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L'esperienza di Firenze

a cura di Monica Pierattelli, presidente dell'Associazione culturale pediatri. Sezione Toscana

Firenze è una isola felice in Italia, da sempre città d'arte e colta, è da anni sempre più attenta ai bisogni emergenti, soprattutto dell'età evolutiva.
E così sono nate e operano da tempo biblioteche, ludoteche, librerie per ragazzi; a Palazzo Vecchio c'è un museo per i ragazzi per fasce di età, ci sono settimane a tema con intrattenimenti solo per bambini (burattini e favolanti nei parchi pubblici), domeniche ecologiche con animatori di strada che giocano e sperimentano nuove tecniche per strada.
E ancora l'Ospedale Pediatrico Meyer, il più grande di Firenze, da tanti anni propone ai piccoli degenti spazi gioco, ludoteche, i clown per far sorridere e Liber, la rivista più importante per l'editoria per ragazzi vive a Campi Bisenzio, un comune attaccato a Firenze, dove io lavoro.
Ma ci voleva l'ACP per proporre un progetto più articolato sulla lettura che il Comune ha fatto suo, a partire dal quartiere 4 (Firenze è divisa in 5 quartieri sul piano operativo).
Il nuovo modello organizzativo socio-sanitario fiorentino prevede una integrazione di percorsi, servizi e risorse e sanitarie e sociali, finalizzate specificatamente al campo della prevenzione, dell'educazione sanitaria.
È un modello che tende alla modifica degli stili di vita e alla promozione della salute.

Era la strada giusta e questo è il risultato: dalla collaborazione con il Comune, il Distretto sanitario, i pediatri di libera scelta della FIMP operanti nel tessuto sociale del quartiere, 2 grosse case editrici fiorentine e la biblioteca del quartiere è stato messo a punto il progetto "Leggere fa bene" che ha l'obiettivo "di nutrire il bambino fin da piccolo attraverso l'amore e l'abitudine alla lettura". Tutti questi servizi, questi operatori che lavorano sullo stesso territorio condividono la consapevolezza di quanto sia importante la lettura per il bambino nell'ambito più generale della qualità di vita. E gli studi pediatrici, attraverso il rapporto di fiducia che si instaura fra pediatri e famiglie, diventano i luoghi privilegiati per la promozione di queste occasioni. Sul piano pratico il progetto si articola in diverse fasi.

  1. Allestimento negli studi pediatrici e nel distretto di un angolo "libri che crescono" rivolti alle fasce di pubblico dai più piccoli (6 mesi) fino ai genitori. I libri possono essere consultati, letti ai bambini durante l'attesa e possono essere richiesti in prestito alla biblioteca o segnalati per l'acquisto pubblico.
  2. I pediatri di famiglia, grazie alla loro competenza e autorevolezza, possono orientare e prescrivere alcune ricette per coltivare l'amore per la lettura. Infatti è stato approntato un ricettario che offre consigli su come e quando leggere ai bambini. Offre informazioni sui servizi di pubblica lettura e una bibliografia aggiornata.
  3. La biblioteca oltre ad offrire libri e servizi istituzionali, organizza stage di lettura per adulti per approfondire le tecniche di lettura ad alta voce.
  4. Libri in ospedale con il dono di libri di storie fantastiche ai bambini dimessi dal reparto di pediatria di Torregalli.

Questa iniziativa rappresenta una procedura che si può riprodurre e anche perché no, esportare, con la volontà condivisa fra pediatri e servizi territoriali di un corretto e costruttivo processo di miglioramento continuo dello stato di salute della città.


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Copyright AIB 2001-10-14, ultimo aggiornamento 2003-09-01 a cura di Giovanna Malgaroli
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