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CONCHIUSO DI GIUNTA
SEDUTA DEL 5 MARZO 2004
PER LA GRATUITA' DEL SERVIZIO DI PRESTITO NELLE BIBLIOTECHE

Nel proprio rapporto del 12 settembre 2002, reso noto dopo la conclusione di un'indagine sull'applicazione della direttiva 92/100 del 19 novembre 1992, concernente il diritto di noleggio, il diritto di prestito e taluni diritti connessi al diritto d'autore in materia di proprietà intellettuale, la Commissione europea ha posto in evidenza che a suo parere non vi è stata una corretta applicazione, della direttiva stessa da parte di alcuni Stati membri, tra cui l'Ita1ia, a motivo dell'eccessiva estensione delle deroghe previste dall'art 5.

Se da un lato, infatti, all'art. 2 della direttiva si riconosce all'autore il diritto di prestito come un diritto economico, dall'altro all'art. 5 si permette agli Stati membri di derogare al diritto di autorizzazione dell'autore al prestito delle sue opere da parte di istituzioni pubbliche dietro corrispettivo. Il comma 3, in particolare, prevede che gli Stati possano escludere alcune categorie di istituzioni dal pagamento di una remunerazione per il prestito. In Italia la direttiva è stata recepita con il decreto legislativo 685/94, che ha modificato l'art. 69 della legge 633/41 concernente "Protezione del diritto d'autore". Riguardo al prestito, il legislatore italiano ha ritenuto di includere, tra gli istituti beneficiari delle deroghe previste dall'art. 5 della direttiva, "le biblioteche e discoteche dello Stato e degli enti pubblici", con l'obiettivo di garantire la gratuità dei servizi aventi "fini esclusivi di promozione culturale e studio personale".

L'intervento della Commissione europea su questa materia ha già provocato una causa alla Corte di giustizia, conclusasi con la condanna del Belgio per la mancata applicazione delle procedure di remunerazione per le opere date in prestito e una procedura d'infrazione contro Italia, Spagna, Francia, Irlanda, Lussemburgo e Portogallo. Questi Paesi sono pertanto sollecitati a fornire chiarimenti sulle modalità di recepimento della direttiva nelle rispettive legislazioni. Le posizioni di alcuni di questi Paesi, emerse in un recente incontro all'Aia, variano dalla volontà di Spagna e Portogallo di battersi per mantenere la gratuità del prestito,all'introduzione da parte del Belgio di una tassa di iscrizione alla biblioteca, destinata agli autori ed editori. In Francia i lettori sono stati esonerati da qualsiasi pagamento diretto; sono invece previsti la contribuzione diretta dello Stato da versare agli editori e accordi circa i limiti di sconto per l'acquisto dei libri da parte delle biblioteche. In Italia la questione posta dal rapporto della Commissione europea è ancora aperta. Va considerato che la LP 12/87 "Programmazione e sviluppo delle attività culturali nel Trentino", all'art. 26, attribuisce alle biblioteche di pubblica lettura il compito di concorrere all'educazione permanente e a soddisfare ogni altra esigenza di informazione, aggiornamento e studio del cittadino.

Le biblioteche pubbliche sono, in Trentino come altrove, luoghi di libero accesso alla "cultura", oggi declinabile come libero accesso all'"informazione in tutte le sue forme", che rifiutano ogni forma di discriminazione. Nel Trentino operano 165 biblioteche pubbliche (inclusi i 35 punti di lettura), speciali (incluse le scolastiche e le universitarie) e di conservazione, di cui 158 ammesse a far parte del Sistema bibliotecario trentino. Nell'anno 2002 per le sole biblioteche di pubblica lettura gestite dai Comuni vi sono stati 106.651 iscritti e 906.658 prestiti, quote considerevolmente superiori a quelle nazionali. Una delle finalità portanti delle biblioteche sta proprio nella funzione sociale di attuare il DIRITTO ALL'INFORMAZIONE DEL CITTADINO, un diritto che nell'attuale cosiddetta società dell'informazione va riconosciuto come momento essenziale dei diritti di cittadinanza e come tale va difeso.

Questi stessi principi sono stati recentemente ribaditi con forza dal Documento Linee di politica bibliotecaria per le autonomie, approvato nell'ottobre 2003 dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, dall'ANCI e dall'UPI e a sostegno della gratuità dei servizi bibliotecari di base, ivi compreso il servizio di prestito.

Ciò premesso,
la Giunta della Provincia autonoma di Trento, che su base statutaria ha competenza legislativa primaria in materia di biblioteche, chiede allo Stato italiano un intervento tempestivo, concertato con gli altri Paesi che si trovano nella stessa situazione, nei confronti della Commissione europea, volto a sostenere i principi ispiratori della legislazione italiana e provinciale vigente e a garantire la gratuità del servizio di prestito per le biblioteche, escludendo dalla deroga i soli centri di documentazione di Enti privati aventi scopo di lucro.


Copyright AIB 2004-03-22, ultimo aggiornamento 2004-03-22 a cura di Mauro di Vieste
URL: https://www.aib.it/aib/sezioni/taa/let040305.htm


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