[AIB]

57º Congresso nazionale AIB

Il futuro in biblioteca, la biblioteca in futuro

Roma, Complesso di San Michele a Ripa Grande
17-18 novembre 2011


Patrocini

Bibliocom 2011

Annuncio, 2011-04-06


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57º Congresso AIB

Abstract degli interventi

Giovedì 17 novembre

Programma giovedì 17

"Ei fu. Siccome immobile". Considerazioni sul futuro delle biblioteche italiane / Stefano Parise, presidente, Associazione Italiana Biblioteche

L'evoluzione delle tecnologie digitali pone le biblioteche di tutto il mondo di fronte all'imperativo di ripensare servizi, funzioni e modalità di relazione con il pubblico, nel tentativo di conservare un ruolo nei processi di mediazione dell'informazione e della conoscenza. Se non è facile immaginare come cambieranno i servizi bibliotecari in questo decennio e quali competenze serviranno ai bibliotecari del 2020, non c'è dubbio che nessuno potrà illudersi di continuare ad operare come se nulla stesse accadendo. Nel nostro Paese la necessità di interpretare il cambiamento si situa in un quadro di forte difficoltà economica, di rigidità del quadro normativo e di sostanziale assenza del livello istituzionale. Questa situazione richiede la capacità di individuare le strategie di servizio e le alleanze più efficaci per evitare di perdere ulteriore terreno in quella che rischia di diventare una vera e propria sfida per la sopravvivenza.

Biblioteche e contenuti digitali: la riconquista della complessità / Gino Roncaglia, Università della Tuscia

"Only connect! That was the whole of her sermon. Only connect the prose and the passion and both will be exalted, and human love will be seen at its height. Live in fragments no longer". Questa esortazione apre un romanzo famoso, Casa Howard, di Edward Morgan Forster, e si applica benissimo ad alcuni fra i compiti fondamentali delle biblioteche: facilitare l'incontro fra lettori e contenuti, innanzitutto, ma anche facilitare l'incontro e il reciproco relazionarsi dei contenuti, proponendosi come spazio intellettuale di collegamenti e di rimandi intertestuali, e facilitare l'incontro fra i lettori, proponendosi come spazio sociale vivo e vitale, come piazza del sapere.
Ma la stessa citazione, e in particolare il motto "Live in fragments no longer", può forse applicarsi a un fenomeno recente, che dal punto di vista delle biblioteche e dei bibliotecari merita una grande attenzione: la 'riconquista della complessità' da parte dei contenuti di rete. Proprio mentre molti osservatori si lamentano della dispersione e frammentazione di contenuti all'interno di un medium che, sostiene ad esempio (e in nutrita compagnia) Nicholas Carr, "ci rende stupidi", la tendenza in rete è in realtà quella, di segno esattamente opposto, legata allo sviluppo di strumenti orientati alla costruzione di contenuti complessi e articolati, che finiscono per risultare spesso complementari, e talvolta concorrenziali, rispetto alla forma-libro.
L'intervento si soffermerà su alcuni aspetti di questa tendenza, cercando di indagarne le conseguenze dal punto di vista dei servizi che una biblioteca dovrebbe offrire. In particolare, approfondirà la relazione esistente fra funzione di mediazione informativa e produzione di contenuti, osservando come la disponibilità di contenuti digitali sempre più complessi e articolati richieda già oggi alle biblioteche una capacità di mediazione informativa che non si limiti al momento del reperimento e dell'accesso all'informazione, ma che sia in grado di accompagnarne e allargarne la fruizione.
L'idea di contenuti digitali stratificati risulta da questo punto di vista particolarmente efficace, perché permette di prevedere all'interno stesso dei contenuti degli 'strati di servizio' attraverso i quali veicolare i servizi e le competenze di mediazione informativa proprie dell'ambito bibliotecario. Una prospettiva che prefigura un notevole allargamento delle competenze richieste ai bibliotecari, e un collegamento assai più forte e diretto di quanto non sia avvenuto in passato fra biblioteca e filiera editoriale.


L'isola (di libertà) che non c'è (più)? La biblioteca e i limiti del controllo esclusivo delle informazioni digitali / Roberto Caso, Università di Trento ; Rosa Maiello, Università Parthenope di Napoli

Le tecnologie digitali ridisegnano il rapporto tra tangibilità e intangibilità. Nel campo della proprietà intellettuale e del diritto d'autore questo comporta l'emersione di un quadro giuridico radicalmente differente dal passato. A mutare non sono solo le regole ma le fonti, le categorie, e le tecniche di tutela. Il confronto tra interessi che premono per il controllo esclusivo e interessi che difendono l'accesso pubblico all'informazione si gioca in questa nuova dimensione giuridica. Una dimensione che rimane instabile e fluida a causa delle continue sollecitazioni innescate dal ritmo incessante dell'innovazione tecnologica.
Nel mondo dominato dalla carta, dove la tangibilità giocava un ruolo di primo piano, la biblioteca emergeva come un'isola di libertà in mezzo alla marea montante del copyright/diritto d'autore. I limiti del copyright/diritto d'autore come la dicotomia idea/espressione, il principio dell'esaurimento del diritto di distribuzione, e le eccezioni e limitazioni al diritto di esclusiva disegnavano i confini di questa libertà.
Nella nuova dimensione digitale dove la legge appare dissenatamente piegata ai voleri dei titolari della privativa e l'interesse al controllo esclusivo preme per mezzo di contratti e misure tecnologiche di protezione, la biblioteca può ancora rappresentare un'isola di libertà o è destinata a veder progressivamente erose le proprie coste fino a sprofondare negli abissi? La risposta a questa domanda passa con tutta probabilità attraverso la costruzione di una nuova cultura della proprietà intellettuale, nell'ambito della quale la biblioteca è chiamata a rivestire nuovi ruoli per difendere l'accesso pubblico (e legale) all'informazione.


Social reading: che cosa significa per università e biblioteche / Nicola Cavalli, NumediaBios - Università di Milano Bicocca; Libreria Ledi

L'intervento cercherà di capire le potenzialità e le pratiche di social reading come strumento di didattica e ricerca universitaria, così come emergente oggigiorno grazie all'inaugurazione delle prime piattaforme dedicate in lingua italiana. In particolare, si ha la trattazione del valore della pratica sociale di significazione del testo scritto come elemento chiave dell'apprendimento collaborativo. Verranno descritte alcune piattaforme italiane: Bookliners.com e Readmelibri.com, oltre ad alcune straniere come 24symbols.com, bookglutton.com e copia.com, oltre ad andare ad esplorare le funzionalità "sociali" dei principali software di lettura, collegati a lettori di ebook a inchiostro elettronico ed ai tablet, come Kindle, Nook e Kobo. Se ne ipotizza, dunque, la valenza a scopo didattico e di ricerca nell'ambito della biblioteca universitaria. Il possibile apporto a beneficio della didattica viene ipotizzato come potenzialmente significativo e incrementale, dopo un iniziale supporto del docente, al consolidarsi delle comunità online, tipiche del web 2.0,e sempre più familiari agli studenti universitari. Si ipotizza anche la valenza nell'ambito della biblioteca pubblica come strumenti di socializzazione attraverso il testo completo dei libri di narrativa e saggistica.


Ebook, digital lending e intermediazione informativa: stato dell'arte e prospettive / Giulio Blasi, Responsabile MediaLibraryOnLine

Il digital lending è il modello che permette l'accesso remoto alle risorse digitali per gli utenti delle biblioteche. In questo intervento presenterò una matrice per comparare tutte le tipologie di digital lending oggi operanti nelle biblioteche, nell'editoria trade e in generale nel mercato dei contenuti digitali (parlerò principalmente di ebook ma accennerò anche a periodici, home video, musica). Il digital lending (come il noleggio di contenuti analogici) non è infatti un'esclusiva delle biblioteche.
L'obiettivo è quello di disegnare una mappa a 360 gradi dei principali operatori del settore in Europa e negli USA e segnalare - a causa del ritardo temporale italiano ed europeo sugli USA - alcune probabili linee di sviluppo del mercato italiano ed europeo nei prossimi anni. Mostrerò inoltre come il tema del DRM (che giustamente preoccupa il mondo bibliotecario) sia rilevante solo in un'area delimitata dei servizi di digital lending e che non c'è quindi una correlazione necessaria tra prestito digitale e DRM.
Infine - riprendendo una sollecitazione di Seth Godin (e in Italia di Antonella Agnoli) - sul ruolo delle biblioteche nell'epoca del digital lending, cercherò di individuare nuove forme di intermediazione informativa collegate al digital lending (nuove modalità di integrazione con gli OPAC attraverso API e Mashup, nuove modalità di reference digitale, nuove modalità di selezione editoriale da parte dei bibliotecari, le biblioteche come editori digitali). Sono questi alcuni dei nuovi ambiti di attività per le biblioteche pubbliche che accetteranno la sfida del digital lending.


Ebook italiani: quale bibliodiversità? Lo stato dell'arte 2011 / Laura Testoni, Università di Genova - Centro Servizi Bibliotecari di Economia

La letteratura scientifica registra una persistente difficoltà a definire il "libro elettronico", oggetto ibrido che contamina l'archetipo di "libro" con aspetti dinamici e mutevoli di carattere tecnologico. Si propone nel paper una definizione operativa di e-book, basata sul concetto di "oggetto digitale", circostanziata ma sufficientemente ampia da consentire l'analisi empirica.
Una breve rassegna delle analisi Istat, Censis, Nielsen-Audiweb, Eurostat mette in luce che alcuni aspetti del contesto italiano (diffusione della lettura, accesso ad Internet, propensione a leggere da video, abitudine al commercio elettronico) delineano uno scenario promettente e in rapida evoluzione, ma non privo di criticità strutturali rispetto alla diffusione dell'e-book.
Il mercato dell'e-book in Italia è in costante crescita anche se sconta, dal lato dell'offerta, l'esiguità dei titoli disponibili nel settore trade e una politica dei prezzi non in linea con le aspettative dei consumatori.
Oggetto della ricerca empirica sono le più conosciute e diffuse piattaforme che offrono libri elettronici in italiano, sia di tipo commerciale (bookshop) che non commerciale (collezioni digitali di opere di pubblico dominio) . All'interno dell'offerta gratuita di opere di pubblico dominio in full-text la quantità di titoli in italiano offerta da Google Libri appare soverchiante (stima: 12.400.000). Le altre risorse offrono dai 2.300 fino a qualche centinaio di titoli. Il formato prevalente è ancora pdf.
Per quanto riguarda invece le risorse tariffate abbiamo analizzato 16 bookstore che presentano, mediamente, una offerta di 6.000 titoli in italiano [dato da confermare]. I formati prevalenti sono Epub e Pdf - spesso entrambi disponibili per ogni titolo. Quasi tutti i rivenditori, tranne uno, adottano la protezione DRM ADE, a cui si accompagnano, in proporzione variabile [analisi in corso], anche titoli con protezione watermark (social DRM).
Le esperienze di ricerca e la trovabilità dei titoli all'interno delle piattaforme sono state analizzate in base ad alcune categorie mutuate e adattate da uno studio di Marcia Bates sulle modalità di information seeking. Mentre per le risorse gratuite sembra privilegiata l'esperienza di ricerca diretta, tipica delle tecniche di information retrieval e della tradizione degli Opac, per quelle tariffate viene dato più rilievo a modalità esplorative che presuppongono una certa indeterminatezza dei bisogni informativi dell'utente e una spiccata propensione a differenti e ibride modalità di recupero dell'informazione.


Come si prestano i bit? Il digital lending sotto la lente del diritto d'autore / Giorgio Spedicato, Università di Bologna

Il prestito pubblico di opere dell'ingegno costituisce tradizionalmente uno dei principali fini istituzionali delle biblioteche. A fronte di costi di gestione in costante crescita e di sempre minori fondi a disposizione per l'acquisizione di testi, le tecnologie digitali promettono di aprire nuovi scenari e nuove possibilità, modificando radicalmente il significato di "prestito" insieme con le modalità della sua erogazione da parte delle biblioteche e con le modalità di fruizione dell'opera prestata da parte dell'utente. Le enormi potenzialità connesse con il prestito digitale delle opere (digital lending) devono tuttavia confrontarsi con un quadro normativo di riferimento ancora fortemente legato alla "galassia Gutenberg" e alla corporeità dei beni di cui questa si compone. E il passaggio da questa ad un "Celestial Jukebox" non avverrà senza difficoltà. La relazione mira così ad illustrare il significato giuridico dietro questa transizione tecnologica e ad indagare se e in che modo il diritto d'autore è in grado di armonizzarsi con i nuovi modelli di prestito delle opere.


Racconti itineranti dall'autore al lettore, dal lettore all'autore. Una proposta didattica di integrazione del progetto lettura e biblioteca nel curricolo d'istituto / Maria Spanovangelis, responsabile della biblioteca della Scuola Elementare Statale "Claudio Suvich" di Trieste

Nel corso dell'anno scolastico 2009-2010 presso l'Istituto Comprensivo "San Giovanni" di Trieste tre insegnanti della Commissione Biblioteca hanno proposto il progetto "Racconti Itineranti" da svolgersi a partire dalle sezioni delle scuole dell'infanzia fino alle classi della scuola secondaria di primo grado. I disegni dei bambini più piccoli dovevano "essere letti" da quelli dell'età successiva i quali elaboravano dei racconti che passavano ad un'altra fascia d'età e così via fino alla rielaborazione finale da parte degli studenti più grandi, promuovendo così una continua interazione: chi leggeva i racconti altrui, li ampliava o li trasformava, diventando poi, a sua volta, autore di un nuovo testo. L'idea è stata suggerita dalle analisi di Metitieri nel suo libro "L'inganno del Web 2.0" e dalle riflessioni di Chambers in occasione della giornata introduttiva del convegno IASL a Padova due anni fa. Entrambi si sono soffermati sulle nuove tipologie multimediali e on-line e le loro connessioni con la lettura-scrittura e gli atteggiamenti dei cosiddetti nativi digitali. Un CD con la presentazione in power-point raccoglie il percorso, tutti i disegni e i testi prodotti, un fascicolo autoprodotto contiene solo le rielaborazioni finali e alcuni disegni.


Editoria OA: modello sostenibile? / Andrea Capaccioni, Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Scienze storiche

L'intervento intende analizzare il diffondersi di un approccio Open Access nell'editoria digitale. In particolare sarà esaminata la produzione di monografie con una specifica attenzione per l'ambito degli studi umanistici. Esiste un modello emergente di editoria Open Access? Quali garanzie di scientificità e di qualità editoriale garantiscono le pubblicazioni ad accesso aperto? L'Europa e in particolare l'Italia verranno prese come quadro territoriale di riferimento anche attraverso l'analisi di alcune delle iniziative più significative promosse dalla Commissione europea, dagli stati membri, dalle università, da singoli editori.

Venerdì 18 novembre

Programma Venerdì 18

A New Librarianship for a New Age / David Lankes, Professor and Director Information Institute, School of Information Studies, Syracuse University

Una nuova biblioteconomia sta emergendo, utilizzando quanto appreso in oltre 3.000 anni di storia per forgiare un approccio basato non su libri e manufatti, ma sulla conoscenza e sulla comunità.Questa biblioteconomia si basa su come le persone imparano, non su come navigano. Questo nuovo approccio alla biblioteconomia richiederà un cambiamento nelle competenze e nella preparazione dei bibliotecari, nuove tipologie di servizi, e infine un nuovo rapporto con le comunità. I problemi delle nostre comunità sono troppo importanti per aspettare che la gente venga nei nostri edifici.
Questa presentazione prenderà in esame le basi dei nuovi servizi, e un nuovo ruolo per i bibliotecari come facilitatori della creazione di conoscenza. Offrirà esempi di bibliotecari che coinvolgono la propria comunità, e sfiderà ogni bibliotecario ad assumersi la responsabilità del futuro della professione.


Nuovi percorsi, opportunità, sinergie per la diffusione dei contenuti digitali / Maria Cecilia Averame, casa editrice Quintadicopertina

La produzione editoriale digitale sta ampliando e differenziando la propria offerta, sia per quanto riguarda i formati, ma anche rispetto ai contenuti stessi e alle loro modalità di fruizione. L'ebook, oltre che bene da conservare, potrebbe trasformarsi in un servizio cui 'essere connessi'. Abbonamenti, consultazioni a tempo, prestiti digitali possono modificare radicalmente le modalità di lettura e di fruizione di contenuti culturali e i servizi ad essi dedicati. L'ebook perde la sua consistenza fisica per diventare 'portale' per contenuti che sono in rete e che possono subire aggiornamenti e manipolazioni. La lettura diventa un fenomeno sempre più sociale: chi legge può annotare e commentare i passaggi più significativi dell'ebook, scrivendo testi che diventano a loro volta materiali di lettura per gli altri lettori.
E' una rivoluzione, e forse nemmeno tanto piccola, che sta portando a nuovi modelli di diffusione, di distribuzione, a un nuovo modo di concepire la collaborazione con gli autori e il dialogo con gli editori. E che fa emergere nuove criticità, non ultime le modalità di conservazione, la longevità dei formati, la compatibilità dei contenuti.
Quali i nuovi elementi e quali spazi di collaborazione si possono pensare fra editori e biblioteche?


La libreria e la biblioteca del futuro: identità e differenze / Antonio Tombolini, Simplicissimus Book Farm

Col progressivo e inesorabile (e auspicabile) passaggio dal libro di carta all'ebook le librerie sono destinate a ridimensionare la loro funzione centrale di "spazio di esposizione e vendita di libri". Allo stesso modo le biblioteche sono destinate a ridimensionare la loro funzione di "spazio di conservazione e consultazione di libri". Le competenze commerciali del libraio, così come quelle di selezione del bibliotecario, in uno scenario in cui tutto il catalogo è sempre disponibile per definizione, perdono di importanza.
Insomma, sia la libreria che la biblioteca sono provocate a ripensarsi da "luogo dei libri" a "luogo delle persone che leggono libri". Permarranno differenze e funzioni specifiche per ciascuna? Oppure l'una prevvarrà sull'altra? O...

Piazze del sapere: il ruolo delle biblioteche in tempi di crisi / Antonella Agnoli, consulente bibliotecaria

Le biblioteche americane sono diventate un'ancora di salvezza per milioni di persone che le usano per ottenere un sussidio o cercare di ritrovare un lavoro. Nella crisi si sono aperte alla società ritrovando quello che era il loro spirito iniziale di istituzione fondamentale per la città. Le biblioteche Italiane stanno facendo altrettanto?



Copyright AIB 2011-09, aggiornamento 2011-11-10 a cura di Redazione di AIB Web.
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