Lettera al Sindaco di Venezia

Dott. Luigi Brugnaro
Sindaco di Venezia
sindaco@comune.venezia.it

 

Egregio Signor Sindaco,

abbiamo appreso dalla stampa di un ennesimo, incomprensibile e inspiegabile caso di censura legato alla promozione della lettura negli asili e nelle scuole. Questa volta teatro della vicenda è Venezia, una delle città culturalmente più significative e simboliche del nostro Paese. Apprendiamo anche che a redigere la lista dei libri da “non leggere”, perché pericolosi per la crescita sana dei bambini, sia stato proprio Lei Signor Sindaco.

Non sappiamo quali siano le Sue competenze nel settore della letteratura per l’infanzia, mentre sappiamo che la lista “inquisita” è stata redatta da esperti bibliotecari e psicopedagogisti del Suo Comune, i quali si sono avvalsi di bibliografie – utili e preziosi strumenti di lavoro – già esistenti, e della partecipazione attiva della libreria “Libri con gli stivali” di Mestre, vincitrice tra l’altro del Premio “Roberto Denti” 2015.

L’attività di selezione dei libri per l’infanzia presuppone diverse competenze professionali, e tra queste risulta fondamentale l’apporto dei bibliotecari, che nel quotidiano esercizio della loro professione sono tenuti a rispettare i principi contenuti nel  Manifesto IFLA/Unesco per le biblioteche pubbliche https://www.aib.it/aib/commiss/cnbp/unesco.htm. Nel Manifesto viene affermato, in modo perentorio ed inequivocabile, che le raccolte di ogni biblioteca devono riflettere gli orientamenti attuali e l’evoluzione della società e non possono essere soggette “ad alcun tipo di censura ideologica, politica o religiosa”, poiché è dall’accesso libero e senza limitazioni al pensiero e alle opinioni più diverse – anche se contrastanti con la nostra visione del mondo – che dipendono la partecipazione dei cittadini alla vita civile e politica.

L’Associazione Italiana Biblioteche, rilevando la gravità di quanto accaduto, difende con fermezza le scelte professionali dei colleghi bibliotecari e sottolinea il ripudio per ogni forma di censura, in rispetto dell’art. 1.4 del proprio Codice etico, come richiamato dallo Statuto associativo (art. 2, primo comma, lettera e).

Il ripetersi di episodi di censura rivela la mancanza di conoscenza dell’importanza della lettura sin dai primissimi anni di vita ed il fondamentale ruolo della letteratura per l’infanzia come stimolo per l’immaginazione e la creatività di bambini e ragazzi. Anche per rispondere ai numerosi casi emersi negli ultimi mesi, la nostra Commissione nazionale biblioteche e servizi per ragazzi ha promosso due convegni sul tema della censura nei libri per l’infanzia, che si sono svolti nel corso della Fiera internazionale del libro per ragazzi di Bologna e del Salone del Libro di Torino.

Le comunichiamo infine che l’AIB intende istituire sul tema della censura un osservatorio, al quale affidare anche la raccolta della documentazione disponibile, che verrà messa a disposizione di tutti gli interessati sul sito web istituzionale.

Con i più distinti saluti,

Enrica Manenti
Presidente AIB

Roma, 2 luglio 2015
Prot. n. 160/2015