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"9. Seminario Angela Vinay"
L'AUTOMAZIONE DELLE BIBLIOTECHE NEL VENETO:
l'irruzione della multimedialità

Giovanna Mazzola Merola
direttore dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane

Vorrei anzitutto ringraziare la Fondazione Querini Stampalia: ritrovarsi anno dopo anno in occasione dei Seminari Angela Vinay è un piacere da una parte e dall’altra  una importante tappa del nostro lavoro quotidiano. Riflettendo sugli incontri trascorsi, è facile notare come questo appuntamento costituisca un punto di riferimento e una realizzazione che cresce nel tempo. L’insieme degli interventi e delle relazioni che sono state presentate e che sono state discusse costituiscono  un notevole contributo all’approfondimento dei temi professionali, alla migliore conoscenza dei sistemi delle biblioteche di cui facciamo parte e di cui faranno parte anche alcuni dei presenti che, se capisco bene, sono aspiranti bibliotecari.
Come di solito accade, questo incontro è anche un’occasione per dare informazioni su quanto l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico sta portando avanti. Vorrei prima fare alcune considerazioni sul tema del Seminario e mi trovo in perfetto accordo con quanto diceva prima Chiara Rabitti: la preoccupazione di un bibliotecario che ha ormai i suoi trent’anni di attività  e che vede questa irruzione della multimedialità come un fenomeno, se non altro, da saper condurre e guidare. Il paragone che faceva Rabitti con l’entrata dell’automazione nelle biblioteche è felice, anche se le due situazioni sono diverse, perché mentre allora la scelta che le biblioteche avevano avuto davanti era particolarmente difficile perché ci si rendeva conto che non doveva essere una scelta troppo deviante, troppo subordinata al mercato rispetto  agli obiettivi della biblioteca stessa, questa volta il fenomeno mi appare più complesso. Infatti ci si trova davanti a materiali nuovi che, come sempre, devono essere messi al servizio degli utenti; quindi ai bibliotecari spettano delle scelte cruciali, scelte di qualità, scelte di organizzazione, in merito a oggetti diversi dal solito, a prodotti la cui complessità rende difficile un esame di valore e di qualità come quello che è abituato a fare il bibliotecario che sceglie, compra e mette al servizio dei propri utenti i libri e gli altri materiali sino ad oggi trattati nelle biblioteche.
Il termine irruzione, mi piace molto e l’ho trovato una scelta felice per questo Seminario, perché contiene implicitamente una serie di interrogativi, di dubbi, di entusiasmi e di problemi che caratterizzano il nostro atteggiamento nei confronti del multimediale. Il multimediale sintomo e simbolo di nuovi tempi, è al tempo stesso occasione di ripensamento dell’attuale organizzazione bibliotecaria, possibilità di ricerca sui contenuti per quanto attiene alla sua produzione; e ancora comporta attenzione agli aspetti di scelta, di gestione, di conservazione, di adeguamento delle modalità di consultazione delle biblioteche, di valutazione degli aspetti giuridici, così complessi, legati a questo tipo di supporto e di tecnologia. Si creano nuovi rapporti con il mondo dell’editoria, per esempio, e più in generale con il mercato in quanto nel mondo multimediale il rapporto è più stretto. Si devono fare i conti con la problematica relativa alla formazione e all’aggiornamento professionale, che sono temi latenti ma presentissimi nel caso delle innovazioni tecnologiche.
Quindi anch’io credo che questa irruzione debba essere fronteggiata con giudizio, come con giudizio si dovette fronteggiare l’irruzione dell’automazione. In questo senso, ritornando alla rete del Servizio Bibliotecario Nazionale, vorrei portare un esempio che a mio parere costituisce anche una testimonianza di quanto complesso sia, per le biblioteche, l’impatto con l’innovazione tecnologica, la cui situazione è molto diversificata. Portavo a voi come esempio quello che è accaduto, o almeno che stiamo verificando all’Istituto Centrale del Catalogo Unico, nell’ambito della diffusione dell’OPAC SBN.
La rete SBN cresce, come sempre: il lavoro delle biblioteche sta portando sempre maggiori adesioni, l’archivio di dati aumenta, ma soprattutto quello che si sta cercando di realizzare è l’apertura di questa rete all’esterno del contesto della rete stessa. Uno degli obiettivi che sono stati raggiunti è stato quello di creare e rendere accessibile attraverso Internet l’accesso al catalogo centrale, all’Indice di SBN, il progetto che io ho chiamato OPAC SBN. Questo nuovo prodotto, che è disponibile in rete all’indirizzo OPAC.SBN.IT, è un prodotto molto sofisticato, che cito per due motivi: sia per informare che oggi è possibile, per qualsiasi biblioteca che abbia un accesso Internet, (e non soltanto quindi le biblioteche della rete SBN), consultare il patrimonio di informazioni e di documenti che sono descritti nell’Indice SBN, che attualmente ammonta a circa 3 milioni di titoli e 1 milione di autori e che comprende, oltre al libro moderno, il libro antico e la musica e sul quale stiamo per attivare anche le informazioni relative ai manoscritti e all’anagrafe delle biblioteche italiane. Questo lancio dell’OPAC SBN ha costituito un’occasione per valutare quelle che sono le attuali risorse delle biblioteche italiane e non solo di quelle che sono in SBN, perché, sembrerà strano, ma molte volte mi sono sentita domandare: “Come è possibile accedere all’Indice SBN o all’OPAC di Indice se non si possiede una connessione Internet?” Una domanda abbastanza banale, che però testimonia della diversissima realtà che c’è nelle biblioteche italiane, cioè una realtà che vede, accanto a biblioteche già fornite di mezzi e di sistemi, e che hanno attivato, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche da quello organizzativo, una certa serie di nuovi servizi per i propri utenti, quelle invece che di questo aspetto ancora non si fanno carico. Citavo questo  esempio per far capire la difficoltà di calare mezzi e strumenti nuovi in una realtà così diversificata come quella italiana. Tornando alle informazioni che riguardano la rete SBN, attraverso l’OPAC si dà la possibilità di accedere alle informazioni di una serie di basi dati che sono quelle gestite attualmente dall’Indice SBN, si sta per sviluppare l’accesso ad altre e si è anche avviato lo studio di una procedura per richiedere il prestito interbibliotecario, a partire dalla ricerca in OPAC.
L’altro aspetto innovativo è quello che di multimediale sta cominciando ad entrare in SBN. Mi riferisco al fatto che attraverso la rete alcune biblioteche stanno portando avanti dei progetti di trattamento delle immagini come nel progetto che unisce tre biblioteche della rete SBN (la Biblioteca Marciana di Venezia, la Biblioteca Angelica di Roma e la Biblioteca Palatina di Parma) per la creazione di una base dati delle stampe e delle carte geografiche sulla rete che comprende anche immagini. Credo che anche Maurizio Messina ci riferirà sui progetti riguardanti i documenti elettronici in cui è coinvolta la Biblioteca Marciana, e mi auguro che da varie testimonianze sia in questo contesto che in altri, possa emergere quanto si sta realizzando di prime aperture verso il trattamento del multimediale. Volevo anche ricordare due occasioni di apertura internazionale della rete SBN: la partecipazione a progetti europei in cui l’Istituto Centrale del Catalogo Unico è impegnato. Il primo è un progetto europeo che attiene ai periodici e che si chiama CASA; il secondo è il progetto di OPAC europeo ONE 2, in cui stiamo per entrare. Stiamo lavorando anche per un nuovo applicativo SBN, un’architettura client-server Unix e per l’apertura della rete di software non strettamente legati al mondo SBN. Sta procedendo anche il recupero del patrimonio retrospettivo attraverso interventi che avvengono in molte biblioteche della rete: ricordo in particolare che la Biblioteca Nazionale di Firenze, sta per riversare nella rete SBN il CUBI - il catalogo delle pubblicazioni italiane ’800-’900. Queste iniziative vanno ad arricchire il patrimonio informativo della rete e anche a facilitare le operazioni di riconversione, che vengono ormai programmate, e quindi rendono più semplice l’attività corrente di catalogazione, attività che ormai presenta una percentuale di catture da parte delle biblioteche operanti che arriva circa al 66% del lavoro di catalogazione.
Non so se questo excursus sia  stato troppo rapido, ma il tempo a disposizione non è molto e spero che possa esserci occasione di approfondire alcuni argomenti nel corso del dibattito di oggi: adesso preferirei lasciare spazio alle altre persone che devono parlare, e quindi cederei la parola a Maria Luisa Ricciardi, responsabile per l’Associazione Italiana Biblioteche del progetto MIDAS-NET, nell’ambito del programma comunitario Info2000. Ricciardi ci darà un contributo sull’iniziativa comunitaria nel settore della multimedialità, che sarà trattata anche domani alla tavola rotonda, con la partecipazione della signora Iljon, che guida la Direzione XIII nella quale i progetti della multimedialità, soprattutto del  5. Programma Quadro saranno portati avanti.
 


Copyright AIB 1998-05-06, ultimo aggiornamento 1998-12-30 a cura di Antonella De Robbio e Marcello Busato
URL: https://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/merola.htm

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