[AIB]AIB Notizie 11/2003
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Le nuove sfide dell’e-content management per utenze differenziate

Domenico Bogliolo

Un informatico (la cui preoccupazione fondamentale era trovare risposta alla domanda: «come recuperare l’informazione utile?»), un bibliotecario («quali risorse integrare, e come, a vantaggio della didattica e della ricerca?»), una giornalista («quali possibilità per l’informazione e la comunicazione offre la tecnologia?») e un’archivista («come preservare, nel tempo, l’autenticità dei contenuti del documento elettronico?»), hanno intrecciato le loro professionalità, esperienze e punti di vista differenti, la mattina del 31 ottobre nella Sala Palatino, dove AIDA ha tenuto a Bibliocom 2003 un affollato seminario (il terzo della “serie” AIDA@Bibliocom). Presentando la sessione, Paola Gargiulo (CASPUR) ha ricordato come l’e-content management su Web costituisca una versione aggiornata del Web editing di solo pochi anni fa: la creazione, la gestione, l’organizzazione, la presentazione, la promozione di contenuti digitali. Ciò pone nuovi problemi all’integrazione di contenuti diversi e al reference linking, all’archiviazione a breve termine e alla conservazione duratura, all’eccesso di informazione disponibile in rete e, in particolare, di informazione non strutturata, insieme con la necessità di approcci innovativi del document mining per il recupero delle informazioni, alle scelte da fare sull’informazione effimera e su quella permanente, alla gestione degli accessi e dell’eventuale creazione di portfolio di utenti, all’uso per scopi diversi di contenuti di varia natura: testuale, sonora, video (formazione a distanza, electronic reserves, materiale didattico, per dirne alcuni), allo stesso copyright digitale ecc.
Le biblioteche, in particolare quelle universitarie, si confrontano infatti – ha puntualizzato la coordinatrice – con la necessità di giocare un ruolo primario nelle iniziative e nelle attività di editoria digitale intraprese dai loro enti di appartenenza, di essere coinvolte anche nei progetti di e-learning e di creazione di realtà nuove come la cosiddetta learning library, dove le biblioteche affiancano alle loro attività tradizionali altre funzioni di primaria importanza, per esempio nell’e-learning. Gli archivi, da parte loro, sono assillati da problematiche relative all’autenticità, all’integrità del record, all’eccesso delle informazioni documentarie e, quindi, alla gestione efficace ed efficiente, alla conservazione duratura in formato digitale e a tutti i problemi irrisolti da essa posti. Il settore giornalistico, poi, affronta la sfida offerta dalla Rete creando un soggetto autonomo rispetto al mondo dell’informazione tradizionale (carta stampata, radio e televisione), che è il giornalismo online. Esso si differenzia da quello tradizionale perchè si muove, agisce in uno spazio, in un tempo e con un’interazione completamente diversi. Nel caso del mondo giornalistico, la gestione dei contenuti elettronici si confronta infatti con altre esigenze, con altri tempi, ben diversi da quelli delle biblioteche e dei centri di documentazione e degli archivi stessi.
I fruitori dei servizi e delle attività delle biblioteche, degli archivi, del giornalismo online – ha concluso Paola Gargiulo – sono diversi. La maggior parte dei relatori del seminario, però, utilizza la Rete anche come strumento di informazione o, comunque, utilizza molte basi documentali non strutturate e sicuramente gradirebbe dotarsi di strumenti di ricerca che permettano di reperire informazioni e documenti rilevanti e pertinenti e nel più breve tempo possibile.
Le tecnologie informatiche – ha infatti precisato Antonino Sgalambro (CASPUR e “La Sapienza”), presentando la relazione Approcci innovativi al document management per conto del gruppo di ricerca costituito anche da Federico Massaioli (CASPUR) e Angelo Canaletti (Think Different srl) – consentono la conservazione di grandi quantità di documenti in formato elettronico. Se in teoria tale formato si presta molto bene a operazioni di ricerca automatizzata ben al di là di quanto sia possibile con i supporti cartacei, in pratica molte difficoltà nascono dal fatto che tali basi documentali sono in generale non strutturate. Tale assenza di strutturazione è dovuta non solo alla quantità di lavoro necessaria per catalogare gerarchicamente tali quantità di documenti, ma è intrinsecamente legata alla difficoltà di indicizzare testi che per loro natura toccano più di un argomento, ed al fatto che il significato di un testo nasce nell’atto della lettura da parte di un attore umano (differenza dato/informazione). La presentazione ha quindi illustrato benefici e difetti degli approcci convenzionali, e ha discusso le potenzialità di approcci quantitativi fondati sulla cibernetica e sulla teoria dell'informazione, che scoprono somiglianze semantiche a partire da pure analisi semiotiche dei testi, senza tentativi di interpretazione dei contenuti. Speriamo di vederlo presto in opera.
John Akeroyd, dell’Università di Southbank di Londra, ha discusso di Content management and its value to libraries and information centres, fornendo un quadro esaustivo sui Content Management Systems (CMS) e sulle loro applicazioni, per rendere più efficaci sia i portali Web sia i sistemi di gestione di contenuti digitali di diverso formato. Sono state infatti affrontate le somiglianze, le differenze e le relazioni tra i CMS e i tradizionali software di gestione e di recupero dell'informazione testuale, con particolare attenzione dedicata all'esperienza fatta in questo àmbito dalla Library and Learning Resource Centre della sua università. Un punto di vista bibliotecario che ha puntualizzato come la vita di tutti i giorni debba confrontarsi con le realizzazioni della tecnologia IC, traendone, anche in modo creativo, stimoli per innovare servizi e prodotti di biblioteca.
Con Content Management: ruolo, sviluppo e futuro di una professione in continua evoluzione, Laura Bogliolo (che non è parente dell’autore di questa nota), ha affermato il valore emergente del giornalismo online come soggetto autonomo nel mondo dell’informazione tradizionale, secondo i concetti dello spazio, del tempo e dell’interazione. Le principali caratteristiche del nuovo mondo professionale sono state descritte attraverso esperienze concrete come l’entrata, nelle nostre vite, dell'Euro e del dramma dell’11 settembre. È stato quindi tentato l’identikit del content manager, analizzandone il ruolo, le competenze e gli skill, insieme con i passi necessari per la costruzione di progetti editoriali online e con le nuove frontiere del giornalismo online, come i blog e il nuovo modo di fare informazione. Alcuni esempi pratici, come il blog di Claudio Sabelli Fioretti e quelli di Pino Scaccia, inviato del TG1, hanno dato un risvolto d’attualità a una professione emergente che, spesso, si pone nei fatti, e prima, i medesimi problemi che gli specialisti dell’informazione affrontano poi in via teorica.
Maria Guercio dell’Università di Urbino ha infine affrontato, in Content management e sistemi documentari: accanimento da consulenza o valore aggiunto? , i nodi e le potenzialità dell’innovazione tecnologica legati alla produzione di materiali documentari affidabili, autentici, condivisibili e accessibili nel tempo, per i quali servono competenze professionali di alto profilo e sempre aggiornate e strumenti di articolazione e formazione delle fonti in grado di operare con un livello di qualità molto più elevato del passato, oltre alla necessità di semplificare l’accesso ai documenti senza perdere la qualità dei contenuti e delle relazioni. Gli strumenti tecnologici (browser di facile uso e integrazione multimediale avanzata delle fonti) forniscono – ha ricordato la relatrice – sempre più spesso soluzioni a problemi che i soggetti non sono ancora preparati ad affrontare in modo avanzato (vedi le possibilità crescenti di integrazione infrastrutturale tra comunicazioni “voce” e comunicazioni “dati” e alla rapidissima convergenza dei canali). La rapidità dell’evoluzione è stata e sarà possibile, quindi, proprio grazie allo sviluppo di standard tecnologici per il trasporto dei dati (come nei servizi di posta elettronica, nei linguaggi usati sul Web ecc.). Il passo ulteriore è, in definitiva, quello dello sviluppo di standard o, a meglio dire, metodologie condivise per la predisposizione e gestione dei contenuti. È stata cura particolare della Guercio affrontare la questione della cosiddetta gestione dei contenuti, dei suoi rapporti complessi, ma non necessariamente negativi, con gli strumenti tradizionali di organizzazione delle informazioni documentarie sia in campo archivistico sia biblioteconomico e di tutte le numerose questioni che rimangono ancora senza risposte qualificate, a cominciare dalla sovrabbondanza di materiali informativi oggi “virtualmente” disponibili, un’efficiente ed efficace gestione dei quali richiede tuttavia urgentemente nuovi e più adeguati strumenti organizzativi, dato che l’ICT tradizionale non è più in grado di affrontare la complessità che pur contribuisce a creare. I principi e gli strumenti che vanno sotto il nome di knowledge management sono, insomma, – si e ci ha chiesto la relatrice – riconducibili a un nuovo modo per vendere vecchie soluzioni, oppure sono realmente utili, anzi necessari ad affrontare in forme avanzate la questione, tuttora inadeguatamente gestita, delle relazioni che legano nuove tecnologie ed esigenze organizzative ed informative?
Fin qui, in estrema sintesi, gli interventi del seminario, oggetto poi di discussioni animate. La giornata ha rappresentato, anche, un’occasione con la quale AIDA ha aperto un proprio nuovo filone di ricerca che già si confronta, questo medesimo inverno, con la tradizionale Sessione italiana all’assise internazionale dell’Online Meeting di Londra (Content management: un aspetto innovativo della gestione dell’informazione, a cura di Lucia Maffei e con la partecipazione di Paola Gargiulo – L’e-content management nella ricerca e nella didattica. Tendenze e prospettive – e di Piero Cavaleri – Utilizzo di tecnologie e-learning per l’information literacy nelle biblioteche universitarie), e sul quale AIDA tornerà a confrontarsi in occasione del seminario aperto che affronterà, in occasione dell’assemblea annuale dei soci di fine marzo a Roma, altri e nuovi spunti e occasioni di riflessione.
Piacevole e utile novità del seminario è stata, infine, l’edizione preventiva degli atti dell’incontro, utilizzando la tecnologia del print on demand per una sorta di instant book e inaugurando, così, anche la serie editoriale AIDA dei «Quaderni».

aida@aidaweb.it


BOGLIOLO, Domenico. Le nuove sfide dell’e-content management per utenze differenziate. «AIB Notizie», 15 (2003), n. 11, p. VI-VII.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2003-12-31 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n15/03-11bogliolo.htm

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