Lettera sul Centro Pecci di Prato

Roberto Cenni
Sindaco di Prato e Presidente Consiglio Direttivo
Centro Arte contemporanea L. Pecci

E p.c. al Responsabile del CID – Centro Arte contemporanea L. Pecci

Anna Beltrame
Assessore alla Cultura Comune di Prato

Lamberto Nazzareno Gestri
Presidente della Provincia di Prato

Cristina Scaletti
Assessore alla Cultura della Regione Toscana

Oggetto: situazione CID del Centro Luigi Pecci

Abbiamo appreso da alcuni colleghi e dalla stampa della situazione in cui si è venuto a trovare il CID del Centro Arte Contemporanea Luigi Pecci. Interveniamo in quanto l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) si occupa, attraverso l’Osservatorio Lavoro e Professione, del monitoraggio del mercato del lavoro,di concorsi ed appalti riguardanti la professione bibliotecaria. L’AIB, che è stata individuata come Associazione rappresentativa della professione a livello nazionale – ai sensi dell’art. 26 del decreto legislativo 206/2007 (decreto del Ministro della Giustizia del 7 gennaio 2013), ha tra i propri scopi statutari l’affermazione e la tutela della specificità professionale e della dignità del bibliotecario.
Conosciamo le difficoltà in cui si muovono gli Enti locali riguardo agli Istituti Culturali sia dal punto di vista dei patrimoni sia per quanto riguarda le risorse umane. Ci permettiamo quindi di fare alcune considerazioni importanti a nostro parere per contribuire, se possibile, ad un miglioramento della situazione che ci sta a cuore.
Il CID dopo tanti e proficui anni di attività è strettamente legato alla mission del Museo e viceversa; infatti la Biblioteca con le proprie collezioni e servizi consolida l’attività museale, la promuove, la “ispira”, la diffonde e promuove, quindi il valore aggiunto che produce non è solo nei servizi – pur fondamentali – ma nella loro ricaduta, che riguarda i cittadini di Prato, i turisti e la comunità anche internazionale interessata a un settore così importante come l’arte contemporanea.
Da ciò discende che “esternalizzare” i servizi didattici e di reference tout-court è negativo, perché il legame con la direzione artistica e l’apparato di esperti interni e con il lavoro di back-office rischia di scomparire, mentre il legame tra ditta incaricata e personale stabile e competente deve essere forte e garantito. Per quanto riguarda gli aspetti del reference in biblioteca, sappiamo per esperienza che non è possibile esternalizzare in modo efficace questo servizio, in particolare in una biblioteca specializzata, che presuppone da parte degli operatori una conoscenza approfondita delle collezioni e non può essere affidato a personale che, essendo presente in forza di un appalto, è soggetto a forte turn-over.
Avendo constatato che il personale già posto in esubero possiede questo know-how oltre alle tecniche professionali, vi invitiamo a riconsiderare le vostre decisioni e i contenuti e le modalità dell’appalto.
Rimaniamo a disposizione per quanto può essere utile e per un incontro anche con la Sezione Toscana della nostra Associazione e porgiamo cordiali saluti.

Stefano Parise
Presidente AIB

Roma, 24 gennaio 2014
Prot. n. 11/2014