Abstract – Convegno “Convenzione di Faro e Obiettivi di Sviluppo sostenibile: destini incrociati”

Ravello, Auditorium Niemeyer

10-11 giugno 2022

con il patrocinio di

 

Prima sessione: Chi fa cosa in Italia. Quadro normativo, stakeholders, rilevazioni, azioni di sistema
Chair: Alfonso Andria (Presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni culturali)

Interventi (ordine alfabetico):

Valorizzare l’eredità culturale come bene comune nell’orizzonte della Convenzione di Faro, Viviana Di Capua (Ricercatore in Istituzioni di diritto pubblico, Università di Napoli Federico II)

Il dibattito contemporaneo sui beni comuni, il cui punto di avvio viene tradizionalmente fatto risalire alla pubblicazione del celebre studio Garret Hardin, The Tragedy of the Commons, ha ricevuto nuova enfasi grazie all’adozione della Convenzione di Faro, che ha riconosciuto alla società civile un ruolo prioritario nei processi di individuazione, conservazione, valorizzazione e gestione dei beni culturali. L’intervento si propone di verificare se la Convenzione ponga i presupposti e le condizioni giuridiche – principi, criteri e strumenti – per considerare e valorizzare il patrimonio culturale come bene comune. A tal fine, la relazione prenderà avvio da una concisa ricostruzione del mai sopito dibattito sui beni comuni, proseguirà lungo la prospettiva che considera la cultura e il sapere umano come nuova forma di risorsa comune e si soffermerà su alcune esperienze applicative della Convenzione, dalle quali è emersa una proficua interazione con le operazioni di rigenerazione territoriale comprendenti interventi su beni culturali (materiali) in stato di degrado o di abbandono che raccontino la storia di una comunità e di un territorio. Per questa via, si cercherà di dimostrare che l’orizzonte applicativo della Convenzione si estenda dalla rigenerazione dei beni materiali fino alla valorizzazione dell’immateriale culturale.

Obiettivo 4 e attuazione della Convenzione di Faro, Paola Dubini (Chair del Gruppo Cultura di ASviS; Professore Associato di Economia aziendale, Università Bocconi)

La convenzione di Faro stimola le comunità e i territori a custodire e tramandare conoscenze, abilità e pratiche specifiche; da questo punto di vista è evidente il legame con l’obiettivo 4 dell’agenda  2030. Tuttavia, l’effettiva possibilità che questo patrimonio si conservi e si trasmetta è fortemente condizionato dalle caratteristiche socio culturali del contesto e dalle economie che possono svilupparsi attorno a questi saperi. Perché questo patrimonio immateriale rimanga elemento distintivo di una comunità e fattore di crescita è necessario che sia visibile e fatto proprio, inserendosi nella contemporaneità. Le biblioteche stanno interrogandosi profondamente su come diventare luoghi di comunità e come attivare in modo efficace e su scala adeguata processi formali e informali di apprendimento. L’intervento riflette su alcune condizioni di funzionamento che permettano le biblioteche di partecipare alla conservazione e alla trasmissione di patrimonio immateriale in modo adeguato.

L’azione delle biblioteche per lo sviluppo sostenibile: fare rete per un uso saggio dell’eredità culturale, Rossana Morriello (Componente di EBLIDA Expert Group European Libraries and Sustainable Development Implementation and Assessment; componente di IFLA ENSULIB Environment Sustainability and Libraries; Bibliotecaria al Politecnico di Torino)

La Convenzione di Faro pone al centro dell’attenzione la necessità di creare reti culturali per preservare, trasmettere e consolidare l’eredità culturale. La Convenzione sottolinea il concetto importante del diritto all’eredità culturale, del diritto dei cittadini di accesso al patrimonio culturale in tutte le sue manifestazioni, come peraltro sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Riconosce, inoltre, come tale esigenza possa essere soddisfatta solo con il coinvolgimento delle comunità, ovvero costruendo comunità consapevoli e motivate che si identifichino con il bene comune e riconoscano il valore del patrimonio culturale come fondamento dell’identità e risorsa per lo sviluppo sostenibile. L’elemento fondamentale per costruire le comunità patrimoniali è la conoscenza. Solo la conoscenza del valore dell’eredità culturale può muovere le comunità all’azione e innescare il cambiamento. Tuttavia, tale conoscenza non è ancora sufficientemente diffusa, non solo tra i cittadini ma anche tra gli stessi operatori culturali. L’intervento presenterà a riguardo i primi risultati di un questionario sull’Agenda 2030 promosso dall’AIB e indirizzato alle biblioteche sul territorio nazionale, dai quali emerge la necessità imprescindibile di percorsi di formazione e istruzione e di rafforzamento delle reti di relazioni. Le biblioteche sono istituzioni diffuse capillarmente e punti nevralgici per propagare la consapevolezza tra i cittadini, ma per farlo non possono prescindere dal consolidare le linee sinergiche di interazione.

Patrimonio culturale e dialogo tra generazioni, Anna Papa (Professore ordinario di Diritto pubblico, Università di Napoli Parthenope)

Il patrimonio culturale e il paesaggio hanno sempre rappresentato e ancora rappresentano elementi importanti di rappresentazione dell’identità della comunità nazionale nella sua unicità e nelle tante declinazioni territoriali che essa rappresenta. Di questo la legislazione, a partire dagli Stati preunitari, ha sempre preso atto, dando vita ad un sistema di tutela – e più di recente – di valorizzazione del patrimonio stesso e dei suoi singoli beni. Punto alto di questo sistema di tutela è rappresentato dall’art. 9 della Costituzione, nel quale si affida alla Repubblica il compito di tutelare il paesaggio e il patrimonio storico artistico della Nazione. Anche a livello internazionale si è registrata una crescente attenzione – pur con criticità non marginali – alla tutela dei beni culturali e al ruolo che essi hanno nella rappresentazione della cultura di una comunità. In questo contesto si inserisce la Convenzione di Faro, che bene esprime il valore di “eredità” del patrimonio culturale e la continuità tra generazioni che esso vuole rappresentare.  Il tema del rapporto tra generazioni è oggi di grande attualità, nella riflessione giuridica ma anche in quella politica e di opinione pubblica. Ed appare significativo che la costituzionalizzazione dell’interesse delle future generazioni abbia trovato collocazione proprio nell’art. 9 Cost., in seguito alla recente riforma costituzionale del febbraio 2022.  Proprio tale riforma ha tuttavia reso evidente come occorre procedere ad un nuovo bilanciamento tra gli elementi del nuovo art. 9: in primo luogo tra generazione presente e generazioni future; in secondo luogo, tra ambiente, patrimonio culturale e paesaggio, la cui linea evolutiva non appare pienamente coincidente. In questa riflessione, la Convenzione di Faro – pur con qualche difficoltà interpretativa derivante dalla legge italiana di ratifica – concorre a fornire alcuni importanti criteri alle future scelte e alla ricerca di nuovi equilibri.

Rigenerare per valorizzare. Principi e strumenti della rigenerazione del patrimonio culturale, Carmen Vitale (Ricercatore di Diritto Amministrativo, Università di Macerata)

Il tema delle disuguaglianze sociali (anche culturali) già evidente prima della pandemia ha assunto nell’ultimo biennio dimensioni sempre più rilevanti. A fronte delle difficoltà nella fruizione dei servizi culturali anche legate ad una gestione inefficiente del patrimonio culturale, l’ordinamento sovrastatale suggerisce il ricorso forme di valorizzazione più sostenibili che presuppongono un coinvolgimento attivo delle comunità, la ricerca di forme più snelle di collaborazione pubblico privato e la definizione di strumenti per la rigenerazione ed il riuso del patrimonio culturale. In questo contesto la Convenzione di Faro contiene spunti interessanti, rispetto ai quali tuttavia occorrerà valutare la concreta attuazione in ambito nazionale.
In ambito locale, si è chiaramente espressa la tendenza alla ricerca di forme di sperimentazione e innovazione, che specie attraverso il coinvolgimento di soggetti non profit, mirano ad una rigenerazione del patrimonio culturale. La cultura diviene dunque il motore di politiche di innovazione e sviluppo (il c.d. welfare culturale) che possono, se opportunamente indirizzate, contribuire a ridurre le disuguaglianze territoriali e sociali.

Dalla lunga battaglia per la ratifica della Convenzione Faro all’applicazione dei suoi principi in azioni concrete, Giuliano Volpe (Professore Ordinario di Archeologia, Università di Bari; Presidente della Federazione delle Consulte universitarie di Archeologia)

Nella relazione si ripercorrono alcune tappe del percorso di ratifica della Convenzione di Faro da parte del Parlamento italiano e dell’azione che in tal senso ha svolto il Consiglio superiore ‘beni culturali e paesaggistici’ del MiBACT ora MiC, durante la presidenza del relatore, a partire dalla questione, centrale e nient’affatto ‘accademica’, della traduzione di “cultural heritage”.
Si fanno cenni alle varie forme di resistenza e opposizione e, al contrario, ai fermenti presenti nella società.
Si propone pertanto di puntare, nell’applicazione dei principi della Convenzione di Faro non già con misure top down, ma grazie a un’azione bottom up, dal basso, valorizzando le tante realtà attive in ogni territorio d’Italia.

Discussione

Ore 13.30-14.30: Light lunch (a pagamento con la possibilità di acquistarlo in fase di registrazione)

Seconda sessione: Comunità patrimoniali, comunità professionali(focus sulle biblioteche)
Chair: Rosa Maiello (Presidente dell’Associazione italiana biblioteche; Direttore della Biblioteca dell’Università di Napoli Parthenope)

Interventi (ordine alfabetico):

La documentazione di fonte pubblica e la costruzione dell’eredità culturale: il ruolo delle Biblioteche, Laura Ballestra (Coordinatore del Gruppo di studio AIB sulla Documentazione di fonte pubblica; Direttore della Biblioteca della LIUC Università Cattaneo)

L’eredità culturale di una comunità, di ogni comunità, è un elemento dinamico, che per essere salvaguardato deve essere continuamente ricostruito, perché in primo luogo a cambiare sono la comunità stessa e la sua identità. Le biblioteche sono state negli ultimi secoli, e sono ancora oggi, una delle istituzioni in cui questa rielaborazione avviene attraverso l’organizzazione delle conoscenze reificate in documenti. Il confronto con le pubblicazioni può contribuire a far sì che si sviluppi un’identità comunitaria plurale e che si produca la reale e dinamica eredità culturale di una specifica comunità. Solo a partire da un’identità plurale sarà possibile per tutti leggere le tracce del passato in modo complesso. L’identità oggi non può che essere identità locale, nazionale, europea e mondiale, mentre categorie del passato, un “noi” e un “loro”, vengono costantemente a ridefinirsi a seguito dei fenomeni migratori, della globalizzazione, dell’affermazione di quei principi di integrazione, sostenibilità e inclusione espressi da tante voci, anche dagli SDGs. Tra tutte le pubblicazioni, i documenti prodotti dalle istituzioni pubbliche rivestono un ruolo particolare. Si argomenterà sul perché queste pubblicazioni sono così rilevanti nel promuovere un’identità plurale e sul perché il ruolo delle biblioteche non possa limitarsi a proporre e conservare questi documenti, ma debba essere proattivo da un lato verso le istituzioni produttrici, perché continuino a pubblicarle e a conservarle, dall’altro nel promuoverne l’uso attraverso azioni di educazione all’information literacy dei cittadini.

Biblioteche pubbliche fra memoria e contemporaneità; la Convenzione di Faro e l’Agenda per lo sviluppo sostenibile, Cecilia Cognigni (Coordinatore della Commissione AIB Biblioteche pubbliche; Responsabile Servizi al pubblico, Attività culturali, Qualità e sviluppo delle Biblioteche civiche torinesi)

La Convenzione di Faro e l’Agenda per lo sviluppo sostenibile dell’ONU, sono due strumenti fondamentali per pianificare e programmare i servizi e le attività delle Biblioteche pubbliche. Anche la recente revisione dell’articolo 9 della Costituzione offre l’opportunità ai servizi bibliotecari di dare visibilità al ruolo che possono e debbono svolgere per garantire la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali, sottolineando quanto sia importante far crescere la consapevolezza e il riconoscimento delle responsabilità individuali e collettive nei confronti dell’eredità culturale, per garantire lo sviluppo umano e la qualità della vita, come recita appunto la Convenzione di Faro. Il rapporto con i luoghi e le comunità che li abitano rappresenta per questo un punto di radicamento territoriale dell’azione delle biblioteche pubbliche in tutto il paese, pur nelle difficoltà che le biblioteche stanno incontrando nel post Covid, difronte ai cambiamenti dei comportamenti delle persone e all’emergere di nuovi bisogni. Rigenerare le comunità e i territori può diventare la chiave strategica per una ripresa dell’azione culturale delle biblioteche pubbliche in un contesto in cui memoria e contemporaneità sono legate a doppio filo. Quali azioni possono essere messe in campo? Quali attività possono essere programmate? Quali i partner di progetto?

Piranesi multimediale: strumenti e nuove opportunità del digitale per la conoscenza del patrimonio culturale, Maria Cristina Misiti (già dirigente MiC; studiosa di bibliografia, storia del libro, grafica e collezionismo) e Maria Giulia Rinaldi (Storica dell’arte e collaboratrice dell’Istituto Centrale per la Grafica, MIC)

In partnership con la Reale Accademia San Fernando di Madrid  in occasione dell’anno piranesiano 2020  un team di studiosi coordinati da Maria Cristina Misiti e Giovanna Scaloni ha preparato e costruito un Libro interamente in formato digitale (visibile sul web al link www.piranesimultimediale.it). Non si tratta di un e-book ma di un prodotto che segue il tracciato di un libro suddiviso in capitoli, consentendo plurime connessioni trasversali ad altre risorse digitali e infinite possibilità di apertura di ipertesti, documenti, immagini ad alta definizione, video, elaborazioni grafiche. Piranesimultimediale sarebbe il primo progetto a essere realizzato in Italia con un software assolutamente innovativo, ma potrebbe costituire un progetto pilota anche per collezioni museali e/o bibliografiche ed altri progetti di risorse digitali. Il prodotto multimediale che è stato presentato in varie occasioni accademiche ha sollevato una grande attenzione nel mondo scientifico e della comunicazione ed è destinato, una volta pubblicato, a una grande e agile diffusione nazionale e internazionale. Un libro non è solo nelle sue pagine e un museo non è tutto nelle sue stanze: la trasformazione digitale è un’opportunità per estendere contenuti e irraggiare cultura. Il passaggio del libro al regno del digitale non sarà semplicemente una sostituzione di pixel all’inchiostro tipografico, ma certamente è destinato a mutare, con ogni probabilità, il modo in cui leggiamo, scriviamo e mettiamo in circolazione i testi e le immagini. Piranesi multimediale più che un libro è una biblioteca virtuale che concentra più forme comunicative e che consentirà al lettore non solo di conoscere e studiare «le opere del grande incisore», ma anche di approfondire storia e retroscena, creando mappe visuali con avvenimenti, personaggi e idee scoprendo relazioni altrimenti nascoste fra campi del sapere.

La Convenzione di Faro nel dibattito parlamentare, Flavia Piccoli Nardelli (Deputato della Repubblica – Commissione Cultura Istruzione Ricerca)

Partecipazione delle comunità, autorità condivise e “co-curation” nelle pratiche di Public History digitale, Serge Noiret (Presidente dell’Associazione italiana per la Public History)

La Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa (2005) e le sue ricadute sulla gestione del patrimonio storico aveva sottolineato l’importanza dell’impegno diretto del pubblico, favorendo così, anche in ambito patrimoniale, la diffusione delle pratiche di Public History. Nata negli anni ’70 del Novecento, dal lavoro pionieristico degli storici americani e britannici, la Public History possiede come principali caratteristiche, l’apertura interdisciplinario del lavoro dei professionisti della storia e dei beni culturali (MAB) alle comunità disposte a contribuire al racconto della loro storia. Si sono così recuperati memorie e documenti personali e valorizzato un patrimonio culturale e storico ereditario, materiale ed intangibile. Diversi progetti multimediali nazionali ed internazionali di Public History sono nati nel 21° secolo con il diretto contributo della cittadinanza. Gli storici professionisti influenzati dai movimenti di base e dall’attivismo culturale, sociale e politico delle comunità territorisli, hanno quindi instillato un’etica più democratica nella pratica storica, gettando le basi per fare emergere una storia pubblica favorita dal digitale.
Queste nuove modalità di partecipazione popolare e comunitaria, non si sono limitate alla conservazione e alla valorizzazione di patrimoni esistenti nei loro territori, ma hanno permesso la creazione di nuovi patrimoni generati direttamente dalle comunità stesse e che costituiscono una loro eredità comune e ne sottolineano gli aspetti culturali e storici insieme al ruolo delle memorie collettive e delle costruzioni identitarie.
Di questo ha preso atto la Convezione di Faro: valorizzare la propria storia come bene comune è parte integrante dei diritti inalienabili dell’umanità come dei singoli individui e delle loro comunità. Il diritto all’accesso alla propria storia (il patrimonio ne è parte integrante) è centrale nell’ermeneutica della Public History. Fare storia e promuovere i patrimoni ereditari, si pratica in contatto diretto con le comunità di appartenenza.
Faro ha così reso di dominio pubblico in Europa, quello che era emerso negli anni ’70 come una nuova etica professionale del fare storia in pubblico e con il pubblico, legata a forme diverse di autorità condivisa. Nelle realizzazioni e nei progetti di Public History, si creano le occasioni di condivisione della propria conoscenza scientifica di storico e di professionista dei MAB con i pubblici con i quali si lavora. La dimensione digitale di queste pratiche, introdotta con il Web 2.0 partecipativo e dal web 3.0 semantico con la « co-curation » dei metadati, ha ampiamente favorito il rapporto con quelle comunità patrimoniali individuate dalla Convenzione.
Il mio intervento incrocerà così due dei temi principali della conferenza, ovvero il ruolo dei MAB come infrastrutture di una conoscenza partecipata e come perni culturali delle comunità e come, in quel quadro, la rivoluzione digitale abbia favorito la creazione, la tutela e l’accesso ad una produzione partecipativa di nuove fonti e di nuova conoscenza.  Per fare ciò dividerò il mio intervento in due parti.
La prima, più metodologica, affronterà il processo di democratizzazione della storia che passa attraverso la condivisione delle autorità professionali con le comunità che partecipano direttamente alle forme di narrazione della loro storia, mentre la seconda parte del mio intervento illustrerà quei metodi alla luce di esempi di progetti di public history digitale e di co-curation dei dati, dall’archetipo dell’archivio digitale inventato e pubblico, il 9/11.DigitalArchive (2002) ai progetti internazionali sulla memoria della pandemia di Covid-19 (2022), non dimenticando i progetti pionieristici italiani nati nel 21° secolo.

Biblioteca e territorio: una ricerca di identità fra eredità culturale e progetto di futuro, Giovanni Solimine (Sapienza Università di Roma; Presidente della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci)

L’intervento cerca di delineare il percorso attraverso il quale cercare di ridefinire l’identità che le biblioteche pubbliche potrebbero darsi, alla luce della eredità culturale che i rispettivi territori trasmettono e del progetto di futuro in cui le comunità che le abitano potrebbero riconoscersi. A questo scopo sono utili i riferimenti etici, culturali e politici offerti dalla Convenzione di Faro e alcune riflessioni che animano il dibattito pubblico nell’attuale fase di straniamento post-Covid e di transizione verso una società che dovrebbe rinnovare i valori su cui fondare la convivenza umana. Al centro di questa impostazione c’è il tempo della inclusione sociale e della partecipazione dei cittadini alla vita culturale della comunità.
Il tema viene affrontato da una pluralità di prospettive, a partire dal concetto di “benessere” messo a fuoco da economisti come Amartya Sen, dalle politiche di welfare, dalla crisi del modello urbano, messo in discussione dall’ondata pandemica e, prima ancora, dalla pervasività della rete.
Il compito di ricucire le lacerazioni sociali che caratterizzano tante parti del nostro Paese non è agevole, come dimostrano anche i dati del recente rapporto BES dell’Istat, da cui emerge un forte calo dell’uso delle biblioteche e della partecipazione culturale fuori casa.
Per rivitalizzare il ruolo delle biblioteche pubbliche va ridefinita la loro dimensione ‘civica’: una biblioteca deve essere incardinata in uno specifico contesto locale, ma da quel luogo osservare l’universo.
Una biblioteca capace di rapportarsi all’ecosistema di cui è parte si alimenta mediante il tessuto infrastrutturale che innerva i territori e che determina le condizioni della qualità della vita. Decisivo risulta il mix fra il soddisfacimento di bisogni formativi e di apprendimento, di curiosità culturali, di impegno intelligente del tempo libero, di stimolo allo sviluppo della creatività, unitamente a una forte azione a favore dell’inclusione sociale e del dialogo interetnico e interculturale.
Una biblioteca inserita in una rete di presìdi culturali di prossimità può uscire dallo stato di marginalità in cui è attualmente relegata, coprendo quella zona di confine tra lo studio, la ricerca, la sperimentazione, l’intrattenimento e il divertimento che va sotto l’etichetta di learning by doing, una nuova forma di sapere e una nuova modalità di apprendimento.

Il rapporto biblioteche-inclusione in relazione agli utenti con bisogni speciali, Paul Gabriele Weston (Scuola Vaticana di Biblioteconomia)

La recente emergenza planetaria ha messo tutti noi di fronte a una verità ovvia, ma che evidentemente in tanti casi preferivamo ignorare: nonostante il progresso e i risultati straordinari della scienza e della tecnologia, rimaniamo esseri fragili. L’isolamento forzato del Covid, la rarefazione dei rapporti interpersonali anche tra familiari, la scomparsa di alcuni tra i nostri anziani, le difficoltà economiche causate dalla chiusura di cantieri, fabbriche, esercizi commerciali e attività turistiche e ricreative, hanno causato – direttamente o indirettamente – l’impennarsi dei fenomeni di autolesionismo, delle violenze domestiche, della povertà, della vergogna di ricorrere per la prima volta ai sussidi alimentari distribuiti dalle associazioni caritatevoli. La situazione è stata particolarmente drammatica per coloro – bambini, adolescenti e adulti – che sono resi vulnerabili da difficoltà di tipo cognitivo e relazionale e per le persone prive di fissa dimora. Il giornalista Domenico Iannaccone ha fornito una testimonianza diretta della tragica situazione in cui le restrizioni e la pandemia hanno precipitato gli attori del Teatro Patologico di Dario D’Ambrosi, una iniziativa ormai più che decennale mirante a fare incontrare il teatro e la malattia mentale. Il film-documentario “L’Odissea”, nel quale le vicende del racconto omerico si intrecciano con le esistenze degli attori chiamati a rappresentarlo sulla scena, mette a nudo le insicurezze, gli sforzi e la difficoltà di realizzare nel contesto della pandemia una performance teatrale così ambiziosa. Le biblioteche, come le altre istituzioni a carattere culturale, in quel periodo sono state costrette alla chiusura e quando hanno potuto riattivare, almeno in parte, i loro servizi, lo hanno dovuto fare nel rispetto di direttive che, se da un lato hanno consentito di salvaguardare la salute del personale e degli utenti, dall’altro lato hanno di fatto impedito loro di svolgere quella funzione di tutela sociale, che, combinandosi con il compito di rispondere ai bisogni di natura culturale, hanno fatto della biblioteca pubblica un soggetto sempre più centrale nella vita della comunità nella quale essa opera. È evidente che, anche nel nostro Paese, le biblioteche costituiscono un presidio civico al quale spetta il compito di promuovere il benessere e di innalzare la qualità della vita delle persone, perseguendo, oltre al diritto universale di accesso alla conoscenza, quello della democrazia e dell’inclusione. In questo senso l’azione svolta dalle biblioteche è in linea con una delle esigenze poste a preambolo della Convenzione di Faro: “rimarcando il valore ed il potenziale del patrimonio culturale adeguatamente gestito come risorsa sia per lo sviluppo sostenibile che per la qualità della vita, in una società in costante evoluzione”. Sono tante le attività che le biblioteche – specialmente quelle pubbliche – hanno realizzato nel lungo inverno della pandemia per fornire un supporto ai lettori e un conforto ai cittadini: letture partecipate, podcast, mostre virtuali, gaming, concerti e performance teatrali, attività sportive virtuali e così via. La necessità di far vivere la biblioteca anche nel momento in cui le sue sale erano deserte e i suoi libri immobili sugli scaffali ha sollecitato la fantasia dei bibliotecari, che si sono avvalsi del digitale e della multimedialità per attivare nuovi servizi e creare nuovi ponti. È arrivato il momento di estendere queste forme di vicinanza a quei cittadini, grandi e piccini che a motivo delle loro condizioni hanno bisogni speciali.
Il presente contributo, partendo da un’altra delle esigenze espresse nel medesimo Preambolo – “riconoscendo la necessità di mettere la persona e i valori umani al centro di un’idea allargata e interdisciplinare di patrimonio culturale” -, intende riflettere sul modo e sugli strumenti grazie ai quali le biblioteche possano dispiegare le proprie potenzialità “riconoscendo che ogni persona ha il diritto, nel rispetto dei diritti e delle libertà altrui, ad interessarsi al patrimonio culturale di propria scelta, in quanto parte del diritto di partecipare liberamente alla vita culturale, diritto custodito nella Dichiarazione universale delle Nazioni Unite dei diritti dell’uomo (1948) e garantito dal Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali (1966)” e facendo sì che sia progressivamente, ma decisamente perseguito l’obiettivo “di coinvolgere ogni individuo nel processo continuo di definizione e di gestione del patrimonio culturale”.
Una sezione dell’IFLA si occupa di “Library services to people with special needs”, con l’obiettivo di costituire un forum internazionale per discutere idee, condividere esperienze e sviluppare strumenti miranti a promuovere e migliorare l’efficacia di servizi dedicati a gruppi di utenti con esigenze speciali. Tra questi ultimi l’IFLA ricorda coloro che sono negli ospedali, nelle case di riposo o nelle carceri, coloro che sono privi di fissa dimora, persone con disabilità fisiche, sordi o sordo-ciechi, alle prese con la dislessia o con disagi di natura relazionale o cognitiva. Ciascuno di questi gruppi presenta caratteristiche tali da rendere necessarie specifiche forme di attenzione. Li accomuna il fatto di richiedere tuttavia servizi la cui erogazione necessita di pratiche particolari e di competenze diverse da quelle di cui, in generale, sono in possesso gli operatori delle biblioteche.
Non pochi sono stati in questi anni in Italia i progetti inclusivi avviati da biblioteche, individualmente o in forma consortile, anche grazie alla collaborazione di fondazioni e di associazioni del terzo settore. La partecipazione di qualche progetto al Premio intitolato a Maria Antonietta Abenante e una ricerca sul web ha permesso una prima ricognizione, che, per quanto sommaria, permette di identificare caratteristiche e modalità di svolgimento comuni a tutti i progetti.
La prima evidenza è rappresentata dalla sinergia che si è venuta a creare tra gli operatori delle biblioteche e i rappresentanti delle associazioni. La disponibilità, l’entusiasmo e la competenza professionale dei bibliotecari non sono sufficienti a garantire che siano messe in atto le strategie più opportune e che si sappiano utilizzare nel modo più efficace gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione. Allo stesso tempo l’affiancamento che occorre garantire richiede quasi sempre un impegno temporale maggiore di quello che i bibliotecari sono in grado di offrire nel loro lavoro quotidiano. Un secondo elemento che appare comune ai pochi progetti che è stato possibile individuare è rappresentato dal fatto che essi sono stati realizzati in biblioteche di medie o addirittura piccole dimensioni, riconducibili tuttavia sia alla tipologia delle biblioteche di pubblica lettura, che a quelle facenti parte di reti di ateneo. In tutti i casi i risultati conseguiti sono stati ritenuti rilevanti e certamente meritevoli di essere divulgati, per invogliare altre realtà ad attuare iniziative simili o, più semplicemente, per dimostrare che progetti mirati, condotti con metodo ed assiduità e che prevedano anche una parte dedicata alla formazione del personale della biblioteca sono pienamente realizzabili.
Allo scopo di condividere la riflessione su tematiche di così grande impatto etico ed umano con il mondo bibliotecario nel nostro Paese, di fare emergere e far conoscere le iniziative in corso, che saranno certamente assai più numerose di quelle che è stato possibile rilevare nel corso di questa prima ricognizione, di elaborare delle linee guida e un elenco di buone pratiche da sottoporre ad una review nazionale e per avviare qualche progetto pilota al fine di valutare efficacia e fattibilità delle soluzioni proposte, il CNRP dell’AIB in data 2 marzo 2022 ha approvato la costituzione di un Gruppo di studio la cui denominazione dovrà essere concordata tra i partecipanti.
A partire dall’illustrazione di alcune realizzazioni esemplari, la presentazione proporrà una prima traccia (certamente rivedibile) del percorso che attende il Gruppo di studio.

Discussione

11 giugno 2022

Terza sessione:Trasformazione digitale sostenibile.Tutela,Accesso, Riuso.  
Chair: Stefano Ruffo (Coordinatore della Commissione Biblioteche della CRUI; Professore Ordinario di Fisica della materia, SISSA di Trieste)

Interventi (ordine alfabetico):

SDGs e transizione digitale: il ruolo delle European Alliances, Alessandro Arienzo (Coordinatore della rete universitaria europea AURORA; Professore Associato di Storia delle dottrine politiche, Università di Napoli Federico II)

Tra i Partenariati per l’eccellenza, le Università Europee (EUN – European Universities Network) sono l’iniziativa chiave del programma Erasmus+ per il raggiungimento dello Spazio Europeo dell’Istruzione superiore come forma di cooperazione strategica a lungo termine tra le università europee. Dalla sua attuazione nel 2019, l’Iniziativa ha visto nascere 41 alleanze universitarie che raggruppano 284 istituti di istruzione superiore in tutta l’Unione europea e nei paesi partecipanti al programma Erasmus+. L’obiettivo di questo programma è dar vita a campus interuniversitari europei basati su una offerta didattica condivisa, su strategie di sviluppo sostenibile comune, sulla condivisione di infrastrutture e risorse tecnologiche e digitali. La gran parte dei progetti presentati e accolti dalla Commissione mostrano il rilievo degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) nell’orientare le comuni politiche verso la ricerca e l’istruzione. Mostrano anche la necessità, affinché questo accada, che si sviluppino iniziative pilota per la costituzione di infrastrutture digitali necessarie al coordinamento, alla condivisione, al networking di docenti, ricercatori, studenti e stakeholders. Le capacità di cogliere le sfide tecnologiche poste da una crescente integrazione/internazionalizzazione delle attività degli atenei diventano, in altri termini, il prerequisito per la diffusione e l’integrazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile nelle politiche di ricerca, sviluppo, innovazione e impatto sociale degli atenei europei. Nel mio contributo intendo presentare alcune delle esperienze maturate a partire dal 2019 nell’ambito delle European Universities per indicare sia le prospettive più rilevanti, che le sfide e i limiti di queste esperienze.

Sostenibilità e trasformazione digitale, Giovanni Bergamin (Coordinatore dell’Osservatorio AIB Biblioteche e sviluppo sostenibile)

Il patrimonio culturale digitale è formato da una parte dagli interventi di digitalizzazione – intesa qui come conversione da analogico a digitale – e, dall’altra, dalla presenza sempre più rilevante del digitale come unica forma di pubblicazione delle risorse culturali.

L’intervento intende proporre una discussione aperta sui temi del patrimonio culturale digitale e la sua sostenibilità nel contesto della trasformazione digitale (soprattutto nelle biblioteche).
In generale mentre la discussione sul digitale come nuova dimensione o infosfera (Floridi) sembra avere un buon numero di partecipanti, non altrettanto accade per le tematiche della conservazione del digitale nel lungo periodo. Qui in molti casi sembra  manchi la consapevolezza che stiamo parlando di risorse essenziali per la comprensione del nostro presente e del nostro futuro.

Il diritto al patrimonio culturale: gli strumenti Creative Commons per promuovere e valorizzare l’accesso e la condivisione dell’eredità culturale, Deborah De Angelis (Chapter Lead di Creative Commons Italia e referente italiano di Creative Commons Global Network Council; studio legale DDA)

Il riconoscimento di un diritto al patrimonio culturale (eredità culturale) e l’individuazione di una responsabilità individuale e collettiva nei confronti di tale eredità, in termini anche di conservazione digitale della stessa, sono principi statuiti dalla Convenzione di Faro, ma al contempo anche alla base del movimento open access e open culture fin dalle sue origini. L’esigenza di raggiungere tali obiettivi ha spinto la comunità internazionale ad ideare strumenti standardizzati in grado di agevolare ed incrementare tale processo. Gli strumenti CC sono, infatti, un mezzo chiave del cambiamento, in grado di rispondere all’esigenza di tutela, valorizzazione e accesso al patrimonio culturale soprattutto in un’ottica volta alla creazione di un ecosistema digitale equo e sostenibile in tutto il mondo.

Trasformazione digitale e Open Science: il ruolo delle università, Roberto Delle Donne (Coordinatore dell’Osservatorio CRUI sulla Scienza aperta; Professore ordinario di Storia medioevale, Università di Napoli Federico II)

La trasformazione e la sostenibilità digitale passano dall’intelligenza (non artificiale) delle persone, Gianni Penzo Doria (Dirigente alle Attività istituzionali del Rettore dell’Università degli Studi dell’Insubria e Responsabile scientifico di Procedamus e di Umanesimo Manageriale)

Esiste una terra di mezzo tra intelligenza naturale e intelligenza artificiale? Quali sono i costi – finanziari, economici e sociali – dell’applicazione dell’AI al mondo dei beni culturali e, più in generale, alla nostra società?
L’intervento si chiuderà con un apologo sul dovere di continuare a essere umani nel mondo e nelle organizzazioni, soprattutto in quelle a legame debole.

Linee programmatiche 2014-2017

La strategia dell’Associazione per il mandato 2014-2017 è, in modo prioritario, incardinata sui due focus che hanno costituito il principale riferimento nel precedente mandato CEN e che sono stati indicati come elementi fondanti dalle discussioni più recenti intercorse tra gli organi collegiali, nelle Assemblee generali e, in modo più esteso, nell’ambito della nostra comunità.
I focus principali sono costituiti dalle questioni connesse ai temi della professione, della formazione continua, del lavoro e dell’advocacy delle biblioteche. Tutte le azioni degli organi e delle diverse articolazioni dell’Associazione dovranno avere costantemente presenti gli obiettivi strategici rappresentati dai focus. Il contesto in cui si esprime l’azione dell’Associazione è costituito dalla base Associativa (attuale e potenziale), dal mondo delle biblioteche e della professione, (anche internazionale), in una fase storica complessa, caratterizzata da forti dinamiche di cambiamento (per citare solo due elementi si pensi al digitale e alle questioni connesse alla responsabilità sociale). Elementi strutturali del contesto sono anche i vincoli economici e organizzativi dell’Associazione.
Da questo discende che la linea politica deve essere forte e coerente, e deve dare consistenza a una azione e a una costante presenza dell’Associazione sia nei confronti degli stakeholder esterni, sia nei confronti della nostra comunità.
L’azione politica dovrà inoltre avere come stabile e continuativo riferimento l’importanza del ruolo e del contributo dei giovani per il futuro delle biblioteche, della professione e della nostra Associazione e dovrà rivolgere una particolare attenzione allo sviluppo delle relazioni internazionali e interprofessionali.
In virtù dei cambiamenti in atto, ovvero all’evoluzione della normativa, del contesto sociale e politico esterno e di quello organizzativo interno, si prende in considerazione l’opportunità di modifiche e di revisioni statutarie (particolare riferimento alla distinzione di status fra Amico e Associato).
Potremmo elencare queste strategie facendo ricorso ad alcune parole chiave: Promozione, Professione, Partecipazione e Produzione scientifica.
Di seguito si cercherà di dare conto delle strategie, degli orientamenti e di individuare alcuni obiettivi almeno di breve e/o medio periodo, cercando per quanto possibile di fissare azioni e strumenti necessari alla loro realizzazione.

PROMOZIONE: advocacy delle biblioteche

Questo focus impregna l’intera attività dell’Associazione, a partire dall’attivazione di partnership che consentano di accrescere la conoscenza del contesto di riferimento e di agire concretamente nella filiera del libro e nel mondo dell’informazione. E’ evidente che l’advocacy non consiste esclusivamente di azioni di promozione ma deve piuttosto essere una “sensibilità” presente nell’azione quotidiana di tutte le persone che hanno responsabilità Associative e di tutti i soci. I fronti di intervento sono l’ampliamento della conoscenza della realtà di oggi delle biblioteche, la comunicazione, gli eventi, l’interazione con altri soggetti, l’apertura ad alleanze e partnership sociali anche oltre l’orizzonte ordinario.

Conoscenza

Le attività di analisi e di rilevamento della configurazione e dei servizi delle biblioteche e della lettura (con riferimento anche al digitale e all’e-lending) vanno perseguite con una metodologia corretta. Attraverso le Commissioni e Gruppi di studio, il CEN intende partecipare alle rilevazioni esistenti e promuoverne autonomamente di nuove, (indagine sulle biblioteche pubbliche, carcerarie, indagine sull’evoluzione dei servizi digitali, etc.).
Strumenti: Commissione Pubbliche, Ragazzi, Università e ricerca, Statali, Private, Commissione internazionalizzazione, Commissione tecnologie, Utenze speciali, Osservatorio biblioteche e Rapporto Biblioteche italiane, Gruppo Qualità, AIB-WEB.

Comunicazione esterna

Rafforzamento della comunicazione esterna con l’obiettivo di renderla più capillare ed efficace, anche tramite la realizzazione di una specifica formazione rivolta a coloro che si occupano di comunicazione (ad es. per le Sezioni). Presenza sui media in modo continuativo allo scopo di comunicare di più e meglio quello che si fa.

Eventi

BiblioPride; partecipazione ad eventi non necessariamente o direttamente collegati ai beni culturali o alla ricerca (presentazione programmi europei, fondi per lo sviluppo economico e per la creatività, Expo e altre manifestazioni). Campagne nazionali ed internazionali (es. EBLIDA)

Monitoraggio legislazione e presenza tavoli istituzionali

Si tratta di azioni sistematiche da realizzare nei confronti di tutti i possibili stakeholder (a partire dagli Amministratori e dai politici), da condurre a tutti i livelli istituzionali (dal locale all’internazionale); in questo ambito deve essere costante e vigorosa l’attenzione da rivolgere, anche con un atteggiamento proattivo, a norme, progetti, che hanno un impatto sulle biblioteche (finanziarie, diritto d’autore, open access, censura, riordino istituzionale, promozione della lettura, riordino servizio bibliotecario nazionale, agenda digitale, contenuti digitali e e-lending).
Strumenti: Commissione pubbliche, Ragazzi, Università e ricerca Statali, private, Tavolo con ALI e AIE e Forum del Libro, Osservatorio OA, Osservatorio legislativo.

Alleanze e partnership tradizionali e non

Rafforzamento del ruolo delle biblioteche nel progetto Nati per leggere e nei confronti di altri progetti con scopi analoghi, Progetti In vitro, ampliamento e rafforzamento MAB. Allargamento di partnership a soggetti e campagne di interesse sociale (ad es. educazione alla legalità, all’ambiente, alla scuola, all’agenda digitale, alle utenze svantaggiate).
Strumenti: nuove collaborazioni ad es. con ALA Libri accessibili, Associazioni per dislessia, Associazioni portatrici di interessi, Commissione utenze speciali ecc. ecc.

PROFESSIONE E LAVORO

Tra gli obiettivi strategici dell’Associazione vengono riconosciuti come fondamentali per la dimensione professionale la tutela della dignità professionale e del lavoro.
L’inserimento dell’AIB, da parte del Ministero della Giustizia, nella categoria delle associazioni professionali rappresentative a livello nazionale, delle professioni non ordinistiche e l’inserimento nell’elenco tenuto dal MAE Ministero per lo sviluppo economico, costituiscono una precisa responsabilità assunta da AIB di garantire l’alta qualificazione professionale ed il continuo aggiornamento dei propri soci.
L’esigenza sempre più pressante di promuovere la qualità delle strutture, delle collezioni e dei servizi bibliotecari porta con sé l’impegno alla tutela della dignità professionale e lavorativa di coloro che sono agenti fondamentali per biblioteche di qualità. Questo impegno promuove la creazione di un meccanismo virtuoso di attestazione che consenta, agli “Associati” che ne abbiano i requisiti, di essere “attestati” nella loro qualifica di bibliotecario, beneficiando appieno delle potenzialità della nuova normativa. Occorre cogliere l’occasione per conferire “sostanza” alla nuova identità Associativa: un obiettivo ambizioso e complesso che può essere raggiunto solo attraverso azioni mirate, collaborative e coraggiose. In questa prospettiva, ancora più di prima, la formazione continua di AIB assumerà un valore strategico. Sarà compito dell’Osservatorio Formazione perseguire la strada della certificazione/accreditamento a livello nazionale dei corsi AIB al fine di supportare attraverso un sistema formativo con crediti la professionalità richiesta per l’iscrizione all’Associazione. L’AIB inoltre deve garantire l’offerta di corsi ed altri servizi e materiali di aggiornamento continuo per rendere possibile la formazione continua degli Associati bibliotecari seguendo standard di qualità di livello europeo e garantendo l’accreditamento delle competenze acquisite nella formazione.

Parte prima: professione e lavoro

Conoscenza

Per pianificare interventi mirati occorre promuovere maggiore conoscenza del mondo della professione e del lavoro e della sua evoluzione; in particolare occorre monitorare:

  • modalità di ingresso dei giovani (e meno giovani) nella professione e relative condizioni lavorative;
  • procedure di esternalizzazione, di reclutamento e tipologie contrattuali applicate al vasto fronte dei lavoratori precari;
  • modalità di riqualificazione e di inquadramento per l’ampio insieme costituito dai lavoratori pubblici e privati;
  • problematiche generate dal mancato turn over e azioni specifiche;
  • raccolta di testimonianze dei lavoratori delle biblioteche, anche tramite la creazione di “dossier” da sottoporre all’attenzione dei soggetti istituzionali;
  • raccolta di buone pratiche e di esempi di successo nella carriera dei professionisti;
  • studi e ricerche sull’evoluzione della professione.

Monitoraggio, legislazione e presenza a tavoli istituzionali

Si ritiene opportuno estendere e rinforzare le seguenti azioni:

  • Monitoraggio costante della normativa regionale, nazionale e internazionale in tema di professioni non ordinistiche, della normativa, dei provvedimenti e dei programmi pluriannuali in materia di beni culturali e di formazione professionale (per fare alcuni esempi: diffusione della conoscenza della legge 4/2013, Legge 13/2013, applicazione Legge Madia, provvedimenti occupazione, P.A., semplificazione amministrativa, Norme per stages, tirocini)
  • Promozione di accordi e di protocolli d’intesa con i soggetti coinvolti (ANCI, UPI, Conferenza Stato, Città e autonomie locali, Conferenza Stato – Regioni, Ministero Beni Culturali, CRUI, Parti sociali) per i profili professionali degli operatori, per i criteri di gare e concorsi pubblici e per il diritto alla formazione continua
  • Rafforzamento del legame politico e operativo con il CoLAP (Coordinamento delle libere associazioni professionali) a cui l’AIB è iscritta da anni, per supportarne l’azione politica e per contribuire alla creazione e all’efficace funzionamento dei Comitati regionali CoLAP
  • Redazione di una “Carta nazionale delle professionalità operanti in biblioteca” che indichi chiaramente a tutti i soggetti pubblici e privati che hanno responsabilità istituzionali, amministrative e formative i profili indispensabili al buon funzionamento delle biblioteche

Strumenti: Commissioni, adeguamento di Olavep (potenziamento della rete di referenti regionali, del servizio di consulenza ai soci sulle tematiche professionali, e repertoriazione e sistematizzazione delle attività di servizio, ad es. FAQ), Osservatorio legislativo, Osservatorio Biblioteche italiane, Rapporto biblioteche italiane, collaborazione con CoLAP e con MAB.

Parte seconda : Formazione continua

Conoscenza

Valutazione del fabbisogno per la formazione continua, raccolta di dati utili per la stesura di studi, statistiche e ricerche sull’impatto della formazione professionale sia nel luogo di lavoro che nel contesto più ampio della società.
Linee guida sui criteri di qualità dell’ offerta formativa AIB esistente, predisposizione del catalogo dei corsi AIB offrendo diverse modalità di erogazione in e-learning e in presenza, realizzazione di Linee guida per l’attestazione delle competenze acquisite con la formazione continua.
Strumenti: Osservatorio formazione, Commissioni, Gruppi di studio, rafforzamento referenti sezioni per la formazione, valorizzazione competenze interne

Adeguamento dell’offerta di formazione continua AIB

  • avvio e partecipazione a tavoli tecnici nazionali e locali sulla formazione continua (governi e stakeholder nazionali e locali, Università, Istituzioni ed agenzie pubbliche e private ) e relative collaborazioni
  • in accordo con le Sezioni Regionali e con gli organi scientifici, predisposizione di un pacchetto di offerta formativa di massima, che si connoti come “offerta AIB”, da integrare e da completare sulla base delle esigenze poste dall’evoluzione della professione e in relazione ai vincoli di compatibilità logistica ed economica degli Associati
  • predisposizione di un regolamento per l’aggiornamento continuo degli Associati per il rinnovo dell’attestazione
  • attivazione di un servizio di mentoring, rivolto in particolare ai giovani Associati, che li aiuti a costruire e a mantenere aggiornato il loro portfolio (o Libretto formativo) collegandolo o integrandolo con la banca dati Soci;
  • progettazione di offerta formativa MAB
  • azioni utili per l’avvicinamento di giovani al mondo del lavoro (attivazione contatti nazionali e internazionali per stages, viaggi di studio, scambi, attivazione di microcredito per la formazione)
  • stimolare dibattiti e studi sui benefici dell’inserimento delle biblioteche nell’Agenda digitale, ad esempio come centri di supporto alla formazione continua ed all’e-learning.

Strumenti: Adeguamento Osservatorio Formazione (rafforzamento dell’azione complessiva, sperimentazione di moduli, valorizzazione delle competenze acquisite con il Corso sull’e-learning, rafforzamento referenti sezioni per la formazione, sostegno alle Sezioni – singole o associate – nella realizzazione dei Corsi, inserimento nell’OF di Studenti e Associati young, collaborazione con editoria AIB, attività di supporto alle strutture AIB nell’internazionalizzazione e nell’applicazione delle strategie e linee guida di IFLA e EBLIDA) e del legame tra attività editoriale e offerta formativa, Collaborazione con Commissione Attestazione.

PARTECIPAZIONE E COMUNICAZIONE

Occorre valorizzare l’apporto che tutti gli Associati possono dare, attraverso il maggior coinvolgimento possibile, nelle diverse azioni dell’Associazione, i Comitati esecutivi regionali, le commissioni, i gruppi, gli Osservatori e tutti coloro che lavorano nell’AIB. Uno degli obiettivi primari è quello di riuscire ad avvicinare e accogliere i colleghi più giovani, offrendo loro spazio e responsabilità.
Rimane un punto fermo che la comunicazione acquista maggiore forza ed efficacia quando è gestita (o quantomeno coordinata) centralmente, attraverso gli strumenti indicati al punto 3. delle Linee guida sulla comunicazione. L’obiettivo della partecipazione va perseguito anche incoraggiando la massima comunicazione interna con la nomina di un referente alla comunicazione per ogni Sezione, Commissione, Gruppi, Osservatori, ecc., che funga da tramite con la segreteria nazionale, affinché tutte le attività (corsi, eventi, ecc.) abbiano la massima promozione interna ed esterna.

Oltre al miglioramento (soprattutto grafico) degli strumenti esistenti, riguardo i canali del punto 3.7 (“Altri strumenti del web”) si valuterà l’apertura di nuovi canali (indicativamente YouTube per i video e Pinterest o Instagram per le fotografie) e la formulazione di brevi linee guida operative. Relativamente al punto 3.11 (“Liste di discussione”), si valuterà l’opportunità e l’utilità di istituire specifiche liste per creare comunità di interesse collegate ad alcune tematiche (che possono coincidere o meno con le Commissioni e i gruppi).

Strumenti: massima collaborazione con CNPR e sezioni, call per Commissioni e Gruppi, incentivi alla partecipazione, AIB Notizie, multicanalità (AIB-WEB, newsletter, social, wiki e blog, AIB–CUR), incontri in streaming o in differita, collaborazione con CoLAP per servizi agli Associati (consulenza legale, assicurazione etc.), ampliamento pacchetto convenzioni.

PRODUZIONE SCIENTIFICA

Si tratta di valorizzare le ingenti competenze scientifiche degli Associati, producendo ricerche, studi ma anche buone pratiche da diffondere attraverso attività editoriale e incontri scientifici. Qui l’attenzione al contesto internazionale è cruciale.

Funzionali a questo obiettivo strategico sono alcuni servizi agli Associati:

  • l’istituzione di premi per ricerche, partecipazione a conferenze (compatibilmente con le risorse disponibili)
  • la formulazione di linee guida, standard e toolkit
  • valorizzazione della produzione editoriale AIB, attraverso iniziative come presentazioni di libri, club di lettura, promozione anche sui social media
  • accesso alla collezione di e-book Library Science di Ebrary, che dovrà essere oggetto di valutazione per monitorarne l’effettiva utilità e l’eventuale integrazione con altri strumenti di ricerca
  • sconto sull’acquisto di pubblicazioni AIB, sull’iscrizione al congresso AIB e sull’iscrizione a corsi e seminari AIB
  • sconti su acquisto pubblicazioni e abbonamenti di altri editori per l’editoria professionale

Strumenti: AIB Studi, Editoria, Rapporto biblioteche italiane, Commissioni, Gruppi di studio, Congresso nazionale

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Tutti gli obiettivi e le azioni sopra indicate devono essere coniugati con le risorse finanziarie e umane disponibili e con i vincoli posti dall’organizzazione interna.
Gli obiettivi da realizzare sono :

  • ampliamento della conoscenza della base Associativa come fattore fondamentale di ogni intervento e come indispensabile strumento di rilevazione degli effetti dell’azione complessiva. Ciò potrà essere compiuto attraverso un adeguamento della banca dati soci (o, se economicamente sostenibile con un suo completo rinnovo) anche creando le condizioni affinchè il compito di aggiornamento delle informazioni personali sia realizzato, laddove possibile, direttamente dagli Associati
  • adeguamento statutario e regolamentare in correlazione all’evoluzione dell’Associazione
  • nuova sede
  • servizi accessori ai Soci
  • pianificazione di azioni di supporto e strategie finanziarie che incentivino la partecipazione alle attività AIB, soprattutto da parte dei più giovani (si valuterà, ad esempio, la fattibilità di attivare un “microcredito per la formazione”)
  • equilibrio di bilancio e maggiore fluidità e precisione nelle procedure amministrative (possibilità per le sezioni di agire direttamente (limitatamente) sul database contabile, controllo di gestione di finanziamenti/progetti, istruzioni per i CER, documento di buone pratiche per tutte le articolazioni dell’Associazione
  • compatibilità azioni e risorse per rendere sostenibili le azioni promosse
  • vendita di servizi a terzi (corsi, utilizzo piattaforma e-learning)
  • fund raising, ricerca sponsor

 

 

Relazione di accompagnamento al Bilancio consuntivo 2013

Approvata dall’Assemblea generale degli Associati, Torino 12 maggio 2014

[testo in PDF]

L’esercizio 2013 si è chiuso con un utile di esercizio pari a € 56.216,14. Questo risultato, che fa seguito all’esito positivo dell’esercizio 2012 (+ € 41.504,51), inverte la preoccupante tendenza registrata nel 2010 e 2011, quando i bilanci associativi avevano chiuso in pesante passivo, ed è l’esito dell’azione di risanamento e rilancio impostata dal CEN e dal CNPR nel triennio appena trascorso. In particolare, il ritorno in attivo del bilancio del Nazionale, che aveva contribuito in maniera sostanziale a determinare il risultato negativo del biennio 2010-2011, sembra autorizzare un cauto ottimismo: dopo il segnale di inversione di tendenza registrato nel 2012 (+ € 646,81), il Nazionale ha chiuso l’esercizio 2013 con un utile pari a € 11.855,15. Dal canto loro le Sezioni regionali totalizzano un attivo pari a € 44.360,99, migliorando il positivo risultato dell’anno precedente (+ € 40.747,33).

Il CEN propone all’Assemblea Generale degli associati di utilizzare l’utile di esercizio come segue:

  • l’utile d’esercizio realizzato dal Nazionale, pari a € 11.855,15, è utilizzato per ridurre il disavanzo 2010 iscritto a bilancio (Stato patrimoniale – Attività – codice 33015), che passa quindi da € 37.603,82 a € 25.748,67;
  • l’utile d’esercizio realizzato dalle Sezioni regionali, pari a € 44.360,99, è iscritto all’Avanzo di gestione (Stato patrimoniale – Passività – codice 33030).

La Tabella seguente riepiloga l’andamento dei bilanci degli ultimi tre anni.

2011 2012 2013
Nazionale -€ 50.573,26 € 646,81 € 11.855,15
Sezioni € 21.712,01 € 40.747,33 € 44.360,99
TOTALE Utile/Perdita d’esercizio -€ 28.861,25 € 41.394,14 € 56.216,14

 

Il CEN uscente esprime soddisfazione per il risultato dell’esercizio 2013 ma ritiene di dover suggerire ai nuovi organi associativi di proseguire nella politica di risanamento, perseguendo l’equilibrio strutturale fra costi e ricavi che, malgrado gli sforzi, non appare ancora pienamente raggiunto. La tenuta del bilancio e con esso, il futuro della nostra Associazione dipenderanno dal successo del nuovo regime di iscrizione avviato nel 2014 in attuazione del dettato statutario e delle indicazioni contenute nella Legge 4/2013, ma soprattutto dalla capacità dell’AIB di interpretare con intelligenza, forza ed efficacia il ruolo di principale associazione professionale dei bibliotecari italiani attraverso una politica tesa a rappresentare tutte le istanze della nostra professione in ogni sede istituzionale, a livello internazionale, nazionale e locale.

Il contesto in cui si troverà a muoversi la nostra Associazione, infatti, continuerà a patire gli effetti di una congiuntura economica sfavorevole e del deficit culturale della classe dirigente italiana, che stenta a cogliere l’importanza dell’investimento nelle infrastrutture della cultura e della conoscenza, condannando l’Italia a una recessione senza prospettive. Il richiamo alla centralità delle biblioteche in qualsiasi politica di sviluppo e di rilancio del Paese dovrà rappresentare il mantra dell’azione politica del prossimo esecutivo AIB, mentre l’affermazione e la valorizzazione delle capacità professionali dei bibliotecari nel campo della mediazione e alfabetizzazione informativa e digitale rappresenteranno la sfida da portare in qualsiasi tavolo istituzionale.

Come già indicato dal Presidente uscente nella relazione di apertura del 58° congresso nazionale, le novità introdotte dalla Legge 4/2013 avranno ricadute progressive sull’identità e sugli assetti organizzativi della nostra Associazione. Il CEN uscente ha avviato – senza riuscire a compierla completamente – una transizione storica: da associazione culturale, mossa da ragioni ideali a dare una voce al ruolo delle biblioteche, la nostra Associazione si appresta a diventare una moderna associazione professionale, rappresentativa delle istanze di migliaia di professionisti. I passaggi ancora da compiere riguardano la definizione delle caratteristiche dell’attività di aggiornamento che concorre alla formazione continua degli associati e delle modalità di rilascio di crediti formativi, la definizione dei requisiti di qualificazione professionale che abilitano all’accesso a profili professionali di specializzazione funzionale, e soprattutto la definizione di accordi con le associazioni rappresentative (ANCI, UPI, Conferenza delle Regioni, CRUI, Federculture) e con i sindacati di categoria, per sancire che il bibliotecario deve essere obbligatoriamente in possesso di competenze e abilità certificate, capacità derivanti da percorsi di studio e professionali definiti, e che questi requisiti sono discriminanti per lavorare come bibliotecario.

La Legge 4/2013 richiederà un grande sforzo di adeguamento, ed è bene che sia chiaro che al momento le garanzie di tutela reale per i bibliotecari sono ancora tutte da costruire. La definizione di requisiti per l’accesso prefigura una associazione di tipo non inclusivo, il contrario dell’AIB che conosciamo, e ci pone di fronte alla scommessa di un ricambio della base associativa e alla probabile esigenza di modifiche radicali degli assetti organizzativi attuali. I nuovi organi associativi dovranno chiedersi se i tradizionali assetti volontaristici siano ancora adeguati alle sfide del futuro o se dovremo passare all’offerta di servizi professionali agli associati, in primis nel campo della consulenza legale su tematiche lavoristiche e fiscali; se alla frammentazione delle commissioni e dei gruppi di studio – nel complesso scarsamente efficaci e produttivi negli ultimi due mandati – non si debba sostituire la compattezza di un centro studi AIB, capace di affrontare con metodo e rapidità problematiche di varia complessità; se a garanzia della qualità della formazione continua non si debba dare vita a un modello interassociativo di derivazione MAB, capace di progettare, erogare e valutare attività di aggiornamento rivolte a tutti i professionisti del patrimonio culturale. Questi e altri nodi problematici – primo fra tutti il perdurante calo degli associati e la scarsa propensione a una partecipazione attiva alla vita dell’AIB – costituiranno un terreno di riflessione per tutte le componenti della nostra Associazione. È convinzione profonda del CEN uscente che l’accentuazione del carattere professionale della nostra Associazione non possa prescindere dall’attenzione verso i bisogni culturali e informativi delle comunità di utenti, che legittimano il nostro ruolo e la funzione sociale delle biblioteche. Per queste ragioni, si ritiene utile illustrare i principali risultati conseguiti nel triennio, le attività svolte e le criticità rilevate, per consentire alla nuova dirigenza AIB e all’Associazione tutta di avviare su di essi una riflessione utile a precisare gli impegni politici, le strategie nel medio periodo e le soluzioni organizzative ottimali per consolidare l’azione dell’AIB nel prossimo futuro. Il punto di riferimento per questa verifica di fine mandato sono le Linee programmatiche 2011-2014 (<https://www.aib.it/attivita/linee-programmatiche/>), con cui l’AIB si è proposta con forza come punto di riferimento per la comunità bibliotecaria italiana.

 

RELAZIONE DI FINE MANDATO 2011-2014 DEL CEN

1. OBIETTIVI STRATEGICI

Advocacy delle biblioteche e del ruolo dei bibliotecari

Il CEN ha operato per creare consenso attorno alle biblioteche e per portare la voce dei bibliotecari italiani al di fuori del nostro specifico comparto professionale, nel tentativo di spiegare alla comunità nazionale perché biblioteche ben funzionanti sono essenziali nella società dell’informazione. Alle iniziative di denuncia e di difesa dei bibliotecari e delle biblioteche – testimoniate, ad esempio, dalla petizione pubblica “La notte delle biblioteche” (https://www.aib.it/attivita/campagne/la-notte-delle-biblioteche/), dall’appello e dalla mobilitazione per la Biblioteca dei Girolamini e per la Biblioteca dell’Istituto di Studi filosofici di Napoli e dalle numerose lettere inviate alle più alte cariche dello Stato, al Governo e agli amministratori locali (si veda in proposito https://www.aib.it/categorie/attivita/comunicati/) – hanno fatto da contraltare gli sforzi per promuovere in ogni occasione possibile una crescita di consapevolezza pubblica e per favorire il sostegno ai servizi bibliotecari. Emblematico, in proposito, il varo della Giornata nazionale delle biblioteche (BiblioPride), nata per ribadire l’importanza del sistema bibliotecario nazionale per la crescita culturale, economica e sociale del nostro Paese; le campagne nazionali di sensibilizzazione (“Se leggere non è il tuo forte fanne il tuo debole”), la partecipazione sistematica e qualificata ai principali eventi nazionali (Fiere del Libro di Torino e Bologna, patrocinio a BookCity Milano e Più libri più liberi a Roma) , la promozione del premio nazionale “A corto di libri” e altre iniziative in grado di catalizzare consenso attorno ai servizi bibliotecari.

Ma lo sforzo compiuto per affermare il ruolo e le ragioni delle biblioteche in Italia ha avuto un riscontro e un esito più rilevanti nell’interlocuzione costante con tutti gli attori del mondo del libro e della lettura, nella presenza a tutti i tavoli progettuali nazionali (come il Piano nazionale per la promozione della lettura avviato dal ministro Bray, il progetto In vitro <http://www.progettoinvitro.it/> avviato dal Cepell, il progetto Amo chi legge <http://www.aie.it/Amochilegge/ILPROGETTO.aspx> con AIE e ALI) e – soprattutto – nella capacità di sviluppare forme di lobby nei confronti di tutti i livelli istituzionali sia attraverso la redazione di documenti programmatici e per il rilancio delle biblioteche (delle biblioteche di ente locale <https://www.aib.it/ attivita/campagne/2012/12818-rilanciare-le-biblioteche-pubbliche-italiane-documento-programmatico/>, delle biblioteche universitarie <https://www.aib.it/struttura/commissioni-e-gruppi/2013/36257-rilanciare-le-biblioteche-universitarie-e-di-ricerca-italiane/> e delle biblioteche scolastiche <https://www.aib.it/struttura/ commissioni-e-gruppi/2013/36263-rilanciare-le-biblioteche-scolastiche-italiane/>) sia con la partecipazione ad audizioni parlamentari e con la presentazione di proposte di modifica normativa che sono state recepite e approvate dal Parlamento, anche se con modifiche: si veda in particolare le misure contenute nel Decreto Legge 91/2013 (noto come “Valore Cultura”), che ha modificato la Legge Levi (L. 128/2011) eliminando il tetto agli sconti per i libri venduti alle biblioteche, reso gratuite le letture effettuate nelle biblioteche pubbliche a fini di promozione culturale (modifica all’art. 15 della L. 633/1941) e introdotto nell’ordinamento italiano il principio del’Open Access, sia pure con forti limitazioni.

Nella direzione di creare di un fronte comune fra varie associazioni interessate al tema della centralità dell’investimento culturale è andato l’appello “Ripartire dalla cultura” (http://www.ripartiredallacultura.it), promosso dall’AIB insieme a ANAI e ICOM, Associazione Bianchi Bandinelli e Comitato per la Bellezza, Federculture, Italia Nostra, Legambiente.

Fra i risultati conseguiti nel triennio, si ritiene opportuno ricordare:

  • la firma di un protocollo d’intesa (https://www.aib.it/struttura/commissioni-e-gruppi/2013/36155-protocollo-dintesa-carceri/) fra AIB, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia e associazioni rappresentative degli Enti locali (Anci, UPI, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome);
  • la collaborazione avviata con il Cepell, finalizzata a realizzare la prima indagine statistica nazionale sulle biblioteche di Ente locale (nel 2013 e 2014) e un’indagine sulle buone pratiche di collaborazione fra biblioteche carcerarie e biblioteche pubbliche (2014, in fase di realizzazione).
  • la convenzione siglata con la Provincia di Foggia per un progetto di accompagnamento e assistenza tecnica ai Poli SBN nella Regione Puglia, con l’obiettivo di riqualificare e valorizzare il Sistema regionale delle Biblioteche e per la realizzazione di un censimento e di una rilevazione statistica sui servizi e le attività del Sistema bibliotecario pugliese.
  • la partecipazione al tavolo di lavoro dedicato alle competenze digitali di base avviato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito dell’attuazione delle “Linee Guida per un Piano nazionale per la cultura, la formazione e le competenze digitali” nell’ambito dell’Agenda Digitale Italiana”.

Anche la comunicazione è stata curata e potenziata in modo particolare, con l’approvazione di linee guida per la comunicazione associativa (https://www.aib.it/chi-siamo/statuto-e-regolamenti/linee-guida-sulla-comunicazione/), la nuova Direttiva su Aib-Web e sull’uso dei social network (https://www.aib.it/chi-siamo/statuto-e-regolamenti/direttiva-su-aib-web/), il varo della nuova versione di Aib-Web e della presenza dell’AIB sui social network (Facebook <https://www.facebook.com/associazioneitalianabiblioteche?fref=ts> e Twitter <https://twitter.com/AIB_it>), oltre al potenziamento dell’attività nei confronti dei media (stampa, radio e tv nazionali e locali), frutto della proficua collaborazione tra l’agenzia Stampa e tutti gli organi associativi, in particolare le sezioni.

Il CEN uscente rivendica con orgoglio che l’AIB, in questo triennio, è diventata interlocutore imprescindibile in tutti i tavoli istituzionali e nell’ambito dei progetti nazionali e locali di promozione del libro e della lettura.

Giovani e lavoro

L’Associazione ha affrontato il tema del lavoro in biblioteca come una priorità assoluta, cercando in particolare di riservare un’attenzione specifica ai giovani professionisti, alle modalità del loro ingresso nella professione, al precariato. In particolare, la situazione generale degli organici delle biblioteche italiane, l’invecchiamento del personale in servizio e l’assenza di un vero ricambio generazionale è stata oggetto di numerose denunce. Il primo atto del Presidente e del CEN appena insediati, nel 2011, è stato quello di incontrare i bibliotecari precari di Carpi, impegnati in una faticosa vertenza con il proprio datore di lavoro e con l’amministrazione comunale per la difesa del posto di lavoro.

L’attenzione a questo tema cruciale per il destino delle biblioteche italiane è testimoniata dal 58° Congresso nazionale dell’Associazione, svoltosi a Roma il 28-29 novembre 2013 e intitolato “Quale lavoro in biblioteca? Riconoscimento professionale e valorizzazione della professione bibliotecaria” (https://www.aib.it/ attivita/congressi/c2013/congr58/), accompagnato da tre seminari nazionali dedicati ad altrettanti temi di primaria importanza, organizzati da OLAVEP:

La strategia dell’AIB si è sviluppata su tre fronti: difesa in ogni occasione della dignità e dei contenuti della professione del bibliotecario, inteso nella sua più ampia accezione di lavoratore della conoscenza, attraverso definizione di documenti di indirizzo (si vedano, in proposito, le Linee guida per l’impiego di personale a supporto dei bibliotecari (https://www.aib.it/struttura/osservatorio-lavoro-e-professione/2013/34839-linee-indirizzo-personale-supporto-ai-bibliotecari/), e quelle sulle esternalizzazioni, in via di pubblicazione) e mediante il potenziamento del servizio di consulenza ai soci sulle tematiche professionali (legislazione, formazione ecc.) reso da OLAVEP; approfondimento della conoscenza delle condizioni di lavoro applicate nel comparto, grazie all’indagine nazionale realizzata dall’Osservatorio Lavoro e Professione (OLAVEP) con lo scopo di fotografare lo stato della professione bibliotecaria in Italia negli aspetti dell’inquadramento contrattuale, formazione continua e andamento occupazionale, e all’attività di monitoraggio dei concorsi e delle gare d’appalto, queste ultime sempre più determinanti per chi si affaccia alla nostra professione in un’epoca caratterizzata dalla transizione dello status giuridico del bibliotecario da dipendente pubblico a operatore privato; attività di sensibilizzazione, attraverso la campagna “No al massimo ribasso” con la quale l’AIB ha preso una posizione decisa contro gli appalti giustificati esclusivamente dal vantaggio economico, sollecitando la trasparenza nelle procedure di spesa dei Beni Culturali.

L’AIB ha anche criticato pubblicamente il bando MiBACT “500 giovani per la cultura” (https://www.aib.it/ attivita/comunicati/2013/39651-bando-500-giovani/).

Il fronte del lavoro dovrà essere presidiato con assiduità e fermezza anche in futuro, per cercare di porre un argine al deterioramento progressivo delle condizioni occupazionali e alla riduzione degli organici, cercando di dare risposte concrete ai giovani bibliotecari che stentano a vedere nell’AIB un elemento di reale tutela per il loro avvenire professionale.

Riconoscimento della professione

La terza priorità strategica del triennio ha riguardato la trasformazione dell’AIB in una moderna associazione professionale, in attuazione della riforma statutaria approvata nel novembre 2010. L’AIB con decreto del Ministero della Giustizia, ai sensi dell’art. 26 del Decreto Legislativo 6 novembre 2007, n. 206, è stata annotata nell’elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni non regolamentate. Successivamente, l’approvazione da parte del Parlamento della Legge 14 gennaio 2013 n. 4 sulle professioni non ordinistiche ha sancito l’avvio di una nuova fase, nella quale solo i bibliotecari in possesso di specifici requisiti di studio e professionali e di un documentabile percorso di formazione permanente o continua potranno essere Associati all’AIB. La nuova normativa prevede l’emanazione di una Norma UNI sulla professione del bibliotecario, attualmente in via di approvazione, alla cui gestazione l’Associazione ha partecipato direttamente e che rappresenta per l’Italia un obiettivo storico: quello del riconoscimento formale della nostra professione, vagheggiato e atteso da diverse generazioni di bibliotecari italiani.

Il CEN si è assunto l’onere di iniziare a dare forma alla nuova identità associativa attraverso la realizzazione degli adempimenti previsti dalla L. 4/2013: approvazione del nuovo regolamento di iscrizione (https://www.aib.it/chi-siamo/statuto-e-regolamenti/regolamento-iscrizioni/) contenente i requisiti per essere ammessi all’AIB, definizione dei requisiti di qualificazione e degli standard per l’esercizio dell’attività professionale (in via di pubblicazione), nomina della Commissione di attestazione, costituzione di un elenco pubblico degli Associati (https://www.aib.it/chi-siamo/elenco-associati/), creazione di uno sportello per il consumatore (https://www.aib.it/chi-siamo/sportello-consumatore/), revisione del codice deontologico e del codice di comportamento (in fase di completamento), avvio della stesura di un regolamento per la formazione continua e riorganizzazione del settore formazione con la creazione di un Osservatorio Formazione, la definizione di un approccio metodologico standardizzato alla progettazione formativa e l’attivazione di una piattaforma per la formazione a distanza.

Il tema della formazione dei bibliotecari è stato al centro del primo Seminario nazionale di biblioteconomia organizzato nel maggio 2013 a Roma, Università La Sapienza, dalla Società italiana di Scienze bibliografiche e biblioteconomiche in collaborazione con l’AIB. Il Seminario, al quale hanno partecipato numerosi docenti italiani e stranieri, si proponeva di fare il punto sullo stato della didattica e della ricerca in biblioteconomia nell’università italiana.

Nell’attuazione di questo percorso di riconoscimento professionale il CEN ha ritenuto di dover rafforzare il legame politico e operativo con il Colap (Coordinamento delle libere associazioni professionali), a cui l’AIB è iscritta da anni, anche attraverso la partecipazione di un delegato dell’AIB ai suoi organi direttivi e alle delegazioni COLAP regionali, nonché ad alcune iniziative nazionali, come l’evento COLAP “PLUS Italia 2012” con produzione di due video divulgativi sulla nostra professione.

Fra le attività previste e non realizzate c’è la redazione di una “Carta nazionale delle professionalità operanti in biblioteca”, che si segnala al prossimo CEN come documento utile per indicare a tutti i soggetti pubblici e privati che hanno responsabilità istituzionali, amministrative e formative i profili delle professionalità indispensabili al buon funzionamento delle biblioteche.

Il CEN ha inoltre ritenuto prematura, alla luce dell’evoluzione della normativa, la pubblicazione di specifici profili professionali – una bozza dei quali è stata prodotta da OLAVEP. Il CEN uscente ritiene che la definizione di requisiti di qualificazione per alcuni profili di bibliotecario specializzato (come, ad esempio, il conservatore, il bibliotecario musicale ecc.) debbano essere oggetto di una concertazione con le associazioni consorelle, tenendo conto di quanto previsto dalla Norma UNI per le competenze, abilità e conoscenze del bibliotecario “di base”.

2. ATTIVITÀ E PROGRAMMI

Si segnalano sinteticamente, seguendo l’indice delle Linee programmatiche 2011-2014, le principali attività e programmi realizzati.

Rapporti istituzionali
  • costituzionedel MAB – Musei Archivi Biblioteche a livello nazionale (http://www.mab-italia.org/), promozione della nascita di delegazioni regionali MAB;
  • organizzazione con ANAI e ICOM del primo congresso nazionale MAB denominato “Stati generali dei professionisti del patrimonio culturale”, che ha portato alla condivisione di alcuni obiettivi comuni: i sistemi culturali, il lavoro, le competenze degli operatori e il riconoscimento delle professioni, la collaborazione durante le emergenze (Milano, Palazzo Lombardia, 22 – 23 novembre 2012);
  • preparazione del secondo congresso nazionale MAB, che si terrà a Roma il 20-21 novembre 2014;
  • partecipazione al gruppo di lavoro “Livelli di valorizzazione dei beni culturali” (Codice BBCC art. 114) sottogruppo “Biblioteche e archivi” (iniziativa congiunta della Commissione cultura della Conferenza Regioni-Province autonome e del MiBAC);
  • consolidati i rapporti con i partner della filiera del libro (AIE, ALI, Centro per il Libro, Direzione Generale per le biblioteche, ANCI, DAP);
  • organizzata la giornata di studi sulle biblioteche di ente locale a Genova, 9 marzo 2012 (atti pubblicati a: https://www.aib.it/negozio-aib/novita/le-biblioteche-di-ente-locale-oltre-la-crisi/);
  • organizzata la giornata di discussione sul futuro delle biblioteche e delle reti provinciali, promossa in collaborazione con l’Unione delle Province Italiane, a Foggia, 11 aprile 2013;
  • incontri con Ministro dei Beni Culturali Massimo Bray, Sottosegretario MIUR, Gian Luca Galletti, vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, coordinatore degli assessori regionali alla cultura, Mario Caligiuri;
  • partecipazione alle audizioni programmate dalla VII Commissione permanente della Camera relative alla proposta di legge S. 3270 – Froner e altri; Anna Teresa Formisano; Buttiglione e altri; Della Vedova e Cazzola; Quartiani e altri: «Disposizioni in materia di professioni non organizzate»;
  • partecipazione alle audizioni programmate dalla VII Commissione permanente della Camera relative alla proposta di legge 1614 a firma Madia, Samperi, Ferranti, Tenaglia, recante modifiche al codice dei beni culturali e del paesaggio;
  • partecipazione alle audizioni programmate dalla VII Commissione permanente della Camera relative alla proposta di legge C 1504, Giordano, Fratoianni e altri;
  • presentazione di emendamenti al Decreto 91/2013, al Decreto Istruzione, al Decreto del fare;
  • presentazione di proposte di modifica di taluni articoli del Codice dei Beni Culturali.
Diritto d’autore
  • partecipazione di un rappresentante AIB all’expert group di EBLIDA sulla proprietà intellettuale (EGIL);
  • partecipazione di un osservatore AIB alle sedute dell’OMPI/WIPO;
  • inviate osservazioni sulla proposta di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio su taluni usi consentiti di opere orfane;
  • trasmesse all’ANVUR e alla CRUI le osservazioni sul regolamento per il conferimento di file pdf di pubblicazioni scientifiche ai fini della Valutazione della Qualità della Ricerca.
Promozione della lettura
  • stipula di una nuova convenzione fra AIB, Centro per la Salute del Bambino, Associazione Culturale Pediatri, per il progetto Nati per Leggere;
  • stipula di una convenzione fra le associazioni promotrici di NpL e il Centro per il Libro e la Lettura, che riconosce NpL come progetto d’interesse nazionale;
  • proseguita la collaborazione con il Centro per il Libro e la Lettura per la realizzazione del progetto sperimentale “In Vitro”, finanziato da Arcus SpA; nel dicembre del 2012 è stata sottoscritta una convenzione che prevede l’affidamento all’AIB di alcune attività previste dal progetto (management, formazione, produzione di sussidi didattici);
  • partecipazione e sostegno alla proposta di legge di iniziativa popolare sul libro e la lettura, promossa dall’Associazione Forum del Libro;
  • partecipazione al Tavolo interistituzionale e al Comitato ristretto per il Piano nazionale di promozione della lettura;
  • adesione al progetto “Amo chi legge… e gli regalo un libro”, nell’ambito del quale AIB ha destinato 7 kit da 100 libri per ragazzi ciascuno a 7 biblioteche scelte tra le Province de L’Aquila, Teramo e Pescara. L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla generosità di molti colleghi che, all’indomani del sisma, hanno espresso il desiderio di aiutare la popolazione colpita con un contributo all’AIB, che è stato destinato al sostegno dell’attività delle biblioteche abruzzesi più attive sul fronte dei servizi per bambini e ragazzi.
 Servizi nazionali
  • costituito un “Comitato di saggi” che ha predisposto una prima bozza di documento sulla riorganizzazione dei servizi bibliotecari nazionali.
  • Partecipazione alla Commissione istituita dal MiBACT per il rilancio della Biblioteca universitaria di Pisa.
  • Organizzazione a Roma il 20 giugno 2013 di un seminario nazionale dedicato al futuro di SBN, a seguito dell’appello del personale ICCU sulle difficoltà derivanti dai tagli al bilancio dell’istituto. Il seminario ha avviato una riflessione sulla possibile evoluzione del Servizio Bibliotecario Nazionale nel quadro di una più generale esigenza di ripensamento dell’architettura dei servizi bibliotecari italiani, che è stata suggellata dalla proposta per il #nuovoSBN (https://www.aib.it/attivita/2013/39838-nuovosbn/), inviata al Comitato nazionale SBN e al Ministro per i Beni e le attività Culturali e il turismo.
Libertà di accesso alla conoscenza
  • adesione alla protesta “The cost of knowledge”;
  • nell’ambito della consultazione pubblica del MIUR “Horizon 2020” la CNUR ha proposto l’OA come progetto da sostenere.
  • Adesione alla campagna europea “The right to e-read” promossa da Eblida.

 

3. POLITICHE ASSOCIATIVE

Si segnalano sinteticamente, seguendo l’indice delle Linee programmatiche 2011-2014, i principali interventi relativi alla definizione di politiche verso gli associati, gli organi e le articolazioni dell’associazione.

Editoria
  • Traduzione della 23a edizione della CDD, progettazione e rilascio del servizio “WebDewey italiana”, la versione informatica della CDD, in collaborazione con la BNCF;
  • dopo un periodo di pausa è ripartita la pubblicazione della collana ET: nel 2012 sono stati pubblicati i volumi “OPAC” e “La Biblioteca multiculturale”, nel 2013 “FRBR”; è stata inaugurata la nuova collana “Sezioni regionali”;
  • il “Bollettino AIB”, la rivista di biblioteconomia edita dall’Associazione, ha cambiato nome, formato e periodicità e, dal n. 1/2012 è diventato “AIB Studi. Rivista di biblioteconomia e scienze dell’informazione”, consultabile su piattaforma web (http://aibstudi.aib.it/) e, a richiesta, in versione cartacea;
  • pubblicazione ad accesso aperto delle annate 1992-2011 del Bollettino AIB (http://bollettino.aib.it/);
  • pubblicazione dei volumi su Casamassima e Crocetti, in collaborazione con la Regione Toscana;
  • prosecuzione del Premio De Gregori.
 Comunicazione
  • Inaugurato il nuovo sito web, dotato di un CMS che consente la gestione dei contenuti attraverso una redazione diffusa; attivati il profilo Facebook e l’account Twitter, che alla fine del 2012 avevano già registrato numerosi contatti e interazioni;
  • avviata la “Newsletter presidenziale”, con periodicità mensile;
  • oltre 200 uscite l’anno su stampa locale e nazionale e siti web, grazie al lavoro dell’ufficio stampa.
 Formazione:
  • Elaborato un repertorio dell’offerta formativa AIB degli anni 2008-2011;
  • avviata un’attenta riflessione sul nuovo tipo di formazione da proporre, con sperimentazione del “modello a 4 fasi” basato sul processo e l’apprendimento continuo;
  • elaborato un questionario sul fabbisogno formativo con lo scopo di rilevare i temi di maggior interesse, da diffondere all’inizio del 2013;
  • avviata una piattaforma per la formazione online;
  • tentata, senza successo, l’organizzazione di una Summer school AIB.
Servizi agli associati
  • Effettuata un’analisi puntuale dell’andamento iscritti 2008-2011 con profilazione geografica e anagrafica;
  • con la campagna iscrizioni 2012 sono stati introdotti nuovi benefit e convenzioni, ed è stato aumentato al 30% lo sconto sulle pubblicazioni;
  • introdotta la quota young per gli Associati under 35;
  • introdotta la quota reti per i Sistemi bibliotecari territoriali e d’Ateneo.

 

4. STRUTTURA ORGANIZZATIVA

Si segnalano sinteticamente, seguendo l’indice delle Linee programmatiche 2011-2014, i principali interventi realizzati.

Segretario Generale
  • Nomina del nuovo Segretario generale, dott.ssa Monica Rossi, a seguito delle dimissioni della dott.ssa Giovanna Frigimelica (a gennaio 2013).
Bilancio e organizzazione
  • Avviato un controllo di gestione interno puntuale, con predisposizione di report periodici e consuntivo di metà anno per verifiche di bilancio;
  • assunzione di un nuovo addetto alla contabilità.
Sede
  • Non è andato a buon fine il trasferimento degli uffici della Segreteria nazionale e della Biblioteca dell’AIB nello spazio ubicato nell’atrio della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
 Commissioni e gruppi di studio
  • Le Commissioni nazionali e i Gruppi di studio rappresentano a tutti gli effetti una vera e propria criticità, perché negli ultimi due mandati associativi (2008-2011 e 2011-2014) non hanno saputo esprimere, nel complesso e al netto delle eccezioni, quel ruolo di orientamento scientifico che ha sempre rappresentato una forza propulsiva ed evolutiva per l’AIB e per la professione in Italia. Il CEN uscente ha cercato di modificare rispetto al passato le modalità di individuazione dei coordinatori, lanciando una call pubblica fra gli associati (https://www.aib.it/aib/cen/ stampa/call.htm) per ottenere candidature e proposte di lavoro. Alle Commissioni e ai Gruppi di studio è stato chiesto di realizzare, nell’arco del triennio, una pubblicazione scientifica relativa ai temi di lavoro individuati e di organizzare un evento pubblico (seminario, giornata di studi ecc.) in collaborazione con le Sezioni regionali. Il tema della produzione di contenuti scientifici dell’AIB è una componente fondativa e identitaria che dovrà essere attentamente ripensata nelle forme e nelle modalità di produzione in futuro.

 5. ATTIVITÀ INTERNAZIONALE

  • conferma del rappresentante AIB nel Governing board di EBLIDA;
  • svolgimento a Milano dell’EBLIDA-NAPLE Annual conference 2013, 14-15 maggio 2013;
  • partecipazione ai Congressi IFLA di gruppi coordinati di Associati, membri di Commissioni e di altri organi IFLA.
  • partecipazione della President elect dell’IFLA al 58° Congresso nazionale AIB;
  • organizzazione, in collaborazione con la Sezione Lazio e la Biblioteca Apostolica Vaticana, del convegno internazionale “Faster, smarter and richer. Reshaping the library catalogue”, Roma, 27-28 febbraio 2014.

 

ANALISI DEI PRINCIPALI ASSETS DEL BILANCIO

ISCRIZIONI E QUOTE ASSOCIATIVE

L’andamento delle iscrizioni nel 2013 non si è discostato dalla tendenza alla diminuzione degli associati che ormai sembra consolidata. La riduzione (- 4,96%) è praticamente in linea con quella registrata nell’esercizio precedente (- 4,41%) e prolunga la tendenza negativa registrata fra 2004 e 2013, solo momentaneamente interrotta nel 2009, anno della conferenza IFLA in Italia e della pubblicazione della 22° edizione della CDD. Il totale degli iscritti (persone ed enti) scende sotto la soglia delle 3.000 unità.

Fra gli Enti, solo un sistema bibliotecario territoriale ha sottoscritto la nuova quota associativa per le reti bibliotecarie (Sistemi bibliotecari territoriali e Sistemi bibliotecari d’Ateneo).

 

Andamento delle iscrizioni totali (2004 – 2013)
2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004
ABR 75 -14,77% 88 6,02% 83 -14,43% 97 104 104 84 97 84 130
BAS 25 -19,35% 31 -27,91% 43 -34,85% 66 54 47 49 57 36 44
CAL 85 -6,59% 91 5,81% 86 -15,69% 102 145 94 110 135 145 145
CAM 167 -13,02% 192 1,59% 189 -7,80% 205 232 230 245 230 237 296
EMR 203 2,01% 199 -1,49% 202 -1,46% 205 225 236 240 247 251 283
FVG 151 -16,11% 180 24,14% 145 -14,20% 169 173 171 178 184 183 229
LAZ 353 3,82% 340 -4,23% 355 -13,83% 412 403 416 433 445 458 587
LIG 114 -16,18% 136 -3,55% 141 -15,57% 167 161 155 147 145 133 169
LOM 341 -6,32% 364 -1,36% 369 -8,44% 403 414 394 404 387 429 463
MAR 121 13,08% 107 7,00% 100 3,09% 97 99 99 112 117 110 120
MOL 27 17,39% 23 -23,33% 30 -25,00% 40 39 38 44 52 44 52
PMN 156 1,30% 154 -3,14% 159 -4,22% 166 180 139 148 150 128 174
PUG 203 6,28% 191 -11,57% 216 1,89% 212 234 205 263 217 230 201
SAR 185 -15,91% 220 -3,93% 229 7,01% 214 216 214 252 270 225 329
SIC 125 -13,19% 144 -28,36% 201 -20,24% 252 252 229 227 229 215 263
TOS 220 -9,47% 243 -6,54% 260 -14,47% 304 359 343 355 383 430 464
TAA 119 1,71% 117 -6,40% 125 -3,10% 129 129 137 124 122 114 104
UMB 85 4,94% 81 8,00% 75 -6,25% 80 85 80 82 76 72 88
VDA 1 -93,33% 15 -28,57% 21 -40,00% 35 29 28 37 38 37 52
VEN 167 0,00% 167 -14,80% 196 -7,11% 211 236 260 267 250 267 294
ESTERO 11 37,50% 8 14,29% 7 -50,00% 14 10 15 23 30 13 7
2948 -4,96% 3102 -4,41% 3245 -9,36% 3580 3779 3634 3824 3861 3841 4494

In percentuale il calo più sensibile rispetto al 2012 risulta essere quello degli Enti (- 6,54%), seguito dagli associati ordinari (4,89%); in lieve controtendenza gli associati Amici, in calo anche i soci studente.

 

Confronto associati ordinari 2004 – 2013
2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004
ABR 60 -9,09% 66 -1,49% 67 -17,28% 81 87 88 62 78 66 96
BAS 22 -18,52% 27 -27,03% 37 -30,19% 53 45 35 45 46 30 39
CAL 74 -3,90% 77 8,45% 71 -20,22% 89 128 81 97 120 124 126
CAM 138 -10,97% 155 -3,13% 160 -1,84% 163 191 204 216 203 205 251
EMR 150 7,14% 140 -2,78% 144 -2,04% 147 162 168 169 190 188 210
FVG 104 -15,45% 123 28,13% 96 -16,52% 115 122 125 127 133 132 164
LAZ 279 4,89% 266 -6,01% 283 -7,21% 305 297 302 314 322 334 419
LIG 88 -19,27% 109 -8,40% 119 -13,77% 138 134 128 119 118 107 135
LOM 251 -4,56% 263 -5,40% 278 -6,08% 296 313 302 291 281 318 338
MAR 83 16,90% 71 2,90% 69 2,99% 67 64 60 72 72 59 70
MOL 20 5,26% 19 -24,00% 25 -30,56% 36 34 33 35 41 40 44
PMN 118 10,28% 107 0,94% 106 2,91% 103 123 87 94 101 88 121
PUG 152 3,40% 147 -8,13% 160 -3,03% 165 143 135 147 144 153 148
SAR 157 -14,67% 184 -3,66% 191 5,52% 181 176 178 206 227 179 242
SIC 86 -19,63% 107 -26,71% 146 -21,08% 185 153 134 140 132 138 172
TOS 149 -11,83% 169 -7,65% 183 -20,43% 230 253 234 260 281 313 335
TAA 87 -6,45% 93 -7,92% 101 -0,98% 102 103 112 101 104 97 86
UMB 64 10,34% 58 18,37% 49 -7,55% 53 55 55 56 53 44 64
VDA 1 -93,33% 15 -25,00% 20 -41,18% 34 28 27 35 34 34 50
VEN 107 -1,83% 109 -16,15% 130 -5,80% 138 157 180 183 173 197 215
ESTERO 7 40,00% 5 0,00% 5 -44,44% 9 5 6 4 7 1 2
TOTALI 2.197 -4,89% 2.310 -5,33% 2.440 -9,29% 2.690 2.773 2.674 2.773 2.860 2.847 3.327

 

Confronto associati ente 2004 – 2011
2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004
ABR 15 0,00% 15 7,14% 14 -6,67% 15 15 13 14 15 10 15
BAS 3 -25,00% 4 33,33% 3 -66,67% 9 6 7 3 2 2 2
CAL 6 -14,29% 7 16,67% 6 0,00% 6 10 7 6 5 13 14
CAM 17 -15,00% 20 -9,09% 22 -4,35% 23 30 20 22 20 26 33
EMR 52 -7,14% 56 0,00% 56 0,00% 56 61 63 63 53 59 63
FVG 45 -13,46% 52 8,33% 48 0,00% 48 47 45 47 45 42 53
LAZ 59 1,72% 58 0,00% 58 -34,09% 88 80 83 92 95 104 124
LIG 19 -13,64% 22 10,00% 20 -13,04% 23 22 22 22 24 24 28
LOM 78 -15,22% 92 6,98% 86 -9,47% 95 93 88 96 94 103 117
MAR 26 -13,33% 30 11,11% 27 -6,90% 29 33 36 36 35 34 39
MOL 2 -33,33% 3 0,00% 3 50,00% 2 2 3 4 5 4 6
PMN 35 -16,67% 42 -14,29% 49 -12,50% 56 51 47 52 47 39 51
PUG 32 3,23% 31 -6,06% 33 3,13% 32 37 33 37 37 38 45
SAR 27 -18,18% 33 6,45% 31 0,00% 31 37 31 37 32 37 51
SIC 27 22,73% 22 -35,29% 34 -26,09% 46 58 51 52 54 48 61
TOS 61 -6,15% 65 -5,80% 69 0,00% 69 96 91 83 81 91 91
TAA 32 33,33% 24 9,09% 22 -8,33% 24 25 23 23 18 17 18
UMB 20 -9,09% 22 -8,33% 24 -4,00% 25 27 25 25 22 23 20
VDA 0 #DIV/0! 0 -100,00% 1 0,00% 1 1 1 2 2 3 2
VEN 54 -3,57% 56 -8,20% 61 -15,28% 72 79 76 78 72 66 75
ESTERO 4 33,33% 3 50,00% 2 -60,00% 5 5 8 19 22 12 5
TOTALI 614 -6,54% 657 -1,79% 669 -11,39% 755 815 773 813 780 795 913

La contrazione continua degli associati si riflette inevitabilmente sull’andamento delle entrate da quote associative, che nel 2013 sono scese sotto la soglia dei 200.000 euro:

L’avvio del nuovo regime di iscrizione all’AIB nell’esercizio sociale 2014 rappresenta la prima incognita per la sostenibilità dei nuovi assetti associativi: l’attestazione delle competenze garantita dall’iscrizione all’AIB ripristinerà un regime analogo a quello del previgente Albo professionale dei Bibliotecari, e non è da escludere che la risposta dei bibliotecari italiani sarà tanto più positiva quanto più si andranno consolidando forme di tutela reale per la professione, garantite dall’essere associati AIB.

Costi di struttura

La tabella seguente pone a confronto i costi relativi alle attività istituzionali e alle prestazioni che vengono offerte agli associati (AIB Notizie, AIB Studi, AIB Web) e i ricavi da quote associative, abbonamenti e contributi istituzionali. Rispetto al 2011, dove le entrate non avevano coperto i costi, quest’anno la situazione è invertita.

Costi – ricavi 2013

 

 costiricavi2013

 

 

ATTIVITA’ EDITORIALI

L’andamento finanziario delle attività editoriali nel 2013 è stato il seguente:

editoria2013

Nel 2013 il volume di risorse impiegate per la realizzazione di pubblicazioni monografiche è più che raddoppiato rispetto all’anno precedente, a seguito del rilancio dell’editoria associativa. L’apparente sottodimensionamento dei ricavi rispetto ai costi è invece il frutto della concentrazione di molte iniziative editoriali nei mesi finali del 2013: gli effetti sul bilancio delle vendite dovrebbero vedersi nel 2014.

Nel corso del 2013 sono state pubblicate le seguenti monografie:

  • Rapporto sulle biblioteche italiane 2011-2012
  • Il bibliotecario carcerario: una nuova professione? a cura di Amelia Brambilla, Emanuela Costanzo, Cinzia RossiChiara Faggiolani, Posizionamento e missione della biblioteca
  • Tiziana Stagi, Una battaglia della cultura
  • Agnese Galeffi; Lucia Sardo, FRBR
  • Storie da biblioteca: concorso per viaggiare al centro di un mondo tutto da scoprire
  • Arianna Buson, La biblioteca multiculturale
  • Biblioteche: valore e valori, a cura di Lucia Antonelli.

La transizione al digitale di AIB Studi si è definitivamente compiuta nel 2013 e la testata ha significativamente ottenuto un sostanziale equilibrio fra costi e ricavi.

È stata avviata la progettazione del servizio “WebDewey”, la versione informatica della CDD, che sarà attivo dalla primavera del 2013.

Resta invece da definire il futuro di AIB Notizie, che nella forma attuale presenta costi eccessivi non adeguatamente giustificati in termini di tempestività ed efficacia informativa. Il CEN uscente ha avviato una riflessione su questo tema e ha deciso di rinforzarne il carattere di houseorgan ufficiale affidandone la direzione al Segretario Generale, con il compito di ripensarne radicalmente  formato, periodicità e contenuti in collaborazione con la redazione.

Nel complesso questo comparto di attività, dopo la stasi del 2011-2012 ha dato un significativo segnale di ripresa e ha saputo rinnovarsi nel piano editoriale, nei contenuti e nei formati.

FORMAZIONE

formazione2013

La formazione a partire dal 2013, in base a quanto concordato fra CEN e CNPR, è stata erogata solo a livello di Sezioni regionali, mentre il Nazionale si è riservato un ruolo di orientamento generale e di supervisione metodologica delle attività formative. La redditività di questo ramo di attività, malgrado la crisi economica attraversata dalle biblioteche, è aumentata di circa il 10% rispetto al 2012.

 

RELAZIONE DI FINE MANDATO 2011-2014 DELLE SEZIONI REGIONALI

Sezione Abruzzo

Nel corso di questo mandato la Sezione abruzzese ha scelto di orientare la propria attività su tre direttrici:

  • l’intervento professionale, in relazione alla formazione e all’aggiornamento;
  • l’intervento politico in merito alla situazione che dal 2009 vede l’Abruzzo privo di ogni intervento istituzionale regionale in materia di biblioteche;
  • la prosecuzione dell’intervento di emergenza nelle zone terremotate del cratere, così come istituzionalmente definito, tramite il progetto Per l’Abruzzo nel quale l’AIB è stato promotore determinante insieme al progetto Nati Per Leggere.

La Sezione inoltre ha curato l’adesione alle iniziative nazionali, unitamente alla prosecuzione del progetto regionale Nati Per Leggere.

L’intervento professionale si è realizzato attraverso una serie di corsi-seminari di interesse tematico dei soci, rilevati a inizio mandato tramite una indagine regionale tendente a far emergere parte del bisogno formativo. In particolare si è sperimentata una modalità formativa di lunga durata, grazie a una convenzione tra Associazione e Comune di Lanciano, che nel 2012-2013 ha dato origine a un corso articolato in più incontri nel quale si sono iniziati a sperimentare alcuni elementi del modello a 4 fasi elaborato dall’Osservatorio formazione dell’Associazione, e che fin dalle prime elaborazioni il CER ha valutato come una innovazione di grande efficacia. L’efficacia dell’esperienza ha portato a elaborare e proporre alla Soprintendenza per i Beni Librari della Regione un ulteriore corso di tipo complesso finalizzato alla formazione di base che, per le note vicende giudiziarie abruzzesi, soltanto quest’anno si concretizzerà in una convenzione e successiva attuazione.

L’azione politica dell’Associazione si è avviata con la cooperazione tra archivisti e operatori museali (Anai e Icom) costituendo il MAB Abruzzo con un documento di indirizzo discusso e condiviso nell’assemblea congiunta tenuta a maggio 2012. Se sul versante istituzionale regionale tale iniziativa ha avuto un riscontro assolutamente inascoltato, ha invece avuto una buona efficacia in termini di scambio e maggior chiarezza delle problematiche professionali comuni che, con alti e bassi, ha portato nel 2013 a un incontro pubblico nel quale si sono fissati alcuni punti per l’amministrazione regionale in occasione delle prossime elezioni, in particolare tra l’altro: trasparenza e regole, partecipazione dei professionisti alle scelte del governo regionale, costituzione di un sistema di rete, definizione di standard di qualità essenziali per l’accreditamento dei servizi bibliotecari, archivistici e museali. In fase di fine mandato su sollecitazione dell’AIB, in occasione della Sezione pescarese del Premio Giorgio De Gregori, e delle direzioni delle quattro biblioteche provinciali, è stata costituita dall’UPI abruzzese una commissione tecnica per redigere una nuova legge regionale sulle Biblioteche. La Sezione ha prodotto un documento scientifico di indirizzo, pubblicato sul sito, nel quale sono stati fissati alcuni principi orientativi come quello della costituzione di un sistema regionale. È stata anche concordata una proposta di legge, che comunque dovrà avere alcune verifiche in particolare con l’ANCI ( passaggio imposto dalla Sezione abruzzese AIB).

L’intervento di emergenza nelle zone terremotate ha dato continuità significativa in relazione alle azioni intraprese dal mandato precedente. In particolare è stato proseguito il progetto Per L’Abruzzo con la costituzione della rete PERLA (biblioteche per ragazzi comunali, scolastiche e di associazione) nella quale sono confluiti i fondi donati dalla campagna di solidarietà post terremoto promossa dall’AIB nazionale e da Nati Per Leggere. Nel corso del presente mandato si è concluso il corso di aggiornamento avviato precedentemente e finalizzato a costituire le competenze di base utili a gestire le biblioteche della rete, e inoltre è stato condotto un rilevamento delle singole strutture tramite la compilazione di profili di servizio di ogni biblioteca aderente e nell’ambito della iniziativa “Amo chi legge”, si è anche concluso il progetto di solidarietà con la donazione da parte dell’AIB  Nazionale di un lotto di libri per ragazzi per ogni biblioteca.

Infine il progetto Nati Per Leggere ha visto accresciuta la rete dei progetti locali, attraverso una azione di consulenza, grazie alla consolidata e positiva collaborazione tra l’AIB e l’ACP abruzzese, con la promozione di incontri territoriali di progetto. Da sottolineare, come fattore di novità del periodo di mandato, un coinvolgimento emergente dei Servizi educativi per la prima Infanzia (Nidi e Servizi Integrativi), che stanno partecipando in forma attiva.

Sezione Basilicata

Dal novembre 2013 la Sezione è stata commissariata in quanto alcuni componenti degli organi direttivi risultavano decaduti non avendo rinnovato l’iscrizione per due anni consecutivi; gli unici in regola risultavano il Presidente e il Segretario/Tesoriere. Senza trascurare il fatto che, per quanto piccola, la Sezione nel 2013 conta solo 23 soci a fronte dei circa 50 degli anni precedenti. Il CEN, dopo l’approvazione in Assemblea nazionale, ha dunque nominato un commissario per portare avanti le attività della Sezione fino all’espletamento delle elezioni per il rinnovo delle cariche sociali.

Il lavoro svolto dal commissario durante il periodo di transizione è stato soprattutto politico, volto a sensibilizzare e motivare i colleghi di tutto il territorio per far “rinascere” la Sezione che per tradizione è stata sempre molto attiva. Si è cercato di incentivare e sollecitare una costante collaborazione e condivisione con il CEN e con le Sezioni limitrofe, per altro già contattate e disposte a cooperare.

Si sono svolti alcuni incontri con i soci che hanno mostrato interesse a candidarsi per il nuovo CER, si è cercato di suggerire varie modalità su come organizzare e strutturare il nuovo direttivo per raggiungere gli obiettivi che si andranno a formulare nelle future linee programmatiche per la guida della Sezione. Si è, inoltre, segnalato con forza di tenere conto non solo della distribuzione territoriale ma anche dei vari comparti di appartenenza per far si che tutte le tipologie di biblioteche fossero rappresentate nel futuro CER.

Sono stati svolti incontri con alcune Istituzioni del territorio quali l’Università di Potenza. È stato avviato un incontro con i colleghi della Biblioteca Provinciale di Matera e della Biblioteca Nazionale di Potenza. Tutto ciò al fine di promuovere l’Associazione e allagare la base associativa.

Argomento fondamentale degli incontri svolti è sempre stato la Legge 4/2013, a significare l’interesse dei colleghi al percorso avviato dall’AIB sul riconoscimento professionale dei bibliotecari.

Di seguito le attività svolte della Sezione Basilicata durante il mandato 2011-2014:

  • ottobre 2011 partecipazione al Forum del libro svoltosi a Matera.
  • marzo 2012: Seminario “La biblioteca in tempo di crisi e di e-book” e presentazione del libro “Caro sindaco, parliamo di biblioteche”, con Antonella Agnoli presso la Biblioteca del CNR-Area di Ricerca di Potenza.
  • 25-26 giugno 2012: Corso di aggiornamento professionale “Introduzione alla biblioteca digitale”, con Anna Maria Tammaro.
  • 29 ottobre 2012: Consegna del premio “Mariella Riviello”, IIa edizione, alle biblioteche.
  • 29 novembre 2012: partecipazione alla conferenza-dibattito “A colloquio con Rino Pensato”, organizzata dalla Biblioteca Interdipartimentale di Ateneo, in collaborazione con AIB-Sezione Basilicata presso l’Università degli Studi della Basilicata.
  • aprile 2013: Visita guidata alla mostra “La forgia di Sinisgalli” allestita dalla Biblioteca Nazionale di Potenza.
  • maggio 2013: Seminario formativo “Dopo la Legge n. 4/2013: la norma tecnica UNI, l’attestazione di qualificazione professionale dell’AIB, ruolo e azioni dell’associazione”, con Enrica Manenti.
  • 15 novembre 2013: Corso “La bibliografia analitica e la catalogazione standardizzata del libro antico”, iniziativa aperta anche ai non soci per presentare e far conoscere l’Associazione.
  • 21 dicembre 2013: Reading di lettura, presentazione del libro “Newton contro Dio”, concerto jazz del duo Loreto-Lotito, thé e merenda, per iniziativa natalizia promossa dalla Sezione “Comprate tutti almeno un libro come regalo di Natale”, iniziativa per far conoscere l’Associazione e la professione del bibliotecario ai non addetti ai lavori.

Sezione Calabria

In questo triennio il CER ha perseguito i seguenti obiettivi di mandato.

Crescita professionale

Aggiornamento professionale, realizzato in base all’indagine AIB sul fabbisogno formativo <https://www.aib.it/ attivita/in-primo-piano/2012/28634-questionario-fabbisogno-formativo/>:

  • 27 giugno 2011: corso di aggiornamento Valutare per decidere: come utilizzare gli indicatori di risultato per migliorare i servizi, tenuto da Stefano Parise a Rosarno (RC)
  • 27 ottobre 2011: seminario formativo Progetto Nati per Leggere (NpL), tenuto da Giovanna Malgaroli ad Arcavacata di Rende (CS)
  • 8 e 9 marzo 2012: avviata la prima sperimentazione a livello nazionale del “modello a 4 fasi” con le giornate in presenza ad Arcavacata di Rende del corso Introduzione alla biblioteca digitale, tenuto da Anna Maria Tammaro, proseguito con un lavoro a distanza, di gruppo e individuale, fino a luglio
  • 27 e 28 giugno 2012: continuando con la sperimentazione del “modello a 4 fasi”, si sono  svolte le giornate in presenza a Reggio Calabria del corso La biblioteca come ambiente formativo: nuovi profili professionali per servizi sempre più innovativi, tenuto da Patrizia Lùperi, proseguito fino a ottobre.
  • 29 ottobre 2012: corso di aggiornamento La biblioteca dell’Università: per un uso consapevole, tenuto da Mauro Guerrini ad Arcavacata di Rende.
  • 21 marzo 2013: giornata in presenza a Lamezia Terme del terzo corso di formazione con certificazione delle competenze (modello a 4 fasi) La digitalizzazione del materiale librario: metodi e strumenti,  tenuto da Maria Cassella, proseguito fino a ottobre
  • 2 e 3 maggio 2013: giornate in presenza del corso di formazione con certificazione delle competenze (modello a 4 fasi) Leggere oltre le righe: editoria e letteratura per l’infanzia e per l’adolescenza dal vecchio al nuovo millennio, tenuto da Tito Vezio Viola a Cosenza, ancora in corso
  • 27 giugno 2013: corso di aggiornamento Diritto d’autore e diritto dei lettori: un percorso per bibliotecari, tenuto da Sebastiano Miccoli ad Arcavacata di Rende (CS)
  • 25 febbraio 2014: seminario di aggiornamento Dopo la legge n.4/2013: il bibliotecario professionista e l’azione dell’AIB, tenuto da Maria Abenante a Lamezia Terme (CZ)
  • 14 novembre 2013: corso di aggiornamento Catalogazione delle risorse elettroniche, tenuto da Agnese Galeffi a Reggio Calabria
  • 6-8 febbraio 2014: Corso base per operatori sanitari, socio-educativi e bibliotecari, tenuto da Giorgio Tamburlini, Maria Francesca Siracusano, Tiziana Cristiani a Catanzaro

Il 25 gennaio 2014, nell’ambito del corso nazionale di formazione e certificazione delle competenze La formazione continua AIB e-learning: insegnare ed apprendere usando le nuove tecnologie, la nostra Sezione ha organizzato la giornata in presenza presso la Biblioteca “E. Tarantelli” dell’Università della Calabria.

Promozione della lettura e nascita del progetto NPL

Nasce in Calabria il coordinamento regionale del progetto Nati Per Leggere. Vengono designati il dott. Pino La Gamba per l’Associazione Culturale Pediatri (ACP) e Riccardo del Sordo per l’Associazione Italiana Biblioteche. Successivamente vengono inserite nel coordinamento regionale, Carmela Lacquaniti e Alessandra Stabile.
Si può consultare l’attività svolta a partire dalla pagina <https://www.aib.it/attivita/in-primo-piano/2012/ 28634-questionario-fabbisogno-formativo/>

Nell’ottobre del 2013 viene inoltre sottoscritto un protocollo d’intesa tra Comune di Castrovillari, ASP Cosenza (Azienda Sanitaria Provinciale) AIB Calabria e Nati per Leggere per l’attuazione del progetto locale, seguito da Alessandra Stabile.

Advocacy delle biblioteche e dell’AIB

  • Consulenza a strutture, enti, istituzioni e colleghi calabresi
  • Partecipazione a Bibliopride 2012 con eventi sul territorio e presenza alla giornata finale del 13 ottobre a Napoli
  • Incontri con i colleghi delle Province e/o zone territoriali calabresi su “Professione e Formazione” <https://www.aib.it/attivita/2012/23761-incontri-aib/>
  • Rapporti con la Regione:
  • OLAVEP:
    • Relazione sulla situazione delle biblioteche calabresi per il 58° congresso AIB con il documento dal titolo “Fare il bibliotecario in Calabria” che evidenzia le principali criticità della situazione lavorativa, legislativa, istituzionale ecc., nella nostra Regione
    • Segnalazione di bandi e concorsi in cui sono state riscontrate anomalie agli organi competenti di OLAVEP
    • Vertenza sulla chiusura dell’Istituto della biblioteca calabrese di Soriano Calabro, al momento rientrata

 Comunicazione

Aggiornamento del sito web e informazione tempestiva di tutti gli eventi organizzati dalla Sezione.

Sezione Campania

Il mandato 2011-2014 della Sezione Campania si è da subito configurato come linea di continuità con il lavoro del CER uscente e con il mantenimento degli impegni assunti con gli associati del territorio nel corso della campagna elettorale che ha portato all’insediamento del nuovo CER.

Da un lato era necessario consolidare la presenza dell’Associazione sul territorio, anche alla luce dei grandi cambiamenti strutturali e organizzativi che si profilavano all’orizzonte, dall’altro occorreva mettere in atto forti strategie politiche riguardanti la mission propria dell’AIB, anche in base agli orientamenti che il nuovo CEN stava fornendo alle Sezioni, soprattutto attraverso le dichiarazioni del programma elettorale nazionale.

Sul fronte dell’attività territoriale, i membri del CER Campania hanno preso in carico, ciascuno, un proprio “territorio di competenza” che, in genere, corrispondeva alla Provincia di appartenenza. La suddivisione geografica, accanto a quella più propriamente operativa (le “deleghe” per materie e ambiti) ci ha consentito di operare strategicamente anche in aree periferiche complesse (alcune aree interne e i piccoli centri). Nel corso dei primi mesi di mandato il CER ha raccolto, mediante la strutturazione di una serie di “audizioni” sul territorio, le prime necessità di bibliotecari e biblioteche in merito alle due tematiche principali: formazione e professione. Le audizioni sono state strutturate come piccoli incontri tecnici con i bibliotecari del territorio (da Marcianise a S. Salvatore Telesino, ai centri più grandi come Benevento e Scafati ma anche in molte aree cilentane) che hanno saputo attirare l’attenzione degli operatori, molti non associati AIB, che si sono poi, di fatto, avvicinati alla nostra Associazione. Grande attenzione è stata dedicata alle tematiche tecniche con aggiornamenti sulle materie specifiche della nostra professione (anche con una struttura didattica vicina alle definizioni standard europee quale è stato, ad esempio, il “modello a 4 fasi”). La parte più impegnativa ha riguardato l’approccio al nuovo Programma europeo di coesione (2014-2020) e alla creazione di intese e collaborazioni (ad esempio con ANCI Campania e con molti GAL) per interventi formativi che consentissero di essere preparati a cogliere le molte opportunità che i programmi in divenire potevano offrire al settore dei beni culturali. In questo senso la Sezione ha potuto coordinare una serie di incontri tra le istituzioni politiche locali e i responsabili e rappresentanti delle biblioteche interessati a partecipare alle progettazioni da candidare a finanziamento. Punto di partenza, la stipula di una serie di convenzioni con gli Enti locali (Provincia di Benevento, Provincia di Salerno, Comuni quali Torre del Greco, Pontecagnano, Ariano Irpino, piccoli Comuni dell’area cilentana e della costiera amalfitana), avvenuta tra la fine del 2011 e buona parte del 2012, e incontri programmatrici con gli assessori alla cultura e i dirigenti di settore.

In linea con gli orientamenti del CEN, una grande attenzione è stata rivolta alle tematiche della “professione” e alle attività di Olavep e Colap; in quest’ultimo caso, un membro CER ha partecipato agli incontri orientativi locali, fino alla costituzione del CoLAP Campania, avvenuto nello scorso mese di febbraio. Nel corso del 2012 si è provveduto all’organizzazione di una serie di seminari di preparazione per la costituzione del MAB Campania mentre nel 2013 è stato possibile procedere alla sottoscrizione della convenzione. Ampio spazio è stato dedicato ai temi della professione, soprattutto con riferimento al riconoscimento e all’illustrazione dei contenuti della L. 4/2013. La tematica è stata affrontata più volte sia in sede di incontri MAB Campania che in seminari specifici. Infine, come è nella tradizione della Sezione, uno dei temi centrali dell’attività del triennio è stato quello riguardante il libro antico: oltre alla conclusione di un importante progetto di studio condotto con il coinvolgimento dei nostri Associati e finanziato dalla Regione Campania, la Sezione ha portato avanti il laboratorio sperimentale di indicizzazione del libro antico attivando anche intese con l’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali della CEI.

In previsione della conclusione del mandato e in concomitanza con l’arrivo delle prime candidature al rinnovo degli organi, il CER ha valutato i punti di forza e di debolezza del programma alla luce dei risultati conseguiti: ci sembra di avere ben centrato l’obiettivo dei rapporti politici che rappresentano un’eredità importante per il nuovo gruppo e, nel contempo, un notevole impegno di continuità, sicuramente faticoso da portare avanti anche alla luce dei cambiamenti istituzionali e normativi che riguardano certe tipologie di Enti locali. Sul fronte della formazione molte le tematiche affrontate, in una considerevole quantità di incontri, ma non sufficienti a soddisfare tutte le richieste degli Associati: in questo caso forse, nuove forme di didattica e di somministrazione potranno far superare certi ostacoli legati alla gestione del tempo e alla ottimizzazione delle risorse umane ed economiche coinvolte.

Ma la riflessione più ampia giunge sul fronte dell’advocacy, sia in relazione alla prima edizione del Bibliopride che si è svolta in terra napoletana, sia in riferimento al lavoro corale svolto sul territorio dal Comitato Esecutivo ma anche da tutti quegli Associati che hanno prestato il loro impegno nell’organizzazione delle attività.

Il feedback che, nel corso di questi due anni, è giunto alla Sezione dai bibliotecari e dalle biblioteche del territorio ha il sapore del raggiungimento di un obiettivo comune che vede nel sostegno alla valorizzazione delle strutture culturali del territorio (soprattutto di quelle con maggiori difficoltà tecniche, gestionali e di visibilità) e del lavoro dei colleghi uno dei punti di maggiore forza del CER uscente.

Sezione Emilia Romagna

Nel mandato 2011-2013 la sezione Emilia Romagna ha puntato su alcuni temi:

  • professione e coinvolgimento dei soci
  • formazione e aggiornamento;
  • intervento di supporto alle zone terremotate
  • Fiera del Libro per ragazzi di Bologna

In sintesi:

gli incontri formativi/seminari in questi tre anni sono stati 14

  • 12 patrocini (registrati) e molti di loro con intervento di un componente del CER
  • organizzazione di 2 Bibliopride (PC, RA) e in varie biblioteche della Regione (coordinamento e pubblicazione sul sito AIB)
  • organizzazione di 3 Fiere del Libro per ragazzi: nuova formula di organizzazione dello spazio stand mettendolo a disposizione per incontri gratuiti, sia per esporre esperienze che per incontri formativi (AIB e NPL)
  • Seguito, come correlatori, una tesi di laurea in Architettura sugli spazi della biblioteca e presentazione all’assemblea degli associati
  • aggiornamento della pagina web regionale
  • pubblicazione della Bibliografia ZOOM: libri d’artista per ragazzi
  • partecipazione di due membri del CER al corso e-learning “Formazione continua”

Contatti con diversi Enti e Istituzioni per i quali abbiamo organizzato corsi: Università di Ferrara, rete Bibliotecaria della Valle dell’Idice, Comune di Casalecchio.

Abbiamo sostenuto e patrocinato iniziative e incontri dell’Università di Bologna:

  • Convegno “Disciplinare la memoria”
  • Incontro “Quaestio de libris” sul confronto tra e-book e libro.

2014: 20 gennaio corso “Il falso in Internet” Carlo Bianchini, San Lazzaro

  • 24-27 marzo Fiera del Libro per ragazzi (con NPL)
  • 7 aprile Convegno per i 10 anni della Biblioteca Casa della Cultura di Casalecchio (tema dell’accoglienza)
  • Patrocinio oneroso e organizzazione del Convegno Opla a Merano (3-5 giugno 2014), in collaborazione con la Sezione Trentino Alto Adige. Libro d’artista per ragazzi: presentazione in Fiera il 24 marzo 2014.

Per quanto riguarda le zone terremotate abbiamo dato un patrocinio oneroso alla pubblicazione del volume “Trema la terra, tutti giù per terra” e ospitato bibliotecarie della zona del modenese presso la Fiera del libro di Bologna promuovendo la vendita di sportine per autofinanziamento delle biblioteche stesse.

Partecipazione ad OLAVeP, con Chiara Sbiroli.

Partecipazione a MAB con Enrica Manenti.

Sezione Friuli-Venezia Giulia

Nel corso di questi anni si è cercato di sviluppare le attività della Sezione da un lato facendo riferimento ai programmi annuali deliberati dall’Assemblea regionale e dall’altra accogliendo il più possibile tutte le sollecitazioni e le proposte provenienti da singoli associati e colleghi e dalle istituzioni del territorio.

Il lavoro della Sezione si è svolto su più fronti, dall’aggiornamento professionale alla collaborazione con gli uffici regionali, e si è concretizzato grazie alla collaborazione e al sostegno di molte persone ed enti, associati e non, che hanno significativamente contribuito a dare vivacità e spessore alla vita della Sezione.

L’impegno del CER in questi tre anni si è concentrato non solo sugli aspetti organizzativi immediati, ma l’intento è stato quello di costruire una rete con le istituzioni del territorio al fine di favorire l’avvio di rapporti istituzionali da cui potranno trarre beneficio anche i successivi CER.

I punti in cui si svilupperà la relazione riguardano:

  • Risanamento del bilancio dell’Associazione
  • Servizi ai soci
  • Biblioteca
  • Collaborazione con gli associati e le realtà bibliotecarie esistenti sul territorio
  • Gruppi di lavoro
  • Progetti regionali Nati per Leggere e Crescere Leggendo
  • Vita della Sezione
  • Aggiornamento professionale
  • Collaborazioni
  • MAB
  • Progetti avviati

Risanamento del bilancio dell’Associazione

All’inizio dell’attuale mandato la nostra Sezione registrava un debito nei confronti del Nazionale di quasi € 13.000 una parte dei quali erano effettivamente presenti nelle casse della Sezione, mentre una parte era da recuperare attraverso i residui dei contributi che la Regione ci doveva (e in parte ancora ci deve) e una parte attraverso gli introiti dei corsi/seminari di formazione. A oggi il nostro debito è sceso a € 4.000 che contiamo di saldare a breve. La mancata restituzione di tutto l’importo è dovuta al fatto che i contributi che riceviamo dalla Regione in base alla L.R. 25/2006 e per il Progetto di promozione della lettura Crescere Leggendo, ci vengono erogati anticipatamente solo in parte per cui la Sezione, fino a rendiconto e successivo saldo da parte della Regione, ha la necessità di disporre di una certa liquidità per poter far fronte alla quota residua che deve comunque essere spesa.

Servizi ai soci

Ispirandosi ai concetti di trasparenza, servizio, rete di collaborazioni, il CER in questi tre anni ha proseguito le attività di informazione, comunicazione ai soci che possiamo così sintetizzare:

Comunicazione con i soci

  • Utilizzo della casella di posta elettronica leggibile da tutto il CER come punto di riferimento per i soci
  • pubblicazione sul sito web dei verbali delle assemblee e degli incontri del CER
  • aggiornamento del sito web con spazio anche a notizie di eventi non direttamente organizzati dalla Sezione, ma svolti in collaborazione con altri enti/istituzioni/associazioni o cui la Sezione ha concesso il patrocinio.

Indirizzario delle biblioteche della Regione
Grazie al progetto di rilevazione promosso dall’OLAVEP, è stato creato un indirizzario di tutte le biblioteche della Regione, in formato excel, che è stato anche utilizzato per la promozione di attività e di comunicazioni a livello regionale.

Sito web
Grazie all’attività incessante di Cristina Cocever, la nostra redattrice del sito web, abbiamo costantemente aggiornato lo stesso inserendo tutte le informazioni in particolare relativamente alle attività di formazione.

Biblioteca
Un po’ di storia
La Biblioteca AIB della Sezione FVG ha avuto origine nel 1981 col fine di dotare la Sezione di un supporto per l’aggiornamento professionale a favore dei soci AIB della Regione e, più in generale, dei bibliotecari e degli studenti universitari del Friuli Venezia Giulia.
Il primo nucleo è stato costituito e gestito presso la Biblioteca civica Vincenzo Joppi di Udine. Successivamente, secondo la scelte operate dai diversi Presidenti regionali, non sempre si è riusciti a garantire la catalogazione e quindi la consultazione delle nuove acquisizioni, che, per problemi logistici, spesso rimanevano per lungo tempo presso la sede della Sezione (variata negli anni col cambiare dei Presidenti regionali).

La biblioteca oggi
Grazie alla convenzione stipulata dal precedente CER con la Biblioteca civica V. Joppi di Udine che mette a disposizione della Sezione Friuli Venezia Giulia gratuitamente spazi e strumenti informatici hardware e software, è proseguita l’apertura al pubblico della biblioteca della Sezione.
Sono state acquisite le novità librarie del settore in lingua italiana e in altre lingue ed è stato assicurato l’inserimento dei nuovi titoli nel catalogo informatizzato.
Il posseduto della biblioteca inserito nell’OPAC consta, alla data odierna, di oltre 2.100 documenti, tra monografie e testate di periodici. Nell’OPAC, su autorizzazione dei docenti, è possibile inoltre consultare, in un’apposita sezione, il materiale didattico (slide e dispense) fornito dagli stessi in occasione dei corsi/seminari di formazione.
Il catalogo è consultabile all’indirizzo internet https://www.aib.it/aib/sezioni/fvg/biblio.htm.
Per la gestione e apertura al pubblico della biblioteca il CER ha confermato l’incarico alla Guarnerio Soc. Coop. di Udine, che già opera presso la Biblioteca civica Joppi. Attualmente la cooperativa provvede:

  • all’apertura al pubblico della Biblioteca a giovedì alterni dalle 10.00 alle 12.00 (fino all’inizio del 2013 l’apertura era settimanale, ma a seguito della riduzione del contributo regionale siamo stati costretti a diminuire l’orario di apertura);
  • al riordino degli scaffali e dello svecchiamento della raccolta (parte dei materiali – vecchie annate dei periodici, documenti d’archivio, volumi posseduti in doppia o tripla copia – sono stati collocati in un magazzino messo a disposizione dalla Biblioteca Joppi);
  • all’acquisto e inventariazione del materiale bibliografico;
  • alla catalogazione corrente e del materiale pregresso accumulatosi negli anni di chiusura della Biblioteca.

È proseguita inoltre la collaborazione con l’AIB nazionale che invia regolarmente in omaggio alla biblioteca della Sezione le pubblicazioni edite dall’AIB.
Il posseduto attuale è di circa 2.200 volumi.
Si è poi proseguito l’intento di proporre agli associati almeno una volta all’anno la presentazione di testi di biblioteconomia (si veda oltre nell’elenco delle attività svolte).

Collaborazione con gli associati e le realtà bibliotecarie esistenti sul territorio
Il CER in questi anni ha creduto molto nella valorizzazione delle professionalità esistenti nel territorio regionale e nella collaborazione con esse attraverso alcune scelte organizzative:

  • si è cercato di programmare le assemblee e le attività formative presso le biblioteche facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici (anche in considerazione della sempre minor disponibilità da parte degli Enti a finanziare le “missioni” dei dipendenti anche su brevi distanze) cercando al tempo stesso di coprire tutti i territori della Regione per favorire la più ampia partecipazione;
  • laddove possibile ci si è avvalsi di docenti presenti sul territorio che potevano comunque garantire un’ottima preparazione professionale;
  • é stato somministrato per due anni un questionario in Doodle agli associati in si chiedeva di indicare quali fossero le necessità formative e in seguito si sono realizzati i corsi più votati. Nell’ultimo anno, per la programmazione della formazione 2014 ci si è avvalsi dei risultati del questionario somministrato dall’Osservatorio Formazione.

Gruppi di lavoro
Il Gruppo di lavoro che ha continuato la sua attività nel corso del presente mandato è quello del Progetto NPL.
Istituito nel 2008 quando la Sezione è stata coinvolta come partner dal Centro di Salute del Bambino (CSB) e dall’Associazione Culturale Pediatri per realizzare il Primo progetto regionale Nati per leggere, in forza di un finanziamento erogato al CSB dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Progetto regionale Nati per Leggere
L’AIB FVG è stata coinvolta nel 2008 come partner dal Centro di Salute del Bambino (CSB) e dall’Associazione Culturale Pediatri per realizzare il primo progetto regionale Nati per leggere 2008/2009, in forza di un finanziamento erogato al CSB dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Servizio istruzione, diritto allo studio e orientamento della Direzione Centrale Istruzione, Formazione e Cultura.
Per garantire il coinvolgimento più ampio possibile di tutti i soggetti sono stati individuati i referenti provinciali delle biblioteche (Gruppo di lavoro NPL). Sono stati altresì nominati i 4 referenti provinciali dei pediatri. Infine sono state designate coordinatrici del progetto: Alessandra Sila per il CSB; Marzia Plaino – Biblioteca Civica “V.Joppi”, Udine – per l’AIB FVG (dal settembre 2013 Roberta Garlatti – Biblioteca Civica di San Vito al Tagliamento).
Tra i risultati più importanti del progetto va sicuramente citato il fatto che l’organizzazione basata sui referenti provinciali e sul coordinamento tra bibliotecari e pediatri ha rappresentato un modello esemplare di come si può progettare e soprattutto di come si può fare sistema: l’esperienza del Friuli Venezia Giulia può diventare un prototipo di coordinamento per altri progetti e iniziative di rete tra biblioteche e tra biblioteche e altri soggetti.

Progetto regionale Crescere Leggendo
Nell’aprile 2012 si è giunti alla formalizzazione dell’accordo di partenariato fra AIB FVG e la Società Cooperativa Damatrà per la realizzazione sull’intero territorio regionale del progetto “Crescere leggendo” avente come obiettivo la promozione e la diffusione della lettura nella fascia d’età 6-11 anni. In seguito a esso l’Assessorato all’Istruzione della Regione ha erogato all’AIB FVG un contributo per la realizzazione di attività di formazione rivolte a bibliotecari, insegnanti, educatori, oltre che di una serie di iniziative di promozione della lettura. Il progetto, che ha visto la sua prima edizione nell’anno scolastico 2011/2012, vede oggi l’adesione di oltre 130 biblioteche del territorio regionale, di 17 Istituti comprensivi oltre che delle Biblioteche di Koper (Slovenia) e Pola (Croazia) (maggiori info sul sito dell’AIB e all’indirizzo: www.crescereleggendo.it)

Vita della Sezione
Associati
L’andamento degli associati si configura come segue (dati estratti dalla banca dati al 28 marzo 2014):
2011: 144 associati (persone 96 – enti 48)
2012: 177 associati (persone 124 – enti 53)
2013: 154 associati (persone 107 – enti 47)

Sede della Sezione
Dal 2005 la sede è stata riportata presso la Biblioteca civica V. Joppi a Udine, dopo che negli anni precedenti era stata oggetto di vari spostamenti.
Si ritiene che per il riconoscimento istituzionale dell’Associazione la sede rimanga presso una biblioteca; può non seguire necessariamente il recapito del Presidente regionale.

Aggiornamento professionale
I parametri di riferimento nell’organizzazione degli incontri di aggiornamento sono stati la collaborazione con le istituzioni sul territorio, l’organizzazione di attività possibilmente in tutte le Province della Regione, l’adesione delle attività formative alle richieste provenienti dagli associati.
Il CER ha introdotto, nella seduta del 16 maggio 2008, le tariffe per i non associati AIB (€ 20,00 per i corsi della durata di un giorno ed € 35,00 per i corsi della durata di due giorni).
Per quanto attiene le tariffe, in virtù del contributo erogato dalla Regione FVG si è stabilito che gli associati della Regione non debbano sostenere alcun costo per la partecipazione ai seminari/corsi di formazione. Per gli associati di altre Regioni la quota è stata fissata in € 35,00. Per i non associati e per gli Enti che intendano far partecipare più di due persone alle attività formative, la quota è di € 70,00.

Eventi e seminari
Nel periodo 2011-2013 sono stati organizzati i seguenti incontri di aggiornamento professionale:
2011

  • Lettura agìta di Ranganathan, Monfalcone, 5 febbraio 2011
  • Leggere tra 0 e 3 anni, Udine, 11 febbraio 2011
  • La fotografia in biblioteca: trattamento e gestione degli archivi, Lestans, 14 ottobre 2011
  • Seminario di aggiornamento professionale AIB_ANAI: Archivisti e bibliotecari, quale professionalità, Trieste, 2 dicembre 2011
  • La narrativa in biblioteca, Pordenone, 12-13 dicembre 2011

2012

  • Il fund raising in biblioteca al tempo della crisi, Gorizia, 19 e 20 gennaio 2012
  • L’ebook in biblioteca tra mediazione informativa e produzione dei contenuti, Monfalcone, 4 e 5 giugno 2012 – In collaborazione con il Consorzio Culturale del Monfalconese
  • Educare a documentarsi (information literacy education) nei contesti di studio e di ricerca, Udine, 1 ottobre 2012 – Corso sperimentale realizzato secondo il modello 4F proposto dall’OF con una fase in e-learning ancora in corso
  • Imparare a documentarsi nella biblioteca pubblica: quando l’information literacy è per tutti, Udine, 2 ottobre 2012 – Corso sperimentale realizzato secondo il modello 4F proposto dall’OF con una fase in e-learning ancora in corso
  • Esternalizzare in biblioteca: un appalto a misura di biblioteca e di bibliotecario, Ronchi dei Legionari, 30 novembre 2012 – In collaborazione con il Consorzio Culturale del Monfalconese
  • Convegno MAB: Il patrimonio culturale in rete, Trieste, 14 dicembre 2012 – In collaborazione con l’Università degli studi di Trieste

Presentazione volumi (in occasione Assemblee associati)

  • Caro sindaco parliamo di biblioteche, Antonella Agnoli, Editrice bibliografica 2011, Udine, 17 marzo 2012
  • La biblioteca per ragazzi raccontata agli adulti, Caterina Ramonda, Editrice Bibliografica, 2012, 17 ottobre 2012

Progetto Crescere Leggendo: Sulle strade delle fiabe. In viaggio con Calvino e i raccoglitori di storie, 1a edizione (attività formative)

  • Raccogliere/raccontare, Udine, 13 marzo 2012
  • Creare con le fiabe, Udine, 20 marzo 2012
  • Quando Calvino incontrò il drago dalle sette teste. Fiabe, culture, migrazioni ; Voci e narrazioni di qui e d’altrove. Esperienze e letture sulla didattica dei personaggi ponte, Cervignano del Friuli, 28 marzo 2012
  • La fiaba di tradizione orale. Forme e significati del narrare, ascoltare, reinventare nei contesti popolari, Torviscosa, 11 aprile 2012
  • Viaggio con figure, Ronchi dei Legionari – Tolmezzo, 23 aprile 2012
  • Comunicare la biblioteca per ragazzi, Trieste, 17 ottobre 2012

2013

  • Incontro pubblico su ”Lo sviluppo della rete bibliotecaria regionale” in collaborazione con i Sistemi bibliotecari regionali e il Sistema dell’Hinterland udinese, Udine, 23 marzo 2013
  • “Lo stack managment: la gestione delle collezioni sugli scaffali della biblioteca” a cura di Manuela D’Urso, Pordenone 12 aprile 2013
  • ”Dai metadati bibliografici ai Linked Data” a cura di Carlo Bianchini, Udine 30 maggio 2013
  • “Il diritto d’autore nell’era digitale e le biblioteche”, a cura di Roberto Caso e Valentina Moscon, Trieste 12 giugno 2013
  • “Teorie e tecniche dei social network per bibliotecari” a cura di Valentina Tosi, Gorizia 30 settembre 2013
  • Formazione NPL: Libri per cominciare, a cura di Luca Zalateu, S. Vito al Tagliamento 12 ottobre – Monfalcone 26 ottobre 2013
  • “Il falso in Internet: information literacy e autorevolezza del web” a cura di Carlo Bianchini, Pasian di Prato, 29 ottobre 2013
  • Convegno MAB, “I nuovi profili professionali degli operatori culturali” in collaborazione con l’Osservatorio Lavoro e professioni (OLAVEP) dell’AIB, Trieste, 13 dicembre 2013

Presentazione volumi

  • Presentazione del volume “La biblioteca spiegata agli studenti universitari” di Mauro Guerrini, Udine 14 gennaio 2013 – Trieste 15 gennaio 2013

Progetto Crescere Leggendo: “Adriano Salani Editore Da 150 anni più felici con un libro”, 2a edizione (attività formative):

  • Più leggi più cresci, Udine, 4 marzo 2013, giornata regionale di formazione con la partecipazione di Roberto Denti, Luigi Spagnol, Teresa Bungiorno, Carla Ida Salviati (235 presenze)
  • La scuola che legge Roberto Denti parla ai futuri insegnanti del sogno di una scuola piena di libri, Udine, Università degli studi, 4 marzo 2013
  • La biblioteca spiegata agli insegnanti, presentazione del libro di Carla Ida Salviati, Ronchi dei Legionari, 5 marzo 2013
  • Incontri con l’autore (Teresa Buongiorno, Pietro Formentini, Emanuela Nava, Guido Quarzo, Fabrizio, Silei, Bruno Tognolini) a utenza libera e scolastica
  • Laboratori bibliografici a cura di Damatrà e Chiara Carminati (oltre 305 classi coinvolte)
  • Viaggio in pullman a Bologna in occasione della Fiera internazionale del libro per ragazzi, 25 marzo 2013
  • Reading musicali a cura di Roberto Anglisani e Livio Vianello
  • Viaggi con il Filobus 75, a cura dell’Associazione culturale 0432 e in collaborazione con la SAF
  • Mostra bibliografica dedicata ad Adriano Salani, a cura di Sara Codutti e Damatrà
  • Festival diffuso della letteratura bambina, marzo-aprile 2013
  • Tavola rotonda “Verso un piano regionale integrato di promozione della lettura” con la partecipazione dell’Assessore regionale alla cultura Gianni Torrenti, Udine Palazzo della Regione, 21 settembre 2013.

Un monitoraggio dettagliato della seconda edizione di “Crescere Leggendo” è disponibile all’indirizzo: https://www.aib.it/wp-content/uploads/2013/07/Monitoraggio-Crescere-leggengo-2.-edizione.pdf

Patrocini
2011

  • Seminario “Nati per la musica” organizzato lo scorso 6 settembre dal Comune di Aviano
  • Incontri formativi nell’ambito del progetto “FTSSN.3.11/Fare Teatro a Scuola Secondo Noi.3.11” promosso dall’ERT gli scorsi 9-11 novembre.

2012

  • Giornata di formazione destinata ad insegnanti e bibliotecari per ragazzi con la partecipazione di Antonella Agnoli, Rita Valentino Merletti e Bruno Tognolini, organizzata lo scorso 4 settembre dal Comune di Aviano
  • Convegno “Leggiamoci con cura. Scrittura e narrazione di sé in medicina”, CRO di Aviano, 12 ottobre 2012 (l’attività è rientrata in quelle promosse in occasione del Bibliopride)
  • Incontri formativi nell’ambito del progetto “FTSSN, Fare Teatro a Scuola Secondo Noi.4.12” promosso dall’ERT gli scorsi 23-25 ottobre.
  • Attività formativa “Statistiche in Biblioteca” organizzato dal Consorzio Culturale del Monfalconese, Ronchi dei Legionari, 15 novembre 2012.

2013

  • Incontri formativi nell’ambito del progetto “Teatro e Scuola 25.2012/2013” promosso dall’ERT nell’aprile 2013;
  • Convegno “Leggiamoci con cura. Scrittura e narrazione di sé in medicina”; CRO di Aviano, 24 ottobre 2013
  • Attività nell’ambito del Bibliopride:
  • Maratona di lettura in biblioteca, Lignano Sabbiadoro, 1 ottobre 2013
  • Apertura straordinaria Biblioteca San Giovanni al Natisone, 2 ottobre 2013
  • Incontro pubblico “Biblioteca 2.0: la Joppi fra innovazione e tradizione” con Antonella Agnoli, Udine, 3 ottobre 2013
  • Si fa presto a dire Internet, CRO di Aviano.
  • “Brie di conte, don di lenghe” a cura di ERT, con il sostegno dell’Arlef – Corso di formazione per lettori volontari in lingua friulana, Codroipo-Tavagnacco settembre-novembre 2013.

Collaborazioni
Con Forser
La Sezione ha effettuato la consulenza scientifica per la progettazione di quattro corsi professionalizzanti appartenenti al Catalogo Regionale della Formazione Permanente organizzati da Forser e relativi alla catalogazione del materiale bibliografico: descrizione bibliografica e semantica. Gli stessi sono stati realizzati nel periodo maggio-luglio 2012 e hanno visto la realizzazione di due corsi (descrizione bibliografica e semantica) rispettivamente nella sede ENAIP di Pasian di Prato (Udine) e di altrettanti nella sede di Trieste.

Con AVI – Associazione Videoteche Italiane e AIB sez. Veneto

  • Il digitale in biblioteca e mediateca, Mestre, 29 novembre 2013.

Con Università di Trieste
Nel giungo del 2013, AIB FVG e Università di Trieste hanno siglato un accordo atto a promuovere, sviluppare e consolidare opportunità e iniziative di collaborazione nei seguenti ambiti:

  • attuazione delle attività di formazione di comune interesse, anche mettendo a disposizione materiali, attrezzature, personale e risorse finanziarie;
  • attivazione di ogni possibile iniziativa in ordine ad attività operativa scientifica e/o di formazione ritenuta congiuntamente di comune interesse nel rispettivo ambito istituzionale.

MAB  FVG
Il 24 luglio 2012, si è costituito il MAB Friuli Venezia Giulia. La firma del Coordinamento è stata realizzata in tempi record rispetto al Protocollo nazionale (firmato a giugno dello stesso anno) sulla scorta di una lunga più che decennale collaborazione fra AIB e ANAI cui si è unita con entusiasmo anche l’ICOM.
È poi seguita, il 17 ottobre, la firma di un Protocollo d’intesa fra MAB FVG e Università di Trieste per promuovere congiuntamente una serie di iniziative comuni che vanno dalla ricerca, alle manifestazioniculturali, dall’organizzazione di visite di studio e stage didattici all’attuazione di progetti per i beni culturali e museali.

Progetti avviati

  • Realizzazione di una bozza di accordo con l’Università di Udine con i medesimi obiettivi e finalità di quello siglato nel 2013 con l’Università di Trieste (firma entro il prossimo maggio, con il nuovo CER)
  • In stretta collaborazione con gli assessorati regionali di competenza (cultura, istruzione, welfare), attuazione di un tavolo di lavoro per prevedere un piano integrato regionale che metta in rete tutti i progetti di promozione alla lettura per la fascia d’età 0/18 (Nati per Leggere 0/6; Crescere Leggendo 6/11 e Youngster 12/18).

Sezione Lazio

La presente Relazione di fine mandato viene redatta dal Comitato Esecutivo Regionale della Sezione AIB del Lazio per descrivere le principali attività svolte dalla Sezione durante il mandato del triennio 2011-2014, con specifico riferimento a:

  • Assemblee regionali annuali degli associati
  • Riunioni del CER Lazio
  • Attività formative: corsi di aggiornamento professionale
  • Seminari, convegni e incontri
  • Attività editoriale
  • Altre attività
  • Attività di raccordo con il CEN
  • Accordi e attività con altre associazioni e istituzioni
  • Attività amministrativa

La presente Relazione è sottoscritta dal Presidente del Comitato Esecutivo Regionale, previa approvazione del CER Lazio.

DATI GENERALI
Struttura organizzativa del CER
A seguito dei risultati delle votazioni del 6 aprile 2011, il CER Lazio per gli anni 2011-2014 è così composto:

  • Presidente: Andrea Marchitelli
  • Vicepresidente: Lucia Antonelli
  • Membri del CER: Fabrizio Ciolli, Corrado Di Tillio, Agnese Galeffi, Lucilla Less, Ottavia Murru.

I ruoli di Segretario e Tesoriere del CER Lazio sono stati ricoperti da Agnese Cargini.
Referenti regionali presso Gruppi e Commissioni
Ai sensi dell’articolo 7 del “Regolamento sulle forme e i modi dell’attività delle Commissioni permanenti e dei Gruppi di studio”, il CER AIB Lazio ha nominato i seguenti associati come referenti della Sezione presso i gruppi indicati:

  • Commissione Nazionale Biblioteche Pubbliche: Licia Corradi
  • Commissione nazionale biblioteche scolastiche: Fabrizio Melchiori
  • Commissione Nazionale Università e Ricerca: Ilaria Fava
  • Gruppo di studio catalogazione e indicizzazione: Flavia Cancedda
  • Gruppo di studio nazionale sul libro antico: Maria Chiara Di Filippo
  • Gruppo di studio sull’applicazione dei principi della qualità in biblioteca: Marcello Carbone

Descrizione delle attività svolte durante il mandato
Assemblee regionali degli associati AIB Lazio
Ai sensi dell’art. 13 dello Statuto dell’AIB, sono state svolte le seguenti Assemblee annuali regionali degli associati:

  • Assemblea regionale degli associati AIB Lazio. Roma, 20 settembre 2011
  • Assemblea regionale degli associati AIB Lazio. Roma, 25 ottobre 2012
  • Assemblea regionale degli associati AIB Lazio. Roma, 15 maggio 2013
  • Assemblea regionale degli associati AIB Lazio. Roma, 15 ottobre 2013
  • Assemblea regionale degli associati AIB Lazio. Roma, 17 febbraio 2014 (Candidature regionali per il mandato 2014-2017).

Riunioni CER Lazio
Il CER Lazio, ai sensi dell’art. 14 dello Statuto dell’AIB, si è riunito con cadenza almeno semestrale al fine di coordinare le attività e amministrare le risorse della Sezione. Si fornisce di seguito l’elenco cronologico delle riunioni svolte nel corso del mandato:

  • Riunione CER Lazio. Roma, 10 maggio 2011 (Insediamento CER per il mandato 2011-2014)
  • Riunione CER Lazio. Roma, 13 settembre 2011
  • Riunione CER Lazio. Roma, 18 gennaio 2012
  • Riunione CER Lazio. Roma, 18 aprile 2012
  • Riunione CER Lazio. Roma, 23 luglio 2012
  • Riunione CER Lazio. Roma, 17 settembre 2012
  • Riunione CER Lazio. Roma, 25 ottobre 2012
  • Riunione CER Lazio. Roma, 19 dicembre 2012
  • Riunione CER Lazio. Roma, 26 febbraio 2013
  • Riunione CER Lazio. Roma, 30 settembre 2013
  • Riunione CER Lazio. Roma, 29 gennaio 2014

Attività formative: Corsi di aggiornamento professionale
Nell’ambito dell’attività formativa di aggiornamento professionale, nel corso del mandato del presente CER Lazio sono stati organizzati corsi rispondenti ai differenti bisogni formativi dei bibliotecari del Lazio:

2011:

  • L’Authority control, Roma, 12-13 settembre 2011
  • Lo stack management, Roma, 30 settembre 2011
  • Il servizio di reference nella società della conoscenza, Roma, 26-27 ottobre 2011

2012:

  • L’e-book in pratica, Roma, 26 gennaio 2012
  • La catalogazione del libro antico, Roma, 22-23 marzo 2012
  • La catalogazione cambia: ISBD consolidated edition e RDA, Roma, 12-13 aprile 2012
  • La catalogazione del libro antico. 2a ed., Roma, 22-23 maggio 2012
  • Le licenze per l’accesso a periodici elettronici e banche dati: diritti di uso e clausole contrattuali, Roma, 8 maggio 2012
  • Editoria per ragazzi, Roma, 27-28 settembre 2012
  • La catalogazione cambia: ISBD consolidated edition e RDA. 2a ed., Roma, 11-12 ottobre 2012
  • Linked data e Web semantico, Roma, 4-5 dicembre 2012

2013:

  • La redazione degli atti amministrativi in biblioteca, Roma, 11 febbraio 2013
  • REICAT e SBN, Roma, 20-21 febbraio 2013
  • REICAT e SBN. 2a ed., Roma, 19-20 marzo 2013
  • La comunicazione e la formazione in biblioteca, Roma, 7-9 maggio 2013
  • Linked data per la costruzione del web semantico, Roma, 10-11 giugno 2013
  • Strumenti per il reference management (RMS): panoramiche e prospettive, Roma, 20 settembre 2013
  • Gestire i collaboratori e prendere decisioni: modelli e tecniche per migliorare, Roma, 27 settembre 2013
  • La revisione delle raccolte in biblioteca, Roma, 7-8 ottobre 2013
  • La catalogazione del libro antico, Roma,7-8 novembre 2013
  • La catalogazione delle risorse elettroniche e audio video, Roma, 10-11 dicembre 2013

2014:

  • La revisione delle raccolte in biblioteca, Roma, 20-21 gennaio 2014
  • Il trasloco in biblioteca: il caso della Biblioteca ISPRA, Roma, 27 gennaio 2014
  • L’evoluzione del catalogo, Roma, 5 febbraio 2014

Nell’ambito della programmazione delle attività formative, sono stati preventivamente calendarizzati anche due corsi che si terranno in date successive alla fine del mandato del presente CER:

  • La valutazione delle pubblicazioni scientifiche: i perché, le metodologie, gli strumenti (Roma, 14-15 maggio 2014)
  • Authority control (Roma, 29-30 maggio 2014)
  • Formare il personale: modelli gestionali e buone pratiche (Roma, 23-24 settembre 2014)
  • Fund raising per le biblioteche (Roma, 15-16 ottobre 2014).

Seminari, convegni e incontri
Seminari e incontri
Nel corso del triennio 2011-2014 il CER Lazio ha sostenuto lo studio e stimolato la riflessione su argomenti di rilievo per la professione bibliotecaria, offrendo agli associati alcuni importanti incontri, seminari e convegni:

  • La gold road italiana: una strada senza uscita? Seminario. Roma, 24 ottobre 2011
  • Biblioteche: valore e valori. Seminario di studi. Roma, 21 maggio 2012
  • Oltre la biblioteca e i bibliotecari: professioni necessarie per la biblioteca accademica di ricerca. Seminario Roma, 5 novembre 2012 (con AIB CNUR)
  • La biblioteca pubblica oggi e domani. Seminario. Roma, 28 gennaio 2013
  • Rilanciare il Servizio Bibliotecario Nazionale SBN. Incontro pubblico. Roma, 20 giugno 2013
  • I volontari in biblioteca: una risorsa o un problema? Problematiche gestionali, limiti ed opportunità. Seminario. Rieti, 11 aprile 2013
  • Esternalizzare in biblioteca: problematiche gestionali, limiti e opportunità. Rieti, 30 maggio 2013
  • In ricordo di Giorgio De Gregori (1913-2003). Roma – Pescara, 25-26 settembre 2013 (in collaborazione con AIB Abruzzo)
  • Valore e futuro della catalogazione bibliografica. Incontro pubblico. Roma, 15 ottobre 2013
  • Biblioteche sostenibili: la sfida del fund raising. Roma, 29 ottobre 2013
  • L’esperienza degli ebook nella Rete bibliotecaria di Romagna e San Marino. Seminario di aggiornamento. Roma, 9 novembre 2013
  • Presentazione della WebDewey in italiano. Incontro. Roma 27 novembre 2013
  • Lavorare nei beni culturali: sviluppo e tutela delle professionalità. Incontro. Roma, 12 dicembre 2013 (in collaborazione con ANAI e ICOM)
  • Archivi, biblioteche, musei: fare sistema. Secondo Incontro. Roma, 20 aprile 2014 (in collaborazione con ANAI e ICOM)

Presentazione volumi
Nel triennio 2011-2014 sono state organizzate presentazioni editoriali relative tanto a pubblicazioni AIB, che a pubblicazioni edite esternamente e di interesse per gli associati:

  • 4 ottobre 2012 – Opac, di Andrea Marchitelli e Giovanna Frigimelica, Roma: AIB, 2012
  • 25 ottobre 2012 – Introduzione alla scienza dell’informazione, di Alberto Salarelli, Milano: Editrice Bibliografica, 2012
  • 13 dicembre 2012 – Oltre i confini del libro : La lettura promossa per educare al futuro, di Ilaria Filograsso, Tito Vezio Viola, Roma: Armando editore, 2012
  • 27 febbraio 2013 – Biblioteche e valori, a cura di Lucia Antonelli, Roma: AIB Lazio, 2013. Roma,
  • 27 febbraio 2013 – L’impatto delle biblioteche pubbliche, a cura di Giovanni Di Domenico, Roma: AIB Marche, 2012
  • 26 marzo 2013 – Leggere in digitale, di Cinzia Mauri, Roma: AIB Lombardia, 2012
  • 7 aprile 2014 – Multimedia Information Retrieval: theory and techniques, di Roberto Raieli, Oxford: Chandos, 2013

Visite guidate presso biblioteche
Nel corso del mandato sono state offerte agli associati molte visite guidate per dare l’opportunità di conoscere e condividere iniziative, attività, esperienze, servizi e progetti di biblioteche che coniugano ricerca, servizi, storia e innovazione:

  • Biblioteche URBS – Unione Romana Biblioteche Scientifiche:
    • La Biblioteca del Reale Istituto Neerlandese, 29 febbraio 2012
    • La Biblioteca dell’Istituto svizzero di Roma, 28 marzo 2012
    • La Biblioteca dell’Institutum Romanum Finlandiae, 6 giugno 2012
    • La Biblioteca dell’Accademia di Danimarca, 2 ottobre 2012
    • La Biblioteca dell’Istituto svedese di studi classici a Roma, 6 dicembre 2012
  • Biblioteca dell’Istituto Superiore di Sanità, 23 ottobre 2012
  • Centro di documentazione Tullia Zevi, 9 maggio 2012
  • Biblioteca del Senato della Repubblica. Roma, 14 febbraio 2013
  • Biblioteca della Camera dei Deputati. Roma, 8 maggio 2013
  • Biblioteca della Corte dei Conti. Roma, 19 marzo 2013
  • Biblioteca Hertziana. Roma, 21 marzo 2013
  • Biblioteca Loyola University Chicago John Felice Rome Center, 15 maggio 2013

FSR 2014
Il convegno FSR 2014. Faster, Smarter, Richer. Reshaping the library catalog, al quale per rilevanza si preferisce dedicare un paragrafo, è stato organizzato su iniziativa del Gruppo di studio Catalogazione e indicizzazione, coordinato da Paul Gabriele Weston e la Sezione AIB Lazio. Vista l’importanza dell’iniziativa, che avrebbe visto la collaborazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, si è scelto di portarla avanti come un’attività nazionale, e con il supporto di Agnese Cargini, nella doppia veste di segreteria nazionale e AIB Lazio. Nell’ottica di concepire la segreteria nazionale come un centro di servizi offerti alle sezioni, l’attività della segreteria nazionale è stata quantificata in circa 600 euro e compensata con i fondi del convegno.
Il convegno, che si è svolto il 27 e 28 febbraio (preceduto da un giorno nel quale si sono svolti 4 workshop di introduzione ad alcune delle tematiche congressuali) ha ottenuto un forte apprezzamento dai partecipanti, che sono stati quasi 200, provenienti da oltre 30 paesi diversi. Sono stati presentati quasi 40 relazioni e 6 poster, che verranno pubblicati su CCQ e JLIS.it.
Anche dal punto di vista economico il convegno ha avuto un ottimo riscontro, con quasi 20.000 € di uscite e circa 24.000 € di entrate (da iscrizioni e sponsorizzazioni), chiudendo così con un margine attivo di circa 4.000 €.

Attività editoriale
In ordine all’attività editoriale, l’AIB Lazio nel 2013 ha pubblicato il volume Biblioteche: valore e valori, a cura di Lucia Antonelli. Il volume contiene gli atti del seminario omonimo svoltosi a Roma nel maggio 2012 e organizzato dall’AIB Lazio.

Altre attività
Nel corso del mandato 2011-2014, l’AIB Lazio ha promosso anche incontri sociali, con lo scopo di rafforzare i legami sia personali che professionali tra gli associati. Ogni anno sono stati organizzati, generalmente in concomitanza delle festività natalizie, gli “Aperitivi dell’AIB Lazio”, riservati in via esclusiva agli associati regionali.

Per quanto riguarda il progetto Nati per Leggere sono state organizzate diverse iniziative di promozione della lettura nella primissima infanzia, sia con letture ad alta voce sia mediante corsi di formazione nei nidi, nelle scuole materne e in particolare presso:
l’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata nel Dipartimento Materno Infantile con il progetto Parole e coccole (incontri da maggio 2012 a tutt’oggi), in collaborazione con l’Istituzione Biblioteche di Roma e con ACP.
Università Roma Tre: maggio 2012
Biblioteca Statale Baldini: Nati per leggere: dalla lettura alla conquista del futuro! (dicembre 2012)

Attività di raccordo con il CEN
La Sezione ha aderito a iniziative promosse dal CEN, presenziando a eventi e offrendo il proprio contributo ad attività di rilevanza nazionale quali

  • 2011: Carta batte forbice
  • 2012: Bibliopride
  • 2012-2013: MAB
  • 2014: Campagna “Nati per donare”
  • 2013-2014: Organizzazione della Conferenza internazionale “Faster, smarter and richer. Reshaping the library catalogue“, organizzata congiuntamente alla Biblioteca Vaticana, Roma – 27-28 febbraio 2014.

Accordi e attività interistituzionali
Nell’ambito di attività svolte in accordo con altre associazioni e istituzioni, la Sezione Lazio dell’AIB ha collaborato all’organizzazione e alla promozione di campagne, iniziative ed eventi. Tre le attività svolte si segnalano:

2011: Collaborazione con il Dipartimento di Scienze documentarie, linguistico-filologiche e geografiche Università di Roma “La Sapienza” in occasione del ciclo di seminari “Freschi di stampa”.

2012-2013: Avvio della riflessione sulle modalità di adesione al coordinamento permanente del MAB Musei Archivi Biblioteche con le sezioni regionali della associazioni ICOM e ANAI.

2014: Avvio delle procedure per formalizzazione del protocollo d’intesa tra le tre sezioni regionali delle associazioni AIB, ANAI e ICOM, per la realizzazione del Comitato regionale Lazio del MAB.

Attività amministrativa
Il CER del Lazio, nel corso del mandato ha provveduto nei tempi previsti a trasmettere al CEN i consuntivi e i preventivi annuali richiesti per la compilazione delle Relazioni annuali corrispondenti.

Sezione Liguria

Giunti alla fine del mandato, provo a tirare le somme di questo triennio. Sul piano della formazione la Sezione, grazie all’impegno di diversi colleghi, ha organizzato tantissime iniziative, potrei dire su tutti gli aspetti della nostra professione, dal libro antico ai linked data, da Nati per Leggere al convegno internazionale sugli over 60. Non dovrei essere io a dire che abbiamo fatto formazione di qualità ma posso sicuramente affermare che la costante partecipazione agli eventi della nostra Sezione da parte di colleghi di altre Regioni (non necessariamente da Province confinanti) è sicuramente un buon indice di gradimento e qualità. Da una rapida lettura delle nostre pagine web ho contato negli ultimi tre anni almeno 24 iniziative, tra BiblioMaster, BiblioBase, presentazioni e incontri con l’autore.

Altro aspetto importante, su cui la sezione ha investito, è stato Vedi Anche, il nostro bollettino regionale. Nato sul finire degli anni Ottanta, dopo un periodo di crisi dell’inizio millennio, ha nuovamente ripreso vigore ed energie e negli ultimi anni ha subito un’inevitabile modificazione passando dalla stampa cartacea al formato digitale. Su questo ha senz’altro pesato l’aspetto economico con i costi non più sostenibili per una Sezione dal numero di iscritti non certo imponente, ma anche le opportunità che le nuove tecnologie ci permettono di utilizzare, senza avere più i limiti di spazio che invece la carta impone, o la possibilità di fare ricerche all’interno del testo.

Sul piano politico abbiamo consolidato i rapporti con l’Assessorato regionale competente in materia di biblioteche, intervenendo nel dibattito sia per la stesura del piano pluriennale 2011-2013 (con audizione in Commissione consiliare), sia esprimendo il nostro parere nel lavoro che ha portato all’adozione della Delibera di Giunta sui profili professionali. È molto, ma non abbastanza: negli stessi anni la Regione in primis (ma a cascata quasi tutti gli Enti locali) hanno tagliato (il termine più corretto sarebbe massacrato) i propri bilanci nel nostro settore, grandi biblioteche o sistemi (penso a Genova) hanno azzerato i capitoli sull’acquisto libri e sugli abbonamenti, cosa probabilmente impensabile in qualsiasi amministrazione dell’Europa occidentale. Su questo le nostre sole forze ovviamente non possono bastare: per denunciare questi misfatti, dobbiamo sempre più ricercare l’alleanza dei nostri partner naturali, i nostri utenti, i cittadini che pagando le tasse devono esigere in cambio più servizi di qualità, non solo nei campi del sociale, del trasporto pubblico o dell’ambiente, ma anche nel settore dei beni culturali: dovrebbero mobilitarsi (come nel nord Europa o America) anche a difesa delle loro biblioteche.

Altro aspetto di politica culturale, che mi piace sottolineare a conclusione del mandato, la collaborazione con le altre associazioni professionali del settore: anche in Liguria abbiamo dato vita al coordinamento Musei Archivi e Biblioteche (MAB), di cui lo scorso anno a Milano si sono tenuti gli Stati Generali. Un primo momento di coordinamento, di scambio di informazioni e di possibili iniziative comuni che sicuramente si svilupperà nei prossimi anni.

Per quanto riguarda la nostra Sezione siamo in calo di iscritti: il numero degli associati è in diminuzione, abbiamo un discreto turn-over, ma non cresciamo più. Dal punto di vista economico sopperiamo al calo delle entrate dovuto alle minori iscrizioni con l’aumento delle entrate per la formazione. Come Sezione siamo sostanzialmente in pareggio economico, e siamo tra le poche a garantire un bollettino (seppur solo on-line) ai propri associati.

Sezione Lombardia

Premessa
L’attuale Comitato Esecutivo Regionale della Lombardia ha svolto il suo mandato in continuità con il precedente, soprattutto per quanto riguarda gli impegni assunti in materia di formazione. Se il 2011 è stato un anno di transizione per il rinnovo delle cariche sociali, da inizio 2012 il nuovo CER ha operato a pieno ritmo durante tutti i mesi fino a marzo 2014.
L’attenzione si è incentrata molto sia sulle collaborazioni nel territorio regionale sia sugli eventi di advocacy nazionali per dare visibilità all’Associazione.
Le linee di lavoro seguite dall’AIB nel triennio che si sta concludendo sono state le seguenti: formazione per gli associati e non; consolidamento e ampliamento della base degli associati attivi; sviluppo di una politica per i bibliotecari e per le biblioteche; promozione e sostegno economico ad azioni a favore del territorio; attività di visibilità sul territorio ; produzione e promozione editoriale.

Struttura organizzativa del CER 2011-2014 Membri CER: Cinzia Rossi (Presidente e referente MAB), Anna Pavesi (Vicepresidente), Giuseppe Meliti (referente Osservatorio Lavoro e Professione), Cristina Selva (referente Osservatorio formazione), Alessandra Mastrangelo (delegata NPL), Francesco Serafini (dimissionario 28.9.2012), da settembre 2012 subentra il primo dei non eletti: Marco Azzerboni (redattore web), Federica Tassara.
Segretario: Antonio Bechelli
Tesoriere: dr commercialista Luca Carazzi

Le attività del 2011
Il 2011 è stato l’anno di transizione per il rinnovo delle cariche sociali e le attività proposte sono state:

  • 4 corsi di aggiornamento professionale
  • 3 eventi, tra convegni, seminari e iniziative di promozione
  • 1 attività di stand all’interno del Convegno delle Stelline a marzo
  • 4 eventi patrocinati

Le attività del 2012

Nel corso del 2012 la Sezione AIB Lombardia ha operato a pieno ritmo ogni mese, costruendo un calendario fittissimo di impegni e ha portato a compimento le proposte di interesse professionale disegnate per i soci negli anni precedenti, proponendo :

  • 7 corsi di aggiornamento professionale
  • 9 eventi, tra convegni, seminari e iniziative di promozione
  • 2 attività di stand all’interno del Convegno delle Stelline a marzo e degli Stati Generali delle professioni culturali a novembre
  • 7 eventi patrocinati
  • ha assistito e/o comunicato l’inaugurazione di 4 nuove biblioteche (Cinisello, Vergiate, Meda, Lodi) e tanti eventi di interesse per i soci
  • ha pubblicato un nuovo libro: “Leggere in digitale” di Cinzia Mauri

Le attività del 2013
Nel corso del 2013 la Sezione AIB Lombardia ha portato a compimento le proposte di interesse professionale disegnate per i soci negli anni precedenti, proponendo:

  • 6 corsi di aggiornamento professionale
  • 12 eventi, tra convegni, seminari e iniziative di promozione
  • 1 attività di stand all’interno del Convegno delle Stelline a marzo
  • 9 eventi patrocinati
  • ha assistito e/o comunicato l’inaugurazione di nuove biblioteche (es. Lainate, Melzo) e tanti eventi di interesse per i soci
  • ha pubblicato un nuovo libro: “Il bibliotecario carcerario: una nuova professione?” a cura di Amelia Brambilla, Emanuela Costanzo, Cinzia Rossi.

Le attività del 2014: da gennaio a marzo
Sebbene a fine mandato, il CER lombardo non ha cessato l’attività proponendo da gennaio a marzo 2014:

  • 3 corsi di aggiornamento professionale per i soci
  • 2 corsi di aggiornamento per conto di Enti locali
  • 3 eventi, tra convegni, seminari e incontri con l’autore
  • 1 attività di stand all’interno del Convegno delle Stelline a marzo
  • 3 eventi patrocinati
  • ha assistito e/o comunicato l’inaugurazione di nuove biblioteche (es. Biblioteca Teresiana di Mantova) e altri eventi di interesse per i soci.

Formazione, aggiornamento professionale e Giornata delle Biblioteche Lombarde
Nel proprio mandato, la Sezione, a seguito dell’analisi di un questionario sulla formazione, inviato a dicembre 2011 a tutti gli associati lombardi, dal primo semestre del 2012 ha ripreso il programma di formazione sul reference, già avviato con successo nel precedente triennio per approfondire poi anche attraverso gli IncontrAIB, seminari di aggiornamento professionale, gratuiti, riservati agli iscritti AIB, i temi delle nuove tecnologie, web sociale in biblioteca, digitale, e-book, comunicazione, gestione amministrativa, revisione, informazione di fonte pubblica per i cittadini, in collaborazione con la Redazione DFP di AIB, information literacy, nativi digitali, biblioteconomia sociale, biblioteche carcerarie e altri.

Già a partire dal 2011 si è avviata una collaborazione con la Biblioteca per ragazzi di Rozzano, e dal 2012 la Sezione ha contribuito alla realizzazione della 3a e 4a edizione del Convegno “Digital Readers : leggere – trasformare – ragazzi – futuro”rivolto a bibliotecari, insegnanti, educatori e genitori, che ha visto una forte affluenza di partecipanti.

La Sezione Lombardia ha partecipato all’edizione 2012-2013-2014 del Convegno delle Stelline gestendo uno stand e organizzando seminari dedicati ai bibliotecari. A fine novembre 2012 la Sezione ha allestito e curato lo stand AIB in occasione degli Stati Generali dei Professionisti del Patrimonio Culturale, e dell’Assemblea annuale degli associati a Milano.

Il 2011 è iniziato con la tradizionale XIX Giornata delle biblioteche lombarde, che ha visto la partecipazione di circa 200 associati. Il Convegno “I bibliotecari aggiungono valore: un sapere al servizio degli utenti” è stato dedicato al valore aggiunto del lavoro cosciente di bibliotecari professionali e partecipi di solide conoscenze settoriali che trasforma le biblioteche in centri che generano sapere. Nel 2012, “L’information literacy” è stato invece il tema centrale della tradizionale Giornata della Biblioteche Lombarde giunta alla XXa edizione, in occasione dell’annuale Assemblea regionale degli iscritti (11 febbraio). In collaborazione con il GUSPEC la Sezione ha aperto il 2013 con l’organizzazione del 4° Convegno nazionale sulle biblioteche carcerarie dal titolo “Il bibliotecario carcerario: una nuova professione?” (31 gennaio 2014) da cui è scaturita a ottobre 2013 la pubblicazione dell’omonimo volume. La lettura e la sua promozione è stato invece il tema centrale della tradizionale XXI Giornata delle Biblioteche Lombarde, in occasione dell’annuale Assemblea regionale degli iscritti (2 marzo 2013), che ha visto la partecipazione di circa 150 associati. Titolo del seminario proposto: “Ricomincio da tre: lettura, lettori e biblioteche”.
La nostra Associazione è da tempo impegnata sul fronte del riconoscimento della professione e oggi si prepara a compiere un significativo passo avanti nel processo di effettiva trasformazione in moderna associazione professionale dei bibliotecari italiani.
Così l’attuale CER ha voluto dedicare il programma della XXII Giornata delle biblioteche lombarde, “In nome del bibliotecario: una professione verso il futuro”, 15 febbraio 2014, al lavoro in biblioteca, alle tematiche che riguardano il riconoscimento e la qualificazione della professione bibliotecaria. Il Seminario ha rappresentato l’occasione per illustrare le novità e le nuove prospettive che si aprono dopo l’approvazione della legge 4/2013 in materia di professioni non ordinistiche.

Attività in raccordo con il CEN
Durante il mandato 2011-2014, la Sezione ha tentato di seguire le numerose attività messe in campo dal CEN e di diffonderle presso i propri associati. In particolare, ci si è impegnati per la promozione sul territorio di attività in concomitanza con il Bibliopride e con altre campagne informative lanciate a livello nazionale.

MAB Lombardia
Ben sette mesi prima di MAB Italia, il 27 novembre 2011 viene firmato l’Atto costitutivo di MAB Lombardia dai Presidenti e coordinatori regionali durante il VII Congresso ICOM alla Fondazione Stelline a Milano. Anche la Regione Lombardia-Direzione Generale Cultura esprime interessamento alle attività e ai lavori di coordinamento MAB. Nel documento si dichiara che MAB è un luogo di incontro, di organizzazione e di azione tra operatori professionali dei beni culturali al fine di sviluppare e sostenere la sinergia tra musei, archivi e biblioteche del territorio in senso progettuale, confrontare e condividere temi e aspetti cruciali dei professionisti del patrimonio culturale. Musei, archivi, biblioteche cercavano da tempo in Lombardia forme di integrazione professionale e funzionale, e MAB, il coordinamento permanente tra le associazioni AIB, ANAI, ICOM Italia, è sorto per esplorare e promuovere le prospettive di convergenza tra gli istituti e le professionalità coinvolte. La formula organizzativa adottata, una struttura leggera basata sull’apporto organizzativo delle segreterie già esistenti, è valutata come la più adeguata per interpretare l’attuale fase costitutiva. Da allora il tavolo di coordinamento MAB Lombardia si è riunito mensilmente presso la sede della Regione Lombardia per la condivisione delle informazioni, la pianificazione e la progettazione degli eventi. Come MAB si lavora sia sulle grandi strategie a livello nazionale, sia città per città, regione per regione, sul territorio con i Comitati regionali per la preparazione di eventi e schede di rilevazione per l’Expo 2015. Referente MAB il Presidente del CER.

La prima uscita in pubblico è stato un seminario a Milano al Convegno delle Stelline 2012 “MAB si presenta. Professionalità e patrimoni integrati in Lombardia” (16 marzo 2012). Il seminario affrontava il tema della convergenza tra musei, archivi e biblioteche sia in senso progettuale (la condivisione di funzioni e spazi), sia per quanto riguarda la fruizione (l’integrazione di risorse bibliografico-documentarie, le modalità di mediazione). L’incontro è stato l’occasione per confrontare professionalità ed expertise, nonché presentare due realtà lombarde quale testimonianza delle sinergie attivate per la valorizzazione e la conservazione di diverse tipologie documentarie: MUST – Museo del Territorio Vimercatese, Museo Martinitt e Stelline: un archivio, un museo, una biblioteca. A fine giugno (29 giugno – 1° luglio 2012) MAB Lombardia partecipa alla prima riunione nazionale dei MAB promosso dal Piemonte a Torre Pellice (TO) “Oltre i confini. MAB a due anni dall’inizio”, per confrontarsi sullo sviluppo di questo progetto, anche in vista degli Stati generali di novembre. Il ricco dibattito sintetizzato in un documento, disponibile sul sito MAB Italia, ha costituito una solida base di riflessione e di confronto per il futuro delle attività di MAB. Durante gli Stati generali dei professionisti del patrimonio culturale (Milano, 22 e 23 novembre 2012) MAB Lombardia promuove una riunione con i MAB regionali costituiti o in via di costituzione. L’esigenza di incontrarsi nasceva dalla necessità di presentare il sito MAB Italia http://www.mab-italia.org e di darsi delle procedure comuni soprattutto per quanto riguarda la comunicazione e la creazione di rapporti di rete non solo territoriali ma anche trans regionali. Nove i Comitati territoriali già costituiti presenti sul sito. All’interno del Convegno delle Stelline 2013 (giovedì 14 marzo 2013) il seminario “Esporre la letteratura. Musei Archivi Biblioteche si confrontano” che ha invitato a confrontarsi su una questione estremamente attuale: i luoghi dell’esporre e le modalità per instaurare con il pubblico un dialogo che dia piena visibilità al patrimonio letterario conservato e, al tempo stesso, all’attività di ricerca e interpretazione svolta su di esso da curatori, bibliotecari e archivisti. È del 16 settembre 2013 la Giornata di studio e aggiornamento per dirigenti, responsabili d’area, operatori dei beni culturali, volontari e amministratori pubblici: “Carte in tavola: per un futuro sostenibile dei beni culturali” tenutosi a Concesio (Brescia). In programma per marzo 2014 ma rinviato a fine anno il Seminario sul fund raising dei beni culturali a Vimercate.

Pubblicazioni
Dopo il lavoro di un anno insieme al precedente responsabile editoriale AIB, Piero Cavaleri, ottobre 2012 ha visto la stampa e la presentazione ufficiale al pubblico milanese del primo volume, edito AIB, nella nuova collana Sezioni Regionali, Lombardia: “Leggere in digitale” di Cinzia Mauri.

Dopo il Convegno di inizio 2013, a fine settembre è andato in stampa il secondo volume, edito AIB, della collana Sezioni Regionali: “Il bibliotecario carcerario: una nuova professione? Atti del 4° Convegno Nazionale sulle biblioteche carcerarie” a cura di Amelia Brambilla, Emanuela Costanzo e Cinzia Rossi.

Altre attività
Il 2012 ha visto inoltre l’accreditamento di AIB Lombardia alla Consulta regionale lombarda e la successiva partecipazione alle riunioni del Colap. Nei tre anni di mandato sono proseguiti i lavori dei referenti regionali per l’OF e l’OL. Diversi i patrocini richiesti alla Sezione dalle biblioteche del territorio e le partecipazioni del Presidente a convegni o incontri, o inaugurazioni di biblioteche, per diffondere la visibilità e la presenza di AIB sul territorio regionale.

Bilancio e attività amministrativa
Grazie all’impegno profuso nell’attività di corsi anche per conto terzi e promozione delle vendite di pubblicazioni AIB oltre che agli introiti da quote sociali, il bilancio della Sezione è sempre rimasto in attivo e l’attuale mandato si chiude sostanzialmente con un buon budget da reinvestire per le attività future.

Per una scelta ben precisa di inizio mandato, l’attuale CER si è avvalso di collaborazioni gratuite per le attività di tesoriere e segretario, delegate a membri esterni al CER. Il redattore web è invece membro CER.

Sezione Marche

Il Comitato esecutivo regionale delle Marche, insediatosi nel maggio 2011, si è dato in questi tre anni l’obiettivo strategico di sostenere le politiche di sviluppo per la rete bibliotecaria regionale. Le iniziative proposte hanno puntato a coinvolgere le biblioteche marchigiane di ogni tipologia, mantenendo alla base del programma della Sezione la volontà di promuovere il ruolo della biblioteca come istituto della democrazia, del confronto culturale, della libertà d’informazione in quanto servizio pubblico essenziale per gli individui e per le comunità di riferimento.
Il CER ha puntato fortemente a instaurare un rapporto di dialogo con la Regione Marche, in particolare con il Settore cultura, per consolidare il ruolo dell’AIB quale interlocutore privilegiato in tema di politiche bibliotecarie regionali. Pur non avendo raggiunto l’obiettivo di stipulare una convenzione che ne riconosca il ruolo a tutto campo, il rapporto tra AIB Marche e Regione va avanti proficuamente.
Il CER è riuscito a porre anche le basi di un confronto con altre professionalità: insegnanti, editori, educatori, pediatri, operatori dell’amministrazione carceraria e, in particolare, con le comunità degli archivisti e degli operatori museali. In quest’ottica di collaborazione hanno ricevuto un notevole successo in ambito regionale:

  • le numerose attività legate al progetto Nati per Leggere, che stanno conducendo all’imminente costituzione di un coordinamento regionale interistituzionale e multidisciplinare oltre allo stanziamento già decretato di cospicue risorse finanziarie;
  • le iniziative del comitato MAB – Musei-Archivi-Biblioteche (come ad esempio i Grand Tour Cultura delle Marche).

Per quanto riguarda il numero delle iscrizioni, la Sezione si era posta l’obiettivo di recuperare il lieve calo di iscrizioni del triennio 2008-2010, e vi è riuscita, superando sempre, nei tre anni di mandato, la soglia dei 100 soci. Il CER ha curato ha curato i rapporti con gli associati tramite un’intensa attività di comunicazione e assistenza e visitando frequentemente le sedi di lavoro.

I principali ambiti di intervento sono stati:

  • lo sviluppo di un progetto-pilota nazionale di misurazione e valutazione dell’impatto socio-economico delle biblioteche pubbliche, coordinato dal prof. Giovanni Di Domenico;
  • l’avvio di un progetto sperimentale e il successivo consolidamento di una rete regionale di biblioteche carcerarie;
  • la creazione di un coordinamento Nati per Leggere che in collaborazione con ACP, pediatri ed enti locali ha dato luogo dapprima ad un progetto di formazione diffusa sul territorio e da aprile 2014 a un vero e proprio “progetto regionale” sostenuto dai settori Cultura, Sanità, Istruzione, Politiche sociali;
  • lo sviluppo di sinergie e progettazione condivisa all’interno della rete MAB (Musei-Archivi-Biblioteche);
  • l’attività di formazione professionale continua, attuata attraverso numerosi e partecipati corsi di formazione e aggiornamento attenti alle più innovative questioni che interessano la professione bibliotecaria;
  • la promozione delle biblioteche, anche attraverso concorsi come “Storie da biblioteca”;
  • la partecipazione al tavolo di lavoro per la definizione dei requisiti del progetto regionale “Cultura Smart” per la realizzazione di un’infrastruttura digitale negli Istituti culturali marchigiani, grazie allo stanziamento di € 1.100.000 dell’Assessorato alla cultura della Regione Marche.

Sezione Molise

Obiettivi:

  • Sviluppo e valorizzazione nelle biblioteche, delle sezioni per ragazzi e del progetto “NPL”, in particolare con la formazione di lettori volontari;
  • sviluppo di corsi di aggiornamento professionale del bibliotecario e la promozione del nostro ruolo a sostegno alla legge nazionale sulle professioni non ordinistiche;
  • riorganizzazione dei servizi bibliotecari, con la modifica della Legge regionale 1981, e cooperazione bibliotecaria.

Il Comitato Esecutivo Regionale, insediatosi all’indomani delle elezioni dell’aprile 2011, è composto da Francesca Carnevale, Leda Ruggiero, Mariella Giordano, Rosanna Cifolelli e Antonia Di Mario.
Trovare i nominativi per le candidature non è stato facile, vigeva un generale scoramento per le travagliate vicissitudini del CER uscente tanto che il nostro impegno è stato di provare a rilanciare la professione e le professionalità sul territorio, con l’obiettivo di arrivare alla firma del protocollo d’intesa con la Regione e le Province, aumentando l’offerta dell’Associazione con corsi e incontri professionali per stimolare e amplificare la crescita professionale dei soci e interagire con le entità socioculturali del territorio di riferimento, sempre nel rigoroso rispetto dei budget.
Le biblioteche del nostro territorio, dalle dimensioni limitate, sono state, per anni, abbandonate a se stesse sia dal punto di vista finanziario che di personale; lo dimostra il numero di quelle che hanno risposto all’indagine della scorsa primavera, 23 e con le universitarie e le ecclesiastiche arriviamo circa a 50 biblioteche; pertanto quando è stato possibile, il Presidente regionale è andato a conoscere le biblioteche e i bibliotecari; così è cominciata l’avventura di Nati per Leggere.
La promozione di NpL sta procedendo, sia formando i lettori volontari attraverso specifici corsi di formazione, organizzati a Campobasso e Isernia con la collaborazione con l’ACP, sia organizzando gli incontri di lettura in alcune biblioteche, anche nei Comuni più piccoli; a Campobasso dove non c’è una biblioteca attrezzata per le letture ai bambini, ci appoggiamo alla Fondazione Molise Cultura, a Isernia, a Fossalto e Casacalenda nelle biblioteche comunali, negli altri centri nelle strutture disponibili che non sono le biblioteche. Grazie a donazioni di privati cittadini, inoltre, è stato possibile allestire una piccola raccolta di libri per bambini a disposizione delle biblioteche che organizzano le letture.
Per celebrare la Settimana NPL 2013, abbiamo dato vita a quattro intensi giorni di seminari, letture, incontri per piccoli e grandi, da Isernia a Termoli, passando per Fossalto, Campobasso e Casacalenda. In particolare, a Isernia è stato organizzato il seminario “Ogni bambino ha diritto alla sua storia. Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, con la partecipazione dell’Università del Molise, dell’Unicef – Provincia di Isernia, dell’Ufficio Scolastico Regionale, nonché dei lettori volontari, nell’entusiasmo generale delle classi di bambini presenti.
Nel novembre del 2011, sulla scia dell’attività politica nazionale a sostegno alle biblioteche pubbliche, l’AIB Molise ha organizzato una conversazione con Antonella Agnoli, i bibliotecari molisani, gli amministratori e i referenti culturali sul ruolo della biblioteca pubblica: un modo per mantenere viva l’attenzione degli amministratori dei nostri Enti locali sulle biblioteche, di cui va preservato il ruolo e ampliate la funzionalità e fruibilità, anche attraverso la formazione di personale bibliotecario competente, allo scopo di rispondere al meglio alle moderne sfide della società informatizzata. Altro momento dedicato al futuro delle biblioteche molisane, è stata l’Assemblea pubblica dell’ottobre 2012, l’incontro ha visto la partecipazione dei bibliotecari, dei politici ma sono mancati gli amministratori.
A marzo 2012, ci siamo occupati del bando per la gestione della biblioteca comunale di Castelmauro, attivando il CEN e in particolare il Presidente che inviava una lettera al Sindaco.
La Sezione, sebbene piccola, si impegna attivamente nell’organizzazione di corsi di aggiornamento professionale, tra i quali particolarmente apprezzati sono stati “Il reference: percezione della propria funzione e tecniche di comportamento”, Franco Mercurio, e “La digitalizzazione del materiale librario: metodi e strumenti”, con Maria Cassella, in fase di conclusione.
Infine, L’AIB Molise si sta battendo, oltre che contro l’eccesso di ribasso nelle gare di appalto per la gestione delle biblioteche, affinché sia riconosciuto come unico interlocutore qualificato a discutere con gli amministratori locali del futuro delle biblioteche molisane, e in particolare della biblioteca provinciale “P. Albino” di Campobasso e di quella di Isernia, biblioteca “T. Momsen” alla luce delle politiche di abrogazione delle Province, poiché la soppressione della Provincia di Isernia e la riorganizzazione di quella di Campobasso cambieranno la geografia amministrativa del Molise, proponendo modifiche alle leggi regionali in materia di biblioteche, di formazione professionale e soprattutto, in linea con quanto accade in altre Regioni, un Sistema bibliotecario regionale che consenta alle biblioteche provinciali di sopravvivere al pari delle biblioteche di Enti locali e alle biblioteche di Ateneo.

Abbiamo aperto un tavolo con l’Assessorato alla Formazione professionale per i corsi di qualifica professionale per bibliotecari e con l’Assessorato alla Cultura per la modifica alla Legge regionale del 1981, nonché per la riorganizzazione della rete dei servizi bibliotecari.
Criticità le stiamo incontrando con il direttore della Biblioteca provinciale di Campobasso nella promozione del progetto MAB, da tempo arenato, nello sviluppo e valorizzazione delle biblioteche scolastiche e carcerarie. Avevamo messo in cantiere altri due corsi ma data la mia indisponibilità a organizzarli, sono saltati.
L’auspicio è che con un CEN più giovane si possano riorganizzare gli incarichi e seguire le attività su tutto il territorio molisano e portare a termine sia i vecchi obiettivi che le nuove sfide, altrimenti la Sezione non avrà lunga vita.

Sezione Piemonte

Le linee di lavoro seguite dell’AIB nel triennio che si sta concludendo sono state le seguenti: formazione per gli associati e per tutti; consolidamento e ampliamento della base degli associati attivi; sviluppo di una politica per i bibliotecari e per le biblioteche; promozione di azioni a favore del territorio.

Per quanto riguarda la formazione sono stati effettuate le seguenti attività:
2011: 8 corsi e seminari di cui 5 a pagamento e gli altri gratuiti (temi: discovery tools, REICAT, e-book, Comunicazione, reference, e-learning, collezioni);
2012: 10 corsi di cui 6 a pagamento e gli altri gratuiti (temi: catalogo, lettura, stack managment, social library, Reference, intercultura, digitalizzazione, documentarsi in biblioteca);
2013: 12 corsi e seminari di cui 4 a pagamento e gli altri gratuiti (temi: lettura per ragazzi, attività culturali, reference, valutazione della ricerca, RDA, e-book, digitalizzazione, ecc.).

In tema di politica bibliotecaria:
Attivati tre gruppi di lavoro (normativa, sistemi, servizi integrati) che hanno lavorato alla redazione del documento programmatico Manifesto delle biblioteche del Piemonte http://www.aib.it/struttura/sezioni/ piemonte/manifestodelle-biblioteche-del-piemonte/ e a fare il punto sui sistemi e i servizi integrati fra reti.

È stata avviata una collaborazione con l’Osservatorio culturale del Piemonte. Risultato: Le Biblioteche in Piemonte tra innovazione e trasformazione. Una ricerca che si svolgerà nel corso del 2014 e che coinvolgerà tutte le biblioteche.
Avviato un tavolo interistituzionale con le reti e i sistemi bibliotecari del Piemonte. Si sta lavorando alla redazione di un protocollo d’intesa fra i diversi soggetti.
Istituzione della Giornata delle biblioteche (svolte le prime tre edizioni, sempre a febbraio).

Per quanto riguarda le attività MAB:
2011-2013: organizzati i seguenti seminari: Facciamoci in tre, La certificazione Professionale, Museo archivio e biblioteca si integrano nella Città, Oltre I confini; Viaggi studio: Ivrea e Saluzzo.
MAB Piemonte ha organizzato il primo incontro del MAB nazionale al Salone di Torino 2012. L’AIB Piemonte sta curando l’organizzazione del Satellite meeting di Torino per IFLA 2014 dal titolo: Theory and research on the convergence of professional identity in cultural heritage institutions (Libraries, Museums, and Archives) beyond technology. Promotori: Library Theory and Research Section with ALISE, EUCLID e Città di Torino, Biblioteche civiche Torino, 13-14 agosto 2014.
La Sezione ha organizzato corsi (svolgendo attività di consulenza scientifica) per i Comuni di Verbania, Novara e Cuneo, per l’Università del Piemonte orientale e per l’Università di Torino. Ha collaborato con i Sistemi del Pinerolese, del Canavese, con la Biblioteca di Mathi, con la Biblioteca di Dogliani in diverse occasioni pubbliche (anniversari apertura biblioteca e altri eventi di sensibilizzazione pubblica sul servizio bibliotecario).
La Sezione ha partecipato a tutte le edizioni del Salone del libro di Torino con uno stand, con incontri dedicati ai bibliotecari e alla filiera del libro e collaborando con l’incubatore degli editori. È stato promosso un maggiore coinvolgimento dell’AIB attraverso l’organizzazione dell’assemblea nazionale per l’approvazione della relazione annuale e del bilancio consuntivo.
Nel 2013 si è sciolto il CER Valle d’Aosta. Si è avviata una fase dicommissariamento e un tentativo di ricostituzione di una base associativa. Primo incontro il 22 febbraio 2014. In programma ad aprile un incontro sulla biblioteca pubblica. Un impegno per il prossimo triennio.
L’andamento del numero dei soci nel triennio è stato sostanzialmente stabile (169 nel 2011, 172 nel 2012, 168 nel 2013).
Il CER uscente ha lavorato per consolidare il ruolo dell’AIB fra le biblioteche, i propri associati e i decisori politici. Sono stati tenuti rapporti costanti con il Settore Biblioteche, archivi ed editoria della Regione Piemonte. Si sono avviati rapporti con gli Assessorati competenti e la Commissione cultura del Consiglio regionale.

Sezione Puglia

Nell’assemblea degli associati del 23 settembre 2011 sono state approvate le “linee programmatiche 2011-2014” della Sezione, a cui si è attenuta l’attività di mandato dell’AIB Puglia, con le integrazioni resesi volta a volta necessarie.
Gli obiettivi programmatici principali decisi dalla Sezione hanno pertanto consentito di focalizzare numerose azioni operative che hanno riguardato nel corso del triennio:

  • Lo sviluppo e valorizzazione delle biblioteche per ragazzi e del progetto NPL, in particolare con la formazione di numerosi lettori volontari
  • Lo sviluppo e valorizzazione delle biblioteche del ciclo dell’istruzione formale: biblioteche scolastiche e biblioteche universitarie
  • La promozione di convegnistica di grande qualità, a cominciare da quella posizionata ogni anno nella giornata del 23 aprile celebrata dall’UNESCO come giornata del libro e del diritto d’autore
  • Lo sviluppo di sinergie fra biblioteche, archivi e musei, che ha consentito la nascita del MAB Puglia
  • Lo sviluppo di indagini conoscitive e statistiche sulla consistenza quali-quantitativa del sistema bibliotecario pugliese, che ha portato alla realizzazione del primo vero censimento delle biblioteche pugliesi
  • Lo sviluppo e valorizzazione dei Poli SBN della regione, anche con azioni di affiancamento formativo
  • Lo sviluppo delle azioni a favore della valorizzazione della caratterizzazione professionale dell’attività del bibliotecario, concretizzatasi nel sostegno alla legge nazionale sulle professioni non ordinistiche
  • Lo sviluppo di un programma di azioni di formazione e aggiornamento dei bibliotecari, avendo attenzione anche per i “futuri” bibliotecari, cui è stato dedicato un apposito ciclo di seminari formativi
  • Lo sviluppo di un’azione di collaborazione con le istituzioni politiche, in primo luogo la Regione Puglia e le Città capoluogo, ma anche intervenendo in tutte quelle situazioni in cui si è reso necessario tutelare i bibliotecari e stornare il pericolo di chiusure o ridimensionamenti delle biblioteche: importante è stato l’apporto della Sezione per l’approvazione di due leggi regionali in materia di biblioteche e di promozione della lettura, nonché per il sostegno del progetto “In Vitro”, per il rilancio del ruolo della biblioteca nel capoluogo di Regione e per porre le basi della costituzione di una rete di biblioteche scolastiche aperte al territorio sempre nel capoluogo di Regione, infine per sostenere la campagna contro “la notte delle biblioteche” e per sostenere il Bibliopride. In questo quadro si possono collocare anche le azioni per sostenere le biblioteche emiliane colpite dal terremoto e per aiutare Paesi del Terzo Mondo a costruire biblioteche come il Bangladesh.

L’attività di funzionamento interno della Sezione ha totalizzato 20 riunioni di CER nel triennio e numerose assemblee. La Sezione ha provveduto altresì al restyling delle pagine regionali in AIB WEB e a curare con molta attenzione e costanza la presenza sui media. Tutto ciò si è anche tradotto in un positivo andamento del tesseramento.

Sezione Sardegna

L’attività realizzata dalla Sezione Sardegna nel periodo 2011-2014 è stata caratterizzata in primo luogo dalla composizione del CER: il 70% dei componenti era infatti alla prima esperienza in AIB, al contrario di quello che l’ha preceduto che contava solo il 10% dei componenti con le caratteristiche precedentemente descritte. Il passaggio di consegne non è stato del tutto indolore in quanto avvenuto in un momento in cui si iniziavano a intravedere i primi segnali della “crisi” che avrebbe interessato di lì a poco le biblioteche pubbliche e i bibliotecari della Sardegna che, come risaputo, devono la loro esistenza in vita alla Regione Autonoma della Sardegna. Infatti “La Legge Regionale 14 del 2006, accolta con favore e attenzione, ha trovato a oggi un’applicazione parziale, disattendendo di fatto le aspettative dei più. Il piano regionale per i beni culturali, gli istituti e i luoghi della cultura 2008-2010, previsto dall’art. 7 della citata L.R. 14/2006 e approvato con delibera 64/6 del 18.11.2008 è scaduto senza mai trovare applicazione; l’Osservatorio delle biblioteche, i cui componenti sono stati eletti nel marzo del 2010, non si è mai insediato; in ultimo la Convenzione tra La Sezione Sardegna e L’ufficio Beni Librari della R.A.S. è andata a scadere a luglio del 2012 senza essere rifinanziata.

La Regione, attraverso i propri organismi, pur mostrando – dato il succedersi e l’accavallarsi, a volte, di numerosi provvedimenti legislativi e proposte di legge – un particolare interesse per il mondo delle biblioteche, non ha ad oggi prodotto uno strumento in grado di regolare il settore introducendo innovazioni utili per mettere a sistema il patrimonio di beni e servizi che, a partire dalla fine degli anni Ottanta sulla spinta di un provvedimento legislativo urgente teso a favorire l’occupazione giovanile (ex L.R. 28/84), è considerevolmente cresciuto, fino a diventare una presenza capillare e qualitativamente importante in buona parte delle comunità dell’Isola”.

In questo complicato contesto si è inserita  l’azione politica della Sezione, concentratasi nel 2012 sull’animato dibattito sviluppatosi attorno al Testo Unificato n. 235-276-292/A “Istituzione della Fondazione Sardegna beni culturali e modifiche alla legge regionale 20 settembre 2006, n. 14 ”.

Il testo, che sarebbe dovuto arrivare in aula entro dicembre 2012 nasce, citando dalla relazione di minoranza dell’Onorevole Cuccu: “Con l’intento di porre fine alla fase di sperimentazione e aprirne una nuova nell’amministrazione dei beni culturali. In tale prospettiva appare opportuna l’istituzione di un’unica struttura di coordinamento che metta insieme tutte le realtà esistenti per dare continuità a servizi ormai essenziali, per far uscire dal precariato le centinaia di operatori e per generare economie di scala tali da impegnare al meglio le risorse per innalzare la qualità dei servizi di conservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale”. Facile immaginare le aspettative dei circa 860 lavoratori (260 bibliotecari) impegnati nella realizzazione dei progetti di gestione dei luoghi della cultura e, di contro, i malumori delle Centrali Cooperative e delle cooperative loro associate destinate a un ridimensionamento storico quando non allo scioglimento.

Le azioni della Sezione si sono sostanziate nella partecipazione e/o organizzazione degli eventi riportati di seguito:

  • partecipazione alla riunione convocata dal Comitato “Nessuno a casa” tenutasi a Villanovafranca il 23 aprile 2012;
  • organizzazione del dibattito pubblico svoltosi il 5 maggio 2012 presso la biblioteca comunale di Norbello (OR);
  • partecipazione all’audizione dell’Ottava commissione consiliare tenutasi il 9 maggio a Cagliari presso la sede del Consiglio regionale;
  • partecipazione alla manifestazione “Difendiamo i nostri granai” svoltasi a Isili (CA) il 1 giugno 2012;
  • organizzazione di un dibattito pubblico: “La gestione in esterno dei servizi culturali: il caso Sardegna”, Isili 20 ottobre 2012.

Il 2013 è trascorso negli inutili tentativi di ottenere un incontro con l’Assessore alla Pubblica Istruzione che pareva intenzionato a portare all’approvazione della Giunta regionale un Disegno di legge di Istituzione di una Fondazione Sardegna beni culturali. La XIV legislatura regionale si è chiusa con un nulla di fatto o meglio con l’ennesimo taglio dei finanziamenti per il funzionamento delle biblioteche di ente locale e l’ennesima illegittima proroga dei progetti di gestione attivati nel lontano 2006.

Una breve storia dell’esternalizzazione in Sardegna (1987-2013) è stata prodotta dalla Sezione per l’Osservatorio lavoro e presentata in sintesi in occasione del Convegno Olavep ”Le esternalizzazioni in biblioteca criticità e prospettive“, Bari 10 giugno 2013.

Attività formativa
Nella realizzazione dell’attività formativa della Sezione si è cercato di tenere fede all’impegno assunto all’atto di accettazione del mandato, ovvero di organizzare appuntamenti formativi che prevedessero almeno due incontri. Il tentativo di spostare le iniziative fuori dalle solite sedi non sempre ha dato i risultati sperati. Di seguito il dettaglio delle attività realizzate e qualche cenno sui risultati ottenuti.

2011

  • Cagliari 11-12 ottobre 2011. Sassari, 13-14 ottobre 2011. Corso di aggiornamento professionale. Il servizio reference nella società della conoscenza: nuove sfide, standard,  strumenti e mappe. Docente: Laura Testoni.
  • Sassari 8-9 novembre 2011. Cagliari, 10-11 novembre 2011. Corso di aggiornamento professionale. Il bibliotecario di Ente locale oltre il 2012. Problematiche gestionali. Comunicazione e Marketing. Docente: Nerio Agostini.

2012
L’attività formativa del 2012 ha accusato un riscontro a fasi alternate nonostante l’impegno profuso dai responsabili della formazione.
Il primo appuntamento formativo “La biblioteca come ambiente formativo”. Cagliari-Nuoro- Sassari, 7-9 marzo 2012, tenuto dalla Dott.ssa Patrizia Lùperi ha registrato un’ottima risposta in termini di partecipazione nelle sedi di Cagliari e Sassari e ha rappresentato occasione per tentare la riattivazione dei contatti con gli istituti e con i colleghi  del territorio.
Gli appuntamenti successivi, ovvero “Il digital lending in biblioteca. Quando (se) il futuro non aspetta”. Tavola rotonda. Pula (CA), 20 aprile 2012 e “Dieci buoni motivi per andare in biblioteca”. Presentazione del libro. Nuoro, 21 aprile 2012 hanno incontrato il favore di pochi associati. La partecipazione è stata inferiore alle aspettative e non sono mancate le contestazioni sulla scelta delle rispettive sedi.
I successivi appuntamenti hanno registrato un buon livello di partecipazione nella sede di Sassari mentre non hanno trovato gli attesi riscontri nelle sedi cagliaritane: “L’Authority Control. Corso di aggiornamento”. Sassari, 13-14 settembre; Cagliari, 17-18 settembre 2012. “Le citazioni nel sistema della comunicazione scientifica”. Corso di aggiornamento. Cagliari, 1-2 ottobre; Sassari, 3-4 ottobre 2012.
Infine il corso “A mini survival kit of English for Librarians” previsto per giugno 2012 è stato annullato per il mancato raggiungimento del numero minimo di partecipanti.

2013
L’attività formativa realizzata nel 2013 ha probabilmente risentito dell’impegno profuso dalla Sezione in attività formative e di promozione della lettura realizzate per conto terzi. Sono inoltre da sottolineare le difficoltà legate all’insularità o meglio ai trasporti da e per la Sardegna. Non a caso i pochi appuntamenti formativi sono stati garantiti da docenti provenienti dalla Capitale o da altri che volontariamente hanno ritagliato degli spazi all’interno di interventi organizzati nell’isola da altre strutture e associazioni.

Di seguito il calendario delle attività:

  • Trasformazione e crisi della biblioteca pubblica: una riflessione sul ruolo della cooperazione. Seminario, Biblioteca comunale “Piero Sotgiu” Via Vittorio Emanuele 1, Norbello  (OR) 13 Aprile 2013. Relatori: Gianni Stefanini (Commissione Biblioteche Pubbliche); Rino Clerici (Responsabile dei servizi biblioteconomici del CSBNO)
  • REICAT e SBN. Corso di aggiornamento. Cagliari, Biblioteca Regionale, (Viale Trieste 137) Sala Conferenze, 16-17 aprile 2013 – Maria De Panicis, Commissione permanente per la revisione delle Regole Italiane di Catalogazione
  • Seminario: La nuova offerta formativa continua e a distanza dell’AIB di Patrizia Lùperi, CER Toscana- referente per la formazione.  Mediateca CSC Oristano, 11 maggio 2013
  • REICAT – 2. edizione . Corso di aggiornamento. 13-14 maggio 2013. Sassari, Ex Facoltà di lettere e filosofia, (Via Zanfarino, 52) Aula D – piano terra, 13-14 maggio 2013 – Maria De Panicis, Commissione permanente per la revisione delle Regole Italiane di Catalogazione.

Valutazione delle attività formative
Il Gruppo di lavoro sulla formazione ha avviato l’implementazione di una prassi di valutazione della qualità percepita attraverso l’elaborazione dei dati estrapolati dai questionari somministrati ai partecipanti ai corsi realizzati nella seconda metà dell’anno. I risultati parlano di una percezione di qualità medio/alta. L’unica criticità emersa è quella relativa ai costi di partecipazione. Costi che, pur essendo molto contenuti se confrontati a quelli applicati da altre Sezioni, possono rivelarsi insostenibili in un territorio in cui il 70-80% del personale interessato alla formazione è dipendente o socio di cooperative o società che, a causa di vincoli economici e contrattuali, non sempre riescono a garantire la copertura finanziaria dei costi formativi del proprio personale.

Attività formativa e di promozione della lettura realizzate per conto di terzi
Corso di catalogazione in SBN 1 – 3 novembre 2012
L’affidamento, da parte dell’Unione dei Comuni del Marghine, di incarico per la realizzazione di un intervento formativo rivolto al personale del costituendo Sistema bibliotecario del Marghine ha rappresentato, oltre che l’evidente occasione di risolvere almeno in parte l’insuccesso economico dell’azione formativa, occasione per il rinnovo di contatti con un territorio rimasto per troppo tempo fuori dai circuiti formativi. L’auspicio è che questi rinnovati contatti si consacrino attraverso il rinnovo del vincolo associativo.

Progetto Biblioteche carcerarie 2012. LiberaStorie
Nel corso di dicembre 2012 la Sezione Sardegna ha ottenuto, in affidamento dalla R.A.S., la realizzazione del Progetto regionale LiberaStorie il cui obiettivo è fornire alle biblioteche carcerarie dei dodici istituti regionali alcuni strumenti operativi al fine di migliorarne l’efficacia e di creare relazioni e contatti con le biblioteche e le associazioni del territorio per la promozione della lettura.

Il progetto formalmente avviato nel 2012 e conclusosi a settembre 2013 prevedeva la realizzazione di due distinte tipologie di intervento ovvero:

  • Informazione e orientamento – Incontri rivolti agli operatori degli istituti penitenziari.
  • Promozione della lettura.

L’azione di informazione e orientamento è stata realizzata attraverso l’attivazione di gruppi di lavoro territoriali, composti da educatori, detenuti, volontari, bibliotecari. L’obiettivo era quello di fornire alle biblioteche carcerarie dei dodici istituti regionali alcuni strumenti operativi al fine di migliorarne l’efficacia e di creare relazioni e contatti con le biblioteche e le associazioni del territorio per la promozione della lettura.
L’azione di promozione della lettura ha visto la realizzazione di 11 presentazioni dei volumi “La cella di Gaudì – Storie di galeotti e di scrittori” (Arkadia, 2012) e “Evasioni d’inchiostro. Racconti, favole e poesie di dieci prigionieri di seppia” (Voltalacarta Editrici, 2012) in biblioteche, scuole e altre istituzioni del territorio.
Il Progetto ha avuto la sua logica conclusione sabato 7 settembre 2013 con la Conferenza stampa di presentazione del Protocollo d’intesa per i servizi bibliotecari negli istituti penitenziari italiani, iniziativa inserita nel programma del festival “Pensieri e parole. Libri e film all’Asinara”.
Il resoconto dettagliato dell’attività è disponibile all’interno del n. 5/2013 di AIB Notizie: https://www.aib.it/pubblicazioni/aib-notizie/aib-notizie-2013-5/.

Corso di formazione rivolto al personale tecnico e amministrativo del Servizio bibliotecario dell’Università di Cagliari.
Il 2013 si è chiuso con l’attribuzione da parte dell’Università di Cagliari di un incarico di docenza per il corso di aggiornamento sull’utilizzo di Sebina/SOL.
L’attività formativa, organizzata in due parti – parte teorica in ambiente di prova e parte pratica in ambiente di produzione – per complessive 150 ore d’aula, è stata realizzata nel periodo 21 ottobre-15 novembre 2013 (parte teorica) e nel mese di gennaio 2014 (parte pratica), secondo il calendario concordato con la Direzione per il personale e sulla base del programma allegato al preventivo accettato in data 8.10.2013. L’incarico di docenza è stato affidato a Giuliana Claudia Bassi.

Bibliopride
2012. L’AIB Sardegna ha partecipato al primo Bibliopride insieme a “Liberos”, dando vita a un ponte che ha unito Napoli con Fordongianus dove erano riuniti autori, editori, librai, associazioni culturali e bibliotecari per il convegno Facciamo stile Liberos. Nel tardo pomeriggio, durante il Bibliofest condotto da Loredana Lipperini, in diretta dalla basilica di San Giovanni Maggiore, è stato realizzato un collegamento telefonico con la Sardegna.
La scelta di questa modalità di adesione al Bibliopride non ha mancato di suscitare dissenso da parte di alcuni soci a causa della posizione espressa dall’associazione Liberos in merito alla legge Levi in evidente contrapposizione a quella espressa dall’AIB. La questione è stata affrontata e chiarita nel corso dell’assemblea di approvazione del bilancio preventivo 2013 tenuta a Isili il 20 ottobre 2012.

2013. Con l’intento di favorire la partecipazione al Bibliopride, un viaggio di istruzione a Firenze e Pistoia per il 4-6 ottobre 2013. La totale assenza di adesioni ne ha decretato la cancellazione.

Gestione economica
Il risultato economico ottenuto nel triennio può considerarsi soddisfacente. Il prossimo CER erediterà una situazione di buona salute economica. L’unico rammarico è legato alle modalità di mantenimento del livello di salute. Infatti gli introiti maggiormente interessanti per la Sezione sono stati, soprattutto negli ultimi due anni, quelli derivanti da formazione e attività realizzati per conto terzi. La base associativa e le quote che da essa derivano hanno accusato una riduzione del 19% circa nel triennio.

2011. Il risultato economico registrato nel 2011 ha rispecchiato lo spirito di oculatezza che ha guidato, nel rispetto di una tradizione ormai consolidata, le scelte del CER. Tra le scelte più impegnative – che hanno avuto una ricaduta di spesa nel 2011- per la Sezione occorre sottolineare quella relativa al riconoscimento del compenso a Tesoriere e Segretario; e il rafforzamento della campagna associativa 2012. Tali spese valutabili circa € 2.800, non calcolate nel bilancio di previsione 2011, sono state stornate dalla voce Attività della Sezione, senza che questo causasse nessuna modifica dei saldi.

2012. Il risultato economico registrato in chiusura dell’anno rispecchia le difficoltà incontrate nel corso dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012. Lo spirito di oculatezza che ha guidato, nel rispetto di una tradizione ormai consolidata, le scelte del CER non è stato sufficiente a garantire un attivo alla Sezione. Tra le cause più rilevanti emergono:

  • i risicati ricavi da formazione professionale. Questa condizione percepita già da settembre scorso ha guidato la mano del CER nella stesura del bilancio di previsione per il 2013.
  • la flessione del numero degli associati.

2013. L’andamento finanziario della Sezione nel 2013 può essere considerato senza dubbio positivo.
La realizzazione di attività per conto terzi ha permesso alla Sezione di evitare una perdita di bilancio, praticamente certa visti e considerati gli irrisori introiti da formazione e l’importante flessione del numero degli associati.

Sezione Sicilia

Il CER ha svolto la sua attività nella consapevolezza di dovere svolgere un delicato compito di sostegno, in termini di idee e proposte costruttive, a favore delle biblioteche siciliane, in un contesto segnato da fragilità istituzionale e progressivo depauperamento dei finanziamenti. A tal fine ha anche diffuso un documento che illustrava quanto l’AIB nel suo complesso e la nostra Sezione regionale in particolare stavano cercando di fare nell’interesse delle biblioteche e dei bibliotecari. Il documento si chiudeva riprendendo l’appello fatto dal nostro presidente Parise “Dateci forza, vi daremo voce” .

Per diffondere questo messaggio e illustrare il ruolo strategico che le biblioteche svolgono per la crescita delle comunità locali anche in ambito economico e le funzioni svolte dall’AIB, è stata effettuata nel corso del 2012 una campagna nelle varie Province siciliane insieme ad Antonella Agnoli, perché la sua idea di biblioteca è proprio quella che l’AIB vuole portare avanti con la sua azione. Gli incontri erano rivolti a bibliotecari, amministratori locali e cittadini.

Il CER ha rivolto innanzitutto la sua azione verso la conoscenza delle condizioni attuali delle biblioteche siciliane, per individuare i metodi e le strategie per migliorare la qualità delle prestazioni rese, in particolar modo la formazione e l’aggiornamento del personale, anche attraverso dei questionari distribuiti sul territorio.

Formazione. Ampio spazio è stato dato infatti alla formazione, da quella di base a quella specialistica. La programmazione dei momenti formativi e la loro realizzazione sono seguite all’indagine conoscitiva sui desiderata dei bibliotecari siciliani:

  • Principi basilari di catalogazione (in diverse edizioni, a cura del CER Sicilia)
  • Introduzione alla biblioteca digitale, con Anna Maria Tammaro, Messina-Palermo, novembre 2012
  • La lettura oggi: competenze professionali e ruolo delle biblioteche, con Patrizia Luperi, Catania-Palermo, ottobre 2012
  • La storia e le storie dei libri: proposte per la didattica dei libri antichi, con Adriana Paolini, Messina, maggio 2012
  • Le biblioteche di fronte alla crisi e allo sviluppo delle nuove tecnologie, con Antonella Agnoli, Catania-Palermo, gennaio 2013
  • I servizi per ragazzi in biblioteca, con Patrizia Lucchini, Palermo, aprile 2013
  • La gestione delle collezioni in biblioteca: dalla carta delle collezioni alla revisione, con Loredana Vaccani, Palermo, settembre 2013
  • Linked data al servizio della cultura, con Mauro Guerrini, Palermo, novembre 2013.

Sono stati realizzati anche degli incontri di approfondimento di alcuni temi: con il presidente dell’AIB, Stefano Parise, nel 2011 sul tema Le biblioteche italiane di fronte alle sfide del futuro; con Caterina Ramonda nel 2011 per la presentazione del suo libro La biblioteca per ragazzi raccontata agli adulti. Un viaggio in un mondo che non finirà di sorprenderti, e poi nel 2012 sul suo nuovo libro La biblioteca per ragazzi; con Nerio Agostini sempre nel 2012 sul suo libro Le 100 parole del bibliotecario di ente locale; con Mauro Guerrini nel 2013 sul suo libro La biblioteca spiegata agli studenti universitari.

MAB. In linea con quanto avvenuto in alcune Regioni tra le principali associazioni rappresentative delle biblioteche, dei musei e degli archivi (AIB, ANAI e ICOM), che hanno avviato forme di collaborazione scaturite nella loro formalizzazione, con la costituzione di MAB, anche la nostra Sezione ha costituito in data 28 gennaio 2012 con i referenti regionali delle associazioni suddette il MAB Sicilia, realizzando successivamente una apprezzata iniziativa espositiva presso la sede dell’Archivio di Stato di Trapani.

Biblioteca pubblica digitale – convenzione. Con l’intento di promuovere fra le biblioteche siciliane la cooperazione e la conoscenza delle nuove tecnologie, è stata stipulata una convenzione con il Consorzio sistema bibliotecario nord-ovest di Milano (CSBNO), e le società Horizons Unlimited di Bologna, Keyover di Tremestieri Etneo (CT) e Xsystems di Cagliari, attraverso cui sono stati organizzati nel corso del 2013 nove meeting provinciali sulla biblioteca pubblica digitale, destinati a bibliotecari, dirigenti, amministratori dei Comuni e di tutte le Istituzioni con biblioteche aperte al pubblico nella Regione. Il progetto ha avuto come focus il rinnovamento delle biblioteche pubbliche siciliane, e il ruolo della cooperazione tra le reti di biblioteche per lo sviluppo di un servizio bibliotecario pubblico moderno ed efficiente. Sono stati messi a disposizione, gratuitamente, fino alla fine del 2014 a tutte le biblioteche pubbliche siciliane software e strumenti organizzativi per consentire la sperimentazione di nuovi modelli di servizio per gli utenti delle biblioteche di pubblica lettura della regione Sicilia.

Il ciclo di appuntamenti dal titolo Il futuro delle biblioteche pubbliche, ha ottenuto il patrocinio dell’Assessorato dei beni culturali e dell’identità siciliana. Gli incontri sono stati preceduti da un convegno di presentazione dal titolo: Biblioteche pubbliche e cooperazione: una proposta per la Sicilia svoltosi a Palermo.

Legge regionale sulle biblioteche. In continuità con l’attività precedentemente svolta dalla Sezione, particolarmente intenso è stato il lavoro volto a promuovere l’approvazione di una legge regionale moderna ed efficace che delinei il quadro dell’organizzazione bibliotecaria siciliana, ripartendo in modo razionale le competenze tra la Regione, i Liberi consorzi di Comuni, i Comuni e gli altri Enti titolari di biblioteche, con la chiara visione della centralità dell’utente finale. Sono continuati gli incontri con i politici e le istituzioni regionali per l’esame del disegno di legge da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea regionale.

Proprio nel corso del 2013 si sono visti i primi risultati: il disegno di legge dal titolo Sistema bibliotecario regionale integrato, elaborato dalla Sezione in collaborazione col Presidente nazionale Stefano Parise e col responsabile per le biblioteche degli Enti locali in seno all’Osservatorio lavoro e professione, Nerio Agostini, è stato presentato all’Assemblea regionale siciliana nel mese di aprile, e, ottenuta la firma di 29 deputati regionali, è stato depositato col n. 564 del 30 settembre 2013, iniziando il suo iter parlamentare, ed è attualmente all’esame della Commissione Cultura dell’ARS.

È stato effettuato altresì un intervento presso l’Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, mediante un documento congiunto dei presidenti nazionale e regionale, in merito all’accordo sui profili dei professionisti del patrimonio culturale della Regione siciliana che univa indiscriminatamente i profili degli archivisti e dei bibliotecari.

Nati per Leggere. Tanto si è fatto per il progetto Nati per Leggere. È stato creato, grazie anche alla proficua collaborazione con alcuni pediatri dell’ACP della nostra Regione, un Coordinamento regionale NPL, composto dalle diverse figure che operano nell’ambito del progetto. Tra i suoi compiti principali vi è stata la diffusione del progetto mediante l’attivazione di rapporti di collaborazione con e tra le biblioteche, le istituzioni scolastiche, i pediatri, l’associazionismo, le librerie. Per creare questa rete e raggiungere capillarmente tutto il territorio regionale sono stati già creati alcuni coordinamenti provinciali: a Messina, a Siracusa e a Catania e altri ne stanno sorgendo in altre province.
È stato dato il giusto rilievo alla formazione degli operatori (bibliotecari, pediatri, lettori volontari, insegnanti, educatori) e anche dei genitori, per creare quelle competenze necessarie a una corretta applicazione dei principi di NPL:

  • un’attività formativa nel novembre 2011 e nel settembre 2012 per le biblioteche del Sistema bibliotecario di Siracusa con Tiziana Cristiani, Alfonso Cuccurullo e Milena Tancredi;
  • nel settembre 2012 a Messina il corso di formazione Ad alta voce tenuto da Isodiana Crupi, Milena Tancredi e Alfonso Cuccurullo.
  • nel maggio 2013 a Palermo il corso di formazione Il posto delle storie. Che cosa, come e perché leggere ad alta voce tenuto da Silvana Alberti;
  • nel febbraio 2014 a Messina il corso di formazione Il posto delle storie. Che cosa, come e perché leggere ad alta voce con Silvana Alberti;

Un grosso progetto NpL è stato avviato anche nel Distretto socio-sanitario D1 di Agrigento, che comprende undici Comuni, attraverso una convenzione col Comune di Agrigento, capofila del Distretto, per la realizzazione di un progetto NpL in tutti i Comuni del Distretto, da sviluppare in tre anni, comprendente corsi di formazione degli operatori coinvolti, letture animate, acquisto libri per le biblioteche e i punti di lettura che si creeranno e per il dono libri ai bambini fino a 6 anni. Sono stati realizzati nel corso dell’anno: un convegno di presentazione del progetto ad Agrigento e otto corsi di formazione, previsti nella Ia annualità, cinque dei quali tenuti da Alfonso Cuccurullo e tre da Silvana Alberti, con il coinvolgimento di tutti gli istituti scolastici, i pediatri e i bibliotecari dei comuni interessati e cinque letture animate per i bambini delle scuole dell’infanzia.

Sono stati avviati progetti NpL anche in altri Comuni della nostra Regione, in particolare nelle Province di Palermo, Messina e Siracusa, altri se ne stanno avviando nelle province di Catania, Trapani e Ragusa.

Si è lavorato anche alla realizzazione di diversi convegni e seminari di presentazione del progetto in diverse parti della Sicilia, in particolare, tra i più importanti:

  • nel maggio del 2011 a Messina il seminario Nati per Leggere. La voce delle storie con la partecipazione anche di Giovanna Malgaroli della segreteria nazionale NpL
  • il convegno Nati per Leggere, parliamone…, proposto nei comuni di Alcamo (TP), Favara (AG) e Patti (ME) nel giugno 2012 con la presenza, tra gli altri, di Silvana Alberti
  • il convegno Nati per Leggere, parliamone… nel maggio 2013 a Castelbuono (PA).

Vi è stata anche la partecipazione al convegno Trasmettere storie, dallo sviluppo cognitivo al progetto Nati per Leggere, realizzato dall’Università di Messina nel giugno 2012.

Giornata delle biblioteche siciliane. Sono state realizzate due edizioni della “Giornata”:

  • IX Giornata delle biblioteche siciliane, all’interno del convegno: Con un click in biblioteca: e-books ed altri media digitali nelle biblioteche pubbliche, Palermo, Goethe-Institut, 25-26 ottobre 2012. Gli e-book e i media digitali rappresentano una grande sfida per le biblioteche nel prossimo futuro. Quindi cosa significa questo in concreto per le biblioteche? Di questo si è voluto parlare in questo convegno realizzato in collaborazione con il Goethe-Institut, la Sezione Affari Pubblici a Roma dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia, il Forum Austriaco di Cultura di Roma, l’Istituto Cervantes di Palermo, l’Istituto Svizzero di Roma, l’Istituto Francese di Palermo, l’Officina di studi medievali di Palermo e altri partner locali. Vi hanno partecipato una serie di relatori internazionali provenienti dall’Europa e dall’America.
  • X Giornata delle biblioteche siciliane: La professione bibliotecaria: riconoscimento e futuro, Palermo, Palazzo reale, 24 febbraio 2014. Si è voluto affrontare il tema della professione alla luce delle novità che hanno caratterizzato tale ambito nello scorso anno, l’iscrizione nell’elenco delle associazioni rappresentative delle professioni non regolamentate e la legge 4/2013 che ha determinato la trasformazione dell’AIB nell’Associazione dei bibliotecari professionisti italiani.

Il tema della professionalità del bibliotecario era stato posto dall’AIB Sicilia anche al centro del disegno di legge regionale sulle biblioteche.

Sono stati invitati, pertanto, a partecipare alla “Giornata” Enrica Manenti, vice presidente AIB, per illustrare la valorizzazione della professione bibliotecaria in Italia e il ruolo dell’AIB e Nerio Agostini per parlare della professione bibliotecaria nel DDL n. 564/2013 presentato dall’AIB Sicilia. Sono intervenute anche due deputate regionali, Marika Cirone, prima firmataria del ddl e Mariella Maggio, cofirmataria.

Il CER Sicilia è intervenuto anche per la questione relativa alla Biblioteca di Lampedusa. In seguito all’appello del sindaco di creare una biblioteca a Lampedusa e alla notizia dell’arrivo continuo di libri da tutto il mondo, è stato offerto al sindaco tutto il sostegno possibile, soprattutto in termini di suggerimenti relativi all’organico della struttura, di offerta di formazione per il personale e, grazie alla disponibilità della Soprintendenza ai BB.CC. e AA. di Agrigento, anche del software dell’OPAC della Provincia di Agrigento per la gestione della biblioteca.

La recente vicenda della minacciata chiusura della Biblioteca Fardelliana di Trapani ci ha visti impegnati nella redazione di un documento a firma dei presidenti nazionale e regionale che è stato inviato alle autorità competenti, e nella partecipazione all’organizzazione delle due giornate di iniziative denominate “Salviamo la Fardelliana” nei giorni 15 e 16 marzo 2014.

Ci si è impegnati anche per il risanamento delle finanze della Sezione che ha un grosso debito nei confronti dell’AIB nazionale. Si è riusciti a ridurre, anche se di poco, detto debito, grazie all’attività didattica prestata gratuitamente da alcuni componenti del CER, da docenti provenienti da altre Sezioni regionali AIB e da alcuni soci particolarmente vicini, alle entrate derivanti dalla convenzione con il CSBNO e le altre società e a quelle del progetto NpL del Distretto socio-sanitario D1 di Agrigento, ancora in itinere, che dovrebbero consentire, alla scadenza, di ridurlo ulteriormente.

Tanto è stato fatto in questi tre anni dal CER dell’AIB Sicilia in favore dell’Associazione, delle biblioteche e dei bibliotecari siciliani, investendo soprattutto in impegno personale, lavoro e dedizione. Non sempre purtroppo c’è stata la risposta dei bibliotecari, che si sperava di coinvolgere in numero maggiore nell’associazione, e a volte neanche degli stessi associati, che non sempre hanno partecipato attivamente alla vita associativa.

Era la più grande gratificazione che ci attendevamo. Ma questi sono sintomi della gravissima crisi in cui versano le biblioteche in Sicilia, causata anche dai tagli dei fondi regionali e comunali che stanno arrivando a percentuali inimmaginabili.

Sezione Toscana

Obiettivi. Nell’assumere l’incarico a seguito dei risultati elettorali, il CER Toscana ha definito come prioritari i seguenti obiettivi:

  • Contribuire alla crescita professionale dei bibliotecari dando ampio spazio all’aggiornamento e formazione. Il programma di corsi, seminari, incontri specifici realizzati è stato molto ricco e si è svolto attraverso iniziative organizzate in proprio dalla Sezione, o in collaborazione con Enti locali, in particolare la Regione (per conto della quale abbiamo svolto due corsi, dalla stessa finanziati), con le Università toscane o con altre Sezioni o organismi interni all’Associazione (nello specifico la Commissione Università Ricerca). I corsi hanno spaziato su vari argomenti, tenendo conto delle richieste espresse dai soci (rilevate anche attraverso un’indagine iniziale), dei nuovi indirizzi nell’attività delle biblioteche, delle esigenze del pubblico e nuove tendenze e modalità dell’uso delle biblioteche. Si è voluto anche dare alle occasioni formative un respiro internazionale con l’organizzazione di diversi seminari IFLA ciascuno dedicato ad uno specifico argomento.
  • Rafforzare il rapporto con le biblioteche e con i soci creando, ad di là delle iniziative di formazione, occasioni di incontro e discussione. Tali sono state la presentazione di libri editi dall’AIB o da case editrici specializzate nelle discipline bibliografiche; la partecipazione a Convegni e incontri organizzati dalle biblioteche toscane; il riconoscimento del patrocinio della Sezione alle iniziative ritenute conformi alle norme stabilite al riguardo (è stato redatto al riguardo un apposito breve Regolamento); la cura data alla diffusione e circolazione dell’informazione.
  • Comunicazione. Si è svolta attraverso: il sito web dove è stata data tempestiva pubblicità a tutti gli eventi organizzati dalla Sezione o a cui la Sezione ha partecipato o dato il suo patrocinio; la rivista trimestrale Bibelot, dove hanno avuto molto spazio gli interventi dei soci e l’informazione sulle biblioteche toscane.
  • Dare risalto alla professione e alla funzione delle biblioteche. Questo obiettivo ha trovato la sua massima espressione e realizzazione in Bibliopride nato da una proposta toscana e che a visto la sua seconda edizione a Firenze nell’ottobre del 2013. È stata un’operazione molto impegnativa e accolta con molto entusiasmo dalle biblioteche e dai vari partner pubblici e privati, svolta in costante collaborazione con il CEN.
  • Estendere la collaborazione anche ad Associazioni professionali con cui si condividono obiettivi, problemi, esigenze. A questo riguardo il maggior risultato è stata la costituzione del MAB toscano che ha già sviluppato e portato avanti un suo intenso programma di lavoro su formazione; interrelazioni tra i rispettivi “linguaggi”; progetti pilota che accomunino biblioteche, archivi e musei.
  •  Promozione della lettura e diffusione del progetto NpL in Toscana.

Valutazioni. Nel complesso il bilancio del triennio può considerarsi positivo e a questo ha certamente contribuito l’essersi fin dall’inizio suddivisi i compiti con la creazione di Gruppi di lavoro coordinato ciascuno da un membro CER e la cui attività è stata discussa e condivisa da tutti.
Si può con onestà ritenere che gli obiettivi di cui ai punti 1, 3, 4, 5 siano stati raggiunti. Con qualche lacuna invece relativamente al punto 3 dove sarebbe stato necessario dare maggiore risalto alle informazioni relative ai documenti formali (verbali delle riunioni CER; resoconti delle Assemblee). Una lacuna che non dipende da assenza di consapevolezza al riguardo, ma dal fatto che tutto il lavoro viene svolto all’interno del CER da persone che hanno già un forte carico di lavoro nelle rispettive biblioteche e anche all’interno della Sezione. Un rimedio potrà probabilmente trovarsi nel coinvolgimento in questo o altre attività di soci al di fuori del CER.

Relativamente all’obiettivo 2, nonostante l’impegno messo non si è riusciti a far risalire la curva delle iscrizioni (problema comune del resto al maggior numero delle Sezioni) e neanche a ottenere in tutte le occasioni (particolarmente le Assemblee, qualche volta anche a incontri e seminari) la prevista o auspicata partecipazione dei soci. Forse, quanto alle iscrizioni, qualcosa si è recuperato nel 2013, ma certo sono ben lontani i traguardi raggiunti dalla Sezione negli anni Novanta o anche nei primi anni del 2000. Le ragioni sono molteplici e credo tocchino proprio Sezioni, come la Toscana, dove lo sviluppo delle biblioteche è a un buon livello. La formazione e crescita delle reti ha consentito di rispondere a esigenze (di informazione, formazione, dibattito) dove in anni precedenti il principale interlocutore era l’Associazione. Un’altra ragione è rappresentata dallo scarso ricambio nel personale che caratterizza tutte le biblioteche, ma in particolare quelle dipendenti dal MIBACT che in Toscana hanno una notevole rappresentanza. In genere i pensionati non rinnovano l’iscrizione ed è da tempo che mancano nuove assunzioni. Riguardo alle statali influisce probabilmente anche la sensazione che si sentano meno rappresentati nell’Associazione rispetto al passato. C’è poi in generale l’esteso e gravoso problema del precariato che non può non influire sull’andamento di iscrizioni e partecipazione. Poiché, come detto, questo andamento non riguarda solo la Sezione toscana penso lasciamo al futuro CEN e ai futuri CER, l’impegno a una riflessione comune sul tema anche alla luce del nuovo ruolo e fisionomia che l’AIB assumerà come ente di certificazione della professionalità dei bibliotecari.

Sul punto 6. La promozione della lettura viene ampiamente svolta dalle biblioteche e la Sezione ne ha preso positivamente atto; qualche iniziativa in più dovrebbe forse indirizzarsi verso le situazioni più deboli e le reti che presentano ancora situazioni di marginalità rispetto agli standard della Regione. Relativamente a NpL, non può negarsi un netto progresso, ma stenta ad affermarsi quel coordinamento regionale che renderebbe più facile il recupero, la diffusione, la condivisione delle esperienze e quindi il lavoro di tutti.

*Per chi fosse interessato alle specifiche attività svolte rinvio al sito della Sezione consultabile all’indirizzo: https://www.aib.it/struttura/sezioni/toscana/

Sezione Trentino Alto-Adige

Premessa
Il Comitato Esecutivo Regionale del Trentino-Alto Adige ha svolto il suo mandato in continuità con i precedenti, soprattutto per quanto riguarda gli impegni assunti in materia di formazione in Provincia di Bolzano, territorio per il quale l’impegno profuso è notevole da diversi anni, poiché viene stilato entro fine gennaio il programma di massima dell’attività per l’intero anno solare. In Provincia di Bolzano è insediata la Delegazione provinciale con compiti di raccordo con il territorio di riferimento.

Struttura organizzativa del CER
Elena Corradini, Presidente; Maria Lunelli, Vice presidente; Diamila Righi, Segretaria; Morena Bertoldi, Tesoriere; Annamaria Maturi, Eusebia Parrotto, Ugo Scala (dimissionario; da agosto 2012 subentra la prima dei non eletti: Mariella Brugnolli). Membro aggiunto di diritto: Vanna Predelli, Coordinatrice della Delegazione provinciale di Bolzano.

Membri della Delegazione provinciale di Bolzano: Vanna Predelli, Coordinatrice; Ruben Cognola, Iolanda Cristaldi, M. Cristina Farina, Maria Gloria Manzini.

Referenti presso altri organi AIB
Paola Brocero (Osservatorio Formazione); Vittorio Carrara (Osservatorio Lavoro e Professione).

Formazione e aggiornamento professionale
Nel proprio mandato, la Sezione ha comunicato per voce della referente in OF Paola Brocero la propria disponibilità a effettuare una sperimentazione del modello di formazione a 4 fasi. Alla luce della sperimentazione in altre Regioni e del recente corso sull’e-learning, si valutano adatte alla situazione locale queste nuove metodologie formative, purché calibrate nei tempi e nelle modalità di fruizione alla realtà lavorativa degli operatori.

Fra il 2011 e il 2013 sono stati effettuati interventi di formazione suddivisi in vari ambiti:

  • 8 presentazioni di volumi di carattere biblioteconomico: “Che rivoluzione! Da Gutenberg agli ebook” con A. Paolini e R. Piumini (Bolzano, 15.04.2011; Trento, 05.10.2011); “Caro Sindaco, parliamo di biblioteche” con A. Agnoli (Bolzano, 08.02.2012); “La biblioteca rende” con R. Ventura (Bolzano, 24.02.2012; Trento, 25.10.2012); “Per libri e per scritture” con A. Paolini (Trento, 16.01.2013); “OPAC” con G. Frigimelica e A. Marchitelli (Bolzano, 15.04.2013); “Il momento sociale della biblioteca” con A. Passeri (Trento, 28.10.2013);
  • 5 incontri/dibattiti con gli autori: “Dieci buoni motivi per andare in biblioteca” con S. Parise (Trento, 06.03.2012); The Hollywood Librarian” con A. Pirola (Bolzano, 08.06.2012); “La biblioteca spiegata agli insegnanti” con C.I. Salviati; “Leggere in digitale” con C. Mauri (Bolzano, 04.11.2013); “La biblioteca spiegata ad una ragazza che viene da lontano” con C. Cognigni (02.12.2013);
  • 5 seminari base: “Le biblioteche del Trentino-Alto Adige: tipologie, organizzazione e servizi nelle biblioteche pubbliche, scolastiche e specialistiche” con vari relatori locali (Bolzano, 20.03.2013); ” L’iter del documento e delle risorse in biblioteca: dall’acquisto alla collocazione a scaffale” con F. Menini (Bolzano, 10.04.2013); “La gestione delle raccolte” con E. Corradini (Bolzano, 08.05.2013); ” Principi base di catalogazione delle monografie” con I. Cristaldi (Bolzano, 10-11.06.2013); “I servizi di reference e la mediazione informativa in biblioteca” con A. Lucianer (Bolzano, 20.09.2013);
  • 7 seminari di catalogazione e indicizzazione: “ISBD edizione consolidata” con C. Bianchini (Bolzano, 30.05.2011); “Le REICAT” con A. Petrucciani (Bolzano, 10-11-12.10.2011); L’applicazione delle REICAT in Aleph 500″ con Silvia Bonfietti (Bolzano, 17.10.2011); “L’Indicizzazione per soggetto della narrativa” con A. Lucarelli (Bolzano, 15.11.2011); “I principi internazionali di catalogazione (ICP): universo bibliografico e teoria catalografica all’inizio del XXI secolo” con M. Guerrini (31.05.2012); “Open data, Linked data” con M. Guerrini, T. Possemato (Bolzano, 16-17.09.2013); “La catalogazione del dvd e del materiale multimediale” a cura della Cooperativa Libriliberi (Bolzano, 21.11.2013);
  • 9 seminari sulle nuove tecnologie e il web sociale in biblioteca: “Il mondo degli e-book e le prime esperienze in Italia” con L. Cumino (Bolzano, 03.10.2011); “Social libraries: gli strumenti del web sociale per le biblioteche” con V. Gentilini (San Michele A/A, 22.05.2012); “Biblioteche fra crisi ed ebooks” con A. Agnoli (Bolzano, 14.11.2012); “Navigabilità basata sugli utenti: migliorare i siti web con la tecnica del card sorting” con M. Pérez-Montoro (Trento, 30.11.2012); “Il mondo di Wikipedia” con S. Giaccai (Cles, 08.05.2013); “L’esperienza di Extratime blog” con F. Pandini e R. Cirimbelli (Bolzano, 15.05.2013); “Strumenti per il reference management (RMS): panoramiche e prospettive” con E. Francese (Trento, 29.05.2013); “La biblioteca digitale e il suo sviluppo sul territorio” con A.M. Tammaro (Bolzano, 04.11.2013); “Atlante del visibile” con G. Latini (20.11.2013);
  • 9 seminari di carattere generale: “Il piano degli acquisti e la catalogazione centralizzati” con A. Zanon (Bolzano, 07.03.2012); “La divulgazione del libro per bambini e ragazzi” con F. Brunetti (Bolzano, 16.05.2012); “Il diritto d’autore in biblioteca nel mondo digitale” con A. De Robbio (Trento, 19.09.2012); “La saggistica adulti: quale selezione delle opere? – Sezioni Scienze pure e tecnologia” con E. Rossi, L. Pinna (Bolzano, 03.10.2012); “La collocazione a scaffale aperto. Workshop sulle esperienze delle biblioteche italiane specialistiche, pubbliche e scolastiche” con L. Marquardt e S. Lorengo (Ora, 13.12.2012); “La saggistica per adulti: chimica, fisica, ingegneria e matematica” con docenti UNITN (Bolzano, 02.10.2013); “Multiculturalità in biblioteca: fra teoria e buone pratiche” con vari relatori (Bolzano, 02.12.2013); “Il diritto d’autore per dvd e multimedia” con A. Sirotti Gaudenzi (04.12.2013); “Fundraising in biblioteca. Una sfida per gli operatori, gli amministratori, la comunità” (Trento, 20.01.2014);
  • 2 seminari legati a NPL: “L’importanza della lettura ad alta voce per bambini da 0 a 3 anni” con A. Dal Gobbo (Bolzano, 20.04.2012); “Libro, fammi grande!” con G. Paladin (Bolzano, 21.10.2013);
  • 5 seminari, convegni e incontri di carattere internazionale, anche in collaborazione con altre Associazioni, Istituzioni o Enti: “La biblioteca apprende / Die lernende Bibliothek” (Bolzano, 15-16.09.2011); “Resoconto di IFLA 2011 Puerto Rico” con E. Corradini (Trento, 28.09.2011); “Essere biblioteca, fare biblioteche. Spazi, servizi, risorse” (Trento, 20.05.2011); “Le memorie del mondo / Dalla memoria del mondo alla memoria della terra” con K. Kempf, M. Pérez-Montoro, A.I.Fontana (Trento, 29.11.2012); “Bibliohackathon: verso i beni comuni digitali” (Trento, 25-26.11.2013);
  • 1 mostra: “Biblioteche e centri culturali. Nuove piazze urbane” con AlterstudioPartners (Trento, 19-20.05.2011 e successivamente in altre biblioteche del Trentino);
  • 1 seminari, convegni e incontri esterni segnalati sul sito: “Tutela del diritto d’autore e diritto di leggere delle persone con disabilità visive” (Trento, 25.05.2011);
  • 3 viaggi di istruzione:  Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi di Bologna (19.03.2012, 25.03.2013, 26.03.2014); Biblioteca civica di Cologno Monzese e Biblioteca di Meda (24.09.2012); Sarmede, Mostra internazionale dell’illustrazione per l’infanzia (Trento-Sarmede, 25.11.2012);

Già a partire dal 2012 si è avviata una collaborazione con la Biblioteca civica di Merano, Corraini Edizioni di Mantova e la Sezione AIB Emilia-Romagna per l’organizzazione di un convegno a Merano (BZ), programmato per il 3-4-5 giugno 2014, sul libro d’artista per bambini; al convegno parteciperanno anche altre istituzioni fra le quali il MART di Rovereto (TN).

Attività in raccordo con il CEN
Durante il mandato 2011-2014, la Sezione ha tentato di seguire le numerose attività messe in campo dal CEN e di diffonderle presso i propri associati. In particolare, ci si è impegnati per la promozione sul territorio di attività in concomitanza con il Bibliopride e con altre campagne informative lanciate a livello nazionale.

A livello politico, soprattutto in Provincia di Trento, si è trattato di un triennio particolarmente denso di attività, incontri e, in qualche caso, scontri di visioni e prospettive diverse fra tecnici e politici, specie in concomitanza con la pubblicazione del nuovo Regolamento sui requisiti di funzionamento delle biblioteche aderenti al Sistema bibliotecario trentino, che è stato oggetto di una spasmodica attenzione da parte della Sezione e di alcuni colleghi, riuscendo peraltro a dimostrare le carenze del documento iniziale e a far sì che venisse costituito un Gruppo di lavoro per la discussione di tematiche professionali; ci si è inoltre impegnati sul fronte della segnalazione di decurtazioni di risorse per il Sistema bibliotecario trentino (in primis destinate alla catalogazione centralizzata e al prestito interbibliotecario all’interno del sistema) e su altri temi legati alle esternalizzazioni, prendendo pubblicamente posizione con comunicati stampa (non sempre pubblicati sulle testate locali).

Difesa della professione bibliotecaria
In linea con gli orientamenti del CEN, una grande attenzione è stata rivolta alle tematiche della “professione” e alle attività di Olavep e Colap, dando voce alle posizioni di giovani soci operanti nelle cooperative di servizi che lavorano sul territorio. Nel corso del 2013, si sono avviati i contatti con i referenti locali per la costituzione del CoLAP Trentino-Alto Adige, avvenuta ufficialmente con riunione del 6 dicembre 2013.

Altre attività
Durante l’ultimo triennio si sono avviate importanti collaborazioni con:

  • il Club Unesco Trento e la presidente Marta Villa, grazie alla quale è stato possibile realizzare il seminario “Le memorie del mondo” e dalla quale si è ricevuta piena conferma della volontà di collaborare anche in futuro;
  • Wikimedia Italia, grazie alla quale il mondo di Wikipedia si è avvicinato alle biblioteche e i bibliotecari hanno iniziato a esplorarlo; si auspica in modo sempre più attivo e consapevole delle infinite possibilità di apertura e dialogo con il mondo dei Commons;
  • i delegati IFLA in Trentino-Alto Adige (Elena Corradini, presidente AIB TAA uscente, membro IFLA “individuale” e delegato nominato da AIB per la Sezione Literacy and Reading; Roberto Morelato, membro IFLA “istituzione” Coop. Libriliberi e delegato nella Sezione Multicultural Populations), che per statuto IFLA sono tenuti a intervenire gratuitamente nell’illustrare le attività della loro Sezione di appartenenza o le attività IFLA.

Non è stato ancora possibile attivare il MAB Trentino-Alto Adige, in quanto non esiste ancora in Regione un coordinamento per ICOM Italia, sebbene vi siano stati in passato delegati trentini al Comitato nazionale della medesima Associazione. Si ha comunque la soddisfazione, dopo la richiesta di collaborazione lanciata ad ANAI e a ICOM, di aver assistito alla rinascita del coordinamento regionale per ANAI e all’avvio di contatti proficui con la delegazione del Trentino-Alto Adige, la cui presidente è attualmente Anna Guastalla.

Prima del termine del mandato è in programma l’invio a ICOM Italia (che rinnoverà le cariche nazionali a maggio 2014) di una lettera congiunta AIB TAA – ANAI TAA per invitare i soci regionali alla costituzione di un coordinamento locale in modo da poter avviare la collaborazione fra le tre realtà associative. In assenza di risposta, si suggerisce al prossimo CER di iniziare a programmare attività congiunta di interesse per gli operatori di tutti i settori culturali interessati, sull’esempio delle altre Regioni nelle quali già sono attivi i coordinamenti MAB, prendendo spunto anche da recenti seminari effettuati a Ferrara (Salone del Restauro) e Milano (Convegno delle Stelline, sessione curata da IFLA).

Bilancio e attività amministrativa
Grazie al sostegno delle istituzioni (Provincia autonoma di Bolzano e Provincia autonoma di Trento) e agli introiti da quote sociali e iscrizioni, il bilancio della Sezione è rimasto in attivo e l’attuale mandato si chiude sostanzialmente con un buon budget da reinvestire per le attività future.

Per una scelta iniziale di principio, l’attività amministrativa è stata gestita con le sole forze del volontariato interno, incorrendo spesso in intoppi e ritardi. Il suggerimento per il futuro CER TAA, che peraltro sarà costituito da un numero inferiore di membri (5 anziché 7) è di delegare all’esterno queste funzioni.

Sezione Umbria

Aspetti positivi: la collaborazione con numerosi Enti, biblioteche, istituzioni; la collaborazione con la Regione (anche attraverso due contributi economici destinati a NpL e alla promozione dell’editoria locale), l’Università degli Studi di Perugia, Comuni; lo sviluppo e il consolidamento di NpL, di Leggere fa bene alla Salute e di In Vitro; la nascita di MAB Umbria.

Aspetti critici: manca un rapporto costante con tutte le biblioteche del territorio, per cui sembra necessaria un’attività di sollecitazione costante da parte di tutto il CER. Resta la difficoltà di intervento in situazioni critiche: la prevista chiusura della Biblioteca Villa Urbani e il “Progetto Arconi” a Perugia; la proposta di riuso del’ex carcere di Perugia, presentata al comitato Perugia 2019 insieme alla Deputazione Storia Patria per l’Umbria e non accolta; la situazione critica (mancanza di personale, finanziamenti, spazi) di numerose biblioteche pubbliche e private o legate a Enti.

L’andamento degli iscritti è positivo: 2010: 80 (53 persona, 25 ente); 2011: 75 (49 p, 24 e); 2012: 77 (58 p, 18 e); 2013: 84 (64 p, 20 e). Alla luce del perdurare della crisi economica, del pensionamento dei bibliotecari di ruolo, e con il nuovo regolamento iscrizioni, il 2014 sarà un banco di prova per la capacità di mantenere la tendenza positiva.

Programma triennale
Formazione professionale

  • Conoscere la situazione professionale dei bibliotecari umbri (in collaborazione con la Regione): situazione contrattuale, iter professionale, presenza di cooperative, lavoratori atipici, ecc. In parte, anche grazie ai sondaggi promossi dall’Associazione e in particolare dall’Osservatorio Lavoro e Professione. La nascita di un gruppo di lavoro regionale per un sistema bibliotecario regionale nel 2014 dovrebbe favorire questo tipo di monitoraggio.
  • Costruire un calendario di eventi formativi in collaborazione con le sezioni regionali limitrofe per contenere i costi e favorire la cooperazione. Si, in parte; dove possibile si sono coordinate le attività. L’attività di formazione è stata concentrata nei progetti NpL, Leggere fa bene alla salute, e nella seconda metà del triennio. Fra gli eventi di formazione: “corso Reicat” (con A. Petrucciani); “Valorizzare le collezioni del XV secolo. La banca dati MEI” (con AIB Libro Antico e CERL); “Introduzione ai linked data” (con M. Guerrini); “I social network in biblioteca” (con L. Palmieri); “Revisionando s’impara” (con L. Vaccani). È stata svolta formazione per i volontari/e di servizio civile a Perugia e Gubbio.
  • Presentare un documento sui requisiti minimi e gli standard ottimali per la stesura dei bandi di concorso (a tutela sia della professionalità sia degli utenti). Questo punto è stato superato dalle attività di Olavep a cui la sezione ha collaborato.

Rapporti istituzionali

  • Mantenere e sviluppare i rapporti con i referenti istituzionali territoriali; con le biblioteche; con archivi e centri di documentazione; con associazioni. Sì. In particolare le biblioteche di Gubbio, Terni, Foligno, Spoleto, Corciano; bibliomediateca del Consiglio regionale; Centro Servizi Bibliotecari dell’Università di Perugia; Deputazione di Storia Patria del’Umbria; Archivio di Stato di Perugia; CERL. Ricordiamo la nascita di MAB Umbria nel giugno 2013. Partecipazione al comitato Perugia 2019 (per la candidatura a Capitale europea della cultura).
  • Avviare, mantenere e sviluppare convenzioni e collaborazioni con enti, aziende, esercizi commerciali. Si, è un impegno da mantenere e ampliare.
  • Promuovere la partecipazione alle attività del Colap, di cui siamo soci fondatori. sì. Paola Attanasio è membro del coordinamento regionale di COLAP Umbria, che ha sede presso la Sezione.
  • Sottoporre alla Regione un documento in preparazione alla Nuova legge regionale (sulle biblioteche). In varie occasioni sono state avanzate proposte di modifica e miglioramento della L. 37/90
  • Promuovere attività di cooperazione tra biblioteche della stessa area geografica e dello stesso ambito (es. biblioteche a carattere ambientale, ecclesiastiche, ecc.), conferenze cittadine, ecc.

Promozione AIB

  • Migliorare l’informazione ai soci sia attraverso la posta elettronica sia attraverso il sito. Si
  • Attuare e favorire la partecipazione attiva alle iniziative e alle attività nazionali (congresso AIB, commissioni, ecc.) in modo da far crescere la ‘cultura associativa’ e la responsabilità condivisa. Si. Il CER è stato sempre presente in vario modo alle assemblee nazionali
  • Sviluppare e migliorare il concorso “A corto di libri”. Si. Il concorso adesso è patrocinato dall’AIB nazionale anche se va chiarita la modalità di gestione e finanziamento del progetto.
  • Promuovere l’edizione commerciale italiana di “The Hollywood librarian”, documentario ALA sui bibliotecari statunitensi. No
  • Far conoscere le attività AIB al di fuori della comunità bibliotecaria. Si
  • Progettare una campagna di comunicazione. No

Promozione/educazione della lettura

  • Promuovere e sostenere i progetti di lettura e di presenza in biblioteca come attività di inclusione sociale (per soggetti a rischio di esclusione: immigrati, detenuti, anziani, malati, ecc.). Si, anche attraverso l’inserimento delle biblioteche nel Piano sociale regionale, e il patrocinio a varie iniziative. È mancato invece l’avvio di un gruppo di lavoro per le biblioteche carcerarie nonostante alcuni tentativi. Per Olavep è stato realizzato un censimento delle biblioteche scolastiche regionali.
  • Verificare periodicamente l’andamento dei progetti e darne comunicazione sia ai soci che ai soggetti interessati; presentarne i risultati in un rapporto pubblico (questo permette inoltre di misurarne l’efficacia). No
  • Promuovere un progetto pluriennale di educazione alla lettura – comprendente le età dalla nascita all’età adulta – che permetta di valutare in un arco di tempo significativo. Si attraverso la partecipazione a In Vitro
  • Patrocinare, promuovere e collaborare a iniziative o “appuntamenti fissi” destinati alla lettura, fra cui:
  • Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore si, attraverso Maggio dei Libri
  • Nati per leggere si la sezione Umbria è una della più attive a livello nazionale; ha consolidato la collaborazione con ACP e ha ottenuto il riconoscimento dell’Coordinamento scientifico NpL da parte della Regione. Attualmente 45 biblioteche partecipano a NpL
  • Il maggio dei libri si sono state svolte o patrocinate numerose attività
  • Premio Insula Romana no (il premio Ragazzi a cui partecipavamo si è interrotto nel 2011)
  • Umbria libri si nell’edizione 2011 e 2012
  • Premio Nonna Rina si parzialmente (il premio ha cambiato veste dal 2013)

Sezione Veneto

In sintesi si espongono gli obiettivi programmatici che ci si era proposti all’inizio del mandato e una breve sintesi delle attività svolte.

Nonostante la buona volontà e l’entusiasmo di tutti componenti, fin da subito sono state evidenti le difficoltà di portare avanti un’attività ricca come quella di una Sezione con delle forze ridotte: il CER attuale, infatti, è composto da 5 elementi, contro i 7 che solitamente formano la squadra.

A questo, nel tempo, si è fatta sentire anche l’attuale crisi economica, che ha pesato sul lavoro di tutti portandoci ad avere sempre meno tempo e disponibilità da dedicare alle attività di volontariato.

Nonostante il contesto non del tutto favorevole, abbiamo cercato di fare del nostro meglio per offrire a tutti gli associati e colleghi del Veneto opportunità formative di qualità a costi contenuti, continua collaborazione con Enti e istituzioni vicine al mondo bibliotecario, informazioni aggiornate su eventi di rilievo regionale, risposte il più possibile esaustive a chi si è rivolto a noi per avere informazioni circa l’accesso alla professione del bibliotecario.

In linea di massima si era deciso di concentrale le attività su due livelli:

  • livello politico-istituzionale
  • livello associativo/professionale

Livello politico-istituzionale

  • ribadire l’importanza dell’AIB come Associazione volta alla valorizzazione della professione bibliotecaria e sottolineare l’impegno a favore di tutti i bibliotecari
  • programmaticamente: sostenere il ruolo delle biblioteche – come da Manifesto UNESCO per le biblioteche pubbliche – “forza vitale per l’istruzione, la cultura e l’informazione e come agente indispensabile per promuovere la pace e il benessere spirituale delle menti di uomini e donne”
  • promuovere la formazione e l’aggiornamento professionale e la partecipazione alle attività dell’Associazione
  • promuovere le attività di progetti quali NPL
  • essere un soggetto attivo rispetto ai soggetti istituzionali (cfr. Regione – legge regionale, etc.): Regione, Provincie, Scuole, Università, altri soggetti legati al mondo della cultura (archivi, musei, etc.)
  • impegnarsi contro le campagne discriminatorie che hanno visto negli ultimi tempi la Regione Veneto protagonista di episodi da stigmatizzare.

Livello associativo

  • comunicazione con soci e non soci: obiettivo è aumentare i soci
  • tema della formazione: sarebbe opportuno riuscire a comunicare con gli altri Enti che si occupano di questo con continuità, per cercare di offrire opportunità diverse e distribuite sul territorio;
  • tema del precariato e delle modalità di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro: specificherei il nostro impegno per quanto riguarda i giovani, le modalità del loro ingresso nella professione, gli “atipici”, il precariato, confermando la disponibilità alla collaborazione con l’Osservatorio Lavoro e Professione (OLAVEP), presidiando i “fronti caldi” dei concorsi e delle gare d’appalto, queste ultime sempre più determinanti per chi si affaccia alla nostra professione in un’epoca caratterizzata dalla transizione dello status giuridico del bibliotecario da dipendente pubblico a operatore privato
  • dal programma nazionale: potenziare la presenza sulla stampa locale
  • arricchire di contenuti la pagina della regione e aggiornarla costantemente
  • prevedere una piccola newsletter per gli associati per le attività a livello regionale, chiedendo la collaborazione a tutti i soci

Alcuni obiettivi sono stati sicuramente raggiunti, mentre per altri le forze a disposizione non sempre hanno permesso di raggiungerli (ad esempio, il numero degli associati purtroppo non è cresciuto come si sperava, e la creazione della newsletter è stata rimandata per l’impossibilità di garantire una certa costanza nella sua uscita).

In particolar modo si considera strategica la costituzione di MAB Veneto, ed è stata di grande importanza la partecipazione alle audizioni della Commissione Cultura per commentare le bozze della nuova legge regionale sui beni culturali.

L’attività di formazione è stata costante e la partecipazione a giornate istituzionali e a incontri è stata proficua e stimolante.

In estrema sintesi, si elencano le principali attività:

2011

Corsi e seminari

  • corso di aggiornamento tenuto da Claudio Gnoli (in collaborazione con ISKO Italia) sul tema Organizzazione della conoscenza (- 31 marzo 2011, Mestre )
  • seminario di aggiornamento tenuto da Fiorella Pomponi e organizzato in collaborazione con la Regione  Veneto e la Fondazione Ugo e Olga Levi per gli studi musicali dal titolo La catalogazione dei dischi in vinile (27 settembre 2011).
  • corso La narrativa in biblioteca per adulti e ragazzi tenuto da Denise Picci(9-10 maggio 2011), e organizzato all’interno del piano di formazione della Regione del Veneto per i bibliotecari

È stato organizzato a Venezia (2 febbraio 2011) un incontro con Giovanni Solimine e Stefano Parise sul tema della lettura in Italia, dal titolo L’Italia che legge?

L’11 novembre, per promuovere l’appello pubblico a favore delle biblioteche italiane la Sezione ha organizzato un aperitivo con letture presso la Fondazione Querini Stampalia.

2012

Corsi e seminari

  • “Le licenze per l’accesso a periodici elettronici e banche dati”, Venezia, 4-5 giugno 2012
  • “Information literacy in biblioteca”, Treviso, 3 ottobre 2012
  • “Il servizio di reference”, Venezia, 04-05 ottobre 2012

Grazie alla collaborazione iniziata già da tempo con la Regione Veneto, la Sezione ha avuto il compito di organizzare e gestire alcuni corsi inseriti nel programma formativo regionale “La narrativa in biblioteca per adulti e ragazzi”, Verona, 26-27 marzo 2012 e “La catalogazione delle fotografie in SBN”, Vicenza, 17-18 maggio 2012.

Creazione MAB Veneto

A dicembre è stato organizzata a Venezia come MAB Veneto una mattinata di studi dal titolo “Il patrimonio culturale digitale: creazione e conservazione”: la conservazione e salvaguardia dei beni culturali è un tema trasversale alla tre professioni che si vorrebbe approfondire anche durante il prossimo anno.

Quest’anno ricorreva il 40° anniversario della Sezione, si è deciso di festeggiare offrendo ai soci un momento conviviale durante il quale ricordare alcune tappe importanti di questi anni, anche grazie alla presenza di alcuni ex-presidenti. La giornata è stata arricchita dalla presentazione dell’ultimo volume pubblicato dall’AIB “OPAC” con la partecipazione degli autori.

NPL

È stato svolto uno studio, per conto della Regione del Veneto, sull’impatto del Progetto NPL nella nostra Regione. In stretta connessione con il coordinamento nazionale, il Progetto NPL in Veneto si sta costantemente sviluppando e con l’indagine effettuata è stato fissato un affidabile punto di partenza per continuare una sistematica rilevazione di NPL in Veneto.

2013

Corsi e seminari

  • La narrativa in biblioteca – aprile, Belluno (in collaborazione con la Regione Veneto)
  • La valutazione delle collezioni – maggio, Verona (in collaborazione con la Regione Veneto)
  • Scrivere in biblioteca – aprile, Rovigo
  • Infoliteracy in biblioteca – giugno, Treviso (in collaborazione con la Fondazione Benetton)

A seguito del fortunato incontro sulla narrativa in biblioteca, sempre in collaborazione con la Regione Veneto, è stata realizzata la pubblicazione “La narrativa in biblioteca per adulti e ragazzi. Bibliografia e sitografia di orientamento” a cura di Denise Picci, disponibile sul sito della Regione.

Attività istituzionale

Partecipazione all’audizione pubblica della VI Commissione Cultura della Giunta Regionale del Veneto il 15 aprile 2013 presso la Fondazione Querini Stampalia.

Partecipazione all’incontro con i membri della Commissione cultura per dare un parere sui nuovi progetti di legge in materia di cultura nn. 350 e 364; il 29 luglio 2013 siamo inoltre intervenuti alla consultazione presso la VI Commissione Cultura della Giunta Regionale del Veneto.

Durante l’assemblea regionale di aprile abbiamo organizzato il convengo “Il lavoro volontario in biblioteca: un’opportunità da gestire?”, introdotto da Antonella Agnoli, che ha visto l’illustrazione di alcune esperienze di gestione consapevole del volontariato in biblioteca e come questo possa diventare un’opportunità per le nostre realtà, a patto che sia adeguatamente gestito e controllato da personale bibliotecario.

Segreteria e supporto a soci e colleghi

Le Sezioni regionali dell’AIB svolgono anche un preciso compito di supporto ai soci fungendo da intermediari con la Segreteria nazionale per tutte le attività legate all’iscrizione, modifica e aggiornamento dell’anagrafica, l’accesso alle pubblicazioni digitali.

Abbiamo cercato, inoltre, di essere un punto di riferimento per tutti i colleghi, soprattutto giovani, che hanno bisogno di capire come muoversi all’inizio della loro vita professione e si sono rivolti a noi per ricevere consigli e informazioni autorevoli e aggiornati.

Queste attività silenziose e, forse, un po’ nascoste, sono un valore aggiunto importante che rendono l’Associazione più vicina e utile a chi lavora sul territorio.

Rilanciare le Biblioteche Universitarie e di Ricerca italiane

Documento redatto dalla Commissione Nazionale Università e Ricerca

approvato dal CEN in data 5 luglio 2013

 

Sommario


0 Introduzione e sommario

1 L’organizzazione delle biblioteche universitarie e di ricerca

2 Funzioni tradizionali delle biblioteche universitarie e di ricerca

3 Nuove funzioni nella società della conoscenza

4 Competenze, ruoli e formazione delle professioni bibliotecarie

 

Introduzione

Con il presente documento l’Associazione Italiana Biblioteche intende rilanciare il ruolo e ridefinire le funzioni delle Biblioteche Universitarie e di Ricerca

(d’ora in avanti BUR) quali infrastrutture basilari per la creazione, disseminazione e conservazione della ricerca scientifica e per la costruzione di servizi a sostegno e valorizzazione dell’attività didattica.

Per sostenere le sfide dell’innovazione e della competizione internazionale, infatti, le università ed i centri di ricerca hanno bisogno di una solida infrastruttura tecnologica e della conoscenza. Quest’ultima è organizzata, valorizzata e resa significativa dalle BUR.

L’Associazione Italiana Biblioteche ritiene che la crisi economica e la scarsa disponibilità di risorse per le Istituzioni d’Istruzione Superiore e di Ricerca (d’ora in avanti IISR) rendano urgenti l’attuazione di riforme e di interventi miranti ad integrare servizi e attività, ad accorpare centri di spesa e a rilanciare le iniziative dell’accesso libero.

L’AIB considera, tuttavia, che le IISR possano trarre pieno beneficio dai loro investimenti solo se:

a) si dotano di una politica riguardante le fonti e i canali di diffusione della comunicazione editoriale scientifica,

b) osservano comportamenti coerenti con tale politica dotandosi di un’infrastruttura e di risorse adeguate,

c) rinunciano ad effettuare scelte dettate da un’ottica esclusivamente localistica e/o autonomistica.

L’AIB ha individuato le seguenti aree di sviluppo per le BUR, utili alla realizzazione di una strategia di sviluppo della conoscenza e dell’informazione di carattere universitario e di ricerca che sia razionale ed economicamente sostenibile:

1) una rinnovata organizzazione strutturale e amministrativa;

2) l’ampliamento delle funzioni correnti delle BUR;

3) l’assunzione di ruoli di coordinamento e di supporto nelle seguenti aree di sviluppo:

a) condivisione delle conoscenze;

b) diffusione dell’accesso aperto;

c) valutazione della ricerca;

d) educazione e formazione degli utenti.

4) il riconoscimento dei nuovi ruoli e competenze e l’individuazione di percorsi formativi per le professioni bibliotecarie e della mediazione informativa. Si tratta di un aspetto non soltanto limitato alle competenze strettamente professionali, ma anche – e soprattutto – esteso alle figure dirigenziali (manageriali), senza le quali ogni possibile progetto di rilancio delle BUR rischia di essere confinato in un perimetro tecnico e privo di impatto strategico.

Investire nelle linee di sviluppo sopra elencate significa non solo aprire le BUR a una diversa concezione e rappresentazione del proprio ruolo, ma anche innovare profondamente l’università e la ricerca italiana.

0.1 Il valore economico e educativo delle biblioteche universitarie di ricerca

Punti di cerniera tra le istituzioni d’istruzione superiore e di ricerca (IISR) e le fonti di comunicazione scientifica, le BUR si trovano oggi a riaffermare il proprio ruolo di strutture dotate di collezioni e servizi destinati all’uso di molteplici comunità di utenti e non allo sfruttamento commerciale dell’informazione in una nuova congiuntura originata dalla società digitale della conoscenza. Tale congiuntura è caratterizzata da molteplici cambiamenti di contesto generali:

evoluzione tecnologica; nascita di nuovi modelli editoriali; marcata disintermediazione nei flussi di distribuzione del sapere, accompagnata dalla privatizzazione delle fonti e dei canali di trasmissione delle conoscenze; disintermediazione del livello della ricerca di informazioni; nuovi comportamenti di ricerca degli utenti influenzati da aspettative alimentate dai motori di ricerca Internet; modello di ricerca orientato alle tecnologie (technology-oriented) basato su dati digitali; accorpamenti disciplinari trasversali nelle IISR che mutano i tradizionali confini tra campi disciplinari.

Il rafforzamento del legame tra scienza e società attraverso le tecnologie ridisegna, inoltre, il ruolo delle BUR proponendole come interlocutore sociale aperto al territorio locale. La missione delle BUR va, quindi, ripensata in chiave multifunzionale: la biblioteca come luogo di studio, la biblioteca digitale, la biblioteca come luogo d’incontro, la biblioteca come spazio di intrattenimento.

Sotto il profilo delle collezioni, le BUR amministrano e diffondono i documenti pubblicati da editori scientifici. Questo mondo di produttori è oggi modellato in modo crescente da logiche economiche d’integrazione verticale e di concentrazione in pochi gruppi, spesso definiti “oligopoli del sapere”. Come gli editori, anche i nuovi entranti (attori del calibro di Google e Amazon) aspirano ad occupare funzioni di produzione e di mediazione lungo la catena della comunicazione editoriale scientifica: nella misura in cui le risorse pubblicate – libri, articoli e altro materiale di insegnamento e di ricerca – rimangono private e ad accesso chiuso, le BUR rimangono gli strumenti indispensabili per l’acquisizione di pubblicazioni e per la loro circolazione. Accanto a tale ruolo tradizionale esse affiancano però nuove missioni e funzioni rese necessarie dallo sviluppo repentino della tecnologia, dai servizi della biblioteca digitale, dalla diffusione dei modelli Open Access di disseminazione della conoscenza e dalla crescente trasversalità delle scienze. Sono, quindi, notevoli le opportunità di crescita per le BUR che si orientino verso la produzione, il trattamento e la condivisione di saperi liberi non condizionati da esigenze di carattere commerciale.

Per questa ragione, mai come in questo momento di profonda trasformazione, investire nello sviluppo delle BUR conviene alle università e agli enti pubblici di ricerca, perché li aiuta a realizzare risparmi nella scelta delle fonti di comunicazione digitale, perché le rende autonome dai condizionamenti di natura privata e perché amplia e diversifica l’universo dei fornitori d’informazione, contribuendo così a garantire l’indipendenza della ricerca e dell’insegnamento.

L’Associazione Italiana Biblioteche ritiene che, malgrado la crisi economica e la scarsa disponibilità di risorse, la riorganizzazione degli atenei rappresenti un momento strategico per il futuro sviluppo delle BUR e dei Sistemi Bibliotecari di Ateneo (d’ora in avanti SBA).

 

1. L’organizzazione delle BUR

Negli ultimi decenni le IISR hanno accentuato la loro autonomia, chiedendo e ottenendo il supporto degli enti regionali e delle istituzioni locali. Questa tendenza è stata positiva per l’amministrazione delle BUR e ha stimolato la creazione e il consolidamento dei SBA. Tale logica autonomistica, tuttavia, non appare compatibile con il fenomeno di concentrazione del mercato della comunicazione editoriale scientifica e delle piattaforme di rete. Una politica dell’informazione di supporto alle BUR deve quindi aprire alla cooperazione nazionale e internazionale e individuare un punto centrale di coordinamento e di presa di decisione in materia di acquisizione di risorse e di piattaforme.

1.1 Un’agenzia nazionale di coordinamento

Lo sviluppo di servizi avanzati per le BUR richiede strategie a lungo termine e scelte condivise e coordinate. A ciò si aggiunga che la contrattazione collettiva con i grandi gruppi editoriali è vantaggiosa se effettuata da posizioni di forza; se invece si sviluppa al livello balcanizzato delle singole IISR locali, costituisce un fattore poco razionale di distribuzione delle risorse. Paesi dalla provata inclinazione autonomistica e federalistica, come la Gran Bretagna e la Germania, hanno avvertito il bisogno di creare organismi centrali di coordinamento delle politiche di comunicazione scientifica, individuando rispettivamente nel JISC (Joint Information Systems Committee) e nella DFG (Deutsche Forschungsgemeinschaft) le strutture leader in materia di politiche dell’informazione digitale. In Francia, in seno al Ministère de l’Éducation nationale et de la Recherche, agisce una Inspection nationale des Bibliothèques.

La CRUI, attraverso la sua Commissione Biblioteche e i Gruppi di lavoro costituiti negli ultimi anni al suo interno (Gruppo di lavoro “Linee Guida per le politiche bibliotecarie del sistema universitario”, Gruppo di lavoro sull’Open Access, CARE) ha svolto, grazie anche alla pubblicazione di una serie di documenti e di linee guida, un prezioso lavoro di advocacy e di sostegno all’azione delle BUR. In fase applicativa, tuttavia, il livello della cooperazione resta largamente insufficiente e privo, al momento, di una visione strategica a lungo termine.

Raccomandazioni

L’organizzazione amministrativa delle BUR ha bisogno di:

- Un centro nazionale di coordinamento e di servizi per l’attuazione delle politiche necessarie allo sviluppo delle BUR. Il Centro dovrebbe essere in grado di elaborare i progetti e le soluzioni tecniche per la risoluzione delle trattative collettive con i grandi gruppi editoriali, di individuare le scelte operative e di sviluppo tecnologico da proporre all’attenzione del nuovo superconsorzio CINECA.

Tali scelte dovranno essere orientate a favorire l’integrazione delle BUR con altre strutture e servizi universitari (didattica online, valutazione della ricerca, sistemi informativi, portale di ateneo) e a facilitare la risoluzione dei problemi della biblioteca digitale e dei problemi relativi al diritto d’autore;

- Essere presente nella governance di tale centro di coordinamento e di servizi ;

- Rafforzare l’indirizzo open source, interdisciplinare e basato su standard aperti, nelle scelte tecnologiche riguardanti le infrastrutture digitali facendo delle biblioteche il fattore di propulsione e di attuazione;

- Elaborare in modo unitario proposte e linee guida riguardanti le questioni di diritto d’autore (ad esempio in merito al problema delle opere orfane). Aprire un dialogo con gli editori per far sì che nei testi normativi e nei regolamenti attuativi siano prese in considerazione le esigenze specifiche dell’insegnamento universitario e della ricerca.

 

1.2 Le strutture decentrate: i sistemi bibliotecari di Ateneo

In quanto insiemi coordinati di strutture di servizio i SBA sono responsabili dello sviluppo, della gestione, della valorizzazione, dell’accesso e, infine, della conservazione delle risorse documentarie, online, su carta o su altro supporto. Essi hanno sostenuto in modo organico e coordinato la crescita e il cambiamento di ruolo delle BUR. Gli assetti organizzativi che si stanno delineando negli atenei italiani con l’approvazione dei nuovi Statuti, a seguito della legge di riforma delle università (L. 30 dicembre 2010, n. 240) possono offrire ulteriori opportunità di sviluppo e modelli organizzativi avanzati, anche in quei casi in cui i SBA siano stati ricondotti all’interno di strutture di servizio di altra natura (ad esempio area della ricerca, area dei sistemi informativi, area della comunicazione).

Raccomandazioni

L’AIB propone quindi di:

- Riconoscere il ruolo dei SBA come un insieme coordinato di strutture (biblioteche, musei, archivi, centri di documentazione e uffici centrali incaricati di gestire le piattaforme di accesso alla conoscenza) specializzate nella costruzione, nella disseminazione, nella valorizzazione, nella conservazione e manutenzione di risorse e servizi a sostegno della didattica e della ricerca; si tratta di un aspetto simmetrico e coerente con la necessità di riconoscere un ruolo di primo piano ai singoli SBA all’interno degli Atenei di riferimento. Infatti, solo la presenza dei responsabili dei SBA all’interno degli organi di governo delle IISR può fare emergere la consapevolezza dell’importanza e del contributo dei SBA al successo di una IISR;

- Salvaguardare, nel rispetto della contabilità ispirata al criterio del Bilancio unico, l’autonomia organizzativo-gestionale dei SBA e il riconoscimento della loro autorevolezza nella gestione, promozione, valorizzazione e conservazione del patrimonio bibliografico.

 

2. Funzioni tradizionali delle biblioteche universitarie e di ricerca

2.1 Sviluppo e gestione delle collezioni

La funzione di sviluppo, gestione e conservazione delle collezioni cartacee e digitali comporta quattro fasi: a) acquisizione di materiale utile alle attività di ricerca e didattica, b) trattamento, c) diffusione verso l’utenza d) conservazione. In relazione al materiale soggetto al diritto d’autore, tali attività sono destinate ad amplificarsi in lunghezza, larghezza e profondità. Più lunga è oggi, infatti, la lista di risorse da acquisire, che comprende non solo libri, periodici e letteratura grigia in formato cartaceo, come un tempo, ma risorse elettroniche di varia natura e di differenti formati quali monografie e periodici in formato digitale, basi di dati, dati primari (raw data), video ed altre risorse multimediali. Più larga e articolata è anche la cerchia di pubblici da soddisfare, nella misura in cui vengono rimesse alle università maggiori competenze negli obiettivi di insegnamento, con pubblici adulti e variamente connotati. Più profondo e complesso è, infine, il ciclo di attività legate all’organizzazione strutturata dell’informazione, che non si limita più alla catalogazione tradizionale, ovvero alla creazione di metadati su scala locale o partecipata (SBN), ma comprende la gestione di varie tipologie di metadati non creati dalla biblioteca ma acquistati da fornitori (ad esempio quelli che fanno parte integrante delle knowledge base degli OpenURL resolver) e l’implementazione di sofisticati strumenti di accesso e di trattamento delle risorse elettroniche (OpenURL resolver, motori per la ricerca federata, discovery tools, depositi istituzionali), volti a garantire un accesso strutturato a un’informazione sempre più disponibile in diversi formati e, più in particolare, in formato digitale.

Raccomandazioni

Pur consapevole della criticità del quadro economico difficile nel quale si muove il sistema universitario italiano e l’intero nostro Paese, l’AIB sottolinea le seguenti priorità in rapporto alla funzione di sviluppo e gestione delle collezioni delle BUR:

- Dotare le BUR delle risorse adeguate ad effettuare piani di acquisizione, di trattamento e di diffusione delle risorse tali da consentire il raggiungimento di livelli adeguati di efficacia;

- Garantire un’adeguata progettazione dei piani di azione relativi alla digitalizzazione delle opere in pubblico dominio che appartengono al patrimonio culturale italiano;

- Garantire un utilizzo continuativo delle risorse da parte degli utenti tramite adeguati orari di apertura delle biblioteche e l’accesso remoto tramite mezzi elettronici;

- Dotare i sistemi centrali di coordinamento delle biblioteche e le stesse BUR dei poteri e degli strumenti necessari ad effettuare lavori di benchmarking e di valutazione;

- Creare tavoli trasversali di coordinamento e lavoro tra le strutture bibliotecarie, i sistemi informativi e le strutture giuridico-amministrative, patrimoniali e contabili interne ad un’IISR, per poter risolvere efficacemente le questioni legate alla diffusione ed alla conservazione del patrimonio posseduto dalle BUR.

 

3. Nuove funzioni nella società della conoscenza

In ambito tradizionale le BUR hanno gestito quasi esclusivamente pubblicazioni elaborate all’esterno delle IISR, principalmente nei due stadi topici della comunicazione editoriale scientifica: monografie e periodici. Questo non è più il caso della BUR del Ventunesimo secolo.


3.1 La biblioteca gestore di informazioni e di relazioni

Nella società della conoscenza la comunicazione scientifica di tipo digitale è un continuum che ha inizio con la lezione (“pubblicazione orale”, la chiamava Merton) e termina con i blog e le altre tipologie di social networking. E’ compito della biblioteca non solo provvedere alla distribuzione dei saperi tracciabili, ma anche offrire l’apparato necessario alla condivisione di conoscenze le quali, nell’universo effimero dei dispositivi di comunicazione mobile, rischierebbero altrimenti di dissiparsi. In altri termini, è importante identificare nella BUR non solo il luogo di gestione di materiale utile per la didattica e la ricerca, ma anche il punto di attivazione e di stimolazione delle relazioni tra le distinte comunità accademiche.

Raccomandazioni

In tale prospettiva l’Associazione Italiana Biblioteche promuove le seguenti raccomandazioni:

- Accentuare la dimensione di clustering delle università, identificando le comunità destinate a incrociare i loro percorsi disciplinari e didattici;

- Rendere la biblioteca il foro di incontro di tali comunità, attrezzandole con sistemi informatici in grado di trasformare la comunicazione scientifica impartita dall’università in sapere condiviso e valorizzato, a beneficio delle comunità dei docenti e dei ricercatori;

- Aprire i sistemi e le infrastrutture alla collaborazione in rete.

3.2 La biblioteca come editore di pubblicazioni in Open Access

Distribuire i saperi significa innanzitutto sostenere la disseminazione della conoscenza scientifica prodotta nelle università e nei centri di ricerca. Le BUR sono state coinvolte nei progetti Open Access (d’ora in poi OA) da un fattore economico contingente (nell’arco di un ventennio, la crescita del prezzo dei periodici è stata pari a sei o sette volte il tasso di inflazione), ma ne hanno adottato in pieno i principi fondamentali perché coerenti con l’obiettivo costituzionale di offrire un accesso ampio e democratico alla conoscenza. In relazione all’OA l’azione delle biblioteche si è sviluppata:

a) sensibilizzando i docenti, i ricercatori e, ormai sempre più di sovente, anche l’opinione pubblica e i decisori politici sulle tematiche dell’OA;

b) lanciando numerosi progetti incentrati sull’OA come la creazione degli archivi istituzionali per il deposito dei prodotti della ricerca scientifica, la nascita di alcune piattaforme editoriali per sostenere la pubblicazione di riviste e monografie ad accesso aperto, la creazione delle case editrici universitarie.

Negli ultimi dieci anni l’OA ha ottenuto anche in Italia una serie di avanzamenti.

In particolare è doveroso registrare:

– il sostegno politico dato dai Rettori delle università italiane con la dichiarazione di Messina del 2004 a sostegno della Dichiarazione di Berlino del 2003;

– la costituzione in seno alla Commissione Biblioteche della CRUI di un gruppo di lavoro dedicato all’OA;

– l’inserimento nei nuovi Statuti di alcune clausole di principio a sostegno dell’accesso aperto da parte di più di trenta università italiane (1);

– la pubblicazione del documento di indirizzo (Position statement) sull’accesso aperto ai risultati della ricerca scientifica firmato da marzo 2013 dalla CRUI e dai principali enti pubblici di ricerca italiani (2).

Nonostante questi segnali positivi alcuni fattori hanno rallentato in Italia la crescita quantitativa e qualitativa dei progetti di Accesso Aperto. In particolare, è venuto a mancare l’impegno concreto della leadership delle IISR ai progetti OA.

Raccomandazioni

In riferimento alla funzione della BUR nei progetti OA, l’AIB chiede che:

- Si predisponga una strategia nazionale a favore dell’accesso aperto sulla base di quanto richiesto dalla Raccomandazione CE del 17.7.2012 n. 4890;

- Le università e gli enti pubblici di ricerca adottino degli atti di indirizzo per dare attuazione ai valori e ai principi dell’OA;

- Vengano garantite le risorse umane e finanziarie necessarie allo sviluppo dei progetti OA;

- Siano riconosciute le figure professionali nuove e le competenze maturate negli ultimi dieci anni dai bibliotecari che si sono occupati della promozione e della gestione dei progetti OA.

L’AIB saluta favorevolmente la nomina del National Point of Reference per l’OA e della Commissione MIUR sull’OA.

L’AIB auspica, quindi, la costituzione di un tavolo di lavoro tra il MIUR, la CRUI, gli enti pubblici di ricerca e i rappresentanti dei soggetti interessati al tema dell’OA (editori, autori, biblioteche, enti che finanziano la ricerca) per definire le priorità e le linee di azione relative all’OA in Italia.

3.3 L’apporto alla valutazione della ricerca

Le competenze che le BUR possono mettere a disposizione delle IISR sono bibliografiche, biblioteconomiche e bibliometriche. Sono ormai numerose le BUR italiane che mantengono le anagrafi della ricerca locali in seno al proprio organismo di appartenenza. In quanto responsabili delle anagrafi e/o degli archivi istituzionali ad accesso aperto le BUR hanno acquisito, oltre alle competenze in materia di bibliometria, nuove competenze in materia di procedure di peer review e in campo redazionale ed editoriale.

Il ruolo delle BUR a supporto della valutazione della ricerca è stato determinante in occasione del secondo esercizio nazionale di valutazione della ricerca (VQR 2004-2010), soprattutto in fase di attivazione dei flussi di lavoro procedurali e del controllo e validazione dei metadati. Le biblioteche hanno lavorato in sinergia con i diversi uffici preposti alla valutazione interna (nuclei di valutazione) ed esterna, con i centri di informatica e con le divisioni della ricerca.

Raccomandazioni

A tale proposito l’AIB considera indispensabile che le IISR:

- Favoriscano l’interoperabilità tra gli archivi istituzionali e le anagrafi della ricerca, adottando standard e protocolli aperti e collegando le liste bibliografiche alle risorse full-text, quale che sia il mezzo di pubblicazione;

- Stabiliscano un legame funzionale tra le unità bibliotecarie incaricate di mantenere l’anagrafe della ricerca e/o gli archivi istituzionali, i gruppi di esperti incaricati della valutazione della ricerca e gli uffici interni preposti alla valutazione della ricerca

- Utilizzino gli archivi istituzionali per sperimentare l’applicazione delle nuove metriche del web alla valutazione della ricerca;

– Riconoscano le figure professionali nuove e le competenze maturate dai bibliotecari accademici nell’ambito della valutazione della ricerca

3.4 Educazione e formazione dell’utenza

L’universo documentale espresso dalla Rete ha bisogno di “cornici” (frames) che siano elementi strutturanti per la loro analisi e interpretazione. Tali “cornici” si costruiscono in funzione di momenti topici di produzione, distribuzione e rappresentazione del documento e sono articolate in relazione alle varie tappe di progresso della ricerca. Esse non si impongono tra gli utenti ricercatori in modo spontaneo, ma vanno strutturate in percorsi curricolari specifici strettamente collegati alle categorie documentali disciplinari e alle distinte pratiche delle comunità di ricerca.

Raccomandazioni

È indispensabile quindi che le IISR si dotino di programmi specifici di educazione e formazione dell’utenza (Information Literacy) che possano:

- aiutare alla trasformazione dell’informazione documentale in processi conoscitivi di tipo individuale e sociale.

In collaborazione con le comunità dei docenti universitari, le BUR potranno integrare i contenuti dei percorsi curricolari con ore di lezione riconosciute da crediti formativi dedicate all’utilizzo della biblioteca fisica, digitale ed agli strumenti avanzati di ricerca (Information Retrieval) e di disseminazione dell’informazione.

 

4. Competenze, ruoli e formazione delle professioni bibliotecarie

L’esistenza di un sistema di BUR capace di raggiungere i traguardi richiesti dalla società e dall’economia della conoscenza e aperto alle sfide dei nuovi media e delle tecnologie avanzate dipende dalla disponibilità di personale preparato, in grado di identificare i mutamenti del contesto e le nuove esigenze degli utenti e sappia elaborare una risposta ai cambiamenti in seno alle realtà in cui si trova ad operare.

4.1 Competenze e ruoli nelle biblioteche universitarie e di ricerca

Il personale delle BUR deve avere una solida competenza biblioteconomica di base; deve, inoltre, sapersi orientare nell’universo delle basi di dati, delle fonti editoriali elettroniche e degli archivi ad accesso aperto. Deve sapere utilizzare i media e le reti sociali, conoscere i servizi di informazione commerciale, al fine di poter costruire una valida offerta alternativa di carattere non commerciale. Devono, inoltre, essere sviluppate conoscenze disciplinari utili ad approfondire i bisogni di specifiche comunità di utenti e a favorire il dialogo tra le stesse, all’analisi di metadati e di linguaggi di marcatura, alla personalizzazione e parametrizzazione delle piattaforme e alla risoluzione delle questioni relative al diritto d’autore.

Infine, non sono da trascurare competenze di tipo manageriale e competenze relative alla comunicazione e alle modalità del lavoro di gruppo.

Lo sviluppo di nuove funzioni e abilità richiede un lavoro di definizione di nuovi ruoli basati su competenze molto più specializzate rispetto a quelle del bibliotecario del passato. Questo obiettivo richiede una strategia su diversi livelli:

1. formazione continua dei dipendenti volta a specializzarne il ruolo;

2. reclutamento di nuove competenze all’esterno;

3. definizione formalizzata di nuovi ruoli per facilitare il processo interno ed esterno di riconoscimento delle nuove competenze, delle funzioni e dei servizi che vengono erogati.

Un’analisi della letteratura degli ultimi cinque anni sui ruoli emergenti nelle biblioteche accademiche e di ricerca e un’indagine parallela sugli annunci di posti vacanti nelle biblioteche universitarie negli Stati Uniti pubblicati nel primo semestre del 2012 sulle principali liste di discussione ha portato a definire i seguenti nuovi ruoli:

1. Scholarly Communication Librarian

2. Repository Manager

3. Copyright and licensing Librarian

4. Semantic Librarian

5. Metadata Librarian

6. Data Librarian

7. Electronic Resources (ER) Librarian

8. Digital Services Librarian

9. Knowledge Manager

Tali ruoli possono in realtà essere associati e combinati tra loro per formare figure complesse sulla cui definizione influiscono elementi come la dimensione della BUR, l’organizzazione e distribuzione dei carichi di lavoro, ecc. Quello che conta è la dimostrata capacità di svecchiare i profili professionali in base a una visione strategica del futuro delle BUR.

Raccomandazioni

In tale contesto l’AIB propone che:

– Siano riconosciute dalle IISR le competenze altamente specializzate maturate negli ultimi anni nel contesto delle BUR;

– Venga favorita la formazione in ingresso dei neoassunti e la crescita professionale continua dei bibliotecari che prestano servizio nelle BUR;

– Siano riformulati i profili professionali in relazione ai nuovi ruoli delle BUR, tenendo conto dei criteri di qualificazione professionale definiti dall’AIB con riferimento alla normativa vigente in tema di professioni non regolamentate (L. 4 / 2013).



F4.2 Formazione universitaria e professionale

L’offerta formativa trasmessa nei corsi di beni culturali/beni librari risulta inadeguata a incontrare la domanda di competenze che emerge nelle BUR. Essa è, inoltre, fortemente disallineata rispetto alle tendenze presenti nelle scuole di biblioteconomia dei più importanti paesi occidentali, dove da oltre un ventennio gli studi bibliotecari si sono fusi con le scienze dell’informazione (Library & Information Science in USA e nei paesi anglosassoni, Bibliotheks- und Informationwissenschaft in Germania, ENSSIB, Ecole Nationale Supérieure des Sciences de l’Information et des Bibliothèques in Francia).

Manca in Italia un’offerta formativa professionalizzante di medio-alto livello per la formazione della professione bibliotecaria che sia in grado di legare i contenuti dei corsi universitari con le sfide emergenti dalla professione.

E’, infine, assente un quadro coerente ed omogeneo di riferimento per la formazione che tenga conto delle specificità della professione bibliotecaria inserendola in un contesto di dialogo continuo con gli altri professionisti dell’informazione

Raccomandazioni

L’AIB chiede quindi:


– di attivare un tavolo di lavoro per discutere ed individuare insieme alla comunità dei docenti di scienze dell’informazione e di scienze del libro i possibili percorsi di sviluppo della formazione curriculare e professionale delle funzioni bibliotecarie e di mediazione dell’informazione in Italia.

 

Note


(1) L’elenco delle università che hanno inserito clausole sull’OA nei propri Statuti è alla URL: http://wiki.openarchives.it/index.php/Statuti_di_ateneo:_clausole_sull%27accesso_aperto_inserite_nel_testo.

(2) Il Position statement è accessibile alla URL: http://wiki.openarchives.it/index.php/Position_statement_Open_Access.

Bozza “Manifesto delle biblioteche trentine”

Premessa
Il testo che segue, redatto da Marcello Liboni (Biblioteca di Dimaro) e Elena Corradini (Biblioteca di Ala e Presidente AIB TAA 2011-2014) ha avuto una prima diffusione all’interno del Gruppo di lavoro costituito dalla Provincia autonoma di Trento, nell’incontro del 9 agosto 2013.
Si tratta di un testo che necessita di modifiche e integrazioni, ma che vuol offrire materiale per la discussione di temi che andranno affrontati seriamente da tutti i soci e bibliotecari trentini nei prossimi mesi, anche in vista delle elezioni provinciali.
Tutti coloro che ritengono di poter contribuire con osservazioni al testo che segue, sono invitati a farlo scrivendo una mail con oggetto: “Manifesto biblioteche trentine” all’indirizzo taa@taa.aib.it

Grazie per la collaborazione.

Elena Corradini
Presidente AIB TAA

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Preambolo

….Biblioteche di Pubblica Lettura, …Punti di Lettura, .. Biblioteche specialistiche (Scolastiche, di Ateneo, di Istituti di ricerca e di Enti privati), 141.070 utenti attivi, 1.505.336 prestiti, 2 milioni di documenti catalogati per un totale di oltre 4 milioni di copie fisiche, un indice di impatto – ovvero il rapporto tra popolazione ed iscritti alle Biblioteche – del 26,88%, ben superiore alla media nazionale (che si attesta sull’11,7%) così come agli obiettivi posti dall’AIB (Associazione Italiana Bibliotecari).

[NB: Tutti i dati sopra indicati sono da verificare con fonti appropriate].

Questi in estrema sintesi i dati del Sistema Bibliotecario Trentino. Una realtà di eccellenza – come evidenziava il 1° rapporto sullo stato della Cultura in Trentino (2010) – efficace per la presenza capillare sul territorio e per la qualità del Servizio offerto.
Essenziale ed innegabile il ruolo giocato dalle Biblioteche nei decenni scorsi nel garantiere a tutti la possibilità di accedere all’informazione e alla cultura scritta e multimediale, canali privilegiati sui quali si è costruito il terreno dell’ innovazione e della modernizzazione del Trentino.

Oggi, la progressiva e generale globalizzazione dei processi sociali, lo sviluppo (in varie forme, espressioni e dimensioni) della cultura, il prepotente avanzare delle innovazioni tecnologiche – nella difficile congiuntura economica attuale – impongono, anche a livello locale, politiche mirate e selettive, scelte precise di allocazione delle risorse pubbliche disponibili.
Da ciò, dalla consapevolezza che anche per il Trentino così come per il Paese intero è in gioco la tenuta di un intero Sistema Culturale nelle sue diverse articolazioni, oggi appare più che mai necessario un momento di confronto per fare il punto sullo stato del Sistema delle Biblioteche Trentine e per ridare slancio ad un Servizio bibliotecario che, cresciuto sulla spinta di forti necessità di coordinamento avvertite dalla base, appare oggi più di ieri indispensabile, proprio ora che il nostro sguardo deve essere rivolto al futuro. Un futuro che ci si presenta incerto se non contraddittorio, alla luce del recente riordino dell’assetto amministrativo, nel quale i ruoli e le competenze in materia di biblioteche della provincia, delle comunità di valle e dei comuni (senza tralasciare le gestioni associate), sono tuttora in via di definizione.

Gli estremi della riflessione che segue sono contenuti nel titolo che Ignazio Visco – attuale governatore della Banca d’Italia – diede al suo saggio pubblicato nel 2009, a pochi mesi dai primi sintomi di quella che in breve sarebbe divenuta una crisi economica mondiale: “Investire in conoscenza: per la crescita economica”.

Che la conoscenza sia un volano per la crescita di una comunità non è che una scoperta recente di chi non lavora nel settore culturale e nel settore bibliotecario in particolare. E’ del 1994 infatti il Manifesto IFLA/UNESCO che sancisce principi, linee di gestione e standard qualitativi delle Biblioteche pubbliche. In esso sono racchiusi tutti gli elementi che attribuiscono alla biblioteca un ruolo primario nello sviluppo della società (o, meglio, di una comunità), così come dei singoli individui.
Leggiamo dal preambolo:
“La libertà, il benessere e lo sviluppo della società e degli individui sono valori umani fondamentali. Essi potranno essere raggiunti solo attraverso la capacità di cittadini ben informati di esercitare i loro diritti democratici e di giocare un ruolo attivo nella società. La partecipazione costruttiva e lo sviluppo della democrazia dipendono da un’istruzione soddisfacente, così come da un accesso libero e senza limitazioni alla conoscenza al pensiero, alla cultura e all’informazione.
La biblioteca pubblica, via di accesso locale alla conoscenza, costituisce una condizione essenziale per l’apprendimento permanente, l’indipendenza nelle decisioni, lo sviluppo culturale dell’individuo e dei gruppi sociali.” [inserire citazione].

Su queste linee, con visione e impegno, possiamo senz’altro affermare si sia sviluppato negli ultimi decenni il Servizio Bibliotecario Provinciale. Lo sviluppo sociale, culturale e certamente anche economico del Trentino sono dipesi – ovviamente, non solo – dal ruolo giocato dalle Biblioteche nella misura in cui, con la loro presenza sul territorio, hanno garantito un contributo di conoscenza per tutti all’insegna delle pari opportunità.

Non di meno, ed è ancora un manifesto IFLA, quello sulle “Biblioteche Multiculturali”, a servire come riferimento teorico, le Biblioteche della provincia sono state luoghi determinanti nei processi di accoglienza, inclusione ed integrazione delle nuove presenze divenute, dai primi anni ’90 in poi, decisamente rilevanti anche e solo sotto il profilo quantitativo.

E possiamo negare, sottolineando ancora una volta il dispiegarsi molteplice del Servizio di Biblioteca, il contributo offerto in ordine alla prevenzione giovanile? Non è solo la partecipazione a progetti nazionali quali “Nati per Leggere” – progetti di indiscutibile qualità e di rete con altre realtà professionali del territorio – o le innumerevoli occasioni promosse di confronto e dibattito su tematiche connesse al disagio che dicono del ruolo giocato dalle Biblioteche: ma si pensi soprattutto a queste strutture come, di fatto, sostitutive di altre (ad ex oratori) venute meno nei paesi lasciando un vuoto profondo nell’organizzazione delle comunità. Nella loro natura di spazi aperti, inclusivi, rispettosi delle diverse sensibilità religiose e politiche, le Biblioteche sono spesso divenute il riferimento primo ed unico, imprescindibile per trovarsi, ascoltarsi, confrontarsi, informarsi…

Sarebbe ingiusto non riconoscere tutto ciò. Ma è senz’altro giunto il momento di affrontare, in maniera serena, responsabile e pienamente cosciente, il tema delle Biblioteche come fattore di sviluppo “anche economico” del territorio e su questo aprire un confronto per condividere le buone ragioni che giustificano oggi più di ieri l’investimento nel Servizio bibliotecario al di là degli irrinunciabili motivi di principio di cui sopra.

In Trentino, nonostante i dati enunciati in apertura, esistono attualmente delle criticità evidenti e delle storture che stridono con l’idea che i Trentini, gli italiani e gli stranieri hanno del nostro territorio come di un territorio con una elevata vocazione all’innovazione e all’investimento in ricerca e cultura.

[inserire un riferimento all’incontro avuto dall’AIB con il presidente della Provincia autonoma di Trento il 03.06.2013].

Alla luce di queste criticità, pensiamo che le amministrazioni e i bibliotecari debbano prendere posizione e, se credono nei valori espressi dal Manifesto IFLA/UNESCO sulle biblioteche pubbliche e le biblioteche multiculturali, fare in modo di difendere per quanto possibile la gratuità dei servizi al pubblico, per favorire quanto più possibile l’accesso alla conoscenza in tutte le sue forme.

Vorremmo pertanto far presenti ai decisori politici alcuni punti, che secondo i bibliotecari trentini sono imprescindibili per garantire quanto prevede il manifesto IFLA/UNESCO in particolare sul tema dell’accesso alla conoscenza, e che vorremmo fossero riconosciuti e assunti dalle biblioteche trentine, attraverso le loro amministrazioni, come punti di forza da mantenere per garantire che la storia, la tradizione del nostro Sistema bibliotecario non decada e non si interrompa. Lo sviluppo di questi punti costituirà un “Manifesto delle biblioteche trentine”, che, se approvato – come auspichiamo – dal Consiglio delle Autonomie, potrà essere motivo di grande orgoglio per tutte le comunità aderenti.

I punti in discussione sono:

1. Le biblioteche si ispirano ai principi guida del Manifesto IFLA/UNESCO del 1994, secondo il quale i servizi di biblioteca sono aperti a tutti indistintamente, e sono gratuiti.

2. Il Sistema bibliotecario trentino è la rete di biblioteche che offre servizi di qualità nei centri maggiori come nelle periferie e che ha avuto, ha e deve continuare ad avere un ruolo forte nel garantire l’accesso alla conoscenza alla popolazione residente o soggiornante in Trentino.

3. Per continuare ad esistere, il Sistema bibliotecario trentino deve poter contare su alcuni servizi coordinati dall’Ufficio provinciale, che a tal fine deve essere provvisto di adeguate risorse finanziarie, umane e strumentali: la catalogazione partecipata, il prestito interbibliotecario, i servizi di biblioteca digitale.

4. La formazione e l’aggiornamento professionale e la certificazione delle competenze degli operatori delle biblioteche trentine sono imprescindibili per garantire servizi di qualità.

5. Le risorse bibliografiche e documentarie sono offerte su diversi supporti, a seconda della disponibilità nel Sistema e delle esigenze del pubblico.

6. Le biblioteche sono il luogo a disposizione del pubblico per accompagnare lo sviluppo delle competenze informative lungo l’arco della vita (information literacy).

7. Le biblioteche trentine di qualsiasi tipologia adottano per la misurazione dell’efficacia dei servizi i principi espressi dall’IFLA e dall’AIB, che possono essere integrati in un documento stilato sotto forma di bilancio sociale, attraverso il quale quantificare i benefici derivanti alla popolazione dalla presenza delle biblioteche sul territorio.

8. …

Questi punti possono essere tradotti in un:

MANIFESTO DELLE BIBLIOTECHE TRENTINE

1. Le biblioteche trentine, di qualsiasi tipologia, riconoscono e adottano nella loro gestione i principi internazionali IFLA/UNESCO, i principi nazionali AIB e tutte le disposizioni di legge e i regolamenti in vigore, salvo contrasti palesi con la Costituzione della Repubblica Italiana.

2. Le biblioteche trentine, di qualsiasi tipologia, si riconoscono come facenti parte del Sistema bibliotecario trentino e delle sue eventuali articolazioni in sistemi di valle o gestioni associate: da ciò discende la piena collaborazione nello scambio delle risorse bibliografiche e documentarie necessarie al soddisfacimento delle esigenze di tutti i lettori interessati alle medesime, nel rispetto di regole stabilite.

3. Le biblioteche trentine di qualsiasi tipologia offrono ai propri lettori la migliore selezione di risorse bibliografiche e documentarie, disponibili sul mercato o fuori commercio, con l’intento di garantire la maggior copertura bibliografica possibile, secondo le risorse finanziarie a disposizione e tenendo conto delle richieste dei lettori.

4. Le biblioteche trentine di qualsiasi tipologia garantiscono la qualità dei propri servizi a tutti indistintamente, attraverso personale motivato, adeguatamente formato e aggiornato sui più recenti sviluppi delle materie biblioteconomiche.

5. Le biblioteche trentine di qualsiasi tipologia forniscono l’accesso alla rete Internet e a risorse digitali o virtuali, secondo le proprie disponibilità di bilancio, ma sempre indirizzando l’utenza verso le risorse migliori, non necessariamente possedute dalla singola biblioteca.

6. Le biblioteche trentine di qualsiasi tipologia si mettono a disposizione del pubblico per accompagnare lo sviluppo delle competenze informative lungo l’arco della vita (information literacy).

7. Le biblioteche trentine di qualsiasi tipologia adottano per la misurazione dell’efficacia dei servizi i principi espressi dall’IFLA e dall’AIB, che possono essere integrati in un documento stilato sotto forma di bilancio sociale, attraverso il quale quantificare i benefici derivanti alla popolazione dalla presenza delle biblioteche sul territorio.

8. …

Lettera dell’AIB FVG e dei Sistemi bibliotecari ai candidati alle elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia 2013

Gentile candidata/o,

 

i rappresentanti regionali dell’Associazione Italiana biblioteche e i sottoscritti Sistemi bibliotecari della regione, desiderano portare alla Sua attenzione alcune riflessioni sul tema dei servizi bibliotecari, tradizionalmente ignorato dal dibattito politico e solo saltuariamente lambito dalla discussione pubblica circa la definizione delle politiche culturali sia a livello regionale che nazionale.

A dispetto di ricorrenti previsioni che ormai da quasi un ventennio pronosticano il loro dissolvimento nel mare dell’informazione, le biblioteche appaiono oggi più vive ed attive che mai. Esse sono vissute da un numero crescente di cittadini, incalzati dalle strette di una durissima crisi economica, come una fondamentale risorsa per la socializzazione, l’alfabetizzazione e l’accesso a servizi funzionali alla riqualificazione professionale.

Nel nostro paese iscrizioni e prestiti alle biblioteche pubbliche sono considerevolmente aumentati nell’ultimo anno (dati nazionali parlano di oltre il 70%). I loro servizi sono rivolti a fasce di pubblico molto diverse per età, interessi e nazionalità. A partire dai più giovani – dal progetto Nati Per Leggere che si rivolge ai bambini da 0 a 6 anni, a Crescere Leggendo per i ragazzini dai 6 agli 11 anni – fino agli adulti italiani e stranieri ed agli anziani, le biblioteche sono in grado di incidere virtuosamente sulla qualità della vita di tutti i cittadini.

In Friuli Venezia Giulia oltre 200 biblioteche coprono in modo capillare tutto il territorio regionale, da Timau a Lignano, da Budoia a Pieris. Attraverso i loro servizi e le loro molteplici attività esse sono in grado di coinvolgere un considerevole numero di cittadini, tanto che si può ragionevolmente pensare, pur in assenza di dati ufficiali, che i prestiti effettuati da tutte le biblioteche pubbliche della regione ammontino ad almeno un milione di unità all’anno.

Nonostante il vasto apprezzamento collettivo ed una così rilevante funzione sociale, le biblioteche scontano una visibilità estremamente ridotta se rapportata ad istituzioni culturali in grado di sviluppare iniziative decisamente episodiche, ma di maggiore impatto mediatico.

La difficoltà delle biblioteche ad imporsi all’attenzione dei soggetti politico-istituzionali si traduce anche nella nostra regione nella destinazione al comparto di risorse finanziarie sempre più ridotte.

Il taglio del 60% dei già esigui contributi regionali – passati da 695.000 a 320.000 euro – oltre a contribuire in modo irrisorio al risanamento del bilancio regionale, rischia di arrestare lo sviluppo della nostra rete bibliotecaria e di comprometterne la funzionalità con evidenti ripercussioni su un tessuto socioculturale già sottoposto a gravi tensioni.

L’entrata in vigore della L.R. 25/2006, che già nella sua titolazione sottolinea il ruolo di sviluppo della rete bibliotecaria regionale da parte dell’Ente Regione, benché tardiva rispetto alle realtà regionali più avanzate e pur destinando al settore modesti finanziamenti, ha tuttavia rappresentato un punto di svolta nella gestione del Sistema bibliotecario regionale ed ha contribuito a guidarlo verso quell’aggregazione dei servizi in Sistemi bibliotecari intercomunali che rappresenta una delle leve per la razionalizzazione e l’ammodernamento della rete. Si tratta però di un processo in fase iniziale, reso fragile dalla penuria di risorse finanziarie e rallentato dall’assenza di una cabina di regia di livello regionale che qui chiediamo con forza.

Le competenze di indirizzo e coordinamento riconosciute dalla legge in capo alla Regione dovrebbero tradursi nell’elaborazione di una strategia di ampio respiro intesa alla diffusione ed alla razionalizzazione dei Sistemi bibliotecari (che oggi da un lato coprono solo parte del territorio regionale e dall’altro sono troppo piccoli e troppo numerosi, quindi poco efficienti), allo sviluppo di servizi su larga scala quale ad esempio il prestito interbibliotecario, per garantire la crescita e la diffusione dei progetti di promozione della lettura sollecitando la collaborazione e la sinergia con diversi assessorati, e assicurare l’ingresso in tutte le biblioteche delle nuove tecnologie dell’informazione applicate alla gestione dei servizi.

Si tratta di iniziative indispensabili per salvaguardare l’esistenza di una rete bibliotecaria moderna ed efficiente la cui complessità rende improcrastinabile la creazione di un Ufficio per le Biblioteche dotato delle risorse, delle competenze e del riconoscimento necessari ad ottemperare in modo appropriato alla funzione di coordinamento generale che la legge attribuisce all’istituzione regionale.

Solo attraverso un organismo adeguato esso sarà in grado di rilevare parametri rigorosi, certi e significativi sul reale funzionamento di ciascun Sistema, elemento indispensabile per una corretta valutazione della vitalità degli stessi al fine anche di una più equa redistribuzione dei contributi che non può e non deve essere fatta “a pioggia” per accontentare tutti, ma alla fine non soddisfare nessuno. In questa valutazione un ruolo essenziale è rivestito dai coordinatori dei Sistemi che sono tenuti ad inviare dati certi e attendibili sulle realtà che sono chiamati a gestire e che ora, ci auguriamo, attraverso il nuovo Portale regionale delle biblioteche potranno essere pubblici e condivisi.

Non va inoltre dimenticato che a tutti i Sistemi della Regione deve essere riconosciuto un ruolo all’interno della Conferenza dei Sistemi, prevista dalla L.R. 25/2006 che ora li vede scarsamente e sporadicamente rappresentati a causa del ridotto numero di rappresentanti convocati e dell’esiguità degli incontri fin qui effettuati.

 

Riteniamo che la possibilità per tutti i cittadini di perseguire il miglioramento delle proprie condizioni di vita e di lavoro dipenda anche dalla disponibilità diffusa di biblioteche in grado di erogare servizi improntati alla creatività, alla flessibilità e all’ascolto sociale.

Un servizio, questo, la cui efficienza e sostenibilità economico finanziaria è vincolata all’adozione di pratiche cooperative su vasta scala, all’utilizzo accorto ed il più ampio possibile delle nuove tecnologie e, non da ultimo, alla disponibilità di personale professionalmente preparato e costantemente aggiornato dal momento che, come è stato correttamente osservato, in ogni organizzazione complessa “risulta indispensabile recuperare il fattore “professionalità” quale elemento portante della qualità”.

E la qualità del servizio offerto dalle biblioteche della regione è testimoniato anche dai numeri che Le forniamo in allegato. Le cifre riportate riguardano i servizi più macroscopici e strutturali, ma non possiamo sottacere l’insieme delle iniziative culturali che ciascun Sistema realizza a partire dagli incontri con l’autore, alla promozione del libro e della lettura presso le scuole di ogni ordine e grado, alla creazione di gruppi di lettura, all’alfabetizzazione linguistica e informatica per tutte le fasce d’età, alla valorizzazione di molti beni documentali conservati in biblioteca, espressione della storia della comunità in cui la biblioteca stessa opera, e a tante altre diverse proposte culturali.

Riteniamo che la biblioteca pubblica rappresenti una risorsa alla quale la società contemporanea non possa rinunciare senza aggravare le condizioni di un declino che è anche e soprattutto culturale.Su questo punto le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione dei recenti Stati Generali della Cultura a Roma sono chiare: “Esiste da decenni una sottovalutazione clamorosa della cultura … da parte delle istituzioni rappresentative della politica, del governo, dei governi locali, ma anche della società civile. Non possiamo giocare con il rischio del fallimento del nostro Paese, ma il contenimento e la riduzione della spesa pubblica non vogliono dire che non ci possa essere una selezione. Scegliere è una responsabilità della politica: dire dei no e dire dei sì. E servono di più i sì”.

 

L’Associazione Italiana Biblioteche e i Sistemi bibliotecari della regione saranno sempre a fianco degli amministratori che vorranno raccogliere la sfida.

 

La ringraziamo per l’attenzione e Le porgiamo distinti saluti.

 

Il CER dell’AIB FVG

i Sistemi Bibliotecari del Friuli Venezia Giulia

 

Servizio Biblioteche Civiche del Comune di Trieste

Sistema bibliotecario dell’hinterland udinese

Sistema bibliotecario urbano di Pordenone

Sistema bibliotecario territoriale della Provincia di Gorizia

Sistema bibliotecario del Medio Friuli

Servizio bibliotecario del Basso Friuli

Sistema bibliotecario della Bassa friulana centrale

Sistema bibliotecario della Bassa friulana occidentale

Sistema bibliotecario della Carnia

Sistema bibliotecario del Cividalese

Sistema bibliotecario del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale

Sistema bibliotecario della Pianura pordenonese

Servizio bibliotecario Convenzionato dello Spilimberghese

Biblioteche della Montagna Pordenonese

 

Tabella dati statistici dei Sistemi

 

Nome Sistema

Biblioteche che lo compongono

Popolazione servita

Patrimonio informatizzato

Utenti iscritti attivi nell’anno 2012

Prestiti nell’anno 2012

Comune di Trieste – Servizio Biblioteche Civiche Biblioteca Civica “Attilio Hortis”, Biblioteca Comunale “Pier Antonio Quarantotto Gambini”, Biblioteca Comunale “Stelio Mattioni”

207.800 abitanti

183.774 volumi

9.068

159.258

SBHU – Sistema Bibliotecario dell’Hinterland udinese Udine, Manzano, Martignacco, Pasian di Prato, Pavia di Udine, Pozzuolo del Friuli, Pradamano, San Giovanni al Natisone, Santa Maria La Longa, Tarcento, Tavagnacco, Tricesimo

 

178.709 abitanti

470.201 volumi

18.028

265.876

Sistema Bibliotecario Urbano di Pordenone Pordenone e 5 Biblioteche di Circoscrizione

51.000 abitanti

155.114 volumi

7.801

85.549

Sistema bibliotecario in provincia di Gorizia Ronchi dei Legionari (Biblioteca specializzata Centro sistema del Consorzio Culturale del Monfalconese),Capriva del Friuli, Cormòns, Doberdò del Lago/Doberdob, Duino Aurisina/Devin Nabrezina (2 sedi – TS), Farra d’Isonzo, Fogliano Redipuglia, Gradisca d’Isonzo, Grado, Mariano del Friuli, Medea, Monfalcone, Moraro, Mossa, Romans d’Isonzo, Ronchi dei Legionari, Ruda (UD), Sagrado, San Canzian d’Isonzo (2 sedi), San Lorenzo Isontino, San Pier d’Isonzo, Savogna d’Isonzo/Sovodnje ob Soci, Staranzano, Turriaco, Villesse

e la Biblioteca slovena Damir Feigel (Gorizia)

154.000 abitanti

404.884 volumi

33.672

284.248

SBBF – Sistema Bibliotecario del Basso Friuli Cervignano del Friuli, Aiello del Friuli, Aquileia, Campolongo Tapogliano, Fiumicello, San Vito al Torre, Terzo di Aquileia, Villa Vicentina, Visco.

 

32.352 abitanti

102.328 volumi

4.913

54.214

Sistema Bibliotecario della Bassa Friulana occidentale

 

Latisana, Pocenia, Rivignano, Ronchis, Teor

25.043 abitanti

63.119

volumi

2.396

19.244

Sistema bibliotecario del Cividalese

 

Cividale del Friuli,Buttrio, Corno di Rosazzo, Drenchia, Grimacco, Moimacco, Premariacco, Prepotto, Pulfero, Remanzacco, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna, Stregna, Torreano.

Museo archeologico nazionale (Biblioteca della Soprintendenza archeologica e Biblioteca della Soprintendenza dei beni storico-artistici), Fondazione De Claricini Dornpacher, Fondazione Niccolò Canussio, Società operaia di mutuo soccorso ed istruzione, Circolo Ivan Trinko, Convitto nazionale Paolo Diacono

39.906 abitanti

141.365 volumi

3.446

40.428

Sistema bibliotecario del Medio Friuli Codroipo,Basiliano, Bertiolo, Camino al Tagliamento, Castions di Strada, Flaibano, Lestizza, Mereto di Tomba, Mortegliano, Sedegliano, Talmassons, Varmo

53.493 abitanti

184.500 volumi

14.028

86.361

SBBFC –Sistema Bibliotecario Bassa Friulana Centrale San Giorgio di Nogaro,Bagnaria Arsa, Bicinicco, Carlino, Gonars, Marano Lagunare, Muzzana del Turgnano, Palazzolo dello Stella, Palmanova, Porpetto, Precenicco, Torviscosa

37.445 abitanti

153.414 volumi

9.093

52.679

Sistema bibliotecario del Gemonese Canal del Ferro e Val Canale Gemona, Artegna, Bordano, Chiusaforte, Magnano in Riviera, Moggio Udinese, Montenars, Pontebba, Resia, Resiutta, Tarvisio, Trasaghis, Venzone, Comunità montana del Gemonese Canal del Ferro e Val Canale

32.284 abitanti

205.454 volumi del quale circa il 50% è informatizzato

3.652

31.277

Sistema biliotecario della pianura pordenonese

 

 

 

Casarsa della Delizia, Arzene,

Chions, Cordovado,

Fiume Veneto, Morsano al Tagliamento, Pravisdomini,

San Martino al Tagliamento,

San Vito al Tagliamento,

Sesto al Reghena, Prata di Pordenone, Pasiano di Pordenone, Valvasone,  Zoppola,

Centro Studi Pier Paolo Pasolini,

Associazione Il Noce

100.601 abitanti

290.612

30.351

54.460

Sistema Bibliotecario SeBiCo – Servizio Bibliotecario Convenzionato dello Spilimberghese Spilimbergo, Clauzetto, Forgaria nel Friuli, Meduno, Pinzano al Tagliamento, San Giorgio della Richinvelda, Sequals, Tramonti di Sopra, Travesio, Vito d’Asio, Biblioteca specialistica del CRAF

27.874 abitanti

116.296

3.266

44.305

 BiblioMp – Biblioteche Montagna Pordenonese Andreis, Arba, Aviano, Barcis, Budoia, Cavasso Nuovo, Cimolais, Claut, Erto e Casso, Fanna, Frisanco, Maniago, Montereale Valcellina, Polcenigo, Vajont, Vivaro.

Isituto comprensivo di Montereale Valcellina, Istituto comprensivo di Maniago

42.260 abitanti

177.507

11.082

54.687

Sistema Bibliotecario della Carnia Tolmezzo, Amaro, Ampezzo, Cavazzo Carnico, Enemonzo, Forni Avoltri, Forni di Sopra, Forni di Sotto, Lauco, Ovaro, Paluzza, Paularo, Prato Carnico, Preone, Ravascletto, Raveo, Rigolato, Sauris, Socchieve, Tolmezzo, Treppo Carnico, Verzegnis, Villa Santina, Zuglio.
Biblioteca del Museo Gortani di Tomezzo, Biblioteca del Museo geologico di Ampezzo

38.762 abitanti

178.000

2.500

25.000

Totale Sistemi

 

 

14

Totale Biblioteche

 

 

192

Popolazione servita

 

1.007.815

Patrimonio informatizzato

 

2.726.114

Utenti iscritti attivi nell’anno 2012

 

153.296

Prestiti nell’anno 2012

 

1.257.586

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elezioni nazionali 2014: L’AIB delle biblioteche e dei bibliotecari italiani

Idee e proposte per il mandato 2014 – 2017

il programma di Maria Abenante, Francesca Cadeddu, Corrado Di Tillio, Pieraldo Lietti, Enrica Manenti, Anna Maria Vitale

Premessa

Il programma che presentiamo è l’esito di uno sforzo collettivo di riflessione e di elaborazione di quei candidati che, riconoscendosi nelle linee politiche generali del CEN 2011- 2014, hanno espresso la volontà di continuarne il lavoro e di potenziare il ruolo dell’Associazione nel suo insieme, concentrando gli sforzi per raggiungere gli obiettivi strategici di seguito delineati. Rivolgiamo una richiesta di collaborazione a tutti coloro che, condividendone le finalità, vorranno partecipare alle impegnative sfide che ci aspettano nei prossimi anni e dare il loro contributo.

Attestazione della Professione e aggiornamento professionale e scientifico

Parole chiave: efficacia, formazione, aggiornamento, sostenibilità, inclusione, serietà, bench-marking

Le linee programmatiche 2011-2014, approvate dal CEN uscente, stabilivano, tra gli obiettivi strategici, la trasformazione dell’AIB in una moderna associazione di professionisti. Era infatti alle porte il riconoscimento della professione ed il gruppo lavorava collegialmente per essere pronti, per quanto possibile, alle novità che sono state poi introdotte dalla L. 4/2013.

Il triennio che affronteremo dovrà rappresentare il consolidamento dell’AIB nella direzione definita dalle nuove regolamentazioni. L’impegno deve ora essere indirizzato a creare un meccanismo virtuoso di attestazione che consenta, agli “Associati” che ne abbiano i requisiti, di essere “attestati” nella loro qualifica di bibliotecario, beneficiando appieno delle potenzialità della nuova normativa. Abbiamo ora la responsabilità di non perdere l’occasione per conferire “sostanza” alla nuova identità associativa. Un obiettivo ambizioso e complesso che può essere raggiunto solo attraverso azioni mirate, collaborative e coraggiose:

  • la promozione di protocolli d’intesa con le associazioni rappresentative (ANCI, UPI, Conferenza delle Regioni e dei Consigli, CRUI, sindacati e centrali cooperative) che riguardino le procedure contrattuali e i profili professionali degli operatori, le procedure relative alle gare, il diritto alla formazione e all’aggiornamento continuo;
  • la redazione di una “Carta nazionale delle professionalità operanti in biblioteca” che indichi chiaramente a tutti i soggetti pubblici e privati che hanno responsabilità istituzionali, amministrative e formative i profili indispensabili al buon funzionamento delle biblioteche;
  • il rafforzamento del legame politico e operativo con il CoLAP (Coordinamento delle libere associazioni professionali), a cui l’AIB è iscritta da anni, per supportare e contribuire alla creazione di delegazioni CoLAP a livello regionale, e per promuovere l’utilizzo dei servizi che CoLAP può offrire direttamente all’Associazione e agli Associati (consulenza legale, assicurazione etc.);
  • il monitoraggio costante della normativa regionale in tema di professioni non ordinistiche e di formazione professionale;
  • la riorganizzazione ed il rafforzamento dell’attività di formazione; è infatti indispensabile ripensare e ridefinire il ruolo del bibliotecario nell’offerta formativa accademica attraverso la stipula di convenzioni con le Università e con Istituti di formazione di primaria importanza; per ottenere una maggiore aderenza tra il percorso teorico e la pratica professionale non si potrà prescindere dal  principio della partecipazione diretta dei bibliotecari alle attività di docenza; altro principio importante, di cui occorre tenere conto, è quello dell’acquisizione delle “competenze trasversali”, anche in collaborazione con il MAB;
  • l’adeguamento delle attività dell’Osservatorio Formazione, statuito dall’AIB come organismo tecnico-scientifico incaricato di monitorare e guidare le iniziative per l’aggiornamento continuo come previsto dalla legge 4/2013;
  • stimolare più incisiva organizzazione delle attività di aggiornamento professionale affidate direttamente all’iniziativa delle Sezioni Regionali, cercando, al tempo stesso, di sostenerne e promuoverne la modularità e la ripetibilità nelle diverse sedi;
  • il potenziamento dell’offerta formativa a distanza, già sperimentato, attraverso l’utilizzo di adeguate tecnologie on-line e con metodologie di disseminazione che tengano conto delle realtà specifiche della professione e delle necessità dei potenziali utenti dei nostri corsi;
  • la costante cura della attività scientifica ed editoriale dell’Associazione che dovrà tenere conto anche dell’obbligo della formazione continua.

Il lavoro

Parole chiave: accesso, turn over, requisiti di qualificazione, standard, legalità, serietà, responsabilità, collaborazione, alleanza tra generazioni

Tra gli obiettivi strategici dell’Associazione viene riconosciuto come fondamentale il lavoro e la tutela della dignità professionale.

Il cambiamento del mercato del lavoro ed i suoi effetti sulla composizione della compagine associativa che presenta, come noto, una quota sempre più importante di iscritti costituita da piccoli imprenditori, consulenti, impiegati temporanei, collaboratori e lavoratori autonomi di vario tipo, portatori di interessi diversi, a volte contrastanti, impone che l’AIB, nell’ambito del suo ruolo e dei limiti di azione che derivano dal fatto che non è suo compito svolgere funzioni di rappresentanza sindacale rivolga un’attenzione particolare alle modalità di ingresso dei giovani nella professione, alle problematiche poste dal mancato turn over, alle esternalizzazioni, alle modalità di reclutamento ed alle tipologie contrattuali applicate al vasto fronte di lavoratori precari così come alle questioni di riqualificazione e di inquadramento che riguardano l’ampio insieme costituito dai lavoratori privati non precari.

L’emanazione del Decreto che iscrive l’AIB nell’elenco delle Associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni non ancora regolamentate e l’entrata in vigore della L. 4/2013, rappresentano un primo passo di un percorso avviato nel 2013 con un importante insieme di azioni finalizzate alla definizione dei profili professionali, dei requisiti di qualificazione e degli standard professionali, alla stesura di linee guida in materia di affidamento esterno di servizi, con particolare riferimento alla campagna contro le gare al massimo ribasso, e di linee di indirizzo sul personale di supporto in biblioteca.

Continuità e concretezza dell’azione di tutela del lavoro in biblioteca possono essere ricercate e conseguite attraverso una linea d’azione che preveda tra l’altro l’adeguamento dell’Osservatorio lavoro e professione, tramite:

  • il potenziamento del servizio di consulenza ai soci sulle tematiche professionali (legislazione, formazione etc.);
  • la creazione e il coordinamento di una rete di referenti in grado di monitorare le rispettive situazioni, sottoporre casi critici, individuare linee di indirizzo etc.;
  • il potenziamento dell’attività di monitoraggio delle esternalizzazioni;
  • la raccolta di testimonianze dei lavoratori delle biblioteche, anche tramite la creazione di “dossier” da sottoporre all’attenzione dei soggetti istituzionali;
  • la repertoriazione e la sistematizzazione delle attività di servizio (FAQ, comunicati stampa, note informative, etc.);
  • la promozione di iniziative di mentoring che aiuti a colmare il gap tra le generazioni di bibliotecari

Advocacy delle biblioteche e dei bibliotecari

Parole chiave: indagini, collaborazione, libertà e diritto all’informazione, libertà di ricerca, proposta, apertura, confronto, BiblioPride, politica

Sulla tematica generale dell’advocacy condividiamo con il CEN 2011-2014 il prioritario l’obiettivo strategico di dare maggiore forza e primaria visibilità alla voce dei bibliotecari per creare consenso e presentare, in ogni occasione possibile, elementi utili a promuovere la crescita di consapevolezza pubblica e favorire il sostegno alle biblioteche e a tutte le politiche nazionali finalizzate a sviluppare i servizi bibliotecari, avendo presente tutte le tipologie delle biblioteche anche quelle minoritarie numericamente come le biblioteche private di interesse pubblico. L’attività di advocacy sarà rivolta prevalentemente all’esterno del mondo delle biblioteche e deve avere caratteristiche di omogeneità a tutti i livelli associativi e in tutto il territorio. Le sue linee di azione fondamentali (da condividere con le Sezioni, gli Osservatori, le Commissioni e i Gruppi) saranno costituite da:

1.    Un’attività di promozione del ruolo pubblico della biblioteca, rivolta alla società civile, per catalizzare consenso attorno ai servizi bibliotecari e per sensibilizzare l’opinione pubblica, con l’obiettivo di alimentare un mutamento culturale ed una crescita della coscienza civile e sociale nel nostro paese. In particolare l’attenzione sarà rivolta a realizzare:

  • una grande campagna nazionale di promozione della lettura e delle biblioteche (ad esempio BiblioPride);
  • individuazione di partnership con Enti ed Associazioni con scopi di carattere sociale generale che si possano coniugare bene con la strategia AIB, attraverso azioni concrete ad ampio raggio, dalla concessione di patrocini (verranno individuate Linee guida generali) a grandi campagne nazionali ed internazionali (come si è già iniziato a fare);
  • la raccolta e la diffusione di esperienze di successo di biblioteche e di servizi bibliotecari anche attraverso l’elaborazione e l’uso di dati statistici che ne dimostrino l’impatto nello sviluppo del nostro paese (con la collaborazione dell’Osservatorio sulle biblioteche italiane);
  • un appello o una lettera aperta ai candidati di tutti i partiti politici sul ruolo e l’importanza delle biblioteche pubbliche in occasione delle elezioni amministrative o di quelle politiche.

2.    Un’attività di monitoraggio continuo sul mondo delle biblioteche con l’obiettivo di fare emergere, nello spazio del dibattito pubblico, in ogni occasione possibile, anche la voce dei bibliotecari, adottando autonome strategie di comunicazione, attivando adeguati livelli di interlocuzione e/o alleanze trasversali, anche mirate a contesti specifici, realizzando campagne di sensibilizzazione e mobilitazione dell’opinione pubblica, conducendo, costantemente, rapporti con le istituzioni ad ogni livello per orientarne l’attività e influire sui loro processi decisionali. In particolare l’attenzione sarà rivolta:

  • alla produzione legislativa nazionale (es. disegni di legge, bozze di regolamenti ministeriali, etc.), comunitaria (consultazioni) e regionale (e delle Province autonome);
  • ai contesti eccezionali di emergenza delle biblioteche (es. terremoti) o alle loro situazioni di crisi e di difficoltà “quotidiane” (ad es. chiusura,  riduzione di personale, di risorse, ecc.);
  • a contrastare ogni forma di censura, di discriminazione o di limitazione del diritto di accesso universale alla conoscenza (ad es. quando viene ostacolata la politica open access delle università o degli enti di ricerca o quando, a livello nazionale o internazionale, intervengo leggi o proposte di legge anti-web).

Per raggiungere questi scopi si verificherà l’adeguatezza di AIB-WEB che deve diventare il portale delle biblioteche e dei bibliotecari italiani (almeno nelle sue parti accessibili a tutti); verranno anche affrontate le questioni della Lista AIB-CUR che dovrebbe diventare compiutamente la Lista di discussione dei Bibliotecari Italiani, coordinata dall’AIB. Sarà sviluppata una presenza strutturata sui social network al fine di estendere in maniera organica la presenza dell’AIB nei canali della nuova socialità.

L’insieme delle azioni proposte vuole essere il contributo di AIB a far uscire dall’ attuale condizione di marginalità tutte le istituzioni culturali nel nostro paese.

Metodo di lavoro: assetti, struttura Associazione, bilancio e organizzazione

Parole chiave: condivisione, partecipazione, collegialità, responsabilità, stile associativo, dinamicità, potenziamento, semplificazione, sussidiarietà

Metodo di lavoro

Ogni organismo e tutte le articolazioni dell’Associazione dovranno improntare il loro metodo di lavoro nel rispetto effettivo delle regole interne, conformandosi ai principi (espressi dal Codice deontologico e di comportamento) della trasparenza, della diffusione delle informazioni e della comunicazione delle attività realizzate, della più ampia condivisione e della maggiore collaborazione possibile per il raggiungimento dei comuni scopi associativi. Concetti cardine delle diverse articolazioni dell’Associazione e di tutte le sue molteplici attività, dovranno essere la collegialità degli organismi elettivi o nominati (Commissioni, Gruppi di studio, etc.), il riconoscimento ed il rispetto dei ruoli di ciascuno, l’appropriato utilizzo della funzione della delega, la massima condivisione delle informazioni, la costante attenzione all’efficacia dell’azione complessiva. Le linee di mandato dovranno costituire un punto di riferimento comune per l’azione di tutti, nel rispetto del diritto di critica, del dibattito e di ogni possibile e concreto contributo individuale. Dal punto di vista pratico nel lavoro organizzativo e programmatorio delle attività dell’AIB si cercherà la più ampia sinergia e la massima condivisione tra le diverse componenti dell’Associazione, ricorrendo il più possibile a tecnologie da remoto (laddove necessario – ad es. nei confronti dei volontari AIB – fornendo la strumentazione e trasferendo le competenze indispensabili al loro utilizzo).

La partecipazione dell’AIB negli organismi nazionali ed internazionali (IFLA, EBLIDA, Ibby, Commissioni ministeriali, gruppi di lavoro e progetti come Nati per Leggere etc.) viene considerata strategica per la sua bi-direzionalità, vale a dire per la sua capacità di far ricadere all’interno nuovi stimoli e diverse sollecitazioni e di promuovere e riportare l’attività dell’Associazione verso interlocutori importanti.

Assetti, struttura dell’Associazione, bilancio e organizzazione

La consapevolezza della continua evoluzione della normativa di riferimento, della mutevolezza del contesto sociale e del profilo politico esterno, nonché la naturale trasformazione delle necessità interne dell’Associazione, a cui deve sempre essere fatto corrispondere un assetto politico ed organizzativo appropriato, porta a considerare l’opportunità di proporre modifiche dello Statuto e dei Regolamenti.

Per quanto riguarda l’aspetto economico della vita dell’Associazione, si conferma l’impegno a costruire bilanci in equilibrio; attenti e precisi nella parte uscite, e che, per le entrate, perseguano l’obiettivo di determinare un incremento delle risorse derivante da una crescita del numero degli Associati e dalla ricerca di nuove modalità di sostegno; si assume inoltre l’impegno a semplificare la gestione contabile delle Sezioni. Nel corso del mandato ci si propone, infine, di trovare una soluzione per tutte le situazioni, ancora in sospeso, di debiti/crediti tra le Sezioni ed il Nazionale, anche attraverso azioni di sussidiarietà diverse dalla semplice partecipazione “obbligata” a sanare a posteriori situazioni di deficit. Dopo la riorganizzazione del settore editoria e riviste realizzata dal CEN 2011- 2014, occorrerà mettere in campo azioni sistematiche di promozione delle pubblicazioni, fondamentali non solo per il contributo scientifico che l’Associazione fornisce alla professione e alle nostre discipline ma anche per gli equilibri di bilancio.

L’organizzazione dell’Associazione, affidata al segretario generale, pur in presenza di limitati mezzi finanziari e di risorse umane ridotte quantitativamente (in molti casi volontari), individua tutte le modalità adatte ad ottenere la massima efficacia nella sua azione. A questo scopo, si valuterà l’opportunità e l’utilità di adottare una nuova organizzazione ed una diversa distribuzione degli incarichi all’interno della segreteria. Per quanto riguarda la gestione ordinaria si proseguirà nel contenimento delle spese dando indicazioni di carattere generale valide per tutte le articolazioni dell’Associazione.

Le attività delle Sezioni saranno favorite dalla possibilità di ricorrere, ad integrazione del vademecum AIB, a materiali standard, servizi modulabili e dalla disponibilità di diversi format precostituiti (iniziative, Corsi etc.); sarà inoltre creato un repository attraverso il quale si potrà reperire rapidamente l’intera documentazione relativa al lavoro prodotto dall’AIB, nella convinzione che una più ampia condivisione delle informazioni all’interno dell’Associazione, possa costituire un fattore di rafforzamento dell’azione delle diverse articolazioni dell’Associazione.

 

Maria Abenante, Francesca Cadeddu, Corrado Di Tillio, Pieraldo Lietti, Enrica Manenti, Anna Maria Vitale