[AIB-WEB] Associazione italiana biblioteche. 52. Congresso
AIB-WEB | Programma del 52. Congresso AIB

52. Congresso nazionale AIB

AIB2005

Giovedì 24 novembre 2005
ore 15:00-18:00
Roma, San Michele a Ripa Grande


Sessione II
Servizi e territorio


Pieraldo Lietti

Il bilancio sociale della biblioteca
(a cura della Commissione Nazionale Biblioteche Pubbliche)

Esiste una dimensione sociale dell'attività delle biblioteche che si affianchi e si integri con i profili economici del bilancio finanziario e con la rappresentazione del servizio che viene restituita dai tradizionali indicatori (output: l'insieme di attività e servizi erogati)? Noi riteniamo si debba rispondere in modo affermativo a questa domanda: la biblioteca rappresenta indubbiamente uno dei principali soggetti delle politiche pubbliche finalizzate a promuovere il benessere degli individui attraverso l'attivazione di una rete territoriale di servizi e di opportunità. Dalla promozione della lettura, strumento di progresso della comunità, strategia di lotta contro l'analfabetismo di ritorno e di contrasto all'emarginazione, al ruolo di sostegno alla formazione permanente, l'attività della biblioteca deve essere collocata nel quadro di più ampie politiche pubbliche di sviluppo sociale e deve poter essere osservata in relazione agli effetti sulla comunità e agli obiettivi di utilità sociale che persegue. Ma rispondere in modo affermativo a questa domanda significa anche raccogliere l'istanza di avviare una riflessione in grado di realizzare un'analisi dell'attività della biblioteca che ne determini gli effetti sociali (outcome: gli effetti prodotti dall'intervento pubblico sulla condizione della popolazione target).
Il bilancio sociale è lo strumento di questo processo di analisi diretto a indagare la dimensione sociale dell'attività di un'organizzazione poiché stabilisce una relazione tra ciò che l'organizzazione dichiara e progetta di fare (missione, impegni, strategie), ciò che ha effettivamente realizzato (i risultati conseguiti) e gli effetti che ha prodotto verso la molteplicità di soggetti interessati (stakeholder)
Ma non solo. Esso possiede almeno due altre finalità:

di tipo relazionale: il bilancio sociale è lo strumento di una politica di comunicazione ampia e diffusa in grado di soddisfare una domanda crescente di informazioni che si manifesta non solo come somma delle aspettative delle singole persone che con la biblioteca intrattengono rapporti diretti, ma più estesamente come interesse della collettività ad essere informata. Il consenso e la legittimazione sociale sono la premessa per il raggiungimento di qualsiasi altro obiettivo: la visibilità nella società civile è in grado di rendere evidente l'importanza delle attività compiute, di rendere conto del proprio impegno, delle proprie azioni nei confronti dei soggetti di riferimento (cittadini, soci, pubbliche amministrazioni).

di tipo strategico gestionale: se il bilancio sociale nel settore pubblico ha un suo destino da evocare e realizzare questo non può che riguardare da vicino l'ampliamento della partecipazione democratica e l'arricchimento delle istituzioni della democrazia locale. L'elaborazione delle decisioni in un quadro di partecipazione alla discussione che in qualche modo la rendicontazione sociale invoca non può che aumentare la consapevolezza delle priorità delle azioni, dei progetti e delle strategie pubbliche.

Dunque il bilancio sociale è uno strumento con il quale la biblioteca presenta e comunica se stessa, rende manifesti i propri comportamenti, le proprie strategie e ne evidenzia l'impatto: "è un romanzo che tutti possono leggere, e nel quale ciascuno può riconoscere la parte della "fabula" che gli è più vicina, quella in cui trova la rappresentazione di un destino comune che lo coinvolge" 1.

Esiste un modello di rappresentazione della dimensione sociale dell'attività della biblioteca?
I modelli di analisi degli effetti sociali sono stati oggetto di un'ampia riflessione in area anglosassone a partire dalla fine degli anni novanta. Nonostante i differenti sviluppi che ha avuto questa ricerca, non solo in contesto bibliotecario, la materia appare ancora oggi non chiaramente definita; ampie aree di incertezza permangono anche rispetto ad aspetti decisivi. La ragione di questa incertezza risiede nella complessità dell'oggetto di indagine. La dimensione sociale di una qualsiasi azione di politica pubblica non può infatti essere letta all'interno di un orizzonte temporale breve o come esito di fattori limitati e frazionati, poiché, per sua natura, l'azione pubblica ha l'obiettivo esplicito di generare benefici di ampio respiro e di lungo periodo così come si costruisce con la partecipazione di una molteplicità di attori (non solo istituzionali) che generano azioni profondamente dipendenti l'una dall'altra. La stessa nozione di piano territoriale, così come definito dalla più recente normativa in materia di interventi sociali, evoca questa complessità poiché suggerisce l'idea del superamento di logiche settoriali per privilegiare la trasversalità degli interventi, le connessioni, la definizione di obiettivi complessi che danno senso alle singole azioni settoriali. Così ad esempio se è ragionevole affermare che i servizi di una biblioteca nel campo della lettura, della formazione e dell'informazione abbiano un impatto diretto sul benessere di una comunità risulta poi assai più difficile stabilire quale merito possa essere ricondotto in modo distinto all'attività della biblioteca piuttosto che a quella di altre istituzioni (scuola, università…) che operano nello stesso territorio, cioè in contesti caratterizzati da una grande contiguità fra le diverse iniziative di politiche sociali. Esiste dunque una questione di metodo. Occorre definire modalità appropriate per indagare gli effetti generati nel tempo dalle politiche pubbliche in campo bibliotecario. Inoltre per essere metodologicamente corretta, una valutazione dell'impatto deve anche essere in grado di determinare quali effetti siano realmente ed unicamente attribuibili all'intervento pubblico, cioè stimare cosa sarebbe accaduto in assenza dell'azione pubblica, per isolarne gli effetti netti, cioè per escludere variabili e condizionamenti esterni.
Le domande tipiche a cui una valutazione d'impatto deve rispondere sono pertanto:
- in che modo l'intervento ha influito sulle condizioni della comunità servita?
- gli influssi possono essere attribuiti direttamente all'intervento o si sarebbero verificati comunque?
- quali modifiche è possibile apportare all'intervento per renderlo più efficace?

Misurare? 2
La qualità del processo di analisi dell'impatto passa attraverso il rispetto di alcuni principi, che in qualche modo precedono e fondano queste considerazioni di metodo:

  1. Responsabilità
    identificare le categorie di stakeholder ai quali la biblioteca deve rendere conto degli effetti
  2. Trasparenza
    gli stakeholder devono essere posti in condizione di comprendere il procedimento di rilevazione e classificazione delle informazioni comunicate nelle loro componenti procedurali e tecniche
  3. Neutralità
    procedura di rilevazione deve essere imparziale e indipendente da interessi di parte
  4. Prudenza
    effetti sociali positivi o negativi devono essere rappresentati in modo equilibrato (non devono essere sopravvalutati)
  5. Intelligibilità
    informazioni devono essere chiare e comprensibili
  6. Rilevanza
    l'impatto che la biblioteca ha prodotto sulla realtà circostante deve essere effettivo e significativo
  7. Verificabilità
    l'informazione deve rappresentare in modo completo e veritiero il proprio oggetto e deve essere verificabile attraverso la ricostruzione del procedimento di raccolta e di rendicontazione dei dati.

Cosa misurare?
Vediamo ora di declinare, senza alcuna pretesa di completezza, tre aree di ricerca in grado di manifestare il ruolo giocato dalla biblioteca nel proprio contesto territoriale 3. Ovviamente ciascuna di queste aree richiede l'adozione di precisi strumenti di analisi e di misurazione per restituirne il valore economico e l'impatto sociale.

  1. LE BIBLIOTECHE PUBBLICHE SOSTENGONO L'ECONOMIA LOCALE
    Vi sono diverse evidenze del fatto che le biblioteche sostengono la prosperità economica della comunità che servono:
    1. Le biblioteche pubbliche investono risorse nella comunità di riferimento. Ogni anno le biblioteche partecipano alla crescita economica della propria comunità di riferimento con il bilancio che mettono a disposizione per realizzare i propri obiettivi. 5 milioni di Euro per un'area di 500.000 abitanti.
    2. Le biblioteche pubbliche contribuiscono alla crescita economica delle attività commerciali della comunità che servono. Studi canadesi e americani hanno dimostrato che la biblioteca giova alle attività commerciali localizzate in sua prossimità (oltre il 75% degli utenti di una biblioteca è anche cliente di questi esercizi commerciali). Senza considerare il valore aggiunto rappresentato dall'attrazione esercitata nei confronti degli utenti non residenti.
    3. Le biblioteche pubbliche incrementano il valore economico della comunità che servono. Una scena culturale florida contribuisce a creare un'atmosfera positiva per l'economia poiché costituisce un motivo di attrattiva.
    4. Le Biblioteche pubbliche sostengono l'industria culturale: sia con gli investimenti diretti (ad esempio nell'acquisto di libri) sia per il rapporto virtuoso che si può presumere si stabilisca fra le biblioteche e le diverse attività commerciali del settore (librerie, negozi di musica e di video, giornalai, ecc.), sebbene questo tema specifico richieda un'indagine di approfondimento.

  2. LE BIBLIOTECHE PUBBLICHE RAFFORZANO UNA SOCIETÀ DEMOCRATICA, LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLA VITA PUBBLICA E CONTRASTANO FENOMENI DI ESCLUSIONE SOCIALE.
    Le biblioteche sono fabbriche di democrazia e di inclusione sociale: il libero accesso alla cultura e all'informazione è uno strumento indispensabile per rendere i cittadini più consapevoli nelle decisioni e nelle scelte e per contrastare fenomeni di povertà e di esclusione.
    1. Le biblioteche pubbliche aiutano le persone ad effettuare scelte personali più consapevoli. Le biblioteche pubbliche giocano un ruolo essenziale nel fornire le informazioni di cui i cittadini hanno bisogno per lo sviluppo della loro capacità critica e per dare risposta ai problemi quotidiani: salute, famiglia, lavoro, ecc.
    2. le biblioteche pubbliche sono uno strumento di contrasto dell'analfabetismo e dell'esclusione sociale. In Francia la legge di lotta contro l'esclusione sociale del 29 luglio 1998 riconosce come priorità nazionale l'adozione di strategie pubbliche di opposizione all'analfabetismo, in tutte le sue forme: "Alla base vi è l'idea che la cultura e la conoscenza costituiscono il primo strumento di lotta contro la povertà e l'esclusione".
    3. le biblioteche pubbliche contribuiscono a costruire un senso di comunità. Le biblioteche pubbliche sono inoltre un importante canale di distribuzione delle informazioni della e sulla pubblica amministrazione. In tal modo contribuiscono a costruire un senso di appartenenza alla comunità e a veicolare il valore dell'impegno civico.
    4. Le biblioteche pubbliche contribuiscono a creare un tessuto di relazioni fra i cittadini. La persona ha bisogno e trae beneficio dal tessuto di relazioni sociali in cui è inserito. E' una risorsa che permette all'attore sociale di raggiungere obiettivi non conseguibili in sua assenza. La Biblioteca contribuisce a creare questo tessuto.

  3. LE BIBLIOTECHE CONTRIBUISCONO ALLA DIFFUSIONE DELLA CULTURA
    L'accesso all'informazione che le biblioteche pubbliche offrono ai cittadini, quale che sia la loro razza, classe, età, favorisce e promuove la diffusione della cultura.
    1. Le biblioteche pubbliche promuovono la crescita del grado di istruzione dei cittadini. Un alto grado di istruzione dei cittadini è componente essenziale della prosperità di una comunità. Le biblioteche pubbliche forniscono un insieme di risorse e di servizi che giocano un ruolo attivo nella diffusione della cultura.
    2. Le biblioteche pubbliche sostengono i bambini e gli studenti durante il loro processo di apprendimento. Vi è una stretta relazione fra il sistema scolastico e l'insieme di risorse messe a disposizione dalle biblioteche pubbliche durante il percorso di apprendimento dei bambini e degli studenti. Investimenti nelle biblioteche pubbliche hanno un ritorno in termini di benefici sull'efficacia del percorso scolastico dei cittadini.
    3. le biblioteche pubbliche promuovono un processo di apprendimento perenne. Le biblioteche pubbliche contribuiscono a estendere una mentalità improntata sul cambiamento e sull'innovazione e, soprattutto, sull'apprendimento perenne, ormai divenuto la chiave di volta, principio fondante della umanità digitalizzata e interconnessa, dove i legami sociali vengono reinventati in funzione dell'insegnamento reciproco, della sinergia delle competenze, dell'intelligenza collettiva e dove la domanda di inclusione/esclusione dal mondo del lavoro richiede una costante capacità di ridefinire le proprie competenze professionali.

Come misurare?
Esiste una metodologia in grado di portare alla luce l'impatto sociale dei servizi di una biblioteca di pubblica lettura anche con riferimento al suo valore per gli utenti? Benché il concetto di valore di un bene culturale possieda una connotazione più ampia rispetto alla sua dimensione monetaria, fra i paradigmi di valutazione del valore (posta la sua natura pluri-dimensionale) la spiegazione economica costituisce uno strumento d'analisi da un lato assai consolidato e dall'altro estremamente efficace nel renderne intelleggibile la rappresentazione del fenomeno da restituire alla comunità. E' quindi evidente l'utilità e la praticità di dotarsi innanzitutto di strumenti che permettano l'assegnazione di un valore economico ai benefici derivanti alla società dalla fruizione dei servizi bibliotecari. Ma la natura pubblica di questi beni li colloca al di fuori del mercato. Quindi si tratta di individuare metodi in grado di quantificare ciò che è dal lato della domanda e sotto il profilo monetario ignoto o solo parzialmente noto 4.

  1. Metodo di valutazione contingente (Contingent Valuation – CV)
  2. Metodo del costo di viaggio
  3. L'Optimisation model di Anne Morris, John Sumsion e Margaret Hawkins

a) La valutazione contingente

La valutazione contingente è una tecnica introdotta originariamente per ottenere una stima delle risorse ambientali, per misurarne qualità, per dedurre il valore, che è stata in seguito adottata anche nel settore dei beni culturali e che ha di recente trovato impiego anche nell'ambito dei servizi bibliotecari con alcune esperienze significative in area anglosassone.
La valutazione contingente si propone di: stimare il valore di un bene che non ha prezzi di mercato creando uno scenario simulato di mercato ipotetico (in assenza di quello reale). Di qui il termine contingente. Il valore viene stimato attraverso metodi diretti 5(interviste, questionari) in grado di rilevare:

  1. la disponibilità a pagare per ottenere un bene o un servizio
  2. la disponibilità ad accettare una compensazione economica per rinunciarvi qualora il servizio non fosse più disponibile

Il carattere sperimentale e applicativo della valutazione contingente non ha prodotto un unico orientamento metodologico, ma ha stimolato l'adozione di diverse modalità di rilevazione. Non è certo possibile in questo contesto seguire nel dettaglio ciascun approccio e delinearne validità, vantaggi e limiti. A titolo esemplificativo:

  1. open ended: richiesta della disponibilità massima a pagare un bene o un servizio (o disponibilità minima ad accettare una compensazione per la sua assenza) senza alcun suggerimento (difficoltà estimativa da parte dell'interessato; dunque scarsamente utilizzato)
  2. closet ended in forma binaria: La domanda assume questa forma: considerando la descrizione della variazione esposta nello scenario precedente, sarebbe disposto a pagare/accettare una cifra pari a……. in genere i valori proposti devono variare fra gli intervistati secondo regole campionarie
  3. open ended guidate: la scelta dell'intervistato è limitata ad una payment card (una cartella contenete una serie di ammontari) con fasce decrescenti di importi monetari.

b) Il metodo del costo viaggio 6

Il metodo del costo viaggio si fonda su una semplice premessa concettuale:

sebbene non sia possibile attribuire per via diretta un valore monetario alla fruizione di un bene culturale, si può tuttavia stimare una curva di domanda di viaggi verso la destinazione che ne consente la fruizione, basata sui costi sostenuti dagli individui per raggiungerla.

I costi sostenuti dall'utente per fruire di un determinato bene o servizio rappresentano quindi una dichiarazione indiretta della sua disponibilità a pagare. L'utente potrebbe anche attribuire alla fruizione del bene o del servizio un valore molto superiore rispetto a quanto ha effettivamente pagato per il viaggio, ma sicuramente egli lo ha valutato almeno tanto quanto ha effettivamente speso.

Tuttavia poiché il vero valore della fruizione del bene è rappresentato per l'utente dalla disponibilità complessiva a pagare, cioè dal costo che egli sarebbe disposto a spendere in aggiunta alla soglia minima che effettivamente ha pagato per il viaggio, questo surplus deve essere calcolato. "L'idea originaria consiste nel definire una serie di aree spaziali concentriche alle risorse oggetto di valutazione… Utilizzando poi come riferimento il costo di viaggio massimo, sostenuto dagli abitanti delle zone più lontane, è possibile calcolare il surplus del consumatore per ogni utente proveniente da ciascuna zona".

Laddove il metodo della valutazione contingente determina la disponibilità a pagare attraverso una domanda esplicita all'utente tramite un questionario (poiché considera ignota la curva della domanda), il metodo del costo viaggio calcola il valore del bene all'interno di un sistema di prezzi di mercato, ovvero a partire dai costi sostenuti per il viaggio. In conclusione:

  1. la valutazione contingente esclude la presenza della curva della domanda e ne stima il valore in uno scenario simulato
  2. il metodo del costo viaggio effettua la stima della curva della domanda a partire dal valore minimo che sicuramente essa possiede

c) L'Optimisation model di Anne Morris, John Sumsion e Margaret Hawkins 7

Lo scopo della ricerca della Morris e altri è quello di individuare una metodologia per determinare l'impatto economico dei servizi 8 di una biblioteca di pubblica lettura. In questo modello il valore viene stimato attraverso metodi diretti che realizzano un confronto fra il costo del servizio pubblico e la dimensione economica che quel servizio avrebbe assunto in un contesto di mercato. Non si tratta pertanto di determinare, direttamente o indirettamente, la disponibilità a pagare per un servizio (la domanda) ma di individuare il surplus economico che la collettività sarebbe costretta a pagare in assenza di quel servizio (l'offerta).

La complessità della ricerca e della metodologia adottata non consente di svolgere un esame di dettaglio. Mi limito pertanto ad un breve resoconto sul servizio di prestito.

L'acquisto e il prestito sono operazioni non comparabili. Tuttavia esiste un termine medio che è comune ad entrambe: la lettura. Questa è la premessa del modello e lo strumento utilizzato per la comparazione. Il costo di una lettura, benché prodotto da fattori differenti, può essere calcolato sia per l'acquisto (a) che per il prestito (b)

  1. è uguale al costo del libro
  2. è il prodotto della somma del costo del libro con il costo di circolazione

Il costo del libro è a sua volta il prodotto di due (tre) diversi fattori:

  1. il costo di acquisto in senso stretto 9
  2. il costo delle procedure amministrative 10
  3. il costo di catalogazione e preparazione del libro

Il costo di circolazione viene invece calcolato come rapporto fra il 70% del costo complessivo della biblioteca e il totale delle transazioni di prestito effettuate nel corso dell'anno 11.
Posto ciò il modello assume il seguente rapporto:

  1. 3 Letture per 1 libro acquistato
  2. 3 Letture per 4 libri prestati

È evidente che il beneficio del prestito riceve un costante incremento con l'aumento del numero.
Il target di 3 letture (4 prestiti) è il livello minimo al di sotto del quale la biblioteca pubblica costa alla società più dei benefici che produce 12. Proiettando i dati su una biblioteca (Seregno) emerge che il costo di una Lettura Acquisto è di 12,35 Euro laddove una lettura Prestito è pari a 4,29 Euro.
Inoltre quanto più il costo del libro è elevato (ad esempio per alcune tipologie di documenti o per il multimediale) o per il materiale di consultazione tanto più risulta favorevole l'opzione del prestito.
Questo modello è capace di molte variazioni modificando alcuni parametri di riferimento (in particolare la diversa tipologia di libri e i relativi livelli di costo) 13.

Il metodo della Morris e altri determina il valore della lettura come differenza fra il costo che la collettività ha effettivamente sostenuto per fruirne in biblioteca e la dimensione economica che quella stessa lettura avrebbe assunto in un contesto di mercato. Questa differenza (cioè in ultima analisi il risparmio) costituisce il valore aggiunto della lettura-prestito, cioè la dimensione economica di cui la comunità può beneficiare in virtù della presenza della biblioteca.

L'impatto sociale 14

Si diceva che il valore di un bene culturale possiede una connotazione più ampia rispetto alla sua dimensione economica. Un processo di valutazione delle politiche pubbliche di una biblioteca deve pertanto dotarsi di strumenti in grado di verificare l'impatto e la portata dei risultati dispiegati nel corso del tempo sul territorio non solo attraverso l'attribuzione di un valore economico ma anche rispetto alla dimensione sociale.

I metodi di indagine più diffusi per stimare tali effetti sono di tipo sperimentale. Essi mirano a valutare l'impatto "netto" di una politica o di un intervento sociale in termini quantitativi (cioè mediante indicatori e descrittori), mettendo a confronto gruppi di beneficiari dell'intervento con gruppi del tutto simili per caratteristiche che però non ne sono destinatari, e verificando le differenze prodottesi fra i due.
Questo approccio, assai oneroso in termini di tempo e risorse, può essere proficuamente utilizzato per la valutazione di interventi pubblici di ampio respiro, ma è difficilmente applicabile a politiche e interventi come quelli nel campo della lettura, per loro natura complessi e trasversali, che rendono poco utile il tentativo di isolare un impatto netto.

Si sono così affermati, nel corso degli ultimi anni, in area anglosassone, anche approcci ad una valutazione di tipo qualitativo che mirano a superare i limiti dei metodi sperimentali, inadeguati a produrre riflessioni significative sull'efficacia e l'impatto sociale di programmi di natura intersettoriale: fra questi uno dei più interessanti è quello della valutazione basata sulla teoria (TBE).

L'approccio TBE nasce da una semplice premessa concettuale: a fondamento di un qualsiasi programma o progetto vi è una qualche teoria che il programma o l'iniziativa da realizzare, in forma implicita e esplicita, pone come ragione del proprio successo. La teoria che spiega il successo di un programma rappresenta una sorta di paradigma del cambiamento della realtà che include obiettivi, attività e strategie e l'insieme delle relazioni che questi fattori hanno tra loro e con il contesto nel produrre i risultati attesi. Il metodo della valutazione basata sulla teoria è quindi un processo di verifica degli assunti teorici di un progetto, per esplicitarne gli elementi costitutivi e le interazioni in grado di stabilire se e in che modo la teoria regge il confronto con la realtà e dove, eventualmente, fallisce.

Questa modalità di valutazione richiede in primo luogo un processo di esplicitazione e di chiarificazione della teoria sottostante (come e perché si ritiene che il programma funzionerà; si tratta di un momento delicato poiché si potrebbe ritenere, ad esempio, di ottenere i medesimi risultati a partire da assunzioni diverse sulle ragioni del successo); poi occorre che le assunzioni della teoria vengano ricondotte a micro-fasi o micro-assunti per consentire una valutazione progressiva degli effetti, cercando di seguirne il mutamento nel corso del loro dispiegarsi.

Si consideri, a titolo di esempio, il progetto nati per leggere. Obiettivo del progetto è quello di stimolare l'amore per la lettura nei bambini in età prescolare attraverso la lettura di libri da parte di un adulto. Valutare l'efficacia di un simile progetto attraverso i metodi sperimentali tradizionali è quasi impossibile: la numerosità delle variabili e dei fattori che possono influire nel trasmettere l'amore per la lettura nel percorso di crescita di un bambino rende assai problematico stabilire ciò che è effetto esclusivo dell'iniziativa nati per leggere.

In un approccio di TBE è innanzitutto necessario definire la teoria soggiacente al progetto, in base alla quale si ritiene che esso funzionerà. Ipotizziamo che la "teoria soggiacente" è quella secondo la quale i bambini non leggono perché i loro genitori non attribuiscono alla lettura l'adeguata importanza. Per questo motivo, far comprendere ai genitori il ruolo della lettura nello sviluppo delle facoltà intellettive dei bambini faciliterà il consolidarsi di un'attitudine positiva nei confronti della lettura da parte di questi ultimi.
Il secondo passo è quello di scomporre tale teoria in "micro-fasi", che dovrebbero identificare in quale modo il mutamento atteso dovrebbe verificarsi, esplicitando le connessioni fra le azioni e le strategie del progetto e la definizione del problema iniziale.

Esempi di "micro-assunti":
•  la biblioteca individua nei pediatri e nei genitori i partner del progetto
•  i pediatri accettano di svolgere un ruolo attivo nel progetto, ospitando materiale promozionale e libri per l'infanzia negli studi medici
•  la biblioteca organizza incontri formativi rivolti ai genitori •  gli incontri vengono tenuti in sedi e orari facilmente accessibili;
•  l'informazione su tali corsi raggiungerà l'utenza target;
•  i genitori che saranno informati di questa iniziativa si iscriveranno agli incontri;
•  essi vi parteciperanno regolarmente;
•  i formatori svolgeranno il loro ruolo in maniera qualitativamente elevata, e trasmetteranno ai genitori competenze adeguate;
•  i genitori assimileranno ed interiorizzeranno le competenze loro trasmesse;
•  alla fine del corso i genitori, avendo internalizzato le competenze, inizieranno a leggere storie ai propri figli e a giocare con loro utilizzando i libri;
•  i pediatri svolgono opera concreta di sensibilizzazione nei confronti dei genitori dei loro assistiti
•  nelle biblioteche dei comuni di residenza saranno disponibili libri per l'infanzia in quantità adeguata alle esigenze;
•  i bibliotecari forniranno il necessario supporto ai genitori nella scelta e nell'uso dei libri
•  i genitori, frequentando con regolarità la biblioteca insieme con i propri bambini, dimostreranno di aver compreso e apprezzato l'importanza della lettura in tenera età;

L'idea è che una valutazione così condotta consentirà di verificare passo per passo se i risultati attesi si sono o meno prodotti; per quanto non sarà possibile misurare con rigore metodologico l'impatto prodotto dal progetto (in assenza di un gruppo di controllo), sarà comunque plausibile e ragionevole ritenere che i risultati prodotti siano attribuibili all'operare del progetto.

Con questa relazione abbiamo cercato di mostrare come l'attività della biblioteca debba essere riconosciuta fra le più importanti politiche pubbliche di sviluppo sociale e culturale di un paese; e come sia necessario avviare e alimentare, e questa relazione vuole rappresentare un primo contributo in tale direzione, una riflessione capace di approfondire questa politica in relazione agli effetti sulla comunità e agli obiettivi di utilità sociale che la persegue.


1) Cristiana Rogate, Tarcisio Tarquini, Il bilancio sociale negli enti locali, Maggioli Editore, 2004, pag. 18.
2) Gruppo di studio per il Bilancio Sociale, Principi di redazione del bilancio sociale, Milano, 2001, pagg. 14-15.
3) Lesile Fitch, Jody Warner, Dividends: the value of public libraries in Canada, The Bottom Line: Managing Library Finances, Volume 11
4) Introduzione alla Contingent valuation, Biblioteche Oggi, pag. 48
5) In contrapposizione a metodi indiretti quali la stima di prezzi edonici
6) Per questa sezione si veda: La valutazione dei beni culturali, a cura di G. Sirchia, Carocci, 2000.
7) Morris, Anne; Hawkins, Margaret; Sumsion, John: The economic analysis of public libraries. London: British Library, 2000. (= Library and Information Commission Research Report ; 89); Morris, Anne; Hawkins, Margaret; Sumsion, John: Value of book borrowing from public libraries: user perceptions. In: Journal of Librarianship and Information Science 33 (2001), p. 191-198; Morris, Anne; Hawkins, Margaret; Sumsion, John: Economic value of public libraries. London: Resource: The Council for Museums, Archives and Libraries, 2001. (= Library and Information Commission Research Reports ; 89); Morris, Anne; Hawkins, Margaret; Sumsion, John: The economic value of book borrowing from public libraries: an optimisation model. In: Journal of Documentation 58 (2002), p. 662-682; Morris, Anne; Hawkins, Margaret; Sumsion, John: Economic value of public libraries in the UK. In: Libri 52 (2002), p. 78-87.
8) Book Lending; Inter Library Loans; Audio-Visual; Mediated Information; Self Found Information.
9) Che è differente dall'acquisto (a) per un differenziale del 20% (cioè 8,74 Euro anziché 10,49 Euro)
10) Gli autori non esplicitano i costi prodotti dalle procedure di catalogazione e di preparazione del documento (può essere implicitamente incluso nell'administration cost). Questa dunque potrebbe essere una terza voce necessaria a determinare il costo del libro per una Biblioteca di pubblica lettura
11) Si tratta dei costi di gestione ordinaria. Viene considerato che di questi il 70% è implicato nella gestione del servizio di prestito. Dal computo dei prestiti vengono esclusi i rinnovi.
12) Ciò significa che il numero di prestiti annuali di una biblioteca deve essere superiore al Totale Acquisti x 6,5.
13) Il modello in conclusione si pone come obiettivo di effettuare un confronto fra il costo, per la società, di X letture prodotte dall'acquisto piuttosto che dal prestito in una biblioteca. In altri termini esso mostra le condizioni nelle quali una opzione è più economica rispetto all'altra, e dunque appare di maggiore attrazione per l'utente.
14) Questa parte del documento riprende le argomentazioni contenute nel volume Valutare gli interventi e le politiche sociali, a cura di Ugo de Ambrogio, Carocci, Faber 2003.


Copyright AIB 2006-05, ultimo aggiornamento 2006-05-25 a cura di Gabriele Mazzitelli
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