Scudo Blu Italia - Informativa Iraq

Il 7 marzo 2003 l'ICBS ha lanciato un appello internazionale con riferimento al rischio di guerra in Iraq e alla necessità di protezione del Patrimonio culturale di un Paese che è considerato universalmente la "culla della civiltà".
A seguito dell'appello, il Presidente di turno dell'ICBS, Ross SHIMMON, ha inviato una lettera a George W. Bush, Tony Blair e Saddam Hussein.
Il 21 febbraio u.s., anche alla luce dell'appello della SIPBC e delle considerazioni fatte all'inizio della riunione SBI del 12.2.2003 presso la Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO, il Coordinatore organizzativo dello Scudo Blu Italiano, Massimo Carcione, aveva già preso l'iniziativa di sollecitare il Segretariato dell'ICBS ad assumere iniziative in tal senso, sul presupposto che:

1. né USA né UK hanno ratificato la Convenzione de L'Aja del 1954, e quindi non sarebbero tenuti al rispetto delle relative norme in caso di guerra, neppure con riferimento alla successiva occupazione dell'Iraq;
2. non è ancora in vigore il Protocollo aggiuntivo del 1999, non essendosi raggiunto il numero previsto di ratifiche;
3. in Iraq esistono siti storico-archeologici, musei e monumenti che certamente costituiscono Patrimonio dell'Umanità, anche a prescindere dall'effettiva iscrizione della Lista della Convenzione di Parigi del 1972.

• è necessario che tutti gli Stati e l'UNESCO promuovano e sostengano la Salvaguardia dei beni culturali dal rischio di coinvolgimento in attentati terroristici, attuando con scrupolo tutte le norme di prevenzione;
• sarebbe giusto impegnare tutti gli Stati a considerare crimine contro l'Umanità (e quindi a perseguire penalmente coloro che se ne rendessero responsabili) l'eventuale attacco diretto o indiretto contro importanti beni culturali in Iraq e negli altri Stati che dovessero purtroppo essere coinvolti nel conflitto in violazione dei principi delle Convenzioni UNESCO, naturalmente anche se fosse condotto da USA e UK.

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