[AIB] Associazione italiana biblioteche. Congresso 1998 

XLIV Congresso nazionale AIB

Genova, Mercoledì 29 Aprile 1998, 14:30-16:30

Internet in biblioteca: problemi di accesso, di tariffe e di censura

Sessione coordinata da Riccardo Ridi


Rinaldo Luccardini

Verso la biblioteca virtuale: il Catalogo collettivo delle biblioteche liguri

Attualmente la Regione Liguria dispone di un sistema personalizzato di accesso ai cataloghi delle proprie biblioteche e questo sistema, a sua volta, è reso disponibile a chiunque mediante l'indirizzo Internet <http://opac.regione.liguria.it/cgi-win/hiweb.exe/a3>.

La cosa migliore, per chi volesse sapere come funziona, è collegarsi a questo sito dal proprio computer; d'altra parte, pensando alla curiosità che taluni avranno di verificare al più presto questa affermazione, abbiamo installato una postazione di consultazione nello stand che la Regione Liguria ha realizzato qui accanto, negli spazi espositivi di AIB 98.

In questa breve comunicazione voglio richiamare la vostra attenzione sulle vicende che hanno condotto la Regione Liguria a scegliere un prodotto, il CBL (Catalogo collettivo delle Biblioteche Liguri) che è sofisticato non tanto per le modalità di consultazione, invero assai confidenziali, quanto per le sue doti di combinazione con la multiforme realtà in cui si deve insediare. Ma prima sarà bene che renda subito chiaro l'obiettivo che ci proponiamo: mettere a disposizione di tutti coloro che lo vogliano, tutti i libri di tutte le biblioteche liguri che aderiscono.

Attenzione: questa sembra una frase banale, invece è una frase del tipo: "cercare un ago nel pagliaio": è semplice da dire e da capire, ma difficile da fare se non si scelgono metodi appropriati. Un metodo infallibile per trovare subito un ago nel pagliaio è disporre di una discreta superficie su cui distribuire la paglia e di un potente magnete da farvi scorrere sopra, a breve distanza: costi, mezzi e modalità sono forse sproporzionati al valore dell'ago ma l'obiettivo è a sicura portata.

Noi abbiamo puntato ad un obiettivo globale, come ho detto, ma siamo al riparo dai rischi di costi elevati, perché non abbiamo elevate risorse finanziarie da mettere in gioco.

Siamo partiti tardi. Il CBL è stato concepito appena quattro anni fa. Internet c'era già da oltre due decenni, ma non aveva ancora avuto l'esplosione di accessi che si è verificata negli ultimi due anni.

Le condizioni di contorno erano queste: le altre Regioni, le Regioni leader, erano già quasi tutte instradate sulla "rotta SBN", cioè molte biblioteche di quelle Regioni erano (e sono tutt'ora, ovviamente) o direttamente collegate ad SBN o almeno orientate sui prodotti cosiddetti SBN-compatibili (tipo "Sebina" ed "Erasmo").

Noi invece avevamo reputato inadatto, per i costi di impianto allora richiesti, che SBN potesse risolvere i problemi di connessione fra le trecento biblioteche locali e di interesse locale di cui disponevamo. Noi perciò, quando siamo partiti con CBL, non avevamo deciso nulla in merito a SBN (poco più tardi abbiamo aderito, ma con un piccolo numero di biblioteche (per ora solo sette).

D'altra parte le biblioteche liguri più evolute, circa un centinaio, erano già "infestate" (mi si passi questo termine botanico) da una molteplicità di sistemi informatizzati di accesso ai rispettivi cataloghi, solo alcuni dei quali, però, erano di livello professionale e precisamente: Isis/Teca, Erasmo, Tinlib e Sebina. Dunque si trattava di costruire un sistema capace di andare a cercare diversi aghi in pagliai diversi.

Fatalmente è stato scelto il sistema più sicuro ed omnicomprensivo per l'esportazione dei dati dai cataloghi bibliotecari, cioè il formato MARC che, come UNIMARC, è ormai diventato lo standard di riferimento che tenta tra l'altro di superare le diverse personalizzazioni nazionali o di ambiente del MARC originario.

Tra i software con caratteristiche professionali presenti nel panorama ligure nessuno, nel 1994, metteva già a disposizione una esportazione in UNIMARC. Mentre per taluni essa era annunciata a breve termine, per altri appariva comunque realizzabile anche se poi, in definitiva, è risultato più semplice utilizzare, in qualche caso di questi, un formato ad-hoc. Ovviamente questa è una strada lunga, ma ha il rispetto di ogni soggetto incontrato.

Noi comunque stiamo attuando questo progetto con regolarità e, almeno in questo ultimo periodo, senza particolari ritardi. Abbiamo già due biblioteche ed un sistema bibliotecario inseriti nel nostro catalogo ma molte altre biblioteche hanno avviato la procedura di adesione. Comunque recentemente è stato attivato l'accesso da Internet a questo nostro OPAC, per cui si può dire che abbiamo realizzato un frammento della biblioteca virtuale.

Per capirci subito, concentriamo l'attenzione su queste due parole: biblioteca virtuale. Molti preferiscono attribuire a questa definizione il significato di una biblioteca senza libri, un "non-luogo", che in realtà è un sistema per leggere testi giacenti su supporti magnetici, in siti remoti, in migliaia di siti remoti, talché il simbolo stesso della biblioteca (l'edificio) appare decisamente incongruo.

Sappiamo bene che esistono già realizzazioni di biblioteche virtuali. Sappiamo bene che in certi ambienti, come nell'università dei laboratori di ricerca, i testi che riportano i risultati delle ricerche, appunto, non

siano più distribuiti sotto forma cartacea, bensì rilasciati in rete sui siti degli istituti di emanazione o all'interno dei gruppi di "discussione".

La nostra biblioteca virtuale è invece una costruzione complessa: è fatta di edifici veri e di libri veri (che il lettore potrà avere a casa propria per il tempo assegnato), ma non sarà più necessario che la consultazione dei cataloghi richieda lo spostamento di persone sul territorio: la lista dei libri (di tutti i libri, di tutte le biblioteche) sarà disponibile 24 ore su 24 in ogni postazione dotata di accesso a Internet, cioè in ogni luogo dove ci sia una linea telefonica.

In aggiunta a ciò verrà realizzata quanto prima una versione del CBL su CD-ROM (se avessimo fatto questo convegno a Giugno ve lo avremmo potuto dare in omaggio): questo prodotto è stato concepito per tutte quelle situazioni in cui il collegamento online non sia possibile o non sia conveniente. E così che intendiamo diffondere la cultura nel nostro territorio che è un territorio, non dimentichiamolo, così ostile alle comunicazioni.

Un tempo la cultura viaggiava con le strade: dove c'era accessibilità c'era progresso, innovazione culturale. Ora che non è più necessario disporre di infrastrutture stradali per trasmettere cultura (la televisione è il vettore che ne trasporta di più) non ci sono più differenze di apprezzamento culturale fra le genti che dispongono di questo vettore.

Purtroppo la cultura irradiata dalla televisione è preselezionata e manipolata. Non può essere la base per la formazione di una autentica elaborazione culturale individuale.

A questo bisogno dell'individuo può già rispondere il nostro sistema di catalogazione collettiva. Al momento, in certe località del nostro entroterra, bisogna recarsi nella sede del municipio, dove c'é il computer che ha il collegamento a Internet. Abbiamo, in Liguria, comuni con meno abitanti di quelli che avrebbe un condominio della periferia di Genova.

Nella maggior parte dei casi non è pensabile che in tutti questi piccoli comuni si costituiscano biblioteche gestite in modo adeguato; anche i punti di servizio che possono istituire i sistemi bibliotecari non vanno oltre a modeste dimensioni, quanto ai documenti che fisicamente vi possono trovare posto. Ma con questi strumenti informatici l'accesso all'informazione viene svincolato dal possesso fisico dei documenti, e condizionato solo dall'accesso all'infrastruttura di comunicazione che però (e qui sta il virtuosismo) è relativamente semplice e poco costoso: in questo modo i bisogni informativi e culturali dei cittadini possono essere soddisfatti in maniera sempre più simile per coloro che risiedono in qualsiasi località, anche piccola, anche povera di strutture di base.

Non dimentichiamo, inoltre, che l'accesso a queste risorse può avvenire anche da casa, fatto particolarmente significativo per coloro che non possono fisicamente muoversi per accedere alle tradizionali biblioteche (malati, anziani, disabili).

Si tratta qui, con il CBL ed anche con SBN, di accesso ad informazioni catalografiche e non ai documenti stessi, cosa che, logicamente, dovrebbe costituire il passo successivo. D'altra parte anche su questo versante abbiamo iniziato, qui in Regione Liguria, a produrre testi virtuali. Il lavoro di riproduzione, che si applica attualmente solo ai libri antichi ed a quelli rari, presenta le caratteristiche di un progetto di riproduzione "di massa": le attrezzature che stiamo provando sono idonee a trattare grandi quantitativi di pagine/ora. Lo scanner a colonna che stiamo testando fornirà entro l'anno una serie di pubblicazioni su CD-ROM ma non escludiamo di poterle mettere in rete.

Questo "virtuosismo" logistico e tecnologico è accompagnato da una serie di altre integrazioni di rete (anzi, vi ricordo che il progetto complesso si chiama appunto "Liguria in rete") e prevede, se non una integrazione globale, una elevata integrazione di servizi (dalla medicina alla pubblica amministrazione, ai servizi bancari, all'istruzione).

Quando rifletto con distacco su questa complessità di reti integrate, essa mi appare più come una cosa concreta che una cosa virtuale: ecco perché, a dispetto del titolo che ho voluto dare a questa comunicazione, quello che stiamo facendo potrebbe meglio definirsi come la "negazione" di una biblioteca virtuale. Niente è più reale di ciò che possiamo modificare noi stessi.

Rinaldo Luccardini luccardi@regione.liguria.it
Regione Liguria: Servizio Programmi e Strutture Culturali


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Copyright AIB 1998-06-16, ultimo aggiornamento 1998-06-16 a cura di Riccardo Ridi