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49. Congresso nazionale AIB

AIB2002

Giovedì 17 ottobre 2002
ore 9,30-13,30
Roma EUR, Palazzo dei congressi
Sala Quirinale


Biblioteche pubbliche: la sfida multiculturale


Alessandro Ramberti

Letteratura e saggistica interculturale: come allargare il giro?

"Negli scritti degli immigrati si sentono note di disperazione di fronte all'incomprensione e all'odio che incontrano in un mondo dove sono i diversi; ma anche note di rassegnazione e di impegno a non cedere di fronte agli ostacoli; ed infine persino note di speranza e di fiducia in sé stessi e in un futuro migliore per i loro figli." [1]

L'attenzione per le altre culture è stata fin dagli inizi una delle caratteristiche della nostra produzione editoriale: risale al 1995 la prima antologia del concorso Eks&Tra (<http://www.eksetra.net>) ideato assieme a Roberta Sangiorgi presidente dell'omonima associazione che tuttora lo porta avanti che è diventato un punto di riferimento per la letteratura di immigrazione nel nostro paese. Abbiamo poi pubblicato altre quattro antologie e autonomamente scrittori e poeti immigrati come l'egiziano Mohamed Ghonim, l'albanese Gezim Hajdari (vincitore, fra gli altri, del premio Montale), le brasiliane Rosana Crispim da Costa e Rosete de Sá.
Spesso i testi di questi autori non sono interessanti soltanto per il valore sociologico, di testimonianza, di analisi del fenomeno immigratorio, ma hanno un valore letterario tout court.

Leggiamo soltanto alcune righe di qualche autore, giusto per esemplificare:

"Riconoscere la falsità delle parole in maniera così evidente gli aveva fatto perdere qualsiasi capacità di dialogo: perciò si era dedicato interamente alla lettura. Per lui non c'era niente di più ovvio che dimenticare tutte le speculazioni linguistiche per impegnarsi in un altro tipo di codice formale, molto meno complesso, che gli ricordava lo scontro fertile suscitato da una lettura anonima: un inizio di matrimonio legato a un grande e singolare progetto." [2]

"Appoggiati alle mura della casetta / negli ultimi giorni d'autunno / Prendiamo il sole che picchia / io e una lucertola senza coda?" [3]

"Oggi mi vedo davanti / a te nuda / nella semplicità e nella bellezza / in un futuro che non è mai certezza / in una certezza che non è futuro." [4]

"Guardandosi nello specchio, vide una faccia che non era la sua. L'immagine riflessa era di un giovane che aveva, più o meno, la sua stessa età e corporatura, biondo di capelli, gli occhi azzurri e la carnagione eburnea, quindi, si toccò il volto e con la vaga speranza di staccare una maschera tirò la sua pelle, ma un forte dolore lo fece piombare nel panico." [5]

"Akli mi diceva all'aeroporto che il suo paese è il suo corpo. Mi dispiace ma non ci credo. Ognuno di noi è legato a qualche cosa: un'immagine, un ricordo, un sapore dell'infanzia o dell'infanzia dei suoi genitori. I paesaggi di questo paese mi sembrano familiari, certi paesaggi che vedo per la prima volta sono così nitidi nella mia memoria, che non mi spiego il fatto. Forse è il presente che diventa per me passato all'istante, perché ho bisogno di inventarmi una storia, delle radici." [6]

"Per anni non ho risposto ai richiami del mio cuore. Ero in uno stato d'animo diviso, nel senso che, spesso, mi sono trovato davanti ad una scelta cruciale: il pane o l'amore?" [7]

"emigrare è arrivare / è cercare / è pure lasciare e posticipare. / è cambiare la propria realtà / senza essere estraneo alla dura solitudine. / è come far passare un'anima / da un corpo all'altro, ma / l'identità, la cultura, / la libertà, l'assenza, / con che mezzi si possono contenere?" [8]

Eppure è sempre stato difficile far conoscere a un vasto pubblico questi testi che non a caso vengono pubblicati da editori piccoli con gli ormai noti problemi distributivi. Già da tre anni non editiamo più le antologie del concorso Eks&Tra (che da Rimini si è trasferito a Mantova dove ha trovato nel Centro di Educazione Interculturale della Provincia un partner sensibile) e i distributori ci hanno sconsigliato dall'editare libri del genere: pubblicare autori ignoti e per di più immigrati è sfidare in maniera donchisciottesca il mercato del libro, per altro in crisi.

In effetti, l'unico modo di diffondere questi libri è stato quello delle presentazioni, delle premiazioni dei vincitori del concorso Eks&Tra, del contatto diretto e in parte attraverso la rete con le associazioni sensibili alla tematica interculturale, gli insegnanti e i bibliotecari particolarmente attenti al confronto fra culture diverse: nel complesso, almeno per quanto riguarda la nostra esperienza, una nicchia piuttosto ridotta e non suscettibile di un allargamento significativo, anche se la presenza di un numero sempre maggiore di studenti provenienti da altri paesi e culture potrebbe rappresentare per il futuro un allargamento della nicchia. Le tirature dei nostri testi non superano generalmente le mille copie, e a volte sono anche minori, ma abbiamo ancora diverse centinaia di copie dei vari titoli a disposizione e la riedizione della prima antologia Eks&Tra, Le voci dell'arcobaleno, ha avuto una diffusione limitatissima.

Veniamo allora al titolo del nostro intervento: come possiamo allargare il giro?
Propongo qui di seguito alcune strategie che presuppongono comunque non solo la disponibilità di un editore, ma anche quella di organizzazioni culturali e altri enti sensibili:
- sono importanti iniziative, manifestazioni, incontri che diano visibilità ai migranti come portatori di cultura (non necessariamente letteraria ma anche musicale, gastronomica, ecc.);
- gli insegnanti, già a partire dalle scuole primarie, dovrebbero essere stimolati a leggere testi scritti di prima mano dai migranti, a volte più efficaci e incisivi, nel processo di conoscenza dell'altro, di ponderosi trattati sociopedagoci;
- nelle carceri è presente una consistente percentuale di detenuti migranti che attraverso la scrittura e l'apprendimento della nostra lingua sono riusciti in qualche caso a riscattare un passato difficile, con risultati letterari notevoli (ad es. quelli del siriano Yousef Wakkas e del tunisino Imed Mehadheb), sarebbe quindi importante stimolare le biblioteche del carcere ad approfondire il discorso interculturale anche con l'acquisto di libri;
- sfruttare al meglio le potenzialità della rete per raggiungere i docenti, i bibliotecari, le associazioni potenzialmente interessate alla letteratura e alle tematiche interculturali;
- promuovere, come si fa all'estero, convegni di studi multidisciplinari sul fenomeno della migrazione e dell'incontro/scontro fra culture (positiva in questo senso la nostra edizione del volume di saggi Africa-Italia promosso dalla Miami University in Ohio, USA);
- coinvolgere alcune associazioni nell'edizione di testi (assieme all'Associazione Papa Giovanni XXIII abbiamo ad esempio editato un libro sul conflitto serbo-kosovaro, mentre con il Centro di Educazione Interculturale di Mantova abbiamo pubblicato un saggio sul Chiapas);
- far conoscere ai ragazzi la letteratura di viaggio (spesso avventurosa e comunque affascinante);
- sensibilizzare enti e istituzioni alla produzione di materiale interculturale;
- puntare sulla qualità letteraria dei testi pubblicati.

In definitiva la letteratura interculturale, in un periodo che vede il numero di lettori ridursi ulteriormente, ha un particolare bisogno di sostegno e quello dei bibliotecari, importanti anche se a volte nascosti agenti culturali, può in tal senso essere molto importante. Grazie per l'attenzione.

NOTE

[1] Citazione dalla lettera-introduzione di Sante Matteo in Africa Italia, <http://www.kaleidon.it/fara/html/collane/archivi/africa_italia.html>.
[2] Rosete de Sá, Indagini in stato di quiete, <http://www.kaleidon.it/fara/html/collane/microbi/indagini_in_stato.html>.
[3] Gezim Hajdari, Erbamara, <http://www.kaleidon.it/fara/html/collane/terremerse/erbamara.html>.
[4] Rosana Crispim da Costa, Il mio corpo traduce molte lingue, <http://www.kaleidon.it/fara/html/collane/terremerse/il_mio_corpo_traduce.html>.
[5] Imed Mehadheb, "Meteco", in Parole oltre i confini, V antologia del premio Eks&Tra, <http://www.kaleidon.it/fara/html/collane/terremerse/parole_oltre_i_confini.html>.
[6] Tahar Lamri, "Solo allora, sono certo, potrò capire", in Le voci dell'arcobaleno, I antologia Eks&Tra, <http://www.kaleidon.it/fara/html/collane/terremerse/voci_dell_arcobaleno.html>.
[7] "Shumadija Kvartet", in Destini sospesi di volti in cammino, IV antologia Eks&Tra, <http://www.kaleidon.it/fara/html/collane/terremerse/destini_sospesi.html>.
[8] Sandra Clementina Ammendola, "Per fare teoria", in Mosaici d'inchiostro, II edizione Eks&Tra, <http://www.kaleidon.it/fara/html/collane/con_cio/mosaici_d_inchiostro.html>.


Copyright AIB 2003-02-18, ultimo aggiornamento 2003-02-18 a cura di Gabriele Mazzitelli
URL: https://www.aib.it/aib/congr/c49/ramberti.htm


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