Legge regionale Testo unico in materia di cultura: osservazioni AIB

On.le Mario Caligiuri

Assessore alla Cultura

Regione Calabria

e p.c.

COMPONENTI TAVOLO DI CONFRONTO

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Prot. 330/2013

Arcavacata di Rende, 19 gennaio 2013

Oggetto: Proposta di Legge Regionale “Testo Unico in materia di Cultura”: Osservazioni AIB

Egregio Assessore,

In riscontro alla Sua comunicazione dell’11 dicembre 2012, prot. 7236/SP, si sottopongono le osservazioni dell’Associazione Italiana Biblioteche in merito alla proposta di Legge Regionale “Testo Unico in materia di Cultura”.

La redazione di un Testo Unico organico in materia di valorizzazione degli istituti e delle attività culturali è un momento irripetibile per modernizzare i meccanismi della produzione di servizi e di attività sul territorio regionale e, in particolare, per favorire una effettiva ed innovativa politica bibliotecaria, sottraendola alle logiche che fino a questo momento hanno impedito l’affermazione di un credibile ed efficiente servizio bibliotecario in Calabria.

Per queste ragioni, crediamo che la norma debba assolutamente recepire e declinare i grandi cambiamenti che stanno trasformando radicalmente i servizi di informazione e accesso alla conoscenza, prevedendo un utilizzo intensivo delle tecnologie informatiche all’interno delle biblioteche e mettendo nel contempo a frutto le nuove disposizioni normative in materia di professioni non organizzate in ordini o collegi (ddl n° 3270 approvato dalla Camera dei Deputati il 19.12.2012,), che aprono interessanti prospettive al riconoscimento delle professioni intellettuali in campo culturale e artistico assegnando alle associazioni professionali in possesso di determinati requisiti un ruolo centrale nella formazione e nella certificazione delle competenze, elementi senza i quali non è possibile immaginare un sistema culturale di eccellenza.

La norma deve inoltre favorire il potenziamento e la riorganizzazione del servizio bibliotecario in Calabria, al momento formalmente composto da due poli, il polo RCA di Reggio Calabria, con sede a Vibo Valentia, e quello CSA con sede a Cosenza.

La redazione del T.U., a parere degli scriventi deve connotare il servizio bibliotecario regionale come strumento per realizzare i principi democratici di uguaglianza, legalità, libertà di espressione e promozione della cultura, garantendo un accesso equo alla conoscenza a all’informazione e il contrasto alla criminalità organizzata e al sottosviluppo economico.

In particolare, il T.U. deve delineare un modello di servizio che riconosca alle biblioteche pubbliche, accanto alla funzione di servizio culturale, il ruolo di servizio informativo e sociale, in grado di orientare tutte le unità di servizio presenti sul territorio calabrese al raggiungimento degli standard di funzionamento desiderati. Un servizio di pubblica lettura che preveda, accanto alle funzioni canoniche da assolvere, programmi di attività che mirino alla formazione e al potenziamento delle abilità personali – informatiche, linguistiche, di lettura – lungo tutto l’arco della vita e a istruire a un accesso sempre più qualificato e consapevole alla conoscenza e all’informazione, un fattore che oggi, in tutto il mondo, rappresenta il vero discrimine fra inclusione ed esclusione sociale.

Ciò premesso, riteniamo che il quadro d’insieme possa essere ricomposto nella corretta prospettiva solo partendo da un esame attento dei nodi strutturali mai affrontati e dai limiti della vecchia normativa, attualmente in vigore, che hanno determinato il grave stato di abbandono in cui versa la maggior parte delle biblioteche calabresi.

In particolare, è indispensabile che il T.U. Definisca con estrema chiarezza:

  • il ruolo della Regione in quanto ente di indirizzo, programmazione e controllo, deputato alla definizione dei criteri di assegnazione delle risorse, dei criteri per l’accreditamento delle biblioteche di proprietà privata ma di interesse locale, alla verifica dei risultati e della redditività culturale e sociale degli investimenti , più che alla realizzazione di interventi diretti;
  • l’attuazione del principio di sussidiarietà fra enti territoriali;
  • il ruolo delle province e dei comuni, in particolare per quanto riguarda la continuità e l’adeguatezza dei finanziamenti per il funzionamento delle biblioteche e la garanzia di reclutamento di personale professionalmente qualificato e formato;
  • la realizzazione di un articolato sistema statistico regionale che renda costantemente disponibili i dati relativi al funzionamento dei servizi bibliotecari e il confronto con altre realtà territoriali italiane.
  • la centralità della cooperazione territoriale, anche in chiave interistituzionale, come approccio privilegiato alla gestione dei servizi bibliotecari;

L’AIB rileva, in particolare, che nell’attuale stesura del T.U. non risulta definito il concetto di «servizio bibliotecario territoriale», come associazione volontaria istituita su base territoriale nelle forme previste dalla legge al fine di attuare la cooperazione bibliotecaria e garantire il coordinamento dei programmi e delle attività delle biblioteche aderenti, riconosciuta dalla Regione con apposita procedura di accreditamento e aperta alla collaborazione con gli altri sistemi territoriali della cultura, con particolare riferimento ad archivi e musei.

E’ inoltre indispensabile che la Regione riconosca esplicitamente, incentivandolo, il valore della gestione professionale dei beni e delle attività culturali come elemento fondamentale per la loro valorizzazione, promuovendo in un’ottica di complementarità – non di concorrenza – il ruolo del volontariato culturale.

Infine, non appare condivisibile la formulazione dell’art. 33 laddove si dice che la Regione sostiene, anche in concorso con altri soggetti pubblici e privati, gli enti culturali iscritti al Registro regionale delle associazioni, fondazioni e istituti culturali, a condizione che abbiano la sede operativa principale in Calabria. La normativa comunitaria e nazionale in materia di attività professionali enfatizzano il ruolo delle associazioni rappresentative a livello nazionale di una professione: tali associazioni non possono, se non in rari casi, avere la sede principale operativa in Calabria ma spesso hanno delegazioni o sezioni regionali.

Con l’occasione, si porgono distinti saluti

DATA 19 gennaio 2013 FIRMA

Rosalba Tolone (Presidente Regionale AIB)

Stefano Parise (Presidente AIB)

Proposta di Legge Regionale “Testo Unico in materia di Cultura”: Osservazioni AIB

Testo Unico in materia di Cultura: proposta Regione Calabria