Relazione introduttiva – Waldemaro Morgese, presidente Sez. Puglia – feb. 2014

AIB – SEZIONE PUGLIA
Assemblea elettorale degli associati
(Bari, Mediateca Regionale, lunedì 24 febbraio 2014, ore 16.00)
Relazione introduttiva di Waldemaro Morgese, presidente della Sezione.

Cari soci,
vorrei rapidamente illustrare quanto svolto dalla Sezione nel 2013 per fare poi alcune rapide considerazioni di natura generale e quindi entrare nel vivo dell’ordine del giorno che, come a tutti voi noto, apre la sessione elettorale di mandato dell’Associazione.
La Sezione Puglia nel 2013 si è impegnata nei seguenti campi: funzionamento interno, iniziative pubbliche, iniziative internazionali, formazione&aggiornamento, iniziative editoriali, supporto alle istituzioni. Tutte le attività sono state svolte in coerenza con il documento approvato dall’assemblea dei soci “Linee programmatiche della Sezione AIB Puglia 2011-2014”.

A) FUNZIONAMENTO INTERNO
La Sezione ha svolto num. 8 riunioni di CER nelle seguenti date: 29 gennaio, 19 marzo, 14 maggio, 24 giugno, 17 luglio, 16 settembre, 25 novembre, 16 dicembre. Ha svolto altresì num. 2 assemblee dei soci nelle seguenti date: 17 gennaio (inclusiva di una conversazione con Laura Ballestra su “Information Literacy in biblioteca”) e 1 ottobre (inclusiva di una conversazione con Giovanni Di Domenico su “Qualità e responsabilità sociale delle biblioteche”). La Sezione ha svolto anche varie riunioni dei propri “gruppi di lavoro” permanenti formalmente istituiti dall’assemblea dei soci e vari incontri informali. La Sezione ha implementato di continuo le proprie pagine nel sito web dell’Aib. A ciò è da aggiungere la partecipazione della Sezione, sempre puntuale, a determinate attività nazionali (Cen, Cnpr, Congresso, Commissioni e Gruppi di lavoro, “Bibliopride”, etc.).

B) INIZIATIVE PUBBLICHE
Le principali iniziative pubbliche hanno riguardato: “Biblioday Puglia: la Regione e l’Aib Puglia si incontrano” (17 gennaio); “Quale futuro per i servizi bibliotecari provinciali?” (11 aprile-convegno indetto dal Cen in collaborazione con Aib Puglia); “Una cento mille biblioteche nelle scuole”, con annessa una mostra sul libro per l’infanzia (23 aprile: giornata mondiale Unesco sul libro e il diritto d’autore); presentazione della biblioteca per ragazzi del Centro Polifunzionale Futura di Bari, in cui è stato allestito un punto NpL (26 maggio); “Le esternalizzazioni in biblioteca: criticità e prospettive” (10 giugno-convegno indetto da OLAVEP e Cen in collaborazione con Aib Puglia); incontro sullo stato della lettura in Italia (15 settembre-indetto dalla Fondazione Di Vagno nell’ambito del Festival “Lectorinfabula”, in preparazione del Forum del libro, con la partecipazione dell’Aib Puglia). La Sezione ha partecipato in modo qualificato nell’ambito di “Art Lab 2013” della Fondazione Fitzcarraldo a due iniziative su nuove competenze e fabbisogni formativi per il management di imprese culturali e industrie creative e su editoria, nuove tecnologie e accessibilità (26-27 settembre). A queste iniziative sono da aggiungere quelle che la Sezione ha svolto nell’ambito del progetto “In Vitro” in Provincia di Lecce: promozione della lettura presso asili-nido, scuole per l’infanzia e scuole elementari, prima edizione della festa del libro per ragazzi, corso-base di facilitatori per la lettura, notte bianca e trenino dei libri itinerante in 4 Comuni della Provincia di Lecce. Sono da aggiungere anche le iniziative che hanno coinvolto alcuni dei 46 “spazi-ragazzi” mappati dall’Aib in Puglia, i corsi formativi per lettori in tutte le Province (num. 15 con il coinvolgimento di centinaia di volontari), l’inaugurazione di alcuni punti-NpL, l’allestimento di un punto-informazione presso la 77a “Fiera del Levante-Campionaria Internazionale” e le iniziative NpL Puglia svolte nel corso del “Buck Festival Letteratura per ragazzi” a Foggia dal 13 al 20 ottobre.

C) INIZIATIVE INTERNAZIONALI
La Sezione ha promosso l’organizzazione di un viaggio-studio a Londra, con 28 partecipanti (8-10 settembre, in collaborazione con la Commissione Biblioteche Ragazzi dell’Aib), per visitare con guide professionali gli “Idea Stores” e la “British Library”. La Sezione ha sostenuto inoltre in Puglia e fuori della regione la promozione del volume “SOS Bangladesh –Il futuro di una biblioteca” (progetto che ha consentito di creare alcune piccole biblioteche nel Bangladesh). Infine la Sezione ha supportato la seconda tranche del progetto, denominato “Community Tuition Support Program”, con la pubblicazione del libro “BangladeshHelp: più istruzione, più sviluppo” (la cui presentazione pubblica è prevista per il 19 gennaio 2014).

D) FORMAZIONE&AGGIORNAMENTO
La Sezione ha promosso num. 7 fra corsi plurigiornata e seminari di aggiornamento professionale, con la partecipazione di docenti qualificati e numerosi corsisti. I corsi plurigiornata hanno riguardato la lettura, gli e-book in biblioteca, la biblioteca web 2.0, la biblioteca multietnica. La Sezione ha promosso inoltre un corso denominato “L’AIB Puglia incontra i futuri bibliotecari”, articolato in 6 moduli per complessive 12 giornate di lezioni che si concluderà nel 2014 (già svolte nel 2013 num. 4 lezioni in data 31 ottobre, 7 novembre, 22 novembre, 25 novembre). I moduli riguardano: le prospettive della biblioteconomia oggi, la formazione e gestione delle raccolte, il reference, il management, la comunicazione, gli universi dell’infanzia e dell’adolescenza.

E) INIZIATIVE EDITORIALI
La Sezione ha avviato i gruppi di lavoro per l’editing di due pubblicazioni nella collana Aib-testi delle Sezioni regionali. Si tratta degli atti del convegno 2013 sulle biblioteche scolastiche e di un volume (in collaborazione con la Regione Puglia) sui risultati del censimento del sistema bibliotecario pugliese. La stampa dei due volumi è programmata per aprile 2014.

F) SUPPORTO ALLE ISTITUZIONI
La Sezione ha partecipato in modo qualificato, in varie occasioni formali e informali, alla stesura di due leggi regionali: “Disposizioni in materia di beni culturali” (legge regionale 25 giugno 2013 num. 17) e “Iniziative e interventi regionali a sostegno della lettura e della filiera del libro in Puglia” (legge regionale 12 dicembre 2013 num. 40). Ha fornito il supporto tecnico unico alla Regione Puglia e svolto direttamente il “censimento del sistema bibliotecario pugliese al 31 dicembre 2011”, consegnato alla Regione nel giugno 2013, completo di un report sintetico e di una banca dati digitale interattiva (iniziativa con titolarità dell’Aib Nazionale e svolta dall’Aib regionale). Sui risultati del censimento si è svolta una conferenza stampa congiunta Aib Puglia-Assessorato regionale ai beni culturali in data 17 luglio. Ha fornito il supporto tecnico unico alla Regione Puglia per lo svolgimento di un programma di “affiancamento” formativo dei bibliotecari operanti nei 6 Poli SBN pugliesi, conclusosi nel maggio 2013, coordinando lo svolgimento di 280 ore di lezione articolate in 40 giornate, 12 docenti e a beneficio di 215 biblioteche. Ha coadiuvato il Comune di Bari per la creazione di un “polo educational” nella città di Bari che prevede la nascita della biblioteca civica, sancito come volontà politica nella deliberazione della Giunta Comunale di Bari numero 22 del 22 gennaio 2013. Inoltre la Sezione ha sviluppato una iniziativa con l’Assessorato alla P.I. del Comune di Bari e con l’USR-Ufficio Scolastico Regionale per creare una rete di scuole attive nella valorizzazione delle proprie biblioteche scolastiche quali strutture aperte al territorio, che finora ha reso possibile la sottoscrizione di un protocollo d’intesa fra l’Aib Puglia e l’Istituto Comprensivo S. Giovanni Bosco- Melo da Bari (12 novembre 2013), che sarà supportato anche da risorse finanziarie provenienti dal SAC Nord Barese Ofantino.

A margine del “supporto alle istituzioni”, desidero osservare che la situazione istituzionale che abbiamo di fronte qui in Puglia non è affatto ottimale: il problema fondamentale è costituito sia dal pressapochismo con cui gli Enti Locali affrontano il tema delle loro biblioteche, sia, soprattutto, dal fatto che l’Assessorato ai Beni Culturali della Regione è privo di competenze tecniche e pertanto la stessa attuazione delle leggi finora approvate langue per via degli approcci meramente burocratici alle complesse problematiche in esse contenute: un esempio clamoroso è il censimento del sistema bibliotecario, da noi consegnato da 8 mesi ma su cui non registriamo fatti applicativi concreti.
Ciò precisato, vorrei portare alla attenzione di noi tutti alcune questioni generali che ci interessano oggi e sempre più ci coinvolgeranno. La principale di queste è il “cambio di paradigma”, cimento che coinvolge tutti i bibliotecari, direi nel Mondo intero. Ciò significa l’evoluzione (credo alluvionale) dal paradigma “documentale” a quello “manageriale” e, oggi, a quello “sociale”. Alla base della necessità del “cambio” vi è una analisi attenta delle dinamiche che coinvolgono la società sul piano globale ed anche di quelle che ci riguardano come Nazione. Queste dinamiche sono ormai patrimonio di molti analisti e studiosi, io personalmente mi sono sforzato di analizzarle nel contributo che ho affidato all’ultimo numero di “Aib studi” : assistiamo ad una sempre più diffusa polarizzazione fra “le due società” che determina un “universo di disuguaglianze estreme”, favorite anche dall’impetuoso sviluppo delle tecnologie. In questo scenario masse sterminate di persone sono sostanzialmente stritolate e ridotte al rango di “robot umani”. Ma per ragioni di brevità rinvierei alla lettura del testo ed anche degli altri contributi ospitati dalla nostra rivista in un’ampia sezione sulla biblioteconomia sociale curata da Giovanni Di Domenico.
Ciò che conta, è comprendere che in questo nuovo panorama, tipico del XXI secolo, il ruolo e la fisionomia delle biblioteche sono destinati a cambiare radicalmente. Meglio quindi capirlo per tempo e adeguare anche la nostra Associazione al cambio di passo. Se ne saremo capaci, bene, altrimenti vivacchieremo regredendo: non vi sono almeno a mio avviso altre alternative!
Come AIB giustamente abbiamo molto enfatizzato la circostanza che il XXI secolo per noi si è aperto con una importante novità, la legge num. 4/2013. Questa legge ci offre finalmente la cornice giuridica per dare consistenza e continuità alla professione del bibliotecario: è quindi una grande chance per affermare il riconoscimento sociale del nostro ruolo. Dobbiamo dunque lavorare sodo per ottenere da questa legge tutti i vantaggi di status professionale che sono possibili. Tuttavia, non dobbiamo commettere l’errore di focalizzare tutto il nostro impegno solo su questa importante occasione. Perchè resta ed anzi cresce la problematica del nuovo ruolo generale dei bibliotecari in una società percorsa dalle dinamiche cui prima facevo cenno: dico dei bibliotecari, attenzione, non delle biblioteche, perchè solo se chiariamo bene il ruolo dei bibliotecari potremo comprendere, per conseguenza, anche il nuovo ruolo delle biblioteche e la loro nuova configurazione.
Credo di poter affermare che il nuovo ruolo dei bibliotecari dovrà sempre più collocarsi all’interno delle esigenze welfaristiche della società. Welfarismo significa fondamentalmente benessere della persona umana: da intendere, è chiaro, non più così come lo si intendeva quando è nato storicamente il Welfare (protezione sociale) e neppure nei termini del “welfare assistenziale” che ha caratterizzato la sua storia in Italia, bensì nei termini di un nuovo Welfare che consenta – attraverso l’inveramento di varie opportunità – alle persone di uscire dalla gabbia della crescente “robotizzazione umana”. Fra l’altro, lo sviluppo impetuoso delle tecnologie renderà sempre più residuale perfino la funzione storica delle biblioteche: la raccolta, gestione e distribuzione del “documento” (intendetelo come volete, dal libro antico all’articolo di rivista, all’e-book).
Non intendo dilungarmi in questo ragionamento, di cui sono certo che avete compreso il caposaldo. Desidero però declinarlo in un paio di riferimenti concreti, a fini esclusivamente esemplificativi.
Primo. Pensiamo ai quadri finanziari con cui avremo a che fare nei prossimi anni, dati dalle risorse FESR 2014-2020. Vi consiglio di leggere l’intervista rilasciata alla “Gazzetta del Mezzogiorno” da Johannes Hahn, Commissario UE per le politiche regionali, pubblicata proprio oggi: il commissario, alla domanda “come Puglia e Sud possono beneficiare” (in tutto per l’Italia una massa di 33 miliardi di euro per 10 anni), risponde che occorrono focus sull’inclusione sociale, asili, servizi per l’infanzia, servizi per gli anziani, infrastrutture culturali, servizi per la partecipazione all’istruzione (LLL-Life Long Learning) e contro l’abbandono scolastico.
Insomma: inclusione sociale, lotta alla povertà, istruzione e formazione: nelle aree urbane (che assorbiranno il 50% delle risorse) ed anche nelle aree interne.
Secondo. Se guardiamo all’heritage (patrimonio) culturale, dobbiamo essere consapevoli che “non ci sarà storia” fra l’utilizzo (si spera efficiente) del patrimonio culturale per creare immediata crescita economica e la gestione del patrimonio intesa in senso conservativo o comunque come asset per sviluppare “cultura”. Intendo dire che un parco archeologico, un grande museo, una pinacoteca, una kermesse festivaliera di cinema, teatro o musica contribuiscono indubbiamente a sviluppare flussi turistici ad esempio, quindi immediata ricchezza economico-finanziaria e magari posti di lavoro; à difficile che una biblioteca possa essere un “attrattore” in questo senso.
Naturalmente ciò non significa che non si possano attivare virtuose filiere che uniscano biblioteche, archivi e musei (peraltro secondo l’intuizione “MAB Italia”): anzi, anche gli operatori museali hanno ormai compreso che il museo può essere un presidio sociale, come ha affermato di recente Kenneth Hudson, opinion leader del British Museum: “il cambiamento più radicale che ha coinvolto di recente i musei è la consapevolezza di essere al servizio del pubblico” e quindi “ora si chiede loro di dare anche un contributo in termini di coesione sociale e sostenibilità”. Ma resta lo iato, non risolvibile, tra le attività culturali cosiddette “creative” (cinema, teatro, musica, arti figurative, editoria…) o che sono foriere di immediato impatto economico (parchi archeologici, pinacoteche e musei con esposizioni artistiche di grande attrazione…) e archivi-biblioteche, ove il patrimonio culturale non determina un immediato impatto economico .
Sono solo due esempi, ma ci fanno capire che la nostra Associazione ha dinanzi a sè, con il prossimo mandato 2014-2017, un compito assai difficile e delicato: cambiare radicalmente le proprie carte statutarie al fine di adeguarsi sia alle nuove responsabilità professionali, sia e soprattutto al nuovo ruolo welfaristico da giocare nella società del XXI secolo.
Vi ringrazio per l’attenzione e ora possiamo senz’altro procedere alla parte “elettorale” della nostra assemblea.