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AIB. Commissione nazionale biblioteche scolastiche

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Relazione AIB CNBS (anno 2001-2002)

  1. Premessa.

L’agenda dei lavori del primo anno di vita della CNBS è data dettata dal fatto che sia la messa a fuoco dei problemi esterni sia la costruzione di una convergenza nella definizione delle priorità hanno richiesto una preliminare fase di confronto interno. La proiezione verso l’esterno delle conclusioni cui la CNBS è arrivata alla conclusione di questa prima fase dei lavori sarà oggetto delle iniziative che verranno avviate nel prossimo futuro.

Gli ambiti tematici su cui la CNBS ha lavorato – sia in momenti di confronto interni che hanno coinvolto tutti e 5 i componenti, sia con iniziative esterne indirizzate alle BBSS nelle quali sono stati impegnati solo parte dei suoi componenti (1) – sono stati molteplici, ma i più importanti sono stati fondamentalmente i seguenti. In primo luogo una riflessione sulla specificità della missione della BS e sui compiti del bibliotecario scolastico. In secondo luogo l’elaborazione di iniziative e progetti in due direzioni : asse delle risorse (catalogazione derivata) ed asse dei servizi (information problem solving skills). Vediamoli più analiticamente

  1. Riflessioni sulla identità della BS: la specificità della missione della BS e i compiti del bibliotecario scolastico

La CNBS ha richiamato l’attenzione sin dal suo primo documento sul fatto che la riflessione di natura scientifica cui era chiamata doveva in qualche modo fare i conti con la nuova realtà che si era venuta configurando in Italia a partire dalle iniziative del Ministero della Pubblica istruzione nella passata legislatura. Con le CCMM 228/99 e 229/00 c’è stata infatti un’irruzione sulla scena di un numero di nuove BBSS e di nuovi insegnanti-bibliotecari scolastici: un vero e proprio turning point senza precedenti nella storia delle BBSS in Italia. Poco meno di 4000 (un 35% delle scuole italiane) per quanto riguarda il numero di scuole che hanno elaborato progetti in un concorso per chiedere finanziamenti. Poco meno di 700 per quanto riguarda il numero di scuole che li hanno effettivamente conseguiti.

Elaborare una riflessione scientifica per la CNBS significava in primo luogo assumere l’impegno di svolgere una funzione di chiarificazione e di orientamento verso i numerosi insegnanti-bibliotecari che per la prima volta si vedevano chiamati a nuovi compiti, nuove prospettive professionali, legate all’opportunità di valorizzare la loro BS, che in questo modo veniva fatta uscire dalla tradizionale marginalità per essere invece collocata a pieno titolo dentro un vero e proprio progetto di formazione (talora curriculare), il cosiddetto POF (piano dell’offerta formativa) della loro scuola. Per questa ragione, sia all’interno della CNBS sia nelle occasioni di comunicazione esterna (ad es. quella della formazione dell’IRRE Piemonte) si è ragionato a lungo su come definire la missione della BS ed i compiti del bibliotecario scolastico.

Il risultato della riflessione su questa presupposizione fondante in estrema sintesi è il seguente: la BS non deve ambire ad imitare né può limitarsi ad essere una copia su scala minore della generica biblioteca di pubblica lettura (salvo le situazioni straordinarie di supplenza in cui sul territorio manchi tale tipo di biblioteca e con l’eccezione di talune biblioteche scolastiche di scuole secondarie superiori relativamente a quella parte dei documenti posseduti che siano legati alla specializzazione culturale e professionale della scuola stessa) ma ha una sua fisionomia ben specifica e distinta

La riflessione su questa conclusione relativa alla missione della BS è in qualche modo il punto di sintesi di una serie di documenti e strumenti anche molto eterogenei che sono stati raccomandati dal Ministero ed hanno preso a circolare tra le centinaia di docenti che nella scuola hanno in questi anni cominciato ad occuparsi di BS

La BS (al di là dei nomi con cui la si può definire), nella misura in cui fa propri gli strumenti sopra indicati, (e ad avviso della CNBS non può non farli propri) ha un’identità specifica ben delineata. Può essere riassunta come duplice missione: didattica e documentalistica.

  1. Iniziative e progetti: asse dei servizi (information problem solving skills ed asse delle risorse (catalogazione derivata)

    1. Asse dei servizi: Information problem solving skills

L’opzione didattico-formativa verso l’utente-discente come elemento connotante ed imprescindibile della BS ha un suo preciso riconoscimento anche a livello internazionale. La CNBS si richiama infatti a quanto emerso dall’indagine internazionale presentata all'ultima conferenza dello IASL del ‘99 "Unleashing the theory: connecting learning theory to building Information Seeking Skills" di Danley, Ford, Lahmon, Maddox,. In tale indagine condotta su 126 school libraries di 18 paesi - si dice che creation of independent, self-directed, lifelong learners is the goal of school librarians over the world

É nella formazione dell’utente, di un utente autonomo, in grado di imparare ad imparare per tutta la vita, la specificità dei servizi formativi che la CNBS pensa debba avere la BS rispetto ai più generici servizi informativi della biblioteca non scolastica (4).

Ma come può assolvere tale compito formativo una BS che operi nella società della conoscenza, nella società dell’informazione? Come può la BS aiutare una scuola che non può più illudersi di rincorrere l’overload informativo con la crescita delle pagine e del peso dei libri di testo? La prospettiva della formazione dell’autonomous lifelong learner sta soprattutto nel passaggio dalla scuola delle sole conoscenze ad una scuola che dia contemporaneamente conoscenze e competenze. Nella capacità di dare agli studenti non solo il che cosa sapere, ma anche il come costruire che cosa sapere quando occorre in risposta alla necessità di risolvere via via problemi conoscitivi emergenti.

È nella capacità di dare un contributo alla costruzione di questo passaggio che si gioca il ruolo non occasionale marginale, ma strutturale e strategico della BS nel processo di rinnovamento della scuola.

È in questo senso specifico che si gioca la funzione formativa della BS. Per quanto riguarda l’esperienza italiana, la BS ha svolto tale funzione soprattutto in un ambito: quello della promozione della voglia e della capacità di lettura. Su questo versante esiste nella scuola italiana una tradizione di esperienze locali molto positive (5) che si è sviluppata tuttavia, anche a prescindere dall’esistenza vera e propria della BS. Per questo tipo di esperienze formative può infatti bastare la semplice (si fa per dire) attività di lettura che si svolge nello spazio fisico dell’ aula-classe. Su questo tipo di funzione formativa (che non riguarda solo la lettura della narrativa) poi tutta la scuola, tutti i docenti - a prescindere o meno dall’esistenza della biblioteca e del bibliotecario scolastico - sono moralmente e professionalmente coinvolti nella loro attività quotidiana. Le esperienze positive che in Italia si sono sviluppate in questo ambito (narrativa e saggistica) hanno solo il limite di essere talora isolate e poco conosciute. Da questo punto di vista il compito della CNBS dovrà essere, nella misura in cui ne avrà conoscenza e possibilità, quello di operare come tramite per farle conoscere, valorizzarle, metterle in circolazione. In ogni caso per orientare le scuole a documentare queste esperienze (come best practices) per tesaurizzarle ed universalizzarle attraverso ad es. la banca dati educativa GOLD dell’INDIRE-BDP.

È tuttavia su un altro versante che la CNBS ritiene – oggi - prioritario svolgere una funzione di orientamento scientifico e culturale nei confronti delle nuove BBSS: quello della promozione delle abilità di ricerca.

Su questo versante infatti - quest’ultimo necessariamente legato alla presenza dentro la scuola di una BS (intesa non tanto e non necessariamente come luogo del possesso di risorse locali, quanto piuttosto come laboratorio dell’accesso a risorse locali e remote) il nostro sistema scolastico (e quindi anche le BBSS) sconta un ritardo di almeno un decennio rispetto ad altri sistemi scolastici occidentali, che hanno da tempo cominciato a fare i conti con la sfida dell’overload informativo della società dell’informazione.. Nella tradizione scolastica italiana l’ottica dominante è quella nella quale il focus è ancora posto sull’insegnamento del docente più che sull’apprendimento del discente. È ancora in gran parte da compiersi la rivoluzione copernicana per cui le conoscenze trasmesse dal docente devono poter essere integrate dalla capacità, prima guidata, poi autonoma, di costruirsele da parte del discente. Il binomio lezione frontale del docente-libro di testo è cioè in misura troppo insufficiente integrato dal binomio ricerca del discente-pluralità di fonti. Centrale diventa il ruolo della BS come luogo dove la scuola mette in atto la tanto conclamata filosofia dell’imparare ad imparare, la tanto conclamata filosofia dell’apprendimento individualizzato come snodo del rapporto tra formazione e società dell’informazione. Se la scuola anziché rincorrere vanamente, come ha fatto finora, l’overload informativo si prefiggerà di dare mappe, bussole, strumenti meta-cognitivi per selezionare, trattare, recuperare l’informazione, allora la BS con i suoi strumenti di organizzazione logica dell’informazione (riduzione del molteplice ad unità, indicizzazione, classificazione, gerarchizzazione ecc.) diventerà uno dei luoghi centrali del rinnovamento della scuola italiana di fronte a queste nuove sfide. Per questa ragione la CNBS ha aperto una fase di studio, ricerca e sperimentazione (6) che nei prossimi mesi, una volta concluso, verrà trasmessa all’esterno sul tema delle cosiddette information problem solving skills, un ambito su cui, a differenza di quanto fatto in Italia sulla promozione della lettura il nostro paese deve – urgentemente – recuperare dei gravi ritardi.

La disseminazione selettiva dell’informazione prodotta dai docenti e la formazione dell’utente-discente sono quindi la ragion d’essere ultima che giustifica l’esistenza in una scuola della BS-CREMS, ragione per cui chi lavora nella scuola va ad avviso della CNBS visto non solo come bibliotecario (7), ma anche come specialista dell’informazione (acquisita e prodotta, locale e remota), come documentalista, e più ancora come specialista nella formazione alla ricerca ed uso dell’informazione.

    1. Asse delle risorse: Catalogazione derivata:

Proprio il fatto di dover prestare grande attenzione all’utente impone alla BS-CREMS un’altrettanto forte attenzione verso l’organizzazione delle risorse: questo significa che in tutte le occasioni in cui è possibile va adottata la pratica della catalogazione derivata. Questa è la linea che la CNBS ha fatto propria, che ha praticato (8) e che intende raccomandare a tutte le scuole con cui ha modo ed avrà modo di entrare in contatto.

È noto a tutti che per anni la BS è stata abbandonata a se stessa e per questa ragione è stata la cenerentola del sistema bibliotecario del nostro paese. Pur possedendo un patrimonio di libri notevole (9) per anni le risorse nelle scuole sono state abbandonate a sistemi di catalogazione improvvisati e casalinghi, per anni il problema della catalogazione anziché problema logico-ermeneutico con grandi potenzialità didattico-cognitive è stato scambiato per problema meramente amministrativo-esecutivo: Insomma per anni le risorse delle scuole sono state abbandonate ad una politica di laissez-faire che non solo non ha permesso un ruolo della BS nella formazione dello studente alla ricerca (10) ma neanche un loro pieno utilizzo per una efficiente politica di servizio prestiti e consultazione. Nella scorsa legislatura, grazie alla distribuzione di WINIRIDE e alle recenti funzionalità della catalogazione derivata in esso presenti, si è aperta la possibilità di conseguire anche nelle scuole l’obiettivo di una catalogazione rigorosa, sia sul piano formale che semantico. Si è trattato di un vero e proprio turning point nella storia delle biblioteche scolastiche in Italia. Per la prima volta, tutte le 14.000 scuole italiane potevano disporre di strumenti biblioteconomici ed informatici che rispettavano standard internazionali e nazionali. Per la prima volta potevano uscire dalla logica del fai da te, entrare in una prospettiva di cooperazione. Per la prima volta – in particolare grazie agli accordi consortili per gli acquisti agevolati (11) di basi di dati quali BNI, BNCF, ALICE, LIBER - si apriva la possibilità di cooperazione per la catalogazione derivata (12) non come semplici accordi sul territorio locale, ma come accordo al suo massimo livello di autorevolezza scientifica ed istituzionale tra il sistema delle BBSS e quello delle BP.

La CNBS ha raccomandato ed intende quindi raccomandare alle scuole questa ipotesi di lavoro. È infatti questa la conditio sine qua non per aiutare le scuole a porsi, come è loro chiesto, in un’ottica di progettazione di reti, di OPAC di BBSS sia per dar vita a livello locale a forme di prestito interbibliotecario e di document delivery, ma più ancora per dar vita ad una serie di servizi di virtual reference desk (del tipo di ask a librarian di ERIC e/o push technology ) che sono quelli su cui in un futuro non troppo remoto si potranno orientare i servizi dei docenti che vorranno collaborare al management delle BBSS. Grazie al risparmio di tempo reso possibile con la catalogazione derivata (da BNI e LIBER oggi, da SBN in un futuro prossimo, verso WINIRIDE) è possibile spostare il lavoro del bibliotecario scolastico in quelle che sono le direzioni a lui più utili e proprie

  1. Il contesto esterno

In questo momento chiunque si occupi di BBSS ha di fronte a sé una situazione di grande dinamismo e fermento. C’è una forte domanda di formazione e consulenza professionale che non trova risposta adeguata. Questo quadro tuttavia potrebbe modificarsi nel prossimo futuro. Non è per così dire una situazione irreversibile. È invece il risultato, l’onda lunga delle iniziative messe in moto nella passata legislatura dal precedente Ministero della Pubblica Istruzione. A livello nazionale la politica del nuovo ministero non sembra dare oggi segnali molto incoraggianti. Sono scomparse le iniziative nazionali di finanziamento ai progetti, stanno estinguendosi le ultime risorse per la formazione dei docenti bibliotecari. Se si esclude infatti la prossima formazione a livello nazionale di circa 300 docenti (master di Padova, Viterbo e Bari, tra maggio e dicembre 2002)- un’occasione al tempo stesso di riqualificazione professionale ed anche di prezioso scambio di esperienze - non si intravede all’orizzonte alcun tipo di iniziativa nazionale, del tipo di quelle promosse con le CM 228 e CM 229. Gli interventi finanziari sulle BBSS - già dal 2002 – sono stati e lo saranno ancor più in futuro affidati alla sensibilità e discrezionalità delle nuove figure dei Direttori Regionali (e già qui le novità emerse sono tutt’altro che positive, anche là dove ci si sarebbe aspettato il contrario). Non avranno cioè più il respiro e l’impatto delle iniziative nazionali, ma avranno una proiezione solo regionale. Per quanto riguarda il livello nazionale i segnali, dopo qualche mese di attesa, paiono essere abbastanza eloquenti. Al di là di possibili dichiarazioni d’intenti gli atti concreti indicano chiaramente che due sono gli elementi del quadro generale su cui ragionare. Da un lato il fatto che il Ministero dell’Istruzione non abbia – finora(?) – dato seguito al protocollo d’intesa siglato con l’AIB sulla figura del bibliotecario scolastico. Dall’altro il fatto che le scelte prioritarie del Ministero si vanno orientando verso una politica di risparmio sul personale: in particolare verso la riduzione delle spese di supplenza che in molti casi significano rinuncia alla possibilità di garantire un orario di apertura minimo della BS: una scelta che lascia poche speranze sulla volontà e sulla possibilità di andare in tempi brevi al riconoscimento giuridico ed economico di una funzione-figura che si occupi in modo non precario della BS. Stando a questo quadro le uniche figure che continueranno ad occuparsi della BS saranno le figure degli ex-art 113, la cui natura giuridica, al di là delle caratteristiche personali, è però tale da collocarli al di fuori della didattica e quindi della prospettiva di funzione formativa della BS_CREMS che rappresenta, come detto prima, il punto focale della sua identità e missione, se non vuole ridursi ad essere la fotocopia sbiadita della BP. Dopo anni di crescita quantitativa e qualitativa delle BBSS la situazione, salvo che a livello regionale non intervengano iniziative di sostegno pari a quelle nazionali del passato, sembra fermarsi per non dire tornare indietro. In questi due anni con il Ministero della Istruzione si era avviata una feconda interlocuzione che puntava a progettare nel medio-lungo periodo delle iniziative di finanziamento sulle BBSS, pari a quelle avviate sulle Nuove Tecnologie. Si era cioè aperto un fronte in cui si voleva orientare le politiche del Ministero a vedere competenze tecnologiche e competenze logiche di organizzazione dell’informazione in un quadro formativo unitario. Come per le prime lo stato aveva pensato, senza eccezioni, a tutte le 14.000 scuole del sistema pubblico, altrettanto andava fatto per le BBSS e soprattutto per la possibilità di attivare con esse delle iniziative formative sull’accesso esperto all’informazione come assicurazione che la scuola voleva farsi carico di garantire democraticamente a tutti (non solo alla esigua minoranza di scuole che avevano goduto dei finanziamenti) formazione sulle competenze minime per esercitare oggi a pieno titolo il diritto di cittadinanza nella società della conoscenza. Questa prospettiva oggi pare fortemente ridimensionata e il fervere delle iniziative delle BBSS potrebbe, se non alimentato dall’alto, spegnersi nel giro del prossimi anni.

  1. Problemi interni

    La CNBS, come noto, si è costituita ufficialmente nel maggio 2001. Nel momento in cui è stata comunicata ufficialmente la nomina, il nuovo coordinatore, viste anche le vicissitudini che avevano preceduto le dimissioni della precedente CNBS, ha espressamente chiesto al CEN di essere aiutato nel muovere i primi passi. Come risposta il CEN ha raccomandato di dare quanto più possibile continuità con l’esperienza passata. Questa indicazione è stata recepita sin dal primo atto, cioè dalla nomina degli stessi componenti della CNBS. Tre dei quattro nominativi sono stati infatti il risultato di suggerimenti delle precedenti coordinatrici nazionali. Di Luisa Marquardt per quanto riguarda Lina Bencivenga, di Marina Bolletti per quanto riguarda Rossella DeVecchi e Marcello Perrone. Solo il nominativo di Ernesto Seassaro è, per così dire, diretta emanazione della volontà del nuovo coordinatore. Questa origine non poteva non condizionare l’agenda dei lavori. È stato necessario avviare un processo di conoscenza reciproca (non solo virtuale, ma anche de visu), condizione preliminare per la convergenza sulla definizione dei problemi da analizzare e delle priorità su cui investire energie. Tale fase di confronto interno è stata segnata oltre che dalle comunicazioni telefoniche e telematiche, da ripetuti scambi telefonici e riunioni di una parte della CNBS (Seassaro, De Vecchi, Odasso), da due incontri plenari: uno preparatorio a giugno per Bibliocom ed uno ufficiale al convegno Bibliocom ad ottobre. Tale fase di confronto interno ha visto anche un primo provvisorio tentativo di distribuzione di alcuni incarichi specifici interni, ad es. su due problematiche che lo scorso anno erano parse richiedere più attenta riflessione da parte della CNBS: quella del riconoscimento della funzione-figura del bibliotecario scolastico anche per il protocollo MPI-AIB (di cui si è fatta carico Rossella DeVecchi con varie iniziative, compresa quella della stesura di un documento pubblicato mesi fa sul sito AIB) e quella delle riflessioni sul rapporto tra BS e BP (di cui si è fatta carico Lina Bencivenga, anche attraverso l’iniziativa tuttora in fase di sviluppo del Servizio Bibliotecario Integrato Metropolitano di Roma e provincia).

    Al di là dei molti lavori individuali di ciascuno dei componenti, la CNBS tuttavia, per una serie di motivi immaginabili (distanze territoriali dei 5 componenti e difficoltà di trovare un luogo di incontro mediano tra nord e sud, stringenti impegni di lavoro dei componenti che possono incontrarsi quasi esclusivamente nei periodi delle festività scolastiche, qualche ritardo ed incompletezza nei rimborsi sul budget 2001 ecc.) ha finora avuto serie difficoltà ad operare in forma plenaria. Tutti e cinque i componenti hanno profuso il massimo di impegno nelle loro realtà locali ma di fatto solo i tre componenti che abitano in luoghi relativamente vicini (nord Italia con sede intermedia preferita Milano) hanno potuto riunirsi per partecipare con continuità al confronto. Ridotti ai minimi termini sono poi stati gli scambi ed i confronti con i referenti regionali, nonostante che i documenti via via elaborati dalla CNBS siano stati inviati agli indirizzi e-mail per sollecitare contributi in termini di valutazione, correzione, integrazione. Se si fa eccezione per le regioni Sardegna, Sicilia, Puglia, Umbria con cui ci sono stati occasioni di incontro (Bibliocom) o di scambio telefonico-telematico per quanto riguarda tutti gli altri casi risulta difficile poter dire che il modello organizzativo e il gruppo di lavoro abbia funzionato come nelle aspettative e previsioni di chi lo aveva immaginato ed ideato. La CNBS si attende da questo punto di vista dei suggerimenti dal CEN per capire come procedere in futuro.

  2. Prospettive

Uno degli aspetti più positivi di questi ultimi due anni è stato il fatto che le BBSS sono uscite dalla logica atomistica del fai da te in cui erano abituate a lavorare fino a qualche tempo. Merito di ciò non sono state ovviamente solo le iniziative del Ministero prima richiamate, ma anche e non di meno tutte le possibilità comunicative offerte dallo sviluppo di Internet, degli OPAC e meta-OPAC, dalle banche dati educative (GOLD) e non ultimo dal fatto che moltissime scuole hanno aperto pagine web per evidenziare sul territorio la loro offerta formativa che includeva anche gli accessi alla locale BS-CREMS. Fatto senza precedenti è stata soprattutto la possibilità di incontrarsi che hanno avuto diverse centinaia di docenti in una serie di iniziative di formazione (Roma 96, Fiuggi 97 con A scuola di biblioteca, successivamente Torino, Latina, Ostuni nel 2000 per le 300 scuole vincitrici del B1/CM228/9, Asti nel 2000 per le 50 scuole del B2/CM228/9, le diverse decine di docenti e non che sono passati al corso di perfezionamento sulle biblioteche scolastiche dell’Università di Padova, i 100 docenti che hanno frequentato il master dell’Università di La Tuscia) o in una serie di convegni che si sono svolti, da Napoli a Padova a Roma a Torino ecc. ecc.). Tutte occasioni di crescita professionale, di scambio di esperienze, che hanno dato una forte accelerazione nel recupero di un ritardo storico quale era quello che contrassegnava la vita delle BBSS in Italia prima del passato quinquennio.

Questo patrimonio di conoscenze e di esperienze, questa domanda di consulenza e formazione, in assenza di input dall’alto rischia tuttavia oggi di estinguersi e di disperdersi.

Per ridurre il rischio che questo accada e per proiettare all’esterno la sua funzione di orientamento culturale e professionale la CNBS sta progettando di ritagliarsi un ruolo di sostegno attivo nella comunicazione orizzontale tra le scuole. Le pagine web del sito dell’AIB su cui hanno cominciato a circolare i primi documenti della CNBS, se non si attiva un servizio di alerting sulle news, rischiano di essere viste solo da chi le ha composte.

L’ipotesi è quella di sperimentare per alcuni mesi un-egroup che includa in primis una mailing list ma poi anche tutti quei servizi supplementari (area allegati, chat, sondaggi, data base ecc.) che generalmente sono previsti da queste modalità comunicative. La CNBS ha la possibilità di direttamente o indirettamente di arrivare a diverse decine di indirizzi e-mail di docenti impegnati nella gestione delle biblioteche in tutta Italia. Perché l’esperimento funzioni un ruolo propositivo dovrà necessariamente essere svolto dai membri della CNBS, ma anche da altri interlocutori che hanno avuto un ruolo importante nella vicenda delle BBSS di questi ultimi anni. Perché l’esperimento funzioni sarà anche importante che all’e-group partecipino i coordinatori delle altre Commissioni dell’AIB, più tutti coloro che svolgendo funzioni di ricerca e studio sul mondo delle biblioteche possono dare un prezioso contributo alla crescita professionale dei docenti bibliotecari. I temi su cui verrà inaugurato l’e-group verranno decisi entro la data del convegno di maggio. In linea di massima si può anticipare che verranno proposte alla discussione le elaborazioni culturali, professionali, ma anche sindacali della CNBS (ad es. i documenti ufficiali, i bookmark sui siti specifici sulle BBSS, sulle info-skills, i corsi di formazione, le indicazioni operative, quali ad es. quelle per costruire OPAC di BBSS o quelli sulla catalogazione derivata, le modalità per allestire un’indagine nazionale sulle BBSS, un’anagrafe nazionale degli OPAC scolastici, per verificare la distribuzione percentuale dei finanziamenti regionali erogati dai direttori regionali alle BBSS, per socializzare le modalità di valutazione dei servizi offerti e dei risultati formativi, tramite indagini quantitative e qualitative ecc. ecc.) come verrà data la possibilità di valorizzare – tramite inserimento nell’area file – di documenti, esperienze, siti web che verranno suggeriti dalle scuole. L’intento è quello di conservare una dimensione "nazionale" in questo quadro nuovo e pieno di incertezze che vede emergere sempre più una tendenza alla frammentazione regionale.

Torino 02.04.2002
Paolo Odasso

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1 Tali iniziative sono state promosse e gestite non direttamente come CNBS, ma dai membri della Commissione a partire dal loro ruolo professionale. Tutti i membri della CNBS sono insegnanti che hanno acquisito – tramite corsi di formazione, master, esperienze sul campo – una competenza professionale sul piano biblioteconomico, documentalistico, informatico. Tutti lavorano nell’amministrazione della scuola e si occupano della biblioteca, centro di documentazione del proprio luogo di lavoro. Le esperienze di lavoro più significative sono state le seguenti. Quella di Rossella DeVecchi che insieme a Ivo Mondini  ha organizzato corsi di formazione nel passato  e nel presente anno scolastico,  una giornata formativa su Winiride, un convegno sul tema della BS tenuto a Verona per insegnanti di ogni ordine di scuola  e che ha raggiunto in tutto un centinaio circa di persone, tra insegnanti, bibliotecari e SIS. Le attività di formazione di Lina Bencivenga sulla catalogazione derivata (da Liber a Winiride) e sull’organizzazione di una rete con l’obiettivo di costruire un OPAC di BBSS in rapporto con le BBPP all’interno del progetto SBIM (Servizio Bibliotecario Integrato Metropolitano) di Roma e provincia. Il lavoro di consulenza e progettazione svolto da Marcello Perrone in provincia di Brindisi sulla funzione del catalogo e sul servizio di reference da parte degli studenti all’interno del POF della propria scuola e del PON (Piano Organizzativo Nazionale). Il progetto Documentare la scuola in Piemonte dell’IRRE Piemonte dove sono stati impegnati Ernesto Seassaro e Paolo Odasso, un’esperienza di lavoro che ha coinvolto 220 scuole della regione Piemonte per 16 settimane nel 2001, e che nel 2002, grazie agli accordi consortili conclusi con gli editori dei cd rom BNI, BNCF, Alice sta traghettando diverse decine di scuole verso l’avvio di un OPAC di BBSS e sta progettando la sperimentazione diffusa di attività didattiche legate alle info-skills.
2 Il fatto che l’utente nelle BBSS sia un soggetto "interno" all’istituzione di cui la BS è parte e quindi in qualche modo un soggetto più conoscibile e prevedibile non rende meno semplice il compito specificamente formativo che essa deve mettere in atto.
3 Nelle scuole dove esiste una BS degna di questo nome ovunque ci siano rilevazioni statistiche sui prestiti appare sempre il buco nero dei molti studenti, spesso la maggioranza, che non mettono mai piedi né nella BS né nella biblioteca pubblica sul territorio.
4 Un servizio comunicativo ed informativo come il lavoro di reference non può mancare. È anzi nella stragrande maggioranza delle scuole un obiettivo ambizioso, fondamentale e purtroppo ancora remoto, ma questo non può essere considerata la ragion d’essere di una BS, che deve invece piuttosto cercare questi servizi nella biblioteca non scolastica presente sul territorio e specializzarsi nella sua funzione eminentemente formativa e didattica od anche in una funzione di conservazione della documentazione delle esperienze più significative prodotte dai docenti: Bibliotecario e documentalista quindi il compito di chi si occupa della BS
5 Ad es. promozione del piacere della lettura
6 È il lavoro di 3 membri della CNBS (DeVecchi, Seassaro, Odasso) unitamente ad un progetto in corso finanziato dall’IRRE Piemonte con oltre 25 docenti
7 Può sembrare un’ovvietà, ma non lo è dato che sono molte le BBSS che, per insufficiente chiarezza sulla propria missione, provano ad imitare la BP sul territorio, anziché mettersi in un’ottica di cooperazione nella distinzione delle funzioni e dei ruoli. Una BS che giudicasse esaurito il suo compito nell’aumentare il numero dei prestiti od anche solo nel fornire un buon servizio di reference non tradirebbe la sua missione ma certamente non perseguirebbe il senso ultimo della sua missione. La BS è cioè per definizione, istituzionalmente, un particolare tipo di biblioteca che né oggi né mai può veder messa in crisi la sua funzione formativa da presunti o reali rischi di disintermediazione
8 Questo è avvenuto con l’esperienza di Documentare la scuola in Piemonte dell’IRRE Piemonte cui hanno direttamente partecipato Seassaro ed Odasso
9 Mancano dati ufficiali ma dieci anni fa in una pubblicazione si indicava una cifra di oltre 20.000.000 (Paola Geretto Lineamenti di Biblioteconomia Nuova Italia Scientifica 1993 p.16) e due anni fa a Bibliocom il MPI ha parlato di oltre 40.000.000
10 È un truismo dire che in BS non si può fare ricerca se le risorse non sono organizzate, al massimo scoperta casuale.
11 Il prodotto aveva in passato costi assolutamente inaccessibili alla stragrande maggioranza delle scuole. Oggi invece, pur con una serie di limitazioni, peraltro ininfluenti per le scuole che devono sistemare il pregresso, il suo costo alle scuole è sceso circa al 20% del prezzo originario. Tutto questo è avvenuto grazie agli accordi consortili realizzati da molte scuole ed ultimamente dallo stesso Ministero dell’Istruzione che di questa farà oggetto specifico di formazione nei prossimi master nazionali.
12 Catalogazione derivata possibile non solo tra basi dati che esportano dati in formato ISO2709 come in passato (ad es. da LIBER a WINIRIDE), ma anche da UNIMARC ad ISO2709.



Copyright AIB2002-07-13 a cura di Elena Boretti
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