[AIB] AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 1 (2000)

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Al via una rilevazione negli istituti toscani

LA PRESENZA DEI GIOVANI IN BIBLIOTECA: QUALI GARANZIE PER IL FUTURO?

di Anna Galluzzi e Simona Turbanti

Nel mese di aprile ha preso avvio un'indagine tesa ad evidenziare la presenza di forme di volontariato/tirocinio e di lavoro "precario" all'interno delle biblioteche toscane pubbliche, statali e dell'Università, con l'esclusione della realtà rappresentata dalle biblioteche speciali, troppo complessa per un'analisi da concludere in un arco temporale circoscritto.

L'iniziativa è nata in seguito al dialogo apertosi negli ultimi mesi tra la Sezione Toscana dell'AIB e alcuni giovani soci, interessati ad una più attiva partecipazione alla vita associativa e, quindi, ad una maggiore attenzione dell'AIB alle problematiche che riguardano soprattutto chi sta compiendo i primi passi nella professione. Dopo alcuni incontri preliminari con il Presidente della Sezione Toscana, Massimo Rolle, si è costituito un gruppo di lavoro di cui fanno parte, oltre a chi scrive, Silvana De Capua, Chiara De Vecchis, Lucia Pugi, Marta Rinaldi, Tiziana Stagi.

Si è proceduto, innanzitutto, all'individuazione di una serie di domande, da presentare alle varie biblioteche sotto forma di intervista diretta. Al momento è ancora allo studio la definitiva versione delle domande, che comunque si articolerà in pochi punti essenziali, miranti a determinare la situazione numerica e le principali caratteristiche del personale non dipendente in maniera diretta dall'ente. Saranno previsti, quindi, alcuni quesiti specifici sulla formazione professionale e sul tipo di "legame" esistente tra la biblioteca e i privati singoli e collettivi che, a vario titolo, operano al suo interno.

A livello metodologico la rilevazione non verrà condotta con le stesse modalità in tutte le realtà bibliotecarie; mentre per le biblioteche statali, numericamente limitate, si procederà ad effettuare le interviste direttamente in ciascuna sede, nell'ambito universitario le interviste saranno rivolte ai responsabili degli uffici di coordinamento dei sistemi bibliotecari di ateneo. In entrambi i casi, si potrà così disporre di un quadro completo e aggiornato.

La situazione delle biblioteche di ente locale è tale che non si può procedere con gli stessi criteri; non esiste, infatti, per le oltre 200 strutture un corrispettivo dell'Ufficio centrale di coordinamento, che tenga costantemente aggiornati i dati. Per questa tipologia di biblioteche si è deciso perciò di prendere l'avvio da una recente indagine condotta dall'Ufficio Biblioteche, Beni Librari e Attività Culturali della Regione Toscana, nell'ambito di una Convenzione con l'Università della Tuscia di Viterbo.

Il sondaggio, i cui dati attualmente disponibili sono datati al 31.12.98 - infatti, pur essendo in corso l'aggiornamento, non sono ancora fruibili le informazioni relative al 1999 - è stato condotto attraverso l'invio di questionari a 326 punti di servizio bibliotecari appartenenti ad enti locali individuati su tutto il territorio regionale. I questionari restituiti sono stati 228 (pari al 70% circa), corrispondenti a 206 unità amministrative.

La struttura del questionario predisposto per l'indagine della Regione Toscana si presentava piuttosto articolato e toccava i seguenti aspetti della vita di una biblioteca: dati anagrafici, sede, orari, personale, patrimonio documentario, automazione e cooperazione, utenza, servizi, bilancio.

Proprio in virtù della ricchezza di voci previste, i dati raccolti nella sezione dedicata al personale sono stati considerati un esauriente punto di partenza per l'approfondimento da condurre nell'ambito della rilevazione qui presentata. Nel questionario della Regione le voci di .personale previste erano le seguenti: personale di ruolo suddiviso per qualifiche (compreso .il direttore/responsabile), personale non di ruolo (personale retribuito che opera in biblioteca a vario titolo: progetti obiettivo, incarico professionale, lavori socialmente utili, appalto di servizi, soci di cooperative assegnatarie di incarico etc.), obiettori di coscienza, volontari e tirocinanti.

A partire dai dati numerici e dalle relative elaborazioni, il gruppo di lavoro della Sezione Toscana dell'AIB individuerà 20 unità amministrative, equamente distribuite per provincia, presso le quali il fenomeno della presenza di personale non di ruolo, obiettori, volontari e tirocinanti si presenti quantitativamente più rilevante. Saranno poi effettuate le interviste secondo la traccia prevista per le altre tipologie di biblioteche.

Si ritiene in questa maniera di poter rappresentare con un buon livello di precisione anche i contorni del fenomeno nelle biblioteche toscane di ente locale. A tal proposito, si coglie l'occasione per ringraziare l'Ufficio Biblioteche, Beni Librari e Attività Culturali della Regione Toscana, che ci ha gentilmente concesso di consultare la banca dati da cui estrarre le informazioni necessarie.

In conclusione, se l'obiettivo dell'indagine è riuscire a quantificare i due fenomeni del volontariato e del lavoro affidato all'esterno, presenti in modo sempre più consistente all'interno delle biblioteche non soltanto toscane, l'auspicio è quello di stimolare, attraverso questo pur così sommario strumento, l'attivazione di una politica di interventi regolatori, quanto mai opportuna e urgente.


Copyright AIB 2000-05-28, ultimo aggiornamento 2000-06-03 a cura di Vanni Bertini
URL: https://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/b0001h.htm


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