[AIB]AIB Notizie 9/2005
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AIB-WEB: una mosca bianca con le ali verdi

Alberto Petrucciani

AIB-WEB, con il suo stile francescano, si è imposto ormai nel panorama dei siti web italiani d'interesse professionale (e non solo) come una risorsa indispensabile. La sua redazione, d'altro canto, è spesso percepita o immaginata come una conventicola che condivide strane fedi e rituali poco comprensibili al "resto del mondo". In questa percezione c'è un fondo di verità: un'esperienza fatta insieme, bella o brutta, sedimenta sempre qualcosa di condiviso. Ma a volte non è facile capire cosa sia questo "qualcosa", e spesso si scambia l'essenziale con l'inessenziale, e viceversa.
Punto di partenza dell'impresa – nella mia esperienza – è stato, oltre al desiderio di fare, di creare un sito per l'AIB ma anche di riferimento per la comunità professionale, quello di capire, e non semplicemente usare, un nuovo strumento. Le accanite discussioni interne dei primi tempi, con centinaia di messaggi, si sono poi rarefatte, com'è naturale, ma hanno sedimentato ciò che tiene in vita il sito.
Uno dei "miti" che circondano AIB-WEB è quello della sua "rigidità", della selva di regole a cui bisogna attenersi. Al contrario, la sua struttura "leggera" permette un'estrema tolleranza e ospitalità: è questa struttura che ha reso possibile il continuo sviluppo e arricchimento del sito, con l'avvicendamento di decine di redattori e collaboratori, su base volontaria e nei ritagli di tempo, senza costi di gestione.
Dalla struttura disegnata nel 1997, con una cinquantina di pagine, il sito è arrivato a più di quindicimila, ma le prime sono ancora lì, al loro posto, senza che ci sia stato mai bisogno di una ristrutturazione. Progettare fino a un fattore di crescita 300 è un risultato straordinario, quando vediamo società specializzate realizzare siti che vanno rifatti da capo ogni paio d'anni. Ogni ristrutturazione (con cospicui oneri a carico dei contribuenti) si lascia alle spalle un numero imprecisabile di desaparecidos: per esempio, le statistiche delle biblioteche di un'importante regione italiana, scomparse da mesi.
Un motivo per cui AIB-WEB costituisce una "mosca bianca" nel panorama del Web è proprio la capacità di garantire la persistenza di tutta l'informazione che è entrata a farne parte: quasi dieci anni di vita e di attività delle biblioteche e dei bibliotecari italiani. Spesso, invece, i siti delle istituzioni sono una vetrina effimera, senza passato, in cui è impossibile trovare notizia o documentazione della mostra o del convegno organizzati poco tempo prima. A questa persistenza dell'informazione corrente AIB-WEB aggiunge una procedura formalizzata di archiviazione delle pagine modificate o superate: una seconda dimensione, diversa ma altrettanto importante, della conservazione. È difficilissimo trovare siti che garantiscano la prima e la seconda è praticamente sconosciuta: eppure sulla conservazione delle risorse web c'è un fiume di scritti e di convegni. Magari fra qualche anno, dopo aver scoperto l'accessibilità , le autorità nel campo dell'informatica scopriranno che i siti pubblici dovrebbero avere anche quest'obbligo di permanenza e di documentazione, e lo formalizzeranno in un'apposita direttiva.
AIB-WEB è una "mosca bianca" anche per un altro motivo: cauta nell'introdurre un nuovo settore o un nuovo servizio, ne ha poi sempre garantito l'aggiornamento e l'evoluzione. Il Web è stato invece, e spesso è ancora, la fiera del velleitarismo e della duplicazione: si lanciano con clamore servizi che poi abortiscono in pochi mesi, o si inventano nuovi elenchi delle stesse cose già elencate in molti altri posti.
Tra i tanti strumenti professionali sviluppati in AIB-WEB, negli ultimi anni mi sono occupato dell'informazione storica, con i Materiali per la storia dei bibliotecari italiani https://www.aib.it/aib/stor/stor.htm (duecento pagine di notizie e fonti, quasi tutte non disponibili altrove in rete) e del Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo (https://www.aib.it/aib/editoria/dbbi20/dbbi20.htm) a cura di Simonetta Buttò (quasi 400 voci, con una galleria di 230 ritratti: anche quello dell'"antipatia" di AIB-WEB per le immagini è un mito). È un settore apparentemente defilato, ma da quando esistono queste pagine tante persone, di solito estranee all'ambiente delle biblioteche, si sono rivolte alla redazione per chiedere e offrire notizie. Stabilità e trasparenza degli URL e più in generale della struttura del sito garantiscono che l'informazione sia registrata nei grandi motori di ricerca, direttamente linkabile e permanente. Questo non dovrebbe essere un pregio particolare, essendo semplicemente una delle caratteristiche del Web fin dal principio: ma vediamo ogni giorno introdurre nuovi marchingegni per rendere i siti web rigidi come un libro di carta, e ancora di più (dato che in un libro le pagine si possono citare, saltare e sfogliare).
Tutto bene, dunque? No, limiti e inconvenienti ce ne sono, come dovunque, ma l'esperienza di AIB-WEB è un'esperienza in cui c'è stato, e c'è sempre, molto da imparare.


PETRUCCIANI, Alberto. AIB-WEB: una mosca bianca con le ali verdi. «AIB Notizie», 17 (2005), n. 9, p. VI.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2005-11-17 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n17/0509petrucciani.htm

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