Posizione MAB sul bando del MIBACT

La pubblicazione del bando per la selezione di “500 giovani” tirocinanti presso strutture del MIBACT è emblematico della miope preferenza per misure occasionali ed emergenziali che caratterizza da decenni l’intervento pubblico nel settore dei beni culturali. A fronte della drammatica carenza di risorse di cui soffrono, in modo crescente negli ultimi anni, sia le strutture tecnico-scientifiche e di prima linea del Ministero, sia le istituzioni culturali private e delle amministrazioni locali, il Coordinamento MAB, che raggruppa associazioni di professionisti operanti in Musei, Archivi e Biblioteche, ritiene del tutto inaccettabile impiegare due milioni e mezzo di euro in un progetto di formazione di 500 giovani a tecniche di catalogazione e digitalizzazione dei beni culturali che molti giovani e meno giovani, sottooccupati o senza lavoro, già ben conoscono per aver fruttuosamente impiegato le loro competenze e abilità in progetti culturali rimasti sovente interrotti dall’esaurimento dei finanziamenti.
L’altro timore che ha innescato le proteste è quello di un meccanismo che appare di formazione ma di fatto nasconde una forma di precariato mascherato e sottopagato (l’indennità totale di cinquemila euro lordi per un anno di impegno a tempo pieno appare indecorosa per chi ha dedicato anni allo studio al fine di lavorare nel campo dei beni culturali), ma forse anche un modo surrettizio di assunzione nei ruoli del Ministero senza il severo filtro delle prove di un concorso pubblico.
Per tali motivi il coordinamento MAB esprime il più fermo rifiuto della logica sottesa al bando per la selezione di “500 giovani” e chiede con forza al governo e a tutta la classe politica di assumere impegni concreti e strutturali in favore della tutela e valorizzazione dei beni culturali del nostro Paese, che avrebbe potuto e ancora potrebbe essere un volano per l’occupazione di qualità e per lo sviluppo economico e sociale, riconoscendo il diritto dei professionisti del patrimonio culturale a condizioni non degradanti di retribuzione.

Marco Carassi
Presidente ANAI

Alberto Garlandini
Presidente ICOM Italia

Stefano Parise
Presidente AIB

13 dicembre 2013