[AIB] AIB notizie 23 (2011), n. 2
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Intervista a Roberta Di Sabatino

Gabriele De Veris

Per De Bibliotheca intervistiamo Roberta Di Sabatino, responsabile dell'Incubatore, l'area del Salone del Libro di Torino dedicata alle case editrici presenti sul mercato editoriale da meno di 24 mesi e non legate a grandi gruppi editoriali.

Da quanto tempo ti occupi dell'Incubatore e cosa puoi raccontare di questa esperienza?

L'incubatore è nato nell'edizione del 2007 ed io me ne occupo dal 2009. Sono stati per me tre anni importanti. Anni in cui ho visto piccole realtà trovare il loro distibutore, investire su un autore importante, farsi strada e crescere nel mondo dell'editoria. Penso a Cooper che, espositore quattro anni fa nell'Incubatore, oggi è tra i candidati allo Strega; o Miraggi, che al Salone dell'anno scorso ha attivato i contatti con la NdA; o ancora a Intermezzi, che edita scrittori esordienti del calibro di Pasquini e Sgambati, e a Ad est dell'equatore che oggi ha tra i suoi autori Dan Fante e Saviano... In questi anni ho raccolto tante storie, ho incontrato autori alla prima pubblicazione, ho avuto tra le mani quello che nel catalogo di una casa editrice resterà famoso come "il primo libro"... In quattro anni si sono registrate 133 case editrici italiane e una brasiliana, oltre 150 incontri col pubblico e più di 450 relatori. Mi sento in qualche maniera compartecipe di tutto questo. Queste 133 case editrici le sento un po' anche mie, le seguo tuttora, sorrido quando leggo buone recensioni sui loro titoli e sono felice quando mi invitano alle loro presentazioni in libreria.

E in particolare per questa edizione?

Questa sarà una edizione importante soprattutto per la Striscia Business. Dal venerdì al lunedì, alle ore 12, infatti, sono in programma nella Sala Incubatore incontri con librerie indipendenti, biblioteche, distributori e operatori professionali. Gli editori esordienti hanno così la possibilità di individuare le strategie migliori per farsi strada nel mercato editoriale, grazie a un confronto diretto con i professionisti del settore. Tra le tematiche affrontate lo scouting e la promozione digitale, ma anche le dinamiche distributive e le prospettive per i piccoli editori.

Editori e biblioteche: che tipo di rapporto esiste al Salone?

Un rapporto stretto che negli anni si è notevolmente intensificato. La mia percezione è che questo possa essere un valore aggiunto per entrambi i soggetti. Penso al fatto che da quest'anno i bibliotecari entreranno gratis per tre giorni di manifestazione, ma penso anche al fatto che per il secondo anno consecutivo l'Incubatore ospita un incontro tra piccoli editori e biblioteche. L'appuntamento quest'anno è per sabato 14 maggio alle ore 12 con "La presenza invisibile: come i piccoli editori possono conquistare gli scaffali delle biblioteche". Maria Cassella, Roberta Ceraolo, Pieraldo Lietti, Gianni Stefanini si confronteranno e daranno riscontri concreti alle nuove realtà editoriali. In questi anni è stata preziosa la collaborazione di Cecilia Cognigni per l'organizzazione di questi momenti di confronto. Un grazie particolare, dunque, a colei che ha contribuito, con la sua professionalità e le sue competenze, a rendere possibili tali importanti e proficui scambi.

Immersa fra i libri, hai ancora tempo e voglia di leggere?

Effettivamente il tempo per la lettura si è ridotto, ma in maniera inversamente proporzionale è cresciuta la voglia di farlo. Oggi scelgo cosa leggere con maggiore consapevoleza e mi ritaglio del tempo per farlo. Sono cambiate le letture e lo sguardo critico, questo sì. Leggo tanti classici e molta editoria indipendente. I piccoli editori riescono a conquistare la mia attenzione anche fuori dall'ufficio.

Carta e/o digitale?

Io scelgo ancora la carta e concordo con Eco quando dice che l'oggetto libro è un prodotto tecnologicamente perfetto. Resto in ogni caso convinta che diventeremo sempre più dei lettori ibridi. Non credo sia un caso che un buon numero di case editrici dell'Incubatore siano orientate al digitale: Quintadicopertina, Area51 Publishing, ma anche PR Video, Alga e LibriVivi.

Ultima domanda: il tuo punto di vista o la tua esperienza con le biblioteche?

Se penso alle biblioteche, mi viene in mente il periodo del mio esame di maturità. Penso alle mattine in cui, a metà strada tra casa e scuola, decidevo di non entrare. Mi fermavo solo un attimo prima del cancello del mio Liceo e mi chiudevo alle spalle la porta della Biblioteca Padre Serafino Colangeli. In quelle stanze ho letto molte più cose di quante non ne abbia lette a scuola. Essere e tempo di Heidegger, Dottor Faust di Marlowe, i tattati sulla psicologia del fumatore... Di quelle mattine ricordo poco altro se non la tenace spinta verso la lettura e i silenzi. La prima biblioteca realmente vissuta è stata quella. Dopo ne ritrovo tante nella mia memoria: la Biblioteca Augusta che ho frequentato durante il mio servizio civile, la Biblioteca del Ministero degli Affari esteri dove ho fatto uno stage, la Biblioteca Civica di Saronno, il Black Diamond di Copenhagen...

deveris@aib.it


DE VERIS, Gabriele. Intervista a Roberta Di Sabatino «AIB notizie», 23 (2011), n. 2, p. 16-17

Copyright AIB 2011-05 ultimo aggiornamento 2011-05-13 a cura di Ilaria Fava
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