Vorrei spiegare innanzitutto le ragioni per cui intervengo per conto
dell’intero Sistema Bibliotecario e Documentale di Ateneo dell’Istituto
Universitario di Architettura di Venezia e non solo per conto dell’Area
Servizi Bibliografici e Documentali di cui faccio parte.
Occupandomi della gestione delle risorse informative e dell’automazione
di tutto il Sistema, ricopro un ruolo trasversale all’interno del Sistema;
sono stato quindi incaricato di intervenire da parte di tutte tre
le strutture che aderiscono al Sistema, e precisamente il centro interdipartimentale
Archivio Progetti, l’Area dei Servizi Bibliografici e Documentali (che
comprende tutte le biblioteche dell’ateneo) e infine il Centro interdipartimentale
di Rilievo, Cartografia ed Elaborazione, CIRCE.
Queste nostre strutture conservano, trattano e rendono accessibile
una vasta e diversificata documentazione nel settore dell’architettura,
dell’urbanistica e delle discipline affini, attraverso libri, periodici,
disegni, modelli, cartografia in senso ampio.
Dovendo in questa occasione parlare di multimedialità andrò
oltre le biblioteche, che rappresentano l’aspetto forse meno multimediale
del nostro patrimonio: mi limito a ricordare che possediamo attualmente
circa 80.000 volumi, oltre 2.200 periodici (di cui 1.500 in abbonamento)
principalmente orientati al settore dell’architettura, della storia e conservazione
dei beni culturali, dell’urbanistica e della pianificazione territoriale.
L’Archivio Progetti, che conta circa 20.000 documenti originali, tra
disegni, carte, modelli e pubblicazioni, più migliaia di riproduzioni
fotografiche, si sviluppa in due ambiti tematici, che sono i progetti di
architettura delle figure insigni dello IUAV e i casi esemplari di didattica
e di ricerca, seguendo anche la trasformazione urbana della città
di Venezia nel novecento attraverso i progetti, i concorsi e gli archivi
degli architetti e degli ingegneri veneziani: tra le figure più
importanti qui documentate sono appunto Astengo, Miozzi, Dardi e Samonà.
Elenco queste cose in quanto ritengo determinante capire la consistenza
e il tipo di fondi che sono trattati, proprio ai fini della gestione multimediale
che ne verrà realizzata.
Il patrimonio documentale del CIRCE comprende la cartografia dell’Istituto
Geografico Militare, riproduzioni fotografiche di materiali conservati
presso biblioteche, archivi, ecc., inerenti vedute prospettiche, piante
urbane e topografiche, mappe territoriali (in tutto circa 50.000
documenti prevalentemente riferiti all’area veneziana e ad ambiti storicamente
e geograficamente vicini a Venezia), riproduzioni fotografiche di mappe
catastali originali conservate presso Archivi di Stato – e in particolare
in quello di Venezia - relativi ancora all’area geografica del Veneto
e a Venezia centro storico. Credo che siamo sull’ordine di diverse migliaia
solo di immagini cartografiche gestite dal sistema, il quale segue anche
i filoni della cartografia tematica, dei piani urbanistici di paesi esteri
ed altro.
L’informazione relativa a tutte queste nostre fonti, o se vogliamo
fondi, o meglio ancora in questo caso “oggetti di gestione informativa
nella sua interezza”, costituita dalla descrizione dei materiali, ma anche
dalle relative immagini, viene resa disponibile su Internet all’indirizzo
http://iuavbc.iuav.unive.it,
con pochissime restrizioni, perlopiù legate ad alcuni aspetti legali,
e, specificatamente per quanto riguarda la cartografia storica, l’immagine
ridotta della mappa dipende dall’indisponibilità dell’Archivio di
Stato a concederne la visione pubblica, in ottemperanza della “legge Ronchey”.
Pertanto la visione in formato “leggibile” delle mappe è riservata,
almeno per il momento, agli utenti interni.
Forse sarebbe opportuno ampliare il discorso su questi problemi di
copyright, perché ho sempre ritenuto che l’Archivio di Stato avrebbe
tutto da guadagnare se rendesse disponibile in rete un’immagine di
una certa qualità, fornendo indicazioni su come poter ricevere a
pagamento una copia a più alta definizione; sarebbe dunque da approfondire
il problema della gestione del diritto alla remunerabilità dell’immagine,
collegandolo al livello qualitativo dell’immagine stessa.
I cataloghi disponibili sono consultabili - separatamente in relazione
alla differenza tematica - presso il nostro indirizzo, insieme,
al catalogo collettivo del Polo veneziano SBN, di cui facciamo parte e
al quale forniamo il nostro OPAC, al catalogo delle tesi di laurea della
nostra Università dal 1983, al catalogo del materiale cartografico
e il catalogo dei progetti di architettura dell’Archivio Progetti, sopra
citati; a questi si aggiungono il catalogo degli articoli di periodici
acquisito dalle banche dati Bibliodata di Oikos e Docet di Quasco a partire
dal 1989, e uno spoglio storico della rivista “Urbanistica” realizzato
dall’Università degli studi di Firenze. A breve sarà disponibile,
sempre sul nostro stesso sito, anche il catalogo collettivo della Provincia
di Venezia, con la quale è stato stipulato un protocollo di intesa;
la base dati esiste già, anche se non è ancora pubblica
perché richiede alcune verifiche da parte della Provincia, ma presto
sarà resa disponibile.
Lo strumento che ha consentito la piena integrazione fra i diversi
materiali fornendo un’unica interfaccia di ricerca tra i diversi archivi
è EasyWeb, realizzato tramite una cooperazione pubblica e privata
tra la ditta Nexus di Firenze e l’Area dei Servizi Bibliografici
e Documentali dello IUAV. EasyWeb ha avuto molteplici tentativi di emulazione,
ma credo rimanga la realizzazione di OPAC in ambiente Web meglio riuscita
e attualmente più diffusa in Italia per numero di installazioni,
in particolare nelle università.
Vorrei qui riprendere un punto molto importante dell’intervento della
dott.ssa Sonia Barison che, invitando a considerare le varie accezioni
del termine ‘multimediale’, ha iniziato il suo discorso usandolo molto
probabilmente nella sua accezione originale con la quale è stato
introdotto da Negroponte presso il MediaLAB del MIT, ovvero come
possibilità di accesso all’informazione attraverso media diversi
con la conseguente trasformazione dell’informazione a partire dal mezzo
che la rende disponibile.
Lo strumento “html”, ovverosia questo tipo di formattazione delle
informazioni, le trasforma e le rende più appetibili
e utili, e quindi anche significativamente diverse. Non a caso, e non solo
per la facilità d’uso, è avvenuta in questo periodo
la grande diffusione degli OPAC in ambiente Web, e quindi la migrazione
dell’informazione verso questo nuovo ambiente che le dà una maggiore
facilità e una maggiore qualità, senza cambiarne l’identità.
Il fatto stesso di cambiare lo strumento di distribuzione dell’informazione
presenta il senso principale e originale del concetto di multimedialità.
Vi sono altre accezioni del termine ‘multimediale’: multimediali sono
i CD-ROM, in quanto contengono musica, parole, immagini; un’altra, più
legata forse all’aspetto bibliotecario, è quella che considera multimediale
il patrimonio informativo che va oltre il libro, ma non intendo dilungarmi
su questi aspetti altrettanto significativi, per ragioni di tempo a disposizione.
Vorrei ora accennare ad alcuni aspetti multimediali di EEasyWeb:
una completa e integrata gestione dei materiali con questo OPAC rende possibile
passare, per esempio, dai materiali progettuali di un architetto ai libri
e agli articoli scritti da e su di lui, o, individuata una monografia,
visualizzarne il sommario a testo completo, o ancora, individuato un articolo
di un periodico, verificare subito la consistenza della rivista nel catalogo
delle biblioteche. EasyWeb è dunque uno strumento, un OPAC che permette
non solo la gestione del proprio archivio, ma anche, attraverso dei link
dinamici, la creazione di tutta una serie di percorsi, la navigazione all’interno
di diversi archivi, la compenetrazione delle informazioni con il conseguente
allargamento dello spettro informativo. EasyWeb è risultato così
un mezzo di accesso all’informazione, non solo bibliografica
e documentale ma anche multimediale
Numerose sono le istituzioni che si sono rivolte a noi per consulenze
e collaborazioni, al fine di poter rendere accessibili tramite EasyWeb
i propri archivi, ospitati da noi o presso propri siti in autonomia. Primo
fra tutti, la Regione del Veneto, per quanto riguarda il suo Polo SBN,
alla quale attraverso una convenzione cederemo gratuitamente la licenza
d’uso; altre collaborazioni in fase di definizione per la gestione di archivi,
in questo caso presso lo IUAV, riguardano l’Archivio di Stato di
Treviso e il Museo Storico Navale di Venezia.
Purtroppo il tempo limitato non mi permette di mostrarvi le funzionalità
di questo strumento, né di farvi vedere alcuni documenti (progetti
e materiale cartografico), peraltro particolarmente belli e interessanti:
potrete però vedere e sperimentare ogni cosa presso il nostro stand.
Riteniamo che l’integrazione tra le diverse risorse informative prodotte
o gestite all’interno del nostro Ateneo sia stata realizzata con successo,
e ne sottolineo la rilevante valenza nel campo delle tecnologie legate
alla gestione multimediale. Ovviamente il nostro era un ambito privilegiato,
essendo la multimedialità insita nel trattamento dei materiali
relativi all’architettura e all’urbanistica; la nostra esperienza rappresenta
tuttavia anche un esempio interessante di cooperazione tra biblioteche,
archivi e centri di documentazione.
Per l’anno prossimo prevediamo di avviare un progetto di cooperazione
tra diversi soggetti, quali biblioteche, docenti, centri di documentazione
ed editori, per lo spoglio storico delle più importanti riviste
italiane di architettura, storia, conservazione, restauro architettonico
e urbanistica; questo progetto si integra per alcuni versi con quello
relativo al catalogo dei periodici in corso a Bologna, per cui stiamo definendo
le modalità di scarico per agganciare i nostri spogli a quel
catalogo. Lo strumento utilizzato sarà probabilmente EasyCat,
prodotto realizzato sempre dalla ditta Nexus insieme all’Università
degli studi di Pavia, e consentirà una catalogazione compartecipata
in rete in ambiente Web.
Un altro progetto in fase di sviluppo, è il caso solo
di ricordarlo, è la gestione delle prenotazioni e del prestito legata
ad EasyWeb, una procedura che dovrebbe essere disponibile in fase di test
la prossima primavera; e ancora ci vede compartecipi il rilascio della
release 4.0 di EasyWeb, che presenterà nuove funzionalità
soprattutto per quanto riguarda la gestione di archivi molto grandi e l’accelerazione
della velocità di ricerca.
Per due motivi, infine, devo dire che sento un po’ fuori luogo il mio
intervento in questa specifica giornata del calendario del seminario: innanzitutto
perché quanto da noi realizzato non è solo frutto dell’esperienza
IUAV, fungiamo infatti da centro di servizi per Venezia e il Veneto; poi
perché avremmo desiderato dare un maggior contributo a questo seminario,
approfondendo non tanto gli aspetti tecnici, quanto i problemi che abbiamo
incontrato e le soluzioni che abbiamo adottato, il comportamento dell’utente,
le strategie comunicative per un uso consapevole e non marginale di questi
strumenti, nonché ulteriori evoluzioni e sviluppi sia in relazione
ai diversi materiali sia ai diversi bacini di utenza.
A tale proposito vorrei sottolineare, e qui concludo, che abbiamo sempre
privilegiato due linee d’accesso al nostro patrimonio informativo: una
è quella disciplinare legata al nostro Ateneo, o comunque a banche
dati di nostro interesse disciplinare; l’altra è quella territoriale
legata alla città di Venezia, alla Provincia di Venezia e
alla Regione del Veneto. Per questo il nostro servizio di accesso all’informazione
non riguarda soltanto quanto è prodotto all’interno del nostro Ateneo
e non è rivolto solo all’utenza interna, ma al contrario si colloca
in un’ottica di integrazione con le altre realtà culturali
di pubblico servizio del territorio.
Vi ringrazio.