[AIB] AIB notizie 19 (2007), n. 11
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Le biblioteche e i bibliotecari italiani esistono

Mauro Guerrini, presidente AIB

L’Italia delle biblioteche e dei bibliotecari è tornata a “recitare” con personalità sulla scena internazionale, come da molti decenni non accadeva. L’impressione di ritorno dal Congresso IFLA di Durban è che i delegati internazionali abbiano avuto una sorpresa insieme singolare e straordinaria: le biblioteche e i bibliotecari italiani esistono.

Un’affermazione che può far sorridere o arrabbiare, ma non sembri peregrina.
Infatti dopo anni di isolamento, l’Italia delle biblioteche e dei bibliotecari è ora presente e attiva: ciò desta sorpresa e fa tornare alla mente degli amici stranieri la nostra storia lunga e prestigiosa, ma appannata negli ultimi anni. È infatti ovvio affermare che in Italia le biblioteche esistono da secoli, e che la tradizione dei bibliotecari italiani è antica. Tuttavia la comunità bibliotecaria internazionale aveva la percezione che le biblioteche e i bibliotecari italiani non esistessero perché poco partecipi alle iniziative internazionali o partecipi in modo discontinuo e a titolo individuale; la convinzione che le biblioteche e i bibliotecari italiani fossero fantasmi era certamente infondata o quanto meno superficiale, ma tant’era.
Ricordiamo che l’italiano era lingua ufficiale dell’IFLA fino a metà anni Settanta e poi è scomparso; sarebbe svanito se una forte componente di bibliotecari italiani avesse partecipato attivamente e autorevolmente ai congressi internazionali? La recente partecipazione laboriosa e qualificata dei bibliotecari italiani sulla scena bibliotecaria internazionale ha modificato sorprendentemente questa percezione.
La comunità bibliotecaria internazionale sta riconsiderando la forza storica delle biblioteche italiane e apprezzando la competenza dei bibliotecari italiani, oramai presenza stabile, costante e sempre più numerosa ai congressi IFLA e agli appuntamenti promossi da altre organizzazioni internazionali, capaci di incoraggiare incontri scientifici e professionali, di presentare riflessioni originali e di mostrare ottime esperienze, di confrontarsi su ogni tema professionale con esponenti della biblioteconomia mondiale.

Le biblioteche e i bibliotecari italiani esistono, dunque. Ciò è stato reso possibile grazie al confronto continuo, e sempre più intenso negli anni recenti, fra le tematiche d’interesse italiano e l’elaborazione internazionale di principi, standard, strategie, politiche, linee di indirizzo, best practices in tutti i settori della vita delle biblioteche.
Siamo stati capaci di darci obiettivi concreti, abbiamo lavorato e stiamo lavorando fianco a fianco con le più importanti personalità della biblioteconomia mondiale, stiamo conquistando a poco a poco presenze e ruoli significativi nell’organigramma IFLA. Tra i nostri delegati quest’anno sono stati chiamati ad assumere ruoli di responsabilità Leda Bultrini, Corrado Di Tillio (segretari delle rispettive sezioni) e Anna Maria Tammaro è stata nominata chair della Sezione Education and Training (al mattino) e chair della Divisione VII, Education and Research (al pomeriggio!) e quindi membro di diritto del Governing Board dell’IFLA; nessun bibliotecario italiano era arrivato così in alto: complimenti.

Questi fenomeni riflettono l’evoluzione positiva della comunità professionale italiana. Il panorama bibliotecario nazionale continua a presentare larghi coni d’ombra (mancanza di investimenti nelle strutture, mancanza di reclutamento stabile, scarsa considerazione sociale ecc.), ma nel complesso risulta parecchio migliorato rispetto ad appena una ventina di anni fa.

L’avvicinarsi del congresso mondiale dell’IFLA, che sarà ospitato dal nostro Paese, a Milano (Fiera City, 23-27 agosto 2009), dovrà contribuire a superare la sensazione che le nostre biblioteche, ironicamente o drammaticamente, siano rimaste fuori dalla dialettica professionale sviluppata in ambito internazionale attorno a temi e problemi cruciali dei nostri tempi: il divario digitale, l’equità di accesso all’informazione, la libertà di espressione, l’etica professionale, il diritto d’autore, l’Open Access, il copyright e il copyleft, l’editoria digitale, l’architettura, le sfide della diversità linguistica e culturale.

IFLA 2009 Milan potrà contribuire a riposizionare le biblioteche nella società e nella percezione dei media, e soprattutto a restituire il posto che spetta loro nella politica culturale italiana.
Se ne è parlato ai primi di ottobre a Venezia, in occasione del XVIII Seminario Vinay organizzato dalla Fondazione Querini Stampalia, alla presenza di esponenti del Governo e del Parlamento, che hanno invitato l’AIB a presentare documenti a favore delle biblioteche e a un’audizione davanti alla Commissione Cultura della Camera.

È ormai tempo che le biblioteche italiane siano inserite all’ordine del giorno nell’agenda politica, e vi rimangano stabilmente perché sia portata a compimento, e adeguatamente sostenuta sul piano finanziario, la costruzione di un vero sistema bibliotecario italiano.
Su questo tema strategico si è parlato al 54° Congresso nazionale dell’AIB di Firenze (6-8 novembre), a vent’anni dal congresso storico di Viareggio che partorì le famose Tesi; congresso storico perché a Viareggio fu approvato un documento a tesi denominato Scelte di politica bibliotecaria che molti considerano la vetta politicamente più alta toccata dall’AIB, all’epoca presieduta da Luigi Crocetti.

Occorre dunque che ognuno di noi continui ad assumersi la sua parte di responsabilità di fronte all’evento del 2009 nel quale siamo chiamati a recitare un ruolo da protagonisti: il comitato nazionale italiano IFLA; le numerose istituzioni patrocinanti; la nostra Associazione, in tutte le sue articolazioni, in particolare nelle sue componenti scientifiche, con i delegati invitati a suggerire temi e contenuti del fitto programma dei lavori; le strutture bibliotecarie, che saranno sedi di visite nei giorni del congresso; i volontari che aiuteranno, con il loro entusiasmo e la loro competenza, a rendere più agevole e piacevole il congresso mondiale a tutti i partecipanti.

Dobbiamo lavorare con un forte spirito di squadra, offrire un’immagine di compattezza, di solidità programmatica, di efficienza e qualità dell’ospitalità congressuale, doti che i bibliotecari provenienti da tutte le parti del mondo sapranno apprezzare.

guerrini@aib.it


GUERRINI, Mauro. Le biblioteche e i bibliotecari italiani esistono. «AIB notizie», 19 (2007), n. 11, p. 3.

Copyright AIB 2007-12, ultimo aggiornamento 2007-12-14 a cura di Zaira Maroccia
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n19/1103.htm3

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