Disegnare la fase due: progettare la riapertura delle biblioteche pubbliche

A cura della Commissione nazionale biblioteche pubbliche


Premessa
Questo documento nasce dall’esigenza di offrire alcuni orientamenti alla comunità professionale, tenendo conto dei servizi che le biblioteche pubbliche di ente locale hanno attivato durante il periodo di chiusura e delle riflessioni e dei programmi in via di definizione da parte di alcune biblioteche e sistemi bibliotecari per progettare la riapertura.

1.Contesto
Il contesto è segnato da recessione e crisi economica, dall’inasprimento delle disuguaglianze anche culturali, ma anche dall’opportunità di sviluppare nuove modalità di fruire di contenuti digitali e analogici e di far crescere nuove competenze.
La crisi della filiera del libro e della lettura, dovrà trovare risposte condivise dando impulso al percorso di attuazione della nuova Legge sulla promozione della lettura.
Sta crescendo la consapevolezza diffusa che le priorità sono dettate dai 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030 che disegnano, proprio in questo momento, una traiettoria concreta di lavoro per l’intero comparto.
E’ opportuno fare crescere la spinta per cercare un senso in quello che facciamo, nella consapevolezza che il posizionamento delle biblioteche dipenderà da quanto dimostreranno di saper fare e da come lo faranno. L’attenzione al contesto locale, regionale, nazionale e internazionale potrà consentire di attivare le giuste sinergie e di muoversi con flessibilità, articolando azioni rimodulabili nel tempo.

2. Cosa abbiamo imparato dalla gestione di questa emergenza
La riapertura delle biblioteche pubbliche deve rappresentare un’occasione per potenziare gli investimenti nelle spese di funzionamento essenziali come anche sui servizi tradizionali e digitali (acquisti analogici e digitali).
L’attenzione ai nuovi pubblici digitali, è opportuno che si accompagni a quella verso i pubblici che le biblioteche hanno perso in questi mesi, verso i nuovi esclusi come conseguenza del digital divide e della crisi economica e dei pubblici con bisogni speciali (diversamente abili).
Il potenziamento della biblioteca digitale può rappresentare un’occasione per diversificare i pubblici. Anche il rafforzamento delle raccolte cartacee, oltre a ridare respiro alla filiera del libro in questo periodo, arricchendo il patrimonio, potrà estendere le possibilità di scelta da parte dei lettori (tenendo conto che è probabile, in una prima fase, che non sia possibile riattivare il prestito intersistema/interbibliotecario).
I processi di digitalizzazione vanno potenziati anche con riferimento alla valorizzazione e alla fruizione delle collezioni storiche.
Va potenziata anche la relazione con il mondo della scuola e della formazione permanente, sia con la messa a disposizione di piattaforme sia con l’avvio di percorsi di rafforzamento delle competenze della popolazione. Occorre inoltre rafforzare le alleanze con i servizi comunali collegati al welfare, che si sono attivati nel periodo dell’emergenza a supporto della popolazione (servizi sociali, servizi educativi) per condividere programmi e politiche di sostegno.
Occorre potenziare i programmi di alfabetizzazione informativa e digitale in varie forme, ma sempre in remoto e in forma sociale: tutorial, videolezioni, assistenza telefonica e dei programmi dedicati alla lettura, ma maggiormente finalizzati all’aumento del numero di lettori e di letture e l’assistenza alle scuole, alle classi, ma anche ai docenti con percorsi ad hoc e sostegno alle famiglie nella didattica a distanza, aiuta-compiti, percorsi di sostegno per l’apprendimento, ricerche ecc.
Le biblioteche dovranno comunque facilitare l’accesso ai servizi, a prescindere dall’accesso in biblioteca, continuando a rendere facili le iscrizioni, comprese quelle alla biblioteca digitale da remoto, oltre al tradizionale servizio di prestito.
Lo smartworking rappresenterà un’opportunità per l’organizzazione del lavoro sia del personale interno che esterno (dipendenti di cooperative) e per curare meglio tutti i servizi di back office.

3. Le raccomandazioni e gli studi
È opportuno partire da un’analisi attenta delle raccomandazioni in tema di personale e sicurezza sui luoghi di lavoro e di quelle specifiche del settore bibliotecario. Di seguito si elencano le fonti principali cui fare riferimento:

3.1 Luoghi di lavoro e gestione del  personale
Decreto 25 marzo 2020
Modifica dell’elenco dei codici di cui all’allegato 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 22 marzo 2020
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/03/26/20A01877/sg
https://quifinanza.files.wordpress.com/2020/04/codici-ateco-rischio-fase-2-coronavirus.pdf
https://www.codiceateco.it/

DPCM del 26 aprile 2020
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/04/27/20A02352/sg

Inail, Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione
https://certifico.com/component/attachments/download/17506

Politecnico di Torino
Il Rapporto per la riapertura della attività produttive
http://www.impreseaperte.polito.it/il_rapporto

Protocollo condiviso di  regolamentazione  delle  misure  per  il  contrasto  e   il contenimento della diffusione del virus Covid-19  negli  ambienti  di lavoro del 14 marzo 2020 integrato in data 26 aprile 2020 e inserito come Allegato 6 al DPCM del 26 aprile 2020
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticolo?art.progressivo=0&art.idArticolo=1&art.versione=1&art.codiceRedazionale=20A02352&art.dataPubblicazioneGazzetta=2020-04-27&art.idGruppo=0&art.idSottoArticolo1=10&art.idSottoArticolo=1&art.flagTipoArticolo=6

Istituto Superiore di Sanità, Rapporto ISS COVID-19 n. 5/2020. Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV (in particolare pp. 6-9 “Misure generali per gli ambienti lavorativi)
https://www.iss.it/rapporti-covid-19/-/asset_publisher/btw1J82wtYzH/content/id/5311692   

3.2 Servizi bibliotecari e gestione del patrimonio documentario storico e moderno
AIB, COVID – 19 e la tutela della salute in biblioteca
https://www.aib.it/attivita/2020/80418-covid-19-e-tutela-della-salute-in-biblioteca/

EBLIDA – European Bureau of Library, Information and Documentation Associations, Guidelines on access policies, personnel security, social distancing and sanitation of collections, Editorial, by Ton van Vlimmeren, President EBLIDA
https://mailchi.mp/75d312f57c24/eblida-newsletter-4155369?e=cf0fcc37d0

IFLA – COVID-19 and the Global Library Field, disponibile anche in traduzione italiana
https://www.ifla.org/files/assets/hq/topics/libraries-development/documents/covid-19_and_the_global_library_field-it.pdf

Scuola di Alta formazione – ICPAL
Linee guida per archivi e biblioteche
http://www.saf-icpal.beniculturali.it/wp-content/uploads/2020/04/Linee-Guida.pdf

Le Raccomandazioni e le linee guida di riferimento regionali per i loro territori di competenza rappresenteranno un ulteriore punto di riferimento. Le biblioteche dovranno muoversi entro uno scenario complesso, (internazionale, nazionale, regionale, locale).

4. Riorganizzare i servizi e le attività: orientamenti
La prevenzione del rischio di contagio e la sicurezza del personale e del pubblico dovranno essere posti al centro delle strategie e della riorganizzazione dei servizi, garantendoli tenendo conto dei bisogni dei diversi pubblici e orientando le scelte sull’offerta di servizi in presenza e di quelli digitali.
La risposta delle biblioteche pubbliche italiane non dovrà indebolire il settore, ma rafforzarlo.

Di seguito vengono indicati i servizi da proporre seguendo principi di rimodulazione e compensazione che è possibile/consigliabile attivare in modo graduale in tappe che si sviluppano nel tempo.

Accoglienza: organizzare lo spazio con dispositivi specifici (termoscanner automatici per rilevare la temperatura e il numero di persone, barriere in plexiglass, gel igienizzanti), gestiti anche da personale non bibliotecario. Il pubblico e il personale dovranno indossare la mascherina.

Preiscrizione: va gestita possibilmente online per ridurre i tempi di permanenza all’interno della biblioteca;

Prenotazione dei libri da prendere in prestito: andrà potenziata da remoto e via telefono;

Prestito: è consigliato organizzarsi attraverso prenotazioni attraverso ogni canale da remoto (telefono, mail, gestionale biblioteca, videochiamate) ;

Restituzioni: andranno gestite in box dedicati in modo da poter procedere con la messa “in quarantena” dei libri sulla base dei parametri scelti;

Consultazione in sede: si consiglia di attivarla gradualmente, rendendola possibile solo attraverso la mediazione del bibliotecario che può effettuare le ricerche per l’utente che le richiede; eventualmente andrà gestita possibilmente su appuntamento con sistemi automatici; in una prima fase sarà opportuno evitare la lettura in sede dei quotidiani e delle riviste;

Navigazione Internet: il servizio sarà sospeso se non si riesce a garantire la pulizia delle tastiere dopo l’uso; è consigliata la gestione tramite appuntamento e su un numero ridotto di postazioni; è sconsigliata l’assistenza diretta ma consigliata, se possibile, in remoto tramite software (vedi Anydesk etc.);

Eventi culturali e di formazione permanente: resteranno fruibili online. Ove possibile sarà da valutare l’opportunità di organizzare eventi all’aperto prevedendo in anticipo il numero delle presenze consentite;

Prestito a domicilio: diventa una opportunità per raggiungere le fasce di pubblico più escluse (anziani, disabili ecc.);

Reference: da privilegiare la modalità a distanza; potrà essere multicanale – mail, telefono, web – per essere raggiunto più facilmente da pubblici diversi;

Servizi di digitalizzazione: andranno potenziati, unitamente ai servizi di reference a distanza in modo da soddisfare le richieste del pubblico di consultazione delle collezioni storiche e moderne, come potenziando la fruizione dei documenti digitalizzati già disponibili nelle banche dati e nei portali delle principali biblioteche pubbliche e specialistiche (es. Internet culturale, Gallica, Europeana ecc.)

Servizi per bambini, ragazzi e famiglie: privilegiare la modalità in remoto e in digitale per attività di promozione della lettura, divulgative e formative. Appena le condizioni lo consentiranno sarà possibile con gradualità riattivare attività mirate a queste fasce di pubblico. L’utilizzo di spazi all’aperto è consigliato per proporre alcuni servizi e attività in presenza, mettendo in atto tutti gli accorgimenti per garantire il distanziamento sociale.

5 Rimodulazione dei servizi: criteri generali
Prioritariamente andranno individuati parametri omogenei per la gestione del personale, la gestione degli spazi, la ridefinizione del layout dei servizi e della circolazione libraria e gli stessi andranno applicati, tenendo conto anche delle indicazioni che arriveranno oltre che dallo Stato anche dalle Regioni.
Risulta senz’altro utile la classificazione indicata nei codici Ateco in cui la classe di aggregazione per le biblioteche è considerata medio alta (rischio 3), ma il rischio integrato è classificato come basso.
Per garantire un’ottimale organizzazione dei gruppi di lavoro e delle turnazioni, in modo da consentire la riapertura al pubblico, bisognerà  considerare: spostamenti, in treno, auto, mezzo pubblico (metro e autobus) degli operatori, presenza fra il personale di eventuali categorie a rischio (in tali casi andrà coinvolto il medico competente), alternanza di turni in presenza e smartworking.
La rimodulazione degli spazi coinvolgerà uffici e spazi al pubblico. Riguardo alle distanze di sicurezza da rispettare tra individui apparentemente sani per evitare il contagio e anche al potenziale patogeno dell’aerosol sulle superfici, la misura raccomandata dai provvedimenti governativi, che recepisce le indicazioni dell’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità, è di almeno un metro.
Andrà regolamentato l’accesso all’interno, in funzione degli spazi disponibili, delle dimensioni dei locali, delle porte utilizzabili per l’entrata e l’uscita, del numero e della dislocazione dei bagni, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita.
Per i locali fino a 40 mq è consentito l’accesso ad una sola persona e due operatori, secondo quanto previsto nell’Allegato 5 “Misure per gli esercizi commerciali” del DPCM del 26 aprile 2020.
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/04/27/20A02352/sg
Per quanto riguarda la circolazione documentaria va definita la durata del tempo di “quarantena” dei libri restituiti o consultati.
Si rimanda per questo a:
“Posizione attualmente prevalente nella comunità scientifica sulla persistenza di Covid-19 sulle superfici è quella espressa dall’autorevolissimo “New England Journal of Medicine”: fino a 4 ore sul rame, fino a 24 ore sul cartone e fino a 72 ore su plastica e acciaio.
Neeltje van Doremalen et al., Aerosol and Surface Stability of SARS-CoV-2 as Compared with SARS-CoV-1, “New England Journal of Medicine”, 17 mar. 2020
Una spiegazione in italiano (e una infografica) è presente sul sito “Medical facts” del prof. Roberto Burioni: Coronavirus: quanto resiste sulle varie superfici (16 mar. 2020)
Si veda anche
EBLIDA – European Bureau of Library, Information and Documentation Associations, Guidelines on access policies, personnel security, social distancing and sanitation of collections, Editorial, by Ton van Vlimmeren, President EBLIDA
https://mailchi.mp/75d312f57c24/eblida-newsletter-4155369?e=cf0fcc37d0

Sempre in AIB, COVID – 19 e la tutela della salute in biblioteca
https://www.aib.it/attivita/2020/80418-covid-19-e-tutela-della-salute-in-biblioteca/
si precisa:
“Diversa è la posizione espressa sul “Journal of Hospital Infection”, che segnala che il ceppo endemico di coronavirus umano può rimanere attivo a temperatura ambiente su diverse superfici inanimate come metallo, vetro o plastica tra 2 ore e 9 giorni. Tale indagine è relativa a tutti i coronavirus, compresi SARS e MERS, non solo al Covid-19.
G.Kampf et al., Persistence of coronaviruses on inanimate surfaces and their inactivation with biocidal agents, “Journal of Hospital Infection”, 104 (2020), n. 3”
Questa ultima posizione è quella sostenuta ed adottata anche dall’Istituto Centrale di Patologia per gli Archivi e per il Libro del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, che nelle proprie Linee guida per le operazioni di sanificazione e disinfezione degli ambienti di Archivi e Biblioteche e per la gestione delle loro collezioni, al fine di contenere il rischio di contagio da Coronavirus.
(COVID-19) (http://www.saf-icpal.beniculturali.it/covid-19-linee-guida-per-archivi-e-biblioteche/ ) indica una durata della “quarantena” pari a 10 giorni per i materiali archivistici e librari. L’AIB ha inviato una lettera al Ministero per i Beni culturali e del Turismo e in copia all’Istituto Superiore di Sanità per avere chiarimenti in merito alla posizione espressa dall’Istituto Centrale per la Patologia del Libro e acquisire un parere anche dalle Autorità che si occupano di Salute Pubblica.

6 Gestione degli ambienti
Particolare cura sarà da dedicare alla cura degli ambienti.
Per gli ambienti vanno previste

  • pulizia giornaliera degli ambienti, suppellettili e arredi che sono realizzati in materiali “non” deperibili, piani di lavoro e postazioni informatiche ogni volta che termina l’utilizzo da parte di un operatore e/o utente, (per disinfettare superfici come ad esempio tavoli, scrivanie, maniglie delle porte, delle finestre, cellulari, tablet, computer, interruttori della luce, etc, soggette ad essere toccate direttamente e anche da più persone, si possono utilizzare sia disinfettanti a base alcolica sia prodotti a base di cloro come l’ipoclorito di sodio). In merito a questo punto sarà necessario utilizzare prodotti e procedure adeguate per arredi storici, lampade, leggii, etc., magari utilizzando supporti di copertura facilmente sanificabili (plastica o pellicole imballaggio). Su superfici storiche e/o di pregio in metallo o vetro, in pietra o arredi lignei, applicare alcool etilico al 70% nebulizzato su carta assorbente. Non utilizzare in caso di finiture superficiali come lacche o resine che rischiano di essere danneggiate dall’interazione con acqua e solventi;
  • aerazione frequente per garantire un buon ricambio di aria; in locali senza finestre (es. bagni, depositi, etc..) i ventilatori/estrattori dovranno essere mantenuti in funzione per tutto il tempo di permanenza per ridurre le concentrazioni nell’aria. In caso di impianti di ventilazione artificiale l’impianto di condizionamento o climatizzazione dovrà essere sanificato, in particolare i filtri e gli impianti dovranno mantenere attivi ingresso ed estrazione dell’aria 24 ore su 24, 7 giorni su 7, eliminando del tutto la funzione di ricircolo dell’aria per evitare trasporto di agenti patogeni, come virus, batteri, etc. in edifici dotati di impianti di raffreddamento/raffrescamento, come pompe di calore, fancoil, o termoconvettori), devono essere tenuti spenti gli impianti per evitare il possibile ricircolo del virus in aria. Se non è possibile tenere spenti gli impianti bisogna pulire ad impianto fermo i filtri dell’aria di ricircolo per mantenere bassi i livelli di filtrazione/rimozione adeguati, e anche in questi ambienti sarebbe opportuno aprire regolarmente le finestre e balconi per aumentare il ricambio e la diluizione degli inquinanti accumulati nell’aria ricircolata dell’impianto;
  • in caso di azioni di sanificazione mediante nebulizzazione è necessario prestare attenzione a staccare dall’alimentazione della corrente elettrica tutti i dispositivi e le apparecchiature e riavviare la stessa solamente dopo i tempi necessari per una completa asciugatura. Prestare massima attenzione alla presenza di rilevatori di fumo dell’impianto antincendio, e solamente se si ha la completa certezza di poter escludere tali impianti si potrà procedere ad effettuare il trattamento onde evitare pericolosissime scariche in bianco di sostanze estinguenti. Altresì occorre prestare molta attenzione allo stoccaggio negli istituti di detergenti sanificanti, alcool, acqua ossigenata e ipoclorito di sodio, altamente infiammabili, così come la carta assorbente utilizzata nei trattamenti e che deve essere gettata in cestini ermeticamente chiusi e smaltita come rifiuto “indifferenziato”;
  • nel riavviare i servizi al pubblico in istituti che siano stati chiusi e non frequentati nelle due settimane antecedenti alla riapertura, i vari locali possono considerarsi decontaminati, si dovrà provvedere pertanto solo ad una preliminare sanificazione degli ambienti lavorativi e/o destinati al pubblico prima della loro riapertura. Per accedere ai servizi di prestito e/o consultazione anche gli utenti dovranno essere muniti di dispositivi di protezione individuale (guanti e mascherina). Inoltre all’ingresso nell’istituto dovranno essere resi disponibili dispenser di gel disinfettanti;
  • andranno presi accordi specifici con le imprese che gestiscono le pulizie negli edifici bibliotecari per rimodulare e potenziare i passaggi e diversificare le prestazioni adattandole alle nuove esigenze.

Si veda:
COVID – 19 e la tutela della salute in biblioteca
https://www.aib.it/attivita/2020/80418-covid-19-e-tutela-della-salute-in-biblioteca/

Scuola di Alta formazione – ICPAL
Linee guida per archivi e biblioteche
http://www.saf-icpal.beniculturali.it/wp-content/uploads/2020/04/Linee-Guida.pdf

Seminario AICRAB
https://www.aicrab.org/coronavirus-la-gestione-del-materiale-archivistico-e-librario-nella-fase-2-video/?fbclid=IwAR0mlgxoCvCjenSmZh8ahSEYM0LC7uxJ0rF6xFyMF9EQssQsafNhgeztYkc

7. Progettare la riapertura
Analizzare e descrivere i processi di servizio pre-Covid19
Ridefinire il layout delle biblioteche per individuare gli spazi che saranno da considerare nella fase due.
Sulla base dei parametri individuati alla fonte (numero di persone per mq e riposo libri per circolazione libraria) ridescrivere i processi per le diverse tipologie di servizio e individuare i servizi da mantenere e quelli da sospendere.
Descrivere i servizi che la biblioteca sarà in grado di erogare in presenza e quelli che continueranno ad essere erogati a distanza.
Per il periodo di riapertura graduale della Fase 2 si consiglia l’adozione di un Protocollo temporaneo validato dalla Divisione personale e dagli Uffici che si occupano della Sicurezza e che potrà servire anche ad impostare tavoli di lavoro con i decisori e le rappresentanze sindacali e dei lavoratori e per impostare una corretta comunicazione al pubblico. Il protocollo potrà anche essere validato dalla Giunta.
Il protocollo dovrà essere semplice, amichevole, ma dettagliato e contenere tutte le misure adottate per l’erogazione dei servizi avviati “in presenza” e di tutti i servizi possibili e alternativi “a distanza”.
Sarà utile fare previsioni e progettare, per quanto possibile, anche le fase successive alla fase due.

8. Cosa dobbiamo fare per riaprire
8.1 Acquisti e arredi dedicati: (barriere plexiglass, mascherine, termoscanner per rilevare la temperatura, gel igienizzanti, attrezzature per la disinfezione libri). Sarà necessario sensibilizzare l’amministrazione sulla necessità di soddisfare le esigenze specifiche delle biblioteche per poter riaprire.

8.2 Una attività specifica spetterà all’RSPP in base a quanto previsto dal D. Lgl. 81/2008.
Bisognerà rivedere con l’RSPP il Documento di valutazione dei rischi e l’informativa sui rischi specifici, come predisporre DUVRI per le ditte che periodicamente accederanno alle sedi (es.: pulizie).

8.3 Bisognerà decidere quanto e quale personale potrà rientrare.
Si veda: Funzione pubblica, Circolare 2/2020 su lavoro agile e altri istituti
http://www.funzionepubblica.gov.it/articolo/dipartimento/02-04-2020/circolare-n-2-del-1-aprile-2020
Definire un orario di apertura che possibilmente non si discosti da quello normalmente adottato, ma che potrà anche adattarsi alla nuova situazione, andando comunque incontro alle esigenze del pubblico (conciliazione tempi di vita e di lavoro).

8.4 Riorganizzare lo spazio e gli ambienti con i nuovi allestimenti, i percorsi per l’utenza e una segnaletica specifica.

8.5 Formare il personale
Bisognerà organizzare incontri dedicati con il personale insieme rassicuranti e motivanti, fornendo, sulla base del protocollo predisposto tutte le informazioni pratiche e di comportamento. L’attività informativa e formativa prevista per legge dal D.lg. 81/2008 andrà curata con attenzione e resa fruibile in maniera chiara e accessibile da remoto.
Aggiornamento del personale sulle nuove prospettive che l’emergenza ha creato ai servizi; attivare focus group o tavoli di design thinking per riprogettare i servizi alla luce di quanto accaduto e della gestione dell’emergenza.

8.6 Comunicazione al pubblico
La comunicazione al pubblico andrà curata nei diversi aspetti sul sito, sui canali social, sui media. Bisognerà mantenere aperto un canale costante con il pubblico per rafforzare e non indebolire il livello di fidelizzazione.
Il Protocollo temporaneo rappresenterà una base di lavoro per impostare una corretta comunicazione per l’utenza, una carta dei servizi temporanea con cui stringere un nuovo patto con i cittadini.
Integrare la comunicazione anche con materiali da consegnare insieme ai documenti in cui si riportano i comportamenti corretti nell’uso di libri e altri materiali.
Coinvolgere l’utenza/il pubblico proponendo questionari e materiali utili a verificare i nuovi bisogni emersi e suggerimenti per l’attivazione di programmi (per forma, mezzo etc.). Per questo è utile mantenere un canale costantemente aperto (mail/telefono) con il pubblico. L’attività di monitoraggio e valutazione potrà risultare particolarmente utile.

Conclusioni
Le biblioteche pubbliche sono chiamate a dover coniugare, in questa fase, ma anche nelle successive i vincoli sulla riprogettazione di spazi e servizi con l’analisi dei processi e il loro ridisegno, con rigore, intelligenza e creatività.
Si ringraziano per i contributi dati ai tavoli di lavoro coordinati dalla Cnbp
Le biblioteche pubbliche dei comuni dello SBAM (Sistema bibliotecario urbano della Città di Torino); il Sistema bibliotecario di Milano; le Biblioteche civiche torinesi; il Consorzio CSBNO – Culture Socialità Biblioteche Network Operativo; il Multiplo di Cavriago; la Biblioteca San Giorgio di Pistoia; il Consorzio Sistema bibliotecario dei Castelli Romani; il Sistema bibliotecario Coros Figulinas; il Polo Bibliomuseale di Lecce; la Mediateca del Mediterraneo di Cagliari; il Sistema bibliotecario Vibonese; il Sistema bibliotecario urbano di Fano; le Biblioteche dell’Unione Reno Galliera; il Sistema bibliotecario Seriate Laghi e il coordinamento della Rete delle Reti.

Il documento potrà essere integrato tenendo conto di eventuali variazioni normative e del contesto.