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AIB. Commissione nazionale servizi bibliotecari nazionali e tutela

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Associazione Italiana Biblioteche

Commissione nazionale servizi bibliotecari nazionali e tutela

Sezione Toscana


SBN: QUALE ORGANIZZAZIONE PER QUALI SERVIZI

Firenze, Via della Torretta 16
(aula 2 del plesso didattico dell'Università di Firenze)
16-17 aprile 1999


Sintesi del seminario

a cura di Laura Zanette (Ufficio per il Sistema bibliotecario trentino)
Federica Riva (Conservatorio 'A.Boito', Parma)

 

Obiettivo del seminario è stato presentare la nuova politica di SBN, improntata in passato ad una chiusura tecnologica da "sistema chiuso" (Cristina Mugnai, Università di Firenze) ed ora invece intenzionata ad "aprire il sistema", rendendolo indipendente dalle scelte tecnologiche.
"SBN non può coincidere con l'automazione. Deve essere un servizio indipendente dal software" (Antonio Scolari, CEN-AIB).
Come presupposto alla discussione si rilevano anche gli attuali limiti di organizzazione e di scarso funzionamento del servizio di prestito interbibliotecario nell'ambito di SBN e della necessità di un suo sviluppo.

Nuovo servizio di prestito interbibliotecario nazionale: SBN e oltre
dalla relazione di Valdo Pasqui (Università di Firenze)

Sono stati presentati tre possibili modelli organizzativi del servizio di prestito interbibliotecario (=ILL).
· Modello centralizzato (es.: SBN, OCLC, CBT).
· Modello distribuito, con l'applicazione degli Standard ISO-ILL 10160 (descrizione di una transazione ILL) - 10161 (20 messaggi standard per comunicazione ILL).
· Modello ibrido.
L'Impatto di Internet su ILL: Agevola la ricerca e la localizzazione. L'e-mail favorisce la comunicazione e consente il document delivery. L'uso di Internet consente di evitare il passaggio attraverso la biblioteca richiedente, favorendo il rapporto diretto fra l'utente e la biblioteca proprietaria del libro.
Limiti del servizio ILL in SBN: E' organizzativamente chiuso al solo SBN. E' chiuso tecnologicamente. Non prevede la gestione amministrativa del prestito. Ha un basso livello di utilizzo, mentre vi è un largo ricorso all'e-mail.
· Il prototipo di sistema per la gestione delle richieste e dell'amministrazione è stato costruito all'interno del progetto europeo AIDA. Limite del prototipo è l'essere inaccessibile all'utente e non consentire l'integrazione con i diversi sistemi di automazione delle biblioteche. L'esperienza di AIDA va però recuperata ed integrata nel nuovo progetto di sviluppo di ILL nell'ambito di SBN, che deve avere le seguenti caratteristiche:
· Essere un sistema aperto al mondo non SBN
· Integrarsi con L'OPAC di Indice e con gli OPAC di Polo.
· Basarsi sulla gestione diretta da parte degli utenti
· Consentire il pagamento elettronico
· Agire su piattaforma elettronica basata su Internet
· Adottare gli Standard ISO
Compiti di un'organizzazione centrale: Curare la registrazione delle biblioteche aderenti. Fornire informazioni sui servizi e le tariffe. Gestire le transazioni e i dati di pagamento, affidandone materialmente l'esecuzione ad una banca, che curi le transazioni di pagamento elettronico.
· Lo sviluppo di ILL in SBN si collega agli altri progetti in corso: Lo sviluppo dell'Anagrafe delle biblioteche. L'evoluzione del server Z39.50. L'evoluzione della piattaforma UNIX/client-server per SBN. Il progetto europeo ONE-2.
Il modello logico proposto dal progetto prevede la seguente organizzazione, secondo il citato modello ibrido:
1? L'utente individua il libro e la sua localizzazione; può richiedere il prestito o la riproduzione; visualizzare il preventivo di spesa; conoscere lo stato della sua richiesta; avere altre informazioni sui servizi offerti.
· L'utente immette la richiesta che va sul sistema ILL.
· Risponde la biblioteca che possiede il documento e che sia stata registrata nel sistema ILL (dove sono anche descritti servizi e tariffe).
· Il sistema di gestione cura i pagamenti interagendo con il sistema ILL.
· Il sistema ILL, ha un proprio pool di gestori, ospita le informazioni registrate interagendo con l'Anagrafe delle biblioteche italiane; cura lo stato delle richieste; trasmette alla biblioteca le informazioni contabili; elabora statistiche.
· La tecnologia implementata è Java Web server + Interfaccia http. L'interfaccia con il sistema di pagamento è da costruire. Lo stato dell'arte: avviato nel novembre '98 il prodotto viene sviluppato da Akros (Ravenna); si presume sarà completato nel giugno '99 cui faranno seguito circa 3/6 mesi di test. Attualmente sono in corso le valutazioni tecnologiche per l'uso del Bancomat, l'integrazione con l'Anagrafe e l'integrazione con l'OPAC dell'Indice. Tra i fattori di rischio del progetto va calcolata la complessità dei sistemi che devono interagire, la molteplicità degli attori tecnologici coinvolti e i limiti intrinseci di un progetto "chiavi in mano".

Esperienze a confronto

 

Relatore: Guido Badalamenti (Università di Siena)
Caratteristiche del sistema bibliotecario: sistema informatico adottato: ALEPH dal 1985 (adottato da circa un quarto delle Università italiane)
Evoluzione del sistema informatico: Gli utenti hanno promosso una gara internazionale per individuare un prodotto successore di Aleph, affidandone lo studio ad una ditta diversa dal produttore. Formato di input di dati scelto dagli utenti italiani: UNIMARC. Si adotta l'interfaccia Z39.50. - Si sta lavorando ad un Indice virtuale di ALEPH in Italia.
Aspettativa di apertura a SBN: Riversamento delle localizzazioni di record ALEPH italiani in Indice.


Relatore: Meris Bellei (Comune di Modena, Servizio biblioteche)
Caratteristiche del sistema bibliotecario: Sistema comprendente 10 biblioteche + 4 bib. specializzate. Situazione: ex-avanzata; sistema chiuso; risorse: tendenti al calo.
Sistema informatico adottato: Sebina
Aspettativa di apertura a SBN: Necessità: riunificare il territorio ora diviso fra Sebina, Dobis (Università) e SBN (Estense). Attualmente a Modena l'Indice SBN non si vede. Cooperazione: se il sistema comunale servirà da ponte al livello nazionale si prevede un maggior interesse da parte dell'Università a collaborare. Con l'apertura del sistema anche la Biblioteca Estense, in bilico tra SBN e Sebina, si avvierà più speditamente. Aspettative positive dei catalogatori: recuperare molto di più di oggi, collaborare con altri istituti;. Timori: appesantimento del lavoro, tempi lunghi di collegamento, necessità di normativa e solidi punti di riferimento. Aspettative degli utenti: maggior disponibilità di titoli, aumento del prestito interbibliotecario.


Relatore: Erica Gay (Regione Piemonte)
Caratteristiche del sistema bibliotecario: Polo SBN composto da 70 biblioteche maggiori + 180 minori che utilizzano la catalogazione centralizzata.
- Produttività: 40% bibl. civiche, 30% bibl. universitarie; 25% bibl. speciali (istituti culturali e ecclesiastiche); 5% bibl. statali.. Nel periodo 1995-1999 sono stati triplicati i titoli: 850.000. Costi: il costo ordinario di gestione per una biblioteca oggi è dimezzato rispetto al passato: le 370 postazioni di lavoro sono diminuite della metà; il costo unitario di catalogazione è diminuito, spesso appaltato ad esterni. - L'utenza è considerata di polo, non di biblioteca. Sistema informatico adottato. Polo SBN Evoluzione del sistema informatico: Il sito web è presente in Internet dal 1996: Libri in Linea. E' il 3° sito più consultato della Regione dopo quelli dei concorsi e del meteo. Richieste di pagine: 165.000 (settembre-dicembre 1998). Richieste all'OPAC: 21.000 ricerche semplici, 1.200 ricerche avanzate - I servizi offerti sono differenziati a seconda della biblioteca: il servizio normale consente di conoscere il posseduto della biblioteca; la procedura di prestito associata all'OPAC consente di sapere l'immediata disponibilità del documento - Sviluppi ulteriori: la "Gestione integrata dell'utente": è lo scopo del progetto di sviluppo dei servizi diretti ai cittadini nella rete civica, diminuendo l'intermediazione dei bibliotecari.
Aspettativa verso SBN: Si intende costruire di un motore di ricerca per la consultazione coordinata di SBN e dei database del progetto Guarini (archivi e musei). le leggi regionali prevedono di offrire servizi culturali complessi integrati per Biblioteche-Archivi-Musei - Aspettative. diminuzione delle attività a basso contenuto professionale per i bibliotecari; allargamento dei servizi verso i cittadini e verso l'utenza non specializzata.


Relatore: Pierre Piccotti (IUAV, Venezia)
Caratteristiche del sistema bibliotecario: Lo sviluppo del sistema passa attraverso tre fasi. Fase 1 (1991-1996 e ancora in corso): avvio di SBN e recupero del pregresso (circa 100.000 catalogazione eseguite prevalentemente da personale esterno). Fase 2 (1994-1998): accessibilità e realizzazione dell'OPAC. 1994, OPAC a carattere; 1995 OPAC web. Disponibilità di consultazione in rete, tramite Ultranet, dei CD-rom (circa 20). Obiettivo: ottenere un interfaccia uniforme per cataloghi realizzati con sistemi diversi, garantendo una distinta accessibilità a documenti molto diversi tra loro come i piani urbanistici e i libri. Fase 3 (1999 - ): progetto di espansione come Biblioteca nazionale di Architettura, coinvolgendo anche i privati nei progetti non collegati a SBN. Sistema informatico: Easyweb. Evoluzione del sistema informatico: L'OPAC realizzato con Easyweb gestisce con un unico interfaccia notizie prodotte in SBN, TinLib e Isis. L'interfaccia è molto parametrizzato per potersi diversificare a seconda delle esigenze dell'utenza. Caratteristiche: disponibilità dei documenti full-text (digital library) e loro indicizzazione; multimedialità, integrazione dei immagini. Progetti in via di sviluppo: La conservazione delle tesi passerà dall'utilizzo del microfilm alla digitalizzazione dei documenti in file di immagini metadata; realizzata in Easyweb: la soluzione non è economica ma consente la realizzazione della digital library attiva con facile ridistribuzione dei dati. Il prestito locale opera 500 movimentazioni quotidiane; la gestione del prestito è separata da SBN e EASYWEB, non è vincolato all'OPAC e utilizza solo informazioni relative al documento fisico. Lo spoglio dei periodici retrospettivi è eseguito esternamente a SBN: si tratta di materiale attualmente non accessibile né in Italia né all'estero, da tutelare in quanto patrimonio in via di distruzione anche a causa dell'uso che ne viene fatto (i documenti vengono prevalentemente sfogliati, non letti). Cooperative di gestione di basi dati: serviranno per ottimizzare le risorse. Progetti europei: a un anno dalla presentazione del progetto parnaso ancora non vi è una risposta; è però l'unico progetto europeo che ha camminato poco. Rapporti con SBN: scarico delle notizie in formato UNIMARC in batch. Aspettative: che si distingua la conduzione della base dal software di gestione, dandosi come obiettivi l'ottimizzare le risorse e il facilitare il recupero del pregresso tramite il colloquio con i software utilizzati dalle biblioteche non SBN.


Relatore: Porcu (Biblioteca di Sassari)
Caratteristiche del sistema bibliotecario: Polo costituito di recente sotto la guida di Giuliana Bassi, che ha organizzato il lavoro distribuendolo tra le biblioteche.


Relatore: M. Carla Sotgiu (Discoteca di Stato)
Evoluzione del sistema informatico: Museo nazionale dell'audiovisivo: viene istituito con finalità di conservazione, di raccolta del deposito legale, di fornitura di servizi. Nella nuova formulazione del Ministero BB.AA.CC. la Discoteca di Stato fa parte della rete bibliotecaria nazionale con gli altri istituti centrali (ICCU, Istituto di Patologia del libro, etc): è in corso di stesura il decreto di definizione dei rapporti tra i diversi istituti. Progetti europei: in passato è stato sperimentato il servizio di fornitura in rete di documenti coinvolgendo sedi diverse come le biblioteche comunali e la Discoteca di Stato. Paragon ha sperimentato l'accessibilità con interfaccia Z39.50 di tre diversi cataloghi. Il sito ebbe gran successo di pubblico ma mise in luce come la b/d Discoteca di stato 'non è bucabile'; i dati in comune con le altre b/d sono solo tre. Risultato: il pubblico non riusciva a concludere le ricerche. Necessità: definire per i documenti sonori il set minimo di dati che garantisca l'accessibilità alle basi. Lo sviluppo di Z39.50 ha tenuto conto dei risultati di Paragon. Raffaello: la Discoteca partecipa a questo nuovo progetto di valorizzazione del patrimonio delle tradizioni popolari, in collegamento con un museo catalano e un museo provenzale; tra gli obiettivi vi sono la produzione di CD-ROM e di un sito web. Aspettativa di apertura a SBN: Se la tecnologia spinge verso l'integrazione, le collezioni non sono facilmente integrabili (es. documenti audiovisivi in SBN). L'integrazione dei servizi è una specifica richiesta dell'utenza: il progetto Jukebox verificò tramite questionario all'utenza, la necessità di accedere unitariamente ai documenti trovati in rete. Aspettativa verso SBN: Accedere all'informazione in maniera indifferenziata elaborando strumenti per l'accesso facilitato dell'utenza ai dati comuni delle b/d. Organizzazione dei servizi: creare directories differenziate per lo sviluppo dei servizi (dal congresso IFLA: due soggetti si fanno carico di indicizzare e validare siti web, creando dir. di accesso per i propri utenti). Istituire un coordinatore responsabile della gestione dei contratti tra SBN e i fornitori di servizi per ottenere migliori condizioni nelle commesse. Monitorare le esperienze di sviluppo dei servizi.


Relatore: Gianni Stefanini (Sistema Bibliotecario del Nord Ovest Milano)
Caratteristiche del sistema bibliotecario: rete di 40 biblioteche di ente locale medio-piccole diffuse su 33 comuni dell'hinterland milanese (700.000 abitanti).. Nella biblioteca pubblica l'articolazione del catalogo non è un'esigenza primaria in quanto essa è il punto terminale del servizio di pubblica lettura: il catalogo è funzionale al prestito non alla ricerca (prestiti: 100.000 annui su 600.000 totali). La maggioranze dell'utenza cerca di ottenere in prestito il titolo (narrativa, saggistica corrente)che già conosce. La biblioteca deve quindi investire le proprie risorse nell'aggiornamento dei servizi puntando alla disponibilità immediata dei titoli. Allo stesso tempo il sevizio di pubblica lettura si va modificando cercando, coordinandosi con le altre professioni, di offrire nuovi servizi (punto di vendita dei libri, prenotazione spettacoli, etc) e pensando la rete bibliotecaria come coordinamento di servizi. La recente diversificazione dell'utenza, a causa della presenza di molti studenti universitari nelle biblioteche pubbliche, spinge il sistema a colloquiare con le altre realtà sul territorio.
Sistema informatico adottato: Software proprietario dei primi anni '80. L'utilizzo del software, anche se non aggiornato tecnologicamente, ha consolidato nei bibliotecari la cultura dell'operare in rete per cui la singola biblioteca è 'lo sportello' di un'unica biblioteca diffusa sul territorio. Evoluzione del sistema informatico: Nuovo software: il software sarà ora sostituito, ma la scelta oramai non è più così complessa come in precedenza in quanto qualsiasi opzione consentirà di continuare la collaborazione in rete. Aspettativa di apertura a SBN: Disponibilità di dati bibliografici per diminuire il peso della catalogazione fino ad oggi attuata tutta in proprio. Stima: su 193 titoli di novità editoriali catalogati in una settimana il 54% potrebbe essere recuperato in SBN (dati 1998/99: su 125 novità editoriali, 73 già in SBN): la partecipazione a SBN è diventata utile. Per rendere più rapido il passaggio del record catalogato alle biblioteche va riorganizzato l'ufficio centrale del sistema e occorre intensificare lo scambio delle risorse con altri consorzi: Abano, Modena, i Castelli romani.. Promuovere una Conferenza dei servizi di SBN in poli omogenei per incentivare i confronto e il coordinamento tra biblioteche diverse.


Relatore: Annamaria Tammaro (Università di Firenze)
Caratteristiche del sistema bibliotecario: La riorganizzazione dei servizi avviata dall'Università di Firenze è stata centrata sulle necessità dell'utente ed ha utilizzato tutti gli strumenti informatici disponibili (SBN, ACNP); è stata potenziata la cooperazione con altre università e sul territorio. Accessibilità: il miglioramento del sevizio è centrato sull'uso dell'OPAC. Prestito interbibliotecario: la riorganizzazione è incentrata su tre obiettivi: efficacia organizzativa, coordinamento degli acquisti, regolamento del servizio. Organizzazione del servizio: a partire dal 1996 e sulla base di uno studio SNADOC degli anni '70, il prestito interbibliotecario è stato riorganizzato su tre livelli diversi ma integrati: a) ILL locale/regionale b) ILL nazionale c) ILL internazionale, da utilizzarsi solo come ultima risorsa in quanto assai costoso. Risultato: prestito triplicato. Un corriere fa la spola tra determinati punti di raccolta (per ora funzionanti a Firenze, ma da estendersi all'intera Regione). Definizione delle norme che regolano il servizio: sono state armonizzate le regole del prestito di ciascuna biblioteca partecipante in apposite riunioni. Software utilizzati: e-mail per la comunicazione delle informazioni; Ariel per la trasmissione dei documenti; non è stato adottato un software di gestione bibliografica specifico per il prestito: la gestione amministrativa e le statistiche di prestito sono effettuate ancora manualmente. Piano d'azione: per lo sviluppo del progetto occorre la stesura di un accordo in base al quale si definiscono le condizioni di partecipazione al servizio e cioè la condivisione delle risorse tra biblioteche, l'istituzione di un coordinamento tecnico del servizio, la condivisione degli oneri finanziari secondo le diverse possibilità (es. Università mette in comune il personale e l'organizzazione dei centri di raccolta). La condivisione della formazione del personale è infine utile ad abbassarne i costi e a cementare i rapporti tra gli addetti al servizio in biblioteche diverse.
Sistema informatico adottato: Polo SBN


[Relatore: Anna Maria Tammaro (Università di Firenze)]
Evoluzione dell'organizzazione dei servizi: La nuova prospettiva dei servizi visti come self-service (richieste degli utenti e fornitura di copie dei documenti realizzata via e-mail) serve sia ad ovviare i problemi del personale sia a modificare il ruolo del bibliotecario, visto sempre meno come mediatore del servizio. Progetto TOC (Table of contents): Attraverso l'OPAC si fornisce ai docenti un'informazione aggiornata sulla disponibilità dei periodici. Gli indici dei periodici sono messi a disposizione in linea utilizzando il lavoro di spoglio effettuato dalle biblioteche che partecipano al sistema, le biblioteche che partecipano al Progetto ESSPER e acquisendo da banche dati subset dei dati dei periodici posseduti (comprendente titolo, abstract o full text se esistente). Es.: Settore scienze sociali: 160 periodici italiani sono disponibili per la ricerca degli articoli. L'informazione sulla disponibilità si ottiene sia dal catalogo sia da liste di periodici che consentono di accedere direttamente alle pagine richieste. Risultato desiderato: l'eliminazione dei duplicati esistenti nelle diverse facoltà, l'accesso alla copia elettronica del documento, di cui si garantisce la fornitura entro 24 ore, raggiungendo gli utenti remoti via e-mail. Aspettativa verso SBN: La catalogazione partecipata in SBN ha consentito di arrivare fino all'80% dei recuperi e quindi di diminuire il personale addetto alla catalogazione da 89 a 30 unità. Aprendosi ad OCLC potrebbe salire di molto anche la percentuale dei recuperi di letteratura straniera. Problemi: gestione degli authority files: l'organizzazione del controllo d'autorità in SBN è lenta; ne è conseguito che sono stati introdotti errori nell'OPAC dell'Università. Serve un team addetto alla correzione degli errori che cooperi costantemente con la Bibliografia nazionale italiana. La questione andrebbe affrontata a livello nazionale: la proposta avanzata nella relazione di Molfese - l'intenzione dell'ICCU di affidare il controllo d'autorità ad un team temporaneo - non sembra essere condivisibile. Si sente inoltre la necessità di un piano nazionale per il recupero del retrospettivo.

Relatore: Franco Toni (Biblioteca Nazionale Centrale, Roma)
Caratteristiche del sistema bibliotecario: Notizie immesse in SBN nel periodo 1987-1999: 500.000, 80.000 soggetti. La biblioteca è il principale alimentatori di SBN antico: il catalogo delle Cinquecentine è quasi concluso; seguirà il catalogo delle Seicentine. Progetti di recupero del retrospettivo: dal 1958 ad oggi e BOMS aggiornato con i recenti abbonamenti. Servizi: avendo concentrato l'attenzione sull'iter del libro il settore servizi è piuttosto carente e garantisce servizi di base: 1. Interrogazione in Indice e in Polo. 2. Prestito interbibliotecario: in SBN si eseguono 200/300 richieste annuali su 1700. 3. Consultazione basi-dati su CD: tramite LAN costituita da server e torri sono disponibili 40 repertori su CD. La gestione degli accessi per gli utenti e il prestito locale si effettuano con UOL. L'OPAC utilizzato è quello dell'Università di Firenze.
Sistema informatico adottato: Polo SBN su piattaforma BULL. Evoluzione del sistema informatico: Poiché sono in ritardo il rilascio del software di passaggio di SBN su server UNIX, e la cablatura della biblioteca, la pianificazione dell'installazione del client/server negli uffici e dell'OPAC per gli utenti risulta ostacolata. Il server UNIX acquistato, con interfaccia Sibilla, è attivabile sperimentalmente a breve termine, ma sarà consultabile in un primo momento dagli utenti esterni e solo in seguito sarà attivato all'interno della biblioteca.
Evoluzione del servizio: Gestione CD: si razionalizzeranno le procedure di acquisto dei CD passando dalla fornitura presso i singoli editori ad un distributore unico con consente anche l'aggancio all'OPAC. La filosofia di ricerca viene così rovesciata, ricercando prima i titoli nei CD e quindi verificando la loro presenza in biblioteca. Document delivery: la ditta esterna Mercurio garantisce la fornitura dei documenti, in fotocopia o su file a seconda della disponibilità, entro 48 ore. Il relatore infine osserva quanto sia ampio oggi lo scollamento tra le potenzialità offerte dalla tecnologia e l'aggiornamento professionale del bibliotecario.

Relatore: Maurizio Vivarelli (Regione Toscana)
Caratteristiche del sistema bibliotecario e sua evoluzione: Strumenti di integrazione fra le reti bibliotecarie toscane: il progetto "Libri in rete", che sara' attuato sperimentalmente da ottobre 1999 a marzo 2000 su alcune aree della cooperazione, che disponevano gia' di Opac Web. Tale progetto, che nel dettaglio sara' prossimamente pubblicato in SBN Notizia, progetto su cui si accentrano le risorse disponibili, si pone come obiettivo finale l'accesso ogni al patrimonio regionale via Z39.50. Le aree di cooperazione che sperimeteranno il progetto in fase iniziale sono: Sistema bibliotecario integrato dell'area fiorentina/Università degli studi di Firenze, Rete REA.net, Sistema bibliotecario della provincia di Livorno, Sistema bibliotecario della provincia di Prato, Sistema bibliotecario territoriale Mugello Alto Mugello Val di Sieve. Il resto della Toscana si organizzera' secondo le indicazioni programmatiche contenute nella nuova legge regionale (di recente approvata) e nel piano di indirizzo che ne accompagnera' l'attuazione. Progetti di area: per il superamento delle diversità amministrative si è puntato alla costituzione di associazioni intercomunali, suddividendo il territorio regionale in 5 aree di cooperazione (Prato, Livorno, Firenze, Mugello). In altre zone la cooperazione è attuata mediante l'OPAC (Lucca, Massa, Grosseto, Arezzo). Prestito interbibliotecario: per definire un assetto organizzativo per la circolazione dei documenti si è costituito un gruppo di lavoro in cui sono presenti le aree di cooperazione, l'Università di Firenze, la Regione Toscana. Saranno implementate funzioni di ricerca rispetto all'area da cui proviene la ricerca stessa. Document delivery: la biblioteca centro rete è stata dotata della bibliografia professionale necessaria. Si pensa di attivare un account suddiviso per quote per le piccole biblioteche: la sperimentazione del servizio partirà in ottobre e durerà sei mesi; per la sua pubblicizzazione verrà redatta la carta del servizi. Altri progetti: recupero del catalogo retrospettivo, realizzazione di una guida al web, lo sviluppo della biblioteca per ragazzi, iniziative di formazione mirate alla collaborazione in rete.
Evoluzione del sistema informatico: La costruzione del METAOPAC su Z39.50 è stata affidata al CNUCE di Pisa ed è attualmente in fase di test.


Relatore: Laura Zanette (Ufficio per il Sistema bibliotecario trentino)
Caratteristiche del sistema bibliotecario Il catalogo bibliografico trentino si è sviluppato attraverso più tappe: 1981: legge istitutiva CBT e acquisto software; 1983: avvio delle prime biblioteche con OPAC a carattere; 1990-91: 110 biblioteche di diverse tipologie amministrative (comunali, università, etc) sono in rete con un patrimonio di 300.000 record. La catalogazione partecipata avviene oggi in tempo reale da circa 600 terminali: 40 biblioteche sono abilitate all'immissione dati, 60 immettono la propria localizzazione. [SBN. 1992: costituzione dell'Indice e avvio dell'opac]. Patrimonio catalogato: 2.000.000 esemplari (715.000 libro moderno; 18.000 periodici, 85.000Libro antico (soprattutto dei sec. 17. e 18.), 12.000 Musica. Prestito interbibliotecario: si realizza tramite un'Anagrafe degli utenti centralizzata che consente di accedere al sistema da ogni biblioteca; l'OPAC fornisce la localizzazione, le condizioni e lo stato del prestito; la richiesta è automatizzata; si possono stilare statistiche ed è consentito il prestito esterno al sistema.
Sistema informatico adottato e sua evoluzione. Il software DOBIS/LIBIS consente l'integrazione di tutte le funzioni ma risulta oggi invecchiato in quanto utilizza un formato MARC diverso da UNIMARC e non dispone di Z39.50.
Aspettativa di apertura a SBN: Tappe della collaborazione pregressa: 1995: SBN acquisisce i dati dalle b/d della Camera dei Deputati, Enea, Istituto superiore della Sanità e CBT, che divengono visibili in Indice: riversati in un primo momento 200.000 record, l'attività di riversamento non è più continuata. 1997: richiesta della provincia di Trento di accedere a SBN. 1998: la definizione di due bozze di accordo deve superare sia i problemi di ordine generale dovuti alle difformità amministrative, sia i problemi di definizione del servizio di prestito interbibliotecario (non avendo SBN definito delle regole generali ma adottando ciascun ambiente la propria regolamentazione). Aspettative. 1. Valorizzazione di tutto il patrimonio bibliografico italiano a prescindere dalla partecipazione diretta a SBN tramite l'integrazione dei cataloghi via Z39.50. Il coordinamento di progetti di catalogazione effettuata da un centro nazionale di servizi per la catalogazione coordinato alla Bibliografia nazionale italiana per il controllo bibliografico, la standardizzazione delle normative, il controllo degli authority files e la manutenzione del catalogo. Necessita l'aggiornamento tecnologico per migliorare i tempi di risposta alle interrogazioni, attualmente troppo lenti, e per abbreviare i tempi di scarico modificando le modalità dello stesso che attualmente lo rallentano. 2. La standardizzazione delle informazioni relative alle biblioteche italiane: occorrerebbe inserire nell'Anagrafe delle biblioteche anche le informazioni relative alla politica del prestito e il nome del responsabile del sevizio. 3. Attuazione della cooperazione con archivi e musei: in provincia progetti in merito sono stati avviati da circa un anno e debbono fare i conti con i diversi standard adottati da archivi e musei. Prestito interbibliotecario: Occorrono: il software di gestione della comunicazione; le regole di gestione del servizio (quante le opere disponibili, durata minima e standard del prestito, modalità di inoltre e copertura dei costi, assicurazione per gli smarrimenti, il dovere di comunicazione e le sanzioni, il monitoraggio del servizio).

 

La riorganizzazione di SBN


Tavola rotonda con la presentazione del documento di riorganizzazione di SBN approvato dal Comitato di coordinamento. di SBN nel marzo '99, ora al vaglio degli Uffici del Ministero per i Beni e le Attività culturali.

Introduzione Scolari (CEN-AIB). Interventi di Giovanna Merola (ICCU), Gianni Bonazzi (Ministero BB.. AA. CC., Ufficio Centrale Beni Librari, ma intervenuto a titolo personale), Ornella Foglieni (Regione Lombardia), Antonia Ida Fontana (biblioteca nazionale centrale, Firenze), Tommaso Giordano (Istituto Universitario Europeo), Nazareno Pisauri (Regione Emilia Romagna), Gian Bruno Ravenni (Regione Toscana).

Scolari. L'intento della tavola rotonda è di rilanciare in AIB il dibattito su sbn tenendo conto di due premesse. 1. SBN deve tornare ad essere quanto pensato nel 1979 e sostenuto da Angela Vinay una struttura di accesso all'informazione per il cittadino: ciò implica saper compiere scelte leggere e non burocratiche e mirare all'erogazione di servizi. 2. SBN non può coincidere con l'automazione ma può aiutare a dare alla professione quel riconoscimento sociale che oggi le manca. SBN dovrebbe sviluppare soprattutto il senso della cooperazione e l'organizzazione cooperativa dei servizi per venire incontro alla richiesta degli utenti, che cambia nel tempo: la digital library sta cambiando la natura dei servizi.

Giovanna Merola. illustra il documento prodotto dal Comitato nazionale di coordinamento di SBN.

Gianni Bonazzi: Conseguenze derivate dalla natura 'interstiziale di SBN, nato come coordinamento di sottoinsiemi: la mancanza di un proprietario ha dato libertà e dinamicità di azione, in seguito ha giustificato l'inerzia conseguita dalla difficoltà di far colloquiare soggetti diversi; poco riconosciuto istituzionalmente, SBN ha però fatto crescere la professionalità collettiva. Il documento dovrebbe contenere in premessa la dichiarazione che SBN è giunto ad un punto critico: occorre definirne il processo decisionale. Modifiche necessarie: maggior coinvolgimento di altri soggetti: es. Biblioteca nazionale centrale di Firenze, da poco entrata pienamente nel sistema; maggior coinvolgimento politico-istituzionale; minor incidenza dell'industria privata il cui ruolo va limitato a quello di esecutori e non di progettista. Tre le fasi di vita di SBN: Fase 1 (1988-1993): avvio, collaborazione di Ministero BB.CC. e Regioni; è stata la fase più dinamica in cui più ha contato l'influenza di singole persone. La classe dirigente non è cambiata, ma sono passati dieci anni: si presenta il problema generale di mancanza di turn-over nella Pubblica amministrazione. Fase 2: Successiva al protocollo 1994: elevando la rappresentatività si sono create strutture più formali ma non si sono risolte le contraddizioni sostanziali. Frammentatosi il processo decisionale con la creazione di luoghi decisionali non concreti, la struttura non funziona ed ha costi eccessivi: nessuna azienda lo consentirebbe. L'ICCU ha di fatto costituito il perno concreto della struttura organizzativa.
Risorse finanziarie: nella prima fase furono spesi 120/130 miliardi cui si aggiungono 15/18 miliardi annui per la gestione. Il calcolo delle risorse umane impiegate deve tener conto anche del beneficio derivato dalla crescita professionale della comunità dei bibliotecari. Gli investimenti ad alto contenuto tecnologico hanno un'alta deperibilità e richiedono continuamente nuovi investimenti per garantire il livello del servizio. Fase 3: il futuro. Un cambiamento è indispensabile: cinque anni per applicare un iter decisionale è un periodo di tempo troppo lungo; l'entità degli investimenti richiede una maggiore rapidità d'azione. Non si può continuare a dare un'interpretazione di basso livello (gestione dell'esistente) ai problemi gestionali ma occorre garantire il cambiamento. L'interconnessione con i sottoinsiemi esistenti porta una grande perturbabilità del sistema. Infine sbn deve riuscire a sottrarsi ai mutamenti istituzionali in corso a seguito delle varie spinte e controspinte che stanno vivendo le istituzioni al momento del decentramento e della riforma del ministero BB.CC. diventando un soggetto autonomo.

Interventi a confronto

Sul documento:
Bonazzi: spunti critici al documento: i nuovi luoghi di decisione sono artificiosi. La riorganizzazione ha tempi troppo lunghi rispetto ai tempi di deperibilità degli investimenti ad alto contenuto tecnologico. Per evolversi davvero SBN deve sottrarsi all'empasse istituzionale.

Foglieni: la stesura del documento, durata un anno, ha preso troppo tempo. I contenuti però sono validi.

Fontana: auspica un'evoluzione di SBN che la avvicini ai modelli quali la British Library, che guadagna 60 miliardi grazie ai suoi servizi.

Giordano: Il documento contiene notevoli elementi di novità (l'apertura della rete, ad esempio) e segna indubbiamente un passo avanti nel dibattito sulla evoluzione di SBN. Tuttavia permangono molti di quei difetti che hanno finora caratterizzato la gestione del progetto: scarsa considerazione dell'autonomia delle biblioteche, mancanza di raccordo tra le reali esigenze delle unità di servizio e gli organi decisionali, complessità procedurale. Mentre viene riaffermato il ruolo decisionale della componente burocratica (centrale o regionale che sia) il livello tecnico professionale (i bibliotecari) rimane ai margini degli organi di gestione. La forma di adesione basata sul protocollo d'intesa si muove in un'ottica dirigista e propone l'approccio statalista tipico degli anni ottanta che contrasta con l'agilità e la flessibilità richieste per la realizzazione di un'organizzazione dinamica orientata al servizio. Perché una biblioteca che vuole diventare utente della rete deve passare attraverso il meccanismo della convenzione? Non sarebbe più conveniente per tutti definire il rapporto con un contratto?
Evidentemente non ci sono le condizioni politiche e amministrative per mutare sostanzialmente questo quadro e le resistenze al cambiamento sono notevoli, occorre perciò muoversi con realismo e cercare di individuare soluzioni fattibili e accettabili dalle diverse componenti . Lavorando su questo terreno probabilmente si possono inserire dei correttivi al documento per ovviare almeno in parte agli inconvenienti accennati.
Pisauri: il documento dovrà diventare un Decreto del Governo, previa approvazione della Conferenza Stato/Regioni e dei due Ministeri coinvolti (BB.AA.CC. E MURST). Solo passando attraverso il riconoscimento politico, si può pensare di dare applicazione a quanto previsto dal documento.
Ravenni: ne auspica una veloce applicazione: se passa più di un anno nascerà vecchio. Se ne apprezza il desiderio di apertura del sistema a esperienze diverse che hanno convissuto in questi nani in Italia. La Regione Toscana si sta ispirando nella sua azione alle direttive europee (DG XIII Info 2000).La finalità deve essere il miglioramento e la quantificazione del servizio offerto. L'industria culturale europea, se non si riorganizza, rischia di essere affidata a soggetti esterni, che ne trarranno profitto. Es. recente: l'acquisizione da parte del Gabinetto Viesseux di alcune lettere di Maria Callas a Pasolini: bisogna cominciare a pensare ai documenti come opportunità di reddito e di mercato.
Richieste dalla sala: mettere a disposizione il testo originale del documento qui presentato, ma non distribuito in copia, ad es. immettendolo in aib-web. G. Merola verificherà presso gli Uffici del Ministero la disponibilità alla pubblicizzazione del documento. O. Foglieni propone che eventualmente siano evidenziati anche gli emendamenti proposti dalle Regioni.

Sul protocollo d'intesa 1994 (ICCU, Regioni, MURST)
Pisauri: anche dopo la sottoscrizione del protocollo il MURST è stato assente nella gestione di SBN: la rete GARR doveva arrivare velocemente ai livelli di efficienza necessari a SBN. Invece l'attività del MURST è prevalentemente indirizzata ai docenti, che non auspicano internamente all'Università l'emancipazione, raggiunta anche grazie a SBN, dei bibliotecari.
Scolari: se il MURST è latitante, non lo sono le singole Università: la conferenza dei rettori ha fatto pervenire il documento a tutti i rettori d'Italia.
Sul decentramento previsto dalle leggi Bassanini e la riforma del Ministero
Foglieni: le Bassanini impostano un modo di accedere ai finanziamenti diverso rispetto a quello di cui si è sempre avvalso SBN, ma poiché la legge non è chiara è necessario attendere le norme applicative. Gli organismi di colloquio Stato/Regioni hanno il compito di definire le priorità degli interventi sul territorio. Vanno dunque istituiti i Comitati di programmazione.
Bonazzi: la legge ha fallito lo scopo di chiarire il rapporto Stato/Regioni.
Ravenni: il quadro istituzionale è di grande confusione: la Regione Toscana sta tentando di suddividere i compiti sta mantenendo per se la programmazione e sta affidando la gestione a Provincie e Comuni, devolvendo a queste il 50% delle risorse disponibili per il settore culturale. D'altro canto il Ministero bb.cc. vuole intervenire pare addirittura organizzando un sevizio di Bibliobus sul territorio!
Sulla forma della struttura di gestione.
Merola: Può essere un'agenzia, un consorzio o un'altra forma associativa aziendale.
Foglieni: "SBN S.p.A.": occorre struttura con possibilità decisionale alta e non concentrata sul solo lato tecnico, che va invece devoluto a livello più basso, sfruttando il maggior potere decisionale acquisito da coloro che da tempo lavorano allo sviluppo di SBN.
Pisauri: Il contesto di SBN è interamente pubblico ed è molto difficile avviare il processo di introduzione di elementi di mercato. Bisogna peraltro evitare che la bilancia si sposti interamente verso i fruitori, il che significa non avere più nessun "produttore" che alimenta il sistema. L'immissione nel sistema di elementi privatistici ed i problemi economici non devono far venir meno la cooperazione bibliotecaria. IL rischio è di isolare i produttori di dati nel momento in cui si pagano i record.
Fontana: richiede al formazione di un Consorzio quale forma più adatta a superare le differenze amministrative tra i diversi soggetti, che consentirebbe di attuare procedure più rapide. Bisogna anche tener conto del possibile ingresso di privati.
Giordano: Propone un'agenzia con il compito specifico di gestire la rete SBN, di sviluppare i relativi servizi e prodotti, in considerazione della domanda proveniente dalle biblioteche ed eventualmente di attivare programmi per l'acquisizione cooperativa di licenze e la condivisione di risorse informative elettroniche. Tale agenzia non dovrebbe occuparsi degli applicativi locali, la cui gestione invece dovrebbe ricadere sotto la responsabilità delle biblioteche e delle ditte fornitrici, e tanto meno di compiti che rientrano nelle funzioni istituzionali dell'ICCU. Finanziata nella fase iniziale, l'agenzia dovrebbe tendere all'autofinanziamento, e sostenersi, come accade già in altri paesi, in buona parte con le derivanti dalla vendita di servizi alle biblioteche. L'apertura della rete ad ai sistemi non-SBN, genera nuove potenzialità, fa emergere nuove esigenze e priorità, muta le relazioni tra i partners. Il rapporto tra biblioteca, che acquista il servizio, e l'agenzia SBN, che lo eroga a fronte di un corrispettivo economico, assomiglierà sempre di più a quello tra cliente e fornitore. Liberando le risorse della rete (oggi fruibili da una quota significativa ma pur sempre minoritaria di biblioteche) e puntando sullo sviluppo e distribuzione dei servizi bibliografici si consentirebbe a tutte le biblioteche (indipendentemente dal sistema adottato) di disporre, a costi accettabili, degli strumenti per realizzare un rapido e sostanziale avanzamento sulla strada dell'innovazione.
Livelli di adesione/partecipazione alla rete: nelle reti di maggiore successo (OCLC, per esempio) i livelli sono solo due: a) partecipazione piena (full member): le biblioteche concorrono alla creazione di records bibliografici e ricevono un rimborso per ciascun record bibliografico immesso; b) biblioteche che acquistano servizi (derivazione di records ecc.), senza altro impegno. Ambedue le formule sono regolate da contratto. Sarebbe opportuno che anche SBN, con gli opportuni adattamenti, applicasse uno schema altrettanto semplice.
Organi di gestione: i full member di OCLC eleggono un comitato formato da 60 rappresentanti. Il comitato direttivo è composto da 12 membri, 6 dei quali vengono eletti dal comitato dei full member. E' evidente in questa struttura il peso delle biblioteche full member nel massimo organo decisionale. E' anche interessante notare che accanto a questi organi, si sviluppano altri organismi di consultazione che partecipano alla formazione della decisione, in cui la componente tecnica professionale è largamente rappresentata. Tutto questo ha contribuito ad assicurare un alto livello di coesione e di espansione a questa organizzazione. La rappresentanza delle biblioteche aderenti e di esperti bibliotecari è altrettanto ampia anche in organizzazioni meno grandi di OCLC.
Proprio su quest'ultimo punto gli organi di gestione proposti dal documento approvato dal Comitato nazionale di coordinamento, qui presentato da Giovanna Merola, sono particolarmente carenti: non è assicurata un'effettiva rappresentanza delle biblioteche e una sostanziale partecipazione dei bibliotecari al meccanismo decisionale; un comitato utenti inteso come organo consultivo, che non partecipa nella formazione degli organi direttivi è del tutto inconsistente e nulla aggiunge a quel che esiste già. Inoltre il processo decisionale prevede troppi snodi il che non giova né alla trasparenza, né all'efficienza dei livelli gestionali.
Per favorire l'apertura della rete ad altri sistemi è estremamente importante attuare una procedura trasparente ed efficace (disponibilità di documentazione e informazioni per le ditte che intendono partecipare alle gare ecc.) che incoraggi i sistemi locali ad a collegarsi alla rete.

Sul ruolo dell'ICCU
Giordano: l'ICCU, sgravato dal peso dello sviluppo dei pacchetti di software e dalle questioni tecniche e organizzative derivanti da SBN, continuerebbe ad esercitare il suo ruolo di supervisione del progetto e riacquisterebbe finalmente le sue funzioni di indirizzo e di ricerca e sviluppo del sistema nazionale (l'idea si ispira al noto dipartimento della British Library). In questo contesto tra i suoi compiti principali rientrerebbero: l'attuazione delle politiche di sviluppo dei servizi nazionali; l'elaborazione di norme; la promozione di progetti e piani d'azione specifici nei settori strategici; lo sviluppo di programmi a sostegno della riconversione tecnologica delle biblioteche (collezioni digitali, conservazione dei documenti elettronici ecc.) e della cooperazione per la gestione di risorse digitali.

Sull'adeguamento tecnologico
Foglieni: non si ha alcuna concreta idea di quale sarà l'effettivo impatto organizzativo che deriverà dall'adozione della tecnologia client/server. Maggiore è il decentramento, maggiore è l'aumento di complessità del lavoro a livello locale e la difficoltà a coordinare: si arriverà ad avere la biblioteca-polo. Indice 2: non esiste un'idea comune di cosa debba essere: la discussione iniziata dieci anni fa andrebbe aggiornata. Oggi il metodo di lavoro è più certo e le scadenze vengono rispettate. Ma i tempi decisionali sono ancora lunghi: La regione Lombardia decise quattro anni fa di cambiare le macchine e ancora deve esser fatto. Anche se si va verso una struttura di rete più complessa il tempo di realizzazione non può essere così lungo. Bisogna puntare all'integrazione fisica tra la biblioteca e la rete comunale: nel documento si cita anche la necessità di integrarsi con basi/dati diverse
Fontana: lo sviluppo della digital library si attuerà grazie al progetto Dafne, progetto interno a Parnaso, finanziato dal Ministero BB.CC.
Sui costi di gestione di SBN
Foglieni: non bisogna meravigliarsi troppo dei costi di gestione che non sono molto diversi dalle altre iniziative esistenti tra Stato e Regioni. La Regione Lombardia spende 1.8 miliardi di gestione annui.
Pisauri: Fossero stati anche 500 i miliardi spesi per SBN sono comunque pochi. Per attivare il sistema di pagamento Bancomat, tecnologicamente assai più semplice di SBN, le banche hanno speso ben di più.
Giordano: Liberando le risorse della rete (oggi fruibili da una quota significativa ma pur sempre minoritaria di biblioteche) e puntando sullo sviluppo e distribuzione dei servizi bibliografici si realizzerebbero notevoli economie di scala: si immagini, ad esempio, che cosa significherebbe potrebbe significare la derivazione dei record SBN per le biblioteche italiane, in termini sia di abbattimento di costi che di valorizzazione delle collezioni e di servizio agli utenti finali. In conclusione la riorganizzazione della rete creerebbe le condizioni per un salto di qualità del sistema bibliotecario italiano nel suo complesso; dopo tutto era questo lo scopo principale del progetto originario di SBN.

Sull'apertura internazionale di SBN
Lunati (IFNET): auspica la ripresa del dialogo con OCLC avviato da SBN nel 1995 per l'ottimizzazione del rapporto costi/benefici. 1998/1999 Internazionalizzazione di OCLC: accordi con altre reti: West Library network (Nord America e Canada: 11 milioni di records), la Biblioteca nazionale cinese, la biblioteca nazionale australiana, che coordina tutto il continente, Savinet: Sudafrica: rete di 300 biblioteche, è la struttura più avanzata del continente. E' recentissima la notizia di un accordo tra OCLC e Pica (la maggiore rete europea) per la costituzione di una società per la gestione dei servizi di Pica con visibilità in OCLC.


Copyright AIB 1999-08-07, a cura di Elena Boretti
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