L’AIB ottiene l’iscrizione nel registro delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni non regolamentate

Il Ministro della Giustizia Paola Severino, di concerto con il Ministro per le politiche europee e con il Ministro dei beni culturali, il 7 gennaio 2013 ha emanato il decreto che iscrive l’AIB nell’elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni non regolamentate, ai sensi dell’art. 26 del D.Lgs. 9 novembre 2007 n. 206.

Il provvedimento ministeriale è particolarmente significativo perché corona gli sforzi compiuti nel corso degli anni per ottenere il riconoscimento del ruolo svolto dalla nostra associazione a tutela della professione bibliotecaria.

La decisione di presentare istanza per l’annotazione nell’elenco previsto dal decreto legislativo 206/2007 si deve al CEN presieduto da Mauro Guerrini, vice presidente Claudio Leombroni; il percorso, avviato formalmente nel 2008, ha comportato il superamento nel maggio 2010 di una severa istruttoria da parte del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e ha richiesto una profonda modifica del nostro statuto per adeguarlo ai requisiti richiesti dalla legge.

In particolare, è stato necessario sostituire l’Albo professionale italiano dei bibliotecari con un Elenco degli Associati aggiornato annualmente; prevedere un Regolamento di iscrizione che fissa le modalità, i termini e le condizioni per poter essere iscritti all’AIB e gli specifici requisiti di studio e professionali necessari per l’iscrizione; rafforzare il sistema di deontologia professionale; prevedere  l’obbligo della formazione permanente.

La riforma dello statuto ha portato a modellare un’associazione con caratteristiche di rappresentatività della professione bibliotecaria, mettendo al primo posto compiti e attività finalizzati all’affermazione, all’accrescimento e alla tutela della dignità e della specificità della nostra professione, senza trascurare la necessaria attenzione ai doveri di chi è professionalmente impegnato in campo bibliotecario.

Questi passaggi sono il frutto di scelte lungimiranti, perfettamente coerenti con il percorso che ha caratterizzato tutta la storia recente dell’AIB a partire dal 1997, quando fu approvato il primo Codice deontologico, seguito l’anno successivo dall’istituzione dell’Albo professionale dei bibliotecari italiani, ispirato alle direttive europee sul riconoscimento delle qualificazioni professionali (a partire dalla 89/48/EEC del 1988) e all’esperienza della Library Association britannica, fino al 2001, quando la nostra associazione ha aderito al Coordinamento delle Libere Associazioni Professionali (CoLAP), il principale artefice della recente approvazione della proposta di legge sulle professioni non regolamentate.

Il riconoscimento ottenuto consentirà all’AIB di partecipare alle conferenze di servizi indette dalle autorità competenti italiane per la definizione dei modelli di qualifiche professionali standard. Ma il significato del riconoscimento va ben oltre: l’AIB da oggi rappresenta formalmente la professione bibliotecaria in Italia e, in uno scenario che possiamo iniziare a intravedere, essere bibliotecario (ed essere iscritto all’AIB) significherà nel nostro paese esercitare una professione riconosciuta.

Nei prossimi mesi saremo chiamati a realizzare le parti mancanti di questo complesso mosaico, a partire dall’approvazione del Regolamento di iscrizione, che diventerà strumento vincolante per coloro che intendono iscriversi all’AIB come “Associati” fino alla nomina della Commissione di certificazione incaricata della tenuta e dell’aggiornamento annuale dell’Elenco degli associati.

Il CEN esprime riconoscenza a tutti coloro che, negli anni, hanno dato un contributo alla raggiungimento di questo traguardo, che impone all’associazione di crescere ulteriormente e di dotarsi della struttura necessaria per reggere la sfida della certificazione delle competenze professionali dei bibliotecari italiani.

Il Presidente
Stefano Parise

Roma, 22 gennaio 2013