«Bibliotime», anno VI, numero 3 (novembre 2003)

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Borge Sondergard

Le reti e la condivisione delle risorse nelle biblioteche pubbliche danesi. Come creare servizi virtuali nazionali *



1. Presentazione

Prima di illustrare il tema di questo intervento, permettetemi di presentarvi rapidamente il mio background. Io sono un bibliotecario professionale, formatosi alla Royal Library School di Copenhagen; ho sostenuto il mio esame finale nel 1974, e da allora ho lavorato in biblioteche pubbliche di ogni dimensione, dalle più piccole comunità rurali fino a quella di Aarhus, la seconda città della Danimarca. A partire dal 1992 sono stato direttore della Horsen City Library, a 45 chilometri a sud di Aarhus. Per la maggior parte della mia carriera sono stato impegnato in attività organizzative, insieme al lavoro come bibliotecario. Negli anni Settanta e Ottanta sono stato impegnato nella Danish Librarian Association, di cui sono diventato vicepresidente nel 1984; nel 1999 sono stato eletto membro della IFLA's Standing Committee for Public Library Section, e in questa veste sono stato impegnato come Information Coordinator e per gli ultimi due anni come Segretario. Sono stato sempre affascinato dall'idea "essenziale" di biblioteca pubblica, di come essa crei solide basi per lo sviluppo della democrazia, e di come possa accogliere i cittadini nei loro sforzi verso la conoscenza, l'informazione e le esperienze culturali, come è attestato nel Manifesto Unesco per le Biblioteche Pubbliche. Io sono uno strenuo sostenitore della cooperazione fra le biblioteche pubbliche.

Oggi il mio obiettivo è di offrire una breve ma spero ispirata introduzione ad alcune fra le più recenti conquiste della cooperazione fra biblioteche pubbliche in Danimarca, sulla maniera in cui le biblioteche costituiscono una serie di reti per la creazione di servizi elettronici virtuali in campo nazionale, e sul modo in cui questo fondamentale sviluppo è sostenuto dalla Danish National Library Authority (DNLA). Vi mostrerò i servizi elettronici più importanti e dirò qualcosa su essi. Infine, dirò anche qualcosa su alcune oscure nubi che si manifestano nel gradevole quadro danese di altruistica cooperazione di cui si parla normalmente, dando conto dell'intenso dibattito che si sviluppa tra le biblioteche locali e la DNLA sulla proprietà dei servizi e sui problemi di partecipazione alla creazione di questi servizi, oltre che sul pagamento per essi.

In ogni caso non riuscirò ad andare molto in profondità nei problemi che riguardano la costruzione di piattaforme per la cooperazione, anche se su questi temi vorrei raccomandare il rapporto, davvero molto interessante, di Barbara Lison per la Germania e di Allison Dobbie per la Nuova Zelanda.

2. La tradizione di cooperazione in Danimarca

In Danimarca le biblioteche hanno una lunga tradizione di cooperazione: non soltanto le biblioteche pubbliche, ma anche le biblioteche nazionali e quelle scientifiche e di ricerca hanno contribuito a formare un sistema su base nazionale che opera anche nelle zone più remote del paese (se possono esistere tali zone in un paese così piccolo). Questo comune desiderio di cooperazione risale almeno al primo "Library Act" del 1920 e si è sviluppato negli anni. Noi abbiamo una lunga tradizione volta a creare istituzioni che siano in grado di soddisfare i bisogni di più biblioteche, e oggi il Danish Bibliographic Centre (DBC) ne è il miglior esempio; quest'ultimo e i suoi predecessori sono dipendenti dal Danish National Union Catalogue, oggi noto come DanBib, che copre il posseduto di oltre 8 milioni di registrazioni di libri, CD, video, CD-ROM e libri sonori disponibili nel totale delle biblioteche del sistema danese.

Ma a livello locale e regionale le biblioteche pubbliche stanno operando insieme in modi assai diversi, che vanno al di là del semplice impegno del prestito interbibliotecario.

Il mantenimento delle biblioteche pubbliche è un compito esclusivamente municipale, in quanto sono le autorità locali che provvedono ai finanziamenti. Ma la lunga tradizione di una sovrastruttura basata sull'idea di biblioteche di contea ha garantito la cooperazione ed il sostegno che proviene dalle biblioteche di contea e si sviluppa fra le biblioteche della regione, una cooperazione che va dalle attività teatrali per ragazzi agli incontri professionali, dalla formazione del personale alla costruzione di raccolte comuni di materiali. Le biblioteche di contea sono anche biblioteche municipali, ma ricevono finanziamenti aggiuntivi dallo stato, allo scopo di sviluppare e sostenere i servizi bibliotecari nella regione. Fin dalla implementazione del nuovo "Library Act regarding Library Service of 2000", la DNLA ha firmato contratti per prestazioni con biblioteche di contea in cambio del denaro dello stato: con la nostra lunga tradizione di rapporti di fiducia, non è certo questo che rende difficile passare dalla tradizionale cooperazione interbibliotecaria alla nuova biblioteca della società in rete dei giorni d'oggi. Sono convinto che le nuove tecnologie ci diano una piattaforma più ampia e una maniera più facile per cooperare, e ci forniscano i mezzi per la costruzione dei primi servizi virtuali nazionali attraverso la condivisione delle risorse, così come sono convinto che non abbia importanza se i compagni di lavoro siano dietro l'angolo o in una qualsiasi parte del paese, in una biblioteca grande o in una piccola.

Le biblioteche pubbliche in Danimarca, rapidamente e con grande entusiasmo, hanno colto le possibilità di Internet: grazie alle politiche nazionali di informazione e al sostegno della National Library Authority, tutte le biblioteche danesi forniscono l'accesso ad Internet per i professionisti e per tutti gli utenti, in maniera gratuita o a pagamento. L'introduzione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione sono partite assai presto nei primi anni Ottanta, ed oggi tutte le biblioteche sono automatizzate. Nella mia biblioteca abbiamo avuto l'accesso a Internet dal dicembre del 1994, e questo è avvenuto quasi un anno prima che un buon browser fosse introdotto sul mercato danese. Allora Internet era costituito soltanto di parole e di lettere, ma noi istintivamente abbiamo compreso che quello era il futuro. Oggi siamo il primo ufficio pubblico nel nostro comune ad aver avuto accesso ad Internet, e credo che non fossero molte le aziende o le imprese private presenti sulla rete prima di noi! Alcuni colleghi del nostro comune hanno scosso la testa per la mia stupidità, ma oggi vedono più chiaro.

Credo che i bibliotecari, lungi dall'essere "il popolo silenzioso", sono molto curiosi quando vanno verso i media che forniscono l'opportunità di disseminare l'informazione e la cultura. Abbiamo bisogno di sapere ciò che possiamo fare con essi: con Internet scopriamo che non soltanto possiamo organizzare le informazioni per gli utenti, ma che possiamo produrre nuovi servizi a valore aggiunto, costruendo il sapere profondo che risiede in ciascun bibliotecario. Questo apre un nuovo ruolo per il bibliotecario, e credo che per molti di noi questa fosse la cosa più intrigante riguardo a Internet e al web. Molti bibliotecari in Danimarca hanno cominciato a costruire i propri siti web, che all'inizio erano piuttosto poveri, comprendendo soltanto un minimo di informazioni, ma noi ne eravamo orgogliosi. Subito dopo è seguito l'accesso ai database locali, e a poco a poco abbiamo cominciato a sviluppare i nostri piccoli servizi elettronici sui nostri diversi siti web, a predisporre una serie di legami utili per adulti e ragazzi, pagine di storia locale, recensioni di libri e letture raccomandate, liste di nuovi materiali, presentazioni di autori locali, e così via. Ed eravamo sempre più orgogliosi, e ciascuno di noi amava le proprie creature. Lasciatemi ricordare che il Ministro della scienza, della tecnologia e dell'innovazione negli ultimi anni ha messo a confronto più di 1800 siti web statali, regionali e di altre istituzioni pubbliche in un sondaggio chiamato "il meglio della rete". Nel 2002 ci sono stati 44 siti web nella categoria principale, 12 dei quali erano siti di biblioteche pubbliche; sia nel 2001 che nel 2002 il miglior sito web è stato quello di una biblioteca pubblica.

Ma torniamo al nostro percorso. Vivendo nella tradizione della cooperazione, e sapendo quali benefici riusciamo a ottenere da essa, alcuni colleghi si chiedono che cosa sarebbe potuto accadere se tutti insieme fossimo stati in grado di raggiungere qualsiasi biblioteca in poche ore e con poca spesa. Avremmo potuto fare qualcosa di davvero grande e su scala nazionale: un sogno del tutto nuovo da una prospettiva locale. I colleghi di ogni provenienza, e in particolare quelli delle biblioteche di contea, si sono seduti intorno a un tavolo ed hanno sviluppato questa visione; credo che sia stato l'inizio della condivisione di cui oggi vediamo i risultati, e che mi piacerebbe condividere con voi. Naturalmente alcune idee su nuovi servizi sono venuti da singoli bibliotecari, mentre altre sono stati avviate da grandi biblioteche e dalla DNLA. Credo che la cosa più difficile sia stata quella di "uccidere le proprie creature" per cominciare a essere coinvolti in maniera più anonima in un servizio virtuale nazionale: così è stato più facile essere coinvolti in un'idea totalmente nuova di servizio elettronico.

Ma oggi il principale problema - e stiamo parlando di un periodo di soli quattro anni - è che molte biblioteche, e in primo luogo le più grandi, sono collegate in rete per la creazione di servizi virtuali nazionali. Noi stiamo alimentando i nostri siti web, ma in maniera assai diversa; noi mettiamo in collegamento i servizi nazionali, e diamo accesso a tutti gli utenti ad una quantità di servizi elettronici che la comunità bibliotecaria ha reso disponibili.

Lavorare per la creazione di servizi virtuali è stato anche un modo importante per sviluppare le abilità dello staff; attraverso questo processo lo staff bibliotecario comprende alcuni fra i più importanti esperti di nuove tecnologie presenti in Danimarca. Queste abilità, ad esempio, sono state usate per far conoscere queste tecnologie a cittadini e impiegati di altri comuni.

3. La strategia nazionale e l'Act Regarding Library Services

Noi non possiamo aver fatto tutto questo da soli, ma siamo stati aiutati dallo sviluppo generale della società che si è manifestato agli inizi degli anni Novanta, quando ci siamo spostati verso la società dell'informazione o la società della conoscenza, come preferite chiamarla. Un rapporto del 1994, intitolato "Info-society 2000", ha avuto un effetto straordinario sull'implementazione, da parte del governo danese, delle strategie dell'informazione e delle comunicazione. Nel rapporto si affermava che "le biblioteche, anche in un futuro in cui le attività elettroniche sostituiranno in misura crescente le riviste e i libri, saranno capaci di realizzare un ruolo centrale nel rendere l'informazione pubblicata disponibile per tutti i cittadini, dando loro assistenza nella navigazione attraverso il mare sempre più vasto dell'informazione". Questo rapporto ha condotto a una serie di azioni, da parte della comunità bibliotecaria, per l'adozione del "Manifest of Public Libraries in the Information Society" e l'accordo con il Comitato UBIS. Le attività di questo comitato hanno portato all'adozione del nuovo "Act Regarding Library Service in 2000", sostenendo la politica governativa secondo cui le biblioteche pubbliche e di ricerca sono istituzioni chiave nella società in rete, a supporto della ricerca, dell'educazione, dell'apprendimento e dello sviluppo personale. Questo Act crea il quadro per una nuova biblioteca, la biblioteca ibrida, uno strumento che riguarda tutte le biblioteche ed è costruito sul concetto di biblioteca estesa (tutti i media sono uguali). L'accesso a Internet per gli utenti è obbligatorio, e così l'uso di tutti gli altri strumenti liberi da tariffe. L'adozione dell'Act ha comportato l'investimento di molto denaro da parte dello stato, di cui l'80% come finanziamento alle autorità locali, mentre il 20% è stato usato per sostenere la transizione, in campo nazionale, verso la nuova biblioteca ibrida amministrata dalla DLNA.

Parlando dei compiti della DNLA, vorrei sottolineare il ruolo straordinario che essa ha giocato nel positivo sviluppo delle biblioteche negli anni più recenti. Da organismo nazionale coinvolto negli aspetti amministrativi e d'informazione, nella raccolta di statistiche, etc. - ciò che chiamerei un organismo grigio e remoto - la DNLA si è trasformata, sotto la nuova leadership, in una forza volta sviluppo delle biblioteche che entrano con sicurezza nella società dell'informazione, giocando un ruolo fondamentale nell'organizzazione di politiche strategiche che riflettono la determinazione a vincere questa battaglia, e nella realizzazione di sistemi di sostegno allo sviluppo economico delle biblioteche. Per parte mia sono convinto che gli sforzi della DNLA, alla fine, hanno fatto la differenza.

Per molti anni la DNLA ha amministrato un pool per lo sviluppo e un bel po' di denaro, circa 2,3 miliardi di euro. Dividendo questo pool su aspetti strategici come lo sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della comunicaziona, la DNLA ha permesso ad ogni biblioteca - anche la più piccola - di attrezzarsi per entrare nella società dell'informazione.

Mi piacerebbe citare dalla policy della DNA, così come è attestato dal contratto di performance:


La visione della biblioteca ibrida è implementata da una strategia che contiene quattro punti principali:

1. aggiornamento delle basi tecnologiche di tutte le biblioteche, innanzitutto per consentire la gestione dello standard Z39.50;

2. perfezionamento della struttura della cooperazione bibliotecaria, dovuto a un diverso standard tecnologico ed alla società in rete;

3. creazione di nuovi servizi - in primo luogo elettronici - ma anche miglioramento delle funzioni della biblioteca tradizionale;

4. garanzia dello sviluppo di abilità per l'intero staff della biblioteca.

Posso assicurarvi che questo interesse per noi ha significato il mondo, e non solo nel campo della creazione di nuovi servizi, che è il mio argomento di oggi. Ma devo sottolineare che, sebbene una grande quantità di tempo, di denaro e di impegno sia stata allocata dalle biblioteche locali nella creazione di nuovi servizi virtuali, il progetto economico e il sostegno e l'innovazione della DNLA è stato inestimabile.

Termino questa parte della mia presentazione esprimendo ancora una volta la convinzione che se le forze positive presenti nella comunità bibliotecaria nazionale sapessero realmente come collegarsi alle altre forze in una comune e fiduciosa cooperazione, allora il solo limite sarebbero le stelle.

4. Esempi di servizi elettronici virtuali nazionali

Bibliotek.dk (<http://bibliotek.dk>) è la dorsale della biblioteca ibrida. Essa non è costituita da reti bibliotecarie, ma dal Danish Bibliographic Centre (DBC) ed è sostenuta dallo stato. Rappresenta l'accesso a Internet del Danish Union Catalog (il database DanBib), ed dà la possibilità di ricercare e ordinare qualsiasi documento all'interno del sistema bibliotecario danese; i vostri ordini arriveranno automaticamente alla vostra biblioteca locale. Il sistema ha avuto uno straordinario successo fin dal suo inizio, nell'ottobre del 2000. Per quanto sia amministrato e gestito dal DBC, esso è costruito sul database DanBib, che fa affidamento sul contributo dei dati bibliografici e sul posseduto delle biblioteche; queste ultime devono pagare una tariffa al DBC per usare DanBib, mentre l'uso di bibliotek.dk è libero per tutti, e ciò attualmente causa alcuni problemi ai direttori delle biblioteche, argomento su cui mi soffermerò brevemente alla fine di questa presentazione. L'idea è che bibliotek.dk si sviluppi in un portale bibliotecario nazionale, mentre già oggi è possibile trovare legami alla maggior parte dei servizi virtuali prodotti dalle biblioteche in rete.

BibHit.dk (<http://www.bibhit.dk/>) è un database che combina la ricerca di materiali selezionati a testo pieno su Internet con il posseduto di otto diverse biblioteche, mediante l'utilizzo dei metadati che usano Dublin Core e il protocollo Z39.50 per la ricerca, allo scopo di ampliare il posseduto delle biblioteche grazie al materiale a testo pieno presente su Internet. Il progetto è stato sviluppato dalle due principali biblioteche e più tardi allargato alle altre sei, e per il suo sviluppo ha ricevuto finanziamenti dal DNLA. Molti bibliotecari e studenti di biblioteconomia in tutto il paese hanno inviato suggerimenti e descritto nuovi testi pieni. E' presente un meccanismo di ricerca automatica con una raccolta di link da server specifici, ed anche gli utenti danno buone idee per i testi pieni.

Public LibrariesNet Guide - FNG (<http://www.fng.dk>) è una guida per soggetto di oltre 4000 siti web, con una serie di link commentati. E' indirizzato agli adulti a partire dai 15 anni di età, ed è mantenuto da circa 100 bibliotecari in più di 20 biblioteche, ciascuna delle quali è responsabile per una determinata area di soggetto. Sono solito dire che questo è il modo per le biblioteche pubbliche di marcare i siti più utili e vantaggiosi presenti sulla rete: non sprecate il vostro tempo con i motori di ricerca per avere oltre 12.000 risposte; usate FNG e avrete quella giusta! L'idea di una guida a Internet è nata in una specifica biblioteca, ma è stata è stata ben presto raccolta dalle altre 16 biblioteche di contea e dalle quattro maggiori biblioteche pubbliche; oggi FNG è il più usato servizio elettronico virtuale sviluppato dalla cooperazione bibliotecaria. Il finanziamento proviene in primo luogo dalle biblioteche partecipanti, ma anche dalla DNLA.

Public Library Children's Net Guide - Dotbot (<http://www.dotbot.dk>) è nata da FNG e fornisce legami commentati a una serie di siti Internet, ed allo stesso tempo costituisce l'ingresso alla biblioteca dei ragazzi, fornendo "infotainment" e molto altro materiale per ragazzi. Questa risorsa viene mantenuta da oltre 50 bibliotecari in tutta il paese, mentre tempo e denaro sono forniti dalle biblioteche coinvolte, con contributi da parte del DNLA.

Ask a librarian - Biblioteksvagten (<http://biblioteksvagten.dk>) è un servizio di reference di una biblioteca virtuale. Attraverso il sito web gli utenti possono fare domande usando il telefono, il fax o la posta elettronica, ed hanno una garanzia di 24 ore entro cui possono ottenere risposta. Vi è anche la possibilità di una chat online, attraverso cui si possono fare richieste a un bibliotecario di reference dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 20.00, il sabato dalle 8.00 alle 16.00 e la domenica dalle 16.00 alle 22.00, allo scopo di avere un servizio disponibile 24 ore al giorno tutti i giorni. Due le biblioteche che hanno dato vita a questo servizio, anche se oggi sono più di 35 le biblioteche coinvolte, che si ruotano nell'orario di apertura mettendo in atto una serie di logistiche per realizzare un'attività priva di contrasti. I bibliotecari coinvolti possono lavorare sia dalla biblioteca che da casa, e molti siti web di biblioteche locali fanno legami a Biblioteksvagten, in modo che gli utenti possano avere risposte anche quando le loro biblioteche sono chiuse.

Ask a Children's Librarian - Spørg Olivia (<http://www.spoergolivia.dk/>) è un sito per ragazzi equivalente a Biblioteksvagten, ma che nasce da un programma molto famoso della televisione danese chiamato "Ask Olivia". Si può mandare un email al sito web, ma c'è anche una facilitazione con chat dal lunedì al sabato. Altre informazioni su Olivia si possono trovare nella sua "Stanza nella Torre", con legami ad altre notizie interessanti.

Information for Ethnic Minorities in Denmark - FINFO (<http://www.finfo.dk>) è un sito web che fornisce informazioni sulla società danese: asili e residence, lavoro, istruzione, politica e cultura; allo stesso tempo è un indice globale di link a notizie, cultura, politica, e notizie utili da altri paesi. L'informazione è fornita in 11 lingue, le più usate dagli immigrati in Danimarca, allo scopo di favorire l'integrazione nella società danese. L'iniziativa ha avuto origine dall'idea e dalla determinazione di un bibliotecario di Aarhus, ma si è subito diffusa ad altre tre biblioteche. Oggi oltre 50 comuni forniscono informazioni al sito web, e gli immigrati presenti in queste località possono trovare notizie d'interesse locale nei singoli luoghi, insieme con informazioni più generali. FINFO è integrato o legato a molti siti web di biblioteche pubbliche locali; i finanziamenti provengono dalle biblioteche locali, e la DNLA offre sostegno con finanziamenti per lo sviluppo.

Literatursite - Litteratursiden (<http://www.litteratursiden.dk/>) è l'insieme di una e-zine su fiction e informazione, con una retrospettiva sulla fiction. E' nato come "Author Net's" - creato da più di 45 biblioteche e siti web locali, tentando di mettere in rete una disseminazione quotidiana di buone letture. Cinque grandi biblioteche hanno deciso di cooperare alla creazione di un sito web nazionale, e in tal modo "uccidere le proprie creature". E' stato inaugurato ufficialmente nel settembre dello scorso anno, e si è trasformato in un bellissimo cigno. Si possono trovare raccomandazioni di lettura da parte dei bibliotecari, notizie sui libri, biografie degli autori e storia della letturatura, ma si possono anche porre domande a bibliotecari esperti e ricevere un newsletter ogni settimana. Litteratursiden è proprio il posto dove andare, se volete essere ispirati. I finanziamenti per il sito vengono dalle biblioteche partecipanti, ma una parte sostanziale proviene dalla DNLA e dal Consiglio per la letteratura.

Music library - Musikbibliotek.dk (<http://www.musikbibliotek.dk>) è un equivalente di Litteratursiden, ed ha lo scopo di dare informazioni sulla musica e gli eventi musicali, con raccomandazioni per l'ascolto e altre notizie. Il bibliotecario musicale può essere contattato per email, e si può ricevere un newsletter ogni settimana; il sito è gestito da nove bibliotecari, che sono aiutati da un bel gruppo di colleghi in tutta la Danimarca. Per quanto ne so, questo servizio non riceve alcun finanziamento dalla DNLA.
Questi sono i servizi elettronici che trovo i più interessanti da mostrare, ma ve ne sono anche altri: ad esempio servizi elettronici regionali, calendari di eventi culturali, etc.

5. Ci sono problemi all'orizzonte?

Questa presentazione può dare l'impressione che il Nirvana deve aver raggiunto le biblioteche pubbliche danesi. Naturalmente non è così. Si può pensare che ogni biblioteca pubblica nel paese prenda parte in modo eguale alla creazione di servizi elettronici. Assolutamente no! Tutta la faccenda è gestita da 20-25 fra le più grandi biblioteche e da quelle di contea; è comprensibile che le biblioteche più piccole e dotate di mezzi minori abbiano difficoltà a partecipare, ma quando vediamo che le biblioteche più grandi e più ricche, innanzitutto quelle di Copenhagen, non sono interessate e non prendono parte alla cooperazione, diventa un po' difficile mantenere lo stesso entusiasmo. Insieme con questo aspetto c'è il vecchio problema delle biblioteche pubbliche che pagano ingenti somme di denaro al Danish Bibliographic Centre (DBC) per il catalogo nazionale elettronico e per altre spese, sebbene tutte contribuiscano con gli stessi dati. Altra confusione è provocata dal fatto che la DNLA ha un forte interesse verso il DBC, e che finanzia questo centro per realizzare il Catalogo unico. Inoltre, bibliotek.dk è una parte molto significativa della strategia della DNLA: DBC possiede bibliotek.dk (finanziato anche dalla DNLA), e molti vorrebbero traformarlo nel portale nazionale delle biblioteche pubbliche, incorporando i nuovi servizi virtuali messi in atto dalle biblioteche con il supporto della DNLA. Le biblioteche temono che, una volta ancora, debbano pagare il DBC per qualcosa che esse stesse hanno prodotto in una fase precedente. Qui nasce allora la domanda da un milione di dollari: chi è il proprietario dei dati presenti nei servizi elettronici, le biblioteche pubbliche che li hanno prodotti o la DNLA che li ha finanziati?

Ad ogni modo le biblioteche pubbliche hanno formato una associazione che è volta a rappresentare i loro interessi in queste controversie; si tratta di un'associazione del tutto nuova, e dobbiamo ancora capire cosa sia in grado di realizzare. Essa è chiamata "The Association of Municipal Public Libraries' e-services" e persegue i seguenti obiettivi:

 sviluppare i servizi elettronici delle biblioteche pubbliche municipali;

 rappresentare le biblioteche pubbliche municipali nella produzione di servizi elettronici in materie di reciproco interesse;

 rappresentare i servizi elettronici nella negoziazione con terze parti;

 coordinare le attività e i contenuti dei servizi elettronici quando necessario.

Quale sarà lo sbocco di questa nuova iniziativa è troppo presto per dirlo, ma spero che che sia chiaro che non sempre in Danimarca le cose filano lisce. Sono convinto che, insieme alla lunga tradizione di cooperazione, oggi sperimentiamo anche la competizione, cosa che per noi è del tutto nuova. C'è un serpente in paradiso?

Borge Sondergard, IFLA Section for Public Libraries e Horsens City Library - Horsens, e-mail: bibbso@horsens.dk


Note

* Borge Sondergard è Segretario dell'IFLA Section for Public Libraries e Direttore della Horsens City Library (Denmark). Questo articolo riprende il testo dell'intervento tenuto in occasione della presentazione delle "IFLA/UNESCO Public Library Guidelines For Development", Bologna, 3 marzo 2003. Traduzione dall'inglese di Michele Santoro.




«Bibliotime», anno VI, numero 3 (novembre 2003)

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