Biblioteche, censura e bambini. Un nuovo caso

In Provincia di Nuoro un gruppo di genitori e un sacerdote hanno censurato l’utilizzo di alcuni libri per bambini in attività di promozione della lettura.
L’AIB e il programma Nati per Leggere denunciano la gravità di quanto accaduto e difendono con fermezza sia i diritti dei bambini, sia le scelte professionali dei colleghi bibliotecari.
La selezione dei libri per l’infanzia, come quella del programma Nati per Leggere, attivo in Italia da 15 anni, e quella del Progetto In Vitro, sono state realizzate da esperti di letteratura per l’infanzia, che hanno utilizzato il loro bagaglio professionale con particolare attenzione alle caratteristiche di bambini e ragazzi. Le bibliografie che ne sono derivate sono punti di riferimento per l’intero settore dell’editoria per l’infanzia.
I bibliotecari associati AIB, sia che operino all’interno di gruppi di lavoro per la selezione di libri, sia nel quotidiano esercizio della loro professione, sono tenuti a rispettare i principi contenuti nel Manifesto IFLA/Unesco per le biblioteche pubbliche e in quello per le biblioteche scolastiche , oltre al Codice deontologico dei bibliotecari. Dai Manifesti sopra citati, tutti i bibliotecari sanno che «i materiali devono riflettere gli orientamenti attuali e l’evoluzione della società (…) [senza] alcuna forma di censura ideologica, politica o religiosa».
Quanto accaduto a Nuoro, come già in passato a Fanano e a Genova, rivela come in alcune parti della società, purtroppo, non si conosce l’importanza della lettura ed il ruolo della letteratura per l’infanzia, mentre i bambini hanno diritto a crescere anche tramite la lettura condivisa nelle famiglie, nelle biblioteche e nelle scuole.
Siamo fermamente a fianco di tutti coloro, bibliotecari, operatori educativi e sanitari, volontari che si impegnano, molto spesso gratuitamente, in un’opera di grande valore sociale. Attaccare la professionalità dei bibliotecari, la funzione primaria delle biblioteche, dei libri e delle attività di promozione della lettura è inaccettabile.

Roma, 19 dicembre 2014