Lettera sulla Biblioteca Fardelliana

Al Presidente della Regione siciliana
AL Presidente dell’Assemblea regionale siciliana
All’Assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana
Al Sindaco di Trapani

LORO SEDI

OGGETTO: Biblioteca Fardelliana

La notizia apparsa sul sito web del Comune di Trapani il 30 gennaio 2014, che prospetta il concreto rischio di chiusura della Biblioteca Fardelliana, è colta con vivo allarme dall’Associazione Italiana Biblioteche. In una provincia che offre servizi di pubblica lettura piuttosto carenti, nella quale due Comuni importanti come San Vito Lo Capo e Pantelleria non garantiscono alcun servizio bibliotecario, la chiusura di questa storica istituzione sarebbe una immane tragedia culturale. L’importanza della Biblioteca Fardelliana va ben oltre il territorio della provincia di Trapani, per il ruolo che essa riveste in ambito regionale e nazionale grazie alla quantità e qualità del patrimonio posseduto. Il prestigioso istituto è anche titolare del deposito legale per la provincia di Trapani e ha pertanto anche essenziali finalità conservative; inoltre esso dovrebbe prossimamente divenire, in virtù del proprio ruolo qualificato, centrale e strategico in ambito provinciale, sede di coordinamento del costituendo sistema bibliotecario provinciale, in corso di implementazione grazie ai finanziamenti comunitari, che potrà apportare sensibili miglioramenti nei servizi di pubblica lettura nell’intero territorio.

La problematica della Fardelliana ha radici antiche, come testimonia la sua obsoleta configurazione giuridica di “ente morale”. Ma essa risente anche, come tutte le altre biblioteche siciliane, della mancanza di una legge regionale di settore che regoli le competenze, le funzioni e le attività delle biblioteche degli enti locali. Va ricordato che la Sicilia è l’unica regione italiana, insieme alla Campania, a non aver mai legiferato in materia. La mancanza una disciplina legislativa ha pesanti ricadute sui servizi bibliotecari locali siciliani, che risentono di una cronica scarsità di risorse finanziarie, di organici composti prevalentemente da personale privo di formazione professionale, di spazi inadeguati alle funzioni, di patrimoni documentari spesso non aggiornati o costituiti senza relazione con la finalità fondamentale di una moderna biblioteca, quella di offrire ai cittadini una rappresentazione compiuta e aggiornata della cultura e della produzione editoriale contemporanea. Una conseguenza di ciò è il dato che la Sicilia, tra le regioni italiane, è quella che ha la percentuale più bassa di lettori, e oltre la metà dei residenti dichiara di non aver mai letto, né nel tempo libero, né per motivi professionali o scolastici, né di aver avuto tra le mani alcun genere di libri.

Per tentare di porre rimedio a tale deplorevole stato di cose, ventinove deputati regionali hanno presentato il disegno di legge n. 564 del 30-9-2013, predisposto in collaborazione con la nostra Associazione e attualmente all’esame della V Commissione dell’ARS. Tale ddl prevede, tra l’altro, che i comuni debbano curare l’istituzione, l’ordinamento e il funzionamento delle proprie biblioteche stanziando una percentuale predefinita dei trasferimenti regionali. Gli istituendi consorzi di comuni dovranno da parte loro contribuire al funzionamento e al potenziamento dei sistemi bibliotecari, con finanziamenti di importo commisurato al numero delle biblioteche aderenti e ai servizi resi dalle medesime.

Tale normativa, se adottata, potrebbe influire positivamente sulla vicenda della Biblioteca Fardelliana, la cui complessa situazione richiede tuttavia soluzioni che non ne garantiscano solo la mera sopravvivenza, ma che la adeguino alle esigenze dell’oggi, a partire da una nuova sede. La Fardelliana è infatti in crisi di spazio da circa sessant’anni, e i locali della ex chiesa di San Giacomo che la accolgono non sono assolutamente idonei né a contenere il patrimonio in costante crescita (poiché essa è anche biblioteca di conservazione) né a erogare servizi di pubblica lettura. Vi sono poi gravi lacune di personale tecnico nell’organico che richiedono soluzione.

In conclusione, la sezione Sicilia dell’Associazione Italiana Biblioteche chiede con forza alle istituzioni regionali, e in primo luogo al presidente della Regione Crocetta e all’assessore ai beni culturali, un intervento rapido e deciso per garantire alla Biblioteca Fardelliana non solo la sopravvivenza attuale, ma anche e soprattutto certezza e continuità di risorse per il futuro, adeguando la dotazione garantita dal comune di Trapani. Chiede inoltre all’amministrazione comunale di raccogliere le istanze che provengono dalle forze vive della città di Trapani per compiere uno sforzo collettivo volto a ripensare lo sviluppo e il rilancio di questa nobilissima istituzione culturale (nuovi spazi, nuove funzioni e servizi, rafforzamento e consolidamento professionale della dotazione organica di personale), secondo standard di qualità ed efficienza che siano degni della sua straordinaria, plurisecolare tradizione. Chiede, infine, all’ARS di accelerare l’esame del DDL n. 564 del 30-9-2013 sulle biblioteche di ente locale, per un riassetto complessivo dell’intero settore, il cui riordinamento legislativo è da decenni vergognosamente ignorato dall’amministrazione regionale, determinando un gravissimo ritardo rispetto al resto d’Italia.

Il Presidente nazionale AIB, Stefano Parise
Il Presidente AIB Sicilia, Provvidenza Maria Mogavero

Roma, 5 febbraio 2014
Prot. n. 20/2014