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Nicolini: "Qui il sistema bibliotecario è disastroso"

di Donatella Trotta
«Il Mattino», 1997-10-30


Nell'era della comunicazione informatizzata, la mediazione e la selezione dell'informazione assumono un'importanza indiscutibile ai fini della crescita culturale di un Paese: le biblioteche rivendicano e rilanciano la specificità di questa funzione.
È questo il senso ribadito nel corso della prima giornata del 43esimo Congresso dell'Associazione Italiana Biblioteche, apertosi ieri alla Mostra d'Oltremare.
La biblioteca, come altre strutture che gestiscono beni immateriali, è dunque qualcosa di più che un investimento economicamente produttivo: soprattutto a Napoli.

Renato Nicolini condivide l'impostazione: «L'importanza dei beni culturali - in primo luogo naturalmente le biblioteche - va valutata non solo in termini economici. Lo Stato, come Welfare State, deve garantire servizi essenziali alla crescita del cittadino: per questo è importante avanzare proposte innovative che riequilibrino il rapporto tra cultura e informazione. Cosa fa il Comune ? Meno di quello che dovrebbe in realtà. Certo, abbiamo ereditato un sistema bibliotecario disastroso, il cui stato abbiamo però contribuito a peggiorare decentrando la gestione delle biblioteche comunali e affidandola alle circoscrzioni. Stiamo cerccando di porre rimedio a questo errore».

Proprio in linea con l'esigenza di fornire nuove letture al rapporto cultura- informazione, si pone il progettoMediateca 2000 presentato al Congresso.
Spiega Maria Cristina Di Martino, Presidente della sezione campana dell'AIB: «Si tratta di un programma di intervento nel Mezzogiorno promosso dal Ministero per i beni culturali. Prevede la creazione di una rete di 20 poli multimediali, sia attraverso lo sfruttamento di strutture bibliotecarie preesistenti, aggiornate secondo la più recente tecnologia informatica, sia attraverso la creazione di nuovi poli. Uno di questi, come ha proposto Renato Nicolini, potrebbe essere localizzato nel'area di Bagnoli. Offrirebbe la possibilità di catturare nuove fasce di utenti, oltre ad accrescere le opportunità occupazionali nel settore».

Questo per quanto riguarda un futuro prossimo. Ma qual'è lo stato attuale delle biblioteche napoletane?
«Il panorama è vario: oltre alle due biblioteche afferenti al Ministero per i Beni culturali, quella Nazionale e quella Universitaria, c'è un gruppo di 10 biblioteche comunali il cui trasferimento alle circoscrizioni non ha certo giovato in termini di gestione e coordinamento. In generale i problemi riguardano per lo più, al solito, carenza di fondi, di strutture, di personale. Per quanto riguarda poi le 170-180 biblioteche universitarie ci troviamo spesso di fronte a punte tecnologicamente molto avanzate, che sono però lungi dal definire un sistema omogeneo. Il grosso problema è rappresentato dalla carenza di una politica di indirizzo bibliotecario. Spia di una politica per lo più ondeggiante è stato il passaggio da un sistema informatico ad un altro. Sul territorio napoletano c'è una pluralità di sistemi informatici, tale da impedire il dialogo. L'informatizzazione consente a biblioteche che operano in settori diversi di interagire fra loro, oltre a fornire - a tutti e a costo zero - infinite possibilità di accesso all'informazione, ma siamo lontani da una reale integrazione delle risorse».

Qual'è il contributo specifico della sezione Campania al pacchetto di proposte innovative del governo ?
«È in corso un importante mutamento legislativo che riguarda i settori ai quali afferiscono le diverse tipologie di biblioteca. Da esso ci aspettiamo soprattutto la possibilità di una maggiore integrazione fra le diverse risorse bibliotecarie. Attualmente il fatto di appartenere a Enti diversi rende difficile la condivisione delle risorse. A Napoli, inoltre, le biblioteche che fanno riferimento al Ministero dei Beni culturali, per carenze negli altri settori, sono costrette a svolgere compiti di supplenza, accogliendo fasce di utenti non propri. La sezione campana spinge per l'ottimizzazione del processo di informatizzazione. Per formare, con gli strumenti legislativi e finnziari adeguati, un'efficiente rete integrata di biblioteche.
Le biblioteche - conclude la Di Martino citando Marguerite Yourcenar - sono granai pubblici, riserve contro gli inverni dello spirito. Vanno sostenute ».


Copyright AIB 1997-11-06, ultimo aggiornamento 1998-12-10 a cura di Ilaria Brancatisano
URL: https://www.aib.it/aib/cen/mattino971030.htm

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