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Gli Stati Generali delle professioni: un'occasione da non perdere per il riconoscimento professionale

Si svolgeranno a Roma il 5 e 6 maggio gli "Stati Generali delle Associazioni professionali", alla "Domus Pacis - Aurelia Convention Center", in via di Torre Rossa 94.
La manifestazione è promossa dal CoLAP, il Coordinamento delle Libere Associazioni Professionali, cui l'AIB aderisce come associazione sostenitrice e partecipante al comitato organizzatore dell'evento.

Il programma della manifestazione (con i continui aggiornamenti) e la documentazione sulla regolamentazione delle professioni ancora non riconosciute è disponibile a URL <http://www.colap.it/Convention/>
Gli "Stati Generali" sono un'importante occasione di far sentire la nostra voce nel dibattito politico e sociale che accompagna il percorso di riconoscimento normativo delle molte professioni che in Italia non hanno ancora una definizione e uno status giuridico.

Da molti anni infatti, l'Italia è in attesa di una legge che regoli l'esercizio di tutte quelle professioni intellettuali che, pur non rientrando nel sistema (definito dall'articolo 2229 del Codice Civile) degli Ordini e Collegi professionali e dei relativi Albi, hanno tuttavia assunto connotazioni scientifiche ed organizzative di grande importanza, anche nel panorama economico complessivo della nazione.
Tale regolamentazione è anche necessaria per poter finalmente applicare alcune direttive europee che da tempo fissano le linee guida per il riconoscimento delle professioni (in particolare, la 92/51 e la 89/48). Il principio su cui si basano queste direttive è ben diverso da quello che storicamente ha regolato le professioni riconosciute per legge: infatti per queste ultime si parla di "interessi pubblici costituzionalmente garantiti" (facciamo l'esempio dell'avvocatura, che si riferisce al diritto della difesa) che vanno affidati in modo esclusivo a professionisti la cui preparazione e condotta siano garantite dallo Stato direttamente o per mediazione di organi di diritto pubblico, come appunto Collegi e Ordini. L'accesso è sancito e controllato da esami di stato, e l'esercizio della professione è riservato esclusivamente a chi vi appartiene (a rischio di denuncia penale).

Al contrario, per la maggioranza delle "nuove" professioni intellettuali si ritiene (e sono le direttive europee a sancirlo) che esse debbano essere esercitate in un regime di scelta e di libera concorrenza, anche se all'interno di un quadro complessivo di garanzie.
In sostanza: una volta definite alcune regole fondamentali per la formazione, l'accesso e l'appartenenza a tali gruppi professionali, lo Stato "fa un passo indietro" lasciando da un lato ampio spazio alle associazioni, liberi raggruppamenti dei professionisti stessi, e dall'altro al mercato, in cui i consumatori possano scegliere l'uno o l'altro professionista (o società di professionisti) guidati esclusivamente da principi di concorrenza, basati su qualità del servizio e convenienza dell'offerta.

Da anni, e da diverse legislature, vari e diversificati progetti di legge giacciono in Parlamento in attesa del compimento di un iter legislativo più volte annunciato e mai realizzato.
Anche nel comparto dei beni culturali vi sono state nel tempo diverse proposte sia per l'istituzione di un Ordine professionale (per archeologi, storici dell'arte, archivisti e bibliotecari), e anche l'AIB ha giocato la sua parte con l'istituzione dell'Albo dei Bibliotecari italiani. Ovviamente, un albo di diritto privato, e mancante ad oggi dei requisiti di riconoscimento necessari a renderlo uno strumento efficace per lavoratori e datori di lavoro. E tuttavia una "scommessa" importante, giocata d'anticipo sulla normativa ma comunque in grado di prefigurare la volontà di creare in Italia un gruppo di bibliotecari "certificati".

Se le ipotesi di riforma legislativa in merito al riconoscimento professionali andassero avanti, il nostro Albo potrebbe essere fin da subito speso come prima forma di "registro" dei nostri soci le cui competenze professionali sono state valutate e riconosciute essere adatte alla fornitura di un servizio moderno e di alta qualità.
Gli Stati Generali di maggio sono quindi una grande occasione di incontro dei professionisti che si riuniscono nelle circa 140 associazioni rappresentate dal CoLAP; ma sono anche un momento di confronto con le forze politiche e sociali e una grande possibilità di rendersi visibili tra il grande pubblico e i mass media.

La partecipazione dell'AIB al CoLAP e agli Stati Generali ci sembra importante come occasione per portare all'attenzione generale i peculiari problemi di una categoria che pur appartenendo ancora in buona parte al lavoro dipendente (ma la situazione va mutando, anche nel nostro settore) soffre in modo particolare della mancanza di riconoscimento professionale: pensiamo ai problemi di "sottoinquadramento", di affidamento dei nostri servizi a personale non qualificato, alla sottovalutazione della complessità delle nostre funzioni, alle considerazioni di basso profilo economicistico che spesso prevalgono quando si ricorre alla gestione esternalizzata, ecc. Problemi specifici, in molti casi, ma anche tematiche comuni a tanti altri professionisti con cui è necessario costruire alleanze. Primi tra tutti, gli operatori culturali più vicini al nostro mondo professionale (documentalisti, archivisti, ecc.) con le cui associazioni l'AIB ha già iniziato un percorso di collaborazione.

È necessaria però una nostra partecipazione numerosa e visibile agli "Stati Generali": l'AIB partecipa al Comitato organizzatore, è stata invitata (insieme ad altre 5 associazioni) a intervenire in apertura dell'evento il 5 maggio, e organizzerà un'occasione di confronto professionale per il pomeriggio del 6 maggio.
L'invito ai tutti i soci è quindi a partecipare e favorire la partecipazione: per far sentire la nostra presenza e la nostra voce.


Copyright AIB 2004-03, ultimo aggiornamento 2004-06-01 a cura di Gabriele Mazzitelli
URL: https://www.aib.it/aib/cen/colapsg.htm

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