«Bibliotime», anno V, numero 3 (novembre 2002)

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Maurizio Zani

Cambiano natura i manuali di ingegneria



Alla ricerca di nuovi prodotti, l'attenzione degli editori e degli altri soggetti agenti sul mercato dell'informazione si è in questi anni andata rivolgendosi alla produzione e alla commercializzazione di monografie elettroniche, altrimenti detti e-books. Sotto questo termine "ombrello" rientrano però tipologie di servizi informativi estremamente diversificati [1]. La loro analisi e valutazione costituisce senz'altro per i bibliotecari uno dei compiti più impegnativi del momento.

L'obiettivo di questo lavoro è quello di presentare criticamente un prodotto - Engnetbase - che può senz'altro rientrare nell'ampio novero delle monografie elettroniche. Descriverne l'origine e le caratteristiche consente di valutarne meglio il valore informativo e commerciale e, soprattutto, l'utilità per gli utenti delle biblioteche. Nello stesso tempo, è possibile - a partire da questo caso esemplare - cercare di comprendere quali modifiche si siano prodotte e quali si preparino all'interno del mercato dell'informazione. L'esperienza delle riviste elettroniche ha insegnato che i nuovi supporti elettronici veicolano politiche commerciali nuove, talvolta portate avanti da nuovi soggetti editoriali, e finiscono per incidere sul sistema della comunicazione scientifica [2].

Engnetbase: dal cartaceo al digitale

Engnetbase (<http://www.engnetbase.com>) è una raccolta di handbooks in formato full-text di interesse tecnico-ingegneristico. Come i manuali cartacei, la banca dati è pubblicata dalla CRC Press, casa editrice americana specializzata nel settore della ricerca scientifico-tecnica. Le origini di CRC risalgono agli inizi del XX secolo, quando l'allora Chemical Rubber Company iniziò la pubblicazione del prestigioso Handbook of Chemistry and Physics, che ha avuto negli ultimi 80 anni molteplici edizioni [3]. Successivamente le monografie e le riviste pubblicate sono sempre state rivolte al pubblico della ricerca scientifica e tecnologica, con particolare attenzione ai settori dell'ingegneria, della chimica e delle scienze mediche. Una speciale cura è sempre stata dedicata da CRC al settore degli handbooks. Questo tipo di pubblicazione -- e mi riferisco anche a tutti i manuali di ambito scientifico e tecnico -- registrano i risultati più consolidati della ricerca e costituiscono per studenti, ricercatori e bibliotecari un'apprezzata opera di reference. Essi offrono generalmente una trattazione ampia e organica, seppure organizzata in molteplici interventi di specialisti, e i testi sono completati da grafici, tabelle, diagrammi e bibliografie [4].

Tornando a Engnetbase, già nel 1999, con il nome di Chapman & Hall CRCnetBASE, il servizio consentiva la lettura in rete delle versioni digitali di alcuni manuali originariamente cartacei. La banca dati si è progressivamente ampliata negli ultimi tre anni e attualmente i titoli disponibili sono 149 [5]. La digitalizzazione procede ora di pari passo alla pubblicazione della versione cartacea. I manuali sono riprodotti integralmente in formato pdf, e quindi possono essere visualizzati capitolo per capitolo a partire dal file iniziale, in cui è compreso il table of contents [6].

La home page del sito presenta i manuali sia visualizzandone i titoli in ordine alfabetico (AC Power Systems Handbook-2nd. Edition; Adaptive Image Processing: A Computational Intelligence Perspective; Advanced Signal Processing Handbook: Theory and Implementation for Radar, Sonar, and Medical Imaging Real Time Systems, ecc.), sia ripartendoli secondo suddivisioni disciplinari (Aerospace Engineering, Biomedical Engineering, Ceramics & Glasses, Chemical Engineering, ...)

Home page di Engnetbase

Fig. 1. La home page di Engnetbase, con l'accesso ai manuali secondo l'ordinamento alfabetico delle discipline e dei titoli.

L'accesso ai manuali può dunque avvenire tramite la selezione ipertestuale della disciplina e/o del libro, scegliendo successivamente tramite il table of contents lo specifico saggio di interesse [7]. E' presumibile che questo tipo di accesso e di consultazione possa interessare chi desideri una presentazione completa di una disciplina o di un soggetto. Gran parte dell'interesse di questa banca dati risiede però nella possibilità di interrogazione tramite parola chiave, alla ricerca diretta di argomenti molto specifici e definiti. L'utente può infatti formulare le proprie richieste secondo due modalità, una semplificata e una avanzata. Nella modalità semplificata, è possibile inserire uno o più termini, visualizzando successivamente la lista dei singoli capitoli in cui appaiono queste parole chiave. La lista viene ordinata secondo la rilevanza di ciascun documento, utilizzando un algoritmo ben conosciuto dagli utilizzatori dei motori di ricerca [8].

Pagina di presentazione di un manuale

Fig. 2. La pagina di presentazione di un manuale.

Organizzazione dei file

Fig. 3. L'organizzazione dei file che compongono un manuale, in formato pdf.

La modalità più avanzata offre una maggiore articolazione della ricerca (per esempio scegliendo anche uno ad uno i manuali da includere nella stessa interrogazione), ma soprattutto consente al lettore più abile di utilizzare alcune sofisticate funzioni di ricerca e recupero dell'informazione. Oltre alle possibilità di combinazione dei termini attraverso i connettori logici booleani, il ricercatore potrà utilizzare modalità come quelle dello stemming o della ricerca fuzzy [9]. Queste funzioni sono tipiche di alcuni software evolutisi negli ultimi anni al fine di indicizzare e sfruttare al meglio le grosse banche dati di risorse full-text.

L'utilizzazione di queste funzioni appare finalizzata a:

  1. superare in qualche modo la scarsa flessibilità da tempo riscontrata nelle ricerche esclusivamente impostate secondo i criteri della logica booleana [10]
  2. ampliare le risposte della banca dati alle richieste dell'utente, che possono essere spesso imprecise e, soprattutto, tendenti a precisarsi attraverso un continuo feedback con la risorsa utilizzata
  3. indirizzare in questo senso l'utente offrendo alla sua attenzione quei documenti statisticamente considerati come maggiormente pertinenti
  4. evitare i costi relativi ad un'indicizzazione assegnata attraverso un thesaurus;
  5. diminuire le dimensioni dei file di indice e quindi i tempi di risposta;
  6. consentire il recupero di documenti in cui appaiono termini ortograficamente non corretti in quanto acquisiti automaticamente tramite software di riconoscimento ottico degli originali cartacei (OCR) [11].
Maschera per la ricerca avanzata

Fig. 4. La maschera per la ricerca avanzata, con alcune delle funzionalità disponibili.

Solo l'uso in biblioteca consentirà di valutare l'interesse di questi strumenti avanzati di information retrieval per gli utenti. Indubbiamente, la ricerca di informazioni ben definite appare molto facilitata, e costituisce quindi uno strumento importante soprattutto per il quick reference. Per una consultazione più meditata e ponderata, invece, le cose ovviamente cambiano. Anche al fine di favorire quest'ultimo tipo di consultazione, sarebbe opportuno studiare la possibilità di descrivere i volumi elettronici presenti su Engnetbase all'interno del sistema di catalogazione adottato in biblioteca, e dunque anche in SBN. Si discute ormai da diversi anni sulla possibilità o la necessità di inserire nel catalogo delle biblioteche e/o dei sistemi bibliotecari descrizioni bibliografiche delle risorse remote [12]. Oltre a inserire nel catalogo una descrizione bibliografica del sito nella sua interezza, appare interessante la possibilità di descrivere le singole monografie elettroniche, aggiungendo il legame alla versione cartacea, qualora questa effettivamente presente in biblioteca o in un sistema di biblioteche. In questo modo, la consultazione dell'opac consentirà al lettore di raggiungere facilmente la versione online di materiali così rilevanti, magari dopo ricerche effettuate non solo per titolo, ma anche per soggetto e per classe [13].

La qualità complessiva del prodotto e del servizio deve comunque necessariamente essere valutata in rapporto ai costi dell'abbonamento annuale. A questo fine, vale la pena di precisare il rapporto tra costo dell'online e costo del cartaceo. Da una stima effettuata nel gennaio 2002, il costo dell'abbonamento annuale si aggira attorno al 20% del prezzo di listino delle versioni cartacee delle opere presenti su Engnetbase [14].

La percentuale tenderebbe comunque ad alzarsi tenendo conto che l'offerta "pacchetto" consente all'editore di vendere anche volumi che molto probabilmente la biblioteca non acquisterebbe singolarmente in formato cartaceo [15]. Anzi, questa formula di abbonamento annuale consente anche di "serializzare" la forma di vendita dei manuali. L'editore vende anticipatamente e in blocco delle opere la cui diffusione in formato cartaceo non solo non è assicurata, ma risulta comunque costosa [16]. Si tenga inoltre conto che, nel caso di chiusura dell'abbonamento, la biblioteca non mantiene alcun tipo di accesso [17].

Come per i periodici elettronici, dunque, lo strumento delle banche dati online costituisce una ghiotta occasione per gli editori non solo al fine di risparmiare sui costi della diffusione del cartaceo, ma anche di vendere contemporaneamente - e anticipatamente - materiali di non sempre immediato collocamento sul mercato delle biblioteche accademiche e specializzate, dei centri di ricerca e dei professionisti del settore tecnico-scientifico [18].

E' presumibile che le strutture di ricerca e sviluppo delle grandi corporations industriali privilegino soprattutto l'accesso tempestivo all'informazione. Per questo tipo particolare di clienti, considerazioni relative alla conservazione del materiale e al rapporto tra costi dell'online e del cartaceo sono forse poco rilevanti. In questo caso, l'accesso viene sicuramente privilegiato sul possesso. Considerando l'importanza di queste strutture - basti ricordare che il numero degli ingegneri "accademici" è ampiamente minoritario rispetto a quelli impiegati nel settore privato - è molto probabile che questo prodotto e il tipo di commercializzazione scelto sia stato pensato soprattutto per questa fetta del mercato tecnico-scientifico.

 

Le politiche commerciali dell'editore e della proprietà

La logica di sviluppo e di commercializzazione del prodotto Engnetbase va comunque letta in un contesto più ampio, cercando se possibile di comprendere anche la stessa politica commerciale dell'editore e della sua proprietà.

CRC Press ha proceduto negli ultimi anni ad acquistare una numerosa serie di editori "di nicchia", tutti del settore tecnico-scientifico. Il gruppo CRC Press LCC comprende attualmente i marchi Lewis Publishers, St. Lucie Press, Auerbach Publications, Food Chemical News Publishing, Chapman & Hall/CRC, CRC Press Journals e Parthenon Publishers [19]. Le acquisizioni - alcune delle quali portate a termine negli ultimi anni - hanno puntato a coprire in maniera completa non solo il mercato tecnico scientifico, ma anche quello medico, entrambi correttamente ritenuti come gli ambiti in prospettiva più remunerativi, soprattutto se "aggrediti" con strumenti rinnovati. La concentrazione di marchi editoriali che ne risulta, e che si rivolge al mercato dell'online per rafforzare la sua presenza, tende a presentarsi come in qualche modo alternativa rispetto agli editori più grandi, come McGraw-Hill o Wiley, per esempio.

La politica commerciale sul versante elettronico ha conseguentemente portato, sulla base dell'esperienza di Engnetbase, alla creazione o alla progettazione di un intero set di banche dati di libri full text, ciascuno in grado di soddisfare professionisti e ricercatori nei diversi settori della ricerca teorica ed applicata tecnico scientifica e biomedica. Oltre a Engnetbase, sono stati creati CHEMnetBASE, ENVIROnetBASE, FOODnetBASE, MATHnetBASE e STATSnetBASE, mentre sono in corso di preparazione anche FORENSICnetBASE, InfoSECURITYnetBASE, NEUROSCIENCEnetBASE.

CRC Press non è comunque in grado di decidere autonomamente la propria politica editoriale e commerciale. La società che ne detiene la proprietà è la Information Holdings Inc. (IHI), una società molto giovane, nata nel 1997, che si presenta come provider di prodotti e servizi nel mercato della ricerca scientifica e tecnologica e della proprietà intellettuale [20].

I mercati su cui si muove IHI sono quelli non solo dell'editoria scientifica (attraverso CRC Press e le altre case editrici acquisite in questi anni), ma anche quelli della proprietà intellettuale e dell'apprendimento delle tecnologie dell'informazione attraverso la commercializzazione di software didattico [21].

Quello della proprietà intellettuale è certamente il settore in cui IHI ha individuato, sin dall'inizio, ampie possibilità di sviluppo. Attraverso alcune società via via acquisite e la creazione di un portale ad hoc (<www.corporateintelligence.com>), IHI offre alla sua clientela una molteplicità di servizi relativi alla brevettazione delle applicazioni scientifiche e tecnologiche. I clienti di IHI e delle sue consociate hanno la possibilità di accedere al full-text dei brevetti registrati in tutto il mondo e alla banca dati dei marchi dei paesi anglosassoni [22]. Inoltre, possono essere assistiti nella registrazione in ogni nazione dei propri brevetti e nel pagamento delle relative tasse. Queste ultime sono procedure diventate estremamente complesse, che le grandi corporations affidano a terzi [23]. Il settore farmaceutico, inoltre, costituisce un altro mercato oggetto dell'espansione di IHI, fornendo alle ditte farmaceutiche assistenza tecnica e soluzioni software per la registrazione dei nuovi prodotti farmaceutici [24].

L'attività del gruppo è cresciuta negli anni scorsi in particolare attraverso l'acquisizione di diverse società americane ed europee operanti in questi settori strategici del mercato dell'informazione. I rilevanti investimenti finanziari necessari per procedere in questa direzione sono stati disponibili grazie all'intervento iniziale della Warburg Pincus, banca di investimento specializzata nel settore del venture capital, che ha creduto nell'iniziativa dell'attuale CEO (Chief Executive Officer) di Information Holdings, Mason Slaine [25]. L'investimento iniziale necessario per creare la società e iniziare le prime acquisizioni è stato successivamente proseguito attraverso il mercato azionario nel momento del maggiore entusiasmo finanziario verso le iniziative della new economy.

Senza addentrarsi in vicende finanziarie, è però importante focalizzare la ragione che ha dato origine a questa società, che ne ha favorito il successo (almeno nella fase di acquisizione delle risorse finanziarie sul mercato borsistico) e che ne orienta l'attività. Come detto, il mercato di maggiore interesse per questa società sembra, più che quello dell'editoria scientifica e tecnica, quello relativo alla proprietà intellettuale, con particolare attenzione al settore della brevettazione delle applicazioni tecnologiche. La scelta appare del tutto giustificata, alla luce delle trasformazioni che vive la società attuale, società delle reti e dell'informazione. Le battaglie sul futuro economico e industriale delle corporations e delle nazioni stesse si svolgono proprio sui temi della difesa della proprietà intellettuale, in particolare di quella riguardante l'innovazione tecnologica. In settori strategici come quelli del software e delle biotecnologie è stata aperta la strada ad un ampliamento enorme delle possibilità di brevettazione [26]. Per farsi un'idea della situazione, è stato affermato che, se i brevetti registrati negli Stati Uniti hanno raggiunto il numero di 6 milioni nel giro di 210 anni, saranno sufficienti 15 anni per raddoppiare questa cifra [27]. Come ha avuto modo di affermare lo stesso Mason Slaine,

Gates became the world's richest man by establishing a company based on intellectual assets. Today there are companies (...) that make nothing; all they do is obtain patents. The next Gates (...) won't own a company, but a few patented ideas the world can't live without [28].

La prospettiva di sviluppo di IHI, dunque, è chiara. Il mercato della proprietà intellettuale è quello dove si giocheranno le sorti del futuro economico della nostra economia e della nostra società. Sulla sua espansione, e dunque sulle necessità di servizi alle aziende sedute al tavolo di questo "gioco", si possono investire tranquillamente risorse ingenti, mobilitando capitale finanziario e società di servizi.

Tra queste, anche le case editrici e la loro produzione cartacea e digitale, che potrebbe in un futuro essere integrata in una prospettiva sempre più "chiusa" e ristretta agli interessi economici più forti, lontana dalle esigenze della ricerca scientifica e tecnologica di ambito accademico, che richiedono una circolazione ampia e diffusa dei risultati della ricerca [29]. Una contrattazione con soggetti editoriali di questo genere sarebbe estremamente difficoltosa per le biblioteche.

Un timore diverso, ma sempre legato a questa realtà, è invece che, passata l'euforia finanziaria, il necessario ridisegno dei progetti aziendali possa incidere negativamente sullo sviluppo delle case editrici, mettendo a repentaglio un patrimonio ormai secolare di pubblicazioni scientifiche [30].

Conclusioni

In un recente intervento, Ferruccio Diozzi tentava di sintetizzare il tipo e le caratteristiche salienti delle organizzazioni commerciali che si muovono attualmente all'interno del cosiddetto "mercato dell'informazione". Tra questi, sottolineava come fossero in particolare i siti Internet, i motori di ricerca e i portali a "monopolizzare l'attenzione". La gestione dell'informazione in forme "avanzate" e in una dimensione direttamente economica si è sviluppata nei grandi settori della ricerca scientifica e nel mondo della tecnica e della tecnologia.

Attraverso questi media, accanto a operazioni di accesso e recupero dell'informazione, vengono svolti anche altri tipi di attività, di "comunicazione" in generale (il commercio elettronico è uno degli esempio più evidenti) e in molti casi queste attività tendono a divenire predominanti. L'offerta d'informazione appare dunque come elemento fondamentale di processi economici più generali e, in molti casi, volano per attività commerciali di altro tipo [31].

Nella società dell'informazione, dunque, non solo l'informazione viene scambiata e venduta, ma viene talvolta sottoposta a logiche finanziarie e commerciali del tutto "altre" rispetto a quelle tradizionali. Questo sta avvenendo anche e soprattutto nel settore dell'editoria scientifica e tecnica, che appare come un mercato molto appetibile per le prospettive di crescita e, fatte salve alcune case editrici di assoluto rilievo, per la ridotta dimensione delle altre case editrici. Ciò provoca evidentemente tendenze alla monopolizzazione o all'intervento di capitali in cerca di una consistente remunerazione, da raggiungere al più presto. In entrambi i casi, le esigenze commerciali e finanziarie di una rapida remunerazione appaiono poco sensibili ai temi della libera comunicazione tra scienziati e tecnologi, bensì piuttosto all'aggressiva difesa dei prodotti della produzione industriale, in primis i brevetti. Il ruolo di controllo scientifico tradizionalmente esercitato da un editore "puro" appare in prospettiva indebolito, con gravi conseguenze sulla libera circolazione delle pubblicazioni scientifiche.

Maurizio Zani, Biblioteca Centrale "G. P. Dore" della Facoltà di Ingegneria - Università di Bologna, e-mail: zani@mail.cib.unibo.it


Note

[1] Sui libri elettronici, v. almeno Gino Roncaglia, Libri elettronici: problemi e prospettive. "Bollettino AIB", (2001), 4, p. 409-439, consultabile anche all'indirizzo <https://www.aib.it/aib/boll/2001/01-4-409.htm>; e Brunella Longo, La nuova editoria, Milano, Bibliografica, 2001. Tra la numerosissima bibliografia, segnalarei almeno: D. T. Hawkins, Electronic books: a major publishing revolution. Part 1: General considerations and issues, "Online", 24 (2000), 4, lug./ago., p. 14-18, 20-22, 24-6, 28; D. T. Hawkins, Electronic books: a major publishing revolution. Part 2: The marketplace, "Online", 24 (2000), 5, sett./ott., p. 18-20, 22, 24, 26, 28, 30, 32-4, 36 (per la completezza del panorama e per l'attenzione anche all'aspetto economico-finanziario di alcune iniziative); R. Lonsdale, C. Armstrong, Electronic books: challenges for academic libraries, "Library-Hi-Tech", 19 (2001), 4, p. 332-9 e L. Snowhill, E-books and their future in academic libraries. An overview, "D-Lib-Magazine", 7 (2001), 7/8, lug./ago, <http://www.dlib.org/dlib/july01/snowhill/07snowhill.html> (per l'esposizione dei problemi relativi all'introduzione degli e-books nell'ambito accademico, sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti, con considerazioni che però possono essere sostanzialmente estese all'ambiente italiano).

[2] V. per esempio gli atti del convegno I periodici elettronici in biblioteca, tenutosi a Bologna il 28 febbraio 2000, e pubblicati su "Bibliotime", 3 (2000), nn. 1 e 2, in particolare gli interventi di Antonella De Robbio e Paola Gargiulo.

[3] L'attuale denominazione di CRC Press LLC nasce nel 1997, in seguito all'acquisizione di CRC Press da parte di Information Ventures LLC. Su Engnetbase, cfr. T. G. De Petro, ENGnetBASE Engineering Database, "Econtent", 23 (2000), 1, febbr.-mar., p. 25-7, consultabile anche all'indirizzo <http://www.ecmag.net/awards/award7.html>.

[4] Vickery sottolinea come ancora oggi, "scientists and technologists need, for ready reference to meet everyday information requirements, compact condensations of factual knowledge and practical methods, such as the ever-popular Handbook of chemistry and physics and major data compendia and manuals, printed or electronic" (B. Vickery, A century of scientific and technical information, "Journal of Documentation", 55 (1999), 5, p. 476-527, p. 516. Prima che l'accesso alle risorse di rete rivoluzionasse il rapporto tra utente e servizi di reference, era assodato che gli handbooks consentissero di rispondere ad una percentuale variabile tra il 50 e l'80% delle domande fattuali poste al reference delle biblioteche tecnico-scientifiche (K. Subramanyam, Scientific literature, in Encyclopedia of library and information science, A. Kent, H. Lancour, J. E. Daily ed., v. 26, Dekker, 1979, p. 376-548, p. 457. All'interno del ciclo dell'informazione scientifica di Subramanyam, gli handbooks -come fonti secondarie - sono prodotti da un'operazione di re-packaging delle informazioni prodotte durante le fasi della ricerca: Ibid., p. 394).

[5] Nel 2000, i manuali erano 11, nel gennaio 2002 erano 95. Per valutare concretamente come si sia evoluto il prodotto, vale la pena di rilevare come l'Engineering handbook, uno dei primi manuali ad essere digitalizzato, sia stato messo in rete nella versione elettronica distribuita su cd-rom (riporta ancora la scheda CIP relativa) e alla p. 2 presenti ancora il "frontespizio" con il titolo della collana CRCnetbase (per chi è abbonato, l'url è: <http://www.engnetbase.com/pdf/ENGnetBASE/8576/FM.pdf>).

[6] L'accesso avviene tramite password o tramite il riconoscimento dei numeri ip dell'istituzione abbonata. La consultazione avviene a fronte di un abbonamento annuale a tutto il "pacchetto". Il license agreement prevede la possibilità di stampare e salvare non i manuali nella loro interezza, ma i capitoli degli stessi manuali, in ragionevole quantità e comunque non a fini di distribuzione commerciali. Per quanto riguarda gli atenei, studenti, docenti, contrattisti, personale tecnico-bibliotecario, sono tutti autorizzati all'uso della banca dati. Engnetbase è offerto all'abbonamento sia autonomamente, sia all'interno del pacchetto informativo costituito dall'Engineering Village, edito dall'Elsevier Engineering Information (Su Ei Village, rinvio a Maurizio Zani, Engineering index, ovvero il mondo che abbiamo perduto, "Biblioteche oggi", 20 (2002), n. 5, p. 6-16). EV integra in un'unica soluzione di acquisto un repertorio bibliografico specializzato nell'ambito ingegneristico (Compendex Web), un ampio catalogo di siti web e la banca dati dei patent americani. Dietro ulteriore pagamento, è possibile accedere alla consultazione sia di Engnetbase, sia di altre banche dati di normative internazionali e prodotti industriali. Ei Village costituisce un prodotto affermato anche in Italia per la fornitura di informazione nell'ambito dell'ingegneria, e consente di sfruttare le attuali risorse di linking tra abstract degli articoli e full-text delle riviste (in particolare, attraverso la banca dati CrossRef). L'accesso tramite Ei Village invita l'utente finale a interrogare Engnetbase come se fosse una banca dati unica. L'interrogazione avviene secondo la modalità semplificata, ma il rischio che corrono gli utenti è quello di non cogliere immediatamente le caratteristiche del prodotto e le specifiche modalità di interrogazione.

[7] A questo fine, sarebbe forse opportuno che le pagine introduttive al libro digitalizzato fossero più ricche di informazione. Gli indici di queste pagine sono infatti spesso incompleti, e l'utente è costretto forzatamente a consultare l'indice del lilbro in formato pdf, con ovvi rallentamenti.

[8] In una ricerca basata su parole chiave, ENGnetBASE ordinerà i documenti secondo la loro rilevanza rispetto ai criteri di ricerca. Nel valutare i documenti e la loro rilevanza viene tenuto conto di diversi fattori: il numero di documenti in cui appare ciascuna parola della richiesta (maggiore è il numero dei documenti in cui appare una parola, meno utile è quel termine per distinguere documenti rilevanti da documenti non rilevanti); il numero delle volte in cui ciascuna parola appare in ciascun documento; la densità di occorrenze in ciascun documento. Queste informazioni - del tutto generiche, ovviamente - sono reperibili sulle pagine di help di Engnetbase.

[9] Tra i caratteri speciali che possono agevolare la ricerca: ? specifica l'occorrenza di un qualunque carattere, in quella precisa posizione (per es., appl? troverà apply o apple); * funziona da wildcard, specificando l'occorrenza di un qualunque numero di caratteri, all'inizio, all'interno e al termine di una parola. Posto al termine di una sequenza di lettere, consente di recuperare tutte le parole che iniziano in quel modo (appl* troverà apple, application, ecc.; *cipl* troverà principle, participle, ecc.; appl? troverà apply e apple ma non apples; ap*ed troverà applied, approved, etc. Attraverso la modalità dello stemming, è possibile ricercare tutti i termini con la stessa radice. Per esempio: apply~ troverà apply, applies, applied.
La ricerca fuzzy dovrebbe trovare una parola anche se fosse scritta non correttamente. Per esempio, una ricerca fuzzy apple troverà anche appple. Può essere utile quando si ricerca un termine in un testo che può contenere errori tipografici oppure testi originati da scannerizzazioni tramite software di riconoscimento ottico delle parole (OCR). La ricerca fuzzy può essere abilitata attraverso l'uso del carattere %. Il numero di % determinerà il numero delle differenze rispetto alla parola indicata, la posizione di % determinerà quante lettere dall'inizio della parola dovrà trovare esattamente. La phonic search consente di recuperare tutte le occorrenze delle parole che "suonano" come la parola che è stata inserita e che cominciano con la stessa lettera. Per esempio, con il termine Smith si troverà anche Smithe e Smythe. Altri tipi di ricerca consentiti sono: la ricerca per sinonimi, che consente di recuperare i sinonimi della parola ricercata (per esempio, una ricerca per fast troverà anche quick); la ricerca all'interno di un range numerico (per esempio, la richiesta: apple w/5 12~~17 cercherà i documenti in cui apple è presente entro 5 parole di distanza da un numero compreso tra 12 e 17). Esiste inoltre una particolare modalità di ricerca per "pesare" un termine in maniera maggiore o minore di un altro. Modificando il default, si può specificare il peso relativo di ciascun termine della richiesta. Per esempio: apple:5 and pear:1. Questo tipo di richiesta ritroverà lo stesso documento con pera e mela, ma Engnetbase peserà mela cinque volte di più di pera nell'ordinare i risultati.

[10] V. Foskett, Il soggetto, Milano, Bibliografica, 2001, trad. it. di Subject approach to information, 5. ed., 1996, p. 87-98.

[11] Sulle caratteristiche di questi software di information retrieval, v. E. Thede, Where the @#! Is that? The art of the text query, "PC AI", 2000, p. 33-36; e M. W. Joss, S. Wszola, The engines that can: text search and retrieval software, their strategies, and vendors, "CD-ROM-Professional", 9 (1996), n. 6, p. 30-4, 36-8, 43-4, 46, 48. Il software utilizzato per l'indicizzazione, l'interrogazione e la gestione di Engnetbase è ISIS:WEB. Sulle caratteristiche di questo software, nella versione server, è disponibile documentazione in rete, all'indirizzo <http://www.searchtools.com/tools/isys.html>. Considerate però le caratteristiche della banca dati, la ricerca per termine rimane comunque limitata, in quanto non in grado di di individuare simboli matematici. Auspicabile sarebbe comunque anche la possibilità di ricerca sulle immagini (fotografie, disegni, progetti, ecc.), che costituiscono gran parte del lavoro degli ingegneri. Funzionalità di ricerca come la fuzzy search o la possibilità di "pesare" in maniera differenziata le singole parole chiave sono raramente implementate nelle biblioteche digitali attualmente esistenti (v. al proposito G. G. Chowdhury, S. Chowdhury, An overview of the information retrieval features of twenty digital libraries, "Program", 34 (2000), 4, p. 341-373).

[12] V. da ultimo Stefano Gambari, Mauro Guerrini, Definire e catalogare le risorse elettroniche. Un'introduzione a ISBD(ER), AACR2 e metadati, Milano, Bibliografica, 2002.

[13] A questo fine, sarebbe anche opportuno valutare la possibilità di una collaborazione con l'editore, qualora questo fosse in grado di fornire record in formato unimarc o usmarc dei propri volumi. Il modello, in questo senso, potrebbe essere costituito dall'esperienza di Netlibrary, in cui l'inserimento di record relativi agli e-book nel catalogo ha consentito un consistente incremento delle consultazioni (L. Silipigni Connaway, A web-based electronic book (e-book) library: the netLibrary model, "Library Hi Tech", 19 (2001), 4, p. 340-349: p. 343-344). Per le vicende più recenti di netLibrary, acquisita ora da OCLC, v. S. Hyatt, L. Silipigni Connaway, Utilizing e-books to enhance digital library offerings, "Ariadne", n. 33, sett./ott. 2002, consultabile all'url <http://www.ariadne.ac.uk/issue33/netlibrary/intro.html>.

[14] I costi dei manuali, reperiti su Global books in print, erano disponibili solo per 50 volumi su 105. La media di ciascun volume si aggira sui 118$, per un totale presunto di 12.398$, mentre l'abbonamento annuale è stato stipulato per 2560 $. A. E. Robinson ("Library journal", 126 (2001), 16, 1 ottobre, p. 152) concorda, forse con troppo entusiasmo, con la pubblicità di CRC press che presenta il prodotto come "reasonably priced".

[15] Un rapido - e non sistematico - controllo sugli opac dell'Università di Bologna, del Politecnico di Milano e di Torino consente di affermare che il numero dei manuali CRC presenti in questi tre sistemi bibliotecari non arriva neanche al 50% del totale. Se quindi l'abbonamento a questa banca dati consente di allargare in maniera consistente l'offerta di servizi agli utenti, è altrettanto vero che in molti casi viene acquistato l'accesso anche a volumi che la biblioteca non avrebbe intenzione di acquistare.

[16] Va infatti tenuto conto che il tradizionale break-even point per rientrare dei costi sostenuti con la stampa di un volume era posto alla cifra di 200/300. Oggi, sembra che questa soglia possa scendere con le pubblicazioni elettroniche e il print on demand sino a 20/30 (Brunella Longo, La nuova editoria, cit.). Sui problemi specifici, inoltre, della commercializzazione dell'editoria scientifica e tecnica, v. V. N. G. Bodian, The Marketing of Scientific, Technical, and Medical Books, in P. G. Altbach, E. S. Hoshino (a cura di), International book publishing: an encyclopedia, New York, Garland, 1995, p. 222-229; v. anche I. L. Horowitz, M. E. Curtis, Scholarly Book Publishing in the 1990s, ibid., p. 303-313.

[17] In prospettiva, in vista di eventuali acquisizioni e rinnovi, occorrerà discutere il problema della conservazioni dei manuali (in qualunque forma, elettronica o cartacea) e la possibilità di stipulare l'abbonamento alla consultazione dei soli manuali di interesse. Il contatto con l'agente commerciale lascia intendere piuttosto la possibilità di acquisti "consortili" a prezzi scontati, al fine di promuovere il prodotto, attualmente diffuso in pochissime realtà italiane.

[18] "The ENGnetBASE will naturally interest anyone who knows and uses the printed engineering handbooks produced by the various CRC publishing companies. Potential end-users are practicing or research engineers and student engineers, especially individuals in remote locations, whether they are across campus, down the hall, or around the world. (...) Other end-users with interests in engineering will also find ENGnetBASE useful. It is ideal for academic, special, or major public libraries, and it is equally suited to corporate or research institution settings, such as offices or labs" (De Petro, ENGnetBASE, cit. p. 25-7).

[19] V. quanto reperibile sul sito dell'editore, all'url <http://www.crcpress.com/corphistory.asp>.

[20] IHI è quotata alla borsa di New York (NYSE) e i bilanci annuali e le informazioni relative alle sue operazioni sono reperibili sul sito della società (<http://www.informationholdings.com>), sui siti Yahoo! Finance (<http://finance.yahoo.com/>), Cbs market watch (<http://cbs.marketwatch.com/>) e sul sito della US Securities and Exchange Commission (http://www.sec.gov/). Altre informazioni si possono recuperare utilizzando, per esempio, le banche dati presenti su Lexis Nexis (<http://www.lexis.com>).

[21] Per quanto riguarda il bilancio 2000 di IHI, le entrate si sono ripartite in questo modo: informazione scientifica e tecnologica, 53%; proprietà intellettuale, 41%; insegnamento relativo all'information technology, 6%.

[22] Sull'attività di Micropatent, v. la recente intervista al presidente, R. Poynder, Moving Up the Value Chain, "Information Today", 19 (2002), 5, consultabile all'url: <http://www.infotoday.com/it/may02/poynder.htm>. Micropatent ha stabilito una stretta collaborazione con Derwent, Chemical Abstract Service e con Lexis-Nexis, per la fornitura dei brevetti in formato elettronico. Una valutazione critica e comparativa del database dei marchi industriali è J. A. Hurst, The new kid on the trademark block: Trademark.com., "Econtent", 23 (2000), 5, ott./nov., p. 51-2, 54.

[23] In questo settore, tra i clienti di Information Holdings e delle sue consociate, ci sono aziende internazionali come Philips Electronics, Novartis, Procter and Gamble, Pfizer, Exxon/Mobil, Eli Lilly, DuPont, 3M, Ford, Motorola, GlaxoSmithKline, Hewlett Packard, Dow Chemical, Johnson Johnson e General Motors (FORM 10-K, X Annual report pursuant to section 13 or 15 (D) of the Securities Exhange Act of 1934, for the fiscal ended December 31, 2001, consultabile all'indirizzo <http://www.informationholdings.com/findata.html>)

[24] Tra i clienti delle consociate di IHI, vengono citate: Bristol-Myers Squibb, Abbott Laboratories, Aventis, AstraZeneca, Schering Plough, Novartis and Wyeth-Ayerst (ibidem).

[25] Informazioni su Warburg Pincus, sono ovviamente reperibili sul sito della società (<http://www.warburgpincus.com>, e in particolare <http://www.warburgpincus.com/strategy/history.htm>). Sui rapporti tra Warburg Pincus e IHI, v. in specifico <http://www.warburgpincus.com/portfolio/info_hold/info_old.htm>, e <http://www.warburgpincus.com/companies/ceo_infohold.htm>.

[26] Per un approccio di taglio giornalistico - ma molto ben documentato - a questo tema, si può vedere Franco Carlini, Divergenze digitali. Conflitti, soggetti e tecnologie della terza internet, Roma, Manifestolibri, 2002. Vedi inoltre, B. Kahin The Expansion of the Patent System: Politics and Political Economy, "First Monday", 6 (2001), 1, gen., consultabile all'url <http://firstmonday.org/issues/issue6_1/kahin/index.html>.

[27] D. Jones, Businesses battle over intellectual property, "Usa Today", 2 agosto 2000, consultabile all'url: <http://www.usatoday.com/life/cyber/tech/cti326.htm>.

[28] Ibidem.

[29] Per esempio, nel rapporto annuale citato sopra, la clientela delle attività editoriali di CRC Press e delle sue consociate è così presentata: "Customers in this area are primarily professional end-users, including chemists, mathematicians, engineers, biologists and information technology professionals. These customers are primarily based in corporations, with additional sales being made to individuals in academic settings, such as research institutions." Con una significativa "torsione" rispetto a quanto detto, per esempio, De Petro, ENGnetBASE, op. cit., p. 25-7 (cfr. n. 18), che evidenziava soprattutto il pubblico accademico.

[30] R. J. Kauffman, Tim Miller, Bin Wang, When Internet companies morph: understanding organizational strategy changes in the 'New' New Economy, "First Monday", 7 (2002), n. 7, lug., consultabile all'url: <http://firstmonday.org/issues/issue7_7/kauffman/index.html>.

[31] Ferruccio Diozzi, "Tomorrow never knows", "Biblioteche oggi", 20 (2002), 2, marzo, p. 8-15; 11-12.




«Bibliotime», anno V, numero 3 (novembre 2002)

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