Fondazione Sardegna Beni culturali / Fondazione per gli Istituti e i luoghi della cultura della Sardegna

03/07/2012

Cari associati,
scrivo sulla spinta dello stimolo prodotto dalla notizia dell’esistenza di un Disegno di legge concernente l’istituzione della Fondazione per gli Istituti e i luoghi della cultura della Sardegna andato in discussione in Giunta Regionale lo scorso 26 giugno.

Da tempo si vociferava intorno alla sua esistenza ma  senza nessuna sicurezza fino al 25 giugno, data di pubblicazione dell’ordine del giorno della seduta della Giunta regionale <http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_73_20120625120108.pdf>.

Prima di proseguire mi corre l’obbligo di ricordare che i Progetti di legge  si dividono in:  Proposte di legge (‘PL‘), presentate da Consiglieri regionali;  Disegni di legge  (‘DL‘), presentati dalla Giunta regionale.

Ci troviamo in presenza di 2 progetti di legge redatti da due entità diverse ma finalizzati all’Istituzione di una Fondazione per i beni culturali:

  • la Proposta di legge che attende il parere dell’Assessore per approdare alla discussione in Aula;
  • il Disegno di legge che, se approvato dalla Giunta, andrà  al vaglio della Commissione cultura.

C’eravamo lasciati a Isili con il rinnovato impegno per la difesa e lo sviluppo del sistema beni culturali anche attraverso l’elaborazione di proposte di modifica del Testo Unificato licenziato dalla Ottava Commissione e ci troviamo adesso a non capire il senso dello sforzo sino a qui profuso.

Ma cosa è accaduto intorno alla questione Fondazione Sardegna beni culturali dal 1 giugno ad oggi?

Mentre l’AIB Sardegna riprende, cogliendo la sollecitazione dell’Onorevole Sanjust, il lavoro di esame del T.U. e inizia a ragionare sulle proposte di modifica del T.U. su Facebook si scatena una discussione, non sempre edificante,  in cui alle manifestazioni di sostegno o disapprovazione si sommano le questioni legate alla crisi della Biblioteca Satta di Nuoro.

Ancora posizioni contrapposte sono state espresse dal Comitato “Nessuno a casa” attraverso le pagine della Nuova Sardegna <http://www.regione.sardegna.it/j/v/492?s=198804&v=2&c=1489&t=1> e  dall’ANA  <http://www.redwolf.it/?p=474>.
Come avrete avuto modo di apprezzare l’AIB non ha preso parte allo scambio di pareri sulla scena pubblica. Si è preferito continuare a lavorare senza clamore alla ricerca di una soluzione che nel rispetto delle leggi nazionali e delle regole interne all’Associazione garantisca la stabilizzazione dei servizi anche attraverso la valorizzazione delle professionalità esistenti nel territorio regionale.
Chiudo il capitolo su l T.U.  utilizzando le parole  di Sandro Ghiani, che ritengo riassumano al meglio  lo spirito che caratterizza la nostra azione:
“In linea di massima possiamo dire  che  vorremmo evitare che la fondazione abbia competenze troppo ampie e non tolga quelle che la 14 riconosce alla Regione stessa e agli enti locali. 
In sostanza dovrebbero restringersi al massimo intorno al personale esternalizzato e dovrebbe trovare degli elementi di raccordo accettabili. Così come potrebbe essere ampiamente rivisto il ruolo del Comitato scientifico (che assurdamente è sbilanciatissimo in favore di Università e Soprintendenze. Bisognerebbe trovare anche una certa differenziazione tra i diversi settori perché biblioteche e beni culturali non sono omogenei come può pensare l’uomo della strada”.
 
Riguardo, invece, il D.L. della Giunta regionale voglio solo sottolineare come a oggi sulla pagina https://www.regione.sardegna.it/j/v/66?v=9&c=27&c1=&n=10&s=1&p=1 non sia stato ancora pubblicato niente che possa essere ad esso riconducibile.

 

Cordiali saluti

Francesca Cadeddu

Presidente della Sezione AIB Sardegna

Creata da Valentina Demontis il 03/07/2012. Ultima modifica 22/10/2023 di Cristina Bambini
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