Lettera al Sindaco di Pesaro

31/12/2017

Al Sindaco di Pesaro
Gent.mo dott. Matteo Ricci
e, p.c.
alla Redazione del Resto del Carlino di Pesaro
(inviata per posta elettronica)

03-10-2017

Bibliotecari e benessere sostenibile

Caro Sindaco, qualche tempo fa le sue parole hanno suscitato la mia ammirazione. Nel suo Piano Strategico per il governo della Provincia, improntato all’idea del Benessere Equo e Sostenibile, lei auspicava un servizio bibliotecario di alto profilo e prefigurava la realizzazione di biblioteche come «luoghi aperti a tutti dove anche l’accesso alle nuove tecnologie informatiche diventa occasione di incontro e di relazione sensibile tra esseri umani che restituisce ad una dimensione pubblica gli spazi del sapere (un esempio per tutti: la Biblioteca S. Giovanni di Pesaro) trasfigurati in veri e propri centri di aggregazione sociale, in primo luogo per giovani e migranti ma anche per anziani».

La lettera pubblicata sul Resto del Carlino

Ero e sono convinto che lei avesse ragione. Proprio così devono essere le biblioteche: un presidio di civiltà e democrazia, un monito per una cittadinanza più consapevole, oltre che una fonte di benessere per le tutte le persone, adulti e bambini, anziani, famiglie, cittadini in difficoltà e utenti con disabilità.

La vicenda dell’appalto pesarese che ha sollevato così tante proteste segnala purtroppo un esito oggettivamente non in linea con questo programma. La riduzione delle ore di servizio di molti colleghi influirà fatalmente sulla possibilità che possano offrire un servizio soddisfacente per i suoi concittadini, per non dire del drammatico calo del loro stesso benessere. Comprendo che le ristrettezze finanziarie e i vincoli normativi impongano agli amministratori locali scelte drastiche e impopolari. Tuttavia so altrettanto bene che queste scelte potrebbero essere meno dolorose se effettuate con una programmazione più condivisa e, nel caso di Pesaro, più coerente con i principi lungimiranti da lei stesso espressi.

Come fare? Rispettare in maniera ineccepibile le norme sul contenimento della spesa e le regole sulle procedure di appalto non è sufficiente. Un servizio bibliotecario come quello da lei desiderato, caro Sindaco, deve essere affidato a dei professionisti adeguatamente formati e adeguatamente retribuiti. Nessuno si può aspettare un buon lavoro se sa che vale poco e lo paga ancora di meno. Un sostegno alle sue politiche culturali può venirle proprio dai professionisti del settore. Esiste in Italia un’associazione, l’AIB-Associazione Italiana Biblioteche, che in base alla Legge n. 4 del 2013 è riconosciuta associazione rappresentativa della professione bibliotecaria.

Esiste un elenco dei professionisti bibliotecari certificati, al quale si accede soltanto con titoli di studio e requisiti professionali specifici e nel quale si resta soltanto se si supera la verifica periodica di questi requisiti. I suoi Uffici hanno lavorato bene, ma utile sarebbe stato un confronto con questi professionisti, con le bibliotecarie e i bibliotecari che da tanti anni lavorano a Pesaro, per garantire un benessere culturale migliore ai suoi concittadini.

Caro Sindaco, il suo programma non è ancora compiuto. I bibliotecari delle Marche le offrono fin da ora la loro collaborazione per realizzarlo.

Il presidente AIB-Marche

Sebastiano Miccoli