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Un commento alla revisione dell'ISBD(M) proposta dall'ISBD Review Group

Commento
Riferimenti bibliografici
ISBD finora pubblicate in italiano

Commento

15 luglio 2000

L'ampio e approfondito studio di FRBR offre ora una base per riorganizzare la descrizione bibliografica come descrizione della manifestazione in cui siano correttamente ed esplicitamente evidenziate le relazioni con opera ed espressione.

Questa prima proposta di revisione dell'ISBD(M) è piuttosto un ritocco del livello descrittivo minimo, avendo solo l'obiettivo di allineare gli elementi obbligatori dell'ISBD(M) alle richieste del rapporto FRBR per il livello base dei record nelle bibliografie nazionali.

Indubbiamente una nuova impostazione fondata su FRBR richiede più tempo per una elaborazione approfondita e dettagliata. Se tale lavoro viene avviato ci sarà l'impegno del Gruppo di studio dell'AIB alla collaborazione.

Per quanto riguarda i cambiamenti proposti, il parere del Gruppo italiano può essere così riassunto.

1.3 e 6.2. Si esprime parere contrario a questa modifica. I titoli paralleli hanno pari valore rispetto al titolo proprio (che è primus inter pares): sembra opportuno mantenerli obbligatori, tanto più ora che nella generalità degli archivi i titoli diventano anche punto d'accesso.
Inoltre si fa rilevare che nelle note aggiunte con queste due modifiche l'uso di item contrasta in modo stridente con FRBR, che vorrebbe manifestation. Sostituire item con publication.

1.4, 1.5, 2.3, 2.5. I cambiamenti proposti sono accettabili, ma prefigurano descrizioni bibliografiche minime.

5.2. Approvato.

5.3. Esprimiamo parere contrario alla modifica. La descrizione della manifestazione, proprio perché presenta la concretizzazione dell'opera, non può mancare di un indicazione sulle dimensioni fisiche dell'oggetto.

6.4. Approvato. Di fatto è già così: nel testo di ISBD(M) 6.4.1 è limitato l'obbligo ai casi di titolo generico; quindi più che una modifica è una formulazione modificata che non comporta cambiamento pratico.

8.3. Approvato.

7.1.2. L'indicazione aggiunta in nota è già ovvia per il principio di economia: non si ripete ciò che è già stato detto o che è già chiaro. Per la nota sulla lingua: sembra contraddittorio (o forse compensatorio) aver tolto l'obbligo di trascrizione dei titoli paralleli, che spesso già indicano (se non sono smentiti da altre informazioni) le lingue del testo, e poi rendere obbligatoria tale nota. Proposta: trascrivere i titoli paralleli in area 1 ed indicare in nota solo se non c'è corrispondenza fra lingue del titolo e del contenuto.

7.2. L'indicazione aggiunta va bene, ma invece di inserirla come nota a pie' di pagina al titolo della norma proponiamo di inserirla come testo, secondo lo stile usuale (quest'osservazione vale anche per la nota aggiunta a 7.1.2).

Il Gruppo suggerisce che insieme vengano appianate alcune delle più evidenti incongruenze fra ISBD(M) e l'analisi di FRBR.

Per esempio l'area dell'edizione è inadeguata a rappresentare le relazioni della manifestazione con l'espressione e l'opera che essa incorpora, sia perché conserva natura ambigua (una formulazione di edizione indica indifferentemente un'altra manifestazione della stessa espressione o la manifestazione di un'altra espressione della stessa opera), sia perché in essa confluiscono solo alcuni elementi pertinenti alla caratterizzazione di manifestazioni della stessa opera, altrimenti dispersi in altre aree (1, 6 o 7).

In aggiunta al commento sui cambiamenti previsti nella revisione in corso, si riportano alcuni commenti a ISBD(M) suggeriti da tredici anni di esperienze.

Fonti di informazione

Revelli 2000 propone di sostituire i Preliminari definiti al punto 0.2 con "Complementi del frontespizio - ivi compresi copertina, dorso, sovracoperta, colophon". La proposta va nella direzione di non circoscrivere con troppa rigidità le fonti prescritte per ciascun segmento descrittivo.

Buizza (Gruppo sulla catalogazione) manterrebbe invece preliminari, compresi copertina e dorso, ma non la sovracoperta perché non è fisicamente unita al documento. Andrebbe lasciato distinto il colophon, col suo nome, per la posizione comunque diversa, non preliminare. Per l'esigenza di allargare le fonti prescritte si aggiunga 'colophon' a 'frontespizio e preliminari' nei vari punti dello standard in cui è necessario (inoltre l'espressione 'complementi del frontespizio' mi pare molto italiana).

Dallo stesso Revelli proviene inoltre la proposta di eliminare il connotato "presenting the fullest information" nella definizione del frontespizio (sempre in 0.2). Informazioni più complete possono trovarsi in altre parti, senza per questo inficiare il rango primario del frontespizio nella rappresentazione dell'identità della pubblicazione.

Area della pubblicazione

Luogo di pubblicazione - Per Visintin (Gruppo sulla catalogazione) la definizione di località "associated on the prescribed source of information with the name of the publisher" potrebbe risolversi in un'informazione inutile, in sostanza un dato anagrafico relativo alla casa editrice che si può dare per implicito nel nome di questa, ad esempio derivandolo automaticamente dall'ISBN. Potrebbe invece venire preferita l'informazione intorno al luogo "from which the publication was issued", che può anche differire - per esempio nei casi di cataloghi di mostre - dalla sede permanente dell'editore. Buizza (Gruppo sulla catalogazione) suggerisce in alternativa di prevedere soltanto l'eccezione rappresentata da un luogo diverso da quello collegato con l'editore e presentato formalmente in una fonte preminente come luogo di pubblicazione, che quindi va dato come luogo di pubblicazione.

Revelli 2000 suggerisce inoltre di inserire fra gli esempi del punto 4.1.8 anche un caso di toponimo non declinato provvisto di preposizione (A Milano) e uno di toponimo declinato senza preposizione (Romae).

Area della pubblicazione e Area dell'edizione - Il problema è stato ripetutamente trattato nella letteratura italiana (Dini 1987, Grimaldi 1987, Guerrini 1987, Tirelli 1989), sottolineandone la difficoltà di conciliare le categorie tradizionali della catalogazione - ora incrementate e perfezionate da FRBR - con i dati realmente presentati in evidenza sulle pubblicazioni stesse. Petrucciani 1991 inoltre ha sottolineato il carattere di elemento distintivo nel quale risiede una funzione importante di ogni enunciazione di edizione reperibile sui volumi. Revelli 2000 osserva "Come regola, occorre che la data di pubblicazione corrisponda alle informazioni date nella seconda area. Se quindi si intende trascurare l'indicazione di edizione che in molti bestseller sta al posto della ristampa, occorrerà dare nella 4. area la data della prima edizione, aggiungendo contestualmente in nota l'esistenza della ristampa successiva, con la data. Mescola categorie diverse di informazioni l'aggiunta nella 4. area, dopo la data di edizione, [del]l'informazione (ristampa 1995). Ma è comoda e già prevista da ISBD (PM)".

Area della serie

In Italia è stata particolarmente criticata l'area della serie, per la subordinazione della finalità descrittiva alle esigenze di uniformità con l'area 1 dell'ISBD(S), fino a sconfinare nella problematica estranea del titolo distintivo. Proponiamo un sostanziale ritorno all'impostazione dell'area 6 secondo i criteri propriamente descrittivi della 1st standard ed. rev., 1978.

Posizione - La proposta formulata da Luigi Crocetti e Rossella Dini (1990, p. 254) di invertire le rispettive posizioni delle attuali aree 5 e 6 è stata esemplificata nella realizzazione del Catalogo storico 1974-1994 (Bibliografica 1996). La giustificazione di questa proposta riposa sulla considerazione dell'illogicità del separare coi dati della descrizione fisica due aree di informazioni entrambe pertinenti all'attività dell'editore (le attuali aree 4 e 6). Come ha chiarito Crocetti 2000: "la serie è un formato editoriale (publisher's format) e come tale il suo posto è il più vicino possibile al nome dell'editore. Le caratteristiche fisiche del documento dipendono, in genere, dalla scelta compiuta dall'editore d'inserirlo in una certa serie, non viceversa. Inoltre, tutti sono d'accordo nel dire che la serie consiste di un titolo che il documento condivide con altri documenti: ebbene, allora è un titolo, e il suo posto sarebbe ancora più in alto nella sequenza".

Informazioni - La letteratura italiana ha chiaramente sottolineato la mancanza di autonomia dell'area 6 nell'economia della descrizione delle pubblicazioni monografiche (Petrucciani-Scolari 1989 e Visintin 1996), visto che il valore informativo di quest'area è strettamente connesso con l'identità della pubblicazione che si sta descrivendo. La testimonianza della singola monografia può non essere sufficiente a prendere decisioni valide in assoluto nella registrazione dei dati relativi alla serie. Inoltre, tutte le considerazioni sulle capacità identificanti dei vari segmenti che compongono l'area della serie mettono in gioco criteri che coinvolgono più entità bibliografiche, perché ovviamente è fra più di un'entità che risulta necessario distinguere, non pertinenti nel momento in cui si stia semplicemente descrivendo una singola pubblicazione. Come osserva Revelli 2000: "il titolo proprio della serie [...] non dà luogo, almeno in questa sede, a problemi di uniformità e tanto meno di ricerca del numero iniziale della serie. Oltre a tutto ci si può domandare se sia opportuno, in questa sede, distinguere le sezioni dalle sottocollezioni (Petrucciani-Scolari 1989 e Crocetti-Dini 1990), visto che il giudizio sul titolo comune [...] esula dall'identificazione della monografia".

Naturalmente la tendenza analitica verso la quale ci si potrebbe orientare sulla scorta dei FRBR potrebbe inficiare la solidità di queste considerazioni. Va tuttavia notato che proprio in FRBR il "series statement" è indicato ancora fra gli attributi della manifestazione (ed è fra l'altro elencato dopo la serie di attributi ascrivibili alla pubblicazione e prima di quelli pertinenti alle caratteristiche fisiche), sottolineando dunque come esso sia funzione dell'identità della manifestazione e non oggetto da identificare in primo luogo.

Area delle note

Una proposta di inversione della posizione delle aree 7 e 8 è stata altresì formulata da Crocetti-Dini 1990, sulla base dell'ovvia considerazione che "le note, per definizione, possono riferirsi a qualsiasi elemento della registrazione, quindi anche ai dati dell'area 8". Per quanto possa valere la testimonianza di una bibliografia che adotta con alcune libertà il modello dell'ISBD (M), la posposizione delle note è già da tempo osservata nelle registrazioni della Letteratura professionale italiana (ora in CD-ROM col titolo BIB).

Refusi da correggere:

p.16-17 [terzo esempio] ... Parallel title : parallel statement of responsibility >>> Parallel title / parallel statement of responsibility

p.16-17 [nono esempio] il testo del decimo esempio risulta duplicato, e fuso con quello del nono

1.5.33 [secondo esempio...] compare due volte la /, la seconda va abolita

1.4.4.5.4 [esempio] unfassen >>> umfassen

1.5.4.10 [ultimo esempio] Hermann Hess >>> Hermann Hesse

 

Riferimenti bibliografici:

Bibliografica 1996 - Catalogo storico 1974-1994 / Editrice Bibliografica ; a cura di Luigi Crocetti. Milano: Ed. Bibliografica, 1996. 189 p. ISBN 88-7075-448-0

Crocetti 2000 - comunicazione epistolare, giugno 2000

Crocetti-Dini 1990 - ISBD(M): introduzione ed esercizi / Luigi Crocetti, Rossella Dini. Nuova ed. interamente riveduta e ampliata. Milano: Ed. Bibliografica, 1990. 272 p.: ill. (Bibliografia e biblioteconomia; 38). ISBN 88-7075-252-6

Dini 1987 - L'area della pubblicazione: inquadramento e problemi / Rossella Dini. "Bollettino d'informazioni /AIB", 27 (1987), n. 2, p. 141-153

Grimaldi 1987 - Il problema catalografico dell'edizione / Teresa Grimaldi. "Il bibliotecario", n. 13 (set. 1987), p. 103-112

Guerrini 1987 - Il trattamento catalografico dell'edizione / Mauro Guerrini. "Bolletino d'informazioni / AIB", 27 (1987), n. 2, p. 133-140

LPI - Letteratura professionale italiana. "Bollettino d'informazioni / AIB", 30 (1990)-31 (1991); poi "Bollettino AIB", 32 (1992)-

Petrucciani 1991 - [Recensione a Crocetti-Dini 1990] / Alberto Petrucciani. "Bollettino d'informazioni / AIB", 31 (1991) n. 2, p. 183-186

Petrucciani-Scolari 1989 - Presente e futuro della descrizione bibliografica: dopo la revisione degli standard: le nuove ISBD e oltre / di Alberto Petrucciani e Antonio Scolari. "Biblioteche oggi", 7 (1989), n. 2, p. 165-194

Revelli 2000 - comunicazione personale, giugno 2000

Tirelli 1989 - A proposito di date, edizione e pubblicazione / di Giambattista Tirelli. "Biblioteche oggi", 7 (1989) n. 3, p. 387-391

Visintin 1996 - Tra parentesi: la collezione nella descrizione / Giulia Visintin. In: Il linguaggio della biblioteca. Milano: Ed. Bibliografica, 1996, p. 712-719


Copyright AIB, 2000-07-30, ultimo aggiornamento 2000-09-09, a cura di Elena Boretti
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