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Biblioteca di Ponteranica

L'Amministrazione comunale di Ponteranica (BG) ha deciso di spostare ad altri incarichi il personale bibliotecario di ruolo e di affidare la gestione della biblioteca comunale all'esterno, nonché di cancellare la figura di assistente bibliotecario dalla pianta organica comunale. Di questa decisione, come di altre precedenti - la più clamorosa riferibile alla cancellazione della intestazione della biblioteca a Peppino Impastato, vittima della mafia, uno dei primi atti compiuti dalla Giunta - siamo venuti a conoscenza dalla stampa ("Il Fatto Quotidiano", 12 giugno 2011).

L'AIB non è ovviamente contraria all'outsourcing dei servizi, ma la decisione di spostare personale qualificato su altre attività non può essere in alcun modo giustificata da ragioni di efficienza. Abbiamo pertanto ritenuto di scrivere al Sindaco per protestare contro la decisione assunta e per illustrare la nostra posizione a difesa della dignità dei bibliotecari italiani.

Il Presidente
Stefano Parise


Al Sindaco del Comune di Ponteranica
Cristiano Simone Aldegani
Via Libertà 12
24010 Ponteranica (BG)

Egregio Sig. Sindaco,
sono venuto a conoscenza dalla stampa ("Il Fatto Quotidiano", 12 giugno 2011) delle decisioni che la Giunta Comunale da lei presieduta ha assunto circa la gestione della biblioteca comunale.
Non ho dubbi sul fatto che la sua amministrazione abbia assunto l'orientamento di affidare il servizio a una cooperativa nel rispetto formale della normativa vigente e vorrei precisare che non sono pregiudizialmente contrario agli affidamenti di servizio all'esterno, se servono a colmare un vuoto di professionalità negli organici dell'ente. Nel vostro caso, tuttavia, non mi pare di ravvisare queste condizioni: la scelta di spostare il bibliotecario ad altre mansioni e di cancellare la figura di assistente di biblioteca dalla pianta organica comunale è in contrasto con l'esigenza di realizzare economie di spesa che - secondo le informazioni che abbiamo sin qui raccolto - sarebbe alla base di tale decisione e che già hanno determinato la riduzione delle risorse a disposizione della biblioteca.

Eliminare o ridurre al lumicino gli stanziamenti per l'acquisto di libri o l'abbonamento a periodici è già di per sé cosa deprecabile e dannosa perché diminuisce la possibilità che la biblioteca svolga un ruolo di servizio per la comunità locale, come luogo in cui sono rappresentati tutti gli orientamenti culturali e politici. Togliere dalla biblioteca i quotidiani perché tanto la gente li può leggere anche al bar non è una linea di politica culturale ma il fraintendimento totale del ruolo della biblioteca pubblica, che è strumento essenziale per la democrazia solo se viene garantita la pluralità delle opinioni e l'accesso senza filtri o pregiudiziali ideologiche "a ogni genere di conoscenza e informazione", come recita il Manifesto Unesco per la biblioteca pubblica.

La decisione di spostare personale qualificato ad altri servizi, a maggior ragione, non può essere in alcun modo giustificata da ragioni di efficienza: è un'operazione a saldo negativo, il cui unico risultato sarà quello di sottoporre al rischio della precarietà e della discontinuità un servizio che incontra il gradimento dei cittadini e di disperdere, secondo una logica che non risponde a principi di economicità, le professionalità acquisite. Ha mai provato a pensare quanto costa alla nostra nazione investire sulla formazione di giovani che non potranno mai praticare in condizioni dignitose la professione per cui hanno studiato? A quanto è costato, in termini di efficienza, alla comunità di Ponteranica investire sulla preparazione di persone che possono essere trasferite ad altri incarichi da un giorno all'altro, senza sapere nemmeno perché?

Una biblioteca pubblica richiede l'impegno e la gestione di personale competente, che abbia maturato esperienza e capacità di relazione con utenti di ogni età, capacità di interpretare le esigenze di studio o di informazione e di porgere le risposte nella maniera più adeguata al livello dell'interlocutore, di ogni interlocutore. A Ponteranica queste condizioni esistono, ma da oggi saranno disperse grazie a una scelta non condivisibile.

L'Associazione Italiana Biblioteche (AIB), che mi onoro di presiedere, è la più importante associazione professionale italiana attiva nel settore delle biblioteche, fondata sull'impegno volontario di oltre 3500 associati. Nata nel 1930, l'AIB agisce per promuovere e tutelare la professione bibliotecaria e per accrescere e tutelare la dignità e la specificità professionale del bibliotecario.

La medesima dignità che le vostre scelte contribuiscono a calpestare.

Il presidente dell'Associazione Italiana Biblioteche
Stefano Parise

Roma, 4 luglio 2011
Prot. n. 118/2011


Copyright AIB 2011-07, ultimo aggiornamento 2011-07-14 a cura della Redazione AIB-WEB.
URL: <https://www.aib.it/aib/cen/stampa/c1107a.htm>

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