«Bibliotime», anno XVIII, numero 2 (luglio 2015)


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Costruzione - in itinere - della conoscenza



Nel corrente numero di Bibliotime sono pubblicati gli atti di molti degli interventi presentati al 7° Incontro di ISKO Italia, l'appuntamento biennale dei soci italiani dell'International Society for Knowledge Organization (<http://www.iskoi.org>). In questa occasione la sede dell'incontro è stata Bologna, grazie alla collaborazione con alcune biblioteche dell'università.

Ci piace ricordare che gli incontri di ISKO Italia sono caratterizzati da un lato da un clima di scambio attivo e informale fra i partecipanti, dall'altro dalle connessioni con la comunità internazionale, che si occupa di organizzazione della conoscenza. In questo senso è stata anche la relazione a invito, tenuta da Koraljka Golub della svedese Linnaeus University, che ha presentato una rassegna dei metodi di valutazione dell'efficacia dell'indicizzazione per soggetto automatica, frutto di un'ampia indagine realizzata con un gruppo di ricerca internazionale, e i cui risultati sono in corso di pubblicazione sul "Journal of the American Society for Information Science and Technology".

L'abstract e la presentazione di Koraljka Golub, come le altre presentazioni, sono disponibili a partire dalla pagina web dell'Incontro (<http://www.iskoi.org/doc/bologna15.htm>), mentre alcune relazioni, come si diceva, sono presenti su questo fascicolo di Bibliotime. E ciò a partire dal contributo di Riccardo Ridi, il quale mette sotto la lente i principali elementi – sia oggettivi sia soggettivi – che si possono ritrovare nei concetti di informazione, documenti, conoscenza, organizzazione della conoscenza e livello di realtà, arrivando a riconoscere che entrambe le tipologie prese in esame sono presenti in ciascuna di queste entità, e suffragando tale analisi con una quantità di riscontri di natura filosofica e documentaria.

E se su un analogo versante concettuale si colloca la relazione di Marco Gigante, volta ad approfondire un binomio quanto mai originale qual è quello tra classificazione e potere in Michel Foucault, più legato agli ambiti del controllo terminologico è l'intervento di Giovanna Aracri e Maria Teresa Guaglianone, mentre tutto orientato ai sistemi di organizzazione della conoscenza nei campi della sanità e del turismo è l'articolo di Elena Cardillo, Assunta Caruso, Antonietta Folino ed Erika Pasceri.

Ma il numero odierno si arricchisce di altri due contributi di rilevante interesse per l'intero contesto professionale: il primo, a firma di Francesca Ferrari, Daniela Grandin e Cristina Mandelli, si focalizza sui cambiamenti di paradigma che stanno vivendo le biblioteche accademiche; il secondo, a cura di Antonella De Robbio e Manuela Fasan, esamina nei dettagli la banca dati DoGI e il suo utilizzo nello studio della dottrina giuridica italiana.

Prosegue infine l'itinerario, intrapreso da chi scrive sul precedente numero di Bibliotime, e teso a delineare una storia delle classificazioni in cui siano messi in evidenza tanto gli aspetti concettuali e filosofici quanto quelli bibliografici e biblioteconomici: così, dopo aver esplorato le origini del pensiero classificatorio, manifestatesi nell'antica Mesopotamia e in Egitto, questo capitolo affronta il fondamentale passaggio della Grecia antica.

Michele Santoro



«Bibliotime», anno XVIII, numero 2 (luglio 2015)


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