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AIB. Commissione nazionale servizi bibliotecari nazionali e tutela

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Associazione Italiana Biblioteche

Commissione nazionale servizi bibliotecari nazionali e tutela

Sezione Toscana


SBN: QUALE ORGANIZZAZIONE PER QUALI SERVIZI

Firenze, Via della Torretta 16
(aula 2 del plesso didattico dell'Università di Firenze)
16-17 aprile 1999


Gli OPAC italiani

Antonella De Robbio (AIB-WEB) e Fabio Valenziano (CILEA)


Introduzione


Con il presente lavoro si descrive l'indagine effettuata sullo strumento informativo "OPAC italiani. Repertorio dei cataloghi (OPAC) di biblioteche italiane disponibili via Internet" presente sul sito di AIB-WEB all'indirizzo:
https://www.aib.it/aib/lis/opac1.htm
Lo strumento repertoriale, nato il 9 febbraio 1997 e curato da uno staff di poco più di una decina di bibliotecari specializzati in OPAC, dalla sua nascita ad oggi, ha registrato notevoli movimenti informativi al suo interno.
A fronte di cambiamenti di indirizzo, modifiche ed aggiornamenti, inserimento in lista di nuovi OPAC, lo staff di "aw-opac" (nome del gruppo di lavoro degli OPAC italiani) ha portato l'offerta informativa relativa agli OPAC italiani ad un numero praticamente quasi quadruplicato di registrazioni repertoriali, offrendo all'utenza remota una fonte informativa sempre aggiornata e puntuale, dai 76 OPAC di partenza al 3 marzo 1997, agli attuali 268.
OPAC italiani di AIB-WEB è attualmente l'unico strumento che raggruppa tutti gli OPAC presenti sul territorio italiano e che riflette quindi la reale situazione nazionale, mantenendo aggiornamenti costanti attraverso un monitoraggio puntuale degli indirizzi degli OPAC e del funzionamento corretto degli accessi disponibili.
L'efficace lavoro dei redattori di OPAC italiani nella "caccia distribuita agli OPAC" fotografa l'effettiva presenza di questi oggetti lungo la Rete.
L'indagine OPAC italiani non poteva quindi che partire di qui.
OPAC italiani segue un ordinamento geografico per città, dunque un'analisi sugli OPAC SBN ha richiesto indagini su più fronti.
L'indagine sugli OPAC SBN di Polo e relative interfacce autonome di accesso è stata condotta in coordinata con le informazioni presenti sul sito dell'ICCU, Istituto Centrale per il Catalogo Unico, con la verifica diretta sui siti degli OPAC di Polo SBN e tenendo come punto di riferimento fermo lo strumento OPAC italiani di AIB-WEB.
Il presente lavoro è suddiviso in cinque parti:


Analisi della situazione OPAC italiani

Dall'analisi della situazione OPAC italiani, ad oggi esistente, appare subito evidente una varietà di soluzioni e scelte politiche, organizzative, gestionali, che rende problematica la fruizione del servizio informativo per l'utenza remota, relativamente al patrimonio librario disponibile nelle biblioteche italiane attraverso l'interrogazione degli OPAC in rete.
Ciò è diretta conseguenza delle scelte attuate dalle amministrazioni nelle quali le biblioteche sono incardinate, a partire dagli anni '80, scelte talvolta cooperative fin dal sorgere dei database catalografici, spesso dettate da esigenze di contesto "localizzate", altre volte da una mancanza di politica coordinata che ha portato alla situazione attuale definibile come "arcipelago italiano OPAC".
Questa frammentarietà si riscontra a più livelli:


La topografia degli OPAC italiani risulta alquanto disomogenea, con una mappa che segna pesanti differenze numeriche tra diverse zone d'Italia.
Le aggregazioni fisiche di OPAC possono essere differenti:


Accanto a queste aggregazioni vi sono costellazioni di OPAC singoli di diverse dimensioni.
A livello trasversale vi sono i Multi e Meta OPAC che creano raggruppamenti virtuali, permettendo attraverso un'unica interfaccia di riferimento l'interrogazione di OPAC fisicamente distanti e ubicati in punti differenti della Rete.
La tabella sotto riassume la situazione OPAC italiani suddivisi per tipologia amministrativa.
Negli OPAC di università sono stati compresi anche gli OPAC delle Biblioteche Universitarie che formalmente dipendono dal Ministero Beni Culturali e non dal Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e questa scelta ha portato ad un abbassamento del numero degli OPAC che altrimenti sarebbero stati ricompresi nella categoria "OPAC misti".
Appare comunque subito evidente come la maggior parte degli OPAC italiani si riferisca a cataloghi di università per ben 114 OPAC, più altre 14 presenze di università all'interno di insiemi "misti".
Se pensiamo che le università e istituti e scuole di istruzione universitaria superiore italiani sono poco più di una settantina, si evince subito come per ogni ateneo vi possono essere più OPAC differenti, tenuto conto che solo per rare eccezioni gli atenei non hanno OPAC pubblicamente accessibili (prevalentemente al sud).
Quando ci riferiamo a più OPAC non significa differenti modalità di accesso per uno stesso catalogo, ma differenti basi di dati catalografiche.
Sono numerosi i casi in cui vi può essere, anche in situazioni di Sistema Bibliotecario di Ateneo organizzato, un OPAC Collettivo Unico di Ateneo e costellazioni di OPAC di singole biblioteche specializzati in base alla natura dei documenti catalogati (OPAC di periodici, per tesi, per singoli fondi particolari).
La presenza degli OPAC di atenei all'interno dell'universo OPAC italiani rappresenta il 51%, e se sommati agli OPAC degli enti e istituti di ricerca che sono altri 30 si arriva ad una fetta di OPAC specialistici di ambito accademico/scientifico e di ricerca pari al 64% di tutti gli OPAC italiani.
La restante metà scarsa è composta da OPAC di enti locali con una cinquantina di OPAC relativi a biblioteche comunali o di sistemi provinciali e in qualche caso biblioteche degli enti regionali, da OPAC di accademie e istituti di cultura, da soli 3 OPAC di enti scolastici, e da una categoria che ho raccolto sotto l'etichetta "OPAC di enti istituzionali" che comprende ministeri, archivi di stato, biblioteche nazionali, istituti nazionali, ed infine il gruppo degli OPAC delle biblioteche private.
La presenza di OPAC di biblioteche scolastiche, è stata recentemente resa più consistente con l'aggiunta di nove OPAC della Rete Civica di Firenze all'interno del sistema IRIS.
L'unica biblioteca di Ministero è rappresentata dall'OPAC del Ministero delle Telecomunicazioni.
Le Biblioteche Nazionali solitamente fanno parte di aggregazioni "miste" più ampie o incardinate a livello territoriale negli OPAC Collettivi.

SITUAZIONE OPAC ITALIANI
suddivisi per tipologia di Ente
alla data del 1° aprile 1999

OPAC COLLETTIVI NAZIONALI
ACNP, IMATLIB, CUBAI, ENEA, LILITH;
ESSPER, SINM, Indice SBN, MetaOPAC Cecchetto 9


OPAC COLLETTIVI REGIONALI
Poli Regionali, MetaOPAC Azalai, Collettivi Vari 13

OPAC COLLETTIVI MISTI
che comprendono tipologie di Enti diverse 18

OPAC di UNIVERSITA' e SCUOLE di LIVELLO UNIVERSITARIO
Collettivi di Ateneo, di Sistemi Universitari, di singole biblioteche 114
+ 14 università
dentro OPAC Misti
OPAC di ENTI di RICERCA
C.N.R., I.N.F.N., Osservatori Astron., Enti Vari 30


OPAC di ENTI LOCALI
comunali, provinciali e regionali 50
36 singoli
14 collettivi


OPAC di ENTI ISTITUZIONALI
Ministeri, Archivi di Stato, Bibl. Nazionali, Istituti Nazionali 9


OPAC di ACCADEMIE e ISTITUTI di CULTURA
URBS, Accademia della Crusca,... 16


OPAC di ENTI PRIVATI
Benetton, RAI,... 6


OPAC di ENTI SCOLASTICI 3


TOTALE 268

Per gli OPAC di ricerca il Consiglio Nazionale delle Ricerche offre maggiore visibilità, sebbene siano latitanti, in quanto non accessibili all'utenza pubblica, alcuni OPAC del CNR quali per esempio quello della biblioteca centrale "Marconi" del CNR di Roma, accessibile solo dall'OPAC del LADSEB/CNR di Padova e solo per le monografie fino al 1997.

OPAC di ENTI di RICERCA

C.N.R. 18
OSSERVATORI 3
IST. NAZ. FISICA NUCLEARE 2
VARI 7
TOTALE 30

Analizzando i dati emersi, un dato che fa riflettere è la scarsa incisività di OPAC di Enti Locali, tenendo conto del numero di biblioteche comunali realmente presenti nel territorio italiano. Molte di queste biblioteche partecipano a cataloghi collettivi nazionali (SBN, ACNP), in alcuni casi, più rari, si sono unite in "sistemi provinciali" al fine di razionalizzare e ottimizzare le risorse informative catalografiche. La realizzazione da parte della singola biblioteca di un proprio catalogo autonomo, comporterebbe un'esplosione di interfacce OPAC differenti in una "polverizzazione" informativa poco produttiva.
E' un po' quello che sta davvero succedendo con la messa in rete di interfacce a sistemi gestionali autonomi per biblioteche medio/piccole.

OPAC di ENTI LOCALI

COMUNALI 32
PROVINCIALI 12
REGIONALI 6
TOTALE 50
Singoli 36
Collettivi 14

OPAC di ENTI ISTITUZIONALI

MINISTERO delle Telecomunicazioni 1
BIBLIOTECHE NAZIONALI
(con interfaccia autonoma; le altre sono
nei poli misti) 2
ARCHIVI di STATO 2
ISTITUTI NAZIONALI 4
TOTALE 9

Per i grafici e le tabelle in dettaglio si veda all'indirizzo:
http://www.math.unipd.it/~adr/opac1/opac99/opac99.htm


Modalità di accesso agli OPAC

I 268 OPAC possono avere più accessi, più interfacce che consentono di accedere ai dati in maniera differente. Il numero totale delle interfacce disponibili è ad oggi 411 con una netta prevalenza degli accessi Web, rispetto alla vecchia modalità Telnet che è rimasta inalterata sia nel numero sia nelle versioni. Pochi sono gli OPAC Telnet che si sono evoluti in versioni migliorate ad eccezione di OPAC DUO, nella sua versione 2.3, del Polo SBN di Padova che permette funzioni impensabili per un accesso di tipo Web.
La tabella di sotto delinea la crescita degli OPAC nel corso dell'ultimo anno e la differenziazione dell'offerta interfacce.
Sopravvivono ancora tre OPAC gopher in area pisana e relativamente alla Biblioteca Nazionale di Firenze + Marucelliana vi è il nuovo OPAC Telnet Java, unico esempio di accesso di questo tipo che ripropone in modalità Java la ricerca testuale in Telnet.
L'incremento degli OPAC rispetto all'anno precedente è stato di 53 OPAC tutti Web, pari al 25% annuo. Si prevede una crescita ancora maggiore per i prossimi anni, molti sono i nuovi prodotti del mercato degli OPAC che si stanno dotando di interfacce Web.

Numero interfacce degli OPAC Italiani
Suddivisi per Modalità di accesso

Totale OPAC ITALIANI 30/04/1998 01/04/1999
Incremento di 53 OPAC
pari al 25% annuo 215 268

TIPO di ACCESSO 30/04/1998 01/04/1999

Web 260 342
Telnet 58 57
Tn3270 9 9
Gopher 3 3
TOTALE 330 411

L'accesso Telnet

Il Repertorio OPAC italiani registra 57 accessi Telnet e 9 Tn3270, l'accesso Tn3270 è una sottovariante Telnet per macchine di tipo IBM.
Nell'accesso Telnet l'utente accede all'OPAC come se utilizzasse un "terminale" del server che ospita l'OPAC, si procede quindi in emulazione di terminale. Normalmente è necessario digitare un codice identificativo (di pubblico dominio essendo il servizio aperto a tutti). Il Telnet prevede l'apertura di una sessione di lavoro che si può sviluppare in più passi successivi. Il software è usualmente in dotazione e può essere facilmente scaricabile nei dintorni dell'OPAC.

L'accesso Gopher

Gopher, attualmente ne sono rimasti solo 3. Si tratta di una modalità obsoleta, sostituita da quella Web.

L'accesso Web

L'accesso Web (HTTP) conta in OPAC italiani ben 342 interfacce.
L'utente accede all'OPAC tramite un normale client (browser) utilizzato per la navigazione in Internet basato sul protocollo HTTP (HyperText Transport Protocol). Di norma è realizzata una pagina con "form" per l'immissione dei dati necessari per la ricerca. La modalità Web non prevede l'apertura di una sessione di lavoro che si può sviluppare in più passi successivi (in qualche caso è simulata). E' presente l'integrazione con altre risorse informative. Il software client è usualmente in dotazione.

L'accesso Z39.50

Attualmente gli OPAC Z39.50 italiani sono 5:

- OPAC Indice SBN
- Polo SBN veneziano Marciana
- Firenze università
- IMATLIB: catalogo distribuito delle biblioteche matematiche italiane
- CEDOC di Modena

I primi quattro hanno accesso anche da interfaccia Web, quello di Modena consente accesso solo in modalità Telnet, oltre che via client Z39.50. L'OPAC SBN Indice è accessibile anche dalla pagina Gateway Z39.50 della Library Congress.
Per accedere ad un OPAC Z39.50 si utilizza un client per il recupero dell'informazione basato sul protocollo Z39.50. La modalità prevede l'apertura di una sessione di lavoro che si può sviluppare in più passi successivi. Il software può essere gratuito o in acquisto e deve essere installato.
Attualmente vi sono vari prodotti software sul mercato, alcuni sviluppati nell'ambito di progetti cooperativi europei come lo ZNavigator, client Z39.50 sviluppato all'interno del progetto CASE/CANDLE (OPAC di Firenze), oppure Z-SBN client per interrogare l'OPAC Indice SBN.
Auriga è il client sviluppato dal CEDOC di Modena. Recentemente è stato messo sul mercato il kit ARCA tool sviluppato dall'IEI e dal CNUCE, Consiglio Nazionale delle Ricerche, in collaborazione con l'Università di Pisa e la Regione Toscana, che include ARCA client e ARCA server, due moduli software Z39.50 nella versione dello standard 3/1995.

Altri client

SBN-OLUIT (con interfaccia grafica) per l'accesso all'OPAC SBN Indice

I cataloghi collettivi: reali e virtuali

Il catalogo collettivo "reale" è un OPAC contenente le descrizioni di documenti posseduti da più biblioteche. Il server al quale accede l'utente utilizza un data base che contiene tutti i dati necessari per erogare il servizio.
Il catalogo collettivo "virtuale" è una interfaccia Meta che permette all'utente di utilizzare contemporaneamente due o più OPAC come se si trattasse di un unico OPAC collettivo, oppure un OPAC per volta, da un'unica interfaccia di riferimento nel caso di MultiOPAC.
Il server al quale accede l'utente non gestisce alcun data base: i dati sono contenuti nei data base gestiti dai singoli OPAC connessi all'interfaccia.
Per l'utente, in prima approssimazione, le due tipologie di catalogo collettivo sono equivalenti, e difficilmente riesce a distinguere e a percepire le differenze.
L'utente che si accinge a consultare un catalogo collettivo non si chiede dove fisicamente risiedano le informazioni (in quale macchina remota, se in un unico contenitore o se in più macchine differenti), ma "dove" fisicamente può trovare l'informazione "a testo pieno" che sta cercando, quindi ha bisogno di tutte quelle informazioni di supporto che stanno nei dintorni di un OPAC, al fine di una reperibilità informativa completa.
L'utente deve poter usufruire delle funzioni offerte dall'OPAC, principali o secondarie (che possono essere in certi casi "funzioni riservate agli utenti registrati") e di tutte quelle informazioni "connesse" all'OPAC e integrate nelle funzioni dell'OPAC stesso.
Le aspettative di un utente che si accinge a consultare un catalogo collettivo dovrebbero coincidere con l'offerta di servizi messa a disposizione dall'OPAC:


Nel caso del catalogo collettivo reale nativo (integrato), il data base del server OPAC è alimentato (di norma con aggiornamenti quotidiani o settimanali) da un unico data base "catalografico", cioè dal data base nel quale sono immesse direttamente le catalogazioni delle biblioteche partecipanti.
Per alcune funzioni (es. disponibilità del documento) il server OPAC accede direttamente al data base "catalografico" che contiene anche i dati di tipo gestionale.
In alcuni sistemi il server OPAC e il server catalografico coincidono ed esiste un unico data base.
Caratterizzazione delle funzioni principali:


o data la maggiore uniformità dei dati, tecniche di ricerca più sofisticate
o non esistono (!) duplicazioni dei dati bibliografici
o è più facile implementare le funzioni che forniscono dati gestionali (es. consistenze), in particolare quelle riservate agli utenti registrati
o è possibile interrogare i dati delle sole biblioteche che utilizzano il sistema di catalogazione partecipata

Nel caso del catalogo collettivo reale costruito a posteriori (cumulato), i dati che alimentano il data base dell'OPAC provengono da diversi data base catalografici (di singole biblioteche o collettivi). Spesso oltre al catalogo collettivo esiste anche un OPAC (magari ad accesso locale) alimentato dal singolo data base catalografico.
Caratterizzazione delle funzioni principali:


o la minore uniformità delle descrizioni bibliografiche (create in sistemi catalografici diversi tecnicamente ma anche come criteri adottati) rende più problematica la realizzazione di tecniche di ricerca sofisticate (e il "difetto" può non essere segnalato con chiarezza all'utente)
o duplicazione dei dati bibliografici (in un contesto di apparentemente "integrazione" del catalogo collettivo)
o maggiore difficoltà nella realizzazione delle funzioni che accedono ai dati gestionali e riservati (ed anche minore uniformità); in alcuni casi la soluzione adottata è di spostare sul server OPAC tutti i servizi al lettore
o possibilità di aggiungere nuove biblioteche (specialmente se il sistema catalografico adottato prevede un export dei dati in formato standard, es. UNIMARC)


Nel caso dei cataloghi collettivi virtuali l'utente accede ad un server che gli propone un'interfaccia per interrogare simultaneamente più OPAC (monobiblioteca o collettivi). Di norma l'utente può scegliere quali tra gli OPAC disponibili effettivamente interrogare. Inoltre, una volta ottenuto l'elenco dei "titoli" selezionati, la navigazione per accedere alle informazioni complete sul documento e alle altre informazioni collegate prosegue direttamente sul server del singolo OPAC.
Il costo di realizzazione e gestione di un catalogo collettivo virtuale è notevolmente inferiore rispetto alla realizzazione di uno "reale".
Per potere utilizzare un'interfaccia unica, è necessario che gli OPAC connessi:


o prevedano le stesse chiavi di ricerca o per lo meno un sottoinsieme comune
o prevedano le stesse modalità di ricerca (per parole, frasi, troncamento, stringa di caratteri, operatori booleani, etc.)
o prevedano una modalità di accesso (Web, Z39.50, etc.) compatibile con le caratteristiche tecniche del software di interfaccia

Caratterizzazione delle funzioni principali:


o potendo sfruttare le sole caratteristiche comuni a tutti gli OPAC, non è possibile realizzare ricerche sofisticate
o i dati sono presentati raggruppati per OPAC di provenienza (l'utente percepisce la diversa provenienza)
o sono presenti duplicati
o se sono realizzate ricerche "in parallelo" i tempi di risposta sono equivalenti all'accesso ad un singolo OPAC
o sono disponibili tutte le funzioni per l'accesso ad ulteriori informazioni e servizi realizzati sui singoli OPAC (senza uniformità);
o anche il "carico di lavoro" si distribuisce sui singoli server, mentre il server che ospita l'interfaccia "esce di scena"
o è semplice la connessione di nuovi OPAC (in alcuni casi esiste un "catalogo" degli OPAC)

Le interfacce autonome di Polo SBN presenti in Italia

Tra i 268 OPAC italiani si possono individuare dei raggruppamenti più o meno corposi per tipologia tecnico/gestionale o per interfaccia di accesso.
I grossi raggruppamenti che risultano a livello mascroscopico, oltre alle Meta e Multi Interfacce che vanno a comporre i cataloghi collettivi virtuali, sono rappresentati da grandi "aree tipologiche" come elencato nella tabella di sotto:

Alcuni raggruppamenti per tipologie di OPAC:

URBE (15) + (Meta e Multi Interfacce) 25
EasyWeb 23
Aleph 22
Wais (compresi CDS/ISIS) 33
Uniblio 13
Webif 11
OPAC Sebina 6
FMPro 6
Zetesis 5
Telnet (senza altri accessi) 13

I Poli SBN con un proprio OPAC autonomo sono 15, con tipologie eterogenee (BasisPlus, EasyWeb, Zetesis, etc.), analizzate in una tabella successiva.
Si può affermare che il mondo degli OPAC italiani è materialmente suddiviso in due grosse realtà abbastanza bilanciate:


Numerose le interfacce EasyWeb, oltre una ventina, che raggruppano tipologie di OPAC differenti sotto un unico punto di riferimento, alcuni EasyWeb comprendono anche realtà di Poli SBN.
Gli OPAC di tipo Wais (comprendenti CDS/ISIS) sostanzialmente si riferiscono agli OPAC della ricerca di ambito CNR e sono focalizzati sull'area geografica pisana. Si tratta di OPAC con interfacce che talvolta si possono definire "ibride" in quanto consentono accesso anche ad altri insiemi informativi, quali basi di dati di preprint, basi di dati bibliografiche ...
Una categoria che sta avanzando a grossi passi è quella degli OPAC Sebina con la nuova interfaccia Web, che andrà a confluire nell'emisfero SBN, con il rilascio della nuove versione con il colloquio con l'Indice.
Anche i Webif che interfacciano i sistemi TinLIB stanno prendendo quota e si riferiscono in molti casi a sistemi provinciali che accorpano OPAC di biblioteche comunali.
Accanto alle grosse categorie vi sono numerose situazioni totalmente avulse da qualsiasi contesto e difficilmente categorizzabili.
Permangono ancora soluzioni di accesso solo in modalità Telnet in 13 casi, alcuni dei quali relativi a università (Perugia, Palermo, Modena, ...).

Vediamo la situazione OPAC SBN Indice/Interfacce autonome di Polo:

L'OPAC SBN E LE SUE INTERFACCE AUTONOME DI POLO

Accesso Web Indice SBN (Servizio bibliotecario nazionale)
http://opac.sbn.it

Altri accessi all'OPAC INDICE SBN:

Accesso Web dalla Library Congress
http://lcweb.loc.gov/z3950/gateway.html
(gateway Z39.50 presso Library of Congress alla voce "Italian National Library Service - SBN Servizio Bibliotecario Nazionale (ICCU)")

Telnet
tn3270://193.204.5.2
tn3270://193.43.2.4

37 POLI per un totale di 1027 biblioteche

BIBLIOTECHE COLLEGATE SBN (catalogano in rete) 818
BIBLIOTECHE NON COLLEGATE (sono presenti con il loro posseduto, ma non catalogano in rete) 209
TOTALE 1027


22 POLI PRIVI di ACCESSO AUTONOMO :
311 biblioteche

15 POLI con ACCESSI AUTONOMI :
608 biblioteche + 108 non collegate = 716

I POLI SBN raggruppano biblioteche incardinate in differenti tipologie amministrative:
Stato Ente Locale Università Privati

Gli applicativi software di polo possono risiedere su differenti macchine:
BULL, UNIX, UNISYS, DIGITAL, IBM (ADABAS o SQL)

Modalità di collegamento all'Indice: linea dedicata point-to-point,
linea pubblica a commutazione di pacchetto (X25,ITAPAC),
dorsale GARR-B del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica (Protocollo di Intesa SBN MBCA/MURST)

Le 15 Interfacce di Polo sono descritte nelle loro caratteristiche principali (numero di biblioteche collegate, tipologia amministrativa di Polo, tipo di software SBN, accessi Interfaccia e relativo URL) in una tabella più completa rispetto a quella qui di sotto riportata, all'indirizzo:
http://www.math.unipd.it/~adr/opac1/opac99/opacsbn.htm


REGIONE
TIPO POLO NOME POLO n. bib. SISTEMA
hw/sw Tipo Interfaccia
WWW
ABRUZZO
Università Polo università dell'Aquila 7 BULL Telnet
EMILIA ROMAGNA
Università + Ente locale Polo bibliotecario ferrarese 6 VM/SQL Zetesis
EMILIA ROMAGNA
Ente locale Polo rete bibliot. di Romagna 29 UNISYS Telnet
EMILIA ROMAGNA
Università + Stato + Ente locale Polo unificato bolognese 79+8 n.c. VM/SQL Sybilla
Basis Plus
FRIULI V.GIULIA
Stato + Università Polo università degli studi di Trieste 86 VM/SQL EasyWeb
Telnet
LAZIO
Stato Polo Accademia dei Lincei 11 MVS/
ADABAS WebPac
LAZIO :Ente locale Polo Archivio capit. 3 MVS/SQL WebPac
LAZIO
Università + Stato + Ente locale Polo università La Sapienza - Roma 67 VM/SQL WebPac
LOMBARDIA
Stato + Privato + Ente locale Polo regionale Lombardia 28 MVS/
ADABAS Basis Plus/Infor. Dimension
LOMBARDIA
Università + Stato Polo università lombarde (CILEA)

4 Università
+ Politecnico
+ Naz. Braidense

Accesso anche dal MetaOPAC
AZALAI 48 UNISYS
2200/403 Interfacce autonome di Ateneo:
4 EasyWeb
2 OPAC CILEA
Basis Plus

+ Accesso MetaOPAC
Azalai con 16 OPAC tra i quali i 6 SBN
PIEMONTE
Università + Stato + Privato + Ente locale Polo regionale Piemonte - Torino 119+
88n.c. MVS/
ADABAS Basis Plus
TOSCANA
Stato Polo biblioteca nazionale centrale di Firenze 2 BULL UOL
Finsiel
Telnet Java
TOSCANA
Università Polo università di Firenze 62 BULL Sybilla/Basis Plus
VENETO
Università + Stato + Ente locale Polo SBN universitario veneto 47 MVS/
ADABAS Sybilla/Basis Plus
tn3270
VENETO
Università + Stato Polo MBCA Venezia 14 VM/SQL EasyWeb
Nuova Interfaccia
Marciana Finsiel

Esistono poi altre interfacce autonome che consentono accessi a cataloghi di Biblioteche SBN.
Si tratta di biblioteche con accessi autonomi, con sistemi gestionali SBN che hanno riversato le loro registrazioni catalografiche in OPAC Collettivi nel territorio, che hanno quindi originato degli insiemi di informazioni miste, provenienti da Cataloghi diversi (SBN, DBIII, Access, altro ...).
All'URL segnalato sopra vi è una seconda tabella che elenca alcuni di questi OPAC che si stanno moltiplicando.


Il catalogo collettivo SBN da sistema chiuso a sistema aperto: dimostrazione di una "simulazione"

Il caso dell'OPAC dell'Indice SBN rientra nella categoria dei cataloghi collettivi reali nativi, con qualche particolarità.
In primo luogo il server di catalogazione è in realtà un sistema articolato su più server (server Indice e server di Polo).
I dati gestionali sono gestiti nei data base di Polo.
I Poli spesso (15 poli su 37, ma parlando di biblioteche 716 su 1027) sono dotati di un proprio OPAC autonomo (OPAC di Polo).
Caratterizzazione delle funzioni principali:


o uniformità (ricerche sofisticate) e non duplicazione (!)
o informazioni parziali sulle copie (solo localizzazione=nomi biblioteche e consistenze periodici)
o informazioni sulla disponibilità e modalità/condizioni per l'accesso ai documenti non disponibili
o richieste di prestito, prenotazione etc. non disponibili
o informazioni aggiuntive non disponibili

Come già detto una gran parte delle biblioteche aderenti ad SBN (tendenzialmente tutte) mettono a disposizione il proprio catalogo non solo tramite l'OPAC di Indice ma anche attraverso un OPAC locale (monobiblioteca o collettivo in ambito locale).
Sull'OPAC locale è realizzato un insieme più ampio delle funzioni, eventualmente in connessione con il sistema catalografico/gestionale.
Un modo per offrire all'utente da una lato la comodità e le prestazioni di un catalogo collettivo nazionale (l'Indice) dall'altro l'accesso alle ulteriori funzioni sviluppate localmente è ipotizzabile: è sufficiente che l'utente, una volta individuata la "localizzazione" di suo interesse sull'OPAC Indice, possa poi proseguire la navigazione sull'OPAC locale.
L'utente, come nel caso di un catalogo collettivo "virtuale" proseguirebbe la navigazione accedendo direttamente al server OPAC locale, utilizzando come dato "ponte" il BID (codice identificativo della notizia bibliografica proprio di SBN). In realtà l'architettura informatica di SBN già originariamente prevedeva l'esistenza sia dell'OPAC di Indice che degli OPAC di Polo: ci sembra quindi auspicabile il raccordo effettivo tra i due servizi.
In linea di massima la "trasformazione" sembra essere tecnicamente realizzabile, come evidenziato nella "simulazione proposta"
http://www.cilea.it/Virtual_Library/provasbn/iccupresent.htm
laddove un catalogo collettivo reale nativo, da sistema "chiuso" diviene un "sistema aperto" e comunicante con gli OPAC di Polo, in un'ottica di servizio dinamico e coerente con le specificità di un Servizio Bibliotecario Nazionale.


Copyright AIB 1999-06-12, a cura di Elena Boretti
URL: http://www.aib/it/aib/commiss/cnsbnt/fabianto.htm


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