L’Amministrazione Provinciale è molto attenta ai lavori prodotti
dalla Fondazione Querini e in particolare al Seminario Vinay. Abbiamo concordato
la nostra presenza all’interno del Salone dei Beni Culturali: ci sembra
infatti significativo sottolineare il legame esistente fra un seminario
che dal 1989 si occupa principalmente di biblioteche e l’obiettivo più
importante di questo Salone, che è quello della valorizzazione complessiva
dei beni culturali.
Le province stanno attendendo purtroppo ormai da troppi anni delle
normative chiare sul loro ruolo e le loro funzioni in materia culturale,
e da anni sono comunque impegnate nella realizzazione dei sistemi
bibliotecari. In particolare la Provincia di Venezia da circa un decennio
ha avviato, in collaborazione con il Comune di Venezia, un sistema bibliotecario
che fa riferimento al programma ISIS/BIBLO. I comuni che hanno aderito
sono circa 23, oltre ai comuni hanno aderito anche altre istituzioni importanti
come le scuole, i gruppi archeologici, biblioteche private e scolastiche,
associazioni di volontariato culturale: stiamo oggi lavorando per superare
il concetto del sistema bibliotecario, per avvicinarci di più
a un sistema di rete dei beni culturali.
Il ruolo della Provincia da questo punto di vista è importante,
e lo rivendichiamo anche in questa fase dove la Regione Veneto sta
rivedendo le proprie leggi regionali degli anni Ottanta, sicuramente leggi
oggi superate, anche perché non sono leggi quadro di settore. Come
province venete, insieme all’ANCI, abbiamo già chiesto di lavorare
insieme sulle proposte e stiamo chiedendo di partecipare alla fase
elaborativa della legge quadro regionale affinché dia chiare competenze
alle province. Questa legge regionale ormai dovrà fare chiaramente
riferimento a quelle norme nazionali che stiamo attendendo sulla ridistribuzione
dei compiti a livello locale, in particolare alle leggi Bassanini e a un
riordino legilativo complessivo. L’art.14 della legge 142 assegna
alle province il compito della valorizzazione dei beni culturali, e su
questa strada stiamo lavorando, e chiedendo perciò a Stato e Regione
di adeguare le proprie normative; sappiamo che già lo si sta
facendo sul comparto del teatro e dello spettacolo, e vorremmo
che da questo punto di vista si tenesse fermo un quadro legislativo
generale e non si pensasse solo a grosse deleghe regionali,
e si riarticolasse il potere a livello locale prevedendo un
coinvolgimento pieno dei comuni e delle province.
Come dicevo le province da questo punto di vista stanno già
lavorando: sul sistema bibliotecario e sul concetto di rete vogliamo continuare.
Con il Comune di Venezia stiamo fra l’altro ormai arrivando all’obiettivo
importante, annunciato in un precedente Seminario Vinay, di creare
un ambiente unico che possa prevedere la comunicazione dei diversi
sistemi bibliotecari fra di loro; oggi è importante
che i sistemi possano interagire.
Per noi il sistema bibliotecario è un sistema di valorizzazione
dei beni culturali, e stiamo dunque tentando di progettare un sistema museale
e bibliotecario. L’idea è quella di una valorizzazione complessiva
dei beni culturali, capace di far interagire le diverse risorse fra di
loro ponendosi degli obiettivi strategici importanti, come quello
di diffondere la lettura ma anche di adeguarsi ai nuovi linguaggi presenti
oggi nel mercato per saper arrivare all’utente e saperne cogliere
le vere esigenze. Noi contiamo dei musei, dei beni culturali prestigiosissimi
nella provincia di Venezia, e ci poniamo l’obiettivo di ricongiungere la
terraferma alla città di Venezia per riprendere un filo importante
di comunicazione ideale, storica e culturale fra la città e il suo
territorio, secondo quello che è ormai un nostro slogan: Venezia
comincia dalla sua provincia. Insieme alla Querini e allo IUAV stiamo dunque
realizzando questo progetto, che riteniamo una delle nostre strategie più
importanti, un sistema museale e bibliotecario che partendo da Torcello
colleghi tutti i nostri siti museali. Si tratta di siti che spesso appartengono
ad enti diversi, statali e comunali, siti intesi come luoghi di cultura,
di dibattito, di ricerca; nostro obiettivo è la logica della rete,
senza schemi precostituiti. Questa logica della rete si rifà ad
un concetto, importante per il nostro Assessorato, che è quello
di lavorare per progetti più che per eventi culturali: abbiamo così
destinato le nostre risorse su obiettivi progettuali, pensando che anche
gli eventi culturali debbano rientrare in progetti più ampi. Questo
anche per le manifestazioni teatrali, musicali ecc.: cerchiamo di perseguire
obiettivi di valorizzazione di luoghi, di creazione di collaborazioni intercomunali,
attuando pienamente un dispositivo della 142 che prevede per la provincia
questo ruolo importante di concertazione e di coordinamento. Su questo
impegniamo risorse umane ed economiche spesso insufficienti: siamo però
convinti che in questa fase legislativa e in questa fase politica
nazionale non si possa non provvedere a normative nuove che dotino
questo ente intermedio, importante soprattutto sugli aspetti culturali,
di norme certe che ridisegnino il quadro delle funzioni e delle competenze.
La nostra Provincia ha poi con la Querini un rapporto di convenzione
ventennale sul terreno della formazione del personale, e insieme alla Regione
Veneto stiamo concertando la programmazione di una serie di iniziative
importanti; riteniamo infatti che il problema della formazione degli
operatori, soprattutto nelle biblioteche, non sia trascurabile. Ogni anno,
insieme al Comune di Venezia, già realizziamo dei corsi di aggiornamento
per i bibliotecari del suo sistema, ma riteniamo che questi debbano essere
superati per affrontare in maniera più globale la questione
della formazione degli operatori, con l’obiettivo di mettere in comunicazione
tra di loro anche altri servizi all’interno delle stesse biblioteche, come
per esempio l’agenzia Informagiovani provinciale. Questa ultima ormai ha
coinvolto 15 comuni sui 23 che hanno aderito; si tratta di un’esperienza
unica in Italia che ci sta dando molte soddisfazioni. In alcuni comuni
si stanno sviluppando anche servizi di supporto alle richieste di
lavoro: anche questo è un terreno importante, su cui riteniamo di
dover svolgere un ruolo fondamentale come ente intermedio.
Vi auguro buon lavoro, spero di vedervi domenica alla giornata di studi che dedicheremo ai sistemi multimediali e alla didattica museale. È proprio sul terreno della didattica che concentreremo una serie di iniziative. Vi ringrazio.