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Lo scarto in biblioteca

La notizia rimbalzata dagli USA a proposito di un programmato scarto librario in biblioteca affidato alla meccanica valutazione dei gradimenti del pubblico che, nell'errata interpretazione fornita ai lettori, porterebbe a scartare per esempio Hemingway per far posto a Grisham, ha suscitato una considerevole serie di interventi ed alimentato un vivace dibattito, nel quale si è inserito anche il Sindaco di Roma Veltroni con un articolo pubblicato su "Repubblica".

Gli ambienti della professione bibliotecaria, soprattutto grazie alle loro liste di discussione su internet, hanno arricchito l'argomento di numerosi e variegati approfondimenti. Da parte sua, l'Associazione Italiana Biblioteche ha affrontato l'argomento cercando di coglierne gli aspetti essenziali.

Spesso la carenza di spazio interpretata come causa di forza maggiore, induce a vere e proprie nefandezze e non solo in biblioteca; aspetto che non necessita di ulteriori considerazioni.

Se, al contrario, s'intende inquadrare il fenomeno nel campo di una coerente e consapevole gestione delle collezioni, al di là del clamore occasionato dal frainteso episodio americano c'è da dire che il sistema bibliotecario italiano sta scontando un forte ritardo anche se aumentano da qualche tempo positivi esempi di cooperazione nel settore dei servizi.

Non sono molte le biblioteche italiane che curino una propria carta delle collezioni o che si preoccupino, per le proprie raccolte, di priorità di sviluppo definite e condivise con amministratori ed utenti. È necessario in proposito che cresca l'ancora esiguo numero di esperienze di sviluppo cooperativo delle collezioni, che appare il metodo migliore per non dover affrontare in solitario casi di scelte difficili, come quello che ha portato alla ribalta il complessivo problema sia pure per una errata interpretazione giornalistica dell'accaduto. Un sistema del genere, con eventuali ricorsi a magazzini centralizzati e a un più praticato e migliorato servizio di prestito interbibliotecario, potrebbe dare risultati adeguati.

Una risposta di tipo professionale alla sollecitazione giornalistica non esaurisce di certo il tema. Una scelta in materia di scarto librario attiene soprattutto ad un esercizio di responsabilità al contempo sociale e culturale e al mandato che il servizio pubblico bibliotecario riceve dalla collettività. E in tale direzione, il richiamo del sindaco Veltroni appare centrato e condivisibile, avendo posto l'accento sulla responsabilità che le biblioteche hanno di permettere l'accesso al patrimonio culturale della tradizione non per mera retorica elitaria ma soprattutto per una concreta esigenza di qualità e per evitare un meccanico appiattimento nella rincorsa dei bisogni.

Si potrebbe infine aggiungere che la forza di una biblioteca pubblica non risiede di certo nel fatto di promuovere la lettura di Grisham a scapito di Hemingway, o viceversa; bensì nel saper garantire la possibilità, per chiunque, di scegliere liberamente tra i due.

Roma, 9 gennaio 2007


Marcello Sardelli
Segretario AIB


Copyright AIB 2007-01,ultimo aggiornamento 2007-03-05 a cura della Redazione AIB-WEB
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