati ai "crediti formativi" che le università riservano ai bibliotecari sono destinati al solo personale che, una volta superata la prova conclusiva, vede accreditati dei crediti formativi professionali (CFP).


Per questa analisi sono stati contattati colleghi di:

Università degli studi di Bologna
Libera Università di Bolzano
Università degli studi di Firenze
Università degli studi di Genova
Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
Università degli studi di Milano
Università degli studi di Padova
Università degli studi di Parma
Università La Sapienza, Roma
Università Tor Vergata, Roma
Università Roma 3
Università degli studi di Siena
Università per stranieri, Siena
Università degli studi di Torino
Università degli studi di Trento
Università degli studi di Udine
Università Ca' Foscari Venezia
Istituto Universitario di Architettura, Venezia
Università degli studi di Verona


La realtà emersa dalle interviste riguarda essenzialmente cinque tipologie di situazioni:
a) non sono stati attivati corsi di formazione legati ai crediti, anche se i bibliotecari frequentano corsi, master e quant'altro di loro interesse e ritenuto pertinente (a carico del sistema bibliotecario di ateneo o delle singole biblioteche), previo rilascio di attestato di frequenza;
b) non sono stati attivati corsi di formazione legati ai crediti, ma il personale tiene dei corsi (e talvolta è stato a sua volta formato - vedi il concetto "formare i formatori") destinati agli studenti universitari, la cui frequenza confluisce in crediti didattici ottenuti una volta superato l'esame;
c) sono allo studio iniziative legate ai crediti;
d) non esiste il regolamento, ma è stato creato un gruppo tecnico di lavoro che a livello di ateneo esamina i corsi in cantiere ed assegna dei crediti oppure, in attesa che venga licenziato il regolamento, le iniziative in corso, una volta concluse, verranno valutate in termine di crediti (Università degli studi di Milano);
e) esistono il regolamento sulla formazione come pure il piano formativo. Sono stati già attivati dei corsi di formazione, anzi ve ne sono altri in cantiere.
Iniziamo l'analisi definendo che cosa sono i crediti formativi e le norme che li disciplinano.
Il Contratto nazionale (art. 45 del 9 agosto 2000) e la Direttiva del Ministero per la funzione pubblica relativa alla formazione e valorizzazione del personale della pubblica amministrazione (13 dicembre 2001) hanno stabilito che la formazione è uno strumento di crescita professionale del personale con ricadute sul miglioramento in termini qualitativi dei servizi.
Formare significa:
a) preparare alla professione (vedi il training riservato ai neo assunti);
b) aggiornare chi già lavora (ad esempio alla luce degli sviluppi delle nuove tecnologie informatiche);
c) riqualificare in vista di nuovi assetti organizzativi (vedi la creazione delle biblioteche di area).
Del resto solo da poco la pubblica amministrazione ha recepito come strategico per la propria sopravvivenza l'investimento nelle risorse umane e nella loro formazione. Infatti l'incidenza di fattori esterni, come il calo delle iscrizioni, la migrazione verso altri atenei, la maggiore aggressività/competitività di specifiche università, hanno spinto fortemente gli atenei verso un cambio di mentalità: da un approccio istituzionale e autoreferenziale a uno con caratteristiche volte al soddisfacimento del proprio "mercato" anche attraverso la qualificazione del personale. Si parla quindi di orientamento al servizio (intuire/offrire servizi migliori servendosi di professionisti in grado di rendere l'informazione affidabile, accessibile e disponibile) e di centralità del cliente.
I crediti formativi introdotti per la prima volta dal CCNL del 9 agosto 2000, vengono maturati al termine di un percorso formativo obbligatorio (concordato a monte nel corso della contrattazione decentrata) oppure facoltativo (Università di Udine) e comunque conseguiti a seguito di una verifica finale, tranne nel caso dell'Università di Verona della quale si tratterà in seguito. I crediti valgono per le progressioni di carriera (Progressione economica orizzontale e Progressione economica verticale).
Non tutti gli atenei interpellati si sono attivati nella creazione dei CFP: la maggior parte non ha neppure redatto il regolamento sulla formazione che stabilisce le linee di indirizzo per le attività formative (presupposto per l'elaborazione di un programma di ateneo basato sull'analisi dei fabbisogni).

Atenei presi in considerazione che non hanno ufficialmente attivato i corsi

Università degli studi di Bologna
Libera Università di Bolzano
Università degli studi di Firenze
Università degli studi di Genova
Università Cattolica del Sacro Cuore
Università degli studi di Milano
Università degli studi di Napoli Federico II
Università degli studi di Parma
Università La Sapienza, Roma
Università Tor Vergata, Roma
Università Roma 3
Università degli studi di Siena
Università per stranieri di Siena
Università degli studi di Torino
Università degli studi di Trento
Istituto Universitario di Architettura, Venezia

Atenei che hanno attivato i CFP

Università degli studi di Siena
Università degli studi di Udine
Università Ca' Foscari Venezia
Università degli studi di Verona

Ciò non significa che il personale non venga formato, al contrario (come già accennato all'inizio dell'articolo) quasi tutti gli atenei incentivano la frequenza a corsi, master, congressi, non definendo però per il momento alcun riconoscimento in termini di crediti. Addirittura in certe università gli stessi bibliotecari impartiscono lezioni, ad esempio relative alla usability della biblioteca, che confluiscono nei crediti didattici dello studente (come nei casi delle Università di Parma, Firenze, Genova, Bologna con l'information literacy oppure Siena con la frequenza facoltativa al corso propedeutico di Italianistica).

Notizie generali sui corsi attivati

Ateneo Titolo corso Durata In corso/
concluso
Crediti
formativi
Professionalità coinvolte
Siena
Università degli studi
Servizi di supporto all’utenza in biblioteca: il reference 3 gg. aprile 2003 da definire Personale di front-line e personale addetto a periodici/periodici elettronici
Siena
Università degli studi
Servizi di supporto all’utenza in biblioteca: le risorse elettroniche 3 gg. aprile 2003 da definire Personale addetto a periodici/periodici elettronici
Siena
Università degli studi
Servizi di supporto all’utenza in biblioteca: l’uso pratico delle risorse elettroniche 1 gg. aprile 2003 da definire Una selezione di personale addetto ai periodici/periodici elettronici
Udine
Università degli studi
Corso di inglese 40/50 ore aprile 2003 da 1 a 2 Tutto il personale interessato con un livello intermedio di lingua
Udine
Università degli studi
Corso di informatica
Livello base
15 ore ca. aprile 2003 al massimo 0,5 Tutto il personale interessato
Udine
Università degli studi
Corso di informatica
Livello avanzato
15 ore ca. aprile 2003 al massimo 0,5 Tutto il personale interessato
Venezia
Università Ca’ Foscari
La classificazione 105 ore
(15 gg.)
concluso 3 Bibliotecari
Venezia
Università Ca’ Foscari
Servizi bibliotecari di base per l’utenza universitaria 30 ore
(6 gg.)
concluso 1,30 Personale di front-line e alcuni bibliotecari
Verona
Università degli studi
La gestione amministrativa dei periodici con Aleph 300 6 ore concluso 0,3*** Bibliotecari addetti ai periodici
Verona
Università degli studi
Gestione della circolazione con Aleph 300 6 ore concluso 0,3*** Bibliotecari addetti al prestito
Verona
Università degli studi
Catalogazione avanzata con Aleph 300: le risorse elettroniche e l’uso dei link 12 ore concluso 0,6*** Bibliotecari addetti alla catalogazione di materiale cartaceo/ottico/elettronico
Verona
Università degli studi
Catalogazione avanzata con Aleph 300: i periodici e le opere complesse 12 ore concluso 0,6*** Personale incaricato del recupero di pregresso con conoscenza di Aleph
Verona
Università degli studi
Gestione dei servizi di front-office bibliotecario (Polo umanistico): Reference direzionale 8 ore concluso 0,4*** Bibliotecari addetti al front-office della Biblioetca A. Frinzi
Verona
Università degli studi
Il ruolo del personale delle biblioteche nel servizio di prima accoglienza. Polo Medico-scientifico 8 ore concluso 0,4*** Personale della Biblioteca E.Meneghetti e del polo medico-scientifico
Verona
Università degli studi
Catalogazione con Aleph 500 5 gg. Marzo 2003   Bibliotecari addetti alla catalogazione
Verona
Università degli studi
Gestione dei periodici con Aleph 500 3 gg. Marzo 2003   Addetti ai periodici
Verona
Università degli studi
Gestione della circolazione con Aleph 500 3 gg. Marzo 2003   Bibliotecari addetti al prestito
Verona
Università degli studi
Authority 2 gg. Primavera 2003   Bibliotecari addetti
Verona
Università degli studi
Utilità Web 2 gg. Primavera 2003   Bibliotecari addetti
Verona
Università degli studi
Personalizzazione dell’OPAC WEB 1 gg. Primavera 2003   Bibliotecari addetti e personale informatico
Verona
Università degli studi
Corso sistemistico/applicativo 1 gg. Primavera 2003   Bibliotecari addetti e personale informatico
Verona
Università degli studi
ILL 2 gg. Primavera 2003   Bibliotecari addetti all’ILL

*** i crediti vengono assegnati moltiplicando 0,05 per il monte ore del corso

Alcune notizie sulla prova di valutazione

Ateneo Titolo del corso Prova finale dopo* Tipologia
valutativa
Personale che non ha superato la verifica Commissione esaminatrice interna/
Esterna
Siena
Università degli studi
Servizi di supporto all’utenza in biblioteca: il reference al termine del corso test   Interna
Siena
Università degli studi
Servizi di supporto all’utenza in biblioteca: le risorse elettroniche al termine del corso test   Interna
Siena
Università degli studi
Servizi di supporto all’utenza in biblioteca: l’uso pratico delle risorse elettroniche al termine del corso test   interna
Udine
Università degli studi
Corso di inglese al termine del corso da definire   Interna
Udine
Università degli studi
Corso di informatica
Livello base
al termine del corso test   interna
Udine
Università degli studi
Corso di informatica
Livello avanzato
al termine del corso test   interna
Venezia
Università Ca'Foscari
La classificazione 17 mesi test+colloquio 29** esterna
Venezia
Università Ca'Foscari
Servizi bibliotecari di base per l’utenza universitaria 5 mesi test+colloquio 3
15**
Interna
Verona
Università degli studi
La gestione amministrativa dei periodici con Aleph 300 al termine del corso test iniziale
e
test finale ***
   
Verona
Università degli studi
Gestione della circolazione con Aleph 300 al termine del corso test iniziale
e
test finale ***
   
Verona
Università degli studi
Catalogazione avanzata con Aleph 300: le risorse elettroniche e l’uso dei link al termine del corso test iniziale
e
test finale ***
   
Verona
Università degli studi
Catalogazione avanzata con Aleph 300: i periodici e le opere complesse al termine del corso test iniziale
e
test finale ***
   
Verona
Università degli studi
Gestione dei servizi di front-office bibliotecario (Polo umanistico): Reference direzionale al termine del corso test iniziale
e
test finale ***
   
Verona
Università degli studi
Il ruolo del personale delle biblioteche nel servizio di prima accoglienza. Polo Medico-scientifico al termine del corso test iniziale
e
test finale ***
 
Verona
Università degli studi
Catalogazione con Aleph 500 al termine del corso test iniziale
e
test finale ***
   
Verona
Università degli studi
Gestione dei periodici con Aleph 500 al termine del corso test iniziale
e
test finale ***
   
Verona
Università degli studi
Gestione della circolazione con Aleph 500 al termine del corso test iniziale
e
test finale ***
   
Verona
Università degli studi
Authority al termine del corso test iniziale
e
test finale ***
   
Verona
Università degli studi
Utilità Web al termine del corso test iniziale
e
test finale ***
   
Verona
Università degli studi
Personalizzazione dell’OPAC WEB al termine del corso test iniziale
e
test finale ***
   
Verona
Università degli studi
Corso sistemistico/applicativo al termine del corso test iniziale
e
test finale ***
   
Verona
Università degli studi
ILL al termine del corso test iniziale
e
test finale ***
   

* dalla data di inzio del corso
** personale che non si è presentato alla prova e che ha diritto al solo certificato di frequenza ai corsi

Alcune considerazioni finali
Dei venti atenei esaminati solo quattro possono essere definiti "in regola" in quanto hanno:
a) un regolamento sulla formazione professionale;
b) un piano formativo;
c) corsi che prevedono dei crediti formativi a beneficio del personale interessato.
Tra le quattro università ci sono però delle differenze: quasi tutte le verifiche finali si sono svolte immediatamente al termine del corso poiché gli intervistati hanno sottolineato l'importanza di testare il grado di apprendimento a ridosso dell'attività formativa, tranne nel caso dell'Università di Venezia. Infatti gli atenei hanno attivato corsi (anche a moduli) di breve durata per avere l'immediato feedback dell'attività formativa.
L'Università di Verona ha sperimentato due tipi di test di controllo: il primo d'ingresso, volto ad accertare le competenze prima di iniziare il percorso formativo, il secondo al termine del corso, tendente a rilevare le nuove conoscenze acquisite. Alla conclusione dell'attività formativa ogni partecipante riceve un attestato di partecipazione con l'indicazione dei contenuti trattati nel modulo di riferimento, completato dalla valutazione (emersa dalla comparazione tra i due test) e dai crediti formativi maturati.
Tutti gli atenei interpellati hanno preferito delegare l'accertamento finale a un solo docente (generalmente dipendente dell'ateneo e comunque presente al corso), tranne Venezia che ha scelto di nominare una vera e propria commissione giudicatrice. Ca' Foscari si è inoltre differenziata per aver respinto del personale al momento della prova finale.
Infine tra le quattro università prese in esame, quella che offre un pacchetto formativo più completo è l'ateneo senese che identifica il bibliotecario oggetto e soggetto di formazione in quanto docente e discente ufficialmente accreditato.
A questo punto potrebbe essere utile cercare di capire perché così pochi atenei si siano attivati sul piano dei CFP: durante le interviste è capitato sovente che venisse espressa perplessità nei confronti di una rapida risoluzione nei confronti del problema crediti da parte delle università non ancora in possesso del regolamento sulla formazione.
I motivi presentati sono stati plurimi e se ne espongono alcuni. La prima difficoltà è creare criteri omogenei validi per tutte le università (non a caso alcuni atenei hanno aperto un tavolo comune di discussione), e quantificare il numero dei crediti da assegnare (in base ad esempio al monte ore dei corsi); inoltre i parametri proposti dall'ISFOL possono risultare rigidi rispetto alla realtà universitaria che vede diverse tipologie di professionalità.
Le università di minor dimensione sono più facilitate rispetto a quelle con una realtà maggiormente complessa: attivare corsi per un numero contenuto di dipendenti è senza dubbio semplice; inoltre talvolta il mancato accordo tra l'amministrazione e le rappresentanze dei dipendenti può creare intoppi sia sul piano del regolamento di formazione che sul piano dell'offerta formativa.
Taluni vedono la formazione legata ai crediti formativi come eccessiva burocratizzazione: in assenza di regole precise e considerato il budget a disposizione, i servizi bibliotecari di ateneo possono comunque contribuire a un'offerta formativa più capillare e personalizzata a seconda delle necessità lavorative: la sostituzione di una apparecchiatura o di un software (che non necessariamente è in possesso di tutti i bibliotecari) significa formare/aggiornare il personale che la usa. Talvolta la formazione è condotta dalla stessa casa produttrice e in questo caso come considerarla: con o priva di crediti quando ha in realtà una fattiva ricaduta sul lavoro? Non è forse anch'essa strategica?
Inoltre è estremamente difficile redigere un piano formativo che soddisfi tutte le necessità e sia effettivamente pertinente al lavoro svolto.
Del resto le amministrazioni hanno comunque tutti gli strumenti per poter gratificare: in assenza di regole fisse decide sua sponte, in presenza di regole crea corsi solo per il personale che intende far progredire.
Come spesso accade poco è chiaro ed alla fine, tranne in limitati, illuminati casi, quel che prevale è la sensazione che una maggiore informazione sulle iniziative in cantiere (ad esempio sulle modalità stesse con cui sono stati articolati i corsi) aiuterebbe comunque chi ha deciso di intraprendere il cammino della formazione "a punti" a confrontarsi, per proporre a sua volta attività interessanti e già rodate, oppure ad evitare di commettere errori già fatti da altri.
Del resto una eccessiva rigidità nei confronti del personale (ossia dei richiedenti stessi la formazione, purché ovviamente pertinente al profilo professionale), è sintomo di scarsa memoria (rispetto alle agevolazioni che molti di noi hanno avuto nel corso della propria carriera) nonché autolesionistico rispetto al necessario, inevitabile adeguamento che lo sviluppo delle tecnologie e l'organizzazione del lavoro impongono.

occioni@unive.it

OCCIONI, Marisol. La formazione dei bibliotecari universitari: i crediti formativi. «AIB Notizie», 15 (2003), n. 3, p. 15-18.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2003-04-11 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n15/03-03occioni.htm

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