David Lankes e la Biblioteconomia moderna: le “Participatory Library” (le biblioteche partecipative) e i bisogni informativi emergenti

Perugia 24 OTTOBRE ore 9:30 – Palazzo Cesaroni, Sala Brugnoli

 

Nel mondo si sta creando una rete internazionale di docenti e professionisti (“Libraries renaissance: greater expectations”) che ha lo scopo di connettere tutti quelli che stanno facendo ogni sforzo nel mondo per rinnovare e trasformare le biblioteche per renderle adeguate ai bisogni delle loro comunità.

Il promotore ed il teorico di questa rete è David Lankes, Direttore della Scuola di biblioteconomia dell’Università della South Carolina, autore di vari volumi, tra cui l’Atlante della Biblioteconomia moderna, tradotto anche in italiano e (pubblicato da Bibliografica nel 2014), premiato come miglior libro di biblioeconomia da ABC CLIO Greenwood Award, prestigioso riconoscimento dell’American Library Association .

In questo periodo di cambiamenti, David Lankes propone un nuovo modello di “Biblioteca sociale” in grado di connettersi efficacemente con le comunità locali partecipative. Queste biblioteche, che mettono al centro le Comunità e le “collezioni “(anche digitali) attorno ad essa (il documento, cartaceo o elettronico, è SOLO uno strumento), offrono attività e servizi per migliorare l’apprendimento, per l’inclusione sociale, per l’accesso libero all’informazione e per ottenere le capacità di saper filtrare ed usare l’informazione di qualità, solo per nominare i più importanti obiettivi di servizio con un forte impatto sociale.

Nell’era delle false notizie (fake news) e della sovrabbondanza dell’informazione in Internet, le biblioteche hanno il compito di sviluppare nel cittadino buone “capacità critiche di valutazione” e questo anche attraverso l’information e la media literacy (l’alfabetizzazione ai media e all’informazione). Le biblioteche sono inoltre inserite nel ciclo della ricerca e sono di supporto alle varie fasi di creazione e disseminazione dei dati aperti e delle pubblicazioni scientifiche.

Il paradigma della biblioteca “sociale” rappresenta un cambiamento di identità del professionista, che diventa un agente attivo delle comunità locali, piuttosto che un tecnico separato dal contesto istituzionale e sociale

Lankes ha chiarito che l’aspetto umano della biblioteca partecipativa è molto importante per realizzare la missione del bibliotecario. Il bibliotecario facilitatore deve costruire comunità e non solo collezioni. Il bibliotecario è un formatore che stimola gli interessi dei cittadini e li aiuta a costruire percorsi di conoscenza dei quali egli stesso è partecipe fruitore. La pervasività della missione del bibliotecario così intesa chiarisce anche il senso della “biblioteca partecipativa” (la participatory library) concetto inclusivo di fattori socio culturali, umani, psicologici, educativi e tecnologici, nell’ottica del life-long learning e nel panorama dei social media.

 

L’iniziativa del 24 ottobre che avrà quale ospite d’onore David Lankes, è promossa dalla Regione Umbria in collaborazione con l’Ambasciata Americana di Roma , l’Università degli Studi di Perugia e l’Associazione Italiana Biblioteche sezione Umbria.

 

 

24/10/2017 00:00