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Cara Giuliana e cari membri del CER AIB Lombardia,
con la presente intendo rassegnare le mie dimissioni dal CER ad effetto immediato.

Vedete, questa organizzazione della Giornata delle biblioteche proprio non mi è andata giù e nello spiegare più approfonditamente le mie motivazioni, anticipo anche che la vicenda non è che la classica goccia che ha fatto traboccare un vaso della cui pienezza sono qui a fornirvi notizia.

Ma andiamo per gradi.

Credo di aver già abbondantemente sviscerato a tutti voi, all'ultimo CER, i motivi per i quali vedevo una Giornata finalmente diversa da quelle alle quali ho partecipato da quando sono stata eletta: una giornata fatta PER i bibliotecari lombardi e non DAI bibliotecari lombardi, perché un'AIB come la vedo io deve avere il coraggio di dare ai propri iscritti la consapevolezza di essere fortemente rappresentati professionalmente e, se del caso, anche difesi dall'ignoranza e dai pregiudizi che spesso portano a considerare la nostra professione come un ripiego di chi non ha saputo fare altro nella vita (quante volte ne abbiamo riso insieme, e amici miei?, delle battute del tipo -fai il bibliotecario? Chissà quanto leggi!- oppure -va bè, se non rende in altri posti lo sbattiamo in biblioteca!- e via dicendo). E con questo voglio dire che il preciso dovere dell'AIB che intendo io è quello di buttarsi nella mischia, quando non c'è chiarezza sulla nostra professione; di avere un effetto dirompente sull'opinione pubblica per far capire l'importanza primaria dei servizi culturali all'interno di una società civile; di chiedere conto, con forza granitica, a chi ci governa delle tante mancanze in tema di biblioteche e delle quali amiamo tanto lamentarci nei nostri privatissimi convegni (a tal proposito vi consiglio una rilettura dell'art. 2 dello statuto, che per me è stata tanto salutare).

Perché le mie dimissioni, allora, visto che su questo sarete, come sempre, tutti d'accordo?

Perché è quel "tutti d'accordo" che io avevo sempre frainteso; infatti, in questi giorni ho pensato che, se la memoria non mi inganna, non ricordo di avere mai partecipato a una votazione del CER per decidere fra opinioni divergenti. Ogni volta che qualcuno dissentiva in qualcosa se ne discuteva, è vero, fino all'esasperazione, spesso e volentieri anche fra urla e sbrigative interruzioni, ma dato che tali metodi non sono accolti con serenità da tutti, o comunque non tutti hanno la forza d'animo di controbattere, mi chiedo quanto reale assenso ci fosse quando gli animi, infine, si tacitavano e passava sempre e solo una linea di condotta.

E qui mi rivolgo direttamente a te, Giuliana, perché, come recita una frase per me molto significativa: "a grandi poteri corrispondono sempre grandi responsabilità" (tratto da: Spiderman [Videoregistrazione] / regia di Sam Raimi. - [S.l.] : Columbia Pictures, c2002).

Io non ho accettato di far parte del CER per iniziare la scalata ad una qualche gerarchia istituzionale, né tanto meno per coltivare il mio orticello o avere nuove utili conoscenze: sono sempre stata una solitaria, e si sa che gli anni semmai acuiscono i difetti, piuttosto che attenuarli. Sono dunque entrata nell'AIB perché amo il mio lavoro e credo fermamente nel suo valore sociale, e poi perché sono contenta quando posso lavorare assieme agli altri per raggiungere obiettivi comuni; va da sé che questa idea si accompagna a concetti come collaborazione, condivisione, solidarietà, riconoscimento dei meriti altrui. Li analizziamo uno per uno?

Collaborare non mi sembra significhi assegnare un incarico a una persona e uno ad un'altra senza che la mano destra sappia cosa fa la sinistra, bensì lavorare tutti insieme agli stessi obiettivi mettendo a conoscenza gli altri di ogni passo raggiunto individualmente. Non così il CER Lombardia: un esempio per tutti il convegno del 2 ottobre scorso, il programma del quale io ho visto di sfuggita forse una volta; e lo stile, in questi tre anni, è sempre stato questo.

Condividere: il dizionario dice che vuole dire "partecipare, associarsi ad un'idea"; personalmente non ho mai avuto occasione di con-dividere informazioni particolareggiate, ad esempio, sui bilanci che, per quanto pesanti e poco piacevoli, a maggior ragione sarebbe stato bene venissero consultati da tutti proprio per sgravare un po' il Presidente e il tesoriere di quelle grandi responsabilità e, appunto, con-dividere onori e oneri della nostra funzione di membri del Comitato Esecutivo Regionale.

Passando, poi, alla solidarietà, non mi pare che tale valore si possa ridurre a espressioni esclusivamente verbali di afflato umano, che peraltro non ricordo di avere mai neppure in questa pallida forma sentite (qualcuno di noi , e non sono io, lavorava all'Estate dei chiostri con un collare dovuto a un trauma, e le paroline di sostegno sono state proprio stiracchiate, diciamolo!); e sempre in tema di solidarietà un altro esempio dei tanti: in più di tre anni di CER una sola volta ci siamo riuniti di pomeriggio, dopo le pressanti richieste di noi delle universitarie, che abbiamo comunque dovuto sempre segnare -ferie- nel nostro cartellino, cosa che non mi sembra sia prassi di tutti i membri del CER (il lunedì mattina le biblioteche pubbliche sono chiuse, no?).

Arrivando, infine, al riconoscimento dei meriti altrui, bè qui credo che la riunione del 6 novembre u.s. abbia raggiunto i vertici della scostumatezza: invece di ringraziare ed esaltare l'operato (gratuito, come quello di tutti noi, ma pur sempre gratuito) di chi, come si suol dire, se l'è fatto tanto per mettere su un sistema del quale altri hanno preso (e strettamente tenuto) i meriti, bè invece di tutto ciò ho sentito toni inquisitori e insinuazioni più o meno velate su loghi poco consoni o su password più o meno abilitanti (ma a fare che diavolo di diverso?).

Bene, miei cari colleghi, tutto ciò non lo posso più tollerare, tutto ciò mi fa addirittura vergognare di far parte di un gruppo umiliante, arrogante e verticista.

Perché non ne ho parlato di persona? Perché io sono abituata, appunto, a parlare e non a gridare, ad agire prima ancora di filosofeggiare, e perché sono convinta che chiunque abbia un minimo di sensibilità non resterà stupito da questa mia. Chi se ne dovesse meravigliare... bè allora è proprio vero che io ho poco o niente da con-dividere con quest'altra AIB, che non conoscevo.

Un saluto a tutti.

Emanuela

(lettera inviata per email il 7/11/2006)

Risposta del CER


Copyright AIB 2007-01-10, ultimo aggiornamento 2007-01-10 a cura di F. Giuseppe Meliti
URL:https://www.aib.it/aib/sezioni/lom/dimcostanzo.htm


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