[AIB]AIB Notizie 11/2003
AIB-WEB | AIB Notizie | Sommario fascicolo 11/2003


La biblioteca si mostra

Stefania Fabri

Il 31 ottobre si è svolto, all’interno di Bibliocom, il Convegno “La biblioteca si mostra”, con il quale abbiamo voluto sia rendere conto dei progressi nel campo della promozione della biblioteche ai fini di allargarne l’utenza, sia dare il punto sulla situazione delle attività di promozione del libro e della lettura, sia considerare quanto viene realizzato nel settore espositivo dalle biblioteche stesse.
Nella sezione internazionale si è inteso trattare le strategie innovative di un’importante grande biblioteca storica come la British Library, l’interdisciplinarità come chiave per la politica culturale della biblioteca all’interno di un contesto di interrelazione con altre strutture e servizi attraverso l’esempio della BPI del Centre Pompidou, illustrare un grande percorso di lettura attraverso il resoconto sulla mostra internazionale “Utopia” a cura della Citè des Sciences di Parigi.
Nella Sezione italiana si è affrontato il tema del rapporto tra tradizione e innovazione attraverso il resoconto della Fondazione Querini Stampalia di Venezia; il punto sulle esperienze italiane nell’ambito della promozione della lettura è stato trattato con un saggio di Luca Ferrieri; il forte apporto delle Biblioteche Ragazzi nelle varie possibilità di dialogo con l’utenza è stato sottolineato attraverso l’esperienza della Biblioteca De Amicis di Genova.
Nell’intervento di Denis Reidy, direttore della Sezione italiana e greca della British Library, è emersa con chiarezza la preoccupazione costante della British Library dell’accesso più ampio possibile e della massima fruibilità di tutti i dati per l’utenza. Viene sviluppata costantemente la cooperazione con gli utenti soprattutto attraverso il sito Web. Ogni interazione con il pubblico viene registrata. Per migliorare il proprio profilo la British Library ha avviato tre nuove attività: un service per le scuole comprendendo gli alunni fino ai 16 anni; i progetti di digitalizzazione del patrimonio (Digital Project: “tourning the pages”); un profilo di ricerca da parte dello staff, per interagire con i ricercatori.
Emmanuelle Payen, bibliotecaria della BPI del Centre Pompidou, ha illustrato il ruolo della biblioteca all’interno del Centre Pompidou, la politica culturale sulle esposizioni e lo statuto particolare della letteratura all’interno di questa. Nelle esposizioni curate in comune tra la Biblioteca e le altre sezioni del Pompidou si è sviluppata una forma di pluridisciplinarità; piuttosto che interdisciplinarità. Infatti, l’aggregazione intorno a una tematica comune avviene ciascuno considerando il proprio specifico ambito di lavoro. Le manifestazioni trasversali rappresentano una nuova mediazione, complementare, rispetto all’offerta documentaria. Non si tratta infatti di tirar fuori dalla “riserva” dei libri pregiati o in sintonia con il contenuto prescelto ma di creare un evento ex novo. Le tematiche per lo più affrontate riguardano quattro ambiti: il libro e le arti grafiche, la fotografia e il rapporto testo-immagine, le grandi figure letterarie, la società. Per quanto riguarda la letteratura si cerca di mettere in scena i miti personali e le metafore che compongono l’opera letteraria. In questo modo la biblioteca si mostra in tutti i suoi “stati” e l’evento diventa anch’esso una creazione in grado di fornire un valore aggiunto.
Roland Schaer, direttore dello Sviluppo culturale della Citè des Sciences della Villette e Commissario per l’Esposizione di “Utopia”, ha raccontato l’esperienza di questo grande progetto espositivo che è stato concepito nel 2000 da un’èquipe di bibliotecari francesi e americani per rappresentare la fine dell’utopia. Si è trattato di esporre un concetto, un’astrazione, però anche qualcosa che ha a che fare con lo spazio e con il tempo. Attraverso la storia delle idee e della nostra cultura ci si è interrogati sul ritorno o la permanenza del messianismo nella modernità. Per quanto riguarda il ruolo del libro nell’esposizione, Schaer ritiene che non sia stato affatto semplice, essendo la lettura essenzialmente interiore, il contrario proprio di una “mostra”, che deve dare sollecitazioni multiple sul piano visivo e auditivo. Sono state scelte tre chiavi: valorizzare due collezioni delle due biblioteche, entrambe molto ricche (l’altra biblioteca è la New York Public Library), valorizzare il posto del testo e della lettura anche all’interno della mostra, organizzare la mostra come una traversata cronologica, una storia intellettuale e una storia materiale.
Giorgio Busetto, direttore della Fondazione Querini Stampalia, si è richiamato per il suo intervento al libro Lo stile della biblioteca di Luigi Crocetti per ribadire il concetto che i modi di presentarsi finiscono per essere i modi di essere di una biblioteca. La biblioteca deve essere “differente” da tutto il resto. L’esattezza e la precisione sono i valori di una cultura che deve essere altamente formale. Ha ricordato anche la definizione di Umberto Eco della biblioteca come modello di universo. Ha raccontato quindi l’evolvere della Biblioteca della Querini, definita “divina” da Cernetti, da ottocentesco gabinetto di lettura a biblioteca moderna dotata di mezzi multimediali e strumentazioni tecnologiche, senza perdere la tradizione del suo “formalismo” positivo e nello stesso tempo aprendosi alle esigenze del pubblico di oggi.
Luca Ferrieri, direttore della Biblioteca di Cologno Monzese e studioso dei fenomeni riguardanti la lettura, ha fornito una ricca relazione scritta, poi nel suo intervento si è soffermato su due punti chiave dell’attuale panorama della promozione della lettura che ha definito in questo modo: la prima “omeopatica”, la seconda “nomadica”. Nell’”omeopatica” ha individuato una drastica selezione e riduzione delle fonti e delle dosi, una ricerca comparatistica e narrativistica, mentre nella “nomadica” ha individuato la necessità di farsi trovare dove la lettura transita, nei non-luoghi della quotidianità, nel conquistare l’immobilità nel movimento («un cuore di silenzio nel boato»). Una sorta di kit di sopravvivenza, una lettura essenziale da usare come salvagente. Per la dimensione omeopatica ha indicato i gruppi di lettura, anche molto piccoli che amano leggere in differita (un’abitudine che proviene dai paesi anglosassoni), condita di convivialità, alla ricerca di un vissuto di lettura (esperienze citate: il blog della biblioteca di Cologno Monzese, il circolo di Chieti). Alla dimensione nomadica appartiene il bookcrossing, che è visto con diffidenza dall’ambito bibliotecario e bibliofilo. È un fenomeno in crescita, si calcola che in Italia siamo giunti a circa 180.000 libri “liberati”. Viene espresso così un rifiuto della sacralità del libro, libro che è esso stesso il messaggio. Senza Internet però il bookcrossing non ha senso. Per le biblioteche resta la sfida di esserci dove tutto ciò avviene e qualificare dall’interno tali esperienze comunque trainanti.
Francesco Langella, direttore scientifico della Biblioteca De Amicis di Genova, attraverso la storia della sua biblioteca per ragazzi ha indicato le due anime che hanno caratterizzato l’attività di promozione: la valorizzazione della collezione e il portare fuori dalla biblioteca i libri. La biblioteca per ragazzi inoltre implica anche il fatto del “mostrarsi” del bibliotecario che si mette in gioco ed entra in diretta comunicazione con il giovane utente. Il problema d’identità, che è stato riscontrato a più livelli rispetto all’attuale ruolo della biblioteca per ragazzi, deriva anche dall’essere troppo immersi nella dimensione del fare. Inoltre – ha sottolineato Langella – non esiste ancora la vera biblioteca dei ragazzi, cioè realmente governata dagli utenti. Tra i compiti della biblioteca ragazzi è stato riscontrato anche quello di “mostrare” la propria comunità di riferimento.
Nella sezione “racconti brevi” sono intervenuti la Scuola media statale “G. Pascoli” di Fasano in provincia di Brindisi che ha illustrato l’adesione al progetto “Giralibro”, l’Istituto tecnico “A. Pesenti” di Casina in provincia di Pisa che ha parlato del progetto di Fiera del Libro “Strade di carta”, la Biblioteca provinciale “A.C. De Meis” di Chieti che ha raccontato l’esperienza del gruppo di lettura in biblioteca e online, citato anche da Ferrieri.

s.fabri@comune.roma.it


FABRI, Stefania. La biblioteca si mostra. «AIB Notizie», 15 (2003), n. 11, p. III-IV.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2003-12-31 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n15/03-11fabri.htm

AIB-WEB | AIB Notizie | Sommario fascicolo 11/2003