[AIB]AIB Notizie 11/2003
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Carceri e biblioteche: l’Europa si affaccia in Italia

Sonia Pasqualin

Il seminario è stato aperto dall’intervento di Emanuela Costanzo – socia fondatrice di ABC (Associazione biblioteche carcerarie) su quanto emerso durante il 49° Congresso dell’IFLA, tenuto a Berlino nell’agosto scorso.
Al Congresso sono state illustrate le diverse realtà delle biblioteche carcerarie e le esperienze delle associazioni bibliotecarie che vi operano con testimonianze da tutto il mondo.
Sono stati messi in evidenza particolari progetti, tra cui quello portato avanti dall’Associazione biblioteche brasiliane, che riguarda due istituti penitenziari di Rio de Janeiro.
Questo progetto, che segue le linee guida dell’IFLA, da cui è anche patrocinato, è sostenuto dalle istituzioni ufficiali brasiliane, soprattutto per la parte legata alla diffusione dell’alfabetizzazione, della cultura, dell’informazione, tutte attività ancor più valorizzate e importanti poichè utilizzate nei parametri usati nella valutazione del profilo dei detenuti e che possono dar corso anche a sconti di pena.
Wibeke Lehmann – Bibliotecaria carceraria del Department of Corrections, Madison, USA – ha poi annunciato la prossima pubblicazione delle nuove Linee guida per le biblioteche carcerarie, la cui prima edizione risale al 1995. La nuova edizione sarà aggiornata anche con i dati relativi ai nuovi paesi che stanno sviluppando servizi bibliotecari nelle carceri.
Uno dei momenti importanti del Congresso è stato quello di confronto tra le varie realtà internazionali ed europee, ma non solo, c’è stato notevole coinvolgimento anche da parte di bibliotecari che volendo iniziare l’attività professionale negli istituti di pena, per creare il loro progetto hanno bisogno di sapere come muoversi anche basandosi sulle attività e le esperienze già fatte da altri colleghi.
Carla Contini – già presidente dell’AIB Sardegna – nel suo intervento sul Convegno “Biblioteche scatenate” tenutosi a Sassari nel marzo scorso, ha illustrato la convenzione stipulata tra l’AIB Sardegna e la Regione Sardegna per la creazione di progetti sullo sviluppo delle biblioteche in Sardegna.
La situazione si presenta molto attiva e positiva per il notevole interesse e coinvolgimento da parte di tutte le figure professionali e sociali che si interessano di carcere, rappresentate dalla Regione autonoma sarda, dal Dipartimento di amministrazione penitenziaria e dall’Associazione italiana biblioteche. Si segnala l’interessante resoconto sul Convegno, pubblicato sul terzo fascicolo (marzo 2003) della rivista dell’Amministrazione penitenziaria «Le due città».
È stato poi presentato il Progetto regionale ”Biblioteche carcerarie in Sardegna” di cui sono state ampiamente illustrate le modalità con cui vengono erogati i servizi di prestito interno e interbibliotecario tramite le convenzioni attivate con i consorzi bibliotecari del territorio sardo e sono stati forniti anche interessanti dati statistici sui movimenti di prestito, in continuo aumento; si è poi accennato al progetto di lavoro sulle biblioteche carcerarie con l’obiettivo di inserirle nella rete bibliotecaria sarda “Paris” e si è posta l’attenzione sul problema del reperimento di documenti per i detenuti extra-comunitari con l’acquisizione di testi in lingue straniere tra cui 250 copie del Corano in lingua araba e francese, donate dal Centro islamico di Roma; inoltre, si è illustrato il progetto per permettere l’accesso diretto dei detenuti all’informazione. La realizzazione di questo progetto è stata affidata a una cooperativa e, per il momento, sono stati interessati cinque istituti di pena: Buoncammino, Quartucciu (minorile), San Sebastiano, Iglesias (giovani), Mamone (extra-comunitari). Il patrimonio di queste biblioteche è abbastanza consistente ma non di “qualità”, pertanto è stata prevista una commissione per la selezione e l’acquisto dei libri per i diversi tipi di utenti delle carceri. Questa commissione è composta anche da mediatori multiculturali, dipendenti del DAP, che collaborano nella scelta dei testi anche per extra-comunitari.
Da ultimo, ma non ultima nella prospettiva di inserimento delle biblioteche carcerarie in una rete, l’utilità della catalogazione centralizzata, per cui le cinque biblioteche delle carceri che partecipano a questo progetto saranno configurate nel Polo SBN di Cagliari, però con abilitazioni ristrette che escludano il colloquio con l’indice. Quindi le attività di consultazione in rete saranno accessibili con connessioni predefinite su server locali.
Angela Barlotti – Servizio Biblioteche della Provincia di Ravenna – ha ricordato quanto il lavoro portato avanti da lei e svolto in Romagna nelle biblioteche carcerarie sia stato faticoso e con un percorso molto lungo soprattutto per la mancanza di referenti istituzionali sensibili e disponibili.
Le tematiche come quelle carcerarie e in particolare quelle legate all’accesso all’informazione e alla diffusione e promozione della lettura, sembra debbano sempre stare lontane, fuori dal contesto sociale. Mentre è proprio il contrario, per permettere di cambiare e reinserirsi è necessario fornire strumenti, dare la possibilità di crescere, ed è quindi necessario alimentare la cultura della comunicazione, del dialogo e dello scambio.
Dal costante lavoro svolto sul territorio romagnolo, sono state finalmente portate a buon fine iniziative come “LibEri in carcere” per avvicinare i detenuti alla lettura, tramite incontri quindicinali con poeti e scrittori che hanno fatto conoscere non solo le loro opere ma anche il loro percorso artistico e umano.
Altri esempi di iniziative di promozione della lettura sono “Fuori di sè” e “Seminar libri in luoghi insoliti” che hanno permesso di raccogliere circa 4000 volumi che sono poi stati distribuiti ai destinatari dei vari progetti avviati, tra cui le biblioteche carcerarie.
A fine intervento è stata formulata la proposta per un gruppo di lavoro all’interno dell’AIB che ospiti i bibliotecari carcerari, prevedendo anche un finanziamento da parte dell’Associazione stessa in modo da rendere più facili e frequenti gli incontri per poter condividere al meglio le esperienze e poter perseguire linee operative più omogenee.
Si è passati poi alla visione del video I libri sono lib(e)ri e restano liberi anche dentro le celle girato in un istituto penitenziario come testimonianza della “normalità” di una biblioteca dentro il carcere.
L’ultimo intervento del seminario è stato dedicato al Dipartimento di Amministrazione penitenziaria con la lettura del documento fatto pervenire da Maria Pia Giuffrida.
Il DAP è impegnato da un anno nella conduzione di un progetto pedagogico negli istituti di pena, in cui la biblioteca viene considerata parte importante e concreta per la valorizzazione della cultura.
La biblioteca intesa come lo spazio simbolo di promozione culturale, luogo di libero scambio, incontro interno-esterno.
In conclusione si può affermare che si è lavorato molto durante quest’anno e in alcuni casi anche con buoni risultati e soddisfazione ma – come affermato da Giorgio Montecchi, presidente dell’ABC – bisogna attivarsi per individuare i referenti più giusti da coinvolgere per dare più incisività e concretezza ai nostri interventi professionali all’interno delle carceri. E le dichiarazioni del DAP in questa direzione sono importanti, potrebbero significare un nuovo modo di gestire le biblioteche carcerarie, con figure professionalmente preparate, inquadrate e riconosciute anche perchè viste come parte attiva di un progetto di grande levatura culturale volta al recupero e al reinserimento dei detenuti nella vita sociale.

spasqualin@mail.biblio.polimi.it


PASQUALIN, Sonia. Carceri e biblioteche: l’Europa si affaccia in Italia. «AIB Notizie», 15 (2003), n. 11, p. V-VI.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2003-12-31 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n15/03-11pasqualin.htm

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