Modena: le biblioteche non si possono smembrare

L’Associazione Italiana Biblioteche esprime forte preoccupazione per quanto riportato recentemente dai giornali e per le informazioni disponibili ricavate dall’audizione al Consiglio comunale di Modena del 20 luglio scorso, in merito al progetto di restauro e riutilizzo a fini culturali dell’ex-Ospedale Sant’Agostino di Modena.

Il progetto originario prevedeva lo spostamento della Biblioteca Estense e della Biblioteca Civica di storia dell’arte Poletti dal Palazzo dei Musei al vicinissimo comparto dell’ex-Ospedale.

Il progetto presentava forti criticità: tra queste la creazione di torri librarie automatizzate per la conservazione e la movimentazione dell’ingente patrimonio della Biblioteca Estense (circa un milione di pezzi tra volumi, manoscritti, codici, carte geografiche, ecc.), una delle più importanti biblioteche statali italiane.

Accantonata – pare – l’idea di realizzare queste torri librarie, tra le prospettive emerse di recente, illustrate dalla Direttrice delle Gallerie Estensi, dott.ssa Martina Bagnoli, emerge quella di spezzare la Biblioteca in due parti: la parte più antica e rilevante dal punto di vista storico e artistico rimarrebbe nell’attuale collocazione, mentre i materiali moderni (circa 240.000 volumi ) sarebbero collocati nella nuova sede. Questa idea come tutti i bibliotecari ben sanno è contro i principi elementari della biblioteconomia che recita “le biblioteche sono organismi viventi” e sottintende una visione delle biblioteche storiche assolutamente inadeguata che le vede come collezioni di cimeli, oggetti singoli da esporre come tesori librari, quindi come oggetti museali.

Nel caso modenese la Biblioteca Estense non raccoglie solo materiali Estensi ma ha continuato quantomeno negli ultimi 200 anni a operare acquisti, ricevere donazioni, acquisire volumi antichi e moderni, tutti di materiali evidentemente “non Estensi” anche essi importanti dal punto di vista storico-culturale, coerenti con la vocazione specifica della biblioteca, utili per diversi tipi di utenti. Tra questi ci sono numerosissimi volumi, opuscoli e periodici pubblicati a Modena negli ultimi 100 anni, pervenuti per diritto di stampa e che documentano la vita culturale, sociale ed economica della Città, difficilmente presenti nelle altre biblioteche.

A parere quindi dell’Associazione Italiana Biblioteche qualsiasi operazione di smembramento è scorretta e non risponde alle esigenze dei patrimoni e degli utenti. A questo proposito l’AIB sottolinea anche come se è vero che le biblioteche sono tutte biblioteche – e la loro forza sta nella pratica della cooperazione, ben sviluppata nella città di Modena – la Biblioteca Estense non è una biblioteca di pubblica lettura e quindi non deve aprirsi con modalità e servizi propri delle biblioteche civiche alla città ma con progetti e strumenti specifici da mettere in campo, qualsiasi sia la collocazione fisica della biblioteca stessa.

Tutte le biblioteche storiche e in particolare le statali sono fortemente investite di questo compito che attiene al sostegno alla ricerca (non solo storica e umanistica) e alla formazione permanente di tutti i cittadini, in particolare per l’educazione al patrimonio storico e artistico, tra l’altro una delle linee guida dell’attuale Ministro dei beni culturali e Turismo, Dario Franceschini. In questo quadro è prassi consolidata realizzare mostre ed itinerari bibliografici per il grande pubblico, attrezzare laboratori didattici ecc.

L’occasione di investimenti cospicui nella Biblioteca Estense, della quale ci rallegriamo, dovrebbe quindi prevedere, oltre a massicci investimenti in catalogazione e digitalizzazione, un rafforzamento degli organici scientifici , ridotti a pochissime unità che spariranno con i prossimi pensionamenti. L’AIB richiama ancora l’attenzione all’inadeguatezza degli organici attuali per la Biblioteca Estense, ricordando che le biblioteche sono fatte sì dai loro patrimoni, dalla sede e dalle attrezzature, ma anche dagli utenti attuali e potenziali e dai bibliotecari.

Senza bibliotecari non ci può essere biblioteca.

 

Il CEN dell’Associazione Italiana Biblioteche

Roma, 28 luglio 2016