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Nota sul regolamento di riorganizzazione del MiBAC
6 maggio 2009

Audizione presso la 7ª Commissione Permanente del Senato in merito allo schema di regolamento di riorganizzazione del MIBAC

Il 28 aprile l'AIB è stata convocata presso la 7ª Commissione Permanente Istruzione Pubblica, Beni Culturali, Ricerca Scientifica, Spettacolo e Sport del Senato per l'audizione da lei richiesta insieme all'ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana), in merito allo schema di regolamento di riorganizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (atto del Governo n. 72 <http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/docnonleg/17635.htm> ) attualmente in esame in Parlamento.

La delegazione AIB, formata da Antonia Ida Fontana e Raffaele De Magistris, ha sottolineato che il nuovo Regolamento, così come quello in vigore, pare pensato soprattutto per i settori delle ex belle arti e non tiene nel dovuto conto le problematiche specifiche del settore delle biblioteche.

In particolare all'attenzione della Commissione sono stati sottoposti due aspetti prioritari.

A) Attuazione dell'autonomia delle Biblioteche nei confronti delle Direzioni Regionali
Lo schema necessita di correzioni per assicurare al settore delle biblioteche una maggiore autonomia tecnico-scientifica e organizzativa. Esso continua infatti a prevedere un dannoso accentramento di funzioni gestionali e decisionali nelle Direzioni regionali, che relega gli istituti bibliotecari periferici in posizione del tutto subordinata ed emarginata. Ciò impedisce un adeguato coordinamento nazionale, reso invece necessario dalla condivisione di compiti e funzioni in specie all'interno del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN)
B) Sviluppo di un sistema bibliotecario nazionale
Permane la necessità di potenziare e rimodellare le forme di coordinamento a livello nazionale delle attività delle Biblioteche statali e soprattutto dei servizi informativi e bibliografici in rete.
Il Regolamento dovrebbe costituire lo strumento per attivare finalmente un riassetto strategico del sistema bibliotecario, nell'ambito del quale vengano rafforzate e sviluppate puntuali forme di coordinamento tra le due Nazionali centrali e l'ICCU, così da costituire un polo "Biblioteca nazionale italiana".

Infine, in considerazione della specificità degli istituti e dei loro compiti, si è fatto presente come possa risultare opportuna la costituzione di poli bibliotecari, anche interregionali, in grado di elaborare politiche comuni, accordi con altre istituzioni e strumenti cooperativi.

Su questi temi l'AIB ha depositato la Nota appresso riportata.

Inoltre, l'Associazione ha inviato alla medesima Commissione, in data 4 maggio, una puntuale proposta di emendamenti e aggiunte ad alcuni articoli dello schema, che viene pubblicata in calce.


Nota scritta depositata dall'AIB presso la 7ª Commissione del Senato in occasione dell'audizione del 28 aprile 2009

 On. Sen. Guido Possa
Presidente 7ª Commissione
Istruzione Pubblica, Beni Culturali
Del Senato

Oggetto : Osservazioni in merito allo Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante modifiche al regolamento di riorganizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 novembre 2007, n. 233, nonché al regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro per i beni e le attività culturali, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 luglio 2001, n. 307

On. Sen. Guido Possa

Nell'esprimere il più vivo ringraziamento per l'opportunità concessale di contribuire alla riflessione in merito allo schema di DPR in oggetto, l'Associazione Italiana Biblioteche sottopone all'attenzione di codesta Commissione alcune sintetiche considerazioni.

Pur valutando positivamente il mantenimento di una Direzione Generale autonoma per le Biblioteche, testimonianza del riconoscimento della specificità delle attività scientifiche e tecniche, nonché dei compiti e delle funzioni del settore, l'Associazione ritiene che dalla lettura dello schema di Regolamento si evidenzi con chiarezza come i cambiamenti apportati rispetto al DPR 26 novembre 2007, n. 233 abbiano per obiettivo un riordino molto parziale dell'esistente e risultino poco incisivi nel favorire un'evoluzione in chiave moderna dei servizi, mediante una riforma strutturale dell'intero comparto bibliotecario.

Oltre alla decurtazione generale delle risorse destinate al Ministero, si è aggiunta negli ultimi anni per il settore delle biblioteche, al pari di quello archivistico, una progressiva marginalizzazione anche nei confronti degli altri settori dei beni culturali. La necessità, incontestabile, di mettere in campo politiche e interventi adeguati di tutela e valorizzazione del nostro ineguagliabile patrimonio storico-artistico ed archeologico, non può, pertanto, non coniugarsi con un disegno complessivo di riqualificazione del settore dei beni librari, e con un obiettivo di estrema rilevanza sociale quale il rilancio della rete nazionale di pubblica lettura.

Sulla base di queste considerazioni di fondo, l'AIB si limita a sottolineare l'importanza decisiva dei due aspetti di seguito elencati, che meritano di essere inseriti o più opportunamente esplicitati nel futuro Regolamento. Al riguardo va ricordato che la pertinenza e rilevanza di alcuni punti relativi ad essi erano già state riconosciute da codesta On. Commissione, così come dalla Commissione Cultura della Camera, in occasione già dei pareri al D. LGS. 3/2004, con cui fu chiesta l'istituzione di un dipartimento autonomo per biblioteche e archivi, e successivamente al DPR 233 del 2007.

A) Attuazione dell'autonomia delle Biblioteche nei confronti delle Direzioni Regionali
Il nuovo Regolamento, sulla scia del DPR 233/2007, pur riconoscendo a parole l'autonomia tecnico-scientifica di archivi e biblioteche, perpetua e aggrava di fatto, mediante una disfunzionale pletora di attribuzioni burocratiche, l'accentramento di funzioni gestionali e decisionali nelle Direzioni Regionali, ribadendo la dipendenza degli istituti bibliotecari periferici in posizione del tutto subordinata ed emarginata, che ne impedisce anche un adeguato coordinamento nazionale, reso invece necessario dalla condivisione di compiti e funzioni all'interno del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), la rete di circa 2.800 biblioteche italiane di varia appartenenza amministrativa che fornisce all'intero paese servizi bibliotecari diffusi su tutto il territorio nazionale e al cui interno le biblioteche afferenti al Ministero apportano un contributo di particolare rilievo.
E' dunque necessario prevedere una effettiva maggiore autonomia organizzativa e gestionale delle biblioteche rispetto alle direzioni regionali e un maggiore loro coordinamento ai fini della politica nazionale di settore da parte della direzione generale centrale.
B) Sviluppo di un sistema bibliotecario nazionale
Va giudicato favorevolmente il permanere dell'autonomia speciale per le Biblioteche Nazionali Centrali di Roma e Firenze. Tuttavia il Regolamento dovrebbe costituire lo strumento per attivare finalmente, dopo decenni di inutili dibattiti, una decisa riorganizzazione delle Biblioteche che rafforzi e sviluppi puntuali forme di coordinamento tra le due Nazionali Centrali e l'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, che possano costituire un polo "Biblioteca nazionale italiana", col duplice obiettivo di offrire, per un verso, risposte più organiche e sistemiche alle esigenze di sviluppo dei servizi informativi e bibliografici in rete (innanzitutto in relazione al Servizio Bibliotecario Nazionale) e, per l'altro, di rafforzare l'attività di tutela e salvaguardia della produzione culturale del Paese, in stretto raccordo con le Regioni, secondo logiche e modelli organizzativi al passo con i tempi.

Occorre infine rilevare che, in considerazione della specificità degli istituti e dei loro compiti, appare particolarmente opportuna la costituzione di poli bibliotecari (anche interregionali) in grado di elaborare politiche comuni, accordi con altre istituzioni e strumenti cooperativi.

Con i più distinti saluti

Il presidente
Prof. Mauro Guerrini

Roma, 28 aprile 2009


Oggetto : Proposte di modifica agli art. 10, 17, 18 dello Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante modifiche al regolamento di riorganizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 novembre 2007, n. 233, nonché al regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro per i beni e le attività culturali, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 luglio 2001, n. 307

On. Sen. Guido Possa

Come concordato in occasione dell’audizione del 28 aprile scorso, ferme restando le questioni sottoposte nella Nota allora depositata, presentiamo all’attenzione della Commissione da lei presieduta, le seguenti proposte di modifica agli art. 10, 17 e 18 dello schema in oggetto (le modifiche sono evidenziate in grassetto).

Art. 10   Direzione generale per le biblioteche, gli istituti culturali ed il diritto d'autore.

1.   La Direzione generale per le biblioteche , gli istituti culturali ed il diritto d'autore svolge funzioni e compiti non attribuiti alle direzioni regionali e ai direttori degli istituti afferenti ai soprintendenti di settore ai sensi delle disposizioni in materia, relativi alle biblioteche pubbliche statali, ai servizi bibliografici e bibliotecari nazionali, agli istituti culturali, alla promozione del libro e della lettura ed alla proprietà letteraria e diritto d'autore.

Art. 17   Direzioni Regionali...

Comma 2.   L’incarico di Direttore regionale ... è conferito ai sensi ..., sentito il Segretario Generale e avuto riguardo a che siano rappresentate tutte le professionalità presenti nel Ministero.

Art. 18   Soprintendenze per i beni archeologici, architettonici e paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici, Archivi di Stato, Biblioteche statali.

1.   Le strutture periferiche di cui all'articolo 16, comma 1, lettera b), svolgono, in particolare, i seguenti compiti:
  1. svolgono le funzioni di catalogazione e tutela nell'ambito del territorio di competenza, sulla base delle indicazioni e dei programmi definiti dalle competenti direzioni generali centrali e regionali;
  2. autorizzano l'esecuzione di opere e lavori di qualunque genere sui beni culturali, salvo quanto disposto dall’articolo 17, comma 3, lettera e-bis);
  3. dispongono l'occupazione temporanea di immobili per l'esecuzione, con le modalità ed entro i limiti previsti per la conduzione dei lavori in economia, di ricerche e scavi archeologici o di opere dirette al ritrovamento di beni culturali;
  4. provvedono all'acquisto di beni e servizi in economia;
  5. partecipano ed esprimono pareri, riferiti ai settori e agli ambiti territoriali di competenza, nelle conferenze di servizi;
  6. amministrano e controllano i beni dati loro in consegna, ed eseguono sugli stessi, con le modalità ed entro i limiti previsti per la conduzione dei lavori in economia, anche i relativi interventi manutentivi;
  7. curano l'istruttoria finalizzata alla stipula di accordi e convenzioni con i proprietari di beni culturali oggetto di interventi conservativi alla cui spesa ha contribuito il Ministero al fine di stabilire le modalità per l'accesso ai beni medesimi da parte del pubblico;
  8. istruiscono e propongono al competente direttore regionale i provvedimenti di verifica o di dichiarazione dell'interesse culturale, le prescrizioni di tutela indiretta, nonché le dichiarazioni di notevole interesse pubblico paesaggistico ovvero le integrazioni del loro contenuto, ai sensi, rispettivamente, degli articoli 12, 13, 45, 138, comma 3, e 141-bis del Codice;
  9. svolgono le istruttorie e propongono al direttore generale centrale competente i provvedimenti relativi a beni di proprietà privata, quali l’autorizzazione al prestito per mostre od esposizioni, l’acquisto coattivo all’esportazione, l’espropriazione, ai sensi, rispettivamente, degli articoli 48, 70 e 95 del Codice;
  10. esprimono pareri sulle alienazioni, le permute, le costituzioni di ipoteca e di pegno ed ogni altro negozio giuridico che comporti il trasferimento a titolo oneroso di beni culturali appartenenti a soggetti pubblici come identificati dal Codice;
  11. istruiscono i procedimenti concernenti le sanzioni ripristinatorie e pecuniarie previste dal Codice;
  12. istruiscono e propongono alla direzione generale centrale competente, secondo le modalità di cui all’articolo 17, comma 3, lettera g), l'esercizio del diritto di prelazione;
  13. esercitano ogni altro compito in materia di tutela del paesaggio ad esse affidato in base al Codice;
  14. esercitano ogni altra competenza ad esse affidata in base al Codice.
2.   Le stutture periferiche di cui all’art. 16 comma 1, lettera e) svolgono in particolare i seguenti compiti:
  1. svolgono le funzioni di catalogazione nell’ambito del Servizio Bibliotecario Nazionale secondo criteri definiti dalla competente direzione generale centrale;
  2. svolgono i compiti connessi alla raccolta e fruizione del proprio patrimonio bibliografico su diversi supporti, anche avvalendosi delle tecnologie informatiche e della digitalizzazione;
  3. attuano la tutela del proprio patrimonio bibliografico su diversi supporti, al fine di garantire la conservazione nel lungo periodo dei propri documenti cartacei ed elettronici;
  4. provvedono all'acquisto di beni e servizi in economia;
  5. amministrano e controllano i beni dati loro in consegna, ed eseguono sugli stessi, con le modalità ed entro i limiti previsti per la conduzione dei lavori in economia, anche i relativi interventi manutentivi;
  6. partecipano ed esprimono pareri, riferiti ai settori di competenza, nelle conferenze di servizi;
  7. istruiscono i procedimenti concernenti le sanzioni ripristinatorie e pecuniarie previste dal Codice e dalla legge 106/2004 e successivo regolamento;
  8. istruiscono e propongono alla direzione generale centrale l’esercizio del diritto di prelazione e di espropriazione del materiale bibliografico;
  9. istruiscono e propongono alla direzione generale centrale il prestito di beni librari appartenenti allo Stato o sottoposti a tutela statale per mostre od esposizioni sul territorio nazionale o all’estero ai sensi dell'art. 48, comma 1 del Codice;
  10. propongono l’assunzione in capo al Ministero dei rischi cui sono esposti i beni librari dei quali sia stata autorizzata la partecipazione a mostre od esposizioni, sul territorio nazionale o all’estero, ai sensi dell’art. 48, comma 5 del Codice;
  11. propongono alla direzione generale centrale la dichiarazione di rilevante interesse culturale o scientifico di mostre od esposizioni di beni librari e di ogni altra iniziativa a carattere culturale ai sensi dell’art. 48, comma 6 del Codice ai fini dell’applicazione delle agevolazioni previste dalla normativa fiscale;
  12. esercitano ogni altra competenza ad esse affidata in base al Codice.
Con i più distinti saluti

Il presidente
Prof. Mauro Guerrini

Roma, 4 maggio 2009


Copyright AIB 2009-05-06 (rev. 2009-05-21) a cura della Redazione AIB-WEB.
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